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Full text of "MC microcomputer 160"

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LIRE 9000-MARZ01996-N.160 


CeBIT '96 

partecipa con 
MCmicrocomputer 


Microsoft 
Visual Basic 4.0 
Programmare 
diventa più semplice 


Cesie CAMO 


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■Mi7/120 

ICj/h 'h 'Jù) 


Fotografia 

•'«BL 

digitale 

tascabile 


Diamond Edge 
acceleratore grafico 
3D scheda audio: 
I risolti i conflitti I 

.EO - 

I L'informatica I 
in agriroltura: 
visione artificiale 
ed analisi 
I dell’immagine I 


Gas questo numero | 

Vfrwfcgifeitp 


Cambia la 
rubrica UNIX: 
da UNIX verso 
jil Client Computing 

Facciamo il punto 
Windows 95 
sei mesi dopo 


toc hnimedii» 


MENSILE-ANNO XVI 
MARZO -N, 3 1996 ■ L. 9.000 
SPED. ABB. POST 50'. ROMA 









































Multimediale AKAR 


Il Mondo 


MONITOR 
SCHEDA VIDEO 
SCHEDA MADRE 
JT? POWER SAVIHG 


TASTIERA ERGONOMICA con tasti per Windows 95 
e touch pad incorporato 


Pentium 

Ipboccssob 


3DMAX Sistema di visualiz¬ 
zazione tridimensionale per 
applicazioni di realtà virtuale 
con occhiali dotati di otturato¬ 
ri a cristalli liquidi, scheda per 
generare immagini stereosco¬ 
piche. manuale e CO con 
demo, foto, giochi ed utility. 


• M/B PER PROCESSORE PENTIUM' CON CHIPSET INTEL'TRITON CON CONTROLLER 
PCI LOCAL BUS PER HDD E FDD + 2S1P 

• 4 SLOTS PCI LOCAL BUS, 3 SLOTS ISA BUS, CACHE 256 KB (EXP. 512 KB) 

• PROCESSORE PENTIUM 75MHz (OPZ. PENTIUM" 90/100/120/133/150/166/180/200 MHz) 

• CD ROM QUADRUPLA VELOCITÀ, MULTISESSION PHOTO CD, CDI, INSERIMENTO 
ELETTRICO, USCITA AUDIO STEREO 

• SCHEDA AUDIO 16 BIT STEREO COMPATIBILE SOUND BLASTER 2. ADLIB 
MICROSOFT SOUNDSYSTEM, 48 KHz, INTERFACCIA PER CD ROM IDE 

• MEMORIA DRAM 8 MB (EXP. 128 MB) 

• HARD DISK EIDE 540 MB CON CACHE INTERNA (OPZ. 635,850,1080,1280,2000,4000 MB) 

• SCHEDA VIDEO PCI LOCAL BUS CON 1 MB (EXP. A 2 MB) FINO A 16.7 MILIONI DI 
COLORI CON ACCELERATORE GRAFICO 

• MOUSE ERGONOMICO A TRE TASTI AD ALTISSIMA RISOLUZIONE (400 / 6400 dpi) 

CON TAPPETINO E PORTAMOUSE 

• TASTIERA STAKAR A 102 TASTI CON SOFT SWITCH 

• OS/2 WARP (OPZ. WINDOWS 95) 

• DISCO CD CON 6 PROGRAMMI DI COMPUTER ASSOCIATES PER WINDOWS (TEXTOR, 
SUPERCALC, UPTQDATE, CRICKET PRESENT. CRICKET PAINT, CRICKET IMAGE) 

• MONITOR 17" NON INTERLACCIATO LR MPR II, DOT PITCH 0,26. DIGITAL CONTROLS 
ON SCREEN DISPLAY 


S0UND16 Scheda audio 16 
BIT, frequenza di registrazione e 
playback di 48 KHz, dotata di 
sintetizzatore Yamaha OLP3 che 
permette l'ascolto contempora¬ 
neo di 20 strumenti musicali. 
Mixer dlgltale/analoglco per 
mìxaggio stereo analogico da 
CD-Audlo, line-ln. Musica FM; 
digitalizzatore di voci, mixing 
digitale da microfono, line-ln, 
CD-Audio, llne-out, controllo 
volume master. Amplificatore a 4 
Watt per canale incorporato, 
interfaccia MIDI UART Integrata 
64 Byte FIFO, IDE per cd rom 
Sony, Mitsumi e Panasonic, per 
sintetizzatore wawe tabie, per 
attacco casse. 2 llne-out ed 1 
line-in, attacco microfono, porta 
per joystick. 


JOYANUBIS Joystick per 
sistemi IBM compatibili con 
doppio lire, con possibilità di 
Inserire l'opzione di fuoco 
continuo, cavo di allaccia¬ 
mento di m 1.2 con presa a 15 
poli por porta geme del PC, 
supporto a 4 ventose. Colore 


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Tutti i nrowl sono IVA 19% 



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con processore PENTIUM® 133MHz 


Pentium 

■ processor 


MONITOR 
SCHEDA VIDEO 
SCHEDA MADRE 
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• M/B PER PROCESSORE PENTIUM' CON CHIPSET INTEL*TRITON CON CONTROLLER PCI LOCAL BUS PER HDD E FDD + 2S1P 

• 4 SLOTS PCI LOCAL BUS, 3 SLOTS ISA BUS, CACHE 256 KB (EXP. 512 KB) 

• PROCESSORE PENTIUM" 133 MHz (OPZ. PENTIUM' 150/166/180/200 MHz) 

• MEMORIA DRAM 8 MB (EXP. 128 MB) 

• HARD DISK EIDE 540 MB CON CACHE INTERNA (OPZ. 635, 850,1080,1280,2000,4000 MB) 

• SCHEDA VIDEO PCI LOCAL BUS CON 1 MB (EXP. A 2 MB) FINO A 16.7 MILIONI DI COLORI CON ACCELERATORE GRAFICO 

• MOUSE ERGONOMICO A TRE TASTI AD ALTISSIMA RISOLUZIONE (400 / 6400 dpi) CON TAPPETINO E PORTAMOUSE 

• TASTIERA STAKAR A 102 TASTI CON SOFT SWITCH 

• OS/2 WARP (OPZ. WINDOWS 95) 

• DISCO CD CON 6 PROGRAMMI DI COMPUTER ASSOCIATES PER WINDOWS (TEXTOR, SUPERCALC, UPTODATE, CRICKET 
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Anno XVI 


n. 160 • Marzo 1996 


ISSN 1123-2714 


Indice degli inserzionisti . 6 

Editoriale di Paolo Nuti . 52 

Posta. 56 

News a cura di Massimo Truscelli e Fabio Della Vecchia . 68 

Attualità 

Bit Movie di Andrea de Prisco . 120 

Recensione libri . 134 

Informatica & Società di Manlio Cammarata 

L'Italia è in “panne” sull'autostrada dell'informazione . 138 

L'anagrafe economica finalmente dati on-line. 144 

Informatica & Architettura 

di Paolo Martegani e Riccardo Montenegro 

Dove imparare la formazione della creatività. 152 

Tempo Reale dì Paolo Menesatti 

La visione artificiale e l'analisi dell’immagine in agricoltura . 158 

Digital Entertainment 

Il film che non c’è: Toy Story di Gerardo Greco . 176 

Anteprima 

MS Access per Windows 95 di Francesco Petroni . 180 

Corel Xara di Francesco Petroni . 184 

Prove 

PC e processori. 188 

Jepssen PC K5 di Paolo Ciardelli . 195 

PC Master Premium 6x86 PI 20 Plus di Andrea de Prisco . 198 

Synergy 166 di Corrado Giustozzi . 201 

Diamond Edge 3D 3400XL di Paolo Ciardelli . 204 

Primax PaperEASE di Andrea de Prisco . 208 

Microsoft Visual Basic 4.0 - Edizione professionale di Francesco Petroni .... 212 

Finson ExtraCAD ili di Massimo Truscelli . 222 

CD-ROM 

Le arti e la cultura dai mecenati agli sponsor di Dino Joris . 228 

Digital Imaging - Prove & Prodotti 

Casio QV-10 di Andrea de Prisco . 238 

MC-Link a cura di Marco Calvo II meglio di Internet . 244 

Telematica 

I ricercatori di Internet di Sergio Pillon . 248 


4 


MCmicrocomputer n. 160 - (numerazione editoriale) 




































z 



Primax PaperEASE 


208 


Microsoft Visual Basic 4.0 
Edizione Professionale 


212 


Appunti di HTML 

I caratteri speciali di Giuliano Boschi . 254 

IntelliGIOCHI di Corrado Giustozzi Animazioni in ray-tracing. 258 

StoryWare a cura di Marco Calvo L'altra "rete" . 262 

PlayWorld di Francesco Carlà . 266 

Virtual Reality di Gaetano Di Stasio Loral GT2000 Image Generator . 274 

Windows di Francesco Petroni 

Windows 95 - Tecniche operative standard, scorciatoie, trucchi (1). 280 

Workgroup 

Introduzione alle tematiche di Workgroup 

di Claudio Petroni e Luigi Sandulli . 290 

Unix di Leo Sorge II workgroup secondo Lotus Notes. 298 

OS/2 di Giuseppe Casarano Trucchi, suggerimenti e miscellanea . 302 

Mathematica di Francesco Romani e Agostino Stucchi Oggi le Coniche! ... 306 

Computer & Video 

Quanto costa “fare" il Multimedia? di Bruno Rosati . 312 

Guida Pratica - Considerazioni sulle piattaforme PC: 

guida pratica al perfetto playback di Massimo Novelli . 320 

Macintosh 

Macromedia FreeHand 5.0 di Raffaello De Masi . 326 

MacsBug . 332 

Amiga 

AsimCDFS di Andrea Suatoni . 334 

Amiga F/X -1 capelli e l’effetto "vertigo" di Massimiliano Marras . 338 

Amiga multimedia - Video CD: Il Postino di Troisi e varie multimedialità 

di Bruno Rosati . 343 

PD-Software 

OS/2 OS/2 Merlin: thè Next Generation a cura del Team OS/2 Italia . 350 

MS/DOS Out of order di Paolo Ciardelli . 354 

Mac Un Mac serio di Valter Di Dio . 358 

Amiga Performance, che passione di Enrico Maria Ferrari . 362 

MCmicroCAMPUS Ricerche di Gaetano Di Stasio 

Prototipazione rapida: Sinterizzazione selettiva a mezzo laser. 366 

Guidacomputer a cura di Rossella Leonetti . 370 

Micromarket. 382 

Moduli per abbonamenti, arretrati, annunci. 385 


Le arti e la cultura dai 
mecenati agli sponsor 


228 



Casio QV - 10 


238 



Video CD: 

Il postino di Troisi 
e varie multimedialità 


343 


■ 


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3HM 


■■■■■■■■■■■ 


marzo 1996 


5 





































INDICE DEGLI INSERZIONISTI 


11 

7 

25 

257 


107-109 

62 

58 

297 

77 

125-126 

127-128 

129-130 

131 

59 
87 

100 

12-13 

III cop.-97 

39 


150-151 

207 

353 

45- 91 

36-37 

167-168 

169-170 

171-172 

173-174 

175-183 

289 

101 

46- 47 


237 

83 

38 

60 

75 

61 

50-51 


3COM ITALY 

AASHIMA ITALIA srl Via degli Orefici, 175 
40050 CENTERGROSS - FUNO (BO) 

ACCA srl Via Michelangelo Cianciulll, 41 
83048 MONTELLA (AV) 

ALLESTIMENTI SABATINI spa 

Via Bruno Buozzi, 25 

40057 CADRIANO DI GRANAROLO EM. (BOI 


ANTEA SHD snc Via Piazzi, 54/L - 10129 TORINO 
AR COMPUTER srl Via Emma Perodi, 2 
00168 ROMA 

AVALON Corso Francia, 222 
10093 COLLEGNO ITO) 

BIT.MOVIE Via de Warthema, 2 - 47037 RIMINI 

BULL HN INFORMATION SYSTEMS ITALIA spa 

Via Martiri D'Italia, 3-10014 CALUSO (TO) 


CENTRO HL Via di Novoli, 9/17-50127 FIRENZE 
COMEX spa Via G. Bondi, 12 - 48100 RAVENNA 

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COMPUTER CLUB sas Via Re David, 199/B 
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COMPUTER DISCOUNT Via Tosco Romagnola, 61 
56012 FORNACETTE (PI) 

COREL 1600 Carling Avenue 
K1Z 8R7 OTTAWA ONTARIO (CDN) 

CREATIVE LABS sa 
12 Avenue du General de Gaulle 
78000 VERSAILLES (F) 

D. TOP EUROPE srl Via Tezze, 20/C-G 
36073 CORNAREDO VICENTINO (VI) 

E. GI.S. Via Tuscolana, 261 -00181 ROMA 
EDITRICE REFLEX srl Via di Villa Severini, 54 
00191 ROMA 

EPSON ITALIA spa Via F.lli Casiraghi, 427 
20099 SESTO SAN GIOVANNI (MI) 

FACAL PRODUCTS srl Via Silicella, 84 
00169 ROMA 


FINSON srl Via Montepulciano, 15 - 20124 MILANO 

FORUM P,A./ISTITUTO MIDES Via Alberico II, 33 
00193 ROMA 

FRAEL srl Via del Roseto. 50 

50012 VALLINA - BAGNO A RIPOLI (FI) 

GRUPPO DATA POOL spa 
Largo Alessandria del Carretto, 28 
00040 MORENA (RM) 

HELP ITALIA srl C.so del Mezzogiorno, Km 1 
71100 FOGGIA 

IBM SEMEA spa Via G. Pirelli, 18- 20124 MILANO 

INFORMATICA ITALIA Into The Quality 

Via Giulio Galli, 66 c/d/e - 00123 ROMA 
INFOWARE srl Via M. Boldetti, 27/29 
00162 ROMA 

INTERNATIONAL SOFTWARE SERVICE - ISS srl 

Via Vaierà, 31/16 - 20020 ARESE (MI) 

ITALSEL srl Via Lugo, 1 - 40128 BOLOGNA 
JEPSSEN ITALIA srl Via Dottor Palazzolo, 33 
94011 AGIRA (EN) 


63-64-65 


66-67 

LOGIC srl Strada Statale dei Giovi, 34 

20030 BOVISIO MASCIAGO (MI) 

73-111 

LOGITECH 

103 

MAGIO 32 srl Via Portogallo, 2 - 47037 RIMINI 

221 

MEDIA DIRECT srl Viale Asiago, 83/A 

36061 BASSANO DEL GRAPPA (VI) 

135 

MICRO 8 , MEGA Via dei Savorelli, 22 

00165 ROMA 

187 

MICROFORUM ITALIA srl Via Antonio Musa, 13 
00161 ROMA 

22-23 

MICROLINK srl Via Luigi Morandi, 29 

50141 FIRENZE 

123 

MICROSOFT spa Via Rivoltana,13 

20090 SEGRATE (MI) 

llcop.-3 

MICROSYS ELECTRONICS srl Via Piermarim, snc 
06132 SANT'ANDREA DELLE FRATTE (PG) 

105 

MICROTEK EUROPE Max Euwelaan, 68 

3062 MA ROTTERDAM (NL) 

21-85 

NEC ITALIA srl V ie Leonardo da Vinci, 97 

20090 TREZZANO SUL NAVIGLIO (MI) 

lnserto-35 

NOVAERA EDIZIONI MUSICALI sas 

Via Monte Amiata, 32 - 61020 PESARO 

89 

P.C.C. COMPUTER HOUSE snc 

Via Casilina, 283/D - 00176 ROMA 

117 

PARTNER DATA srl Via P. Marocco, 11 

20127 MILANO 

24 

PC WARE srl Via Carlo Pirzio Biroli, 60/60A 

00043 CIAMPINO (ROMA) 

10 

QUADRA srl Via C. Colombo, 193 A/B 

00147 ROMA 

44 

QUESTAR srl Via Ghislandi. 61/B 

24125 BERGAMO 

115 

ROLAND ITALY spa Viale delle Industrie, 8 

20020 ARESE (MI) 

16 

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SACIS spa Via Teulada, 66 - 00195 ROMA 

93-95 

SBF ELETTRONICA srl Via Cumana, 19/A 

80126 NAPOLI 

29 

SGA INFORMATICA Via Conciliazione, 45/A 

29100 PIACENZA 

99 

SIDIN srl Via A, Canova, 25- 10126 TORINO 

79-81 

STUDIO NUOVE FORME srl Via Mancinelli. 19 
20131 MILANO 

48-319 

SYSTEMS COMUNICAZIONI srl Via Olanda, 6 
20083 GAGGIANO (MI) 

136-137 

T.V.C. ITALIA srl Strada del mobile, 16/C 

33080 VISINALE DI PASIANO (PN) 

227 

TECHNE srl Via Monte Sabotino, 69 

41100 MODENA 

30-31 

TECNOWARE srl Via Lisbona, 9 

50065 PONTASSIEVE (FI) 

53 

TEXAS INSTRUMENTS ITALIA spa 

Via Pacinotti. 7 - 67051 AVEZZANO (AQ) 

382 

TREPI PUBBLICITÀ srl Via di Porta Maggiore. 95 
00185 ROMA 

49 

TULIP COMPUTERS ITALIA spa 

Via Mecenate, 76/3 - 20138 MILANO 

113 

ULTIMOBYTE EDITRICE srl Via Zezon, 10 

20124 MILANO 

253 

9-14-15-17 

UNIWARE SISTEMI srl Via Matera, 3 

00182 ROMA 

19-41-43 

VIDEO COMPUTER spa 

Via Antonelli, 36 -10093 COLLEGNO (TO) 

26-27 

VOBIS MICROCOMPUTER spa 

Viale Matteotti, 4 - 20095 CINISELLO BALSAMO (MI) 


6 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 






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volo, PSION 3a ti libera dall’invasione della carta, da qui 
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SEI MANAGER? Psion gira il mondo con te Ti ricorda 
ogni impegno anche con sveglio e traduce in 5 lingue 
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co di ogni settimana, mese, anno e potrai memorizzare giu¬ 
dizi e interrogazioni 

SEI VENDITORE? Ti programma visite e appuntamenti, 
memorizzo gli ordini e te li monda in stampa 
SEI MEDICO? Avrai sempre con te l’anamnesi dei tuoi 
pazienti, le medicine prescritte e 1 consigli dati 
SEI NEGOZIANTE? : jrmtori. magazzino, ptezzi d’acqui¬ 
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SEI ARTIGIANO? Memorizzi lutti 1 tuoi appunti e le misu 
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Come accedere al mondo Internet 
e World Wide Web 


Socket: cosa sono 
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Istruzioni in italiano per 
l'uso di Netscape 


Core Internet-Connect: 
l'alternativa a Trumpet 
Winsock 


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Come scaricare Netscape 
2.0 con Core Internet- 
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QVT Net: client FTP e 
Telnet, server FTP e rcp, 
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La guida all'uso di 
MC-link e l'elenco del 
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Glossario dei termini 
usati nel mondo Internet 




pubblitazione per chi naviga 
intende navigare in Internet 


Coloro che si avventurano per la prima 
volta in questo spazio, ma anche gli 
esploratori esperti, troveranno in questa 
pubblicazione elementi utili per comincia¬ 
re o proseguire nelle loro esplorazioni. Gli 
esperti troveranno Core Internet-Connect 
un'alternativa al Trumpet Winsock, che 
finora ha rappresentato l'unica soluzione 
possibile per chi volesse navigare nel 
WWW o World Wide Web; inoltre, trove¬ 
ranno anche il programma QVT Net che 
offre la soluzione globale per le restanti 
modalità di collegamento a Internet: 
Telnet, FTP, servizi E-Mail, News. 


Gli aspiranti cybernauti saranno invece 
attratti dalle informazioni, dagli elementi 
di aiuto, utili per iniziare le prime esplora¬ 
zioni, che troveranno in “IL MONDO IN 
LINEA". 

La prima parte è dedicata ad una introdu¬ 
zione al mondo della telematica, con indi¬ 
cazioni sull'uso dei vari strumenti hardwa¬ 
re e software e sull'installazione dei due 
programmi allegati (Core Internet- 
Connect e QVT Net). Una guida rapida 
all’uso di MC-link (la prima rivista telema¬ 
tica interattiva costituita in Italia sin dal 
1986), potrà essere utilmente letta anche 


solo per avere un'idea di quanto è possi¬ 
bile fare con questo servizio e più in 
generale con la telematica. 

La seconda parte di "IL MONDO IN 
LINEA" è dedicata alla descrizione dei 
software di collegamento Trumpet 
Winsock e Netscape che permettono di 
accedere al mondo Web. Grazie a “IL 
MONDO IN LINEA" sarà poi possibile 
“scaricare" autonomamente Netscape 
nella sua versione più aggiornata. 

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La nuova scheda Sound Blaster 32 Plug and Play di Creative Labs è facilissima da installare; basta 
inserirla nel computer e il gioco è fatto. Difficile immaginare qualcosa di più semplice! Ma non è tutto. 
La qualità e la purezza del suono della scheda raggiungono livelli inimmaginabili, se non in un audi¬ 
torio. E allora, che cosa aspettate a comporre, orchestrare, arrangiare e creare musica a vostro piaci¬ 
mento? I vostri video giochi, poi, saranno accompagnati da un suono talmente realistico da farvi 
dimenticare che non si tratta della realtàl Con l'espandibile scheda Sound Blaster 32 Plug and Play di 
Creative Labs riceverete anche altri software, come quello per gli effetti sonori tridimensionali di 
Creative Labs che vi consente di sbizzarrirvi nella sonorizzazione delle attività musicali e dei giochi. 

Con la nuova scheda Sound Blaster 32 Plug and Play, Creative Labs si afferma ancora una volta come lo 
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6 medi per accedere ad MC-link 

Gli abbonali possono accedere ad MC-link sia attraverso i nostri 
concentratori (attualmente presenti a Milano, Firenze, Roma e 
Napoli, ma è prevista l'attivazione altri 8 nodi), sia attraverso le re¬ 
ti ALBAdata, Itapac, Internet, Sprint e GNS (BT) 

1 accesso attraverso i concentratori di MC-link. 

PROTOCOLLO PPP, EMULAZIONE DI TERMINALE. SLIP 

1 numeri di telefono da comporre sono: 

Milano (02) 416548 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo) 
Firenze (055) 500.1111 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo) 
Roma (06) 4501515 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo) 
Roma (06) 4513900 (fino a 28.800 bps V34, Vfast. Vterbo) 
Napoli (081) 5781242 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo) 

Alla risposta del modem quando appare il simbolo @, digitare il 
proprio codice abbonato e la password 
In alternativa è possibile accedere in modalità emulazione di 
terminale/SLIP digitando mclink 
SOLO EMULAZIONE DI TERMINALE/ SLIP 
Roma (06) 4180440 (fino a 14.400 bps V32 bis, e 19.200 ZyXel) 
N.B.: dopo il periodo di prova tutti gli accessi dei nodi urbani sa¬ 
ranno convertiti in PPP 

2 Accesso attraverso i concentratori urbani della rete AL¬ 
BAdata (fino a 14.400 bps V32 bis in PPP) 

L'elenco dei 59 concentratori italiani, il loro numero di telefono 
e le modalità di login sono indicate nelle pagine INFO di MC- 
link e nel messaggio 199 dell'area MC-news. 

Il costo forfettario per l'accesso attraverso i concentratori della 
rete ALBAdata è di 180.000 lire + IVA l'anno. 

3 Accesso attraverso la rete Itapac 
Caso A 

I non abbonati alla rete Itapac possono utilizzare Easy Way Ita- 
pac («numero verde telematico»); il costo di Itapac verrà adde¬ 


bitato ad MC-link che a sua volta lo riaddebita all'abbonato. 

Il numero di telefono da comporre è: 

1421 

(per tutto il territorio nazionale) 

alla risposta premere due volte Invio 
quindi comporre 26410420Pccccccpppppp 
con cccccc = codice abbonato di 6 caratteri e 
pppppp = password di 6 caratteri 

(rispettare le maiuscole e le minuscole della propria password). 

La lettera P deve essere obbligatoriamente maiuscola. 

La velocità massima dei nodi che fanno capo al numero 
1421 è 2.400 bps. L'accesso attraverso Easy Way Itapac com¬ 
porta l'addebito di UN SOLO scatto telefonico (indipendente¬ 
mente dalla località e dalla durata del collegamento) e di una 
«tariffa a tempo e volume» che, in media, non supera comples¬ 
sivamente le 6.000 lire/ora per i collegamenti che hanno inizio 
tra le 7 e le 22 dei giorni feriali e le 4.000 lire/ora per quelli che 
hanno inizio tra le 22 e le 7 dei giorni feriali o nei giorni festivi. 

Caso B 

L’abbonato ad MC-link è già abbonato anche alla rete Itapac. In 
questo caso può chiamare direttamente la NUA 

26410420 

I costi del collegamento Itapac saranno addebitati all'abbonato 
direttamente da Telecom Italia. 

4 - Accesso attraverso la rete Internet 

Chi ha un accesso telnet alla rete Internet può collegarsi ad 
MC-link stabilendo (secondo le procedure in vigore sul proprio 
nodo) un collegamento TELNET a: 

mclink.mclink.it 

L'accesso a mezzo telnet non comporta alcun addebito supple¬ 
mentare. 

5 - Accesso attraverso i concentratori urbani della rete 
Sprint (fino a 14.400 bps V32 bis) 

L'elenco dei 59 concentratori italiani, il loro numero di telefono 
e le modalità di login sono indicate nelle pagine INFO di MC- 
link e nel messaggio 163 dell'area MC-news. 

II costo per l'accesso attraverso i concentratori italiani della rete 
Sprint è di 145 lire + IVA al minuto e viene addebitato all'abbo¬ 
nato direttamente da MC-link. 

6 - Accesso attraverso i circa 200 concentratori europei 
della rete GNS (33 concentratori fino a 9.600 bps V32, i ri¬ 
manenti fino a 2.400 bps V22 bis) 

L'elenco completo dei concentratori europei della rete GNS, il loro 
numero di telefono, la velocità e le modalità di login sono indicate 
nelle pagine INFO di MC-link e nei messaggi 167-168 dell'area 
MC-news. Il costo per l'accesso attraverso i concentratori europei 
della rete GNS è di 145 lire + IVA al minuto o frazione, indipenden¬ 
temente dalla loro velocità, e viene addebitato all'abbonato diretta- 
mente da MC-link. 


Informazioni nuovi abbonali Segreteria abbonati 

telefono (06) 41892434 telefono (06) 41892452 

dalle 9.00 alle 16.00 dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 17:00 

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genti o anche alle prime armi, 
ogni informazione e suggeri¬ 
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re: chi la legge apprende ogni 
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portante. Prestando ascolto 
alle migliaia di prove, recen¬ 
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versi come, ad esempio, la realizzazione di test psicologici e psico-atti¬ 
tudinali, sondaggi d'opinione, ecc., poiché sfrutta gli stessi princìpi di 
funzionamento della "macchina della verità", fornendo al computer 
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II monopolio dei servizi telefonici e di trasmissione dati ha prodotto mille danni, compreso, in 
Italia, quello dì soffocare lo sviluppo della telematica popolare. 

Ma aveva il pregio della chiarezza; tutto quello che in un modo o nell'altro aveva a che fare 
con i fili del telefono era competenza esclusiva della Sip. Telefoni, segreterie telefoniche, 
centralini privati, fax, modem, dovevano essere noleggiati od acquistati presso la Società 
concessionaria A volerla dire tutta c'era anche una certa chiarezza sulla ripartizione di ruoli, 
costì e ricavi tra la Società Concessionaria ISIPI e l'Azienda dì Stato per ì Servìzi Telefonici. 

Sulla incorporazione dei collegamenti a lunga distanza da parte di Sip/Telecom Italia (prima 
gestiti da ASST) ci sarebbe da riflettere a lungo. 

In questa sede ci limitiamo a notare che. 

1 - è stata fatta pochi anni dopo che negli Stati Uniti, per favorire un più competitivo sviluppo 
delle telecomunicazioni, era stato imposto l'esatto contrario, ovverosia, lo scorporo della 

lunga distanza. 

2 - È avvenuta in concomitanza con la preparazione della legge di recepimento della direttiva 

comunitaria sulla liberalizzazione dei servizi di telecomunicazioni. 

In seguito "Open Network Provision ", net 1991 è infatti iniziato l'iter che ha portato, al 
Decreto legislativo 17 marzo 1995, n, 103 "recepimento della direttiva 90/333 relativa alla 
concorrenza nei mercati dei servizi di telecomunicazioni", 

E cosi, dalla chiarezza dell'odioso e controproducente monopolio, siamo passati ad una serie 
di provvedimenti che da un lato liberalizzano "l'accesso alla rete pubblica per la fornitura ... 
dei servizi di telecomunicazione diversi dalla telefonia vocale... " IDL. 103, articolo 2, comma 
1) dall'altro affermano che "Per l'offerta dei servizi liberalizzati di cui ai commi I e 2 devono 
essere utilizzati esclusivamente collegamenti commutati o diretti della rete pubblica " (DPR 

n.420 del 4 settembre 1995). 

Ma queste contorsioni kafkiane sono nulla in confronto al fatto che il comma di dell'articolo 1 
della legge 103 definisce "servizi di telecomunicazione" quelli la cui fornitura consiste 
totalmente o parzialmente nella trasmissione o instradamento di segnali sulla rete pubblica 
di telecomunicazioni ... " E cosi una legge di "liberalizzazione" regolamenta ora ciò che, sotto 
il profilo "Ministero delle Poste " era in precedenza libero, per esempio una pubblicazione 

telematica. 

Lungi da noi l'idea che tutto debba svolgersi in una totale assenza di regole: al contrario da 
anni ci battiamo perchè la telematica sia regolamentata da un complesso di norme - 
preferibilmente in forma di testo unico - equilibrate, chiare, possibilmente poche, che tengano 
conto delle peculiarità del mezzo e della sua realtà sociale, tecnica e commerciale 

La più importante di tutte è che ognuno sia responsabile dì quel che fa sulla rete. E quindi che 
sia identificabile. E quindi che vengano indicati con chiarezza a chi fornisce "servizi di 
telecomunicazioni" le procedure ed i livelli di sicurezza minimali per la fornitura di ciascuna 

tipologia di sen/izio. 

Ma invece di norme tese a definire con chiarezza e ragionevolezza le responsabilità dì tutte le 
parti in causa nell'ambito di un inalienabile diritto alla comunicazione ed alla espressione del 
pensiero, sono arrivati provvedimenti che, se non vessatori, sono quanto meno di 
difficilissima in terpretazione. 

E le associazioni di categoria che raggruppano gli Internet Provider IAIIP) ed i Fornitori di 
Video Informazione (ANFOVI interessati dall'applicazione della 103 hanno ottenuto cortese 
attenzione presso vari organi ministeriali, ma non una circolare intepretativa che forse arriverà 
solo dopo un primo esame delle dichiarazioni e delle domande o forse arriverà solo dopo i 
primi controlli e/o i primi ricorsi al TAR. O forse non arriverà mai. 

E vi assicuro che, per quanto riguarda Internet ed altri "servizi telematici " popolari, i punti di 
difficile interpretazione di DL 103, DPR 420 e Decreto Ministeriale connesso non sono pochi 

Per quanto possa sembrare paradossale, c'era molta più chiarezza quando tutto era proibito dì 
quanta non ce ne sia dopo la liberalizzazione. E quel che più infastidisce è la sensazione di 
essere ancora soggetti all'"arbìtrio di sua signoria illustrissima " come recita una lapide che, in 
un vicolo romano, diffida dal diciottesimo secolo i passanti dal deposito abusivo dì 

immondizie. 

Credo dì averla già citata e spero di non dover continuare a farlo. 


Anno XVI - numero 160 
marzo 1996 

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Direttore: 

Paolo Nuti 

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Marco Marinacci 

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Valter Di Dio. Gaetano DI Stasio, Enrico 
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Il ritmo di progresso 
dell'informatica 

L'elemento rivoluzionario dell'infor¬ 
matica non è quel che il computer fa, 
ma l'incredibile velocità a cui questa 
tecnologia progredisce: se automobili o 
aerei fossero progrediti a un ritmo simi¬ 
le, potremmo comprarci per un paio di 
milioni un ’personal aircraft' capace di 
portarci in Australia in un minuto, con¬ 
sumando un decilitro di benzina 

Questo fenomeno è cosi straordinario 
(non è mai avvenuto mente di simile 
nella storia umana) che ogni tanto mi 
viene la curiosità di misurarlo, e di vede¬ 
re con precisione come stanno andando 
le cose. Cosi, quando ho avuto il nume¬ 
ro di gennaio 1996 di MC, ho tirato giù 
dallo scaffale il numero di gennaio 
1991, per vedere quanta strada ha fatto 
l'informatica in questi cinque anni. 

Cominciamo dall'elemento più impor¬ 
tante, motherboard+CPU Nel 1991. il 
top era rappresentato dal 486-25, oggi, 
dal Pentium Pro 200 II rapporto di po¬ 
tenza è circa 1 16 - quattro raddoppi in 
cinque anni, raddoppio ogni 15 mesi. 
Forse ancor più significativo è il ’2nd 
tier", quello che l'utente evoluto ma non 
miliardario può permettersi (considerate 
che un 486-25 costava 3 990.000 ..). 
Oggi, chi vuole molta potenza a un 
prezzo accettabile può puntare, dicia¬ 
mo, su un Pentium 120 (875.000 lire), 
cinqueanm fa doveva accontentarsi di 
un 386-20 (998.000 lire, più altre 
599.000 per il coprocessore se si lavo¬ 
rava molto in virgola mobile). Il rapporto 
di potenza è di circa 1:22 

Passiamo agli H D. Qui la faccenda è 


complicata. Già nel 91 c erano offerte 
per H.D da 1200MB. Il prezzo non è 
specificato, ma visto che un H.D. da 
212 MB costava un milione e mezzo... 
Oggi, l'H.D. più capiente di cui trovo 
menzione è da 4,3GB; sembra quindi 
che non abbiamo fatto molta strada 
Tuttavia, queste cifre dicono poco: que¬ 
sti megadischi non sono destinati a dei 
normali PC, ma a dei server o a compu¬ 
ter dedicati a compiti molto particolari. 
Più significativo sembra essere il ’2nd 
iter’: che H.D può permettersi un nor¬ 
male utente che non dispone di un bud¬ 
get illimitato? Oggi, direi che un utente 
del genere punta su un H.D. da 850MB 
(330.000 lire): nel ‘91 doveva acconten¬ 
tarsi di 40MB (369.000 lire). E non ten¬ 
go conto dell'inflazione... Il rapporto di 
capacità è di 1:21.2. 

Infine, la RAM. In teoria, ne possiamo 
mettere a volontà ; la questione è il 
prezzo. E qui andiamo male: a essere 
ottimisti, i prezzi in cinque anni si sono 
dimezzati. Ma poiché abbiamo rispar¬ 
miato sulla CPU e sull'H D, possiamo 
permetterci di spendere qualcosa di più 
per la RAM , 

Non considero le periferiche: il com¬ 
puter galoppa, monitor e stampanti stri¬ 
sciano E piano piano diventano un mici¬ 
diale collo di bottiglia. 

Riassumiamo. Considerando che la 
CPU è l'elemento che pesa maggior¬ 
mente e che non possiamo dimenticare 
il fattore economico, direi che in cinque 
anni la potenza è aumentata di 20 volte, 
raddoppia cioè ogni 14 mesi Avevo fat¬ 
to un 'analisi del genere circa quattro an¬ 
ni fa. trovando che si raddoppiava ogni 
18 mesi, quindi con un aumento di lOx 


in cinque anni. Anziché rallentare, 
l’informatica corre sempre più veloce E 
gli esperti ci assicurano che le cose 
continueranno cosi almeno per i prossi¬ 
mi dieci anni, al termine dei quali - se 
tanto mi dà tanto - avremo computer 
400 volte più potenti. Ne vedremo delle 
belle... 

Ancora una cosa. Sappiamo tutti che 
il cervello umano e il computer sono 
due cose completamente diverse, non 
solo come hardware, ma come struttu¬ 
re dati utilizzate, modalità e finalità del¬ 
l'elaborazione. ecc. Ma sia il cervello 
umano che il computer elaborano infor¬ 
mazioni, e allora in qualche modo è 1 
possibile compararne la potenza. Quelli 
che ci hanno provato sono giunti alla 
conclusione che il rapporto di potenza 
fra il miglior PC e la mente umana è di 
circa 1 1.000.000. Sembra una cifra 
enorme, tanto che c'è da stupirsi che il 
PC riesca a fare tante cose con così po¬ 
ca potenza Ma quanto ci vuole ad au¬ 
mentare la potenza dei PC di un milione 
di volte, se andiamo questo ritmo? Ve 
lo dico io: 23 anni Che sono maledetta- 
mente pochi... 

Ecco: credo che sarebbe meglio pen¬ 
sare più a fondo a dove stiamo andan¬ 
do, a cosa succederà alla nostra cultura, 
alla nostra Società - perché confesso 
che io sono un tantinello spaventato... 

Dani Ferrari, Roma 

Ospitiamo volentieri queste interes¬ 
santi considerazioni del nostro lettore, 
attivo e arguto anche nelle aree di MC- 
link Ovviamente i confronti di prezzo 
vanno presi con una certa elasticità, ma 
sicuramente il paragone è significativo 


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viste le enormi differenze. La RAM co¬ 
sta cara, in cinque anni e solo dimezza¬ 
ta... ma ci rendiamo conto di cosa signi¬ 
fica? Credo che non ci sia nulla che co¬ 
sti come cinque anni fa, figuriamoci se 
c'è qualcosa che ha dimezzato il proprio 
prezzo. Al di là del fatto che quando si 
fanno questi discorsi spesso si passa 
per nostalgici, per romantici, per perso¬ 
ne che non stanno dietro ai tempi e che 
vorrebbero frenare il progresso (ma non 
è cosi, guardare dietro significa essere 
più consapevoli delle evoluzioni e, for¬ 
se, saper riflettere meglio su come af¬ 
frontare o costruire il futuro), sarebbe 
interessante riflettere su quanta parte 
di questa eccezionale evoluzione, ac¬ 
compagnata da un altrettanto eccezio¬ 
nale abbassamento dei costi, si sia tra¬ 


dotta effettivamente in un beneficio 
concreto. Dividerei in due gli aspetti del 
problema. Da una parte sarebbe bello 
capire quanta parte dell'aumento di pre¬ 
stazioni usiamo effettivamente, al di là 
degli ■abbellimenti* delle applicazioni 
che sono gradevoli, si. ma spesso strut¬ 
turalmente non necessari. Dal nulla ad 
un word processor rudimentale il salto 
è davvero infinito: ma è veramente cosi 
utile che oggi i wp siano capaci di cose 
impensabili? L'altra considerazione è 
sull'affidabilità: non tanto quella mecca¬ 
nica dell'hardware, quanto quella opera¬ 
tiva dell’insieme. Incompatibilità e mal¬ 
funzionamenti sono eventi tutt'altro che 
rari, che farebbero spesso auspicare un 
po' meno potenzialità a favore di una 
maggior stabilità dell'insieme. 

Ecco uno spunto sul quale discutere, 
in queste pagine, nei prossimi mesi. 

Marco Marinacci 


DLL vecchie o DLL giovani? 

Egr. Sig. Truscelli, 

per carenza di spazio sono costretto a 
liberarmi delle vecchie riviste di infor¬ 
matica che affollano la mia stanza però 
prima di cestinarle vengono passate al 
vaglio per recuperare eventuali articoli 
che ritengo siano ancora interessanti 
anche se scritti qualche anno prima. Eb¬ 
bene, ho per le mani MCmicrocompu- 
ter n. 146 del dicembre 1994 e ho ap¬ 
pena riletto la mia lettera 'Aiuto, Win¬ 
dows mi riempie l'HD' a pag. 84. 

Bene, ho riletto la sua risposta, la tro¬ 
vo esauriente e sono cosciente che le 
cose devono andare cosi. Ma mi viene 
in mente un'altra problematica che è 
connessa all'argomento. Visto che ogni 
applicazione in fase d'installazione porta 
con se il suo bagaglio di file DLL succe¬ 
de che installando un'applicazione più 
vecchia i suoi file DLL più vecchi an¬ 
dranno a sovrascrivere i file DLL più 
nuovi. 

Mi spiego meglio: sappiamo che Pa¬ 
geMaker 5 è più anziano di Word 6, 
quindi se si installa prima Word 6 que¬ 
sto andrà a registrare nelle directory di 
Windows una serie di file DLL neces¬ 
sari al suo funzionamento. Se successi¬ 
vamente si installa PageMaker 5 anche 
questo andrà a registrare nelle directory 


SBF Elettronica non è SBF Italia 

Si precisa che la SBF Elettronica srl (via Cumana 19a Napoli, con filiali in Milano 
viale Monza 175 e Roma via Silvestro II 24e), che commercia computer e 
hardware per gli stessi, non ha niente in comune con la SBF Italia di cui si è 
trattato nella trasmissione televisiva, del terzo canale Rai, "Mi manda Lubrano" 
la sera del 14/02/'96. 

Silvestro Tedesco, Amm. Unico SBF Elettronica srl 




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di Windows t suoi file DLL. Nel caso ci 
fossero uno o più file .DLL comuni ai 
due programmi succede che le versioni 
più vecchie Iquelle di PageMaker) an¬ 
drebbero a sovrascrivere quelle più gio¬ 
vani Idi Word 6> 

In questo caso anche Word 6 si tro¬ 
verebbe ad utilizzare file DLL più vec¬ 
chi rispetto a quelli che aveva installato 
esso stesso a svantaggio dello stesso 
Word e magari provocando malfunzio¬ 
namenti. Il problema è reale o è solo 
una mia paura? E se è reale, non si po¬ 
trebbe fare in modo che in fase di in¬ 
stallazione quando si verifica la possibi¬ 
lità di sovrascrivere un file venisse fuori 
una finestra che dicesse pressappoco 
cosi: " file ABCD.DLL già esiste e porta 
la data del 15/3/1995, sovrascrivere con 
file ABCD.DLL con data 21/10/1994?' 
oppure, se tutto questo portasse a 
confondere gli utenti meno esperti, do¬ 
vrebbe essere il programma di installa¬ 
zione a fare il confronto delle date e 
'decidere' di non sovrascrivere il file più 
giovane. Sarebbe un'installazione intelli¬ 
genteI 

La ringrazio per la sua cortese atten¬ 
zione e ringrazio tutti voi di MCmicro- 
computer che con la Vostra competen¬ 


za, ogni mese mi regalate utili informa¬ 
zioni che arricchiscono la mia lacunosa 
cultura informatica. GrazieI 

Nunzio Santini - Comiso (RG) 


Non solo malfunzionamenti, ma a vol¬ 
te l'assoluta impossibilità di utilizzo di 
un'applicazione; ecco quello che mi è 
capitato personalmente. 

La circostanza più interessante consi¬ 
ste nel fatto che. al contrario della situa¬ 
zione descritta dal signor Santini, l'in¬ 
stallazione di un'applicazione più recen¬ 
te ha impedito il funzionamento di una 
più vecchia che si limitava a mostrare 
esclusivamente un messaggio che reci¬ 
tava più o meno: "file ABCD.DLL non 
trovato", sebbene il file in questione 
fosse presente in una sua versione più 
recente. 

Non so se nella lettera del signor San¬ 
tini sia stata descritta una situazione di 
reale malfunzionamento, ma nel mio ca¬ 
so l'applicazione che si rifiutava di fun¬ 
zionare era proprio Word 6.0 per Win¬ 
dows. 

È evidente che non si tratta solo di 
una paura infondata, ma di un problema 
reale al quale molti produttori di softwa¬ 
re hanno cercato di porre rimedio ri¬ 
spettando le linee guida, fornite dalla 
stessa Microsoft (che, ricordiamolo, ha 


sviluppato e produce Windows), riguar¬ 
danti proprio lo sviluppo di software 
adatto all'impiego nel noto ambiente 
operativo grafico. 

Non so se vi è mai capitato di dover 
eseguire una nuova installazione di Win¬ 
dows 3 1 su un disco rigido nel quale 
esso era già presente, magari dopo 
aver installato applicazioni che avessero 
modificato gli elementi originali di Win¬ 
dows; in tal caso, nella procedura di in¬ 
stallazione, vi sarete resi conto che ogni 
qualvolta viene individuato un file con lo 
stesso nome, ma con dimensioni e data 
di creazione diverse da quello presente 
nei dischetti di installazione, viene rivol¬ 
to un quesito all'utente a riguardo della 
sua eventuale sostituzione. Per quanto 
io mi ricordi, ma non confido certo nel¬ 
l'infallibilità della mia memoria, si tratta 
di una delle poche, insieme ad altri spo¬ 
radici casi, procedure di installazione "in¬ 
telligenti"; le altre, generalmente, non 
verificano nulla e si limitano ad installa¬ 
re esclusivamente le proprie librerie 
senza controllare se esse siano già pre¬ 
senti o meno 

Esistono due "linee di pensiero" più 
comuni che tendono a giustificare una 
tale discutibile scelta: la prima, larga¬ 
mente sostenuta da molti produttori di 
software nel periodo di tempo imme¬ 
diatamente successivo al lancio di Win- 


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dows, sosteneva che fosse stata pro¬ 
prio la Microsoft a non fornire (nella ste¬ 
sura delle proprie linee guida ad uso de¬ 
gli sviluppatori software) adeguate 
informazioni a riguardo (ma anche a ri¬ 
guardo di altre cose) in modo da potersi 
permettere qualche lunghezza di van¬ 
taggio rispetto alle software house con¬ 
correnti; la seconda giustificazione, non 
certo meno preoccupante, prende 
spunto dal fatto che per il produttore di 
un determinato programma non è pos¬ 
sibile sapere quali siano le applicazioni 
(e relative DLL) già presenti nel compu¬ 
ter dell'acquirente e poiché il più delle 
volte egli ha speso una bella cifretta per 
portarsi a casa proprio quell'applicazio¬ 
ne, diventa esigenza prioritaria che essa 
funzioni subito, indipendentemente da 
quanto già esiste sull'hard disk. Se poi 
un programma di un altro produttore 
cesserà di funzionare gli si potrà sem¬ 
pre dare la colpa adducendo spiegazioni 
sul come l’applicazione sia stata realiz¬ 
zata male, in maniera non conforme agli 
standard, eccetera, eccetera. 

Alla fine della fiera è però evidente 
che la sempre maggiore potenza delle 
applicazioni, oltre che la quantità e qua¬ 


lità delle interazioni esistenti tra pro¬ 
grammi ed ambienti operativi, tra am¬ 
bienti operativi e hardware, ha ormai 
raggiunto livelli di complessità tali che 
diventa sempre più difficile capire quali 
siano i comportamenti di una determi¬ 
nata combinazione se solo si modifica¬ 
no alcuni elementi; ecco perché ogni 
sviluppatore preferisce affidarsi esclusi¬ 
vamente alle combinazioni più larga¬ 
mente sperimentate con successo, 
eventualmente utilizzando solo determi¬ 
nate DLL non per forza aggiornate, o 
viceversa ulteriore evoluzione di librerie 
già esistenti, purché (per entrambi i ca¬ 
si) rispondano alle proprie esigenze. 

A dare aiuto ai programmatori, ma 
forse a generare ulteriore scompiglio tra 
i poveri utenti, è l'introduzione delle co¬ 
siddette API (Application Programming 
Interface) a 32 bit per Windows 3.1x 
con le quali si migliorano le prestazioni 
di alcuni software poiché molte opera¬ 
zioni vengono eseguite a 32 bit invece 
che a 16 (anche in un minor numero di 
cicli della CPU); peccato che visitando 
con frequenza i siti Internet si scopra 
che l'ultima versione "scaricata" la setti¬ 
mana precedente sia già diventata vec¬ 
chia poiché qualche giorno dopo è stata 
resa disponibile una ulteriore release 
senza la quale il programma "pincopallo" 


non funziona. Per fortuna, la situazione 
per l'utente che vuole capire quali siano 
le librerie relative ad ogni applicazione 
sembra essere migliorata grazie all'in¬ 
troduzione in Windows 95 di un siste¬ 
ma di verifica che tiene traccia delle li¬ 
brerie e degli elementi installati da ogni 
programma, eventualmente rimuoven¬ 
doli se si procede alla disinstallazione; 
una caratteristica che può aiutare l'uten¬ 
te a districarsi tra gli elementi che affol¬ 
lano l'hard disk del proprio sistema. 

Per evitare di sembrare troppo "rea¬ 
zionario" quando dico che la velocità di 
sviluppo e progresso tecnologico nel 
campo informatico è qualche volta ec¬ 
cessiva (oltre che essere dettata da esi¬ 
genze meramente commerciali piutto¬ 
sto che pratiche e realmente utili), dirò 
anche che l'introduzione degli standard 
produce sempre un livellamento delle 
prestazioni e che non ci si può adagiare 
esclusivamente nello sviluppo di pro¬ 
dotti "conformi" poiché l'interesse per 
qualche applicazione che spicca sulle al¬ 
tre deriva quasi sempre da piccoli toc¬ 
chi di folle genialità che presumono la 
"non osservanza degli standard" e, di 
conseguenza, anche qualche inevitabile 
imprevisto. 

Massimo Truscelli 
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STRATEGIE 


Frankenberg vende la WordPerfect 

Novell si accorda per la vendita 
della WordPerfect alla Corel 

L'accordo è valutato intorno ai 185 milioni di dollari , poco più del 10% di quanto aveva sborsato la Novell 
circa venti mesi fa 


O rem Utah, Ottawa 
Canada, 31 gennaio 
1996: la Novell Ine. e la 
Corel Corporation hanno rag¬ 
giunto un accordo definitivo 
che consentirà alla Corel di 
acquisire dalla Novell la 
famiglia di applicativi 
WordPerfect e delle tecnolo¬ 
gie connesse, in cambio di 
9.95 milioni di azioni ordina¬ 
rie Corel e 10.75 milioni di 
dollari in contanti. 
Contestualmente la Corel 
prenderà dalla Novell la 
licenza per il Client software 
GroupWise, per Envoy e 
altre tecnologie, per un mini¬ 
mo di 70 milioni di dollari di 
royalty nell'arco dei prossimi 
5 anni. 

Le azioni ordinane che la 
Novell riceverà sono circa il 
20% di quelle Corel circolan¬ 
ti. La Novell dovrà anche 
nominare un candidato per il 
consiglio di amministrazione 
della Corel. Le compagnie 
prevedono di concludere le 
trattative entro 30 giorni, 
sempreché il governo USA 
dia l'approvazione secondo 
l'Hart-Scott-Rodino Act. 
Nessuna delle due compa¬ 
gnie richiederà l’assenso 


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te in quell'occasione. 
Michael Cowpland, ammini¬ 
stratore delegato Corel, ha 
detto: "Siamo entusiasti da 
quanto questi prodotti si 
adattino al nostro business 
Riteniamo che allargheranno 
strategicamente il valore di 
soluzione che la Corel forni¬ 
sce ai suoi clienti. La Corel 
si è guadagnata la fedeltà e 





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degli azionisti. 

La Novell anticipa che, a 
parte i costi iniziali, l'accordo 
si rivelerà un affare straordi¬ 
nario nel secondo trimestre 
fiscale terminante il 27 apri¬ 
le 1996. Il software venduto 
alla Corel è una parte di 
quello acquisito dalla Novell 
nella fusione con la 
WordPerfect nel giugno 
1994. La Novell ha pagato 
alla Borland anche 35 milioni 
di dollari in più per le licenze 
di Paradox (queste sono 
non-trasferibili, stando a un 
portavoce della Borland,) ma 




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la compagnia sta negozian¬ 
do con la Corel una nuova 
operazione di concessione. 
La Novell mantiene la pro¬ 
prietà di GroupWise, Envoy 
e di altre tecnologie acquisi¬ 


il sostegno di milioni di uten¬ 
ti e prevede di attirarne 
altrettanti fra gli utenti di 
WordPerfect e 
PerfectOffice". 

Il presidente e amministrato- 


68 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 
































re delegato Novell, Robert 
Frankenberg, ha detto: “Il 
successo della Corel nello 
sviluppare e mettere in com¬ 
mercio a livello mondiale i 
migliori prodotti di software 
applicativo per PC la rende 
un partner ideale per lo svi¬ 
luppo di queste applicazioni 
nel futuro. Ai clienti-utenti 
finali, agli OEM ed agli altri 
partner della distribuzione, la 
Corel e la Novell assicurano 
un passaggio indolore per 
quanto riguarda i piani di 
assistenza, istruzione, svi¬ 
luppo e concessione di 
licenze". "Ovviamente, la 
Novell ha sostenuto una per¬ 
dita pesantissima", ha detto 
Tim Barjarin, presidente 
della società di consulenza 
Creative Strategies di San 
José, California. Ma la 
Novell “non poteva continua¬ 
re a tenere in piedi un busi¬ 
ness che non era più strate¬ 
gicamente cosi importante 
per lei". Robert Frankenberg 
ha annunciato l'intenzione di 
vendere a ottobre la divisio¬ 
ne della Novell che si occu¬ 
pa delle applicazioni di busi¬ 
ness, dicendo che si è trat¬ 
tato di "una deviazione dalla 
nostra abituale strategia" di 
essere leader nel 
networking. 

"Riteniamo che sia un affare 
vantaggioso e corretto tra le 
due compagnie", ha detto in 
una teleconferenza. "È un 
buon prezzo, specialmente 
se confrontato a quanto IBM 
ha pagato per Lotus Notes 
(3.5 miliardi dollari)". 

"Anche se WordPerfect ha 
perso terreno sul mercato, a 
causa di Word della 
Microsoft, l'attrattiva per la 
Corel era la base consolidata 
di utenti stimata in circa 20 
milioni e le opzioni di 
Internet che vengono instal¬ 
late nelle applicazioni, come 
la possibilità di creare pagine 
World Wide Web usando 


un'applicazione word pro¬ 
cessing", almeno stando a 
quanto dice l'amministratore 
delegato della Corel. 
"Microsoft aveva un limite, 
perché sapevano esatta¬ 
mente quando sarebbero 
intervenuti cambiamenti 
nella piattaforma", ha detto. 
"Così credo che questo tipo 
di situazione abbia fino ad 
oggi chiaramente avvantag¬ 
giato la Microsoft. In ogni 
caso, la piattaforma Internet 
non è controllata dalla 
Microsoft". 

La Corel farà uscire "una 
serie di software abilitati ad 
Internet entro aprile', unita¬ 
mente alle loro versioni 
Windows 95 e NT, ha antici¬ 
pato Cowpland. 

"Il mio parere è che l'offerta 
della Bain fosse ancora più 


alta" di quella della Corel, ha 
detto Barjarin riferendosi 
all'impresa di investimento 
Barn Capital Ine. Ma, ha 
aggiunto, "la Novell ha rite¬ 
nuto che la Corel sarebbe 
stata la scelta più appropria¬ 
ta alla luce del suo aggressi¬ 
vo farsi strada nel campo 
dell’editing e della presenta¬ 
zione dei documenti". 

"La Microsoft ha vinto tutte 
le guerre per le applicazioni 
da ufficio È rimasta solo la 
gestione del documento e la 
pubblicazione delle pagine 
Internet", e la Corel può far 
leva sulla sua specializzazio¬ 
ne nella grafica e nella multi¬ 
medialità, unite ora alla tec¬ 
nologia WordPerfect, per 
diventare cosi un concorren¬ 
te temibile anche su quel 
terreno, ha commentato 


" JN!Rk(ta£szEi 

Venti mesi 

fa l'accordo 

L'accordo all'epoca era stato voluto dal grande 
vecchio, Ray Noorda, in pratica ossessionato 
dalla concorrenza con Bill Gates 

Non poteva concepire che la sua azienda non avesse al suo atti¬ 
vo anche una sezione con degli applicativi veri e propri. 
"Continuando ciò che la Novell ha fatto finora come società di 
networking, questa intende acquisire la leadership ridefinendo il 
business degli applicativi guidando il crescente mercato in tran¬ 
sizione verso il networking’ aveva dichiarato all'epoca, conclu¬ 
dendo che: "l'accordo di fusione rafforza dal punto di vista finan¬ 
ziario la Novell. WordPerfect incrementerà i profitti della Novell, 
aggiungendo ai già numerosi bilanci altre pagine e espandendo 
le potenzialità di profitto della Novell". 

In pratica le ultime parole famose. Alla guida della Novell a quel 
punto era subentrato del sangue nuovo però, e Robert 
Frankenberg si era ritrovato a far quadrare i conti. 

La fusione era stato un'operazione solo sulla carta: la storia 
delle due aziende era troppo diversa e le risorse umane non riu¬ 
scirono ad unirsi. I personaggi anche ad alto livello cominciarono 
ad andarsene, ma la goccia che fece traboccare il vaso fu la gra¬ 
tifica natalizia. Era nella tradizione che per questa ricorrenza 
venisse dato un premio, ma dall'operazione furono esclusi i 
nuovi dipendenti provenienti dalla WordPerfect. 

pc 


No ve ll 


World wide 


vf. 




Bagarin. Un altro analista si 
è chiesto se la Corel potrà 
salvare WordPerfect, visto 
che gioca su piccoli segmen¬ 
ti di mercato. "Non sono del 
tutto convinto che allo stato 
attuale il marchio Corel sia in 
grado di rilanciare 
WordPerfect", ha detto Rob 
Enderle, analista capo pres¬ 
so la Giga Information Group 
di Santa Clara, California. 
"Non sono neanche certo 
che Internet gli renderà 
molto. Sicuramente non lo 
farà per Quattro Pro" 

Inoltre, la Corel probabil¬ 
mente non ha i soldi neces¬ 
sari per immettere 
WordPerfect sul mercato 
come si deve, e mantenere 
contemporaneamente i suoi 
dipendenti 

Dei circa 1.800 dipendenti 
che lavoravano nella divisio¬ 
ne Applicazioni per Ufficio 
della Novell, 600 sono stati 
sospesi dal servizio dopo 
che la compagnia ha reso 
nota l'intenzione di vendere. 
La Corel manterrà probabil¬ 
mente 700 dei dipendenti 
della compagnia, mentre il 
destino degli altri 500 è 
ancora incerto, secondo 
Frankenberg. 

La Corel, che ha circa 550 
dipendenti e proventi per 
circa 196 milioni di dollari 
per l'anno fiscale 1995, 
prenderà in leasing gli 
impianti della Novell nello 
Utah, Il vertice della Corel 
assicura che la compagnia 
non chiuderà nessuna delle 
operazioni internazionali 
riguardanti l'unità 
WordPerfect. 


^ Corel Corporation 

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MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


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alla telematica, alla multime¬ 
dialità e alla tecnologia dell'im¬ 
magine. FuturShow è uno 
spettacolare incontro in cui i 
visitatori entrano in contatto 
immediato e diretto con curio¬ 
sità, desideri e scoperte, fruen¬ 
done in modo assolutamente 
irripetibile. Nella sua ideazione 
FutureShow attinge all'intuito 
di alcuni dei maggiori esperti 
dell'informatica e dell'immagi¬ 
ne, attraverso il comitato 
scientifico presieduto da 
Massimo Fichera (DG di 
Euronews) e con la partecipa¬ 
zione di Roberto Grandi 
dell'Università di Bologna, 
Alberto Abruzzese 
dell'Università di Roma, 
Francesco Carlà, Beppe 
Richieri e Derik De Kerckhove 
(successore alla cattedra di 
MacLuhan a Toronto). 
All'interno di FuturShow il futu¬ 
ro sarà a portata di mano, die¬ 
tro un pulsante, un video, un 
mouse, una cuffia o un obietti¬ 
vo, tutte porte verso la multi- 


UXflME® 


BBMB 


medialità, il cyberspazio, la 
realtà virtuale. Questo viaggio 
impossibile avrà sede a 
Bologna, in un mai proposto 
contesto spettacolare di inno¬ 
vazione, e divertimento, con 
una scenografia mirata ad esal¬ 
tare l’infotainment. 

La struttura della manifestazio¬ 
ne è articolata tra isole interat¬ 
tive strettamente connesse 
onde semplificare il percorso 
del singolo appassionato: tutto 
o quasi è presente attraverso 
rappresentanti dell'industria 
del computer, quella televisiva, 
quella fotografica e cinemato¬ 
grafica, musicale e multime¬ 
diale. Notevole anche la rasse¬ 
gna di iniziative speciali, tra le 
quali l'Oscar del CD-ROM e il 
premio speciale della critica, 
mentre ai videogame sono 
dedicati un museo ed un tor¬ 
neo. Per la prima volta i CD¬ 
ROM di diversi settori quali 
azione, avventura, simulatori, 
strategici e di ruolo, film inte¬ 
rattivi e multimedia verranno 
scelti da una giuria di esperti 
ma votati dal pubblico che 
resterà attratto sia dai titoli che 
dai personaggi della giuria. 

Altra novità la cui prima edizio¬ 
ne parte proprio al FuturShow 
è il Museo del Videogioco, che 
con 70 mila pezzi traccerè 1 25 
anni di storia del settore a par¬ 
tire da Pong che data 1971. 


Allestimenti Sabatini 

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STRATEGIE 


Salta l'acquisizione di Apple da parte di Sun 

Niente mela per il sole... 

Apple da 15 mesi è considerata in vendita, dopo le voci 
accreditate su IBM, Motorola ed Oracle, stavolta è toccato 
a Sun, interessata per molti versi al re del personal. 

Ma un clamoroso voltafaccia del consiglio di amministra¬ 
zione ha sterzato altrove, ed ecco che finisce fuori anche 
Spindler sostituito da Amelio. E le azioni, lungi dall’evoca- 
re la sindrome di Stendhal, vanno nel Profondo Rosso 

di Leo Sorge 


L'acquisizione di 
Apple da parte di 
Sun era stata data 
per imminente, e a 
Mountain View la 
consideravano già 
cosa fatta. La discus¬ 
sione sarebbe inizia¬ 
ta ad ottobre per are¬ 
narsi sul prezzo, 
ancora troppo alto. 

Forse le recenti notizie sui risultati ed i licenziamenti dell'azien¬ 
da potrebbero essere dovute proprio al bisogno di abbassare il 
valore delle azioni, che dai 50 dollari di qualche mese fa erano 
rimbalzate in basso fino a circa 28 dollari, ma con sene possibi¬ 
lità di crollare molto più giù. L'offerta Sun veniva data da alcuni 
a 24 dollari per azione, da altri a 33, comunque per un totale di 
4 miliardi di dollari, ovviamente come scambio di pacchetti azio¬ 
nari. Ricordiamo che Sun vale tra i 6 e i 7 miliardi di dollari: nei 
primi sei mesi dell'anno fiscale in corso infatti il fatturato è stato 
di 3,2 miliardi. Le offerte di Sun ed Apple sono complementari 
sul mercato, in quanto la prima agisce in azienda, la seconda su 
desktop e groupware. Ciò porterebbe a concludere che l'affare 
sia semplice In realtà c'è una grande concorrenza tra le tecno¬ 
logie usate, in particolare microprocessori, sistemi, sistemi ope¬ 
rativi e software ad oggetti. Le possibilità che Sun non snatu¬ 
rasse il business Apple erano poche, ma comunque si trattava 
d'un gigante da quasi 20 milioni di dollari con sinergie tali da far 
rabbrividire, sia nel bene che nel male. Fatto sta che la scelta è 
stata diversa. Il 5 febbraio, con effetto immediato, Gilbert 
Amelio è stato nominato presidente e CEO. Gilbert Amelio, 52 
anni, ha 16 brevetti su dispositivi vari, per lo più nel campo dei 
CCD. Come è noto sostituisce Michael Spindler, che è rimasto 
in Apple ben 16 anni ed era stato nominato CEO nel 1993 per 
portare a termine la migrazione dell'intera linea di prodotti Mac 
a PowerPC. A Spindler è stata data la patata bollente di annun¬ 
ciare 1200 licenziamenti prima di dargli il benservito 



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MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 

































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del menu più frequenti: basteranno 
del veloci, singoli clic. 


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HARDWARE 


Presentata anche una nuova stampante ink-jet upgradabile a colori 


Epson lancia Endeavor II con Cyrix 5x86 


L'Endeavor II 5x86 adotta il nuovo processore Cyrix 5x86 a 100 MHz che offre 
prestazioni di classe Pentium, e viene fornito con Windows 95 preinstallato. 
La stampante Stylus 1500 a tecnologia ink-jet monocromatica upgradabile 
a colori è capace di gestire fino al formato A2 



L 1 Epson Endeavor II 5x86 
è l'ultimo nato della 
nuova serie Endeavor II, 
Integra l'innovativo micropro¬ 
cessore 5x86 a 100 MHz 
della Cyrix Corporation. Le 
caratteristiche di questo pro¬ 
cessore, dotato di funzionalità 
di quinta generazione, sono 
tali da rendere le prestazioni 
dell'Endeavor II 5x86 parago¬ 
nabili per velocità a quelle di 
un computer che adotta un 
processore Pentium 75, 
facendone un desktop poten¬ 
te, affidabile e disponibile ad 
un prezzo molto competitivo. 
La serie Endeavor II, che rin¬ 
nova completamente la fortu¬ 
nata linea Endeavor, com¬ 
prende altre due configurazio¬ 
ni che montano microproces¬ 
sori 486 DX4 a 100 MHz, for¬ 
nite in due versioni, con o 
senza Windows 95 preinstal¬ 
lato. 

Endeavor II 5x86 presenta 
un'architettura interna PCI a 
32 bit, consolidata e affidabi¬ 
le, che, associata al nuovo 
processore Cyrix con architet¬ 



tura interna a 64 bit, aumenta 
la velocità del sistema con¬ 
sentendo un flusso più velo¬ 
ce delle informazioni. 

La memoria Ram di 8 Mbyte 
può essere espansa sino a 
132 Mbyte, con 15 combina¬ 
zioni intermedie possibili, la 
cache è di 256 kbyte. 

Infine il prezzo dell’ Endeavor 
Ila 100MHz, HDD850MB 
EIDE, Windows 95 e monitor 
14 pollici a colori è di lire 
2.950.000 IVA esclusa. 
L'Epson Stylus 1500 è la 
nuova stampante ink-jet 
"color capable" professionale 
che, grazie all’ampia capacità 
di gestione della carta, stam¬ 
pa a partire dal foglio singolo 
passando al formato A2, fino 
ad arrivare al modulo conti¬ 
nuo, con una risoluzione di 
stampa di 720x720 dpi in 
bianco e nero e a colori. In 
monocromatico stampa a 
720 dpi anche su carta comu¬ 
ne, questo risultato è possibi¬ 
le grazie alla tecnologia 
MACH (Multilayer ACtuator 
Head), sviluppata da Epson, e 
presenta una più elevata pre¬ 
cisione delle microgocce di 
inchiostro "sparate" a freddo 
dagli ugelli della testina per¬ 
manente, 

È indirizzata prevalentemente 
da chi opera con programmi 
CAD/CAM ma trova anche un 
ampio impiego negli uffici 
grazie alla gestione del modu¬ 
lo continuo, infine grazie al 
sistema di stampa continua è 
in grado di stampare, anche a 
colori, striscioni lunghi fino a 
sei metri. 

Il prezzo della Epson Stylus 


1500, con driver per 
Windows 3.1, Windows 95 e 
Macintosh è di Ut. 1.790.000 
IVA esclusa, il kit di upgrade 
colore costa Lit. 150.000 IVA 
esclusa. 


SOFTWARE 


Il mastering Rock Ridge per tutti 

American Dataline 
distribuisce Gear 

Il software, disponibile su molte piattaforme Unix, 
lavora in formato ISO 9660 con l'estensione sugli 
attributi dei file 

American Dataline annuncia la distribuzione per l'Italia di 
Gear, il software di masterizzazione di compact disc realizza¬ 
to dalla Elektroson. Il prodotto presenta una particolarità 
unica, dato che implementa le estensioni Rock Ridge allo 
standard ISO 9660, il che consente di mantenere tutti gli 
attributi dei file, compresa la lunghezza dei nomi. Un'altra 
particolarità è la disponibilità su moltissime piattaforme, 
ovvero SUN Solaris ma anche SunOS. HP UX, Digital OSF, 
IBM AIX e IRIX di Silicon Graphics. Oltre a ciò Gear è utilizza¬ 
bile anche sulle piattaforme personal computing quali 
Macintosh e Power Macintosh ma anche Windows 3, 5 ed 
NT Pensato per l'elaborazione di grandi quantità di dati, le 
possibilità offerte da Gear riguardano dati, audio, foto e 
video. I formati supportati, oltre al citato ISO 9660 (fino al 
livello 3) con l'estensione, sono l'XA (normale ed Interleaver 
form 1 e 2, Bridge, EB e PhotoCD), audio digitale con cam¬ 
pionamento a 44,1 kHz, CD Enhanced Plus, CDI e file video 
CD, giochi (Nintendo, Sega, 3DO). Le caratteristiche com¬ 
prendono la multisessione, la scrittura incrementale track at 
once e la disk at once più adatta agli sviluppatori multimedia¬ 
li; inclusi i convertitori dei nomi dei file e i test di verifica. 

La velocità di masterizzazione giunge fino alla 6x, con il sup¬ 
porto di vari jukebox tra i quali Pioneer, Kodak ed ASM 


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74 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 
























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I fatti di Delphi 


Delphi 
Developer 2 


RAD, 

fatue 
non parole 

Se volete fatti e non parole, 

Delphi 2 è il modo più efficien¬ 
te per realizzare applicazioni rapide. 
Le tre nuove versioni Delphi 2 - 
Delphi Client/Server Suite2, Delphi 
Developer 2 e Delphi Desktop 2 sup¬ 
portano tutte le nuove funzionalità 
di Windows 95 e Windows NT. Un 
nuovo compilatore ottimizzato per 
codice a 32 bit offre prestazioni supe¬ 
riori del 300-400% e la possibilità di 
riutilizzare il codice esistente con un 
compilatore di codice nativo da 15 a 
50 volte più rapido degli interpreti 


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95/NT per OLE Automation 
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rizzare e riutilizzare |di oggetti 

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(VCL) roti oltre 90 compo¬ 
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sviluppo Windows 3.1 

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manuale VCL 

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distribuzione 

o* Team Development (PVCS 

necessario) 


lMAT.fi Time 







HARDWARE 


È espandibile sino a 300 GB 

Juke-box ottico Hewlett-Packard da 165 GB 


Un juke-box magneto-ottico è stato annunciato da Hewlett-Packard, la capacità è quella di 165 GB espandibile 
a 300, che metterà in condizioni i gestori di reti di disporre di una soluzione di memoria efficiente e flessibile 


N el nuovo |uke-box vengo¬ 
no utilizzate quattro unità 
ottiche e 128 dischi ottici, il 
nome del prodotto è HP 
SureStore Optical 165st e si 
basa sullo stesso approccio 
progettuale di HP SureStore 
Optical 300st, introdotto di 
recente. I kit di upgrade, 
costituiti da due unità e dagli 
alloggiamenti per 110 cartuc¬ 
ce, possono essere installati 


presso l'utente da un tecnico 
certificato HP. Hp SureStore 
Optical 165st trova applica¬ 
zione nella gestione di docu¬ 
menti e immagini, nell’imma¬ 
gazzinamento dati e nella 
gestione di memoria gerar¬ 
chica. Entrambi i |uke-box HP 
SureStore Optical 165st e 
300st sono supportati da una 
vasta gamma di fornitori di 
software per questo genere 


di applicazioni, che compren¬ 
dono Advanced Software 
Concepts, Avail Systems, E- 
MASS, HP, KOM, 
Incorporated, Micro Design 
International, Optika, 
Recognition, Ostar, Sigma 
Imaging, Tracer 
Technologies, US Design, 
Wang, Watermark e 
ViewStar. 

Hewlett-Packard SureStore 


Optical 165st è disponibile 
da dicembre, la configurazio¬ 
ne con quattro unità e 128 
dischi avrà un prezzo di lire 
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STRATEGIE 


Telecom minaccia Internet, e i provider italiani non ci stanno 

Telecom Italia frena o promuove Internet? 

Interbusiness, divisione Telecom, fa concorrenza agli altri operatori. Ne sono leciti i comportamenti e le tariffe? 
Secondo i provider italiani, no davvero 
di Leo Sorge 


V ediamo i fatti: Telecom ha il monopolio di collegamenti, 
cavi ed apparecchiature collegate, che vende a tariffe rego¬ 
lamentate in sede nazionale ed internazionale, L'utente che 
vuole un collegamento ad Internet deve acquistare il collega¬ 
mento da Telecom, poi può andare da un provider e richiedere 
i servizi di connessione Orbene Telecom, con la sua divisione 
Interbusiness, è entrata nel mercato Internet, ponendosi quin¬ 
di come concorrente dei suoi clienti, prima operazione etica¬ 
mente scorretta. Ma il problema non è qui, ma come di con¬ 
sueto nella vile moneta. Interbusiness offre la rete delle reti 
più la connessione (il CDN) ad una tariffa inferiore a quella che 
l'utente paga per il solo collegamento, mettendo fuori mercato 
gli altri provider. Si tratta quindi dì concorrenza sleale, in palese 
violazione della normativa nazionale e comunitaria. Finora la 
politica commerciale di Interbusiness è apparsa piuttosto guar¬ 
dinga, operando per lo più sui clienti Telecom quindi non 
andando a pestare troppo i piedi al resto del mercato, ma la 
situazione sembra difficilmente difendibile. Sul problema è 
insorta l’AlIP, Associazione Italiana Internet Provider, nata da 
pochi mesi e chiamata al primo passo ufficiale a presentare un 
esposto al garante per la concorrenza: a che titolo e a quali 
condizioni il carrier monopolistico può entrare nei servizi lìbera- 
lizzati? Sembra chiaro che ciò dovrebbe essere possibile solo 
in qualità di concorrente, quindi con le stesse condizioni riser¬ 
vate agli imprenditori pionieri del fenomeno Internet in Italia. 
Non solo, perché il mercato potrebbe seccarsi di tanta confu¬ 
sione ed andare a pescare connettività appena fuori dall'Italia, 


nelle nazioni confinanti ove la situazione è trasparente, di fatto 
cancellando l'Italia del cyberspazio.Costituita nel giugno 1995, 
oggi l'AlIP unisce diciotto fornitori di servizio operanti nei due 
mercati aziendali ed utenti finali, ma sono molte le richieste di 
adesione al vaglio. Gli obiettivi proposti sono la definizione di 
standard qualitativi e comportamentali, il coordinamento di ini¬ 
ziative comuni e il collegamento ad analoghi organismi interna¬ 
zionali e la promozione di Internet. La coraggiosa imprenditoria 
pionieristica di un centinaio di provider per 450.000 utenti è 
dunque in pericolo. Se "Telecom è il vero ostacolo alla crescita 
della telematica in Italia" (Roberto Cicciomessere, Agorà), "non 
sottovalutiamo la capacità di autodistruzione mostrata da 
Telecom ad esempio distruggendo il videotel" (Joy Marino, 
presidente dell'associazione). Inoltre l'AlIP si schiera contro le 
recenti modifiche alla tariffazione dei servizi telefonici, almeno 
in attesa di conoscerle nel dettaglio. Le voci presentano una 
serie di modifiche che pur avendo diversa interpretazione a 
seconda dell'impiego della linea - affari/domestica, 
nazionale/internazionale - sono senz'altro a vantaggio degli 
internauti singoli, gli appassionati che nottetempo si collegano 
al provider: a questi infatti viene offerta una nuova fascia oraria 
a tariffa bassa, quella dalle 18,30 alle 21,30, oltre all'abolizione 
d'un certo numero di distretti, in pratica quei numeri che pur 
avendo lo stesso prefisso fanno scattare il contatore con mag¬ 
gior frequenza d'una urbana. “Chiediamo un adeguamento 
anche delle tariffe che più da vicino riguardano noi provider", ha 
aggiunto in altra sede Paolo Nuti di MC-link 


76 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 















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SOFTWARE 


Progettato esplicitamente per l'uso a 32 bit 

Harvard Graphics 4.0 per Windows 95 

È uscita la versione 4.0 di Harvard Graphics, il noto pacchetto di presentazione 
grafico, ora disponibile per le versioni a 32 bit dei sistemi operativi 
Windows 95 e Windows NT 



onsente all'utente di 
sfruttare appieno l'inte- 
roperabilità con altre applica¬ 
zioni grazie all'implementa- 
zione di OLE 2.0. La nuova 
versione dispone inoltre di 
un avanzato Advisory 
System, di un nuovo motore 
per la gestione di testo, e di 
un gran numero di clip art e 
un nuovo potente browser 
di immagini, Harvard 
Montage Lite. 
L'implementazione OLE 2.0 
di Harvard Graphics 4.0 va 
anche oltre i requisiti minimi 
richiesti per la conformità 
con Windows 95, poiché 
consente l'esecuzione di 
operazioni di drag and drop 
tra diverse applicazioni; l'u¬ 
tente può ad esempio spo¬ 
stare singole slide da una 
presentazione ad un'altra 


pur mantenendo l'omoge¬ 
neità nell'aspetto generale 
della presentazione. 
Software Publishing 
Corporation è in grado di 
anticipare che Harvard 
Graphics 4.0 riceverà la 
piena certificazione 
Windows 95. 

L'aspetto e le modalità ope¬ 
rative di questa versione 
sono conformi a quelle delle 
altre applicazioni Windows 
95 poiché Harvard Graphics 
4.0 aderisce alle usuali con¬ 
venzioni in tema di interfac¬ 
cia utente: box di dialogo 
multipagina, toolbar comuni, 
menu attivabili dal tasto 
destro del mouse e ToolTip 
riposizionabili. In questa ver¬ 
sione Software Publishing 
Corporation ha adottato le 
guideline di Microsoft Office 


95, grazie alle quali i tempi 
di apprendimento vengono 
fortemente ridotti rispetto 
alla norma. 

In aggiunta al completo 
sistema di Help già presen¬ 
te in Harvard Graphics 3.0 è 
stato incorporato l"help 
System" di Windows 95 che 
consente all'utente di acce¬ 
dere alla guida trascinando 
l'icona del punto interrogati¬ 
vo nell’area desiderata. 

Sono sempre presenti l'Help 
contestuale e le due funzio¬ 
ni What's New Help e 
Upgraders' Help. 

Harvard Graphics 4.0 dispo¬ 
ne di funzioni di assistenza 
Online nelle fasi di progetta¬ 
zione della presentazione, 
insieme ad altre funzioni 
che aiutano l'utente a creare 
e distribuire presentazioni 


dall’aspetto professionale. 
Software Publishing 
Corporation ha ulteriormen¬ 
te ampliato l'Harvard 
Graphics Advisor System 
che ora offre all'interno del 
Design Checker di un ’Fixer 
Mode". Altre migliorie 
dell'Advisor System hanno 
interessato i moduli interat¬ 
tivi Design Checker e Quick 
Presentation. L'Advisor 
System include sempre i 
moduli Quick Advice, Quick 
Looks, Quick Tips e Design 
Tips. 

* - 

% J.Soft- Tel. 039/68.99802 
Ingram Miao-Tei 02/95.79.61 
Computer 2000 - Tel 02/52 57 8830 



MULTIMEDIA 


Un nuovo programma interattivo che spiega i "misteri del sesso" ai bambini 

Come nascono i bambini? Te lo dice il computer 

"Cavoli e Cicogne, addio!" è il titolo di un CD-ROM realizzato da DIDA-EL con la collaborazione dell’Istituto 
Internazionale di Sessuologia, un programma-gioco che soddisfa con delicatezza e rigore le naturali 
curiosità dei bambini 


In aiuto ai genitori più consapevoli ed evoluti alle prese con il 
problema dell'educazione dei figli in una realtà sempre più 
complessa nella quale veniamo letteralmente "bombardati" di 
messaggi distorti, giunge oggi questo nuovo gioco didattico, 
che si avvale di uno strumento proiettato nel futuro: il compu¬ 
ter. Così, come in un gioco, i bambini vengono a conoscere i 
temi della sessualità e dell'amore, del piacere e della nascita, 
preparandosi ad una sessualità felice e consapevole. 

"Cavoli e Cicogne, addio!" si avvale della collaborazione di due 
delle massime autorità europee su questo argomento, gli psi¬ 
cologi Roberta Giommi e Marcello Perrotta, direttori dell'Istitu¬ 
to Internazionale di Sessuologia di Firenze, e di oltre 10 anni di 
esperienza didattica DIDA-EL. "Cavoli e Cicogne, addio!" è un 


prodotto multimediale, che propone immagini anche in movi¬ 
mento, colori, suoni, parlato e musica; ha quindi bisogno di un 
computer dell’ultima generazione, dotato di scheda audio e 
lettore CD-ROM, di un processore 486 e di almeno 8 Mb di 
memoria RAM. "Cavoli e Cicogne, addio!" è il primo prodotto 
che tratta di educazione sessuale su CD-ROM ed è distribuito 
nelle migliori librerie e computer shop da dicembre ad un prez¬ 
zo di Lit, 75.000. 


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78 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 



















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Pixar) e texture mapping « Il programma per l'editing 
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HARDWARE 


Definito un nuovo rapporto di distribuzione con la Compre! 

Le workstation Digital Alpha attraggono anche Comprel 

In un momento nel quale si riparla di strategie nei personal computer, buone nuove per i chip Digital. 

In Italia c'è una nuova distribuzione dei sistemi Alpha: Comprel, mentre la corporation ha ricevuto da Cirrus 
finanziamenti per la fabbrica di Hudson, in Massachusetts 


D igital Equipment annuncia 
il rafforzamento della pro¬ 
pria rete di distribuzione per 
garantire un'adeguata gestio¬ 
ne dei crescenti volumi di 
vendita dei propri sistemi e 
workstation Alpha basati su 
tecnologia RISC a 64 bit. 

Negli ultimi mesi, ad una 
domanda in notevole crescita 
di sistemi Alpha UNIX e 
OPEN VMS si è andata affian¬ 
cando un'altrettanto forte 
richiesta di sistemi e stazioni 
Alpha Windows NT. In un 
momento nel quale la situa¬ 
zione PC sta mutando in con¬ 
tinuazione, più stabile sembra 
il panorama sui prodotti Risc. 
Con questo obiettivo Digital 


ha definito un nuovo rapporto 
di distribuzione con la 
Comprel di Cesano Maderno, 
che si affianca a Silverstar- 
Celdis e a Digitromca, già 
distributori di sistemi e work¬ 
station Digital Alpha, 

Comprel, già partner di suc¬ 
cesso nella distribuzione dei 
Personal Computer Digital, 
offrirà al mercato l’intera 
gamma dei server e worksta¬ 
tion Digital Alpha con compe¬ 
tenze specialistiche In que¬ 
sto modo Digital assicura alle 
terze parti una presenza capil¬ 
lare della propria organizzazio¬ 
ne distributiva sul terrritorio 
nazionale. L'organizzazione di 
vendita in grado di coprire l'in¬ 


tero territorio nazionale, il per¬ 
sonale tecnico, la costante 
disponibilità di magazzino, la 
pronta consegna e i servizi 
innovativi hanno permesso a 
Comprel di imporsi quale 
distributore di riferimento per 
il mercato informatico. 

Intanto la corporation conti¬ 
nua la marcia di sviluppo tec¬ 
nologico. Il nuovo annuncio 
riguarda un accordo con la 
californiana Cirrus Logic in 
base al quale l'azienda di 
Maynard produrrà semicon¬ 
duttori per la seconda. 
L'accordo riguarda prodotti 
della nuova fabbrica, tecnolo¬ 
gicamente avanzatissima, di 
Hudson in Massachusetts, 


che entrerà in funzione all'ini¬ 
zio del 1996. Secondo i termi 
ni dell'accordo, Cirrus Logic 
conferirà un finanziamento di 
355 milioni di dollari per mas¬ 
simizzare la capacità produtti¬ 
va deirimpianto, e potrà 
acquistare in base a un con¬ 
tratto take-or-pay semicon¬ 
duttori prodotti da Digital con 
su wafer da 8". L'accordo ha 
una durata iniziale di sei anni 
ed è rinnovabile. 


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SOFTWARE 


Rilasciata la versione 2.0 di EZ-Express 

MDI semplifica la gestione dei dischi 

La gestione dei dati su mezzi più economici degli hard disk e senza 
alcuni dei problemi della gestione gerarchica 



Una delle più diffuse metodologie di gestione dei dati in rete 
è quella gerarchica, in sigla HSM per Hierarchical Storage 
Management. La potenza di questo metodo non si adatta a 
tutte le esigenze del mercato, per cui sono già attive diverse 
soluzioni alternative. Tra queste ha grande risonanza la gestio¬ 
ne semplificata o SSM (Simplified Storage Management) 
usata in molti sottosistemi di archiviazione Micro Design 
International, fornitore hardware e software di mass Storage 
di stanza a Wmter Park in Florida, ha rilasciato la versione 2.0 
di EZ-Express, che tra le altre cose implementa l'SSM su 
NetWare 4.x. EZ-Express è uno strumento sicuro e semplice 
per gestire la migrazione automatica dei dati dai dischi rigidi a 
quelli ottici, meno costosi ed ormai altrettanto affidabili Le 
caratteristiche di sicurezza e rendimento dei classici volumi 
NetWare sono disponibili anche pei questi dispositivi secon¬ 
dari, in quanto EX-Express li gestisce proprio come volume 
NetWare Inoltre il software risiede interamente sul server pri¬ 
mario della rete, rendendo economica la gestione del softwa¬ 


re. Seguendo 
la potenza 
del server, il 
prezzo di listi¬ 
no varia da 4 
milioni 200 
mila lire a 11 
milioni 200 
mila lire. Un 
libro bianco 

su EZ-Express e SSM è disponibile alla MDI, presso Shelly 
Smith II sito Web è www microdes.com. MDI è distribuita in 
Italia dalla Gigatek di Corsico (MI). 




80 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 



































internet 


Internet é oggi la più grande rete mondiale di calcolatori: oltre 
50 milioni di macchine interconnesse e servi/i disponibili che 
spaziano in ogni campo della conoscenza umana. 

Questo sviluppo strepitoso ha l'atto diventare Internet anche una 
amplissima vetrina espositiva: essa permette di mostrare prodot¬ 
ti e servizi comparandoli con quelli dei concorrenti, in Italia e 
nel mondo. 

Inoltre il fatto stesso di essere presente su Internet configura 
immediatamente lo standard competitivo di una società. 

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SUPERMARKET è il nuovo Catalogo di Pubblicità che permet¬ 
te a rivenditori, produttori commerciali e privati di inserire su 
Internet delle pagine pubblicitarie, ad un costo estremamente 
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SUPERMARKET fornisce la gestione completa di inserzioni 
pubblicitarie su Internet: progettazione del servizio, personaliz¬ 
zazione di immagini, testo, listini e icone, aggiornamento imme¬ 
diato delle variazioni, navigazione all'interno delle pagine, for¬ 
nitura dell'accesso in rete. ecc. 

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MANIFESTAZIONI 


L'appuntamento europeo con le tecnologie della comunicazione di massa 

IBTS '95: disegnato il futuro prossimo venturo 

Grande interesse per i numerosi incontri professionali raccolti in "MEDIATECH ‘95", il Forum di IBTS, in cui sono 
stati affrontati gli scenari applicativi di un futuro sempre più telematico e digitale 


S i è conclusa la 9 a edizio¬ 
ne di IBTS (International 
Audio, Video, Broadcasting 
and Telecommunications 
Show), tenutasi al quartiere 
cittadino della Fiera di 
Milano. La nuova cadenza 
biennale e la rapidissima 
evoluzione delle tecnologie 
di settore hanno reso più 
interessante e più affollato 
l'evento fieristico, con un 
bilancio finale da considerar¬ 
si superiore alle più rosee 
aspettative. 

Il numero dei visitatori è lie¬ 
vitato complessivamente del 
31 %, in totale 17.526 opera¬ 


tori sono stati accreditati alla 
reception di cui 1.112 stra¬ 
nieri provenienti da 51 paesi 
diversi, Dal conteggio sono 
stati esclusi accompagnatori 
e studenti, che porterebbe il 
numero di presenze a oltre 
200 . 000 . 

Il successo delle cifre è un 
significativo segnale sia della 
crescita del numero degli 
operatori nel nostro Paese 
(in settori ad elevato conte¬ 
nuto tecnologico in cui si 
vanno affermando nuove 
professioni) sia del grande 
interesse creato dalle propo¬ 
ste di IBTS, in cui 480 tra 


aziende italiane e estere 
hanno presentato non solo 
le novità, ma anche le antici¬ 
pazioni ed i prototipi delle 
più avanzate tecnologie di 
settore, in particolare nel 
campo della Computer 
Animation, dell'elaborazione 
digitale delle immagini e dei 
segnali audio&video, della 
musica al computer, dell'e¬ 
mittenza radiotelevisiva, 
delle reti telematiche, della 
multimedialità guidata dal 
computer. 

Una conferma della crescita 
del settore è venuta anche 
dalla 5 fl edizione del 'Premio 


Immagine' che non aveva 
mai visto una partecipazione 
così ampia e qualificata da 
parte degli operatori italiani 
che lavorano nel campo 
della Computer Animation e 
dell'Immagine di sintesi. 

La prossima edizione di 
IBTS, si svolgerà dal 16 al 20 
ottobre 1997. 




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MULTIMEDIA 


Da Diamond tre nuovi kit multimediali S {SLabuHI 


Si chiamano Multimedia Kit 4400, Multimedia Kit 7000 e Ultra Kit 8000 i nuovi 
kit di Diamond Multimedia diretti all'home ed office computing 


Multimedia Kit 4400 comprende un lettore CD-ROM a quadru¬ 
pla velocità, scheda audio Diamond a 16 bit e suono 'tridimen¬ 
sionale", e 20 titoli fra i più quotati sul mercato. 

La scheda audio Diamond ISA a 16 bit e 48 kHz, compatibile 
Windows 95, offre suono tridimensionale di qualità CD, compa¬ 
tibilità Sound Blaster, compatibilità Wavetable, ADPCM, porta 
MIDI compatibile Roland MPU-401, configurabilità completa da 
software sintetizzatore 20 voci FM, porta MIDI e porta joystick 
combinate, Yamaha OPL-3, configurazione automatica CD tra¬ 
mite software, uscita amplificata, uscita stereo, ingresso 
microfonico, interfaccia audio stereo Sony, Mitsumi o 
Panasonic. Il lettore di CD-ROM a quadrupla velocità offre un 
tempo di trasferimento dei dati di 600 KB al secondo, tempo di 
accesso di 240 millisecondi e buffer di 256 KB, oltre alla com¬ 
patibilità Kodak Photo CD multisessione. Gli altoparlanti stereo 
offrono una risposta in frequenza di 100, 15.000 Hz e 20 titoli 
CD-ROM tra cui i più celebri sul mercato, fra cui: Compton's 
Interactive Encyclopedia 1995, Lemmings, Star Trek, Dragon 
Wars, Tom Landry Football e altri. Multimedia Kit 7000 propone 
invece ben 22 titoli fra i più noti, tra i quali citiamo Myst, Rebel 
Assault, Lemmings e 150 titoli shareware tra i quali Doom, 



Alone in thè Dark, ed altri 
ancora. Ultra Kit 8000 
comprende un lettore 
CD-ROM a ottupla velo¬ 
cità, scheda audio Diamond ISA a 16 bit e 48 MHz, compatibile 
con piattaforma Windows 95, altoparlanti stereo deluxe 
Yamaha e cinque titoli multimediali di grande successo, Myst, 
Magic Carpet, Rebel Assault, SimCity 2000 e Compton's 
Ecyclopedia 1996. Oltre a disporre della stessa potente scheda 
audio Diamond presente nel kit precedente, Ultra Kit 8000 
offre il lettore CD-ROM ad otto velocità che ha una velocità tra¬ 
sferimento dei dati di 1200 KB al secondo, con tempo di acces¬ 
so di 230 millisecondi, buffer di 256 KB e compatibilità con 
Kodak Photo CD multisessione. Il Multimedia Kit 4400 viene 
venduto al prezzo di lire 568.000; il Multimedia Kit 7000 a lire 
760.000 ed Ultra Kit 8000 a lire 1.099.000, tutti IVA esclusa. 




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82 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 















Il tuo software T l , ' u velocemente le persone possono 
attuale può lare I ottenere le informazioni necessarie, 
altrettanto? J più veloce è il loro lavoro. Ma che ne è 
di quelle informazioni che non sono in formato elettronico 
come i filmati, le fotografie e la corrispondenza? 

Da oggi Lotus Notes è in grado di lavorare in perfetta 
armonia con ImagePlus. La stessa soluzione che gestisce 
ogni giorno milioni di documenti di alcune delle più attive 
società finanziarie del mondo. 

La combinazione di Lotus Notes e ImagePlus IBM ti 
permette di costruire un sistema capace di gestire in formato 
digitale tutte le informazioni aziendali. Persino di 
automatizzare il flusso di documenti da una persona all'altra, 
all'interno dell’ufficio o da una parte all’altra del mondo. 

Da oggi le informazioni create da un utente sono 


immediatamente accessibili a tutti gli altri. 

E puoi utilizzare un'interfaccia comune su tutti i tuoi 
computer, dui desktop ai portatili, qualsiasi sia il sistema 
operativo: OS/2. Windows. UNIX o Macintosh. Affidati ai 
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dei nostri partner) per aiutare i tuoi collaboratori a lavorare 
meglio in gruppo, condividendo informazioni in tempo reale. 

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UNIX i un marchio concesso in licenza esclusivamente da X/Open Company Ltd OS/2 è un marchio IBM Corp. Altre denominazioni ivi citate possono essere marchi dei rispettivi titolari 

















STRATEGIE 



Lo scenario ipotizzato da Gartner Group per l'elaborazione dei dati a livello di corporate 

Il data center ingloba la multimedialità 

Hard disk a 900 lire il megabyte, database consolidati e centralizzati, reti locali non uniformi in un mare 
di microprocessori. Effetti paranormali incontrollabili? No, i mainframe dell'anno 2000, dopo aver imparato 
la lezione dei personal computer 

di Leo Sorge 


P erlomeno per i prossimi 
tre anni i mainframe 
sono destinati a durare, ma 
più per la mancanza di 
modelli davvero alternativi 
che per la loro forza intrin¬ 
seca. Inoltre le nuove tec¬ 
nologie verranno integrate 
nel centro di elaborazione, 
ma in maniera probabilmen¬ 
te caotica Tale scenario è 
ipotizzato da Gartner Group 
per l’elaborazione dei dati a 
livello di corporate, quindi 
con ricadute dirette su 
dipendenti e dirigenti. Alle 
alternative attuali, in primis 
il client/server, viene quindi 
negata qualsiasi speranza di 
successo totale. Il mainfra¬ 
me deve questa sua secon¬ 
da vita principalmente a tre 
tecnologie sottoposte a 


duro test dalle ondate dei 
personal e dei client/server: 
i microprocessori, lo Stora¬ 
ge e la rete, tutte oggi 
usate anche dai mainframe. 
L'esplosione delle piattafor¬ 
me hardware e software e 
della quasi totale compatibi¬ 
lità ha portato deleterie con¬ 
seguenze sulle caratteristi¬ 
che degli archivi d'oggi, 
spesso troppo polverizzati 
anche su piattaforme diver¬ 
se e comunque mal gestiti, 
che richiedono un consoli¬ 
damento. 

Sempre più necessario 
sembra quindi avere se non 
delle strategie a lungo ter¬ 
mine come quelle d'una 
volta almeno una serie di 
osservazioni e consigli per 
fare attenzione nel cammi¬ 


no dell'attività. Il primo sug¬ 
gerimento è di abbandonare 
l'esclusiva attenzione ai 
costi cosi come vengono 
inseriti nei budget, ovvero 
gli indici di prezzo (per 
MIPS, per GB) e le singole 
voci specifiche del data 
center. Il prezzo di acquisto 
resta l'unico metodo di 
valutazione degli acquisti, 
un'osservazione particolar¬ 
mente importante dato che 
sono i costi nascosti a pesa¬ 
re in bilancio. 

Bisogna quindi fare atten¬ 
zione alla riorganizzazione 
aziendale, individuando 
quelle voci strettamente 
collegate all'elaborazione 
ma non attribuite ai centri di 
calcolo. Il tipico esempio è 
l'help desk, spesso fram¬ 


mentato per seguire situa¬ 
zioni operative diverse e 
quindi dai costi molto mar¬ 
cati e non sommati a quelli 
del data center 
Un settore nel quale 
Gartner Group ha molto 
aumentato lo spettro della 
sua ricerca è quello delle 
interconnessioni e gestioni 
di rete, che adesso com¬ 
prende una vera galassia di 
fornitori. L'occhio che li 
osserva resta quello del 
mainframe, sia nella valuta¬ 
zione delle caratteristiche 
che soprattutto nella soli¬ 
dità aziendale, un parametro 
sul quale si basa buona 
parte delle valutazioni glo¬ 
bali. In questa arena ci sono 

Continua a pag. 86 


TELEMATICA 


Il nuovo servizio compra-vendita di auto usate su Internet 

AUT02000 per vendere e acquistare l'< 

Da SEAP e Augustea Service un nuovo servizio su Internet che mette in contatto chi vuole vendere e chi vuole 
comprare un'auto usata 


auto su Internet 


SEAP e Augustea Service introducono anche nel settore 
auto questa nuova tipologia di vendita che sarà prassi 
comune in molti altri settori. Questo servizio, che per la 
prima volta viene offerto in modo cosi completo su scala 
nazionale, è stato messo a punto grazie all'esperienza 
SEAP nel Service EDP al settore auto e l'esperienza 
Augustea Service come provider Internet e come esperto 
nella gestione di banche dati e servizi Online. 

Il servizio AUT02000 funziona cosi: chi vuole vendere auto 
usate acquista tante pagine quante sono le auto che inten¬ 
de mettere in vendita, ogni pagina corrisponde ad una 
scheda in cui sono indicate tutte le possibili informazioni 
che possono interessare il potenziale acquirente. Chi inve¬ 
ce vuole acquistare un’auto usata cerca |Htp//www auqu| 



stea.it/auto2000 e 
sullo schermo gli appa¬ 
riranno le schede di 
tutte le auto usate in 
vendita nella zona che 
gli interessa. Quindi 
trovata l'auto che sta 
cercando, si mette 
direttamente in contatto con il venditore e contratta l'acquisto. 


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84 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


























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è 

-? 

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-£ 

! 

I 

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Diurni ili borilo, ottobre ! 99.5. 

Levale Ir ancore e salpati alla volta ili 
inesplorate fltmtlere. aliluaiiio raggiunto lina flirta 
insperata, con scopette che rivoluzioneranno il 
ninnilo ilei Pii |Hirtalile. Approdati sul rontinentr 
NK( n siamo iniliumiti nei nuovi Note-liook 
Versa, lina specie evolutissima che ci ha fallo 
scoprire nuovi orizzonti nella potenza, nella fles¬ 
sibilità. nel colore e nell'autonomia 

l-'esemplare più rappresentativo è senza 
ilul>l>io il Versa -»<)00. cui seguono il Versa 2000 e 
il Versa 500. 

Annotinolo qui solo le poten¬ 
zialità più significative r nella 
stesura ci alleniamo voluiamente 
.. . ail una forma più sintetica. 

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ore; ricevitori trasmettitori ad infrarossi. ( iD-ROM 
interno, scheda Soundblaster. altoparlanti stereo, 
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Vlesso. possiamo solo consigliun i di mettervi in \ iag- 

gio al più presto II mare è cal- 

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Instimi rrinninnimi 


Ilio 

\ rrsa 


La direzione NK( i 














Segue da pag. 84 

due ipotesi molto interes¬ 
santi, riguardanti numero 
ed efficacia dei gestori 
attuali Entro l'anno 2001 
non si materializzerà nes¬ 
sun sistema di gestione 
capace di occuparsi del 
centro di elaborazione in 
modo aperto, interconnes¬ 
so, organico ed euristico, 
L'indicazione è data con il 
90% di probabilità di verifi¬ 
carsi, ed è sottoscrivibile, 
dato l'elevato numero di 
parametri implicitamente 
definiti attraverso i quattro 
aggettivi usati II mondo 
tecnologico è troppo com¬ 
plesso perché se ne possa 
dare una rappresentazione 
unita. Ciononostante nei 
prossimi anni ci saranno 
vincitori e sconfitti, con la 
sparizione di un terzo degli 
attuali fornitori di gestione 
di rete Se prima si riteneva 
che Windows NT potesse 
dominare anche questo 
mercato, le promesse sono 
state tutte disattese ed ora 
è chiaro che a questo livello 
il software per NT va riscrit¬ 
to da capo, non essendo 
possibile fare un porting 
dalle versioni per Unix. 
Come di consueto, tra l'al¬ 
tro, a questo sistema ope¬ 
rativo non viene data nes¬ 
suna chance di successo 
finale Fin dall'inizio, il 
nuovo millennio dovrebbe 
portarci una situazione ben 
chiara, con alcuni fornitori 
oltre il miliardo di dollari, 
molti distribuiti intorno al 
mezzo miliardo e un certo 
numero di nicchie. 

L'area Storage continua a 
registrare un'incredibile 
spinta verso il basso del 
prezzo per megabyte, che 
dal 1992 al 1996 è stata del 
76% (da 8,5 a 2 dollari) e 
che nel 2000 dovrebbe arri¬ 
vare a 53 centesimi. 

Questo andamento porta 
online una quantità sempre 


maggiore di dati, ma richie¬ 
de un enorme sviluppo di 
software per degli oggetti 
tradizionalmente hardware: 
è qui che possiamo atten¬ 
derci una differenziazione 
delle offerte, ed è qui che 
bisogna stare attenti negli 
acquisti, dato che un buon 
software combia di molto il 
rapporto reale tra prezzo e 
prestazioni. 

Diamo un'occhiata anche 
alle valutazioni relative al 
futuro dei produttori, suddi¬ 
videndoli per fornitori tradi¬ 
zionali ed emergenti. Nel 
primo caso si vede un ulte¬ 
riore passo in avanti di 
EMC ed una lenta avanzata 
di Hitachi, mentre IBM 
viene vista in difficoltà con 
la perdita di quote di mer¬ 
cato eventualmente trasfor¬ 
mata in una perdita di mar¬ 
gini agendo sul prezzo. 
Interessantissima invece 
l'area degli sfidanti, con 
una fortissima crescita di 
Compaq, che come 
Hewlett Packard gode di 
grande considerazione 
tanto che entrambe potreb¬ 
bero diventare antagoniste 
dei grandi. 

Un'ultima area da tenere 
sotto controllo è quella 
della capacità di elaborazio¬ 
ne pura, finalmente focaliz¬ 
zata sui microprocessori 
CMOS, tecnologia unica dal 
1998. Si sa che non è pos¬ 
sibile confrontare diretta- 
mente la potenza dei micro- 
processori e quella di que¬ 
sti sistemi, ma è costante il 
riferimento - soprattutto ad 
Intel - e tale appare anche 
una strisciante ammissione 
d'inferiorità del vecchio 
rispetto al nuovo, soprattut¬ 
to in ottica multiprocessor. 



HARDWARE 


La videoconferenza diventa più semplice 

Sony Trinicom 5000 

Incorpora un'innovativa unità di controllo per collegare 

4 utenti simultaneamente, ed è semplice da usare quasi 

quanto un telefono 

Trinicom 5000 rap¬ 
presenta il primo 
modello di una nuo¬ 
va generazione di 
sistemi di videocon¬ 
ferenza ISDN pensa¬ 
ti per soddisfare le 
crescenti necessità 
che le moderne 
organizzazioni hanno 
di comunicare tra loro in audio/video. Sua caratteristica 
principale è l'unità di controllo MCU (Multipoint Control 
Uniti, incorporata nell'apparecchiatura di base, che rende 
possibile la comunicazione simultanea di più utenti senza la 
necessità di ricorrere a costosi sistemi esterni. In aggiunta, 
la modularità della concezione architetturale, unita al sup¬ 
porto dei più importanti standard per la connessione in 
videoconferenza e per lo scambio di documenti e informa¬ 
zioni, rendono il Trinicom 5000 tra i sistemi più adatti alle 
esigenze attuali. Primo al mondo ad offrire capacità di mul- 
ticonnessione già disponibili nella configurazione di-base, il 
Trinicom 5000 può connettersi con altre 3 apparecchiature 
identiche oltre a supportare il collegamento anche con 
sistemi di videoconferenza di altri produttori. Su di un 
unico schermo da 29 pollici è possibile scegliere se visua¬ 
lizzare contemporaneamente su finestre differenti i parteci¬ 
panti alla sessione di videoconferenza oppure se optare 
per una selezione manuale dell'Immagine e della voce di 
colui che sta parlando in un determinato momento. 

Il sistema supporta i più importanti standard proposti 
dall'ITU-T, inclusi l'H.320, TH.261 (per la codifica delle 
informazioni video) nonché G.711/722 e 728 per quella del¬ 
l'audio In aggiunta, è già stata pianificata l'implementazio- 
ne dell'ultima raccomandazione T.120 che permetterà di 
condividere le applicazioni in uso su diversi computer tra¬ 
mite il collegamento ISDN. 

La possibilità di gestire documenti e messaggi contempo¬ 
raneamente alla trasmissione audio/video aumenta ulterior¬ 
mente l'efficacia della videoconferenza. Trinicon 5000 sup¬ 
porta infatti i più importanti sistemi di compressione, com¬ 
presi l'MMR (Modified Modified READ) e JPEG, infatti fino 
a 30 immagini JPEG ad alta risoluzione possono essere 
pre-memorizzate su una scheda IC da 4 Mb per una loro 
trasmissione durante la videoconferenza. 


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lEasyCond 5.0 per Windows: la gestione facile del condominio 

Presentato anche Camillos 2.2 per DOS, un applicativo espressamente 
I ideato per effettuare il calcolo dei millesimi di uno stabile 


E asyCond, programma rea¬ 
lizzato per agevolare gli 
amministratori nella gestione 
contabile dei condomini, è 
arrivato alla versione 5.0, per 
Windows. Un vantaggio delle 
procedure automatizzate di 
gestione è la possibilità di 
avere in ogni momento la 
situazione contabile aggiorna¬ 
ta e quindi di non dover proce¬ 
dere a complicati conteggi 
ogni volta che si desidera 
conoscere lo stato economico 
di uno o più condomini. 

Tra le prime cose che il pro¬ 
gramma consente di gestire 
vanno citate: preventivo e 
consuntivo, ripartizione del 
preventivo in rate ordinarie, 
gestione delle rate ordinarie e 
straordinane, avvisi di control¬ 
lo pagamenti insoluti, etichet¬ 
te, distinte, lettere di convoca¬ 
zione assemblea e di sollecito 
dei pagamenti, ripartizione 
millesimale del preventivo e 
del consuntivo, gestione 
acqua fredda e calda a consu¬ 
mo con possibilità di detrazio¬ 


ne automatica dall'importo del 
riscaldamento, grafici illustrati¬ 
vi della situazione contabile ed 
altro ancora. Il programma 
prevede un piano dei conti 
standard che l'utente può 
modificare o riprogettare 
secondo le proprie esigenze, 
per ogni gruppo l'utente può 
decidere il nome del gruppo e 
il relativo titolo per le stampe, 
con quale tabella millesimale 
dividere le spese imputate a 
quel gruppo, se la spesa è 
ordinaria o straordinaria e 
quindi se questa vada attribui¬ 
ta ai proprietari o agli inquilini, 
e possono essere specificati i 
nomi dei sottogruppi di spesa 
in cui è divisibile ciascun grup¬ 
po. Per una più immediata 
interpretazione dei dati relativi 
ad un condominio sono stati 
inclusi nel programma anche 
dei grafici. Un grafico del 
saldo che rappresenta i totali 
delle entrate e delle uscite 
con il saldo, un grafico che 
riporta il totale delle entrate, 
delle uscite ed il saldo per cia¬ 


scuno dei tre 
fondi, cioè 
cassa, banca e 
posta. Il pro¬ 
gramma per¬ 
mette di effet¬ 
tuare stampe 
che vengono 
presentate in 

anteprima in modo da essere 
modificabili e archiviabili; 
caratteristica peculiare è la 
rappresentazione dei numeri 
con segno negativo con il 
colore rosso sia a video che in 
stampa su carta. Il numero di 
condomini gestibili dipende 
unicamente dalla memoria di 
massa disponibile, per ogni 
condominio si possono utiliz¬ 
zare 26 scale ciascuna con un 
numero di interni praticamen¬ 
te illimitato e dipendente solo 
dalle caratteristiche della 
memoria di massa utilizzata. 
Le tabelle mìllesimali sono 10 
di cui 7 sono tabelle normali 
mentre 3 sono tabelle con 
millesimi doppi per poter 
ripartire le spese in percentua¬ 



le tra i proprietari ed inquilini. 
Camillos 2.2 fornisce invece 
tutti i vantaggi che si ottengo¬ 
no con il calcolo automatizza¬ 
to dei millesimi: il primo è 
un'abbreviazione dei tempi 
necessari per l'effettuazione 
del calcolo vero e proprio, e 
per la stesura delle tabelle, il 
secondo consiste nel fatto 
che in caso di modifiche dello 
stabile basta aggiornare i dati 
e rieffettuare la stampa delle 
tabelle per ottenere i nuovi 
valori millesimali. 


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STRATEGIE 


Continua il trend positivo dell'azienda canadese 

Fulcrum rafforza la propria presenza in Europa 

Fulcrum Technologies, società canadese leader nel mercato del software text-retrieval per installazioni client/server, 
ha annunciato un significativo ampliamento e rafforzamento delle proprie attività in Europa, compresa l'apertura 
di un secondo ufficio in Italia 

Il nuovo ufficio di Milano si affiancherà a quello di Roma, 
aperto nel 1991. Con sede centrale europea a Parigi, 

Fulcrum ha esteso la propria presenza in Francia, Italia, 

Germania, e Regno Unito. "Fulcrum ha compreso immedia¬ 
tamente il potenziale del mercato europeo, ed ha focalizzato 
le proprie energie sul rilascio di prodotti e servizi interessanti 
per i clienti europei', ha affermato Fabrizio Mignini, vice pre¬ 
sidente vendite europee di Fulcrum. 

"Questa strategia ha contribuito al grande successo che 


stiamo riscuotendo in Europa" "Crediamo che mantenere 
una forte presenza direttamente in questi mercati sia la chia¬ 
ve per consolidare il nostro successo", ha affermato invece 
Mike Laginski, chief operating officer di Fulcrum. 



88 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


























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Continua l'evoluzione del videoregistratore digitale 

PDR Profile, il Betacam digitale di Tektronix 

Nuove potenti capacità aggiunte al professional disk recorder profile Tektronix. La Divisione Video e Networking 
della Tektronix aggiunge due nuovi potenti strumenti al suo registratore professionale su disco Profile: 
l'emulazione VTR e la gestione audio 


11 Professional Disk Recorder 
I (PDR) Profile è un registrato¬ 
re digitale a quattro canali in 
grado di offrire qualità di 
immagine a livello di prima 
generazione Betacam e audio 
CD di qualità. Profile consente 
l'accesso istantaneo e casua¬ 
le a diversi canali video ed 
offre la medesima funzionalità 
di quattro VCR. con un prezzo 
inferiore a quello di due e l'in¬ 
gombro di una singola unità. 
L'emulazione VTR consente il 
collegamento diretto con i 
dispositivi di editing e di con¬ 
trollo più diffusi come Grass 
Valley VPE 131 e Sabre Edit, 
Sony BVE 910 e 2000, Ash 
Vale SM-2 ed altri ancora. Il 
protocollo di emulazione VTR, 
ora standard sul PDR Profile, 
emula la maggior parte dei 
comandi del VTR Betacam 
Sony BVW 75. consentendo 
al Profile PDR di simulare la 
meccanica del sistema di tra¬ 
sporto del nastro. Come risul¬ 
tato, il Profile è in grado di 
sostituire un VTR BVW 75 
attualmente in uso. 

Dal pannello di controllo del 
Profile possono essere sele¬ 
zionati due diversi tipi di emu¬ 
lazione VTR, BVW 75 e BVW 
75 insert edit. La modalità 
BVW 75 necessita di un solo 
codec JPEG, mentre la BVW 
insert edit ne richiede due. 



Oltre all'emulazione VTR, il 
PDR Profile viene ora fornito 
con funzionalità audio incorpo¬ 
rate che semplificano enor¬ 
memente la pianificazione di 
studio e la distribuzione dei 
segnali, effettuando il multi- 
plexing di quattro canali audio 
digitali con il flusso seriale 
digitale video. Un singolo 
cavo coassiale porta i video 
componenti digitali seriali e 
quattro canali di audio abbina¬ 
to Questa nuova caratteristi¬ 
ca aumenta notevolmente la 
funzionalità della scheda I/O 
video componente digitale 
seriale del Profile, potendo 
supportare quattro canali inte¬ 
grati audio digitali a 48 kHz 
(conformi alle norme SMPTE 
272M livello A) su entrambi i 
canali video. In questo modo 
sono disponibili quattro canali 
di ingresso audio da uno qual¬ 
siasi dei quattro gruppi (sele¬ 
zione automatica o manuale) 
e quattro canali di uscita 
verso uno qualsiasi dei quat¬ 
tro gruppi assegnabili dall'u¬ 
tente. Funziona solo a 625 
linee e richiede il software 
Profile versione 1.3 o maggio¬ 
re. La Divisione Video e 
Networking, in breve VND, 
combina la creatività, l'innova¬ 
zione e l'esperienza di nume¬ 
rosi settori di attività della 
Tektronix che, assieme, posi¬ 
zionano la Società in un ruolo 
strategico in questa era 
digitale. 


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TELEMATICA 


Il titolo viene da Project Financing International 

Omnitel nominato 
progetto europeo dell'anno 

Project Financing International, la più autorevole rivista 
europea di "project financing", sulla base di una rosa di 
candidati ha giudicato quello di Omnitel Pronto Italia il 
miglior progetto europeo del 1995 <Deal of thè year 19951 

Il progetto finanziario è stato giudicato migliore per "la com¬ 
plessità, la dimensione e la rapidità con cui è stato realizza¬ 
to". Project Financing International ha valutato positivamente 
anche 'la portata innovativa del progetto per l'Italia", un pro¬ 
getto di finanziamento di 1800 miliardi che è stato intera¬ 
mente sottoscritto a fermo, prima che Omnitel cominciasse 
concretamente ad operare, da un gruppo di 7 arranger, 
(Banca Commerciale Italiana, Banca di Roma, Chase Invest¬ 
ment Bank, Crediop, Morgan Guaranty Trust Company of 
New York , Société Générale e Union Bank of Switzerland). 

A conferma della fiducia dei mercati finanziari internazionali è 
arrivato poi il successo nel collocamento del prestito. La sin¬ 
dacazione del "project financing" decennale a favore di 
Omnitel ha ottenuto la partecipazione di 43 banche, di cui 9 
italiane e 34 estere, per un ammontare decisamente supe¬ 
riore alla somma richiesta (2500 miliardi). 

Il successo del progetto Omnitel, sempre secondo Project 
Financing International, è attribuibile alla fiducia riposta dagli 
operatori nelle potenzialità di sviluppo del mercato italiano 
delle telecomunicazioni cellulari ed alle enormi possibilità del 
nuovo operatore privato. 

Al successo della sottoscrizione del prestito hanno corrispo¬ 
sto forti investimenti che hanno permesso di raggiungere 
rapidamente i primi obiettivi: la costruzione delle rete e l'ini¬ 
zio dell'attività commerciale. Gli ottimi risultati conseguiti già 
nelle prime settimane di vendita sono la sicura conferma 
della validità del progetto che prevede il raggiungimento del 
punto di pareggio nel 1998, dopo i primi anni caratterizzati 
dai forti costi di avvio. 




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semplice gesto si cambia la testina e la tanica che 
contiene i tre colori primari (ciano, magenta e giallo) 
con quella monocromatica in dotazione, e si ottiene 
un bianco e nero eccezionale (720x360 dpi anche su 
carta comune). Eppure abbiamo voluto fare ancora di 
più: se acquisti Stylus Color lls entro il 30 aprile, nel 
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Può supportare molti sistemi operativi 

Systemview per Aix di IBM semplifica la gestione dei sistemi in rete 

La nuova versione di Systemview per Aix, lo Unix di IBM, è finalmente disponibile e semplifica ulteriormente 
le infrastrutture tecnologiche grazie all'automazione di numerose funzionalità 


O ltre all'annuncio dell'u¬ 
scita della nuova versio¬ 
ne, IBM rende noto che sarà 
presto disponibile il program¬ 
ma di beta test per la conver¬ 
sione di tutti i prodotti della 
famiglia Systemview in tec¬ 
nologia obiect-oriented. 

Un gran numero di sistemi 
operativi sono gestibili da 
Systemview grazie ai nume¬ 
rosi software Client disponi¬ 
bili: OS/2. HP-UP, Apple 
Macintosh, Novell NetWare, 
SCO Unix, Sun Solaris, 
Windows NT e Windows 3,x 
ed altri ancora. IBM ha inten¬ 
zione di perseguire il 
network-centring computing, 
che permetterà agli utenti di 
ricevere, utilizzare e condivi¬ 
dere dati, applicazioni e ser¬ 


vizi attraverso una rete, qua¬ 
lunque essa sia. La nuova 
versione di Systemview per 
Aix ver. 1.2 disporrà di nuove 
e avanzate funzionalità nelle 
aree dello Storage manage¬ 
ment, del data management, 
del change management e 
del performance manage¬ 
ment. Storage Management . 
È stata migliorata 
nell'ADSTAR Distributed 
Manager (ADSM) la funzione 
di Hierarchical Storage 
Management, che automati¬ 
camente sposta i file poco 
utilizzati su supporti a basso 
costo, come per esempio 
Tape Library che utilizzano 
parametri standard. 

Data Management. 

Una nuova funzionalità, chia¬ 


mata Datahub for Unix 
Operating Systems, permet¬ 
te agli amministratori di 
sistema di utilizzare database 
di differenti produttori, remo¬ 
ti o locali, su differenti piat¬ 
taforme hardware e softwa¬ 
re, controllandoli tutti da 
un'unica postazione di lavo¬ 
ro. La KLM utilizza già 
Datahub con successo per 
amministrare i propri databa¬ 
se. Change Management 
La funzione Performance 
reporter "traccia" le risorse di 
sistema e aiuta l'amministra¬ 
tore a prevedere il verificarsi 
di un problema. Per esempio 
può controllare l'utilizzo dei 
dischi e confrontarlo con i 
parametri standard per gesti¬ 
re meglio tutto il sistema. 


Standards-Based manage¬ 
ment. Il nuovo Client per 
OS/2, fornito insieme alla 
versione di Systemview per 
Aix, utilizza la "Common 
Agent Technology", che 
include il supporto per la 
desktop management inter¬ 
face, per permettere un 
approccio standard alla 
gestione hardware e softwa¬ 
re su piattaforme differenti. 
Altri miglioramenti sono stati 
effettuati nelle aree della 
gestione della rete, del 
Workload e della stampa 


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STRATEGIE 


L'azienda fiorentina è presente sul mercato con 30 punti di vendita in franchising 

Nuova catena per l'informatica da Microlink e Display Point 

Sul mercato da oltre 6 anni, la società fiorentina Microlink, leader nella vendita per corrispondenza di software 
pacchettizzato ed hardware all'utente finale, ha siglato un accordo commerciale con Display Point Srl, una società 


del gruppo Dinamica, primario gruppo italiano che opera 
con un'analoga catena di 15 punti vendita 

Partendo da una base totale di 45 negozi in franchising, tale 
accordo ha come scopo primario per l'anno 1996 il raggiungi¬ 
mento di 80 punti di vendita in tutta Italia per un volume di 
affari stimato attorno a 90 miliardi di lire. 

Il nuovo gruppo formatosi si pone cosi in diretta concorrenza 
con le catene già affermatesi in Italia quali Vobis e Computer 
Discount. Il catalogo prodotti sarò quello Microlink dei prodotti 
software, ampliato con tutti i "Plus" aggiuntivi di Display, quali 
ad esempio tutta l'area dedicata al mondo Macintosh e tutto 
l'hardware aggiuntivo a partire da Canon, Compaq, Epson, 
IBM, Nec, Packard Bell, Texas, etc. Prodotti che già comun¬ 
que erano presenti nel catalogo e nelle pubblicità dell'azienda 
fiorentina. Tutti i punti vendita della catena avranno in esclusi¬ 
va i PC Microlink, che già hanno riscosso un buon successo, 
con recensioni positive su tutte le maggiori riviste del settore, 


nel settore della microinformatica da oltre dieci anni 


con un risultato di circa 1.000 Personal Computer prodotti nei 
primi 3 mesi di attività (l'obiettivo per il 1996 è stimato in oltre 
10.000 PCI. La nuova struttura investirà in azioni pubblicitarie 
a 360 gradi sui mezzi di comunicazione per tutto il 1996, ai fini 
di riaffermare la già nota immagine di entrambe le aziende 
Verrà prodotto tutti i mesi un notiziario informativo pubblicato 
su tutte le più importanti riviste di settore e distribuito nei 
punti vendita; una pubblicazione questa, che partendo dalle 
200.000 copie mensili attuali dovrebbe raggiungere entro giu¬ 
gno 1996 una tiratura di circa 1.000.000 di copie mesili, 

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PC SBF Pentium Pei 75 L. 2.690.000 

PC SBF Pentium Pei 100 L. 2.890.000 

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PC SBF Pentium Pei 150 L. 3.490.000 


PRODOTTI SIDE 


MB DX4SIDE3Pci/IVIb.Zif 2S6Cacheupg. IMb £. 350.000 

MB P5 TL 200 MHz 256 Ch. Sino. Triton lì EIDE £. 499.000 

MB P5 TS 2«) MHz 256 Ch. Sinc. Tr.U E1DE + F.SCSI £. 874.1X10 

MB P5 TS 200 MHz 256 Ch Tnton EIDE * doublé 
Wide F.SCSI per un transfer rute reale di 4(VMb scc £ I 140.UXI 
Side jr. L En. IDE multi I/O fast. 11Mb/s. VLB £. 65.000 

Side jr. pio Un. IDI-: multi I/O fast, nude T4-5 17MHS.VLB £. 150.000 

Side 2605 2 ser. vel. I par. bid. ISA £. 60.000 

Side 2610 IDE En. I/O 2 ser. vel. I par. bid. ISA £. KO.OtX) 

Side 2615 2ehlDE En. I/O 4 ser. vel. 2 por. bid. ISA £. 135.000 

Side Adaptcc 2930 Fast SCSI2 PCI £. 300.000 

Side Adaptcc 2940 Fast SCSI2 PCI Plug & Play £. 479 IXXI 


Hard Disk Western Digital/Seagate tua ine. 


HDD da I. I Giga Eidc 8ms Mode 4 WD Caviar £. 490.000 

HDD da 1.3 Giga Eidc 8ms Mode 4 WD Caviar £. 560.000 

HDD da 1.6 Giga Eide 8ms Mode 4 WD Caviar £. 790.000 

HDD da 2,1 Giga Eklc 7ms Mode 4 Seagate IXcatkm £. 850.000 


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Monitor 14" Philips dp.28 I 024Ì MPR2 £. 540.000 

Monitor 15" Philips I5C dp.28 I 024nì MPR2 £ 733.000 

Monitor 15" Mitsubishi I5ls dp.28 I024ni MPR2 £. 830.000 

Monitor 15" Philips ISA dp.28 I28()ni MPR2 £. 910.000 

Monitor 15" Sony sfdp.25 I280ni MPR2 £ 1.100.000 

Monitor 17" Philips I7B dp.28 I280ni MPR2 £ 1.570.(XX) 

Monitor 17" Mitsubishi l7Hx dp.28 I280ni MPR2 £ 1.747.000 

Monitor 17" Philips I7A dp.28 I280ni MPR2 £. 2.052.000 
Monitor 17" Sony sfdp.25 I280ni MPR2 P&P £. 2.280.000 
Monitor 17" Mitsubishi !7Txdp.25 I 600ni MPR2 £. 2.674.01X1 
Monitor 17" Sony se dp.25 IftCXIni MPR2 P&P £ 2.981.000 
Monitor 20" Mitsubishi 20x dp.28 I280m MPR2 £ 3.032.000 
Monitor 20" Sonv se dpJO I600ni MPR2 85KHz £. 4.695.000 
Monitor 20" Sonv sht dp.30 1600ni MPR2 I07KHZ £. 6.054.000 
Monitor 21" Mitsubishi 2ITX dp.30 1280ni MPR2 £. 4.754.000 
Monitor 21" Philips 2IA dp.28 1600ni MPR2 £. 5.997.000 
Monitor 21" Philips 21 BAdp.26 I 600ni MPR2 £. 5.741.000 
CD-Rom Philips Pcn 62cr sestupla velocità IDF. atapt £. 286.000 

CD-Rom Sonv 76E quadrupla velocità IDE £. 239.000 

CD-Rom Sonv 76S quadrupla velocità SCSI £. 419.000 

Masterizzatone Sony CDU3209 2X SCSI £. 3.(M6.(XX) 

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• FDD da 3.5" 1.44 Mb Sony 

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• Tastiera Cherry italiana 104 (asti per Windows 95 

• Windows 95 italiano con CD. manuali c licenza d'uso 
■ Garanzia di lotalc 2 anni. 

A scelta scheda video ATI o GENOA 

• Genoa Phantom M <S3 Mpeg HW| PCI 2Mb Win Acc. I6UKI280 

• Alt Technology ( Mach M Mpeg l PCI 2Mb Win Acc. 1280x 1024 

Le variazioni sulle configurazioni, rispetto alle offerte 
presenti vengono fomite con montaggio gratuito 


PC SBF Pentium Pei 166 
Esp. Kam da 8 a 16 Mb 
Esp. Ram da 8 a 32 Mb 
Esp. Cache a 512 Kb State. 


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PRODOTTI GEDOR 


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PhaninmW G2000 (atOXXl) esp. a 1Mb 1280 Pti 24 bit £. 
W'tndovi-sVgaVideo CL5440 Pei I Mb exp a 2 1280 £. 
Phantom M V+2001 (S3765) I Mb Mpeg HW Pei £. 
Phantom 64 V2000(S3v868) 2Mb 1600 Rà Ime color £. 
Videoblitz S3 968 IVIh Vram 1600 Pei true color £. 
Videoblitz S3 968 4Mb Vram 16(X) Pei ime color £. 
Stratos 3D Grafica 3D+Audio3D PCI IMb uuc color £. 
Stratus 3D Grafica 3D+Audio3D PCI 2Mb Ime color £. 


499.000 
235.000 
265.(XX) 
290.000 
420.000 
700.000 
1 . 000.000 
612.000 
736.000 


PROOOTTI ATI 


ATI XprcStan IMb dram PCI/VLB 1280 16.8 M. 
ATI XpressiofKiMb dram PCI/VLB 1280 16.8 M. 
ATI Wn-TurbolSb vram PCI/VLB 1280 16.8 M 
ATI Pro-Tuit» 2MBWram PCI/VLB 1280 I6.X M 
ATI Pro-Turbo 4Mb \im PCI 1600 16.8 M. 

ATI XCLAIM MAC 2Mb vram PCI 16.8 M 
ATI XCLAIM MAC 4Mb vram PCI 16 8 M 
Modulo dì espansione da 2 Mb dì VRam 




Napoli 

80126. Via Cuntana 19/a 
Tel. 081/2395663 
Fax 081/5930297 


Marsala (TP) 

91025. Corso Gramsci. 25 
Tel. 0923/715330 
Fax 0913/715330 


Riuenditori Autorizzati SBF 


Piemonte rd Ami» 

tAOi Aosta tei 0165-34536 

HO) Roteilo lei 0121-542796 

ITO) Ri vaiolo Cattavate lei 0124-424424 

(ATf Ami lei 1)141 212626 

(Bl) Biella lei. 015-28027 

Liguria 

(GE) Genova lei. 010-265517 
(GLi Serra Ricco lei OIO-7IKI65 

Lombardia 

(MI) Milano tei. 02-4813292 
(MI) Milano lei 02-33603719 
(MI) Bragheno lei. 039-883319 

(MI) PCwanoCon Bomago lei 02-95740751 
iBG) Bergamo tei 035-615937 

(CO) Como lei 031-308322 
Trentino Allo Adige 

(BZ) Bol/ano lei 0471-203422 

<TN) Gardolo di Trento lei. 0461-960213 
Vendo 

(VR) Salii//ole lei. («5-67121064 

(VEi San Dona' di Piave lei 0421-52822 

tPD) Padova lei. (U9-H72IMM4 

t PD) Campudarscgo lei 041 -5412304 

(PO) Eslc lei 0429-601651 

(V!) Bussano del Grappa lei. 0424-500216 

(VI) Rosa tei («24-582091 

(VI) Romano D‘ A/yelino tei 0424-513340 

(TV) Treviso lei 0422-434456 

(TV) Cordonano lei 0438-995359 

Friuli Venezia Giulia 

(GO) Gori/ia tei 0481-537790 

Emilia Romagna 

(RN> Rimini 0541-772190 

Toscana 

(PR) Prato lei. 0574-574718 
tPR) Prato lei. 0574-593793 

I .a/io 

iRM) Roma id. 06-7820166 

(LT) Manna di Mintumo tei 0771-681 |9ft 
(ET i Fomua tei 0771 770077 

i VT i Vncrtto lei 0761 -303484 
Marche 

(AN) Jesi lei. 0731-56772 
(API Fermo tei 0734-225073 

Abruzzo 

iPEi Pescara tei 085-4710484 
(TE) Giulian.ua lei 085-8008236 
(TE) Tortotelo Lido lei 086I-78H6I6 

Campania 

(NA) Cmvano lei OKI 8348039 

(CE) S.Mana Capita Volere lei 0823-794048 
Kasilicala 

tPZ) Bella lei 0976-3734 
(PZl Bncn/a lei 0975-384074 

Puglia 

t BA ) Bari lei 080-5422007 
(BAI Bari tei 080-5575399 
tBR) Brindisi lei. 0831 517838 
(BK) Omini lei OKO-304050 
(TA) Tarami* lei 099-7350602 
(TA)Groiiaglleiel 099-8637927 
(LE) Ucce lei 0832-349891 
l LE » Galalina lei OH 36 565157 
(LE) Gallipoli lei. 0833-551816 
Calabria 

(RG) Reggio Calabria lei 0965-2K962 

(CS) Campora S. Giovanni lei 0982-48380 
(CZ) Catan/an. (el.0961-743451 

(CZ) lame/ia Terme lei 0968-21141 

Sardegna 

(CA) Cagliari lei. 070-341444 

(CA) Caglian tei 07CM0I9I9 

(CA) Guanu Sani* Elena tei 070-305714 

(CA) Villacidni tei 070-9314418 

(NU) Nuoro lei 0784-30486 

Sicilia 

(PA) Palermo lei 091-6258(88) 

(PA) Baghena tei. 091-901785 

(CT) Catania tei 095-387221 
IME) Messina tei. 090-679188 
(ME) Roccafiorita tei 0942-750373 
(EN) Agirà lei 0935-960510 

(TP) Cavie)vetrano lei 0924-903001 
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SOFTWARE 


II prodotto si presenta in due moduli perfettamente integrati fra di loro 

Progetto Onda: il salto di qualità nei gestionali Windows 

Onda per Windows è uno dei primi prodotti per la gestione aziendale progettati e realizzati in piena sintonia 
con gli standard Microsoft Windows. Presentato in anteprima allo SMAU è ora ufficialmente commercializzato 


O nda è il nome del pro¬ 
getto che ha come 
obiettivo la realizzazione di 
un insieme di applicazioni 
gestionali in Windows, con¬ 
cretizzando il vero salto di 
qualità messo a disposizione 
dall'ambiente e dalle nuove 
tecnologie informatiche e 
telematiche. 

Onda è diviso in due moduli 
che si integrano tra di loro, 
la Gestione Contabile e la 
Gestione Aziendale (Ciclo 
attivo e Magazzino). 
Naturalmente entrambi i 
moduli possono essere uti¬ 
lizzati su una singola stazio¬ 
ne dì lavoro o in una qualsia¬ 
si struttura di rete compati¬ 
bile con l'ambiente 
Windows. Di prossimo rila¬ 
scio è la gestione del Ciclo 
Passivo (completa gestione 
delle attività e funzionalità 
legate ai Fornitori e quindi 
agli acquisti). 

Edisoftware focalizza i suoi 
sforzi su un nucleo portante 
di prodotto, per realizzare al 
meglio una base di partenza 
da cui il Rivenditore può svi¬ 
luppare le proprie applicazio¬ 
ni In caso dì realizzazioni 
particolarmente interessanti 
Edisoftware si impegna a 
divulgarle su tutto il canale 
commerciale, a totale bene¬ 


ficio dei produttori, in questo 
modo viene assicurata una 
crescita rapida e multiforme 
delle soluzioni applicative. 

La scelta del linguaggio di 
programmazione ed in gene¬ 
rale degli standard tecnici 
del prodotto ha portato a 
mediare le esigenze di larga 
diffusione commerciale con 
quelle di ottimizzare le pre¬ 
stazioni, definendo con 
Visual Basic, Access (ed 
eventualmente SQL Server), 
e Crystal Report uno stru¬ 
mento globale di sviluppo di 
grande efficacia. 

Onda è in grado di gestire 
contemporaneamente un 
numero illimitato di aziende, 
anche condividendo i dati 
dei clienti e dei fornitori, 
All'Interno della gestione del 
Sistema, nella definizione 
delle ditte, si ha la prima 
peculiarità di Onda: la scelta 
della struttura del Piano dei 
Conti. È una struttura estre¬ 
mamente flessibile, in cui è 
possibile scegliere il numero 
di livelli su cui definire il 
Piano dei Conti, il numero di 
caratteri previsti per ogni 
livello ed è possibile gestire 
livelli diversi in funzione dei 
diversi mastri ed un numero 
diverso di caratteri anche 
all'interno dello stesso sot¬ 
toconto. 

Un’altra feature più 
che altro correlata al 
marketing del pro¬ 
dotto, è l'opzione 
per gestire le imma¬ 
gini degli articoli a 
magazzino, previste 
in alcuni tra i formati 
più comuni (BMP, 
TIF, ecc.). La dota¬ 



zione di interrogazioni a 
video e stampe è particolar¬ 
mente ricca. A questo pro¬ 
posito va ancora una volta 
sottolineata l'aderenza agli 
standard Windows, che per¬ 
mette di gestire al meglio 
tutte le opzioni tìpiche del¬ 
l'ambiente operativo, dall'an¬ 
teprima di stampa con pos¬ 
sibilità di esportazione dei 


MANIFESTAZIONI 


Si è tenuta lo scorso 23 e 24 novembre 
all'Hotel Quark di Milano 

1 ° Mostra-convegno sul DSP 

L'industria e la ricerca guardano con attenzione allo svi¬ 
luppo della tecnologia Digital Signal Processing IDSPI, 
applicata in quasi tutti i settori dello sviluppo industriale 
come alternativa digitale alle soluzioni analogiche 

Grazie agli enormi progressi della microelettromca DSP, 
applicazioni di notevole complessità in termini di elaborazio¬ 
ne sono risolvibili con un singolo circuito integrato DSP del 
costo di poche decine dì migliaia di lire. Ciò è una realtà da 
diversi anni, ma pochi conoscono ancora l'enorme poten¬ 
zialità di questa tecnologia applicabile in pratica a qualsiasi 
tipo di prodotto, o addirittura ignorano i benefici innovativi e 
di competitività. Che tale tecnologia offre. 

La 1 a Mostra-Convegno sul Digital Signal Processing, che 
si è tenuta il 23 e 24 novembre scorso, ha dato ai progetti¬ 
sti e a tutti coloro che devono decidere in merito all'innova¬ 
zione tecnologica relativa ad un prodotto, un quadro com¬ 
pleto della tecnologia, delle applicazioni e delle tendenze di 
sviluppo in atto. 

L'Hotel Quark di Milano ha ospitato la manifestazione alla 
quale hanno partecipato 110 iscritti provenienti da ogni 
parte d'Italia e dalle maggiori industrie, 23 sono stati gli ora¬ 
tori con 25 relazioni. 

I commenti dei convenuti e degli esperti i settore sulla qua¬ 
lità delle relazioni e dell'organizzazione sono stati superiori 
alle aspettative. 

La Mostra-Convegno, alla quale hanno partecipato 17 espo¬ 
sitori, ha riscosso un buon successo perché i visitatori 
hanno avuto l'opportunità di "toccare" i prodotti e vedere le 
applicazioni realizzate dalle Case espositrici 


dati verso ogni altro prodot¬ 
to Microsoft Office, all'indi- 
rizzamento delle diverse 
periferiche, alla stampa in 
più copie. 




Edisoftware Srl 

^ C so Buenos Aires 36/7, 
16129 Genova. 

Tel. 010/3623.3S2 




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Internet? Sì! 
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INTERNET è uno sfrumento meraviglioso per comunicare, 
è una importante finestra sul Mondo per lo studio, il lavoro 
e il tempo libero, che SBF Elettronica ti offre a condizioni 
estremamente vantaggiose. 

Attraverso INTERNET si possono visitare virtualmente i 
Musei Vaticani, si possono leggere le notizie dell'ultima ora 
sulle pagine dei quotidiani italiani in rete (come "L'Unità", "La 
Stampa", il "Corriere della sera") o leggerle sui quotidiani stranieri 
come il tedesco "Der Spiegel", tutto da casa propria. 

INTERNET è dunque il Mondo in diretta, dove si possono fare 
ricerche tematiche e ricevere in risposta una bibliografia con i docu¬ 
menti di interesse, connettersi ad aree di discussione su cui migliaia 
di persone affrontano i più diversi temi (dalla salute allo sport, dal 
lavoro agli hobby, dall'informatica alla letteratura, dal cinema 
all'aeromodellismo), dove è possibile connettersi alla NASA per 
seguire in diretta il lancio di un nuovo satellite o dello Shuttle. 

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nostre soluzioni, al nostro supporto tecnico ed al software di cui 
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Un unico sistema dal mainframe al PC 


Infinity, la rivoluzione nel mondo degli archivi 

È ora possibile condividere un unico archivio e gli stessi dati tra piattaforme, ambienti 
ed applicazioni differenti. Nato grazie alla collaborazione con Encore, il sistema 
è destinato anche ai Client server e le LAN 


M emorex Telex ha intro¬ 
dotto la prima unità a 
disco in grado di servire 
indifferentemente mainfra¬ 
me. sistemi client/server 
UNIX e reti di PC 
Denominato Memorex 
Telex Infimty SP (Storage 
Processor) 30, il sistema 
risponde alla crescente 
richiesta di centralizzazione 
dei dati in presenza di una 
pluralità di ambienti e di 
piattaforme di elaborazione 
dal livello corporate al 'grup¬ 
po di lavoro". 

Con Infinity non solo è pos¬ 
sibile utilizzare la stessa 
unità di archiviazione per 
collegare grandi calcolatori 
IBM e compatibili, sistemi 
UNIX e PC o PC server di 
rete, ma si può accedere ai 
dati di ambienti eterogenei 
a una velocità in preceden¬ 
za impensabile, superando i 
'colli di bottiglia" delle reti e 
senza impegnare l’host 
computer. 

Inoltre l'utente può deter¬ 
minare in modo semplice e 
rapido quale parte dello 
spazio dei dischi attribuire 
all'uno o all'altro ambiente 
di lavoro, dei sistemi colle¬ 
gati, delle applicazioni o 
semplicemente per espan¬ 
sioni del sistema. 

La chiave di questa soluzio¬ 
ne originale sta nel potente 
sistema di elaborazione che 
gestisce il sottosistema a 
dischi e unisce architetture 
multiprocessing SMP e 
MMP grazie a soluzioni 
come una scheda quadri- 
processore RISC, una 
memoria condivisa, un'am¬ 


pia memoria cache che 
opera a tre livelli: di siste¬ 
ma. di sottosistema dischi e 
di singolo disk drive. 
L'architettura Infimty SP 
comprende due elementi 
principali: 

- il modulo processore, che 
a sua volta comprende due 
controllori indipendenti 
basati su un computer qua¬ 
driprocessore SMP Ogni 
controllore si collega inter¬ 
namente con tutti i dischi e 
esternamente con tutti i 
computer; 

- il sottosistema a dischi, 
che può impilare da 12 a 
108 dischi. Questi ultimi 
sono dei disk drive Seagate 
Barracuda, con capacità di 
4.2 GB e velocità di acces¬ 
so media di 10 msec. La 
capacità totale va quindi da 
48 a 450 GB, mentre più 


sottosistemi Infinity SP 30 
possono essere collegati, 
localmente o a distanza. 

I collegamenti con elabora¬ 
tori di diverso tipo sono rea¬ 
lizzati attraverso delle sche¬ 
de (fino a 14. ciascuna con 
piu porte), inseribili nel 
backplane VME di Infinity 
SP In totale possono esse¬ 
re configurati 32 canal 
OEMI, 16 canali ESCON e 
64 porte SCSI Schede di 
interfaccia LAN e WAN 
sono disponibili per reti di 
tipo Ethernet. X 25 e FDDI. 
Le elevate doti di scalabilità 
ed espandibili sono asso¬ 
ciate a una struttura pensa¬ 
ta per massimizzare presta¬ 
zioni e affidabilità. 

Oltre a tutte le caratteristi¬ 
che di ridondanza del modu¬ 
lo processore e alle funzio¬ 
nalità RAID dei dischi (cia¬ 



scuno dei quali ha un MTBF 
pari a 91 anni), Memorex 
Telex Infinity SP 30 offre la 
soluzione più avanzata per il 
backup automatico dei dati 
per i disaster recovery. 
Infinity Sp non è solo il più 
avanzato sistema per condi¬ 
videre fisicamente archivi 
multiambiente, con rispar¬ 
mio dei costi e protezione 
dell'investimento per modi¬ 
fiche future, ma è anche la 
soluzione più efficiente per 
la effettiva condivisione dei 
dati da parte di utenti che 
utilizzano sistemi diversi in 
azienda. 

In altri termini Infinity SP 
consente di realizzare un 
reale e trasparente "corpo¬ 
rate data repository" nel 
quale un'unica copia di dati 
può essere resa accessibile 
a utenti mainframe, UNIX. 
PC. senza ulteriori conver¬ 
sioni, carico elaborativo per 
l'host computer o per la 
rete. 



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STRATEGIE 


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La linea CiscoPro è stata studiata per il supporto delle più diffuse applicazioni commerciali 

Cisco entra nel mercato SOHO con la linea CiscoPro 


Cisco Systems ha annunciato la disponibilità e le relative strategie europee di marketing, commerciali e di supporto 
della nuova linea di prodotti CiscoPro, progettata per offrire soluzioni su misura alle piccole e medie imprese 

di Francesco Fulvio Castellano 



C isco Systems, produttore 
di rilievo di soluzioni inter- 
networking per reti aziendali 
comprendenti router, switch 
LAN e ATM, server per l'ac¬ 
cesso commutato e software 
per la gestione delle reti, ha 
annunciato la disponibilità e le 
relative strategie europee di 
marketing, commerciali e di 
supporto della nuova linea di 
prodotti CiscoPro, progettata 
per offrire soluzioni su misura 
alle piccole e medie imprese, 
oltre che ai singoli utenti pro¬ 
fessionali o privati. I prodotti 
sono commercializzati tramite 
canale indiretto per l'utilizzo 
presso sedi distaccate di 
società, aziende medio/piccole 
e studi professionali che rap¬ 
presentano un importante 
espansione e una novità della 
presenza di Cisco in questi 
mercati. La strategia CiscoPro 
intende fornire anche agli 
utenti con esigenze di mter- 
networkmg di base la possibi¬ 
lità di usufruire della qualità dei 
prodotti Cisco, con le caratteri¬ 
stiche, i prezzi e il packaging a 
loro più adatti. La strategia di 
distribuzione scelta per 
CiscoPro è di offrire a questi 
utenti la possibilità di acquista¬ 
re le soluzioni Cisco attraverso 
i canali di vendita e supporto 
con i quali sono abituati a trat¬ 
tare - principalmente rivendi¬ 
tori - attraverso una distribuzio¬ 
ne a due livelli. In Europa, 
Cisco ha avviato il doppio 
canale nell'aprile 1995 e in 
Italia i distributori autorizzati 
sono Algol/Telcom e Adcomp- 
Gruppo Azlan. I primi prodotti 


della famiglia CiscoPro sono di 
due tipi: soluzioni workgroup e 
di accesso. Le soluzioni work¬ 
group comprendono prodotti 
di "switching" a configurazione 
fissa e "stackable" per work¬ 
group dipartimentali. Le solu¬ 
zioni di accesso comprendono 
tecnologia di internetworking 
standard pacchettizzata per 
uffici distaccati di società e 
studi professionali. Cisco offre 
soluzioni di internetworking 
sia standalone sia basate su 
server. Il software Cisco IOS 
(Internetwork Operating 
System), sofisticata suite di 
software di networking, è 
stato adattato per rispondere 
alle esigenze di semplicità di 
utilizzo degli utenti e delle 
applicazioni a cui è rivolta la 
linea CiscoPro. Cisco IOS 
garantisce reti affidabili e 
potenti supportando i protocol¬ 
li LAN e WAN, ottimizzando i 
servizi WAN e controllando gli 
accessi alla rete. A sua volta, 
la gestione di rete per i prodot¬ 
ti CiscoPro è fornita dal 
software CiscoVision, una 
soluzione completa per la 
gestione di rete basata su PC 
in ambiente Windows per la 
configurazione, il monitoraggio 
e la gestione di router e swit¬ 
ch. Il software CiscoVision 
offre un unico metodo di 
gestione per tutti i prodotti 

CiscoPro. 

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Tarn Software, la dinamica software house di Aulla, 
ha presentato la versione per Windows 95 
di Alter Ego, programma integrato di fascia alta 
per la gestione degli studi legali 

Alter Ego II, disponibile in diverse versioni anche per 
Windows 3.x, DOS, Macintosh e OS/2 offre la gestione 
completa dello studio legale, trasformando ogni "pratica" 
in un fascicolo digitale che collega le informazioni sulle 
cause, i clienti, le controparti e tutte le fasi del procedi¬ 
mento giudiziale o extra-giudiziale. 

È dotato di template personalizzabili per tutti gli atti di uso 
comune, intergrati in Microsoft Word, e incorpora il 
Tariffario Nazionale Forense per il calcolo automatico delle 
competenze (ma è possibile sia la modifica delle tariffe, 
sia l'inserimento di tariffari completamente personalizzati). 
In unione al modulo di contabilità, disponibile separata- 
mente, consente di gestire anche gli aspetti amministrati¬ 
vi. In questo modo si realizza la gestione completamente 
informatica di tutte le attività dello studio legale, con la 
possibilità di abolire quasi tutta la massa cartacea normal¬ 
mente prodotta, ad eccezione degli atti che devono esse¬ 
re stampati per disposizioni di legge. 

Anche la carta in entrata può essere tolta dalla circolazio¬ 
ne, dopo essere stata riprodotta con lo scanner e classifi¬ 
cata e collegata alle pratiche con Archivio 3, un potente 
programma di catalogazione e ricerca di documenti, distri¬ 
buito dalla stessa Tarn Software nelle due versioni 
Standard e Pro. Quest'ultima consente anche l'acquisizio¬ 
ne di documenti con scanner ad alte prestazioni Fujitsu, lo 
smistamento di documenti riservati con la protezione di 
password differenziate e la ricerca con utilizzo di "query" e 
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FloWare Desk 2.2: scambio cartelline in modo pratico e sicuro 

FloWare Desk è giunto alla versione 2.2: l'avanzata applicazione desktop per la creazione e la gestione di cartelline 
elettroniche (folderl e il loro scambio tra utenti mediante un processo rapido e sicuro sono le più importanti novità 


L a nuova versione è nata 
soprattutto grazie ai sugge¬ 
rimenti dei clienti, tra i quali 
un'organizzazione con 1500 
utenti, che utilizzano FloWare 
Desk per l'instradamento ed il 
controllo della corrispondenza, 
Il programma offre funzioni di 
instradamento sia strutturate 
che ad hoc, definite in base 
alle scelte degli utenti, con 
totale garanzia di successo 
dell'operazione e verifica del- 
l'awenuta transazione. 
FloWare Desk aggiunge servi¬ 
zi di gestione workflow sia alle 
applicazioni Windows pacchet- 
tizzate che alle applicazioni 
custom senza alcuna neces¬ 


sità di programmazione. 

Con FloWare Desk gli utenti 
possono eseguire comuni 
transazioni amministrative e 
ad hoc in settori quali le proce¬ 
dure di richiesta d'acquisto, la 
gestione del personale, il bud¬ 
geting e l'elaborazione dei rap¬ 
porti di spesa. Per lanciare le 
applicazioni, FloWare Desk 
può utilizzare il normale mec¬ 
canismo di associazione dei 
file di Windows; in alternativa 
può girare in modalità agente 
ed essere quindi guidato da 
altre applicazioni. FloWare 
Desk 2.2 dispone di un 
ambiente GUI di tipo point and 
click completo di barra stru¬ 


menti, icone che rappresenta¬ 
no le cartelline, gli oggetti di 
lavoro e altre metafore desk¬ 
top standard. FloWare Desk 
gestisce gli oggetti di lavoro, 
cioè le cartelline, ma non 
archivia né gestisce effettiva¬ 
mente i dati applicativi. Per 
l'archiviazione e il recupero dei 
dati, FloWare Desk si appog¬ 
gia alle applicazioni desktop, 
sfruttando i network file 
systems, i database, ecc. 
FloWare Desk supporta l'archi¬ 
viazione dei dati in diversi 
ambienti di rete tra cui: Novell 
NetWare. TCP/IP e NFS sup¬ 
portati da FloWare 2.2 come 
ad esempio Novell LAN 


Workplace per DOS. 

FloWare Desk richiede comu¬ 
nicazioni TCP/IP con FloWare. 

Il supporto del software di 
networking dipende dalla com¬ 
patibilità col software TCP/IP 
supportato da FloWare. 
FloWare Desk 2.2 è già dispo¬ 
nibile da dicembre, una copia 
viene offerta gratuitamente 
per l'acquisto contemporaneo 
di 10 licenze di FloWare 
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Gestisce clienti e pratiche in maniera totale, permet¬ 
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Ecco una prima lista di errori documentati 

Intel rivela l'elenco dei difetti del Pentium Pro 

Sono 45 i bug rilevati, ma di 13 non è prevista nessuna soluzione 


A H'indomani della tempesta per il bug 
della parte in virgola mobile del 
Pentium, l'Intel aveva promesso che 
avrebbe rilasciato agli OEM le liste di difetti 
dei microprocessori, Ciò fu fatto perché la 
controversia sul difetto FDIV diventò un 
vero e proprio caso alla fine del 1994, 

Il documento, che riporta la lista dei bug 
del Pentium Pro, dal titolo "Aggiornamento 
di specifiche per i processori Pentium Pro 
150, 166, 180 e 200 MHz”, elenca 45 erro¬ 
ri, di cui 13 per i quali non è prevista nessu¬ 
na soluzione. 

Due di questi errori farebbero aggrottare 
le sopracciglia a tutti gli appassionati che 
non vedono l'ora di esplorare alcune delle 
più recenti caratteristiche architetturali nel- 
i'impaginazione e nei registri di prestazio¬ 
ne/monitoraggio del Pentium Pro-2-Mbyte. 

"Mi sembra strano che Intel abbia deciso 
di lasciare ben 1 3 errata nella categoria dei 
'senza rimedio'", dice Tege Mathisen, un 
esperto norvegese di software. "D’altra 
parte, finché non portano a conseguenze 
sene per gli utenti finali, questi errata sono 
molto meno seri del problema FDIV (floa- 
tmg-pomt-divide) del Pentium". 

Secondo Nathan Schultz, dirigente del 
marketing tecnico in Intel, "sono un insie¬ 
me di problemi minori. Non influenzeranno 
i clienti né gli utenti finali in alcun modo". 

Separatamente, Intel ha pubblicato un 
documento aggiornato di errata, elencando 
circa 96 anomalie (per sistemi di 75 MHz e 
oltre) in un fascicolo di 140 pagine. 

La maggior parte dei bug appena sco¬ 
perti nel Pentium Pro sembra di natura 
meno grave, e molti sono già stati risolti, 
Infatti, 12 difetti presenti nel funzionamen¬ 
to -B0 del chip sono già stati corretti nelle 
più recenti versioni CO- e SA0- del micro¬ 
processore Altri 19 errori che ricorrono 
altrove verranno risolti nelle produzioni 
future, assicura Intel. 

Uno dei difetti che maggiormente 
necessitano di correzione riguarda i registri 
di prestazione/monitoraggio del Pentium 
Pro. I registri vengono usati per conteggia¬ 
re dati su 40 aspetti delle possibilità del 
chip, comprese la capacità della memoria 
tampone, gli accessi di memoria e le ope¬ 
razioni di concatenamento (pipeline opera- 
tion). Informazioni al riguardo possono 
essere vitali per coloro che cercano di otti¬ 
mizzare il loro software. 


Comunque, a causa del cattivo funziona¬ 
mento, i registri non possono essere letti 
durante il "System Management Mode" 
(SMM). "È precisamente uno di quei setto¬ 
ri in cui proporrei di usare dei misuratori di 
prestazione", dice Robert Collins, un Inge¬ 
gnere che segue le uscite del software 
Pentium sul suo sito web "Segreti Intel". 
"Ora mi dicono che non è una buona idea" 

Una seconda anomalia viene fuori quan¬ 
do la nuova impaginazione 2 Mbyte è atti¬ 
va durante il SMM. Il problema nasce per 
una serie di strane cause che hanno a che 
fare con le interruzioni. L'implicazione, 
secondo il documento Intel: "usando rim¬ 
paginazione a 2 Mbyte in operazioni nor¬ 
mali e in SMM può far impanare il siste¬ 
ma". Nessun rimedio è ancora previsto per 
questo bug. Il documento sottolinea che 
"Intel non è a tutt'oggi al corrente di nes¬ 
sun caso di software difettoso". 

Comunque, un esperto Pentium ha pre¬ 
cisato che è cosi perché il sistema è tal¬ 
mente nuovo che questo tipo di impagina- 
zione è ancora in fase di perfezionamento. 

Per quanto riguarda gli altri 12 difetti 
senza rimedio, i softwaristi dovranno inse¬ 
rire gli stratagemmi raccomandati da Intel 
nel loro codice, se vogliono evitare poten¬ 
ziali problemi, 

"È di questi errori senza soluzione che 
mi occupo, soprattutto quando influenzano 
la compatibilità di ritorno", dice Collins. "Gli 
errata 2 e 3 sono particolarmente impor¬ 
tanti proprio per la compatibilità di ritorno" 

L'errore 2 è definito FEA - effetto virgola 
mobile - incorrettamente calcolato dopo 
l'accesso della virgola mobile che ricopre 
un limite di 64 kbyte in codice 16-bit." Il 
documento Intel sottolinea che l'errore 
può presentarsi in un sistema a 32-bit che 
adopera un codice di 16-bit. 

In pratica, il problema appare in un mode 
16 -bit quando un'istruzione di carico o 
memorizzazione di virgola mobile di 80-bit 
cerca di accedere alla memoria attraverso 
un limite di pagina. Se un secondo imma¬ 
gazzinamento si verifica nel mode 32-bit, il 
software che calcola l'indirizzo effettivo 
presupporrà erroneamente che l’istruzione 
precedente era in mode 32-bit anziché in 
16-bit. Il risultato finale sarà un computo 
errato dell'indirizzo di memoria. 

Stando al documento, Intel non ha noti¬ 
zia di nessun software con questi proble¬ 


mi. Tuttavia la compagnia consiglia uno 
stratagemma: nel software che usa un 
codice 32-bit unitamente ad un codice 16- 
bit per la virgola mobile, "bisogna assicurar¬ 
si che nessun accesso per virgola mobile a 
80-bit sia diviso oltre un limite di 64 kbyte. 

L'esperto Mathisen definisce il difetto 
come "possibilmente serio, ma solo per 
variabili estese di precisione in ambienti 
mixed-mode". 

"Molti fogli elettronici usano il formato 
80-bit per tutti i numeri", dice, "cosi per evi¬ 
tare qualunque problema dovrete modifica¬ 
re l'ambiente 32-bit cosi da evitare l'FEA". 

L'errore 3 è "incompatibilità nel procedi¬ 
mento di eliminazione del difetto" L'errore 
si collega alla compatibilità secondo la 
descrizione nel documento Intel: "esistono 
differenze nella rilevazione dei limiti di dati 
e codici, tra quelli precisati nelle specifiche 
del precedente processore Intel e il funzio¬ 
namento del Pentium Pro". 

In particolare, Il problema riguarda l'uso 
di istruzioni MOVSS e POPSS in casi in cui 
questi limiti di capacità vengono usati per 
l'eliminazione del difetto 

Anche se l'errore non viene eliminato, 
Intel propone un escamotage, che consi¬ 
ste nell'assicurare tutti i codici e istruzioni 
MOV ESP subito dopo le istruzioni 
MOVSS o POPSS, quando i limiti di capa¬ 
cità sono in uso. 

Per quanto riguarda il revisionato 
"Aggiornamento Tecnico del Pentium Pro", 
una campionatura della lista di errori rivela 
difetti connessi all'uso interrotto del mode 
virtual-86 e all'uso double-fault. 

Le anomalie sono presenti nei seguenti 
Pentium: B1, B3, B5, C2, mAI, cBI, mcBI 
e cCO. 

Non è prevista soluzione del problema. 
Intel suggerisce solo stratagemmi per evi¬ 
tarli. Almeno un osservatore Intel conside¬ 
ra gli errori virtual-86 e double-fault decisa¬ 
mente oscuri, mandando un messaggio 
sul cmp.sys.intei newsgroup che dice 
"questi casi limite, per quanto rari, contage- 
ranno sicuramente il sistema, quindi chi se 
ne importai". 

MS 


(Tratto da Electronic Engineering Times del 
1-29-96) 


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Microsoft Access 2.0 Dev Kit_ 

Microsoft Visual FoxPro 3 0 Pro _ 
Microsoft Visual FoxPro 3.0 Sld.. 


Microsoft Access 2 0 Comp Upgr 

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Borland dBase 5 0 WirVDos_ 


Borland dBase 5 0 WirvDos Upgr 
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Paradox 7.0 Win 95 _ 

Paradox 7 0 Win 05 Upgr_ 

Borland Visual dBase 5 5 _ 


_ll_250 

_H_675 

_«_296 

_I1_273 

Jt_225 

_ln_273 

_210 


Borland Visual dBase 5 5 Upgr . 
Borland Visual dBase Compilar 
Borland Visual dBase Clteni/Servar _ 


_t_699 

.11_209 

Jn_6i0 

_1_069 

Borland Visual dBase Cllent/Server C.U._«1 _850 

Borland Reportsmiin PC 2 0_« _170 

CA Clipper 5 3_In 789 

CA Clipper 5 3 Upgr._ln_369 

CA Visual Otoject_ln_670 

CA Clipper 5.2 • man ita __In _ 790 


LoluB Approsch 3 0 _ 
Lotus Approsch 6 0. 
File Maker Pro 2 1_ 


t_235 

1 235 


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CD-ROM 


L'azienda di Austin si sta accreditando come "The Virtual Instrumentation Company" 

National Instruments lancia Instrupedia 

Il nuovo CD-ROM gratuito con tutte le informazioni sulla strumentazione 
si affianca a Krakatoa e LabView 

di Leo Sorge 



N ational Instruments ha 
annunciato oggi Instrupedia, 
un nuovo CD-ROM gratuito che 
contiene informazioni sulla stru¬ 
mentazione necessaria per 
costruire sistemi di prova e misura 
e sistemi per il controllo di proces¬ 
so. 

Instrupedia, realizzato in 
ambiente Windows, è di riferi¬ 
mento per tutti i temi attinenti alla 
strumentazione ed è molto più di 
un catalogo di prodotti: contiene 
note applicative, descrive soluzioni 
di casi reali, contiene software 
dimostrativo, esempi e materiale 
didattico riguardanti software e 
hardware per la strumentazione 
GPIB, VXI, seriale e per l'acquisi¬ 
zione dati (DAQ). 

Si può usare Instrupedia per 
determinare le esigenze hardware 
e software quando si deve costrui¬ 
re un sistema di strumentazione 
basata su computer compieta- 
mente nuovo o aggiornare sistemi 
già esistenti. 

National Instruments, che 
attualmente si sta lanciando con il 
nomignolo "The Virtual Instrumen- 
tation Company", ha già lanciato 
LabView e Krakatoa, il catalogo su 
Web in tecnologia Sun Java. Tutte 
le informazioni su questi ed altri 
prodotti sono disponibili al sito 
IWWW, natinSI,corri ma anche in 
modalità file transfer come 
ftp.natinst.com. 

Tornando ad Instrupedia, il CD 
contiene più di 60 suggerimenti e 
note applicative che guidano gli 
utenti a scegliere i dispositivi 
hardware e il software più opportu¬ 
no per costruire dei sistemi per il control¬ 
lo della strumentazione e l'acquisizione 
dei dati basati su computer, come anche 
sistemi per l'analisi e la presentazione dei 
dati. 

In Instrupedia sono descritti più di 20 
casi che raccontano in dettaglio come 
altri hanno usato l'hardware e il software 
National Instruments per costruire siste¬ 


mentazione su più di 20 piattafor¬ 
me hardware tra quelle più diffuse 
in ambito industriale e su più di 25 
sistemi operativi. 

In Instrupedia potrete anche tro¬ 
vare delle versioni dimostrative 
dei software per la generazione di 
applicazioni LabVIEW e Lab 
Windows/CVI, un software che 
permette di configurare rapida¬ 
mente sistemi di acquisizione dati 
ed effettuare analisi approfondite 
e driver per più di 500 strumenti 
GPIB e VXI. 





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YNOT0NAL 

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mi di acquisizione e controllo personaliz¬ 
zati per applicazioni reali in campi diversi 
come il test di componenti elettronici, la 
produzione di fibre, l'industria aerospazia¬ 
le, l'industria automobilistica, la produzio¬ 
ne di energia elettrica, i trasporti, il con¬ 
trollo dell'ambiente e la formazione. 

Instrupedia descrive anche oltre 500 
prodotti hardware e software che si pos¬ 
sono usare per costruire sistemi di stru¬ 


Gli utenti di Instrupedia possono 
anche accedere ai corsi di autoi¬ 
struzione online per acquisire 
informazioni sul controllo della 
strumentazione con interfacce 
GPIB e VXI come anche sull'acqui¬ 
sizione dati, l'elaborazione dei 
segnali e il loro condizionamento. 

In Instrupedia troverete anche 
un elenco di esperti dell'integra¬ 
zione di sistemi in svariati campi 
applicativi, che vanno dal test 
automatico di dispositivi elettroni¬ 
ci al controllo del movimento di 
bracci meccanici, dal controllo di 
processo ai sistemi SCADA, dal¬ 
l'automazione della produzione al 
trattamento delle immagini, dal¬ 
l'automazione di laboratorio al 
controllo ambientale. 

Altre informazioni riguardano 
l'acquisizione dati per strumenta¬ 
zione su PCMCIA o la porta paral¬ 
lela. Instrupedia infine contiene 
l'elenco dei corsi di formazione 
per i clienti National Instruments e 
una descrizione degli altri supporti 
didattici disponibili. 

Mg 


National Instruments 

^ Vìa Anna Kuliscioft 38, 
20152 Milano, 

Tel. 02/4830.1892 


104 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 














































Nuovo: Microtek ScanMaker E3 - la qualità a basso costo 


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/ SPA / ++31/10/2425699. Microtek si riserva il diritto di apportar» miglioramenti sema preavviso. 














































mnm. 



Sco alla ricerca di fasce di mercato per mantenere la leadership 


SCO è Intranet Friendly 

Giocando sul nome della strategia Windows Friendly possiamo coniare questa nuova definizione per l'approccio 
ad Internet della mamma di tutti i server. In primis il commercio, sia come obiettivo che come veicolo: 
tutte soluzioni di terze parti che con accordi prevalentemente OEM diventano una nuova linea di server 

di Leo Sorge 



M ilano, 7 febbraio. La filo¬ 
sofia di SCO, sollecitata 
dal mercato, reagisce cercando 
di individuare delle fasce di mer¬ 
cato nelle quali può competere 
per mantenere la leadership, La 
nuova sollecitazione, caso stra¬ 
no, si chiama Internet, in entram¬ 
be le sue forme, quella tradizio¬ 
nale (essenzialmente testo) e 
quella moderna, il Web (essen¬ 
zialmente grafica). Non è certo 
difficile indovinare quale sia il 
segmento di azione: se SCO è il 
server per le applicazioni busi¬ 
ness criticai, quello è anche il 
mercato per Internet. Ma quale 
Internet? È ovvio che prima o poi 
Il supporto dev’essere globale, com¬ 
prendendo i protocolli di base, i tool di 
authoring, il commercio elettronico e 
molte altre cose, ma da qualche parte 
si deve pure iniziare. Ad un server per il 
business si addice il commercio elet¬ 
tronico, ed è da II che parte SCO, con 
un accordo OEM per i prodotti Netsca¬ 
pe, primo d'una ventina di altri accordi, 
ma il numero è provvisorio, Nasce cosi 
la nuova linea di server per Internet. 

Alok Mohan, presidente e CEO inse¬ 
diato la scorsa estate, aveva dichiarato 
che SCO non avrebbe sviluppato nulla 
per Internet, un settore che sarebbe 
stato seguito tramite prodotti di terze 
parti e/o freeware. La strategia com¬ 
merciale era altrettanto chiara: appog¬ 
giarsi quanto più possibile alla estesis¬ 
sima rete commerciale esistente. Da 
allora sono successi due fatti nuovi, 
almeno tali sono stati per noi, quali l’ac¬ 
quisizione di UnixWare e l’esplosione 
del Web. Nel primo caso SCO ha eredi¬ 
tato non solo la serie di accordi e pro¬ 
messe fatte a suo tempo da Novell, ma 
anche la necessità implicita di portare 
su Internet gli utenti NetWare, quindi in 
pratica la necessità di muoversi su tre 
diverse linee strategiche. Il successo 
del Web interessa SCO per le due prin¬ 
cipali ricadute commerciali, le Intranet 
e il commercio in rete. Eventi di tale 


portata hanno scosso la struttura di 
business di SCO? Diremmo di no, tanto 
che non è stata fondata una divisione 
dedicata, essendo questo settore 
gestito dal vicepresidente Jeffrey Ait. Il 
package per Internet, in ogni sua parte, 
è e resterà composto di software di 
terze parti famose, che l’azienda di 
Santa Cruz veicolerà in tutto il mondo 
grazie alla rete di distribuzione. Come 
farina del suo sacco troveremo delle 
utility di configurazione e l’esperienza 
d’integrazione necessaria a far funzio¬ 
nare insieme le varie parti. 

Sentiamo la voce del reggente: 
"Reinventare cose esistenti non è il 
nostro mestiere: per ogni necessità 
esistono tanti software, sviluppati 
senza pensare a farli funzionare tutti 
insieme. Noi dobbiamo risolvere i pro¬ 
blemi per rendere questa tecnologia 
davvero utile", dice Ait. 

Il punto d’accesso è sul server, altri¬ 
menti la banda passante richiesta s’im¬ 
penna. 

Ma quali sono queste tecnologie 
acquisite o in via d’acquisizione? La 
lista è lunga, e verrà ancora aumentata 
con il passare dei mesi, Iniziamo: 
Netscape l’abbiamo già detto, ed è in 
arrivo anche Oracle PowerBrowser, 
entrambi fondamentali per le attività di 
business, cosi come altri accordi con 


Informix, Sybase ed ancora 
Oracle. 

Fondamentale è quindi l’accor¬ 
do con MCS per Inetix, un pro¬ 
dotto Client e gateway per porta¬ 
re su Internet e sul Web 
l’IPX/SPX di Novell NetWare. Poi 
c’è Java, ormai come il prezze¬ 
molo, ma qui l’authoring è una 
conseguenza, non una neces¬ 
sità. Se le funzioni di event noti- 
fication sono ormai gestite tra¬ 
mite quello che era Doctor di Go 
Ahead, ormai un prodotto SCO, 
il PPP della Casa è stato sostitui¬ 
to dal package Morning Star, 
mentre SLIP si considera abban¬ 
donato. 

Ma c’è mercato sul filo? "Crediamo 
molto nel recentissimo accordo tra Visa 
e MasterCard”, assicura Ait, anche in 
questo caso scommettendo sul sicuro 
d’una base di clienti ampia, almeno in 
partenza. 

Tutto bello, tutto semplice: c’è la 
base installata, ci sono i clienti, c’è la 
distribuzione quindi ecco gli accordi per 
i prodotti. Ma la concorrenza c’è? E 
spunta il nome magico, Microsoft. 
"Internet è nata con il Tcp/lp su Unix e 
si è sviluppata con l’HTML, tutta roba 
che Microsoft non ha. Niente in 
Windows NT è orientato verso Inter¬ 
net, né verso la coesistenza con le 
applicazioni legacy ", una serie di motivi 
sufficienti a respingere la candidatura. 
Allora abbiamo il 100% del mercato, 
oppure no? "Abbiamo un grande avver¬ 
sario: si chiama SunSoft, l’unica ad 
avere già una soluzione in questo busi¬ 
ness". «e 



106 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 
















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- Scheda grafica: VL-Bus, 1 MB RAM 

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Monocromatico STN 9.5" 64 livelli di grigio 
Colore doppia scansione DSTN 10.4“ 256 colori 
Color matrice attiva TFT 9.5" 512 colori 

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- Porte: seriale 16550, parallela EPP/ECR tastiera/mouse 
PS/2, docking station 

- PCMCIA: 2 slot tipo II o 1 slot tipo III 

- Accumulatori removibili NiMH 

- Tastiera: a scelta italiana o USA. 

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- RAM: base 8MB espandibile fino a 40MB 

- Hard disk removibile: 340MB EIDE controller PCI 

- Floppy disk: 3.5" 1.44MB 

- CD-ROM opzionale (doppia o quadrupla velocità) 

- Scheda grafica: PCI CL7543.1MB RAM 

- Display colore DSTN 10.4" 640x480 (opz. 800x600) 

- Scheda audio 16brt stereo 

- Altoparlanti e microfono integrati 

- Porte: seriale 16550, parallela EPP/ECP, tastiera/ mouse 
PS/2, docking station 

- Porta di comunicazione a raggi infrarossi IrDA 

- PCMCIA: 2 slot tipo II o 1 slot tipo III 

- Accumulatori removibili NiMH 

- Tastiera: a scelta italiana o USA. 

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8MB RAM 

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MS-Windows 3.11 

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16MB RAM 

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STRATEGIE 


Con BMS sono 24 le società acquisite in un anno da Platinum 

Platinimi acquisisce BMS 

Platinum Technology ha annunciato l'acquisizione di BMS, società a capitale privato con sede 
a Newcastle ICalifornia), sviluppatrice di CIMS, un sistema integrato di chargeback per ambienti 

di elaborazione eterogenei e distribuiti. 

L'operazione rappresenta un nuovo traguardo per l'offerta nell'area System management della società, 
cui ora si aggiunge un potente tool per la contabilizzazione dell'impiego delle risorse informatiche dell'azienda 

di Francesco Fulvio Castellano 



P oiché le organizza¬ 
zioni globali dei 
nostri giorni hanno biso¬ 
gno di ambienti distribui¬ 
ti complessi e aperti, i 
responsabili IT devono 
poter contare su soluzio¬ 
ni di System manage¬ 
ment convenienti, in 
grado di consentire la 
gestione, il manteni¬ 
mento e un'accurata 
contabilizzazione delle 
risorse informative del¬ 
l'azienda. E con questa premessa 
Platinum Technology ha annunciato 
l'acquisizione di BMS, società a capita¬ 
le privato con sede a Newcastle 
(California), sviluppatrice di CIMS, un 
sistema integrato di chargeback per 
ambienti di elaborazione eterogenei e 
distribuiti. BMS diventerà una sussi¬ 
diaria di Platinum. 

I termini dell'accordo non sono stati 
resi noti. 

L'aggiunta del software di BMS rap¬ 
presenta una componente strategica 
dell'offerta Platinum nella fornitura di 
soluzioni complete e integrate per la 
gestione delle operazioni e dei sistemi 
per l'Open Enterprise Environment 
(OEE). 

L'acquisizione di BMS rappresenta 
un componente integrato della strate¬ 
gia di System management di Pla¬ 
tinum, mirata a unire funzioni di 
gestione critiche sia in ambiente MVS 
che "open' client/server. Platinum 
intende affiancare i responsabili dei 
sistemi informativi nella gestione degli 
ambienti di elaborazione, integrando le 
funzioni di data management, network 
management, job management, pro¬ 
duction management, database admi- 
nistration, back-up e recovery, secu- 
rity, program management, help desk 
e transaction management. 


Platinum ha implementato con suc¬ 
cesso il prodotto CIMS presso molti e 
diversi clienti. Uno di questi è Vision 
Service Pian (VSP), il maggior fornitore 
americano di "vìsion care'. VSP, con 
uffici in tutti gli States, utilizza un 
grosso ambiente di elaborazione distri¬ 
buito con sistemi MVS, UNIX, 
NetWare, Windows e altri. CIMS è 
oggi un tool di gestione fiscale e cost 
recovery molto importante per il pro¬ 
cesso gestionale di VSP. La soluzione 
viene usata per controllare i dati di 
workload da varie piattaforme ed ela¬ 
borarli per produrre report di cost 
recovery integrati. 

BMS ha soddisfatto, per oltre 20 
anni, le esigenze di billing, costing e 
reporting dei dipartimenti EDP azien¬ 
dali. In questo periodo, i prodotti della 
società sono evoluti notevolmente, in 
linea con le mutate esigenze delle 
organizzazioni IS. CIMS è una soluzio¬ 
ne multipiattaforma con estese funzio¬ 
nalità di chargeback e reporting che 
offrono la flessibilità necessaria per 
controllare i costi e per addebitare con 
precisione gli utilizzi utente. 

Poiché è una soluzione enterprise, 
CIMS può raccogliere ed elaborare 
dati d'uso prodotti da una varietà di 
sistemi operativi, tra cui MVS, 
VM/VSE, UNIX, NetWare, Windows, e 
generare report e grafici in ambiente 


client/server. 

Platinum Technology, 
fondata a Chicago nel 
1987, è l'unica società in 
grado di offrire un'offer¬ 
ta completa e integrata 
per il System manage¬ 
ment aziendale. La 
società, con un fatturato 
di circa 100 milioni di 
dollari, ha oltre 40 affilia¬ 
te all'estero, uffici di 
vendita in Australia, 
Giappone, Gran 

Bretagna e 20 sedi negli Stati Uniti. I 
prodotti Platinum sono venduti anche 
da IBM negli Stati Uniti, in Canada, 
Giappone e in alcuni altri paesi in Asia 
ed Europa. 

I tool per la gestione delle informa¬ 
zioni residenti su database della 
società operano in ambiente mainfra¬ 
me e client/server e supportano tutti i 
sistemi operativi più diffusi, quali 
MVS, UNIX. OS/2 e Windows, lavoran¬ 
do in unione con i database DB2, 
Oracle, Sybase, Microsoft SQL Server 
e Informix. 

Fino ad oggi, Platinum ha venduto 
circa 16.000 licenze di propri prodotti 
a oltre 6.000 clienti. Dall'inizio di giu¬ 
gno '95, Platinum ha una presenza 
diretta anche in Italia con due sedi, 
una a Milano e una a Roma, dove lavo¬ 
rano in totale 40 persone. 

Kg 


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MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 














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230MB 5pz L 210.000 



LETTORI CD-ROM 


PHILIPS 62CR 6x ATAPI 
SONY CDU-77E4X ATAPI 
SONY CDU-76S 4x SCSI-II 


L. 320.000 
L. 220.000 


L. 390.000 


SCANNER A4 Artiscan 


6000C 600/2400 dpi L. 790.000 
12000C 1200/4800 dpi L. 990.000 
Singola passata 30b!t 
ZI-600 600/1200 dpi L. 990.000 
Z1-1200 1200/2400 dpi LI.290.000 
illuminatore diapositive L. 290.000 
Inseritore togli autom. L. 550.000 


HARD DISK 


850MB lOms, W.D. EIDE 
1.0GB lOms, W.O. EIDE 
1.2GB lOms. W.D. EIDE 
1.6GB lOms, W.D. EIDE 
1.08GB IBM, SCSI-II 


L 390.000 
L. 450.000 
L. 510.000 
WRiWìTil 
L. 560.000 


199 


SCHEDE GRAFICHE 


C, G. S3 Trio 64 1 MB esp. 2MB. PCI L 220,000 
C. G. SUNWING Tno64V . 2MB PCI ■WcR’iUMi! 
ATI MACH64 2MB VRAM PCI L 500.000 

matrox Millenium 2MB WRAM PCI L. 700.000 
malrox Millenium 4MB WRAM PCI L. 995.000 
Diamond Stealth Video 64 2MB VRAM L 500.000 
Diamond Stealth espansione 2MB L. 320.000 


• 16MB RAM 

• Hard disk 1GB Western Digital 

• SUNWING California Graphics 
SVGA Trio 64V+ 2MB RAM 

• CD-ROM 4x SONY 

• Scheda audio Philips 16bit stereo 

• Monitor Philips 15A con casse 

• Windows 95 

• Garanzia sul PC 2 ANNI 

• Configurazione 100% Plug & Play 

- MainBoard: Calltomla Graphics SUNRAY II PRO 

- Chlpset: Intel Triton. Slot: 4 ISA e 4 PCI 

- Codio: 256KB esp. 512KB, write back, supporio per Pipelined cache 

- Porte su malnboard: 2 seriali 16550, mouse PS/2, parallela EPP/ECP 

- Controller hard disk PCI Integrato su malnboard 

- Floppy disk: 3.5" 1,44MB 

- Contenitore: desktop o minltower, opzionale mlddle-tower o tower 

- Alimentatore: 200W TUV, ventola silenziosa controllata in temperatura 

- Tastiera: a scelta Italiana o USA. Mouse: DEXXA 3 tasti 

L. 3.666.000 


LITECalc computers 
Pentium Triton 


- Coche 256KB. RAM: base BMB esp. 128MB 

- Hard disk: 850MB W.D. EIDE. Floppy disk: 3.5" 1 44MB 

- Scheda grafica: PC11 MB RAM 

- Contenitore: desktop o mlnitowor, opzionale middlo-towor o tower 

- Alimentatore: 200W TUV, ventola silenziosa controllata in temperatura 

- Tastiera: a scelta Italiana o USA. Mouso: DEXXA 3 tasti 


2.1GB FUJITSU. SCSI-I110 tra. 7200rpm L. 1.350.000 
4.0GB FUJITSU, SCSI-I110 ms, 7200rpm IMISEiTitTH 


Parti per computer 


Malnboard Pentium SUN RAY II L. 340.000 
Marnboord Pentium SUN RAY II controller SCSI 
PCI integrato (chlpset ADAPTEC) L. 560.000 
CPU Intel Pentium 75 L. 250.000 

CPU Intel Pentium 100 L 420.000 

CPU Intel Pentium 120 L 520.000 

CPU Intel Pentium 133 L 680.000 

CPU Intel Pentium 150 L. 950,000 

SIMM 4MB 72pln 70ns L. 210.000 

SIMM 8MB 72pin 70ns L 420.000 

SIMM 16MB 72pin70ns L. 800.000 


Network adapters 


3COM Etherllnk III Combo ISA L. 185.000 

3COM Etherllnk III Combo PCI HTTim 
3COM PCMCIA Combo L. 480.000 

NE 2000 compatibile L 70,000 

Printer othernet adapter L. 250.000 

Cavo MS-DOS interlink printer L 39.000 


Controller SCSI ADAPTEC 


1522 SCSI-II ♦ FDD* BIOS L. 180.000 

2825 SCSI-II * EIDE ♦ FDD VL-Bus L. 350.000 
2940 SCSI-II PCI bulk L. 480.000 

2940 SCSI-II PCI* software kit L. 620.000 
2940W Wide SCSI-II PCI bulk L. 620.000 

APA-460 PCMCIA SCSI-II L. 470.000 

T348 SCSI porta stampante + software L 280.000 


Pentium 75 
Pentium 120 





- Malnboard: California Graphics SUNRAY II. Plug 8 Play, Energy Star 

- Cache: 256KB esp. 512KB, wnte back, supporto per Pipelined cache 

- Chlpset: Intel Triton. Slot: 4 ISA e 4 PCI 

- Porte su malnboard: 2 seriali 16550, mouse PS/2, parallela EPP/ECP 

- RAM: base 8MB esp. 128MB 

- Hard disk: 1GB W.D. EIDE, controller PCI Integrato su malnboard 

- Floppy disk: 3.5" 1.44MB 

- Scheda grafica: PCI California Graphics SUNWING S3 Trio 64V.. 
1MB RAM espandibile fino a 2MB 

- Contenitore: desktop o minltower, opzionale middle-tower o tower 

- Alimentatore: 200W TUV, ventola silenziosa controllata in temperatura 

- Tastiera: a scelta Italiana o USA. Mouse: DEXXA 3 tasti 


Pentium 75 
Pentium 100 
Pentium 120 
Pentium 133 
Pentium 150 
Pentium 166 


L. 1.750.000 
L. 1.950.000 
L. 2.050.000 
L. 2.200.000 
L. 2.450.000 
L. 2.900.000 



L. 1.480.000 
L. 1.750.000 


14C dot 0.28 mm 

14B dot 0.28 mm 

15C dot 0.28mm 

15A Brllllance dot 0.28mm 

17B dot 0.28mm 

17A Brtlliance dot 0,27 mm 

20B dot 0.28 mm 

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STRATEGIE 



Presentata la nuova strategia produttiva 

Siemens Nixdorf riparte da NT 

Dopo un paio d'anni di lavoro il colosso tedesco entra sul mercato di fascia alta con un'ambiziosa 
strategia internazionale. Chip Intel e sistemi operativi Microsoft nutrono le ambizioni del rinnovamento, 
mentre ai chip MIPS viene consegnata la linea di business di server alti e mainframe 

di Leo Sorge 



B oston (MA), febbraio 1996. 

Con una scelta coraggiosa 
Siemens-Nixdorf entra definitiva¬ 
mente in un mercato di pura com¬ 
petizione nell'information techno- 
logy di tutti i tipi, dal personal al 
mainframe, ma anche su base geo¬ 
grafica ove intende puntare ad un 
fatturato equiripartito su tre zone: 
Europa, States, Pacifico. Le nuove 
linee guida, che oltre al citato 
coraggio presentano anche alcuni 
voltafaccia, sono state annunciate 
da Richard Lussier, proveniente da 
Pyramid ed attuale presidente e 
CEO di Siemens-Nixdorf America: il 
nuovo slogan è proporre uno user- 
centered computing, che richiama 
molto da vicino altre recenti definizioni. In 
questo articolo faremo solo alcuni brevi 
riferimenti al passato di questa azienda, 
lasciando quindi spazio al futuro immedia¬ 
to e a medio termine. 

I prodotti: MIPS nei mainframe, Intel 
altrove 

Punto primo i personal computer. 
L'ultima indagine Dataquest mostra un 
dato se vogliamo sorprendente: Siemens- 
Nixdorf può competere per il terzo posto 
in Europa. Infatti il terzo trimestre dell'an¬ 
no scorso ha visto il colosso tedesco in 
quarta posizione, con il 5,4% in valore, 
dietro a Compaq (15,5%), IBM (11,1%) ed 
Apple (6,3%) e un'incollatura davanti ad 
HP. Vista la situazione di Apple è lecito 
puntare al terzo posto. 

Punto secondo i server, che nello stes¬ 
so periodo vedono SNI al 10%, esatta¬ 
mente nella stessa posizione dei personal 
ma senza Apple, che in questo mercato 
non esiste. Attenzione perché lo strapote¬ 
re di Compaq (40,4% in valore) viene 
bilanciato da tre fornitori a breve distanza, 
ovvero HP (9,1%), SNI (9,7%) ed IBM 
(11,5%) tra i quali tutto può accadere. 

Punto terzo le workstation. In questo 
settore SNI ha da tempo una partnership 
con Silicon Graphics, ma il vento è cam¬ 
biato. Grazie al Pentium Pro e al software 
grafico di Silicon Graphics (le librerie 


OpenGL) portato su Windows NT, l'accop¬ 
piata Intel/Microsoft mette SNI in grado di 
offrire a basso costo modelli di grande 
potenza, raggruppati nella famiglia Scenic i 
cui nuovi modelli saranno presentati al 
pubblico in occasione del prossimo Cebit. 

Il primo di questi gioielli, il Celsius 1, è 
un modello high-end con 64 MB Ram più 
16 MB per la Ram video, suddivisa in 8 
MB per il 2D con chip S3 Vision968 ed 
altri 8M per l'elaborazione tridimensionale 
dei 3D Labs con GLINT SX. Celsius 1 
viene definito tanto potente quanto una 
Silicon Graphics Indigo 2 con grafica ZX, 
ma il suo prezzo è di soli 23.000 marchi 
tedeschi (tasse escluse), che con l'attuale 
cambio farebbe tra 29 e 30 milioni di lire. 

Punto quarto i mainframe. Qui si regi¬ 
stra la coraggiosa migrazione da architet¬ 
ture tradizionali ai multiprocessor rise con 
Unix. SNI è la prima a completare questo 
processo: il sistema operativo BS2000 è 
completamente portabile, ed ha il maggior 
numero di compatibilità XPG/4 dell'intero 
mercato. L'acquisizione della californiana 
Pyramid ha accelerato questa transizione, 
sempre basata sui chip MIPS della quale 
SNI è anche second source. Mainframe 
vecchi e nuovi, workstation rise ed NT si 
integreranno secondo il clustering, che 
permetterà la cooperazione senza rinnova¬ 
re l’installato. I due sistemi operativi Unix, 
Sinix e DC-OSx di Pyramid, convergeran¬ 
no verso Reliant Unix, una versione a 64 


bit compatibile con le specifiche di 
Unix 95. Il voltafaccia è quello al 
mondo degli standard. Dopo esse¬ 
re stato promulgatore di moltissi¬ 
mi organismi, per entrare nel mer¬ 
cato SNI deve accettare di far 
business nel nome di Microsoft 
ed Intel, rinnegando -almeno sulle 
workstation - MIPS ed Unix, Su 
mainframe ed altri settori, ad 
esempio i video server, Siemens 
mostra di avere lasciate intatte le 
sue radici. 

Una struttura internazionale 

Ma le novità non si fermano qui, 
perché l'intenzione di Siemens- 
Nixdorf è di competere sul merca¬ 
to globale, ove possibile con un elevato 
valore aggiunto. Oggi come oggi la Casa 
madre Siemens AG è un colosso da 62 
miliardi di dollari (nel 1995): di questi 8,8 
vengono da SNI, che a sua volta fattura 
negli USA 0,7 miliardi (225 dovuti a 
Pyramid). La nuova struttura non è più 
piramidale ma per linee di business, che la 
mantengono piatta anche se aumenta il 
numero di interazioni dirette tra i respon¬ 
sabili. L'obiettivo finale, del quale non è 
stata indicata la data di raggiungimento, è 
di avere un fatturato ottenuto per un terzo 
dalla Germania, un terzo dal resto 
dell'Europa ed un terzo dal resto del 
mondo: tra le tattiche, alla rinnovata linea 
Intel/MIPS e all'incremento delle sinergie 
si aggiungerà il continuamento della politi¬ 
ca di acquisizioni competitive. Va poi 
segnalato che Lussier, presidente e CEO 
di SNI America, lascerà la carica in aprile 
Proveniente dalla Pyramid, della quale ha 
continuato ad essere presidente del consi¬ 
glio d'amministrazione, ha guidato la tra¬ 
sformazione di SNI da colosso tedesco a 
corporation internazionale. «E 



110 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 













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SICUREZZA 


L'interoperabilità e la protezione in rete offerte da Trusted Oracle 7 sono praticamente uniche 

Per Trusted Oracle 7 più prodotti e servizi 

Nuovi gateway e servizi Secure Network per il server MLS (MultiLevel Secure) della società. 

Tra le novità, anche il supporto della scheda PC Fortezza 

di Francesco Fulvio Castellano 


T rusted Oracle 7 è il database MLS ad 
alta sicurezza molto richiesto da 
utenti e integratori di sistemi che operano 
in ambito militare oppure presso installa¬ 
zioni civili e commerciali che richiedono 
elevati livelli di reservatezza dei dati. 
L'interoperatibilità e la protezione in 
rete offerte da Trusted Oracle 7 sono 
praticamente uniche e non si trovano 
nei database standard di altri produttori. 
Con le nuove tecnologie di integrazionie 
annunciate da Oracle per Trusted Oracle 
7, vengono eliminati molti dei motivi che 
in passato hanno frenato l'implementazio- 
ne di sistemi MLS. Oracle ha. infatti, 
annunciato il rilascio di una nuova linea 
completa di prodotti per Trusted Oracle 7, 
che comprende gli Oracle Secure 
Network Services e nuovi Oracle Open 
Gateways. 

Oracle Secure Network Services 
aumenta la protezione della rete, assicu¬ 
rando la riservatezza e l'integrità dei dati 
negli ambienti distribuiti che necessitano 
di protezione su più livelli, mediante la 
cifratura e il controllo di integrità dei dati. 

Oracle Open Gateways, invece, offre 
accesso trasparente alle informazioni degli 
archivi già esistenti e non MLS, consen¬ 
tendo agli utenti di integrare i loro databa¬ 
se MLS con sistemi e risorse che altri¬ 
menti rimarrebbero isolati. 

Vediamo ora le caratteristiche avanzate 
di Trusted Oracle 7, Con questi annunci, 
Trusted Oracle 7 si presenta con una solu¬ 
zione senza rivali, offrendo una serie di 
capacità MLS flessibili ed assolutamente 
innovative: Trusted Oracle 7 è il primo 
database relazionale MLS a supportare i 
server World Wide Web; supporta la fun¬ 
zione di query parallela; supporta gateway 
aperti per la compatibilità con i sistemi 
DBMS non Oracle; è certificato secondo 
le norme NIST e rispondente al 100% agli 
standard FIPS (Federai Information 
Processing Standard); infine, è il primo 
database relazionale MLS ad aver ottenu¬ 
to una valutazione B1 secondo le norme 
TCSEC (Trusted Computer Systems 
Evaluation Criteria) e una valutazione E3 in 
base alle norme ITSEC. Con la linea di pro¬ 
dotti Oracle Open Gateways. Trusted 



Oracle 

7 è in grado di 
accedere ai dati 

archiviati su DB2, VSAM, IMS, Adabas. 
Sybase. Teradata. Model 204, Informix, 
Oracle Ddb, RMS e Ingres. Questa nuova 
compatibilità aumenta inoltre l'interopera- 
bilità fra Oracle 7 e Trusted Oracle 7. 
avviata già nel 1992. 

I Secure Network Services sono un pro¬ 
dotto add-on di Oracle SQLNet in grado di 
garantire la riservatezza e l'integrità dei 
dati negli ambienti distribuiti. Per proteg¬ 
gere i dati dall'accesso non autorizzato, i 
Secure Network Services gestiscono tutto 
il traffico di rete con procedure cifrate: dati 
numerici, istruzioni SQL, chiamate delle 
procedure e risultati. 

Grazie a Secure Network Services, il 
livello di sicurezza dei dati durante la tra¬ 
smissione permette, da parte del destina¬ 
tario, un controllo immediato di integrità 
per ogni pacchetto ricevuto, rendendo pra¬ 
ticamente impossibile l'alterazione dei dati 
da parte di estranei. 

Oracle ha anche annunciato la firma di 
un accordo con la National Security 
Agency statunitense per il supporto della 
scheda di cifratura Fortezza da parte di 
una futura versione dei Secure Network 
Services, che sarà disponibile nella pnma 
metà di quest'anno. La combinazione di 
Trusted Oracle 7. Secure Network 
Services e Fortezza offrirà una potente 
soluzione di cifratura dei dati, approvata 
dalle organizzazioni governative USA. 

Fortezza è l'hardware di cifratura di 


MISSI (Multilevel Information Systems 
Security Imtiative) della National Security 
Agency. Aggiungendo questo importante 
standard ai Secure Network Services, 
Oracle sarà in grado di proteggere da furti 
e alterazioni le informazioni archiviate nei 
database statali. 

Fino a oggi, molte organizzazioni hanno 
protetto le informazioni dei propri sistemi 
isolandoli da altri computer. In questo 
modo hanno però impedito l'accesso a 
dati aggiornati archiviati su più sistemi lon¬ 
tani geograficamente. Volendo superare 
questa situazione mediante il collegamen¬ 
to dei diversi sistemi, gli enti militari si tro¬ 
vano oggi a dover affrontare il problema 
dell'integrazione di sistemi diversi, di 
diverse tecnologie di archiviazione dei dati, 
sia relazionali che non, di soluzioni di più 
produttori. 

Offrendo gli Oracle Open Gateways per 
Trusted Oracle 7, Oracle ha reso disponi¬ 
bile una soluzione a questo problema, per¬ 
mettendo un'integrazione sicura di tutte 
queste tecnologie. 

La versione 7.1 di Trusted Oracle 7 è 
attualmente disponibile per i maggiori 
sistemi operativi già certificati B1 quali 
quelli di Data General, Digital,Sun e 
Hewlett-Packard. Gli Oracle Open 
Gateways per Trusted Oracle 7 sono già 
disponibili, mentre i Secure Network 
Services verranno rilasciati nei prossimi 
mesi. 

Oracle Corporation, con un fatturato di 3 
miliardi di dollari, è il maggior fornitore di 
software per la gestione delle informazioni 
e il secondo produttore di software a livel¬ 
lo mondiale. La società offre database, 
tool e applicazioni con i relativi servizi di 
consulenza, education e supporto in oltre 
90 paesi. 

L'ndirizzo di Oracle su World Wide Web 
è Ih ttp://www. oracle.com MS 


% 


Oracle 

^ Viale Ercole Morelli 303. 
20099 Sesto S. Giovanni IMI), 
Tel. 02/24.95.91 


112 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 












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malasorte non tocchi proprio a voi. 

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WEBSCAN, il primo software studiato appositamente per proteg¬ 
gere dai virus i servizi INTERNET più popolari: posta elettronica e 
browser Web. La esclusiva dinamica di funzionamento di 
WEBSCAN effettua il controllo prima di abilitare la funzione "Salva 
con nome": se trova un virus nel file (programma, messaggio di posta 
elettronica, documento Word, archivio ZIP, ARC, ARI) che avete inten¬ 
zione di scaricare vi avverte prima che lo copiate definitivamente sul 
disco del vostro PC, dandovi fa possibilità di rinunciare all'operazione. 

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siti Web di questo pianeta sarà veramente sicura. 


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nuo sviluppo e dell'amplia¬ 
mento delle informazioni con¬ 
tenute nelle immagini, basan¬ 
dosi sulle più avanzate cono¬ 
scenze della teoria scientifica 
e sullo stato dell'arte della tec¬ 
nologia industriale. 

Ricco di funzionalità, flessibi¬ 
lità e soprattutto di facile utiliz¬ 
zo, Optimas 5.2 è un prodotto 
di alta qualità e flessibilità: ciò 
viene riaffermato soprattutto 
nell'uso nei diversi campi di 
applicazione, dalla medicina 
per la preparazione di protesi, 
per le analisi di radiologia e 
angiologia; alla botanica per l'a¬ 
nalisi della crescita, come ad esempio la 
misura della lunghezza delle radici; alla 
zoologia come ausilio alla selezione di 
razze per l'allevamento; alla microscopia 
per l'analisi di culture cellulari e indagini su 
sezioni di tessuti; ai laboratori di biologia e 
medicina, per tutte le piu svariate analisi di 
laboratorio; geologia per l'analisi dello 
spessore degli strati; alla fisica per l'inda¬ 
gine sulla schiumosità di diverse sostan¬ 
ze; all'analisi ambientale per lo studio delle 
acque di scarico; a tutte quelle applicazio¬ 
ni ambientali per il test di durezza e con¬ 
trollo dei materiali; alla criminologia, per le 
valutazioni e i confronti dei corpi di reato. 

Tutte queste applicazioni, e tante altre, 
hanno avuto riscontro nell'uso da parte di 





aziende quali: AGIP, Firestone, Procter & 
Gamble, e dai più importanti centri di 
ricerca quali JRC, ENEA, CNR, etc. Ma ciò 
che contraddistingue maggiormente 
Optimas 5.2 da tanti altri software simili è 
la combinazione fra l'interattività del pro¬ 
gramma con la possibilità di automatizzare 
in modo semplice lo svolgimento di com¬ 
piti ripetitivi. Infatti, automatizza facilmen¬ 
te sia le sequenze ripetitive di elaborazio¬ 
ne ed analisi di immagine, sia la realizza¬ 
zione di veri e propri sistemi dedicati e 
autonomi, orientati a specifiche esigenze 
applicative come la misura della distanza 
radiale del bordo di un oggetto dal centroi- 
de, o la ricostruzione dei bordi di grani per 
la metallurgia e geologia, o la generazione 
dello skeleton ed estrazione dei punti ter¬ 


minali. Ma questi sono solo 
una minima parte delle sue 
possibilità, grazie a 'Object 
Viewer', una dialbox integrata 
che consente di visualizzare la 
struttura dei dati e lo stato di 
tutti gli oggetti (dati, vettori, 
funzioni) contenuti in modulo 
software, Optimas supporta la 
generazione automatica e inte¬ 
rattiva di codice sorgente in 
ALI (Analytic Language for 
Images) ed il controllo sintatti¬ 
co automatico del codice scrit¬ 
to nella finestra di editing. 
Optimas 5.2 può essere instal¬ 
lato su di un normale personal 
computer 486, con almeno 8 
MByte di memoria RAM e 
scheda VGA, gira sotto 
Windows 95 e sotto Windows 3,1, esiste 
anche in versione per rete Novell. 

L'acquisizione delle immagini monocro¬ 
matiche o a colori può avvenire per mezzo 
di telecamere analogiche speciali (alta 
risoluzione, lineari, intensificate ecc.), o da 
telecamere con uscita digitale, collegate a 
un frame grabber installato nel personal 
computer A tal proposito Optimas 5.2 
viene offerto sia come package stand- 
alone. che come kit hardware-software 
completo di telecamera e frame grabber. 
Le immagini possono essere acquisite 
anche tramite scanner esterno, purché 
dotato di interfaccia standard TWAIN con 
una risoluzione spaziale fino a 4096x4095 
pixel ed una scala di grigi che va da 8 a 32 



c/OO 

\hO 


30 luminante Sottace 











































D! 



bit e a colori da 8 a 48 bit. 

L'architettura MIDI (Multiple Document 
Interface) permette a Optimas 5.2 di 
acquisire e gestire contemporaneamente 
sequenze d'immagine sia a colori che 
monocromatiche, oltre a leggere tutti i più 
importanti formati d'immagine: UFF, GIF, 
PCX, PICT, IMG, BMP ecc; inoltre ha un 
infinito numero di funzioni per il migliora¬ 
mento deH'immagine che va dal contrasto 
ed equalizzazione deH'istogramma e la 
correzione dello sfondo passando per la 
soppressione del rumore fino alla presen¬ 
tazione 3D dei livelli di grigio e all'annota¬ 
zione e grafica in overlay. 

Optimas 5.2 nella fase di reporting 
sfrutta al massimo le grandi possibilità di 
integrazione e scambio dati con altri pro¬ 
grammi consentiti da Windows tramite 
DDE e OLE2, con relativo inserimento 
automatico dei risultati e delle immagini in 
documenti World, Excel o nei più sofisti¬ 
cati prodotti di analisi statistica. 

Insieme a Optimas 5.2 è disponibile 


l'Optimas Library, una banca dati di imma¬ 
gini che è possibile caricare da disco o 
acquisire anche tramite scanner esterno 
grazie all'interfaccia TWAIN o frame grab- 
ber. Il programma permette di avere un 
certo controllo sull'aspetto delle foto e 
consente il salvataggio su disco in vari for¬ 
mati di immagine: TIFF, BMA, Targa, PCX 
e GIF. 

La Sistemi Avanzati, oltre a distribuire in 
esclusiva ed assistere in Italia il software 
Optimas, ha realizzato, sulla base di oltre 
13 anni di esperienza nella configurazione 
di sistemi e nella distribuzione ed assi¬ 
stenza di tecnologia hardware e software 
per "l'image processing" e l'analisi imma¬ 
gini, la serie Optiline di analizzatori di 
immagine e di kit hardware/software, che 
sono in grado di soddisfare le più ampie 
esigenze applicative. Gli analizzatori 
Optiline costituiscono la soluzione con il 
miglior rapporto prezzo/prestazioni dispo¬ 
nibile sul mercato e garantiscono sempre, 
non solo la massima compatibilità tra le 


SOFTWARE 


parti, ma soprattutto un ottimale funziona¬ 
mento globale del sistema, il più avanzato 
livello tecnologico e la massima affidabilità 
delle componenti, una espandibilità certa 
e la migliore assistenza tecnica e supporto 
all'uso. 

I sistemi Professional, basati sui frame 
grabber Modular Vision Computer della 
Imaging Technology, il più qualificato pro¬ 
duttore di hardware per la visione indu¬ 
striale e l'analisi di immagini, sono disponi¬ 
bili nella versione monocromatica stan¬ 
dard (risoluzione 576x512 pixel), nella ver¬ 
sione colore RGB (con telecamera con 1 o 
3 CCD), nella versione ad alta risoluzione 
(1035x1317 pixel) con telecamera digitale 
Kodak Megaplus. «ss 


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Non 


nrinfl 


Wn 


cmó_ . 














Sempre più facile l'authoring multimediale di Asymetrix 

Asymetrix Multimedia ToolBook 4.0 

Nel corso di una conferenza stampa a Milano, Asymetrix Europe ha annunciato l'ultima versione della linea 
ToolBook, il sistema di authoring multimediale più facile presente oggi sul mercato 

di Francesco Fulvio Castellano 


L e nuove versioni di 
ToolBook presentate ri¬ 
guardano l'intera famiglia di pro¬ 
dotti Asymetrix comprendendo 
Multimedia ToolBook 4.0, l'edi¬ 
zione CBT - Computer Based 
Training - e ToolBook 4.0, il 
primo disponibile da subito, gli 
altri due verso la seconda metà 
di febbraio. Con questa nuova 
versione, Asymetrix allarga ulte¬ 
riormente la propria utenza rag¬ 
giungendo ora il mercato educa- 
tion e quello aziendale: Multimedia 
ToolBook punta molto sulla facilità 
d’uso pur mantenendo tutta la poten¬ 
za che i publisher multimediali si 
aspettano. 

La caratteristica più importante è il 
supporto del drag and drop per il 
Visual Basic Control che permette agli 
utilizzatori di far subito leva su migliaia 
di applicazioni Visual Basic senza pro¬ 
grammare. 

Due gli altri punti interessanti resi 
noti da Asymetrix 1 ) le prossime ver¬ 
sioni della linea ToolBook amplieranno 
notevolmente la loro portata verso 
quegli utenti che oggi usano un word 
processor, ma che in futuro saranno 
creatori di informazioni multimediali; 
2 ) è stato sottolineato l'impegno del¬ 
l'azienda a sviluppare nuove tecnolo¬ 
gie che utilizzeranno Internet al fine di 
rivoluzionare l'emergente mercato del¬ 
l'apprendimento a distanza. 

Vediamo ora alcune caratteristiche 
tecniche, requisiti e vantaggi di 
Multimedia ToolBook 4.0. 

Allarga il concetto di creazione intui¬ 
tiva di ToolBook con nuove caratteri¬ 
stiche speciali che ne facilitano ulte¬ 
riormente l'utilizzo e con potenti 'uti¬ 
lity' automatizzate. Asymetrix ha inol¬ 
tre riprogettato la struttura di 
ToolBook per creare un'architettura 
plug-in estendibile. Questo offre agli 
utilizzatori un rapido accesso a funzio¬ 
nalità specifiche, come il supporto al 
controllo Visual Basic e le interfacce 



Multimedia ToolBook 
CBT Edition 


I CBT Edition 
runtime 
extensions 


Multimedia 

ToolBook 


CBT Edition 

authoring 

extensions 

Templates 
Widgets 

I Boote Specialisti! 


HTML (linguaggio per la descrizione 
dei testi). Le prestazioni e la qualità 
sono i due punti focali dello sviluppo 
che hanno portato ad un aumento del 
50% le applicazioni run-time. 

Le caratteristiche salienti sono: un 
nuovo supporto al controllo Visual 
Basic, che estende le funzionalità 
ToolBook permettendo agli utenti di 
sfruttare al massimo le migliaia di 
dispositivi di controllo VB esistenti sul 
mercato; i comandi Windows 95, che 
permettono di creare applicazioni che 
adattano automaticamente l'interfac¬ 
cia alla piattaforma Windows usata; 
l'impiego di Shared Scripts, che per¬ 
mette agli autori multimediali di creare 
vere applicazioni orientate agli oggetti, 
condividendo un comportamento 


comune tra i vari oggetti; lo 
Script remover utility, che 
rimuove e protegge i program¬ 
mi personali di un utente prima 
della distribuzione dei titoli fina¬ 
li; nuove caratteristiche 
Internet, che lanciano automati¬ 
camente le pagine Web con¬ 
sentendone l'integrazione utiliz¬ 
zando browser come Netscape 
Navigator; un ottimizzatore 
delle palette, che regola le 
tonalità di colore e i supporti 
visivi dell'applicazione creando auto¬ 
maticamente uno schema di colore 
unificato e perfetto; i nuovi Object 
Browser e Property Editor, potenti uti¬ 
lity che permettono agli autori multi¬ 
mediali di visualizzare e modificare 
velocemente il suo contenuto; un 
nuovo Book Specialist, che automatiz¬ 
za le funzioni di authoring più comuni 
e crea tutta la struttura di un'applica¬ 
zione semplicemente rispondendo a 
poche domande. 

L'edizione CBT (Computer Based 
Training) di Multimedia ToolBook 4.0 
sarà disponibile dal febbraio 1996. 
CBT offre una soluzione interessante 
per prezzo/prestazioni agli insegnanti, 
enti governativi e imprese che devono 
istruire il personale e gli studenti. 

La creazione CBT convenzionale può 
essere molto costosa da sviluppare, 
progettare e gestire. Multimedia 
ToolBook 4.0 CBT Edition offre un 
sistema versatile ed economico che 
permette agli insegnanti e ai progetti¬ 
sti di creare programmi di training su 
computer, sistemi di supporto alle pre¬ 
stazioni e altre applicazioni di appren¬ 
dimento interattivo. Oltre a tutte le 
caratteristiche di Multimedia ToolBook 
4.0, l'edizione CBT comprende: 
Enhanced Course Management 
System, un sistema avanzato di 
gestione dei corsi comprendente ora i 
Bookmark che segnano i progressi di 
ogni studente offrendo all'istruttore 
ulteriori informazioni sui progressi di 


116 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 











MULTIMEDIA 


apprendimento; CBT Specialists. che 
permette all'istruttore di creare tutta 
la struttura di un'applicazione CBT 
rispondendo a semplici domande; 
Updated Catalog, un catalogo aggior¬ 
nato con oltre 200 testi già pronti, 
drag-and-drop widget che aggiungono 
automaticamente l'interattività e testa¬ 
no la comprensione del materiale da 
parte dello studente; Professionally 
designed template, modelli di elevato 
livello professionale che aumentano la 
produttività dell'autore consentendogli 
di scegliere tra centinaia di modelli.Gli 
istruttori possono cosi concentrarsi sui 
contenuti anziché sulla forma. 

Secondo Asymetrix questo è solo 
l’inizio dell'evoluzione della linea 
ToolBook. Si stanno rilasciando nuove 
versioni di prodotto focalizzate sulle 
esigenze dei nuovi utenti che intendo¬ 
no realizzare informazioni più ricche di 
contenuto per la creazione di tool sta¬ 
tistici a disposizione. Si stanno inoltre 


creando delle versioni che permette¬ 
ranno ai singoli utenti e alle organizza¬ 
zioni di realizzare e usare contenuti 
CBT sul WWW. La società assicura 
che le nuove versioni di prodotto 
saranno ancora più facili da usare, 
meno costose e con funzionalità mira¬ 
te alle esigenze specifiche. Con i 
nuovi prodotti della linea ToolBook, gli 
utenti potranno realizzare l'authoring 
collettivo, una tecnica grazie alla quale 
i team di tutto il mondo contribuiranno 
al processo di sviluppo delle applica¬ 
zioni. Questo permetterà alle aziende 
di raggruppare e usufruire meglio le 
conoscenze collettive dei migliori 
esperti, indipendentemente da dove 
essi risiedano. 

Il programma Asymetrix comprende 
inoltre prodotti per le applicazioni di 
informazioni interattive su WWW. I 
nuovi prodotti Internet permettono di 
realizzare un apprendimento 'senza 
barriere' e offrono la possibilità di 


aggiornare continuamente il training 
dei dipendenti anche se dislocati in 
sedi distaccate. 

Multimedia ToolBook 4.0 sarà dispo¬ 
nibile a partire da febbraio 1996 al 
prezzo di Lit. 2.350.000. 

Multimedia ToolBook 4.0 CBT 
Edition sarà disponibile a partire sem¬ 
pre dal mese di febbraio 1996 al prez¬ 
zo di lire 3.042.000, mentre il Tool¬ 
Book 4.0 sarà disponibile al prezzo di 
lire 378.000. 

L'indirizzo Internet di Asymetrix è: 
http://www.asvmetnx.conl . 


K S 




• > Modo - Tel . 0522/5I.28.28 
J.Soft - Tel. 039/6899 802/7 
Ingram Micro - Tel. 02/95 79.61 



QUANDO IL GIOCO SI FA DURO: HASF! 

The Professional Software Protection System 

(Ora anche in versione OPENHASP!) 

HASP: è un sistema di sicurezza hardware che aiuta i produttori di 
software a proteggere i loro investimenti contro la pirateria. 

Facile da usare e altamente flessibile: sono disponibili interfac¬ 
ce per tutti i più noti compilatori; si possono proteggere i programmi 
persino in mancanza del loro codice sorgente; possono essere crit- 
tografati anche gli archivi di dati. 

Sviluppato pensando all'utente: massima trasparenza e compati¬ 
bilità. Installato su PC. MAC. PowerMac. IBM RISC/6000. DEC 
Alpha. Silicon Graphics. SUN. HP ecc. o in rete, gli utenti neppu¬ 
re si accorgono delia sua presenza. 

OPENHASP , per Workstation e PC: chiave per porta seriale, basata 
su microprocessore contenente un algoritmo elettronico, dotata di 88 
byte di memoria. 

partner data 

Servizi e Prodotti Informatici 

Via Marocco II -20127 Milano Tel. 02 - 26.147.380 (r.a.) Fax 26.821.589 
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CHE COSA DICONO GLI ESPERTI 

In tulli i prodotti da noi testati, eccetto gli HASP, siamo riusciti a 
penetrare i codici crittografici. CT Ma gazine (Germanial 

MemoHASP, tra tutti i dispositivi da noi testati, è fuor di dubbio 
quello che assomma le migliori caratteristiche. 

PCompatible (Spagna) 

Cercare di penetrare un programma protetto da una chiave HASP è 
come voler trovare la Holy Grail. Micro System (Francia) 

La maggioranza dei dispositivi soffre di problemi di trasparenza 
quando si connette una printer al PC; ad eccezione di DESkey e 
HASP-3. Program Now (Inghilterra) 

Tra tutte le chiari testate. HASP è la più ambiziosa... La qualità dei 
prodotti HASP sembra essere eccellente. PC Compatitile (Francia) 

Un sistema di protezione Sw per Macintosh facile da usare, che assi¬ 
cura un efficace difesa contro i pirati... MacHASP è un ottimo meto¬ 
do di protezione, per i programmatori... e per gli utenti... 

Bit Magnane (Italia) 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


117 






















Decuplicata la potenza espressa dalla RealityEngine2 

Da Silicon Graphics maggiori prestazioni 
per tutte le stazioni grafiche e server 

L'industria leader nel settore delle workstation di basso, medio ed alto profilo, ha presentato al Mondo 
una nuova pipeline grafica che arriva a decuplicare la potenza espressa dalla RealityEngine2. 

A questa novità si aggiungono nuovi modelli di macchine desktop, server e supercomputer basati sui nuovi 

e rivoluzionari processori RISC della MIPS Tech 

di Gaetano Dì Stasio 




S palancando la porta ad un nuovo 
mondo fatto di innovazione tec¬ 
nologica, Silicon Graphics ha dato il 
benvenuto al nuovo anno con una ven¬ 
tata di novità che investe l'intera linea 
di prodotti. In un evento spettacolare 
tenutosi il 22 gennaio scorso nella sala 
della Caffetteria, nel quartier generale 
della SGI a Mountain View in 
California, sono state proposte al folto 
pubblico presente (soprattutto giornali¬ 
sti e tecnici del settore) le nuove mac¬ 
chine basate sui processore R5000 
(R5k) ed R10000 (RIOk) della MIPS. 

Sinteticamente le novità riguardano 
l'introduzione di un pacchetto di nuove 
macchine fra le quali: la strabiliante 
superworkstation grafica Onyx 
InfiniteReality, il supercomputer 
POWER CHALLANGE 10000, la fami¬ 
glia di workstation lndigo2 IMPACT 
10000 , i sistemi desktop Indy 
R5000 e IndyStudio, la famiglia 
di server CHALLANGE 10000, 

R5000 e DM R4400 ed infine le 
soluzioni di categoria IRIS. 

Inoltre a queste novità "hardwa¬ 
re" si aggiunge l'introduzione 
della terza generazione del 
sistema operativo a 64-bit IRIX 
6 .2, disponibile su tutte le mac¬ 
chine, e le nuove più potenti e 
più veloci librerie grafiche e 
librerie grafiche veloci (Flash 
Library) che sfruttano appieno le 
caratteristiche dei nuovi modelli 
permettendo risultati mai rag¬ 
giunti in precedenza. 


La Onyx InhmteRealitv 


KONA: ovvero Onyx 
InfiniteReality 

L'evento più importante, per¬ 
ché sintesi in un unico prodotto 
di tutte le tecnologie presenta¬ 
te, è stato l'annuncio della 


Ecco un trame di un'applicazione 'colossale' che supera II limite incredibile di 
100.0001centomila III poligoni e 64 Mbdi texture visualizzate contemporanea¬ 
mente per ogni trame. Questa opera ricostruisce il Colosseo cosi come era 
duemila anni la. un lavoro mastodontico realizzato dall'italiana Infobyle e sup¬ 
portata dal lavoro di archeologi, storici e grafici e dalla attiva collaborazione col 
Reparto di Psicologia Comparata presso l'Istituto di Psicologia del CNR Non 
perdetevi il prossimo numero di MC per saperne di più. 


superworkstation grafica Onyx Infimte- 
Reality: nome in codice KONA. 

Con i suoi 10 milioni di poligoni al 
secondo, questa macchina permette 
di "scaricare" sulla pipeline grafica 
InfiniteReality più di 200MByte di 
comandi e dati al secondo, con un 
pixel-fill-rate di oltre 800 milioni di pixel 
per secondo textured ed anti-aliased. 

Al di là dei numeri, che possono 
voler dire poco, la Onyx InfiniteReality 
è attualmente la workstation grafica 
più potente al mondo che esprime la 
potenza di circa 10 Onyx Reality 
Engine2, fino a ieri leader indiscussa 
nel mondo della computer grafica inte¬ 
rattiva. Una rivoluzione che non smet¬ 
terà di stupirci. 

Alla base di questo balzo in avanti ci 
sono due componenti: la nuova pipeli¬ 
ne grafica battezzata InfiniteReality 
che sostituisce la Reality- 
Engine2 e l'introduzione dei 
nuovi processori MIPS RIOk. 

Un problema centrale nella 
progettazione di sistemi grafici 
interattivi è il collo di bottiglia 
della larghezza di banda tra il 
motore che calcola i valori dei 
pixel per ogni primitiva grafica 
disegnata sullo schermo e il 
frame buffer, la memoria di 
sistema che immagazzina i valo¬ 
ri (proprietà) dei pixel stessi. 
Banalizzando, possiamo dire 
che questo bottle-neck si con¬ 
cretizza nella enorme dimensio¬ 
ne in pixel delle immagini e la 
limitata velocità di trasferimento 
delle informazioni dalla memo¬ 
ria video (frame buffer) verso i 
processori grafici (sistema di 
rasterizzazione). Nonostante 
progressi non indifferenti nella 
tecnologia dei semiconduttori, 


118 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 










Presso il quartier generale 
della Silicon Graphics 
lutto ciò che è bello è 
’Onyx'. 

Questa macchinine elettri¬ 
ca è usata dagli uomini 
Silicon per spostarsi da un 
build ad un altro. Il gruppo 
di lavoro della "patria “ 
Intobyle è stato incaricato 
dell'arduo compito di lavo¬ 
rare alla versione demo 
de ‘Il Colosseo' sulle 
nuove macchine Onyx 
InfiniteReality perché 
tutto potesse essere 
pronto per la giornata di 
presentanone Iparliamo 
del software Infobytel. 

Il IO gennaio ancora nulla 
era pronto le naturalmen¬ 
te parliamo... dell‘hardwa¬ 
re SGII le macchine 
erano ancora tutte in fase 
prototipale ed i 53 hardwaristi della Silicon Graphics erano in preda al lavoro in 
vista dell'Evento 


HARDWARE 


I programmatori, gli 
hardwansti e i sistemisti 
della Silicon Graphics 
sono proprio degli ‘ameri¬ 
cani’ Camminano scalzi, 
pattinando di stanza in 
stanza, mangiano pizze 
con ricotta, ananas e pro¬ 
sciutto cotto, bevono latti¬ 
ne e lattine di coca, oran¬ 
go e tornato /uice È lo 
stile inconfondibilmente 
americano, fra high tech, 
grandi partite a volley e 
tennis, grandi tornei di 
doom, Incredibile come i 
programmatori Silicon non 
siano affatto legati all'ora¬ 
rio lavorativo Vanno e 
vengono quando pare a 
loro; essi sono pagati ad 
obiettivo da conseguirsi in 
un determinato lasso di 
tempo In tal modo lavora¬ 
no all'ora che essi più desiderano Ic'è anche chi arriva alle 2 del mattino!, Liberta 
alla genialità, questo è il motto. 





questo problema persiste tuttora e limi¬ 
ta grandemente lo sviluppo della poten¬ 
za dei sistemi grafici interattivi. 

Per raggiungere una maggiore lar¬ 
ghezza di banda tra il rasterizzatore e la 
memoria di schermo, oltre naturalmente 
ad una maggiore potenza di calcolo nella 
parte del sistema che si occupa delle 
trasformazioni geometrico/matemati¬ 
che, la Silicon Graphics ha da una parte 
reso disponibile la nuova pipeline grafica 
InfiniteReality dotata di un elevatissimo 
parallelismo interno sulle operazioni, 
processori grafici e bus dati più veloci, 
piu livelli di generosa cache memory. 

Dall'altro ha introdotto sulle sue work¬ 
station i processori RIOk (dai 2 ai 24) 
dalle 3 alle 6 volte più potenti dei prede¬ 
cessori R4400, una memoria centrale 
che va dai 64MB di base ai 16GB, hard 
disk interni dai 16GB ai 6.2TB (Tera 
Byte). La MIPS Technologies, una sussi¬ 
diaria della SGI, si occupa del progetto e 
dello sviluppo di microprocessori RISC 
ad alta tecnologia. Gli ultimi nati, il RIOk 
e R5k, sono bestioline a 64bit cioccati a 
ben 275 MHz. 

Il processore RIOk è ottimizzato per 
eseguire applicazioni particolarmente 
esigenti sotto l'aspetto computazionale. 

Ha un'architettura superscalare molto 
aggressiva, denominata ANDES 
(Architecture with Non-Sequential 
Dynamic Execution Scheduling). 
L'algoritmo di scheduling dinamico 
implementato abilita il processore ad 
operare alla massima efficienza possibi¬ 
le riordinando le istruzioni in funzione 
delle risorse (dati) disponibili riducendo 


al massimo le fasi di inoperosità. Le 
istruzioni possono essere eseguite e 
completate fuori dalla sequenza preordi¬ 
nata fino ad un massimo di quattro per 
volta in quanto il RIOk ha ben cinque 
unità di esecuzione indipendenti. Per 
velocizzare il flusso dei dati il processore 
supporta file di registri e una cache di 
primo livello di 32KByte per le istruzioni 
e 32 per i dati. Inoltre esso dispone di 
un controller per cache secondaria che 
gestisce dai 512K ai 16 MByte di 
memoria veloce. 

Le vecchie Onyx dotate di 2-24 R4400 
non usciranno fuori produzione ma subi¬ 
ranno solo una ricollocazione; esse 
potranno essere dotate delle pipeline 
grafiche RealityEngine2 (da 1 a 3) o 
anche delle nuove e più potenti 
InfiniteReality (sempre in numero da 
una a tre). Che differenza c'è fra 
InfiniteReality e RealityEngine2? In sol- 
doni: un numero di vettori anti-aliased al 
secondo quadruplicato (dai 2M ai 12M 
di picco), un pixel fili rate triplicato (dai 
300M ad 1G di picco), una texture 
Memory di 64MB contro i 16MB della 
RE2, un Frame Buffer di 320MB contro i 
160MB della RE2. Questa rivoluzione 
investe tutta la linea, come già avvenuto 
col passaggio dalla RealityEngine alla 
ReaiityEngine2, realizzando un shifting 
verso il basso delle tecnologie. Ciò che 
prima era disponibile solo per le 
superworkstation oggi può essere adot¬ 
tato anche dalle workstation di fascia 
bassa e media. Un salto in avanti non 
indifferente favorito anche da un riaggiu¬ 
stamento dei prezzi di listino.Alla fami¬ 


la Lotus che vedete qui ha una targa familiare 
OPENGL Ma a pensarci bene anche questa auto 
sportiva ha qualcosa di familiare: è il modellino in 
computer grafica che viene comunemente utilizzato 
nelle demo II personale della Silicon, è composto 
per il 90% da laureati in Ingegneria o in Informatica, 
che mostrano un grande attaccamento alla loro 
azienda, lo si vede non solo nelle targhe delle loro 
auto, ma anche come si vestono, nei bicchieri dove 
bevono Su tutto c'è un riferimento al loro lavoro ed 
alla propria azienda. 


glia Onyx con 2-24 processori e con 1-3 
pipeline grafica si affianca la nuova 
workstation i-Station 10000 ed R4400, 
che dispone della stessa struttura 
hardware Onyx ma monoprocessore, 
dotabile anch'essa della nuova pipeline 
grafica InfiniteReality. 

/ss 



MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


119 
















La nona edizione della manifestazione internazionale di Computer Art aprirà i battenti 
il prossimo 4 aprile al Palazzo del Turismo di Riccione e sarà l'occasione, 
anche quest'anno, per fare il punto della situazione. 


Bit Movie # 96 



Immagine selezionala per il manifesto di Bit Movie '96 realizzata da Èva Fontana 


onformemente alla sua filosofia, 
Bit Movie si presenta ai suoi vi¬ 
sitatori come una grande ker¬ 
messe in grado di suscitare curiosità e 
interesse anche in un pubblico profa¬ 
no e di non-addetti ai lavori. 

In virtù di questo, l'inaugurazione della 
nona edizione spetterà ad un perso¬ 
naggio noto dello spettacolo, un pò 
sopra le righe, capace di attirare l'at¬ 
tenzione anche delle persone più lon¬ 
tane dal "mondo virtuale": il nome è 
per il momento ancora top-secret e. 
tanto per creare la giusta suspence, 


siamo ancora sulle sue tracce. Rispet¬ 
to alle precedenti edizioni, Bit Movie 
'96 amplierà lo spazio destinato ai mo¬ 
menti di riflessione e di aggiornamen¬ 
to, con un programma della Manife¬ 
stazione più ricco di conferenze e di 
dibattiti: per ognuno dei cinque giorni 
è prevista una conferenza tematica. 
Antonella Fornarì per la Silicon- 
Graphics e Marco Barsotti, Program 
Manager della Sun Microsystems Ita¬ 
lia, saranno i relatori di una delle mag¬ 
giori conferenze di Bit Movie: VRML e 
Java. Mark Pesce, l'inventore del Vir¬ 


tual Reality Modeling Language (il 
nuovo standard di costruzione di am¬ 
bienti tridimensionali in rete), ha re¬ 
centemente dichiarato che la costru¬ 
zione di mondi virtuali in rete è soprat¬ 
tutto una questione culturale, le sue 
attuali applicazioni non sono altro che 
la trasposizione del mondo reale in 
quello sintetico ma questo rappresen¬ 
ta, secondo Pesce, solo l'inizio. Presto 
VRML sarà uno standard di comunica¬ 
zione come Internet e quindi, in per¬ 
fetta sintonia con il suo creatore, pen¬ 
siamo sia indispensabile non solo ca- 



120 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 




ATTUALITÀ 
BIT MOVIE '96 




Cecile Dancing in my dream, Siili image 3D: Seiji Yoshimolo, Tokyo 


Hangar, Stili image 3D; Erzetic Blar, Nova Conca ISIovem/al. 




Meri - en - Mut; Stili image 3D; Davide Bigazzi;Ventimiglia IIMl 


The last exodus, 3D ammation, Pier Tommaso Bennati; Chiavari IGEI. 


pire bene cos'è il VRML, quali sono le 
sue applicazioni attuali ma soprattutto 
scoprire le sue future potenzialità, 
scoprire cioè quali saranno le caratteri¬ 
stiche della seconda versione di 
VRML sulla quale stanno iniziando a 
lavorare Mark Pesce ed altri scienziati. 

Si parlerà di ’Java’, il linguaggio per 
Internet creato dalla Sun Microsy¬ 
stems che inaugura l'era della reale in¬ 
terattività fra utente e documento su 
Internet. 

Bit Movie rifletterà su ciò che si 
preannuncia come il diretto successo¬ 
re del personal computer, e saranno 
gli stessi responsabili di Sun a descri¬ 
vere al pubblico la filosofia di Java. 

Destinata ad un pubblico più ampio 
e meno specialistico, la conferenza su 
Internet e ambiente è stata pensata 
dall’organizzazione di Bit Movie in col¬ 


laborazione con l'onorevole Sergio 
Mattioli, deputato dei verdi, invitato 
come moderatore ed esperto. 

Come mezzo di comunicazione glo¬ 
bale, Internet si presenta anche come 
veicolo ideale per problematiche im¬ 
portanti come quella dell'ambiente. A 
dispetto di certi sensazionalismi che 
descrivono ‘la rete’ come luogo popo¬ 
lato da stupratori e da assassini tele¬ 
matici. Internet è. molto più semplice¬ 
mente. un mezzo di comunicazione 
globale a cui gli utenti hanno democra¬ 
ticamente accesso e manifestano libe¬ 
ramente il proprio pensiero. In molti 
casi il popolo di Internet ha preso viva¬ 
cemente posizione scatenando vere e 
proprie rivoluzioni di protesta: i mes¬ 
saggi di solidarietà all'iniziativa di 
Greenpeace contro gli esperimenti nu¬ 
cleari francesi nell'atollo di Mururoa 


hanno attraversato il mondo. Internet 
quindi come luogo di confronto libero 
democratico e soprattutto immune 
dalle strumentalizzazioni degli altri 
mezzi di comunicazione. Ma è sempre 
cosi? 0 forse esiste anche un rove¬ 
scio della medaglia? 

Infine l'evento cinematografico del¬ 
l'anno ’Toy Story’ il film realizzato da 
Pixar, prodotto dalla Walt Disney 
campione d'incassi negli Stati Uniti e 
primo live-action concepito e realizza¬ 
to interamente dentro lo spazio virtua¬ 
le del computer. 

Durante la conferenza verranno 
proiettati trailer del film e insieme ad 
alcuni esperti di computer animation 
entreremo nei segreti della sua lunga 
lavorazione mentre sceneggiatori e 
critici parleranno anche dell'aspetto 
più propriamente artistico dell'opera. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


121 











ATTUALITÀ 

BIT MOVIE 96 




Naturalmente Bit Movie è soprat¬ 
tutto una vetrina internazionale in cui 
gli artisti che partecipano al concorso 
presentano i propri lavori all'interno 
delle varie sezioni come la sezione 
Animazione (per le animazioni realizza¬ 
te su personal computer che risiedono 
nella memoria di quest'ultimo), la se¬ 
zione Immagine e, infine, la sezione 
Video (per i lavori professionali regi¬ 
strati su nastro video): quest'anno alle 
categorie tradizionali se ne sono ag¬ 
giunte di nuove per stimolare l'uso del 
mezzo digitale nella pratica dell'arte 
moderna. 

Sono nate cosi le categorie Interac¬ 
tive Multimedia, Demo e VRML. Al di 
là del richiamo pubblico delle confe¬ 
renze il concorso resta il vero cardine 
di Bit Movie; è in questo ambito infat- 


II tempio. 

Sull image 3D ; 

Lorenzo Bentivogli, 

Budrio IBOI 

ti che gli addetti ai lavori possono veri¬ 
ficare lo stato attuale dell'arte e della 
comunicazione artistica in generale e 


le potenzialità espressive degli artisti 
attraverso l'utilizzo del mezzo tecnolo¬ 
gico. 

Le opere in concorso saranno 
proiettate su schermi video durante 
tutte le giornate del Festival nelle Sale 
del Palazzo del Turismo e saranno va¬ 
lutate in base al loro livello tecnico, al¬ 
l’originalità dell'idea e dell'espressione 
grafica da una giuria specializzata 
composta da giornalisti e da persone 
che operano nel settore della compu¬ 
ter grafica. 

Anche il pubblico potrà stilare una 
propria classifica e designare i vincitori 


Soggiorno in Hotel 

Per il soggiorno in Hotel durante la 
manifestazione sono stati predisposti va¬ 
ri pacchetti per i visitatori. È sufficiente 
farne richiesta a Promhotels Riccione tei. 
0541/604160 oppure a Adria Planning 
tei. 0541/26100. 


Conferenze BIT MOVIE '96 

-1 nuovi linguaggi e formati della 
comunicazione in rete: VRML, JAVA, etc. 

Venerdì 5 aprile alle 15,00 

Relatori: Antonella Fornari - SiliconGraphics 

Marco Barsotti - Sun Microsystems 

Sono stati invitati, tra gli altri, in veste di relatori 

Rappresentanti di Microsoft Italia 

Moderatore: Stefania Garassini - Direttrice di Virtual 

- Toy Story, la computer ammation 3D nel cinema 

Sabato 6 aprile ore 15.00 

- Internet e ambiente 

Lunedi 8 aprile ore 10.00 

Sono stati invitati, tra gli altri, in veste di relatori: 

L’On. Gianni Mattioli 
Il Presidente Greenpeace Italia 

Le conferenze sono aperte a tutti coloro che vorranno parteciparvi 


122 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


















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ATTUALITÀ 
BIT MOVIE '96 



che riceveranno il premio del pubblico. 
Inoltre una giuria della comunità tele¬ 
matica assegnerà le preferenza alle 
immagini pubblicate sulle pagine Web. 
Il concorso si chiuderà con la premia¬ 
zione delle migliori opere in gara. 

Ai vincitori delle varie categorie, ol¬ 


tre ai premi previsti dal regolamento 
del concorso, verrà regalato un abbo¬ 
namento omaggio ad MCmicrocompu- 
ter, sponsor della manifestazione. 

La cerimonia di premiazione sarà 
condotta da un esperto del settore 
conduttore della trasmissione TV in 


onda su Rai2 "Media/mente", già affe¬ 
zionato sostenitore di Bit Movie, Carlo 
Massarini. 

Le pubblicazioni di Bit Movie (Cata¬ 
logo, videocassetta, CD-ROM, pagine 
Web) conterranno l’intera produzione 
dei materiali presentati al Festival 

Sarà pubblicata su CD-ROM la pro¬ 
duzione delle ultime tre edizioni del 
Festival con sistema di navigazione 
basato su un browser per la rete Inter¬ 
net. Inoltre saranno realizzate video- 
cassette di ogni sezione del concorso. 
Tutti i materiali saranno disponibili al 
pubblico durante la manifestazione op¬ 
pure potranno essere richiesti succes¬ 
sivamente telefonando alla segreteria 
di Bit Movie (0541/643016). 

Il pubblico che interverrà al Bit Mo¬ 
vie '96 potrà partecipare a corsi speci¬ 
fici nell'ambito della computer grafica 
(Photoshop. Freehand, Lightwave, 
Imagine). 

Sono previsti inoltre corsi introdutti¬ 
vi su Internet per principianti e di Web 
Publishing per esperti. Saranno orga¬ 
nizzati tutorial aperti a tutto il pubblico 
su Corel Draw 6 messo a disposizione 
da Corel Corporation, sponsor della 
manifestazione. 

Cinque giorni di immersione nel 
mondo virtuale, nella computer grafica 
e nella computer animation attendono 
i visitatori di Bit Movie '96 i quali po¬ 
tranno anche conoscere le ultime no¬ 
vità introdotte sul mercato dalle più 
importanti case produttrici di sofware. 

Bit Movie collabora con altri impor¬ 
tanti festival internazionali come Ima- 
gma, il "Il London Effects and Anima¬ 
tion Festival" e il "Prix Arts Electronica" 
di Linz e nell'ambito di questa collabo- 
razione sarà proposta al pubblico una 
selezione dei lavori di presentati in 
questi Festival Internazionali. Bit Mo¬ 
vie prevede di ospitare gli altri festival 
europei per far conoscere ai numerosi 
autori presenti gli altri grandi eventi in¬ 
ternazionali del settore e le modalità 
di partecipazione. 

Una collaborazione, ogni anno sem¬ 
pre più importante e significativa si va 
stringendo con il Siggraph 95,la cui ul¬ 
tima edizione si è tenuta a Los Ange¬ 
les lo scorso mese di agosto. 

Saranno presentate le sue varie se¬ 
zioni video: Computer Graphics Show- 
case. Entertainment and Commercial, 
Architecture and Industriai Design, Art 
and Design, Science and Technology, 
Scientific Visualization and Selection 
from thè Facial Animation Workshop. 


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MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1995 


Corsi BIT MOVIE '96 

Photoshop 

Docente: Gianluca Cardoni 
5 lezioni tutti i giorni dalle 11.00 alle 13.00 

Freehand 

Docente: Bruno Cover 
5 lezioni tutti i giorni dalle 15.00 alle 17.00 

Lightwave 

Docente: Antonio De Lorenzo 

5 lezioni da sabato 6 a lunedi 8 dalle 11 00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00 

Imagine 

Docente: Gianni Maiam 

5 lezioni da sabato 6 a lunedi 8 dalle 9.00 alle 11.00 

Internet, prima pratica con la "Rete delle reti" 

Docente: Corrado Giustozzi 

Lezione unica sabato 6 aprile dalle 10.00 alle 13.00; 

replicata domenica 7 aprile dalle 15.00 alle 18.00 

I corsi sono a numero chiuso con prenotazione obbligatoria presso la segreteria 
Bit Movie (Tel. 0541/643016). 


124 






CENTRO HL 




CHI SIAMO 

Centro HL distribuisce prodotti informatici s 
-4iale~ai punti ven'difa e agli utenti finali. L‘ 
Centro HL cerca e seleziona a livello mondia 
“dotti rflfglìorì, pér proporli al propri Utenti. 

COSA DISTRIBUIAMO 

Centro HL è Distributore per l'Italia di Pridp, 
media, Purple Vision, Miro, Sourcecom, Supra e 
volumi di merce veicolata, all'organizzazione 
tecnica di Centro HL, questi costruttori ci Ila 
come distributore per l'Italia dei propri prò 
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singolo componente (fotografie, descrizioni tecniche, disponibi¬ 
lità driver ecc.). I tecnici di Centro HL costruiscono quindi il com¬ 
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compir è pronto per essere spedito. Il risultato è una linea di 
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Centro HL è un marchio registrato da Centro HI Dtstnbuaone sii Intd tngòe è un march» registrato da Intel Corporation Windows 95 è un marchio registrato da Microsoft Corporation Tutti gli altri marchi citati appartengono ai rispettivi proprietan. Tutti i preci e i prodotti specificati sono soggetti a 




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di tutti i proccessori Intel Pentium® da 75 a 200 MHz di 
frequenza su alloggiamento ad accesso facilitato (ZIF 
Socket 7), e la possibilità di scegliere tra l'utilizzo di 
DRAM, di EDO RAM o di Parity/ECC RAM da 8 a 512 
Mbyte. Il BIOS che gestisce le operazioni base fra compo¬ 
nenti hardware e software, è registrato in memorie di tipo 
FLASH, ed è aggiornabile tramite floppy disk. La Freeway 
Il può funzionare con cache di tipo sincrono pipeline o con 
cache di tipo asincrono (in quantità variabile da 256 a 
512Kb), oppure priva di cache (con EDO RAM). 


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)AC da 220 MHZ e dalla possibilità di espan¬ 
sione fino a 4 MB di EDO VRAM. È dotata del 
velocissimo acceleratore grafico/multimedia¬ 
le a 64 bit Vision 968 che permette di 
aggiungere alle eccezionali prestazioni 
grafiche delle schede Purple Vision 
una peculiarità in più: la gestione 
dei filmati multimediali. Infatti il 
Vision 968, include al suo interno 
l'hardware per accelerare la visualizza¬ 
zione di filmati video visualizzati in 
Windows con una velocità fino a 30 frames 
al sec. Anche le prestazioni dos sono eccezio¬ 
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INGRESSI VIDEO: un ingresso video composito (VHS, Video8), 
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COMPATIBILITÀ CON SCHEDE GRAFICHE: tutte le risoluzioni fino a 
1600x1280, tutti i colori fino a True Color 24-bit 
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per una qualità deH'immagine stupefacen¬ 
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ne completa con editing non lineare che con¬ 
sente numerose modifiche senza perdere l'ele¬ 
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elaborare gli effetti ad una velocità dieci volte 
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j Consultazione pagina per pagina o mediante 
selezione della pagina e del numero di rivista 
j Ricerca per chiavi sul testo con modalità che 
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J Serali verticale in modalità grafica e possibilità di 
stampa anche a colori 

J Visualizzazione dell'elenco degli articoli che 
soddisfano le chiavi di ricerca 



COME ACQUISTARE 


Per acquistare le Raccolte su CD-ROM di MCmicrocomputer compilate il tagliando e inviatelo a: 

Technimedia srl - Ufficio Diffusione - Via Carlo Perrier, 9 - 00157 Roma - Tel.: 06/418921 - Fax: 06/41732169. 

Il presente tagliando annulla e sostituisce il consueto modulo pubblicato nelle ultime pagine della rivista. 


Vogliate spedire al seguente indirizzo: 

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□ Allego fotocopia del versamento sul eie postale n. 14414007 intestato a: Technimedia srl - Via Carlo Perrier, 9 - 00157 Roma 

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Costruire ipertesti 

di Vasco Badii, Francesco Leonetti, 
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Guida all'uso didattico di Toolbook 
GARAMOND, Roma 1995 
Collana; Tecnologia, comunicazione 
e processi formativi. 

Lire 20.000 -210 pagine + floppy 

I linguaggi ipertestuali hanno aperto 
una nuova era nella presentazione delle 
idee. La possibilità di leggere un testo 
in modo non più sequenziale ma per as¬ 
sociazione di concetti, luoghi o perso¬ 
naggi ha aperto le porte ad un nuovo 
modo di apprendere. Hypercerd per 



iperte 


Guida all'irto didattico di 


I MIAMI 


Macintosh è stato forse il primo pro¬ 
gramma a mettere a disposizione di tut¬ 
ti un sistema per creare facilmente i 
propri testi ipertestuali. Nel mondo MS- 
Dos, quello più diffuso nella scuola me¬ 
dia italiana, ToolBook della Asymetrix è 
quello che meglio ha riportato i concetti 
e le modalità di realizzazione di Hyper¬ 
Card. Questo testo non vuole essere un 
ulteriore manuale ad uno dei tanti pro¬ 
dotti in commercio, ma una guida ragio¬ 
nata all'uso di Toolbook come strumen¬ 
to di insegnamento e non come prodot¬ 
to fine a se stesso. Coerente al concet¬ 
to di collana dedicata al docente, que¬ 
sto libro si indirizza quindi al professore 


che vuole insegnare ad organizzare le 
idee in un progetto ipertestuale, e per¬ 
ché no multimediale, partendo da un 
esempio su fogli di carta e poi trasfor¬ 
mando il libro cartaceo il libro informati¬ 
co. Fondamentale in questo processo 
tutta la prima parte del libro in cui viene 
illustrata la logica di una navigazione 
ipertestuale; logica senza la quale nes¬ 
sun testo potrà mai presentare più 
informazioni raccolte in poche pagine. 

La seconda parte del testo spiega in¬ 
vece come realizzare il proprio iperlibro; 
il progetto realizzato precedentemente 
su schede cartacee si trasforma passo 
passo in una serie di schermate attive 
con bottoni, testi scorrevoli, campi na¬ 
scosti e suoni. La progressione nell'ap¬ 
prendimento di OpenScript, il linguag¬ 
gio object di Toolbook, è costante e 
completa; alla fine della seconda parte 
chiunque sarà in grado di ripetere 
l'esperienza con qualsiasi altro tipo di 
documento. La terza ed ultima parte è 
un approfondimento di OpenScript con 
una presentazione più tecnica e più 
orientata alla programmazione e all'uso 
del multimediale. 

Particolarmente curata la veste grafi¬ 
ca con gli script in neretto e con molte 
illustrazioni delle schermate di lavoro. Il 
dischetto allegato contiene parti degli 
script utilizzati nell'esempio più un co¬ 
modo programma di installazione. 

Valter Di Dio 


Informatica per educatori 

di Antonio Calvani e Luciano Rosso 

Introduzione alluso del computer 
nella formazione umanistica 

GARAMOND, Roma 1994 
Collana: Tecnologia, comunicazione 
e processi formativi. 

Lire 20.000 - 258 pagine 

Conciliare tecnica e umanistica non è 
mai stato un compito facile, e ancora 
più difficile lo diventa se si vuol anche 
spaziare in tutto il campo informatico 
passando con disinvoltura da hardware 
a software, da sistemi operativi a com¬ 
pilatori e applicativi senza fermarsi nem¬ 
meno davanti a reti locali o telematica e 
BBS. Se poi il tutto deve essere con¬ 
densato in meno di 200 pagine (il resto 
sono le appendici) la cosa diventa ar¬ 
dua. Non tanto ardua per chi scrive 
quanto piuttosto per chi, assolutamente 
impreparato suH’argomento, come do¬ 


vrebbe essere II lettore di questo volu¬ 
me nelle intenzioni degli autori, si ritro¬ 
va con una serie di schede descrittive di 
un paio di pagine ciascuna in cui sono 
condensate una quantità di informazioni 
specificamente tecniche. Anche con la 
presenza del glossario e della ricca bi¬ 
bliografia, non basta chiamare un file di 
testo «corpus testuale» per rendere la 
materia più agevole ad un umanista. Né 
le schede questionario di autoverifica 
possono aiutare un lettore ignaro a di¬ 
stricarsi tra termini tecnici come BUF¬ 
FER, EMM386 o KBYTE tanto per citar¬ 
ne alcuni. Resta comunque da apprez¬ 
zare il tentativo fatto che, comunque 
sia, rende questo libro un buon «bigna- 
mi» dell'informatica o un ottimo punto 
di partenza per andare a cercare dei te¬ 
sti seri sugli argomenti trattati. 

Valter Di Dio 


Simulazione al computer 

di Giuseppe Marucci 

Applicazioni nella didattica delle scienze 
e sviluppo cognitivo 

GARAMOND, Roma 1995 
Collana: Tecnologia, comunicazione 
e processi formativi. 

Lire 20.000 - 192 pagine 

L'insegnamento dell’informatica e 



134 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 










RECENSIONE LIBRI 


l'uso del computer nella scuola si sono 
spesso risolti nel mero insegnamento di 
uno o due linguaggi di programmazione. 
Se questo può comunque essere utile, 
molto più interessante si presenta inve¬ 
ce la dimostrazione pratica di come il 
computer può aiutare nella ricerca e 
nell'apprendimento dei processi che 
stanno alla base della sperimentazione 
scientifica. Il testo del Marucci, laureato 
in fisica ed esperto di formazione, è indi¬ 
rizzato a quei docenti che volessero ci¬ 
mentarsi con un uso più moderno del 
computer e con esempi pratici di quello 
che un computer può fare. La scelta del¬ 
la materia, la fisica, deriva sicuramente 
dalla formazione dell'autore, ma anche 
dal fatto che spesso la fase di laborato¬ 
rio è, nella nostra scuola, limitato alla 
semplice osservazione di qualche feno¬ 
meno illustrato dal docente. Partendo 
invece dagli esempi presentati nel volu¬ 
me. sarà facile per qualsiasi docente 




Giuseppa Maruccl 


simulazione 

aÌcomP“ t ® r 

——*SSS 



creare una propria attività di simulazione 
sia ricalcando o espandendo gli esempi 
riportati sia preparandone e creandone 
di nuovi insieme alla scolaresca. 

Il testo si compone di due parti: la 


prima, introduttiva, spiega la simulazio¬ 
ne in generale e una veloce panoramica 
sulla teoria dei modelli; la seconda par¬ 
te, più pratica, si compone di schede 
esperimento, di questionari e di alcuni 
grafici esemplicativi ottenuti proprio da 
alunni medi. 

Molto interessante, per il docente, è 
proprio questa parte di documentazione 
degli esperimenti che serve a fissare 
nell'alunno i risultati sperimentali o si¬ 
mulati e per verificare di volta in volta il 
grado di apprendimento raggiunto. 

Il testo è chiaro, scritto in un buon 
italiano scorrevole, e molto ben docu¬ 
mentato per quanto riguarda tavole ed 
esperimenti, Giustamente non si parla 
di programmazione, mentre tutta l'at¬ 
tenzione è orientata alla fase didattica di 
ciascun passo della sperimentazione. 

Estremamente contenuto il prezzo; 
caratteristica comune a tutta la collana. 

Valter Di Dio 





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INFORMATICA E SOCIETÀ 


Non solo per la crisi di governo 

L'Italia è «in panne», 

sull'autostrada dell'informazione 

Leggi da fare o da migliorare, monopoli e posizioni dominanti da abbattere, 
informazione ai cittadini da inventare, una cultura da costruire. E intanto aumentano le 
pressioni internazionali per mettere sotto controllo Internet con il pretesto della 
pornografia. Facciamo il punto su una situazione difficile 

di Manlio Cammarata 


Tutti fermi, c’è la crisi di governo. Andremo 
presto alle urne? Mentre scrivo queste note la si¬ 
tuazione è ancora in sospeso, ma non c'è dubbio 
che si accumulano ritardi su ritardi nella soluzione 
di problemi di importanza vitale per il nostro futu¬ 
ro. Il problema non è, per quanto ci riguarda, il se¬ 
mi-presidenzialismo alla francese o secondo chis¬ 
sà quale altra formula, ma le azioni parlamentari e 
governative che dovrebbero essere portate avanti 
con la massima urgenza per sbloccare il cammino 
verso la società deH’informazione, sul quale gli al¬ 
tri Paesi industrializzati procedono a gran velocità. 

Uno dei problemi più importanti è la liberalizza¬ 
zione dei servizi di telecomunicazioni. Presenta di¬ 
versi aspetti, dalla determinazione delle tariffe per 
la telefonia e la trasmissione dati, alle questioni 
sollevate dal decreto legislativo 103/95 (sul quale 
torniamo più avanti), agli abusi di posizione domi¬ 
nante di Telecom nei servizi Internet. Quest'ulti¬ 
mo non è un problema da poco, perché si collega 
sia alle questioni tariffarie, sia all'accesso dei pic¬ 
coli operatori, ma soprattutto perché coinvolge 
l’assetto futuro di quella che ormai è «l'autostra¬ 
da», con tutte le sue implicazioni sugli sviluppi 
economici dell'informazione. 

C'è poi la «telenovela» della legge sulla prote¬ 
zione dei dati personali, altro passo essenziale per 
garantire il corretto sviluppo dei nuovi mezzi di co¬ 
municazione, oltre che dei rapporti con gli altri 
Paesi europei. Le lobby economiche sono riuscite 
ancora una volta a fermare l'iter del disegno di 
legge, anche con l'appoggio di una stampa distrat¬ 
ta o disinformata, se non complice. Se saranno 
sciolte le Camere si dovrà ricominciare da zero. 
Non dimentichiamo poi le leggi da emendare, co¬ 
me il DLgs 518/93 sulla protezione del software o 
la legge 547/94 sui crimini informatici, che nell'at¬ 
tuale formulazione causano non pochi problemi 
sia agli utenti, che alla magistratura e alle forze 
dell'ordine. Ma i problemi non sono solo questi. 
C'è una situazione internazionale a dir poco preoc¬ 
cupante, con tentativi sempre più pressanti di 
mettere sotto controllo Internet con il pretesto 
della moralità pubblica, mentre l'approvazione del¬ 
la legge statunitense sulle telecomunicazioni get¬ 
ta ombre pesanti sul processo di liberalizzazione 
che in Europa è ancora agli inizi (con l'eccezione 
della Gran Bretagna). 


Infine, ma non ultimo, c'è il problema più gene¬ 
rale di una «cultura dei nuovi media» ancora tutta 
da inventare, come dimostrano la stampa di infor¬ 
mazione e i sempre più numerosi e inconcludenti 
convegni sull'argomento (si veda «Informatica e 
Società» su MCmicrocomputer del mese scorso). 

Cerchiamo di analizzare questi aspetti, nei limiti 
dello spazio disponibile. 

Telecom, tariffe e concorrenza 

Accese polemiche ha suscitato, all'inizio 
dell'anno, la «rimodulazione» delle tariffe telefoni¬ 
che decisa dal Ministero delle Poste su richiesta 
di Telecom Italia. Polemiche in buona parte sba¬ 
gliate, come ha scritto Paolo Nuti nel suo editoria¬ 
le del mese scorso, perché le variazioni ora bloc¬ 
cate andavano effettivamente nella direzione di 
un modello più equilibrato, con aggravi reali per 
poche categorie di utenti e vantaggi per gli opera¬ 
tori commerciali più attivi nelle comunicazioni a 
lungo raggio. Tuttavia il vero problema non è quel¬ 
lo delle tariffe per la telefonia, che sono dello 
stesso ordine di grandezza di quelle praticate dai 
nostri concorrenti europei, ma quello del costo al¬ 
tissimo dei circuiti affittati e della trasmissione da¬ 
ti in generale. 

Vale la pena, a questo proposito, di leggere al¬ 
cuni passaggi del «parere» dell'Autorità garante 
della concorrenza e del mercato nella discussione 
sulle tariffe di Telecom. In particolare l'Autorità 
antitrust osserva che per lo sviluppo dì un 'efficace 
concorrenza nei servizi già liberalizzati, quali la tra¬ 
smissione dati e la telefonia vocale per gruppi 
chiusi dì utenti, appare necessaria la disponibilità 
a prezzi equi dei circuiti affittati, della cui fornitura 
l'attuale gestore pubblico è tuttora monopolista 
legale /.../ Il prezzo dei circuiti affittati numerici nel 
nostro paese è in genere superiore fino ad alcuni 
multipli fa seconda della distanza e del tipo dì cir¬ 
cuito> rispetto ad altri paesi europei e fino a dieci 
volte rispetto agli Stati Uniti. Questa situazione ha 
finora gravemente limitato lo sviluppo dei servizi 
liberalizzati /../ Le stesse modalità di aumento del¬ 
le tariffe relative alle chiamate urbane appaiono, 
almeno al livello di analisi attualmente possibile, 
non tenere conto delle notevoli riduzioni di costo 
indotte dall'introduzione di centrali numeriche nel- 


138 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 







le reti urbane, che hanno elevato dì molto le so¬ 
glie dì saturazione della rete. Ciò comporta, anche 
in questo caso, effetti restrittivi della concorrenza, 
in quanto ostacola lo sviluppo dei nuovi servìzi. In¬ 
fatti, l'aumento della quota tariffaria relativa al traf¬ 
fico per l'utente, specie negli orari più utilizzati 
dall'utenza affari, disincentiva l'impiego di reti ac¬ 
cessìbili tramite collegamento urbano, quali Inter¬ 
net, attraverso le quali vengono già oggi offerti 
servizi in concorrenza con quelli del gestore unico. 

Non basta. L'Associazione Italiana Internet Pro- 
viders, che riunisce quasi tutti i maggiori fornitori 
di Internet nel nostro Paese, ha presentato alla 
stessa Autorità un esposto, che accusa Telecom 
Italia di abuso di posizione dominante proprio nel 
campo dei servizi Internet. Secondo l’associazio¬ 
ne, Interbusiness (che realizza l'offerta di Telecom 
nel settore dell'accesso per le imprese) offre il 
servizio a tariffe molto più basse di quelle che 
possono essere praticate dai fornitori privati, che 
sono vincolati al costo dei circuiti presi in affitto 
dalla stessa Telecom. E in più, si legge nell'espo¬ 
sto, Interbusiness sfrutta le informazioni che ot¬ 
tiene dagli stessi privati (costretti a rivolgersi al 
gestore monopolista per l'affitto dei circuiti), per 
avvicinare a sua volta gli stessi possibili clienti. 

Aggiungiamo a tutto questo le incombenze a 
carico dei fornitori di servizi introdotte dal DLgs 
103/95, e altri carichi, come quelli relativi all'omo¬ 
logazione dei terminali e all'applicazione del con¬ 
trassegno che certifica la «compatibilità elettro- 
magnetica» di tutte le apparecchiature; sommia¬ 
mo ancora gli adempimenti e le limitazioni che de¬ 
riveranno dalla futura legge sui dati personali, an¬ 
che in tema di sicurezza, e ci troviamo di fronte a 
un complesso di obblighi tale da imporre l'impie¬ 
go di persoriale qualificato solo per soddisfare la 
fame di carta della burocrazia nazionale. È vero 
che molti di questi obblighi sono assolutamente 
giustificati, ma essi potrebbero essere soddisfatti 
in forme più semplici, per esempio, con l'autocer- 
tificazione. In questo modo solo le aziende di 
maggiori dimensioni possono rispondere a tutte le 
richieste delle amministrazioni pubbliche, mentre 
le più piccole rischiano di essere strangolate dalla 
burocrazia. 

Per il corretto sviluppo dei servizi telematici in 
Italia è necessario che i costi della fornitura dei 
servizi siano drasticamente ridotti. Ma questo si 
potrà ottenere solo quando sarà abrogata la nor¬ 
ma dell'articolo 1, comma 3, del DPR 420/95: Per 
l'offerta dei servizi liberalizzati devono essere uti¬ 
lizzati esclusivamente collegamenti commutati o 
diretti della rete pubblica. Cioè, fino a quando si 
dovrà passare attraverso le forche caudine di Te¬ 
lecom Italia per offrire i servizi, la situazione re¬ 
sterà immutata. Il disegno di legge per la liberaliz¬ 



zazione è fermo in attesa della fine della crisi di 
governo e, forse, di un nuovo Parlamento. Pochi 
mesi fa si parlava di iniziare la liberalizzazione dal 
1. gennaio '96 e completarla per il 1. gennaio '97; 
se andiamo avanti di questo passo non rispettere¬ 
mo neanche la scadenza comunitaria del 1. gen¬ 
naio '98! 

Intanto all'estero si va avanti a tutta velocità. In 
Gran Bretagna, dove la liberalizzazione è ormai 
operante da anni, i servizi di telecomunicazioni si 
sviluppano e le tariffe scendono. In Germania si 
incomincia a porre mano allo smantellamento del 
monopolio di Deutsche Telekom con larghezza di 
vedute e programmi a lunga scadenza. In Francia 
si giunge a offrire l'accesso a Internet al costo di 
una telefonata urbana da qualsiasi località, favo¬ 
rendo i provider, e nello stesso tempo si fanno 
migrare sulla rete delle reti i servizi del glorioso 
Minitel. 

Da noi si combatte il tutto a colpi di posizioni 
dominanti e burocrazia. 

Tra liberalizzazione e repressione 

...devono essere utilizzati esclusivamente colle¬ 
gamenti commutati o diretti della rete pubblica. 
Capovolgiamo la situazione e ci troviamo negli 
Stati Uniti. Qui è stata definitivamente approvata 
dalla maggioranza repubblicana la «legge sulle te¬ 
lecomunicazioni», che elimina ogni limitazione alle 
concentrazioni industriali sulle autostrade 
dell'informazione, in nome del liberismo più estre¬ 
mo. Naturalmente la cosa suscita molto interesse 
anche da noi, dove c'è chi auspica e c’è chi pa¬ 
venta l’importazione del modello americano. Va 
osservato, prima di tutto, che accanto alla libera¬ 
lizzazione delle integrazioni tra le aziende, la nuo¬ 
va legge mantiene, nella sostanza, precisi limiti al- 


Un anno la, la 
conclusione della 
conferenza del G7 
sulla società 
dell'informazione. 

L'Italia non ha fatto 
sostanziali passi 
avanti 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


139 














Aspettando la 
liberalizzazione dei 
seivizi telefonici. 


le concentrazioni editoriali. Cosi nel liberalizzato 
mercato nordamericano c'è molto più controllo 
del potere dei media, in particolare della televisio¬ 
ne, che in Italia. In secondo luogo gli Stati Uniti 
hanno una lunga tradizione, oltre che strutture do¬ 
tate di poteri effettivi più ampi, in materia di anti¬ 
trust. Quindi è assai difficile che il controllo del 
mercato dell'informazione possa cadere nelle ma¬ 
ni di uno o di pochissimi soggetti. Inoltre i piccoli 
operatori hanno la possibilità di unire le loro forze 
per non essere schiacciati dai grandi. Tutto que¬ 
sto però avviene dopo circa un decennio di limiti 
molto severi imposti alle concentrazioni, limiti che 
hanno dato ai piccoli operatori la possibilità di di¬ 
ventare abbastanza robusti per non essere schiac¬ 
ciati dalla concorrenza nel mercato liberalizzato. In 


Italia dobbiamo ancora passare per la prima fase, 
e un'improvvisa e indiscriminata liberalizzazione 
avrebbe effetti devastanti. La graduale apertura 
del mercato secondo il modello tedesco (visto 
che oggi è di moda assumere i modelli stranieri. ) 
avrebbe invece l’effetto di rinforzare la concorren¬ 
za sia sul piano interno, sia su quello internaziona¬ 
le, con grandi vantaggi per l'economia. 

Non va trascurato un altro aspetto della situa¬ 
zione americana: la legge americana sulle teleco¬ 
municazioni si inserisce probabilmente in un dise¬ 
gno politico complessivo di appropriazione del 
mondo digitale da parte della destra di quel Pae¬ 
se. Scrive Furio Colombo, in un articolo apparso 
su La Repubblica del 28 gennaio scorso: «Si inco¬ 
mincia a capire che tre libri, quelli di Negroponte, 
di Alvin Toffler e di Bill Gates, sono stati scritti so¬ 
lo in apparenza per l'entusiasmo e l'esaltazione 
dei giovani praticanti della rete. Si trattava, in 
realtà, di pubblicare il manifesto del nuovo establi¬ 
shment digitale che non intendeva venire a patti 
con la 'vecchia' televisione. Ecco spiegati il curio¬ 
so disprezzo per tutto ciò che è analogico, in quel 
libri. È un linguaggio cifrato. 'Analogico' significa 
'liberal', 'digitale' significa individualista, conserva¬ 
tore e anche 'rivoluzionario'... Qualcuno ci sta an¬ 
nunciando quale territorio intende occupare nel 
prossimo futuro: le comunicazioni digitali». 

È ipotizzabile che lo scenario americano possa 
essere «importato» in Italia? Le condizioni di par¬ 
tenza sono troppo diverse, ma c’è il rischio con- 


II PC? Roba da drogati! 

Prosegue con crescente accanimento l'of¬ 
fensiva della stampa di informazione contro i 
nuovi media, in particolare contro Internet. 
Poco o pochissimo spazio alle notizie in posi¬ 
tivo (con poche eccezioni, tra le quali va se¬ 
gnalata la pagina «Multimedia» che l'Unità 
pubblica ogni domenica), grande rilievo ai 
fatti negativi. Bastano alcuni titoli delle ulti¬ 
me settimane: «Scoppia una bomba copiata 
da Internet»; «Il delitto corre nel cyberspa¬ 
zio»; «Adultera via Internet, il marito vuole 
divorziare»; «Internet come una droga»; «La 
Falange armata all'assalto del computer» 
(ma poi nell'articolo si spiega che, con ogni 
probabilità la Falange non c'entra) e via di 
questo passo. 

Il record della disinformazione negli ultimi 
tempi è stato raggiunto dal Giornale, che il 4 
gennaio dedica ai nuovi media l'intera pagina 
«Lettere e arti». L'articolo principale, firmato 
Maddalena Camera, parla del «mondo strano 
e meraviglioso di Internet» e contiene affer¬ 
mazioni che è caritatevole definire inesatte. 
Scrive infatti l'autrice che «La nascita di Inter¬ 
net è partita proprio dalla voglia di trasgres¬ 
sione. In Cyberia, libro-culto dell'argomento 
scritto da Douglas Rushkoff (edizioni Apogeo) 
viene tracciata la storia di questa contro-cul¬ 
tura partita da San Francisco alla conquista 


del mondo». Strano, a molti risulta che Inter¬ 
net sia nata da un progetto del Dipartimento 
della Difesa degli Stati Uniti e poi adottata 
dagli ambienti universitari di quella nazione! 
Più avanti nell'articolo si rivelano anche i re¬ 
troscena dell'invenzione del PC: «L'invenzio¬ 
ne stessa del personal computer è stata in¬ 
fluenzata da chi faceva largo uso di sostanze 
allucinogene. Per questo si chiamò 'Apple' la 
casa produttrice del famosi computer Macin¬ 
tosh. La mela del sapere proibito che discese 
nelle mani del consumatore dal garage di un 
'acid head' laureatosi al Reed College». 

Come se non bastasse, accanto all'articolo 
(chi ha coniato il termine «articolessa»?) di 
Maddalena Camera si trova un «elzeviro» di 
Paolo Granzotto, che paragona l'uso della 
macchina per scrivere a quello del PC e il di¬ 
zionario cartaceo al CD-ROM. Ed informa il 
colto pubblico e l'inclita guarnigione che «La 
pratica, che conta più della grammatica inter- 
nettista, mi ha dimostrato questo: la consul¬ 
tazione è infinitamente più veloce ricorrendo 
alla carta». L'originale conclusione è che 
«Anche alle soglie del terzo millennio, la dif¬ 
ferenza la fa sempre un chip fornitoci da ma¬ 
dre natura, non da Bill Gates. Il cervello». 

Con il che, rassicurati, possiamo andarce¬ 
ne a dormire. 


140 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 














mativi. ci sono le questioni che derivano dall'insuf¬ 
ficienza di leggi già in vigore: quella sui diritti degli 
autori del software e quella sui crimini informatici. 
La prima, il decreto legislativo 518 del '93, non 
prende nella minima considerazione i diritti degli 
utenti, lasciando ai produttori la facoltà di inserire 
nei contratti di licenza clausole estremamente li¬ 
mitative, che in qualche caso contrastano addirit¬ 
tura con i principi della stessa legislazione sul dirit¬ 
to d'autore (come l'obbligo di prestito gratuito da 
parte delle biblioteche pubbliche che, applicato al 
software con le dovute limitazioni e cautele, risol¬ 
verebbe il problema della «pirateria universitaria», 
tanto per fare un esempio). Nessuno sembra 
preoccuparsi, fra l'altro, che l’accettazione «per 
strappo della busta» delle clausole della licenza, 
che m qualche caso sono fortemente limitative 
dei diritti degli utenti, è contraria al codice civile, 
che prescrive tassativamente la firma del con¬ 
traente per l'accettazione delle clausole vessato¬ 
rie. 

Quando poi la magistratura dispone, e la polizia 
giudiziaria esegue, perquisizioni e sequestri in se¬ 
guito a sospetti di violazione del 518/93, ecco che 
scattano altre incongruenze normative. Quelle 
della 547/93, per esempio, che identifica corretta- 
mente l'esistenza del «domicilio informatico», ma 
non ne tiene conto nelle modifiche al codice di 
procedura penale. 0 quelle della direttiva europea 
sulla protezione delle informazioni personali, con¬ 
tenute nei computer «perquisiti» e spesso seque¬ 
strati. 

Dunque, oltre all'urgente 
emanazione delle regole per 
la liberalizzazione del mercato 
delle telecomunicazioni, sono 
indispensabili altri provvedi¬ 
menti normativi sulle tecnolo¬ 
gie dell'informazione, armo¬ 
nizzati tra loro in un quadro 
globale di coerenza e di ri¬ 
spetto delle libertà fonda- 
mentali dei cittadini. Fino a 
quando non saranno risolti 
questi problemi l'Italia resterà 
«in panne» sull'autostrada 
dell'informazione. Aspettan¬ 
do l'intervento di un... Mecca¬ 
nico che sia capace di farla 
partire. 


creto che possa essere seguita una parte del mo¬ 
dello USA, quello della repressione dei contenuti 
«contro la morale» (di chi?) che tante discussioni 
ha suscitato e continua a suscitare in tutto il mon¬ 
do. Al controllo dei contenuti di Internet e della te¬ 
levisione, introdotto dalla legge americana, fanno 
eco numerose iniziative europee, dalla sentenza 
del magistrato tedesco che ha oscurato alcuni 
newsgroup su CompuServe alla proposte in sede 
comunitaria di una regolamentazione di Internet, 
avanzata dalla Francia. Vale la pena di leggere, a 
questo proposito, l’intervista di Stefano Rodotà 
sul l'Unità 2 del 31 dicembre '95 e l'articolo di An¬ 
gelo M Petrom su II Sole 24 Ore del 9 gennaio 
scorso. Ambedue sottolineano che si tratta di pro¬ 
blemi da risolvere in sede internazionale; Petroni 
avverte che una regolamentazione che tenesse 
conto dei limiti imposti dai singoli stati uccidereb¬ 
be Internet, mentre Rodotà auspica garanzie in 
termini di autoregolamentazione, che toglierebbe¬ 
ro spazio alle tentazioni censorie. Dice Rodotà che 
«se qualcuno mette le mani sulle reti, partendo da 
una richiesta di difesa della privacy o di protezione 
dall'invadenza della pornografia, scatta la censura 
di mercato». E Petroni aggiunge: «Uno degli effet¬ 
ti più importanti di Internet è stato avere sottratto 
agli Stati, e anche ai cartelli privati nazionali, alcuni 
dei mezzi tradizionali per controllare l'informazio¬ 
ne che arriva ai propri cittadini. Temo che vi siano 
pochi dubbi che, dietro alle crescenti pressioni in 
favore di una regolamentazione autoritativa, vi sia 
proprio la volontà degli Stati di riappropriarsi di 
questo controllo». 

C'è da tremare pensando come potrebbero es¬ 
sere applicati questi principi in un Paese come il 
nostro, dove la sessualità degli adolescenti è stata 
regolata da una legge, e viene salutato come un 
successo il fatto che non sia stata semplicemente 
proibita, come proponeva qualcuno. 


Completare il quadro normativo 

Questi aspetti si intrecciano con altri problemi 
legislativi dei quali ci occupiamo da tempo in que¬ 
ste pagine: oltre alla protezione della riservatezza 
dei dati personali e alla sicurezza dei sistemi infor¬ 


ca redazione di un 
giornale La legge sui 
dati personali non 
risolve ancora il 
problema della 
conservazione degli 
archivi 


L'omologazione dei 
terminali é uno dei 
problemi che devono 
affrontare i forniton di 
connettività Internet 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


141 






























INFORMATICA E SOCIETÀ 


Il decreto legislativo 103/95: chi offre cosa? 


Mentre questo numero di MCmicrocompu- 
ter va in stampa, non sono ancora stati risolti i 
problemi di interpretazione del decreto legisla¬ 
tivo n. 103 del 17 marzo 1995, intitolato Rece- 
pimento della direttiva 90/388/CEE relativa alla 
concorrenza nei mercati dei servizi di teleco¬ 
municazioni. Non è difficile immaginare che le 
polemiche e le incertezze continueranno anche 
dopo la scadenza del 26 febbraio. 

Per rispondere alle numerose domande che 
continuano ad arrivare in seguito all'articolo 
pubblicato sui numero di dicembre '95 e ai te¬ 
sti pubblicati nel Forum multimediale «La so¬ 
cietà dell'informazione», ecco una sintesi dei 
risultati a cui sono pervenuti, dopo analisi ap¬ 
profondite, Manlio Cammarata e Andrea Mon¬ 
ti. 

1. - Il DLgs 103/92 e i successivi regolamenti 
disciplinano l'offerta (e non l'uso) dei servizi 
di telecomunicazioni diversi dalla telefonia vo¬ 
cale. Questi servizi non sono definiti dai testi 
normativi in esame, ma si possono così riassu¬ 
mere: 

1.1 - Connessioni su circuiti diretti (detti co¬ 
munemente «linee dedicate»), come CDF, 
CDN, Frame-Relay, ecc. 

1.2 - Rivendita di capacità su circuiti diretti, 
gruppi chiusi di utenza (servizi disciplinati da 
norme particolari), trasmissione di dati a com¬ 
mutazione di pacchetto o di circuito, ecc. 

1.3 - Servizi telefonici a valore aggiunto, co¬ 
me Audiotex (166, 144, ecc.) Teletex (televi¬ 
deo), ecc. 

1.4 - Servizi telematici comunemente deno¬ 
minati «Accesso a Internet» e «BBS», che com¬ 
prendono una serie di funzioni, come la posta 
elettronica (e-mail) la consultazione di banche 
dati, lo scambio di software e anche transazio¬ 
ni commerciali (vendite telematiche) e via di¬ 
scorrendo. 

2. - I servizi di telecomunicazioni di cui ai 
punti 1.3 e 1.4 possono essere offerti secondo 
due modalità diverse: 

2.1 - Accesso dell'utente su linea commuta¬ 
ta (rete telefonica generale). 

2.2 - Accesso dell'utente su linea diretta. 

3. - I soggetti che rientrano nell'ambito di 
applicazione del decreto legislativo devono, a 
seconda dei casi, presentare al Ministero delle 
Poste e Telecomunicazioni una dichiarazione o 
una richiesta di autorizzazione. È necessario 
sottolineare che i soggetti interessati sono 
coloro che «offrono», non coloro che 
«usano»: la differenza è sostanziale, perché 
se un soggetto prende in affitto un circuito so¬ 
lo per connettersi con un altro, o con più sog¬ 
getti determinati, non «offre» (a terzi) alcun¬ 


ché. Il circuito in questione è «offerto» dal ge¬ 
store della rete, ed a questo si applicano le di¬ 
sposizioni del decreto. 

3.1 - Ai sensi dell'art. 3, comma 1, i soggetti 
che offrono servizi con accesso da linea com¬ 
mutata (e cioè, per esempio, tutti i provider del 
144 e del 166) devono presentare al Ministero 
delle Poste e Telecomunicazioni una dichiara¬ 
zione (i cui contenuti sono precisati dal DPR 
del 4 settembre 1995 n. 420) con la relazione 
descrittiva dei servizi e dei collegamenti. 

3.2 - Ai sensi dell'art. 3, comma 2, i soggetti 
che offrono servizi con accesso tramite colle¬ 
gamenti diretti della rete pubblica devono pre¬ 
sentare richiesta di autorizzazione, con le mo¬ 
dalità previste dal DPR 420 e devono pagare i 
contributi nella misura prevista dal DM 5 set¬ 
tembre '95. 

4. - Tutto questo è molto semplice, e si evin¬ 
ce dalla lettura superficiale dei primi tre artico¬ 
li del 103/95. Una seconda lettura fa sorgere 
un dubbio: il comma 2 dell'art. 3 afferma: 
Quando sono utilizzati collegamenti diretti del¬ 
la rete pubblica, l'offerta al pubblico dei servizi 
[...] deve essere previamente autorizzata dal 
Ministero delle Poste e delle Telecomunicazio¬ 
ni. Siccome per la realizzazione dei servizi de¬ 
scritti ai punti 1.3 e 1.4 sono di norma utilizzati 
collegamenti diretti (tra il fornitore dei servizi e 
il centro servizi di Telecom Italia nel caso di 
144, 146 e Videotel, tra il fornitore dei servizi e 
il nodo di livello superiore nel caso di Inter¬ 
net), qualcuno ha erroneamente concluso che 
anche questi servizi siano soggetti alla richie¬ 
sta di autorizzazione ex art. 3, comma 2. Que¬ 
sta conclusione è sbagliata per quattro motivi, 
sintetizzati qui di seguito. 

4.1 - Il primo motivo si evince da una ancor 
più attenta lettura dell'art. 3, che si intitola: Of¬ 
ferta di servizi di telecomunicazioni. Il comma 
1 inizia con le parole: Quando sono utilizzati 
collegamenti commutati della rete pubblica, 
mentre il comma 2 inizia con le parole: Quan¬ 
do sono utilizzati collegamenti diretti della rete 
pubblica. Cioè, leggendo con senso logico: 
«Quando per l'offerta sono utilizzati circuiti 
ecc.» e non «Quando per la produzione dei 
servizi», che non rientra nell'ambito di applica¬ 
zione del DLgs 103. Si tratta, evidentemente di 
due ipotesi alternative l'una all'altra. Dunque i 
circuiti diretti che vengono utilizzati (e non, ri¬ 
peto, «offerti») a monte del servizio, non sono 
soggetti a richiesta di autorizzazione per il ser¬ 
vizio offerto. 

4.2 - Il secondo motivo per il quale non può 


142 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 







INFORMATICA E SOCIETÀ 


essere accolta l'interpretazione secondo la 
quale sono soggetti alla richiesta di autorizza¬ 
zione i servizi di cui ai punti 1.3 e 1.4 anche 
quando sono offerti su circuiti commutati è di 
ordine logico: non avrebbe senso la distinzio¬ 
ne tra la previsione del comma 1 e quella del 
comma 2 dell'art. 3, dal momento che tutti o 
quasi tutti i servizi di questo tipo usano qual¬ 
che collegamento diretto a monte dell'offerta 
(resterebbe fuori, forse, solo qualche piccolo 
BBS). 

4.3 - Il terzo, e più grave motivo, è che una 
soluzione di questo tipo contrasterebbe con lo 
spirito e la lettera delle disposizioni della diret¬ 
tiva europea 90/388, la cui applicazione in am¬ 
bito nazionale costituisce appunto l'oggetto 
del decreto legislativo 103/95. 

4.4 - Infine, se si accettasse l'interpretazione 
restrittiva dell'art. 3, comma 2, si verifichereb¬ 
be in molti casi che lo stesso circuito diretto 
sarebbe soggetto due volte alla disciplina au- 
torizzatoria: per l'offerta da parte del gestore 
della rete al fornitore di servizi e per l'offerta 
«al pubblico» da parte del secondo. Si appli¬ 
cherebbe cosi un doppio contributo per lo 
stesso oggetto. 

5. - Un'ulteriore interpretazione restrittiva 
dell'art. 2, che comporterebbe l'obbligo di ri¬ 
chiesta di autorizzazione anche per i servizi of¬ 
ferti su circuiti commutati, è fondata sul com¬ 
ma 3, che recita: L'offerta al pubblico di servizi 
di trasmissione dati a commutazione di pac¬ 
chetto o di circuito, come definiti daii'art. 7, 
comma 1, lettera i), nonché l'offerta al pubbli¬ 
co della semplice rivendita di capacità, come 
definita daii'art. 7, comma 7, lettera I), devono 
essere previamente autorizzate dal Ministero 
delle Poste e delle Telecomunicazioni. Questa 
interpretazione si fonda su un equivoco e su 
un grave errore tecnico. 

5.1 - Sul primo punto, l'equivoco, non è dif¬ 
ficile osservare che l'offerta di accesso a Inter¬ 
net non è un servizio di trasmissione dati, co¬ 
me definito daii'art. 1, comma 1, lettera i) del 
103/95, perché non consiste nel trasporto di¬ 
retto di dati in partenza e a destinazione dei 
punti terminali della rete pubblica commutata, 
che consente ad ogni utente di utilizzare l'at¬ 
trezzatura collegata al suo punto terminale di 
tale rete per comunicare con un altro punto 
terminale; si tratta invece di un «servizio a va¬ 
lore aggiunto» che prevede una serie di con¬ 
nessioni indirette tra diversi punti della rete 
mondiale di telecomunicazioni. Per collega¬ 
mento diretto non si intende, evidentemente, 
quello che i tecnici definiscono «peer to peer», 
cioè da un computer all'altro, senza altre appa¬ 
recchiature interposte, ma quello per il quale 
un utente si collega ad un altro componendo 


direttamente il numero del terminale di que¬ 
st'ultimo (si evince dalla definizione di «servi¬ 
zio di telefonia vocale» al punto g) dello stesso 
comma). 

5.2 II secondo motivo addotto per far rien¬ 
trare i servizi di accesso a Internet nella previ¬ 
sione del comma 3 dell'art. 3 consiste nel fatto 
che i protocolli TCP/IP utilizzati su Internet, in 
particolare il PPP e lo SLIP, sono protocolli a 
commutazione di pacchetto. Un'affermazione 
di questo tipo può essere espressa solo da chi 
conosce «per sentito dire» le tecnologie di te¬ 
lecomunicazione, perché nel la commutazione 
di pacchetto consiste appunto nel «commuta¬ 
re», cioè neU'instradare su circuiti diversi i pac¬ 
chetti nei quali sono scomposti i messaggi. In¬ 
vece, nella connessione dell'utente al fornitore 
attraverso la rete pubblica commutata i mes¬ 
saggi viaggiano si a pacchetti, ma su un unico 
circuito instaurato al momento della connes¬ 
sione: non c'è alcuna commutazione di pac¬ 
chetto. 

Conclusione 

Per capire a chi si applichino le disposizioni 
in questione, e quali adempimenti siano richie¬ 
sti, è necessario rispondere a una semplice do¬ 
manda: Chi offre cosa? 

In questi termini è soggetto alle disposizioni 
del 103/95 chi offre un servizio di telecomuni¬ 
cazioni diverso dalla telefonia vocale (come 
definita dal DPR 103, comma 1, punto g), nella 
quale non rientrano i servizi vocali «alternati¬ 
vi» come l'Internet Phone). Non è soggetto a 
queste disposizioni, invece, chi non compie 
un'offerta «al pubblico», ma si limita a usare 
un servizio offerto da Telecom Italia o da un al¬ 
tro operatore. 

Per capire se si deve applicare il regime no- 
tificatorio o quello autorizzatorio si deve ri¬ 
spondere al quesito «che cosa si offre»: se si 
offre un accesso dalla rete pubblica commuta¬ 
ta (cioè la rete telefonica generale) si ricade 
nell'obbligo di notificazione, se si offre un ac¬ 
cesso da circuito diretto scatta l'obbligo della 
richiesta di autorizzazione. Questa, alla luce di 
tutte le analisi compiute, appare la sola inter¬ 
pretazione possibile. 

Ma i problemi sollevati da queste disposi¬ 
zioni non finiscono qui. Molti altri dubbi resta¬ 
no aperti, a partire dalla stessa legittimità di al¬ 
cune disposizioni. Torneremo sull'argomento 
nei prossimi numeri, anche perché il tema del¬ 
la liberalizzazione dei servizi di telecomunica¬ 
zioni è di vitale importanza per il progresso so¬ 
ciale, culturale ed economico della collettività. 

Per avere informazioni aggiornate ci si 
può collegare al Forum multimediale «La 
società deM'informazione» sul Web di 
MC-link. all'indirizzo http://www.mc- 
link.it/inforum. 


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143 







INFORMATICA E SOCIETÀ 


Dati pubblici, un passo avanti 

l/anagrafe economica 
finalmente dati on-line 

Dal dato legale al valore aggiunto dell'informazione. Con la realizzazione definitiva del 
Registro delle imprese decolla la prima banca di dati pubblici consultabile per via 
telematica. È un esempio di come le tecnologie dell'informazione possono eliminare le 
code agli sportelli e aumentare l'efficienza delle amministrazioni 

di Manlio Cammarata 


Codice civile (approvato con Regio Decreto del 
16 marzo 1942), art, 2188: È istituito il registro del¬ 
le imprese per le iscrizioni previste dalla legge. Di¬ 
sposizioni di attuazione del codice civile (approva¬ 
te con R. D. del 30 marzo 1942 e modificate dopo 
l'avvento della Repubblica), art. 99 Le disposizioni 
relative alla istituzione del registro delle imprese 
previsto dall'articolo 2188 del codice saranno ema¬ 
nate con decreto del Presidente della Repubblica 
Tale decreto stabilirà altresi la data di attuazione 
del registro delle imprese nonché le condizioni per 
l'iscrizione delle imprese individuali e sociali esi¬ 
stenti in tale momento. Art. 101: fino all'attuazio¬ 
ne del registro delle imprese i depositi di atti o do¬ 
cumenti, che devono eseguirsi presso il registro 
delle imprese, si eseguono presso la cancelleria 
del tribunale. 

Legge 29 dicembre 1993. art. 8: È istituito pres¬ 
so la camera di commercio l'ufficio del registro 
delle imprese di cui all'art. 2188 del codice civile... 

Cinquantuno anni, anzi cinquantré, consideran¬ 
do che il decreto di attuazione è del 7 dicembre 
1995! Tanto tempo è trascorso dalla previsione 
dell’allora nuovo codice civile, perché prendesse 
forma uno strumento unificato a livello nazionale, 
indispensabile per la vita economica Per oltre 
mezzo secolo (e ancora per qualche tempo, per¬ 
ché l'entrata a regime del nuovo organismo è fis¬ 
sata al 26 gennaio '97, anche se il nuovo organi¬ 
smo è attivato da 19 febbraio scorso) tutti gli ope¬ 
ratori economici italiani sono passati sotto le for¬ 
che caudine degli sportelli di una doppia burocra¬ 
zia: quella delle cancellerie dei tribunali e quella 
delle camere di commercio, prevista da altre leggi. 
Il calvario è finito, ed è finito nel migliore dei modi, 
con un largo uso delle tecnologie informatiche e 
telematiche. 

Di fatto il registro informatizzato degli operatori 
economici esiste già da tempo, ad opera di una 
società di servizi consortile costituita dalle 103 ca¬ 
mere di commercio italiane, la Cerved SpA. 

Informazioni pubbliche e valore aggiunto 

È necessario a questo punto aprire una paren¬ 
tesi per mettere a fuoco il tema della pubblicità le¬ 
gale dei dati delle imprese Per il corretto svolgi¬ 
mento di qualsiasi attività economica è indispen¬ 


sabile la trasparenza di alcuni dati fondamentali: la 
sede di un’impresa, i nomi dei titolari o dei legali 
rappresentanti, l'oggetto sociale, la data di costi- 
tuizione. l'esistenza di situazioni particolari, come 
le procedure di amministrazione controllata o di 
fallimento. Per esempio, per stipulare un contratto 
con un'azienda può essere necessario consultare i 
suoi bilanci, sapere se è indebitata con le banche 
o con altri soggetti e via discorrendo. Per questo 
le leggi di tutti i paesi impongono che questo tipo 
di dati sia pubblico, cioè consultabile da chiunque, 
e stabiliscono sanzioni rilevanti per gli amministra¬ 
tori che forniscano notizie inesatte. 

I dati sull'attività delle imprese sono essenziali 
anche per le statistiche sull'economia nazionale, e 
da qui nasce l'obbligo, oltre che di depositare i bi¬ 
lanci. di fornire altri dati ad appositi uffici: ancora 
carta, ancora code agli sportelli, anche se per mo¬ 
tivi assolutamente giustificati. 

Fino a qui, in estrema sintesi, il valore del dato 
pubblico, l'informazione di base prevista dalla leg¬ 
ge. Ma, come sappiamo, la correlazione di più 
informazioni di base può portare ad altre informa¬ 
zioni, spesso più interessanti delle prime. E quello 
che chiamiamo il «valore aggiunto dell’informazio- 
ne». frutto dell'elaborazione delle informazioni di 
base Chi detiene una certa quantità di informazio¬ 
ni di base, può elaborarle per ricavarne un valore 
aggiunto. Nel caso del registro delle imprese pos¬ 
sono assumere un valore notevole l'estrazione o 
l’aggregazione dei dati, o altre operazioni più com¬ 
plesse. Per esempio, qualcuno può essere inte¬ 
ressato, e quindi disposto a pagare, l'informazione 
relativa al fatturato totale per le vendite all'estero 
da parte delle aziende di una certa dimensione, 
che operino in un certo settore merceologico e in 
una determinata zona. L'elaborazione dei dati pub¬ 
blici consente di ottenere questa informazione e 
quindi di ricavare un giusto profitto al soggetto 
che la compie. 

E qui arriviamo al punto. Cerved distribuisce la 
banca dati digitale delle informazioni pubbliche sul¬ 
le imprese e ha la capacità di elaborarle. Cosa fa? 
Separa la gestione pura e semplice dei dati, intesa 
come servizio alle camere di commercio, dallo 
sfruttamento del valore aggiunto, creando una 
nuova società, che si chiama Infocamere, Questa 
assume il ruolo istituzionale di gestore delle infor- 


144 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 







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= 15 . 


CEWED S.p.A 


CEWED s.p.A. 


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■t* nel 1*75, t in Italia una delle maggiori società di informazione professionale per le 
imprese. [?*] 

^ ^ffre servili, anche personaliuati, che possono soddisfare le esigenze informative di operatori 
ed aziende 


•nell'area dell'informazione sulle imprese; L 


• nell'area della verifica dell'afndabiliUk 

■* i *_la_i 


reazioni, mentre Cerved 
esercita la sua vocazione 
commerciale elaborando i 
dati e ricavandone il valore 
aggiunto. Semplice, efficace. 

Se aggiungiamo il fatto che 
Cerved è stata fino a oggi ed è ancora un soggetto 
sotto molti aspetti «privato» e che già da tempo 
offre l'accesso telematico alle informazioni di cui 
dispone, il quadro è praticamente completo, si 
può avere una ragionevole certezza che il sistema 
funzionerà. 

Dobbiamo chiederci però «come» funzionerà, 
cioè se le condizioni per l'accesso saranno simili a 
quelle delle altre gandi banche dati pubbliche, co¬ 
me Italgiure e la Gazzetta Ufficiale (difficili e costo¬ 
se) o se sarà adottato uno schema più moderno, 
cioè un modello Internet. 

Verso Internet 

Ed ecco una prima piacevole sorpresa: Cerved 
e già su Internet. Basta andare alla URL http://cer- 
ved.pitagora.it per avere una serie di informazioni 
sui servizi offerti, compreso l'accesso alla banca 
dati telematica Reteaffari, le clausole del contratto 
e le tariffe. Le pagine, al momento, hanno un 
aspetto modesto e denunciano qualche incertezza 
nell'uso dell'HTML, ma è la sostanza che conta. E 
nella sostanza c'è anche una «demo» dell'accesso 
all’attuale sistema telematico Reteaffari, che av¬ 
viene in forma tradizionale, con un terminale a ca¬ 
rattere sotto DOS, Windows o Mac (va bene qual¬ 
siasi programma di comunicazione, tipo Comit o 
Telix). La struttura a menu è di comprensione im¬ 
mediata. 

Il punto più interessante è dato dalla formula di 
abbonamento: Reteaffari si paga «a consumo». 
Non è richiesto un abbonamento, ma si può sce¬ 
gliere un sistema «a scalare» o un pagamento vol¬ 
ta per volta con addebito mediante carta di credi¬ 
to. Il primo sistema conviene ai soggetti che fanno 
un uso abbastanza intensivo delle informazioni 
economiche, perché pagano in anticipo una certa 
somma (minimo un milione di lire) dalla quale ven¬ 
gono dedotti i costi delle ricerche. Il secondo me¬ 
todo conviene a chi accede saltuariamente e pre¬ 
ferisce pagare di volta in volta. Le formalità sono 


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ridotte al minimo, perché per la formula «a scala¬ 
re» basta compilare un modulo, che può essere ri¬ 
chiesto per telefono o via FTP dalla pagina Inter¬ 
net, mentre per il pagamento con carta di credito 
tutta la procedura può essere compiuta per via te¬ 
lematica. 

Restano da vedere i costi. La legge 590/83 ri¬ 
manda a un futuro regolamento, e stabilisce che 
certificazioni e copie possono essere rilasciate dal¬ 
le camere di commercio anche per via telematica, 
a un costo che «non può eccedere il costo ammi¬ 
nistrativo», come precisa il regolamento del 7 di¬ 
cembre '95. Nell’attuale configurazione di Reteaf¬ 
fari i costi delle «visure» sono gli stessi degli ac¬ 
cessi fisici presso gli sportelli delle camere di 
commercio, stabiliti con decreto ministeriale, e 
oscillano dalle 1.000 lire richieste per avere la 
semplice lista di imprese tra cui individuare quella 


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La home page di 
Cerved 


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MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


145 


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INFORMATICA E SOCIETÀ 



Il menu delle banche dall di Reteaffari 


cercata alle 30.000 per la visura di un bilancio sin¬ 
tetico (quello integrale costa 380 lire a pagina). È 
molto o poco? Questione di punti di vista: per chi 
fa un uso intensivo di questi dati il costo deve es¬ 
sere paragonato all'utile che ne deriva; per chi 
compie visure saltuarie è certamente poco, se si 
considera il tempo necessario per andare o man¬ 
dare qualcuno presso l'ufficio camerale a fare la fi¬ 
la davanti allo sportello 

E per finire, la Grande Rete Una nota avverte, 
che oltre all'accesso tramite Itapac e SprintLmk, 
presto sarà possibile consultare Reteaffari anche 
attraverso Internet. Un percorso obbligato? Forse, 
più che un percorso obbligato, è un'evoluzione na¬ 
turale, come si può intuire gettando uno sguardo 
in America, dove molte grandi strutture informati¬ 
ve tradizionali si stanno spostando sul World Wide 
Web Ne parliamo con Giorgio Martini, direttore 
progettazione e sviluppo di Cerved, nell'intervista 
pubblicata in queste pagine. 


Tutti su Internet. Anche in Italia? 


«La popolarità di Internet minaccia di 
affossare i servizi on-line» titolava il 24 gen¬ 
naio scorso l'autorevole Wall Street Journal. 
Per comprendere il significato e le implicazio¬ 
ni di questa notizia si deve considerare il fat¬ 
to che negli USA la diffusione di Internet tra il 
grande pubblico è iniziata quando si erano 
già affermati o si stavano affermando i servizi 
telematici cosiddetti «commerciali»; America 
On Line, prima di tutti, poi CompuServe, Pro- 
digy e altri. Queste strutture, a loro volta, si 
sono diffuse molto tempo dopo il successo - 
assai più limitato dal punto di vista numerico 
- delle grandi banche dati telematiche desti¬ 
nate all'accesso professionale, come Dialog e 
Data Star. Internet nasce come servizio desti¬ 
nato al mondo della ricerca, e solo dopo la 
sua affermazione presso il pubblico domesti¬ 
co e professionale ha acquisito il carattere 
commerciale che, probabilmente, la conno¬ 
terà nei prossimi anni. 

Come vediamo anche in Italia, la diffusio¬ 
ne di Internet è inarrestabile. Il World Wide 
Web e l'interfaccia grafica interattiva costitui¬ 
scono uno strumento imbattibile per qualsia¬ 
si tipo di ricerca on-line, per l'estrema intuiti¬ 
vità del meccanismo. Il tempo di apprendi¬ 
mento necessario per compiere i primi tenta¬ 
tivi di «surfing» si misura in minuti, e basta¬ 
no poche sessioni per scoprire percorsi e 
meccanismi di ricerca sempre più potenti e 
facili da usare. I risultati compensano gli sfor¬ 
zi in misura non paragonabile a quelli che si 
ottengono con i sistemi «proprietari». Chi si 
abitua al WWW non tollera più le interfacce 
dei servizi tradizionali, in particolare di quelli 
professionali, come l'Italgiure-Find della no¬ 
stra Corte di Cassazione. 

Migrano dunque gli utenti verso Internet, e 


migrano di conseguenza i fornitori di infor¬ 
mazioni, che cercano mercati sempre più va¬ 
sti. Adeguarsi per sopravvivere. 

Tutto questo comporta una serie di conse¬ 
guenze di rilievo. La prima è che Internet è 
sempre meno Internet e sempre più «auto¬ 
strada deH'informazione»; la seconda è che le 
vecchie banche dati devono adeguarsi al 
nuovo pubblico, adottare il nuovo linguaggio 
della «ragnatela» e, soprattutto, rivedere le 
loro politiche commerciali. Il caso di Cerved, 
descritto in queste pagine, è significativo. Ma 
ci sono altre banche dati di primaria impor¬ 
tanza che devono adeguarsi più rapidamente 
possibile. Quella del Poligrafico dello Stato, 
tanto per incominciare, e soprattutto quella 
della Corte Suprema di Cassazione. 

Circolava una voce, qualche mese fa, che 
all'Interno del CED della Cassazione si stesse 
studiando un linguaggio di interrogazione 
più moderno dell'ltalgiure-Find (e del suo 
modesto derivato sotto Windows, l'Easy- 
Find), ma ancora rigorosamente proprietario 
«perché il CED della Cassazione non potrà 
mai andare su Internet». 

Vale la pena di ricordare che i francesi, 
all’avanguardia in Europa nel campo dei ser¬ 
vizi telematici con il Minitei, hanno cercato in 
ogni modo di ostacolare la diffusione di Inter¬ 
net. Poi hanno offerto l'accesso a Internet at¬ 
traverso il Minitei, la cui tecnologia però è 
troppo vecchia per il WWW. E infine hanno 
preso una decisione drastica: Internet per tut¬ 
ti al costo di uno scatto urbano. Si comporrà 
una specie di numero verde e quindi ci si col¬ 
legherà al «provider» commerciale con il 
quale sarà stato stipulato l'abbonamento. Op¬ 
pure ad altri servizi, come quelli della pubbli¬ 
ca amministrazione. C'è da aggiungere altro? 


146 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 












INFORMATICA E SOCIETÀ 


Intervista a Giorgio Martini, 

direttore progettazione e sviluppo della Cerved 


Il futuro delle banche dati 



Dottor Martini, Cerved nasce come una banca 
di dati pubblici, quelli sulle aziende, essenziali per 
la trasparenza della attività commerciali; a un cer¬ 
to punto scopre il valore aggiunto che deriva 
dall'elaborazione delle informazioni, separa le atti¬ 
vità istituzionali dalle attività commerciali e si af¬ 
faccia su Internet. Che cosa significa tutto questo, 
in termini di distribuzione delle informazioni? 

Cerved è nata come una struttura unitaria, ini¬ 
zialmente dedicata alla pura veicolazione 
deH'informazione, per cui attraverso i servizi tele¬ 
matici si aveva esattamente la fotocopia di quello 
che si poteva trovare in Camera di commercio. La 
divisione tra Cerved e Infocamere. da una parte 
ha risposto a certi bisogni fondamentali richiesti 
dal legislatore, con una maggiore istituzionalità 
della banca dati informativa, che assume nella sua 
stessa essenza informatica uno status legale; 
dall'altra ha consentito di separare le operazioni di 
trasferimento per offrire un valore aggiunto di tipo 
imprenditoriale Questo corrisponde perfettamen¬ 
te a tendenze generali già abbastanza vecchie ne¬ 
gli Stati Uniti e ora diffuse anche in Europa. Direi 
che questa è una grande opportunità per chi, 
avendo un'esperienza di diffusione delle informa¬ 
zioni, sa come trattarle ed elaborarle per conferir 
loro un valore aggiunto, oltre per poter distinguere 
chiaramente ciò che è bene pubblico da ciò che è 
l'iniziativa imprenditoriale, 
volta all'arricchimento del 
dato di base. 

Per ora Cerved è presen¬ 
te su Internet con una «fine¬ 
stra", mentre Infocamere 
eroga ancora i suoi servizi 
con un sistema proprietario 
«a carattere», tipico delle 
banche dati tradizionali. Rag¬ 
giungere la Camera di com¬ 


mercio attraverso il World Wide Web è un proget¬ 
to o un'utopia? 

L'apertura dei servizi professionali su Internet 
richiede un discorso particolare. Queste cose che 
fino a ieri avevano circolazione ristretta, oggi sono 
buttate II, non promosse, non fatte capire nel mo¬ 
do giusto, perché se lei fa un'attività di tipo gratui¬ 
to e può mettere a disposizione le sue ricerche, 
tutto ciò concorre a deprimere fortemente il mer¬ 
cato. La crisi di caduta del valore dell'informazione 
che si verifica in questi tempi va attribuita anche a 
questa inflazione. 

Che cosa intende per crisi di caduta del valore 
dell'informazione? 

Vede, fino a un paio di anni fa, ma sarei tenta¬ 
to di dire fino a sei mesi fa, il panorama del mer¬ 
cato dell'informazione era dominato da quattro o 
cinque grandi attori tipo Dialog, Data Star o altri, 
grandi banche dati strutturate, serie, gestite con 
molta attenzione alla sicurezza, professionali sia 
dal punto di vista dell'erogatore, sia dal punto di 
vista dell'utilizzatore. Oggi si vede che gli spazi 
che una volta erano occupati da questi grandi ope¬ 
ratori, sono occupati da CompuServe o da Ameri¬ 
ca on Line, cioè da soggetti newcomer che opera¬ 
no con tariffe bassissime, con una quantità di 



Giorgio Martini. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


147 














INFORMATICA E SOCIETÀ 


informazione enorme, e che alla fine basano la lo¬ 
ro attività non più sulla corresponsione ai bisogni 
specialistici del professionista, ma su una massifi¬ 
cazione del processo dell'informazione. Sicura¬ 
mente il processo diventa molto più ingegnerizza- 
to e quindi più affidabile, più stabile: se lei guarda 
CompuServe è indubbiamente molto più bella di 
Dialog, ma nello stesso tempo il tipo di informa¬ 
zione che trova è molto meno assistita, molto me¬ 
no orientata alla richiesta professionale Alla fine, 
chi paga questa forma di, se vogliamo, inefficien¬ 
za è l'utilizzatore, il quale invece di pagare le due¬ 
mila lire l'ora paga nove dollari al mese. Però 
quanto tempo deve perdere per trovare quello 
che gli serve, e quando gli serve? 

La difficoltà di ricerca è solo all'inizio. Su Inter¬ 
net, chi ha bisogno di notizie precise in un certo 
settore, dopo un primo periodo di ricerche più o 
meno casuali impara i percorsi per raggiungere le 
informazione mirate Nel mio lavoro mi servo abi¬ 
tualmente di Internet per cercare informazioni e 
ormai so quasi sempre dove andare a cercarle. 
Certo, ho dovuto fare un certo sforzo per passare 
dai notiziari on-line dell'ANSA al magma informati¬ 
vo della grande rete! 

Comunque c'è un abbassamento di tutto il ser¬ 
vizio, di tutto il pricing di questo servizio. Ma io, 
come editore dell'informazione professionale mi¬ 
rata, destinata a una platea che non cambia, dove 
trovo le risorse? Possiamo basare tutto sul mec¬ 
canismo pubblicitario, ce la facciamo a fornire 
informazioni di qualità a un prezzo cosi basso? C'è 
un'informazione che ha del valore, e perché conti¬ 
nui ad avere del valore, perché possa continuare 
ad essere prodotta, deve essere pagata da qual¬ 
cuno Quindi i casi sono due: o la paga il sistema 
pubblico, (però io, come soggetto fiscale, mi chie¬ 
do quali sono i limiti di questa operazione), o la pa¬ 
ga il soggetto privato, Dobbiamo trovare un punto 
di equilibrio. Da questo punto di vista il fatto di po¬ 
ter realizzare sistemi che consentano da un lato 
tutta la pubblicità necessaria, la massima circola¬ 
zione deH'informazione, tutta la visibilià che si vuo¬ 
le, e dall'altro dei sistemi che comunque abbiano 
una parte di tipo privatistico, e che possano quindi 
essere assoggettati a formule di abbonamento, 
mi sembra proprio una necessità. Questo ci porta 
alla solita domanda: qual è il futuro di Internet? 
Ognuno dice la sua, ma poi la realtà sarà comple¬ 
tamente diversa da quello che diciamo tutti... 

L'incertezza del futuro dell’informazione è la 
sola cosa di cui siamo certi! 

Si, è l’unica certezza: comunque sarà tutto di¬ 
verso da quello che immaginiamo. Però, tutto 
sommato, qualche paradigma, qualche immagine 
la possiamo avere. Quando diciamo Internet è il 
telefono di domani, oppure Internet è il sistema 
telefonico dell'informatica, andiamo a vedere che 
cosa è successo in questo settore, come in tanti 
altri tipi di industria: all'inizio grande effervescen¬ 
za, grande proliferazione di operatori, grandi entu¬ 


siasmi. Alla fine dell'800 le aziende automobilisti¬ 
che in Italia credo che fossero più di duecento. 
Oggi ce n'è una Anche le aziende telefoniche al¬ 
l'inizio erano tante, poi si è verificato un processo 
di accorpamento. 

Probabilmente Internet potrebbe seguire uno 
sviluppo di questo tipo A mano a mano che di¬ 
venta sempre più una parte della vita quotidiana 
(non la parte degli hacker, dei ragazzini e quant'al- 
tro) richiede stabilità e certezza dei tempi di rispo¬ 
sta. C'è bisogno di gestori che le garantiscano. 
Oggi in Italia vediamo già qualche gestore tra 
quelli di maggiore rilevanza che fa della stabilità, 
della riservatezza e della garanzia sui tempi il pro¬ 
prio cavallo di battaglia. Ma questo fenomeno pre¬ 
sumibilmente si sta realizzando da altre parti, In 
effetti CompuServe, AOL e altri in America hanno 
fatto lo stesso tipo di operazione. Non hanno tira¬ 
to un filo e poi se ne sono disinteressati, ma han¬ 
no incominciato a mettere su i sistemi con i quali 
garantiscono tutte queste belle cose. Succederà 
anche in Europa e in Italia. Dove arriveremo? Allo 
stesso schema di impostazione del sistema te¬ 
lefonico, dove ci sono tanti operatori che hanno 
posizioni di privilegio in un certo territorio, che of¬ 
frono le garanzie di servizio e di infrastrutture, e 
che poi hanno inventato i servizi a valore aggiun¬ 
to, i numeri 900 negli Stati Uniti, o il 144 in Italia e 
via discorrendo. Con Internet può succedere lo 
stesso. C'è un termine, «Intranet», che descrive 
questa situazione, che rappresenta questo tipo di 
operatori che, pur essendo integrati nel mondo In¬ 
ternet e garantendone i servizi, hanno comunque 
una struttura proprietaria, controllata, in grado di 
gestire anche dei sistemi particolari di pagamen¬ 
to. Poi, quando ci saranno i sistemi di pagamento 
universale, saremo tutti contenti 

E sembra che stiano per arrivare Ma già oggi 
l’accesso telematico ai dati commerciali offerto da 
Infocamere è a pagamento, ma non è ancora su 
Internet, è ancora legato a un sistema proprietario 
di vecchia concezione. 

Per noi l'apertura su Internet in questo mo¬ 
mento è una necessità di tipo tecnologico, ma so¬ 
prattutto vuole rappresentare la creazione di un 
canale professionale di servizi che, pur utilizzando 
i nuovi schemi, si distingua per affidabilità, sicu¬ 
rezza, garanzia, certezza dei tempi, insomma per i 
concetti di «Intranet». 

C'è un altro aspetto che riguarda i dati pubbli¬ 
ci; dovrebbero essere a disposizione dei cittadini a 
un costo molto basso, se non addirittura simboli¬ 
co. Invece per avere i dati di Infocamere bisogna 
pagare una certa cifra, non elevata, ma certo non 
simbolica. Nessuno contesta che sia giusto paga¬ 
re il valore aggiunto delle informazioni, i risultati 
della loro elaborazione. Ma il dato pubblico, l’infor¬ 
mazione di base, non dovrebbe essere offerta so¬ 
stanzialmente gratis? 

Lei ha centrato un punto importante, anche se 
non è propriamente vero dire che le informazioni 


148 


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INFORMATICA E SOCIETÀ 


sono disponibili solo a caro prezzo. Le informazio¬ 
ni sono disponibili nelle forme e al prezzo che la 
legge prevede. 

Il mìo è un discorso generale, che riguarda ap¬ 
punto le scelte del legislatore. 

Questo è un altro discorso, che abbiamo qual¬ 
che difficoltà ad affrontare perché è fuori dalla no¬ 
stra competenza Se lei va alla Camera di com¬ 
mercio può acquisire queste informazioni ai prezzi 
che il legislatore ha definito, gli stessi di una visu¬ 
ra telematica Ma vediamo adesso l’altro aspetto. 
L'altro aspetto è quello per cui se lei non vuole 
una semplice visura, ma vuole determinate infor¬ 
mazioni che, pur essendo parte di una pubblicità 
legale, non fanno parte dell'Impianto istituzionale, 
è chiaro che si richiede un lavoro che deve essere 
retribuito. Il problema è chi lo deve pagare, Ci so¬ 
no due soluzioni: o si usano schemi di tipo fiscale, 
per cui si ritiene che questo bene possa essere 
offerto a tutti, oppure si sceglie di adottare sche¬ 
mi di project tinancing. Nel momento in cui si fa 
pagare una sene di servizi a valore aggiunto, che 
non sono impliciti nel sistema di pubblicità legale, 
o si sceglie la via fiscale, o si fa un trasferimento 
di costi. E come per le autostrade: in Germania le 
pagano tutti, qui le paga solo chi le usa. La nostra 
situazione è abbastanza simile: l’amministrazione 
da un parte cerca di instaurare dei principi di 
Project financing, di introdurre di fatto un progetto 
di defiscalizzazione, dall'altra parte risponde a dei 
bisogni particolari delle imprese in una logica pri¬ 
vatistica. Se l'iniziativa privata indovina la strate¬ 
gia. è giusto che guadagni, se no perde. Ma sia¬ 
mo in una logica di mercato È un po' come i tra¬ 
sporti pubblici: i trasporti pubblici vanno dall'auto¬ 
bus all'aerotaxi, ci sono certi bisogni che sono in¬ 
tesi come bisogni base e che il sistema pubblico 
garantisce (in altri contesti il sistema pubblico non 
garantisce nemmeno quelli) e ci sono dei servizi 
che, pur non essendo ritenuti dei servizi base, so¬ 
no comunque regolamentati, anche se lasciati ai 
privati, come i taxi. E poi ci sono dei servizi che 
sono lasciati all'iniziativa privata. 

Torniamo a Internet È ipotizzabile un domani 
in cui tutte le informazioni di Cerved e Infocamere 
siano disponibili su Internet? 

Credo che vada fatta una distinzione tra Cer¬ 
ved e Infocamere. Anche se queste due aziende 
sono ancora fortemente legate dal punto di vista 
societario, stanno seguendo strade diverse. Info- 
camere è comunque parte integrante del sistema 
amministrativo dello Stato, quindi ha certi obbli¬ 
ghi, certi doveri abbastanza precisi, sia in termini 
di servizio verso le imprese, sia in termini di infor¬ 
mazione in senso lato, che derivano dalle leggi 
che ne regolano l'esistenza. È una funzione istitu¬ 
zionale. Poi esiste nello Stato una capacità di fare 
servizi, e non solo burocrazia Per cui vediamo 
molte strutture pubbliche mettere gratuitamente 
a disposizione quello che una volta era difficilmen¬ 
te ottenibile, oppure che si otteneva solamente 


attraverso dei mediatori. Internet è una struttura 
di mediazione, questa mi sembra che sia l'ottica 
con cui dobbiamo vedere tutta la situazione. Ma il 
ruolo di Cerved è un po' diverso. È un ruolo di im¬ 
prenditorialità, anche se per una quota significati¬ 
va è vissuto comunque con un'attenzione partico¬ 
lare all'equilibrio, al rispetto dell'eguaglianza dei 
soggetti, all'evitare di prendere delle posizioni che 
possano risultare in qualche maniera a favore 
dell'uno o dell'altro. Però sicuramente è un ruolo 
molto più centrato sulle cose a valore aggiunto, 
che la legge non prevede, ma che ogni struttura, 
anche pubblica, è ornai chiamata a realizzare. 

Perché un servizio sia un vero servizio, deve 
essere misurabile, e il modo migliore per misurar¬ 
lo è la disponibilità della gente ad acquistarlo. Che 
poi le strutture tecnologiche, e quindi l'Internet e 
l’Intranet possano coincidere, credo che sia una 
mera questione di opportunità Credo che oggi 
stiano facendo errori strategici quelli che diffondo¬ 
no servizi con strutture proprietarie. Con dei 
Client, se vogliamo usare questo termine, proprie¬ 
tari. Perché è lo stesso errore strategico che anni 
fa commise Seat con Omega 2000 [un terminale 
fuori standard per consultare le pagine gialle, ndr) 
o che commisero tutti quelli che pretendevano di 
vendere il «ferro» insieme al servizio. E noi tra 
questi, in un certo senso svalutando il servizio II 
trend dei grandi operatori che migrano verso In¬ 
ternet probabilmente risponde anche a un'esigen¬ 
za particolare, cioè al fatto che la gente ha poca 
voglia di imparare a usare sistemi diversi. 

Già, quando uno impara a cercare le informa¬ 
zioni sul World Wide Web, difficilmente poi accet¬ 
ta un sistema diverso, di solito più difficile. 

Ma mi spiegate perché, tornando indietro di 
vent'anni, per accedere all'Ansa devo avere un 
terminale, per accedere a Reuter ne devo avere 
un altro? Internet è una grande opportunità per 
rendere più facile la vita al consumatore, anche 
se, nel nostro caso, chiamare consumatore un uti¬ 
lizzatore professionale o un'azienda è un po' 
un'offesa. 

La conseguenza di tutto questo sarà la trasfor¬ 
mazione di Internet in un sistema globale dì infor¬ 
mazione, la grande autostrada digitale? Non sarà 
più Internet. Sarà un po' Internet, un po' Intranet, 
un po' Dialog. un po' Cerved... 

Come i telefoni, In fondo il telefono non è un 
sistema globale di comunicazione? Con delle 
grande opportunità di business, che bisogna sa¬ 
per cogliere nel momento giusto. Parlavo qualche 
giorno fa con l'amministratore delegato di una so¬ 
cietà che si occupa di promozione, di pubblicità 
telematica, multimediale e cose del genere. 
Quando questa società è nata, nel '91, probabil¬ 
mente in Italia era l'unico operatore di questo ti¬ 
po. Alla fine del '94 erano in cinque, alla fine del 
'95 sono ottocento. Interessante, se non altro, 
no? L'anno prossimo, magari, saranno in dieci! 

Kg 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


149 











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tei. 0674 - 411330 
tei 070 - 841368 


lo1 0984 • 413450 


COSENZ ^ar.l Ottica 


tot 09 86 - 90069 
tal. 0872 - 635365 
tol. 0175 • 43443 


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(Città) Delta Computer 

FIRENZE 

(Città) Soluzioni EDP 

GENOVA 

(Chiavar!) Computer Service tei 0185 - 323213 

LA SPEZIA 

(Città) Copltecnlca tei 0187 - 509566 

MILANO M , sUrB i, Unt , g/ 033 ,. 42t360 

MILANO 

tcittà) Informatica e Servizi tei 03 ■ 690064(6 

NAPOLI 

iPogip. ■ ■ H.B.F. 

NUORO 

(Città) digamma 

PADOVA 

(Centro) C.R. Elettronica 

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(Città) Meccanografica 

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(Città) Informatica e Servir/ tei 0461 - 982420 

TRENTO 

(Vigo di Fassa ) Fassa Computer tol. 0462 - 63744 

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(Busto Arzillo) Magnolie Media lei. 0331 - 686328 

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V,CENZ \reg.„eCà 0 

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INFORMATICA & ARCHITETTURA 


a cura di Paolo Martegani e Riccardo Montenegro 


Dove imparare 

La formazione della creatività 


L uso dei mezzi informatici nella pro¬ 
gettazione, ha determinato una specie 
di rivoluzione silenziosa nel campo della 
didattica. In questi ultimi venti anni, len¬ 
tamente, faticosamente, ma inesorabil¬ 
mente - grazie alla tenace lungimiranza 
di alcuni professori - il computer è en¬ 
trato nelle aule universitarie e scolasti¬ 
che, divenendone uno strumento di ela¬ 
borazione e di indagine, autorevole e in¬ 
sostituibile. 

Il primo degli articoli di queste pagi¬ 


ne si occupa appunto dell'insegnamen¬ 
to delle materie progettuali in alcune fa¬ 
coltà di Architettura italiane, nelle quali 
il CAAD è ormai un mezzo indiscusso, 
dando conto dei progressi che in que¬ 
sto campo sono stati fatti, ma anche 
dei problemi che una innovazione del 
genere comporta sia dal punto di vista 
concettuale che da quello operativo. 

Le nuove tecnologie non trasforma¬ 
no solo il modo di lavorare ma, e in 
tempi assai brevi, cancellano antiche 


professioni esigendone di nuove È 
questo il campo nel quale operano alcu¬ 
ni istituti scolastici, statali e privati, che 
sono oggetto di indagine del secondo 
articolo. Con metodi a volte sperimenta¬ 
li, questi istituti, offrono specializzazioni 
professionali molto richieste dal merca¬ 
to del lavoro, nella grafica, nel design - 
e più in generale nel campo della pro¬ 
gettualità - con un programma ambizio¬ 
so e suggestivo, quanto difficile da per¬ 
seguire: la formazione della creatività 



Nella pagina a fianco la restituzione totorealistica delle unità residenziali Weissenhof tStoccardal di Le Corbusiet. realizzata dagli studenti 
nell'ambito del corso di Disegno automatico tprot Nicolò Ceccarelli) della facolta di Architettura del Politecnico di Milano. Sopra, immagi¬ 
ne tridimensionale di una scala dell'atrio di un edificio universitario eseguita da J Cassidy, Unìv del Galles del Sud, Australia. 


Una rassegna Computer Areh a "MC Show" 1996 


Come inviare i vostri progetti. 

• Le animazioni e i lavori in realtà virtuale devono essere riversati 
su videocassette VHS. 

• Le immagini vanno registrate nei (ormati GIF, TIFF, PICT e 
JPEG. 

• Le opere di gtaphic design possono essere inviate sotto forma di 
layout e di stampati tipografici. 

I lavori saranno suddivisi secondo le categorie Progetti di archi¬ 
tettura e design - Animazioni di architetture e di oggetti di 
design progettati ex-novo o storici - Graphic design a sogget¬ 
to architettonico. 

II materiale inviato non sarà restituito, quello con caraneristiche di¬ 
verse da quanto richiesto non sarà esaminato. 

Una commissione, presieduta dagli architetti Paolo Martegani e 
Riccardo Montenegro, selezionerà i lavori più interessanti che sa¬ 


ranno esposti in apposite postazioni nell'edizione 1996 di MCmi- 
crocomputer Show che si svolgerà nel mese di giugno nell'ambi¬ 
to della Fiera di Roma. 

I lavori, corredati da schede informative su autori, soggetti e mezzi 
informatici impiegati, devono essere corredati anche di una dichia¬ 
razione dell'autore sulla loro originalità e dell'autorizzazione a 
esporre ed eventualmente a pubblicare quanto inviato 

II termine entro il quale il materiale dovrà pervenire presso la reda¬ 
zione in Via Carlo Perder 9 - 00157 Roma è fissato per il 30 aprile 
1996. Agli autori dei lavori selezionati per la rassegna Computer 
Arch verrà assegnato un abbonamento omaggio per un anno a 
" MCmicrocomputer". 

Per comunicare con i cur atori di questa rubrica: 

Paolo Martegani - E-mail: |m~artegan<«u niroma3 i 
Riccardo Montenegro - E-mail: lnc montt8mix.il 


152 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 














INFORMATICA & ARCHITETTURA 



Progettare con il CAAD 

nelle facoltà di Architettura 

Ormai in numerose facoltà di Architettura e Ingegneria d'Italia sono presenti corsi che affrontano le 
problematiche della progettazione assistita dal computer 
Ecco gli obiettivi, i problemi e i risultati di un'attività didattica sempre più richiesta dagli studenti 


di Claudio Sansoni 


Il CAAD (Computer Aided Architectu- 
ral Design) è ormai entrato decisamente 
negli studi professionali di architettura e 
di ingegneria. Nella gran parte delle strut¬ 
ture professionali è ormai difficile che 
non sia presente un calcolatore: inizial¬ 
mente solo utilizzato per la videoscrittura 
e la contabilità, sta ora lentamente con¬ 
quistando sempre più spazio nell'area 
del disegno e della progettazione. Per 
CAAD si intende un insieme di metodi e 
tecniche che con l'ausilio del calcolatore 
elettronico forniscono un aiuto al proget¬ 
tista. Per sgombrare il campo agli equi¬ 
voci riguardo alla progettazione architet¬ 
tonica assistita dal computer, è necessa¬ 
rio chiarire che il CAAD non coincide af¬ 
fatto con la computer grafica ma ne co¬ 
stituisce solo uno degli aspetti anche se 
non certo marginale. Le tecniche infor¬ 
matiche nel campo della progettazione 
architettonica, discipline non ancora ma¬ 
ture e in continua trasformazione, si 
stanno affermando lentamente poiché 
sono tuttora presenti molte resistenze di 
ordine culturale. Nell'ambiente degli ad¬ 
detti ai lavori (della progettazione archi¬ 
tettonica) ci si imbatte spesso o in fanati¬ 
ci entusiasti della Computer Grafica (più 


spesso tra le generazioni più giovani, ma 
non sempre) o in atteggiamenti più o 
meno snob di sufficienza e disinteresse. 

Nelle nostre Università, in particolare 
nelle facoltà di Architettura, gli atteggia¬ 
menti tra i docenti sono più o meno dello 
stesso tipo. In realtà l'informatica è en¬ 
trata nelle nostre facoltà con un notevole 
ritardo rispetto a quanto è accaduto nei 
paesi industrializzati occidentali. 

Il CAAD deriva strettamente dal CAD 
(Computer Aided Design) elettronico e 
meccanico che sono ormai radicalmente 
inseriti nei processi produttivi industriali. 
In questi settori è una disciplina ormai 
matura e indispensabile negli attuali pro¬ 
cessi produttivi, si pensi ad esempio alla 
progettazione di un micro-chip o allo stu¬ 
dio di carlinga di un aeroplano o della car¬ 
rozzeria di una autovettura. 

La qualità del progetto 

La progettazione architettonica coin¬ 
volge delle problematiche particolarmen¬ 
te complesse perché la qualità di un pro¬ 
getto non è facilmente ottimizzabile se¬ 
condo uno o pochi criteri di valutazione 
(come efficienza e costi), ma coinvolge 


tutta una sene di aspetti come quello 
estetico e storico che appaiono ai più co¬ 
me difficilmente gestibili con tecniche 
informatiche. Per questo motivo nel 
mondo accademico c'è stata e in parte 
ancora esiste una discreta resistenza ad 
abbracciare senza riserve queste nuove 
tecnologie. A questo proposito non è un 
caso che l'aspetto che ha maggiormente 
avuto successo è quello relativo alla rap¬ 
presentazione grafica e al disegno cer¬ 
cando di tenere bene separati questi 
aspetti dalle problematiche progettuali. Il 
CAAD pone le sue radici nelle ricerche 
sui metodi sistematici di aiuto alla pro¬ 
gettazione che si sono sviluppati agli inizi 
degli anni '60 nell'ambito dei "Design 
Methods". 

Oggi esiste una netta separazione cul¬ 
turale tra chi progetta il software e chi lo 
utilizza. Mentre nella computer grafica i 
progressi raggiunti negli ultimi anni sono 
evidenti (dalla generazione di immagini 
con semplice ombreggiatura piatta alla 
"Radiosity" sono passati pochi anni) per 
quanto riguarda l'aiuto alla generazione e 
al controllo della forma di un oggetto ar¬ 
chitettonico, i metodi di lavoro che si tro¬ 
vano oggi nei prodotti in commercio non 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


153 











INFORMATICA & ARCHITETTURA 


hanno subito radicali trasformazioni in 
tempi recenti. La presenza degli architet¬ 
ti nello sviluppo di nuovi prodotti di 
CAAD è scarsa e ancora non si è diffusa 
una cultura della "progettazione dei si¬ 
stemi per la progettazione" e nemmeno 
dell’uso evoluto di tali prodotti. In Italia 
anche a livello di ricerca universitaria il 
numero di docenti e ricercatori che svol¬ 
gono un ruolo attivo in questo campo si 
conta sulle punta della dita di una mano 
A questo proposito secondo il mio punto 
di vista l'insegnamento universitario do¬ 
vrebbe avere un ruolo essenzialmente 
formativo-culturale e non semplicemen¬ 
te un addestramento all'uso di prodotti 
commerciali. Proprio per questo motivo 
quando è stato possibile (numero limita¬ 
to di studenti e attrezzature adeguate) 
nei corsi di cui mi sono occupato, ho cer¬ 
cato di dare anche delle basi sui fonda¬ 
menti della programmazione e sulla con¬ 
cezione dei sistemi CAD. In questo caso 
gli studenti erano poi alla fine in grado di 
realizzare delle semplici applicazioni. 
Questo approccio favorisce un approccio 
aperto e privo di complessi nei confronti 
dei prodotti applicativi Non dimentichia¬ 
moci poi che oggi, sia gli applicativi di 
uso piu generale come Word e Excel, sia 
molti prodotti CAD come l'onnipresente 
Autocad possono essere utilmente pro¬ 
grammati e personalizzati anche 
dall'utente finale. 

I corsi di Roma e Milano 

Ormai in numerose facoltà di Architet¬ 
tura e Ingegneria d'Italia sono più o me¬ 


no presenti corsi che affrontano le pro¬ 
blematiche della progettazione assistita 
dal Computer. In genere si tratta di corsi 
inseriti nell'area disciplinare del disegno, 
gli inserimenti nelle aree della composi¬ 
zione architettonica sono molto più rari. 

Il Politecnico di Milano, sempre per 
quanto riguarda la facoltà di Architettura, 
è sicuramente il più attrezzato sia per ri¬ 
sorse hardware e software che per 
quanto riguarda il numero di corsi attiva¬ 
ti Esiste un centro per la Grafica Infor¬ 
matizzata diretto da Alessandro Poliste- 
na: sono presenti aule attrezzate con PC 
(un centinaio di 486/Pentium) e Power 
Macintosh. Recentemente è stata inau¬ 
gurata anche un'aula Silicon Graphics 
con una trentina di workstation dedicate 
alla grafica (Indy, Indigo, Extreme e 
Onyx). Sono disponibili praticamente tut¬ 
ti i più diffusi prodotti di software grafico: 
Autocad, ArchiCad, MiniCad, Wavefront, 
TDI, 3D studio, Alias, FormZ, Photoshop, 
ecc. 

Nel corso di laurea in Architettura so¬ 
no attivati due corsi di Disegno automati¬ 
co inseriti al terzo anno di corso. Nel cor¬ 
so di laurea in Disegno Industriale è sta¬ 
to dato maggiore spazio all'informatica: 
sono stati attivati infatti 4 corsi; ogni cor¬ 
so ha un orientamento differente ed è 
costituito da un modulo didattico di 100 
ore. Gli argomenti trattati riguardano la 
progettazione dei prodotti industriali, la 
progettazione delle strategie dei prodotti, 
la progettazione delle comunicazioni visi¬ 
ve e multimediali, la progettazione degli 
ambienti. Tutti i corsi prevedono in linea 
generale un percorso conoscitivo in cui 


siano riconoscibili teoria, metodi e stru¬ 
menti riferiti a quattro aspetti fondamen¬ 
tali: le tecnologie e le interfacce dei si¬ 
stemi grafici basati su computer e il loro 
impatto sui metodi di design, la costru¬ 
zione di modelli geometrici e topologici 
complessi, la costruzione della scena e 
la produzione delle immagini di sintesi, il 
progetto di comunicazione e simulazione 
visiva. 

Alla Sapienza a Roma la situazione è 
notevolmente diversa, sempre per quan¬ 
to riguarda la facoltà di Architettura, non 
sono attualmente attivati nel normale 
corso di laurea corsi specifici di CAAD o 
disegno automatico. Esistono però due 
corsi di disegno automatico nei nuovi, re¬ 
centemente attivati corsi di laurea breve 
È comunque a disposizione degli studen¬ 
ti una aula didattica di discrete dimensio¬ 
ni attrezzata con PC. 

Nella Terza Università di Roma, un 
ateneo di recente istituzione, sempre 
nella facoltà di Architettura c'è una mag¬ 
giore interazione tra le tecnologie infor¬ 
matiche e la didattica tradizionale. Infatti 
in questa facoltà esiste un corso di Pro¬ 
gettazione architettonica assistita dal 
computer tenuto da Elena Mortola e dei 
moduli didattici di Disegno automatico 
inseriti nei normali corsi di disegno 
dell'architettura. Gli studenti hanno la 
possibilità di accedere ad un'aula didatti¬ 
ca attrezzata con PC e Mac. 

L'obiettivo principale del corso di Pro¬ 
gettazione architettonica assistita dal 
computer è quello di introdurre lo stu¬ 
dente alla problematica dei metodi si¬ 
stematici di aiuto alla progettazione. 


Progetti e libri 
in primo piano 

Tra Internet e CD-Rom 

La difficoltà maggiore che incontra chi 
realizza i propri lavori utilizzando i mezzi 
informatici è rappresentata, paradossal¬ 
mente, dai mezzi stessi. Infatti, il progetti¬ 
sta, illustrato il suo lavoro al committente 
- dal semplice file di un rendering, a un 
ipertesto, fino alle efficacissime animazio¬ 
ni - ha molte difficoltà a far circolare e mo¬ 
strare i suoi progetti nella forma in cui so¬ 
no stati concepiti. I motivi sono molti e fa¬ 
cilmente intuibili: la giungla dei formati e 
del software, la lenta diffusione dello 
stesso hardware e così via. Una possibi¬ 
lità per i lavori in animazione e per la realtà 
virtuale è rappresentato dal riversamento 
su videocassetta, ma è chiaramente un ri- 



154 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 














Vista prospettica tridimensionale del quartiere Marconi di Roma, realizzata nell'ambito del corso di Proget¬ 
tazione architettonica assistita dal computer IProl Siena Mortola!, facoltà di Architettura dellaTerza Univer¬ 
sità degli Studi di Roma 



INDICO DEI CONTENUTI 






piego; anche le immagini derivate dai file e 
pubblicate a stampa sono accettabili, ma non 
sono pari agli originali. 

Detto questo, l'auspicio è che si moltiplichi¬ 
no i CD-Rom come Progetti virtuali, pubbli¬ 
cato dalla MGE Communications, che pre¬ 
senta una scelta di lavori di professionisti e 
laureandi, che è possibile vedere esattamen¬ 
te come gli autori li hanno realizzati. Nella il¬ 
lustrazione a sinistra una veduta tratta 
dall'animazione di G. Meloni e C. Petruzzella. 
elaborata presso l'Istituto Universitario di Ar¬ 
chitettura di Venezia, dedicato all'analisi 
dell'impatto ambientale di attrezzature a sup¬ 
porto dell'aereoporto lagunare. 


Sappiamo tutti quanto l'aggiornamento 
tecnico e culturale sia complesso: per la 
varietà delle fonti informative a cui biso¬ 
gna attingere e la lentezza spesso esa¬ 
sperante - posta, visite in librerie, ecc. - 
che tutto questo comporta. Per fortuna 
l'avvento di Internet sta modificando 
questo stato di fatto, velocizzando e 
sprovincializzando il contesto nel quale si 
scambiano le informazioni e si produce 
cultura. Appare quindi molto interessante 
l'apparizione in Internet di una libreria co¬ 
me Dedalo, specializzata nella cultura del 
progetto, ora raggiungibile al sito: 
httpiy/www.DEDALO.it/dédiìoj 


Il corso introduce alle basi teoriche 
della progettazione assistita dal compu¬ 
ter a partire dall'uso della matematica 
nella composizione architettonica fino 
all'utilizzazione dei modelli matematici 
per le verifiche quantitative. 

Sempre alla Terza Università di Roma 
il sottoscritto ha la responsabilità di un 
modulo didattico di Disegno automatico 
al 1 anno di corso laurea. L'obiettivo del 
corso è quello di fornire allo studente 
una serie di strumenti base per poter 
utilizzare in modo proficuo e stimolante 
le possibilità offerte dalla tecniche di 
Computer Grafica e Computer Aided 
Design applicate alla Architettura e il 
territorio. 

L'approccio alla computer grafica è 
spesso realizzato nelle facoltà di Ar¬ 
chitettura per mezzo dell'uso più o me¬ 
no evoluto di prodotti grafici di tipo in¬ 
terattivo. Appartengono a questa cate¬ 
goria di software una vasta schiera di 
prodotti applicativi per l’aiuto al dise¬ 
gno in genere sia di tipo raster, adatti 
alla grafica pittorica, sia di tipo vettoria¬ 
le. per applicazioni piu tecniche orien¬ 
tate alla progettazione. Spesso questi 
prodotti non sono pensati in modo spe¬ 
cifico per la progettazione architettoni¬ 
ca ma per un largo spettro di applica¬ 
zioni diverse (meccanica, schemistica 
elettronica, ecc). Nel corso si cerca di 
mettere in luce quali sono gli aspetti 
delle attuali tecnologie più utili all'archi¬ 
tetto ed in quali casi queste possono 
essere utili a migliorare la qualità del la¬ 
voro professionale. In particolare sono 
stati mostrati quali sono i limiti degli at¬ 
tuali sistemi grafici commerciali e quali 
sono le nuove tendenze in atto. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


155 

















































INFORMATICA & ARCHITETTURA 


Voglia di progetto, voglia di futuro 

L‘interesse dei giovani nei confronti di una creatività realizzata con i mezzi informatici 
ha aperto nuove prospettive didattiche per nuove professionalità. 
Analizziamo cosa offrono gli istituti che si occupano di questo settore: tra richieste 
di mercato e formazione tecnologico-culturale 


di Fernando Tornisiello 


"Gli anni '70 sono stati il decennio 
del marketing. Gli anni '80 sono stati il 
decennio della finanza. Gli anni '90 sa¬ 
ranno il decennio del design "Cosi pro¬ 
fetizzava nel 1990 il Business Week 
Magazine c'è o dovrebbe esserci, quin¬ 
di, un rinnovato interesse per il design. 

Al giro di boa del decennio, è interes¬ 
sante osservare come la tecnologia en¬ 
tra in gioco: non solo per essere re¬ 
sponsabile della comparsa di nuovi og¬ 
getti nelle nostre case, ma anche per 
aver allargato le occasioni di progetto 
oltre il paradigma 
"dal cucchiaio alla 
città", legato alla 
materialità, verso 
territori più "soft" 
come il design del¬ 
le superfici di inte¬ 
razione ovvero, 
con una espressio¬ 
ne più popolare, il 
design del multi¬ 
media. 

Nel contributo 
all'interesse per la 
forma, un altro fe¬ 
nomeno recente¬ 
mente rilevato 
(Hartmut Esslin- 
ger, FrogDesign) è 
la crescente stan- 
dardizzazione 
dell'offerta tecnologica: possiamo tutti 
testimoniare la difficoltà nell'apprezzare 
le differenze, ad esempio, nell’attuale 
produzione di elettrodomestici, così co¬ 
me in qualche misura già in quella dei 
computer Aumenta in proporzione il 
peso attribuito al giudizio dell'occhio e 
conseguentemente la nostra disponibi¬ 
lità a valutare e comprare altro rispetto 
alle nude funzionalità. 

Sul versante dei processi progettuali, 
del tutto pacifica è l'utilità degli stru¬ 
menti della tecnologia dell'informazio¬ 
ne, che hanno già modificato l'aspetto 
degli studi e l'agire professionale, ma 
raramente hanno suscitato riflessioni 
che andassero oltre un superficiale en¬ 
tusiasmo. Di tutto questo deve tener 
conto chi vuole offrire didattica nel cam¬ 


po del design e particolare sensibilità, 
come sempre, devono dimostrare le 
imprese private, la cui esistenza può es¬ 
sere certificata solo dal mercato. E il 
mercato, notoriamente, è formidabile 
motore di concorrenza e insieme fertile 
terreno per la mistificazione e l'impo¬ 
stura La cautela d'obbligo è resa anco¬ 
ra più necessaria dalle nuove tecnologie 
che, qui come altrove, hanno la pro¬ 
prietà di amplificare le potenzialità, nel 
bene e nel male: gli strumenti informati¬ 
ci non possono non esserci e nello 


stesso tempo non devono essere usati 
per riempire assenze culturali. 

La padronanza delle tecniche 

Ignorando le innumerevoli offerte di 
corsi "veloci" su pacchetti specifici o fi¬ 
nalizzati alla formazione di operatori an¬ 
che abili ma senza responsabilità creati¬ 
ve, siamo invece interessati al trasferi¬ 
mento della cultura del design nella più 
ampia delle accezioni, dall'Architettura 
al World Wide Web. 

Per questo, nei casi migliori, esiste 
comunque una quota importante di di¬ 
dattica teorica e pratica più indipenden¬ 
te dalla tecnologia. Anche nel panorama 
dell’alta formazione privata (il titolo di 
studio per l'accesso ai corsi è sempre 


almeno il diploma) l'ambito che ha subi¬ 
to la trasformazione più radicale è quel¬ 
lo del Graphic Design, che ha visto la 
quasi completa digitalizzazione delle 
sue forme tradizionali e l'apertura di 
nuovi spazi di intervento nella produzio¬ 
ne multimediale. 

Seguono a qualche distanza gli altri 
ambiti di progettazione, per una certa 
inerzia delle relative professioni ed una 
obiettiva maggiore complessità di simu¬ 
lazione: se lo schermo del computer è 
efficace nel rendere l'idea della pagina 
di carta inchiostrata, 
è molto meno agile, 
immediato ed econo¬ 
mico nel caso di og¬ 
getti nello spazio illu¬ 
minato. 

Dovendo definire 
un criterio di valuta¬ 
zione delle esperien¬ 
ze didattiche, si può 
misurare la rendita 
che lo studente rica¬ 
va e capitalizza dal 
corso con l'accresci¬ 
mento del proprio ba¬ 
gaglio culturale, for¬ 
male e professionale, 
con la padronanza 
delle tecniche e degli 
strumenti più impor¬ 
tanti e nella buona 
autonomia nell'inevitabile aggiornamen¬ 
to futuro. Considero utile in questa dire¬ 
zione, anche se non indispensabile, 
l'esperienza su più piattaforme: aiuta 
nell'assicurare il distacco necessario ad 
un atteggiamento più consapevole ed 
evoluto, e ci eviterà il panico il giorno in 
cui dovesse interrompersi lo sviluppo 
del nostro abituale software o venire a 
mancare il produttore del nostro 
hardware. 

Non va invece sopravvalutata la di¬ 
sponibilità dei programmi nella loro ver¬ 
sione più recente, a meno dell'introdu¬ 
zione di strumenti realmente nuovi (co¬ 
sa che, a dispetto della pubblicità e di 
certa pubblicistica, non è poi così fre¬ 
quente) e la potenza di calcolo delle sta¬ 
zioni di lavoro: la "febbre dell'ultima re- 



156 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 




INFORMATICA & ARCHITETTURA 


lease" e l’ipersensibilità verso il "clock" 
dei processori sono patologie purtroppo 
frequenti, e non solo tra i più giovani, e 
tra l'altro avrebbero l'effetto di pesare 
sfavorevolmente sul rapporto qualità/ 
prezzo dei corsi. 


Professione e didattica 

Le migliori imprese private che ope¬ 
rano nella formazione della creatività, se 
da un lato si distinguono per la definizio¬ 
ne dei programmi e per la dotazione de¬ 
gli strumenti, hanno invece caratteristi¬ 
che simili sul lato delle risorse umane: 
tutte hanno strutture leggere ed agili e 
sempre il reclutamento del corpo do¬ 
cente avviene direttamente sul campo 
della professione, compatibilmente al 
quadro economico ed all'impostazione 
definita dal coordinatore dell'area disci¬ 
plinare: questo, s'intende, non garanti¬ 
sce la qualità ma, non essendoci catte¬ 
dre vitalizie, si presume una maggiore 
motivazione nel corpo docente, chiama¬ 
to comunque a dimostrare il proprio va¬ 
lore. Almeno nelle promesse dei pro¬ 
grammi, ciò si riflette in un discreto di¬ 
namismo, testimoniato dalla velocità 
con la quale pressoché tutte le scuole 
hanno adeguato in qualche misura l'of¬ 
ferta dei corsi, ad esempio, in conside¬ 
razione dell'esplosione del fenomeno 



Nella pagina a Ironie, la contazione di un CD-Rom realizzala da alcuni studenti dell'Istituto Europeo di Desi¬ 
gn di Roma Sopra, l'immagine lotorealistica di un telefono cellulare, eseguita da studenti dell'ICEI di Ro¬ 
ma i. Sorto, due immagini tratte da un'animazione dedicata ad un'opera dell'architetto Mano Botta realizzata 
nell'Istituto Quasar 



Per saperne di più 

Istituti statali: 

ISIA/ ISTITUTO SUPERIORE DELLE IN¬ 
DUSTRIE ARTISTICHE 

Firenze 055/587418 - Roma 06/2155190 
Urbino 0722/320195 - Faenza 0546/22293 

• Corsi quadriennali dedicati al Design IFi¬ 
renze e Roma) alla Grafica (Urbino) e alla 
Ceramica (Faenza). 

Istituti privati: 

ACCADEMIA DI COMUNICAZIONE 

Milano 02/4815232 

e-mail |acc@acccomunlc.inet.it| 

• Corsi triennali di grafica e CAD ricono¬ 
sciuti dalla Regione. 

ICEI MULTIMEDIA 

Roma 06/85300942 
e-mail |icei@diginet.it| 

Internet: htto://www.diainet.it/ Corsili 


IceiMultimedia 

• Corsi di Computergraltea (2 moduli an¬ 
nuali ed uno intensivo) e IperCorsi seme¬ 
strali (da Opere Multimediali a Progetta¬ 
zione di ambienti virtuali). 

ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN 

Roma 06/8842186 - Milano 02/55194802 
Torino 011/8125668 - Cagliari 070/271436 
e-mail Hst. Europeo. Desiqn@aqora.stm. iti 

• Corsi triennali, biennali e annuali di Co¬ 
municazione Visiva e corsi triennali di De¬ 
sign. 

ISTITUTO QUASAR 

Roma 06/8557078 

e-mail quasar@uni.net 

Internet, http://www.uni.net/quasar 

• Corsi superiori triennali di Progettazione 
(Architettura d’interni e Industriai Design) 
riconosciuti dalla Regione e Corsi biennali 
tra cui Multimedia Design di prossimo ri¬ 
conoscimento regionale. 


Internet. Minore è invece lo spazio con¬ 
quistato dal tema della realtà virtuale, 
che non solo richiede per la sperimenta¬ 
zione un impegno economico difficil¬ 
mente affrontabile da imprese educati¬ 
ve "pure", ma che inoltre sembra aver 
bisogno di tempi più lunghi di quelli pre¬ 
visti per raggiungere la necessaria ma¬ 
turità (sarà forse la convergenza con le 
reti telematiche a garantire il volume di 
interesse indispensabile allo sviluppo di 
promettenti aree di design). Se da un la¬ 
to la didattica tende a riprodurre i mec¬ 
canismi dell'attività professionale ed è 
generalmente coltivato il rapporto, natu¬ 
rale e vitale, con i luoghi di produzione, 
dall'altro è più difficile incontrare pro¬ 
getti di ricerca che superino l'arco tem¬ 
porale dei singoli corsi 

Il continuo movimento dello scena¬ 
rio, infine, non aiuta nella ricerca del ri¬ 
conoscimento pubblico del titolo offer¬ 
to: i meccanismi burocratici per l'appro¬ 
vazione dei programmi penalizzerebbe¬ 
ro la tempestività soprattutto delle pro¬ 
poste più legate alla tecnologia, quasi 
sempre inevitabilmente fuori dalle gri¬ 
glie di riferimento della pubblica istru¬ 
zione. anche se sul fronte multimediale, 
in qualche caso, si è superato con suc¬ 
cesso il percorso del riconoscimento re¬ 
gionale. Ma è sempre quello del merca¬ 
to del lavoro e della professione ad es¬ 
sere il giudizio reale. MS 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


157 




















TEMPO REALE 


MCmicrocomputer ha sempre proposto temi di interesse generale che riguardano 
l'informatica cercando di mettere in luce applicazioni legate a settori dì interesse che 
possono sembrare distanti da tale disciplina. Perseguendo questa filosofia, vi 
proponiamo un'interessante riflessione sulle ricerche condotte presso l'Istituto 
Sperimentale per la Meccanizzazione Agricola riguardanti l'impiego di tecnologie per 
l'analisi dell'immagine utilizzata in settori inerenti l'agricoltura. L'argomento potrà 
sembrare molto specìfico, ma è un 'ulteriore conferma del fatto che anche 
professionalità ritenute distanti dall'informatica possono trarre grande vantaggio 
dall'impiego di tecnologie moderne legate al computer e che, spesso, la risoluzione di 
un problema in un determinato settore può presentare punti di contatto con altre 
problematiche. L'articolo che vi apprestate a leggere è il degno complemento di un 
precedente articolo sull'analisi digitale dell'immagine pubblicato sul numero 140 
(maggio 1994) di questa stessa rivista, dedicato al sistema Quantimet installato presso 
il Dipartimento di Biologia dell'Università di Roma II Tor Vergata 

mt 


La visione artificiale 
e l'analisi dell'immagine in agricoltura 

di Paolo Menesatti 

Istituto Sperimentale per la Meccanizzazione Agricola 
di Monterotondo IRoma) 


La visione rappresenta per l'uomo il 
fondamentale mezzo esplorativo e co¬ 
gnitivo. Anche nella prassi scientifica e 
nell'industria molte analisi e valutazioni 
sono affidate alla percezione visiva 
umana, che, tuttavia, può indurre ad 
una notevole soggettività di misura e li¬ 
mitarne l'affidabilità e la ripetibilità. Da 
quando l'elettronica e l'informatica han¬ 
no messo a disposizione le prime solu¬ 
zioni tecnologiche, si è enormemente 
ampliato l'impegno di investimento e di 
ricerca nel settore della visione artificia¬ 
le e dell'analisi deH'immagine. Queste 
sono, attualmente, alla base di numero¬ 
se applicazioni civili, industriali e scienti¬ 
fiche. I più diffusi e noti settori di svilup¬ 
po e utilizzo sono la medicina e la biolo¬ 
gia, le scienze dei materiali, le applica¬ 
zioni industriali, il controllo di produzio¬ 
ne e la sorveglianza. Secondo i dati di 
una recente indagine, nella letteratura 
scientifica e tecnologica mondiale sono 
stati riscontrati oltre 120.000 riferimenti 
al soggetto dell'analisi di immagine. An¬ 
che in agricoltura, nel settore agro-ali¬ 
mentare e nell'acquacoltura e pesca, 
questa disciplina ha trovato estesa ap¬ 
plicazione, collocandosi nell'ambito del¬ 


le discipline afferenti all'ingegneria agra¬ 
ria. Le tre principali aree applicative so¬ 
no relative a studi sul riconoscimento di 
oggetti e forme (machine visioni, ad 
esigenze di classificazione o cataloga¬ 
zione (grading) e all’utilizzo per il con¬ 
trollo e la scelta. Nella prima, si utilizza 
la visione artificiale per il controllo di si¬ 
stemi meccanici di manipolazione, di 
movimentazione e di guida, come nel 
caso dei prototipi di robot per la raccolta 
della frutta. Per la seconda, si hanno ap¬ 
plicazioni per il riconoscimento delle 
piante, studi sul comportamento anima¬ 
le e sui pesci o automazione del con¬ 
teggio e della misura morfologica cellu¬ 
lare o di microstrutture organiche o 
inorganiche. Per l'ultima, l'analisi di im¬ 
magine rappresenta soprattutto una for¬ 
ma di oggettivazione e di parametrizza- 
zione delle misure e delle valutazioni. 
Le applicazioni principali riguardano la 
selezione a punto fisso della frutta 
(arance, pesche, mele), di ortaggi (po¬ 
modori) e funghi, di prodotti alimentari 
(biscotti), della carne, del pesce e di 
molluschi, in base a dimensioni, forma, 
colore, difetti e ammaccature. 

Molto utile è evidenziare il particolare 


aspetto di «orizzontalità» che caratteriz¬ 
za, dal punto di vista applicativo agrico¬ 
lo, la visione artificiale e l'analisi dell'im¬ 
magine. Queste discipline hanno difatti 
trovato utilizzo in tutti i settori del com¬ 
parto agricolo e alimentare, sebbene 
con profonde differenze applicative e di 
risultati. Ad esempio, si sono dimostra¬ 
te molto più promettenti ed affidabili le 
applicazioni a punto fisso di analisi o di 
controllo e selezione, alcune delle quali 
già operano produttivamente nell'indu¬ 
stria di trasformazione più che nella rac¬ 
colta robotizzata della frutta, dove, non 
per solo limite della visione artificiale, 
l'applicazione è ancora in fase speri¬ 
mentale. Tuttavia i risultati ottenuti da 
diversi programmi di ricerca, specifici 
per questo settore, lasciano ben spera¬ 
re per un superamento di quelle diffi¬ 
coltà di ordine tecnologico ed economi¬ 
co che ancora limitano tante applicazio¬ 
ni pratiche della Video Image Analisys 
(VIA) nell'agricoltura. 

La visione e l'analisi di immagine 

L'analisi dell'immagine prende avvio 
come potenziamento funzionale e stru- 


158 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 






TEMPO REALE 


mentale dell'interpretazione visiva da 
parte dell'uomo. 

L'analisi delle immagini è in natura 
un processo sofisticato e specializzato 
in tutti gli organismi dotati di apparati 


per la percezione visiva. Impegna una 
considerevole parte delle strutture cere¬ 
brali in quanto la complessità informati¬ 
va, anche della più semplice delle im¬ 
magini, è notevolissima. È sufficiente 


considerare che una qualsiasi immagi¬ 
ne, come la vediamo noi. è costituita da 
numerose informazioni riguardanti la tri¬ 
dimensionalità, il colore, le ombre, le 
forme, gli oggetti, le distanze. 


L'Istituto Sperimentale 
per la Meccanizzazione Agricola (ISMA) 


L'ISMA di Roma è uno dei 23 Istituti 
scientifici del Ministero delle Risorse Agrico¬ 
le, Alimentari e Forestali e svolge, da oltre 
venti anni, attività di ricerca e sperimentazio¬ 
ne scientifica e tecnologica nell’ambito della 
meccanica e della meccanizzazione in agri¬ 
coltura. Il lavoro dell'Istituto è principalmente 
quello di studiare e ricercare campi di appli¬ 
cazioni riguardanti la meccanizzazione dei la¬ 
vori agricoli nel quadro della meccanizzazio¬ 
ne globale dell'azienda agraria. Altri obiettivi 
perseguiti dall'Istituto ri¬ 
guardano la sicurezza del¬ 
l'operatore agricolo, il ri¬ 
spetto dell’ambiente, sia 
come rapporto tra la mac¬ 
china e i diversi fattori di 
produzione, sia come rap¬ 
porto macchina-coltura, 
sia come controllo della di¬ 
spersione degli elementi 
contaminanti l'ambiente e 
l'uomo, nonché l'ottimiz¬ 
zazione dei cantieri di lavo¬ 
ro e la riduzione dei con¬ 
sumi energetici e dei costi 
di produzione. 

Nel 1993 è stata attiva¬ 
ta una linea di ricerca ine¬ 
rente l'applicazione dei si¬ 
stemi e delle metodiche 
di visione artificiale e anali¬ 
si dell'immagine per lo 
studio dei parametri di 
funzionalità e di operatività 
delle macchine agricole. 

Queste discipline, stret¬ 
tamente interconnesse, 
possono mettere a dispo¬ 
sizione del ricercatore di¬ 
verse metodologie innova¬ 
tive, quando le informazioni ricercate siano 
tecnologicamente visualizzabili in immagini 
Dalla ricerca finora condotta, è emersa la 
possibilità concreta di impiego dell'analisi 
dell'immagine in questi ambiti L'attività di ri¬ 
cerca dell’analisi dell'immagine in agricoltura 
interessa i seguenti aspetti 

- qualità di distribuzione dei trattamenti anti¬ 
parassitari; 

- caratteristiche funzionali ed operative di 
macchine per l'acquacoltura; 

- valutazione delle caratteristiche operative di 
macchine agricole direttamente sul campo; 

- metodologie di analisi dell'immagine morfo¬ 
logica e dimensionale per lo studio di prodotti 
agricoli tecnologicamente trasformati; 


- divulgazione di aspetti metodologici e ap¬ 
plicativi. 

Lo studio della qualità di distribuzione dei 
trattamenti fitofarmaceutici (o più comune¬ 
mente antiparassitari) è di fondamentale valo¬ 
re per una piu corretta applicazione, per otti¬ 
mizzare gli effetti del prodotto, per ridurre gli 
sprechi e limitare l'impatto ambientale e per 
massimizzare la resa economica di questo 
fattore produttivo. Un'importante valutazione 
della qualità può essere eseguita misurando 


la quantità e le caratteristiche dimensionali 
delle gocce di liquido irrorato direttamente 
sulla pianta oggetto del trattamento. Il meto¬ 
do più semplice prevede la «cattura" di que¬ 
ste gocce microscopiche (con diametri che 
vanno da 50 a 500 millesimi di millimetro) at¬ 
traverso dei piccoli rettangoli di carta idrosen- 
sibile capaci di cambiare colore, virando dal 
giallo al blu, nel punto dove cade la goccia. Il 
sistema di analisi di immagine è particolar¬ 
mente adatto a questa metodica di rilievo in 
quanto si tratta di contare il numero delle 
gocce presenti sulla cartina e di misurare per 
ognuna l'area coperta e il diametro medio. In 
ogni sperimentazione si possono utilizzare Fi¬ 
no a diverse centinaia di questi rilevatori, con 


densità da 10 a oltre 300 gocce per cm di 
cartina. Una massa notevole di informazione 
«visiva" (anche dell'ordine di oltre 1 Gigaby¬ 
te), che attraverso l'utilizzo del sistema di 
analisi di immagine dell'ISMA, puO essere ri¬ 
dotto in pochi kbyte di tabelle numeriche, in 
tempi ragionevolmente brevi. Altra attività 
sperimentale, riguarda la valutazione dei para¬ 
metri operativi di macchine in lavorazione: la 
velocità di avanzamento dei mezzi agricoli, la 
loro capacità di lavoro (superficie o volume la¬ 
vorato per unità di tempo) 
e la qualità di esecuzione 
dell'operazione (uniformità, 
variabilità, efficienza, perdi¬ 
te) In relazione alla stru¬ 
mentazione utilizzata, una 
normale videocamera VHS 
di risoluzione adeguata più 
allo standard televisivo che 
ad applicazioni scientifiche, 
i rilievi sperimentali hanno 
accertato alcuni limiti circa 
la precisione delle misure 
di distanza e di conteggio 
dei tempi. L'impiego di vi¬ 
deocamere con risoluzione 
maggiore e dei principi del¬ 
la stereovisione, può incre¬ 
mentare e qualificare note¬ 
volmente la capacita di in¬ 
dagine sperimentale in 
questo specifico settore 
Un'attività sperimentale è 
stata condotta in collabora¬ 
zione con l'Istituto Nazio¬ 
nale della Nutrizione di Ro¬ 
ma nell'ambito di prove 
preliminari volta alla deter¬ 
minazione dell'utilizzo del¬ 
l'analisi dell'immagine nella 
valutazione morfologica e dimensionale di 
prodotti agricoli trasformati dalle tecnologie 
alimentari. Nello specifico caso è stata effet¬ 
tuata, con tali metodiche, lo studio delle pro¬ 
prietà emulsionanti di proteine recuperate dal 
siero di latte Un'ulteriore applicazione 
dell'analisi dell'immagine ha riguardato la 
strutturazione di una routine macro che con¬ 
sente di studiare la rotondità (roundness) ed 
altri parametri geometrici, di forme piane irre¬ 
golari Questa è stata utilizzata per lo studio 
di sezioni del tronco o delle branche di essen¬ 
ze arboree agrarie o forestali al fine di contri¬ 
buire allo sviluppo di apparati meccanici adatti 
alla decorticazione anulare della vite o a trat¬ 
tamenti localizzati di vario genere. 



La sede centrale dell'Istituto Sperimentale per la Meccanizzazione Agricola IISMAI di Tor¬ 
manana, Monterotondo IRomal 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


159 









TEMPO REALE 



II sistema VIDAS di acquisitone, elaboratone ed analisi dell'immagine della Zeiss - Kontron é utilizzato prevalentemente per la misura delle impronte delle gocce 
su cartine idrosensibili nello studio della qualità della distribuzione di macchine per i trattamenti htofarmaceutici 


Da sempre, nell'agricoltura l'analisi di 
immagine soggettiva, ovvero quella affi¬ 
data all'uomo, ha avuto e continua ad 
avere un ruolo fondamentale poiché 
serve ad aumentare la comprensione di 
fenomeni agro-biologici, spesso molto 
complessi. Da sempre, l'agricoltore os¬ 
serva con attenzione l'ambiente e il 
frutto del proprio lavoro con il fine di 
carpire quelle informazioni che, integra¬ 
te con l’esperienza, possono consentire 
di superare le difficoltà, di perfezionare 
il lavoro e di migliorare la produttività. 
L'analisi di immagine numerica eseguita 
con l'ausilio di strumenti elettronici e 
informatici è la trasposizione scientifica, 
tecnologica, di questo processo al fine 
di esprimere misure quantitative e «og¬ 
gettive» e non solo valutazioni qualitati¬ 
ve e «soggettive». 

Principali applicazioni 

La maggioranza delle applicazioni 
dell'analisi di immagine in agricoltura è 


ancora finalizzata a impieghi sperimen¬ 
tali o ricerche, mentre solo una parte 
molto limitata di queste si è evoluta, 
per ora, in utilizzi pratici e produttivi. 

Le principali applicazioni possono es¬ 
sere suddivise in aree funzionali alle fi¬ 
nalità di utilizzo. 

Una prima area è relativa alla machi¬ 
ne vision per il controllo di sistemi mec¬ 
canici di manipolazione, di movimenta¬ 
zione e di guida. Questi sistemi sono 
principalmente rivolti alla raccolta robo¬ 
tizzata di arance e asparagi, alla guida 
automatica di macchine agricole ed alla 
mungitura automatica. 

Un secondo gruppo funzionale è 
quello che interessa esigenze di classifi¬ 
cazione o catalogazione (grading). In 
questo caso l'analisi di immagine rap¬ 
presenta principalmente una modalità 
innovativa di inserimento ed elaborazio¬ 
ne dei dati rispetto ai sistemi manuali, 
sia in termini di velocità, che di quantità. 
Le applicazioni sviluppate o sperimenta¬ 
te interessano le aree della biologia, 


Set di cartine idrosen- 
sibtli pronte per la mi¬ 
sura attraverso l'analisi 
dell'immagine 


della meccanica, della meccanizzazione 
e del telerilevamento. 

Queste applicazioni sono utilizzate 
per il riconoscimento delle piante, per il 
monitoraggio e la diagnostica dello sta¬ 
to di sviluppo e crescita di colture e di 
essenze arboree, per studi sul compor¬ 
tamento animale e sui pesci. Ulteriori 
impieghi sono relativi all'agevolazione 
per il conteggio di cellule o di micro¬ 
strutture, alla classificazione di prodotti 
agricoli (arance, patate, mele, carote, 
peperoni, pomodori, pesche), di prodot¬ 
ti alimentari (biscotti), della carne, del 
pesce e di molluschi. 

Anche nel settore della meccanica 
agraria esistono esigenze di classifica¬ 
zione che si riscontrano ad esempio 
nella caratterizzazione della distribuzio¬ 
ne delle macchine per i trattamenti alle 
colture, nello studio dei paramenti strut¬ 
turali e granulometria del terreno e dei 
concimi solidi e, per finire, nella valuta¬ 
zione di parametri operativi di macchine 
in lavorazione (velocità, capacità, preci¬ 
sione). 

Una vasta area applicativa agricola e 
ambientale è poi rappresentata dall'ana¬ 
lisi di immagini ottenute mediante il te¬ 
lerilevamento. 

Una terza suddivisione è relativa 
all'utilizzo per il controllo e la scelta In 
questo caso l'analisi deH'immagine rap¬ 
presenta soprattutto una forma di og¬ 
gettivazione e di parametrizzazione del¬ 
le misure e delle valutazioni. Le applica¬ 
zioni principali riguardano la selezione, 
con installazioni a punto fisso, della frut¬ 
ta (arance, pesche, mele) o di ortaggi 
(pomodori) e funghi, in base a dimen¬ 
sioni, forma, colore, difetti e ammacca¬ 
ture. La selezione qualitativa delle bac¬ 
che del caffè; la determinazione del 
danneggiamento, delle frammentazioni 
o delle impurità su granelle, semi e se- 

MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 








TEMPO REALE 



Le apparecchiature uti¬ 
lizzale nella fase di ac¬ 
quisizione delle imma¬ 
gini. Questo giuppo di 
strumenti, che la parte 
del sistema VIDAS. è 
costituito da uno ste- 
reomicroscopio ingran¬ 
ditore, da una videoca¬ 
mera CCD e da un 
gruppo illuminatore a 
fibre ottiche 




Un problema specifico 
risolvibile con l'analisi 
dell'immagine 6 la va¬ 
lutazione della qualità 
di distribuzione delle 
macchine per i tratta¬ 
menti di colture attra¬ 
verso l'analisi delle car¬ 
tine idrosensibili analiz¬ 
zate al microscopio e 
l'acquisizione dell'im¬ 
magine dell'area irrora¬ 
ta mediante videoca¬ 
mera 



menti (mais, riso, soia) sono altri esem¬ 
pi di ciò che è possibile ottenere con ta¬ 
li applicazioni. 

Nell'ambito dell'ingegneria agraria si 
afferma sempre più rapidamente l'anali¬ 
si delle immagini automatizzata o inte¬ 
rattiva, con l'intervento dell'operatore ri¬ 
dotto al mimmo o completamente auto¬ 
matica La prima tipologia è particolar¬ 
mente diffusa nelle applicazioni di labo¬ 
ratorio di misura e controllo, per lo più a 
livello sperimentale e di ricerca. Si pre¬ 
ferisce un pur limitato intervento 
dell'operatore, soprattutto nelle fasi di 
discriminazione binaria, per assicurare 
una maggiore affidabilità della qualità di 
analisi. Lo svolgimento tipico di un simi¬ 
le procedimento di analisi, si articola se¬ 
condo le funzioni riportate nello schema 
di figura 1. Ad ogni macrofunzione, ri¬ 
portata nello schema, corrisponde, nel 
dettaglio del programma, un gruppo di 
funzioni singole, l'impiego delle quali è 
valutato in relazione al tipo di analisi ri¬ 
chiesta. Con queste funzioni è possibile 
creare una specifica configurazione del 
«programma» in modo da svolgere 
l'analisi automaticamente senza più ri¬ 


chiedere al ricercatore di possedere del¬ 
le particolari cognizioni di programma¬ 
zione; il vasto numero di funzioni già im¬ 
plementate permette di poter contare 
su software con un alto grado di specia¬ 
lizzazione. 

Differente è la realizzazione e l'impie¬ 
go delle procedure completamente au¬ 
tomatiche, indispensabili in sistemi in¬ 
stallati su macchine autonome o nel ca¬ 
so di sorveglianza e controllo su grandi 


quantità. Esse sono normalmente svi¬ 
luppate non in forma di aggregazione di 
macrofunzioni, ma programmate diret¬ 
tamente in linguaggio macchina o in lin¬ 
guaggio «C» Necessitano quindi di una 
forte integrazione tra meccanica, 
hardware e software e della conoscen¬ 
za, da parte dell'analista, degli algoritmi 
di elaborazione digitale e di analisi quan¬ 
titativa delle immagini. Le applicazioni 
pratiche, al di fuori degli impieghi di ri- 


Presso l'ISMA è attualmente utilizzato un sistema di analisi deH'immagine VIDAS, rea¬ 
lizzato dalla ZEISS - KONTRON Bildanalyse e composto da; 

■ stereomicroscopio SV8 ZEISS per luce incidente o trasmessa con ingrandimento to¬ 
tale da 8 a 64 diametri; 

* illuminatore a fibre ottiche con dispositivo anulare di illuminazione, 

* videocamera collegata mediante fototubo al microscopio, marca GRUNDIG - CCD 
2/3" dimensione immagine 582 (V) x 500 (H) pixel, con 625 linee standard a 50 Hz CCIR 
mterlacciate; 

* analizzatore d'immagine basato su: PC DOS con processore 386 a 20 MHz e copro- 
cessore matematico, 4 Mbyte di memoria RAM, Frame Grabber con 3 Mbyte Image 
RAM a 9 bit/pixel con possibilità di memorizzazione di fino ad un massimo di 12 immagini 
da 512 x 512 pixel a 8 bit (256 livelli di grigio), 6 immagini 640 x 512 o 3 a 1024 x 1024, 

* software VIDAS rei 2.0 per l'analisi e l'elaborazione in B/N delle immagini e la valuta¬ 
zione morfometrica e densitometrica in forma automatica. 


MCmlcrocomputer n. 160 - marzo 1996 


161 







TEMPO REALE 



L'immagine viene digitalizzala in tonalità di grigio ed elaborata attraverso filtraggio e aumento del contrasto Ifigura 11. La segmentazione dell'immagine binaria Ifi¬ 
gura 31 determina la discriminazione delle impronte delle gocce IbiancoI dallo sfondo /nero) È possibile a questo punto estrarre i contorni delle impronte lin biancoI 
e sovrapporle all’immagine di partenza Ifigura 21 per valutare il grado di precisione dell'elaborazione Infine abbiamo la fase dell’analisi quantitativa Ifigura 41 attra¬ 
verso la misura di parametri oggettivi Inumerò, area, diametri delle impronte) e di campo Ipercentuale area coperta, numero oggett/area) 




cerca, sono quelle che richiedono l'au¬ 
tomazione più spinta, per essere econo¬ 
micamente competitive 

Un processo completo di analisi di 
immagine per applicazioni agricole o 
agro-industriali, si sviluppa attraverso 
diverse fasi (fig, 2). A partire dallo spe¬ 


cifico problema che si vuole risolvere, il 
processo inizia con l'acquisizione e un 
pre-processamento dell'immagine, 
quindi si passa all'elaborazione che può 
fornire direttamente un risultato di rap¬ 
presentazione e descrizione, oppure 
essere preparatoria all'analisi vera e 


propria. Tutte queste fasi impostano il 
proprio sviluppo su una necessaria e ar¬ 
ticolata conoscenza di base della disci¬ 
plina. Analogamente, un completo si¬ 
stema di analisi dell’immagine (fig 3) si 
compone di un insieme di strumenti 
specifici. 


162 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 










TEMPO REALE 


4 Figura I - Tipica se¬ 
quenza di misura in fa¬ 
se di analisi di immagi¬ 
ne 



Figura 2 - Schematizza- * 
zione di un processo 
completo di elaborazio¬ 
ne ed analisi di imma¬ 
gine 


MACHO FUNZIONI ifittfdn 



Principali problematiche 
e prevedibili sviluppi applicativi 

Gli studi sul ruolo attuale dell'analisi 
dell'immagine in agricoltura sono fina¬ 
lizzati a verificare le possibilità di utiliz¬ 
zo agricolo di queste tecnologie e sono 
in maggioranza orientati a valutare le 
problematiche reali che limitano o im¬ 
pediscono la praticità o l'economicità di 
un'applicazione diffusa e diretta agli 
agricoltori. 

Le principali applicazioni che hanno 
superato la fase sperimentale sono re¬ 
lative al telerilevamento, alla selezione 
qualitativa di prodotti ortofrutticoli in li¬ 
nee nelle quali l'esame avvenga facen¬ 
do scorrere i prodotti sotto un'installa¬ 
zione fissa (fig. 4), ed a sistemi robotiz¬ 
zati per la mungitura automatizzata. 

Le problematiche connesse con l'uti¬ 
lizzo di tecnologie di analisi dell'imma¬ 
gine in agricoltura sono ancora numero¬ 
se, soprattutto dal punto di vista tecni¬ 
co e metodologico A queste si associa 
un aspetto di natura economica poiché 
un maggiore finanziamento alla ricerca 
o un più elevato ritorno degli investi¬ 
menti, o ancora una diminuzione dei 
costi delle apparecchiature, potrebbe 
consentire la soluzione delle difficoltà 
esistenti. 

Le principali problematiche riguarda¬ 
no il processo di acquisizione ed alcune 
fasi dell'analisi; inoltre, bisogna consi¬ 
derare gli aspetti di integrazione dei cri¬ 


teri di scelta, tipicamente umani, nei 
programmi informatici che gestiscono i 
sistemi o le macchine. 

Per quanto riguarda l’acquisizione 
dell'immagine, gli aspetti che necessi¬ 
tano di una più immediata soluzione ri¬ 
guardano le caratteristiche dei mezzi 
tecnici e l'adattamento all'estrema va¬ 
riabilità ambientale operativa 

Gli strumenti per l'acquisizione, so¬ 
prattutto nelle prove in ambiente aper¬ 
to, sono a funzionamento ottico (foto¬ 
grafia) o optoelettronico (videocamera 


o fotocamera a sensore CCD) In molte 
situazioni le risoluzioni ottenibili posso¬ 
no non essere adeguate e non offrire la 
necessaria definizione, parametro fon¬ 
damentale per una appropriata elabora¬ 
zione ed analisi, 

In pratica, un'immagine non ben de¬ 
finita può essere causa di interpretazio¬ 
ni erronee o insufficienti e ridurre o ad¬ 
dirittura annullare, la funzionalità opera¬ 
tiva del sistema. 

Un altro parametro da considerare è 
la sensibilità all'illuminazione debole o 





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Figura 3 - Rappresentazione di un sistema di elaborazione ed analisi delle immagini a punto fisso per appli¬ 
cazioni agricole. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


163 
















































































































































TEMPO REALE 


scontrabili nell'acquisizione di immagini 
subacquee, l'utilizzo delle quali è in ra¬ 
pida progressione in sistemi di control¬ 
lo e di stima nell'allevamento di pesci 
(ad es. salmoni) in gabbie galleggianti o 
sommerse. In particolare, la Video Ima- 
ge Analisys potrebbe essere particolar¬ 
mente utile nell’operare in ambienti dif¬ 
ficili per l'uomo e rendere meno impe¬ 
gnativo. più sicuro e più affidabile, il ri¬ 
lievo ottico e la misura di parametri 
operativi, produttivi o ambientali Le piu 
interessanti applicazioni sono sicura¬ 
mente le tecniche di non-contatto e 
non-disturbo dei pesci, basate sull’ac¬ 
quisizione subacquea di immagini im¬ 
piegate per il monitoraggio, il controllo 
e la misura quantitativa (biomassa, con¬ 
teggio e valutazione morfometrica). No¬ 
tevoli difficoltà di ordine tecnologico, di 
costo e di sviluppo di appropriati siste¬ 
mi di elaborazione numerica rendono 
tali applicazioni, pur molto promettenti, 
non ancora pienamente operative. 

Strettamente connesse all'acquisi¬ 
zione, sono le problematiche che si evi¬ 
denziano nelle diverse fasi dell'elabora¬ 
zione e dell'analisi. Particolarmente stu¬ 
diate sono le operazioni di separazione 
tra gli oggetti interessanti e lo sfondo 
Figura 4 - Rappresentazione schematica di un sistema di elaborazione ed analisi delle immagini utilizzato (segmentazione) di identificazione 
per la selezione di prodotti ortofrutticoli a punto li sso nell'immagine di questi oggetti e di ri- 


lai rifaccia di rtrtuii azione 



mi 


anMa centrale di 


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1 


•arsente di I 




V 


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nastra trasportatore 


posizione di rtlevnmenlo 


non uniforme che può determinare gra¬ 
vi inconvenienti nella distinzione delle 
gradazioni di colore e nella separazione 
degli oggetti dallo sfondo Ulteriori pos¬ 
sibilità possono essere offerte, special¬ 
mente nelle applicazioni in campo spe¬ 
rimentale, dall’estensione dell’acquisi¬ 
zione allo spettro di frequenze della lu¬ 
ce non percepite all'occhio umano 

Un secondo aspetto di fondamentale 
rilevanza è il controllo, la standardizza¬ 
zione o l'adeguamento dell'acquisizio¬ 
ne in funzione della variabilità delle con¬ 
dizioni ambientali. Queste sono princi¬ 
palmente condizioni di illuminazione, 
variabili sia in intensità, sia in direzione, 
che in «colore» della luce. 

Tali condizioni sono maggiormente 
controllabili in ambienti circoscritti con 
l'illuminazione artificiale, come ad 
esempio nella selezione post-raccolta 
della frutta, nel conteggio cellulare, nel¬ 
le analisi di laboratorio; mentre rappre¬ 
sentano un concreto problema di affi¬ 
dabilità dei sistemi e di ripetitività dei ri¬ 
sultati quando si operi in ambienti aper¬ 
ti o naturali, come ad esempio nella 
raccolta robotizzata in campo, nel rico¬ 
noscimento di forme infestanti o nella 
misura di parametri operativi di macchi¬ 
ne in lavorazione. 

Difficoltà ancora maggiori sono ri- 


Principiti! funzioni di elaborazione c di annlisi e parametri di misura del software VIDAS 

Miglioramento del tono del grigio 

Funzione interattiva 


correzione dello sliading: moltiplicaliva/addiliva 

segmentazione interattiva basata 

angolo con l'asse x 

noimalizznzionc deiristogrnmma 

sulla limitazione 
trasformazione in on-line dei 

conteggio 

aumento del contrasto c della brillantezza passa- 

toni di grigio 

profili interattivi dei toni di 

tempo 

basso lineare con larglicz/ii di banda variabile 

grigio 


miro rinforzatore con coefficienti variabili 

composizione interattiva 


circonvoluzione lineare con matrici ptcdcfinile 

dell'Immagine: 

taglio/attacco 

7 Parametri densilomelrlcl 

filtri graduali (Sobcl, Robctis, eco.) 

riempimento di strutture 

toni del grigio (campo da 0 a 

calcolo di statistiche delle immagini (istogramma) 

definizione di regioni di 

255) 

toni del grigio definiti 


interesse 

dall'utente 

Segmentazione 

Parametri di misura 

trasmissionc/nllcltiviia' 
densità ottica 

discriminazione basata sulla limitazione 

1 Parante tri morfometrici 

densità ottica integrata 

riempimento automatico di immagini binarie 



diradamento binario 

arca 


erosione con l'uso di clementi strutturali variabili 

perimetro 

3. Parametri colorimetria 

dilatazione con l'uso di clementi strutturali 

perimetro convesso 

Gestione iloti 

variabili 



generazione di contorni in immagini binarie 

lunghezza 

selezione di dati 


FcrctX 

parametri aritmetici 

Composizione dell'immagine 

Fcrct Y 

gestione del file 

operazioni aritmetiche (ADD, SUB-TRACT, 

centro di graviti x 

uscita dati 

DIVIDE, MULTIPLY) 



zoom alto 

centro di gravità y 

Salutazione dati 

zoom basso con posizione arbitraria della finestra 

diametro massimo 

statistiche di base 

selezione della tavoletta “look-up" 

angolo del diametro max con 

istogramma 

selezione del colore overlay 

l'asse x 

diametro minimo 

parametri statistici 

copiatura di immagini 

angolo del diametro min con 

comparazione statistica 

diversi modi operazioni tra immagini binarie 

l'asse y 

diametro ellittico A 

diagramma di diffusione di 

selezione del tipo di sincronizzazione 

diametro ellittico B 

due parametri 


164 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 





















TEMPO REALE 


Un esempio di misura 
nvcrodimensionale di 
gocce di olio eseguila 
su un campione di 
emulsione alimentare 
tmaionesel per la valu¬ 
tazione delle caraneri¬ 
stiche di produzione 



conoscimento di forme e strutture. Ad 
esempio, i prototipi di robot per la rac¬ 
colta di frutti si trovano ad operare in 
ambienti a luminosità variabile, con i 
frutti che devono essere riconosciuti 
nelle diverse inquadrature della teleca¬ 
mera confrontando il contorno della for¬ 
ma estratta attraverso una procedura di 
segmentazione, con il modello geome¬ 
trico di riferimento. 

L'unità di elaborazione deve effet¬ 
tuare una scelta decidendo spesso sul¬ 
la base di approssimazioni di forma, so¬ 
prattutto quando il frutto è parzialmen¬ 
te nascosto dalla vegetazione o da altri 
frutti e inviare un comando motore 
all'estensione meccanica prensile di 
raccolta. Fortunatamente l'immagine 
bidimensionale di molti prodotti agricoli 
è riconducibile a una composizione di 
figure geometriche semplici, ma, pur¬ 
troppo, le forme e le dimensioni non 
sono quasi mai costanti in virtù della 
variabilità biologica. 

Questo fatto determina numerosi 
problemi nell'identificazione corretta 
dell'oggetto e nel riconoscimento e 
nell'attribuzione dell'oggetto al modello 
prestabilito. 

È a questo punto evidente la proble¬ 
matica di riconoscimento dell'oggetto 
che è risolvibile solo ricorrendo ad ope¬ 
razioni sull'immagine eseguite attraver¬ 
so specifiche routine di elaborazione 
che tengano conto della relazione esi¬ 
stente tra l’oggetto ed un modello ma¬ 
tematico (pattern recognition). 

Un ulteriore aspetto complica le atti¬ 
vità decisionali di molti sistemi di anali¬ 
si di immagine Spesso la scelta o la 
selezione, soprattutto di prodotti orto¬ 
frutticoli, si basa su criteri visivi umani 
soggettivi, esplicabili in termini di attri¬ 


buti qualitativi in genere non ben defini¬ 
ti. La logica funzionale e decisionale dei 
programmi informatici, che basano la 
scelta sull'analisi dell'immagine, richie¬ 
de essenzialmente valutazioni quantita¬ 
tive Si origina quindi, il problema di tra¬ 
sferire le conoscenze e le descrizioni 
dell'uomo nel software I sistemi più 
sofisticati sono quelli che non seguono 
regole e modelli prestabiliti a priori, ma 
autoapprendono durante il funziona¬ 
mento. 

Per gli aspetti più complessi e artico¬ 
lati. attualmente la via seguita è quella 
di cercare l'integrazione di sistemi 
informatici particolarmente flessibili e 
potenti come reti neurali, sistemi 
esperti o di intelligenza artificiale. Alcu¬ 
ne problematiche sono più specifica- 
mente relative al campo elaborativo e 


di calcolo; in campo informatico, per le 
operazioni di calcolo più complesse o 
più onerose, si ricorre a specifici pro¬ 
cedimenti basati sull'applicazione di un 
numero finito di regole che contengo¬ 
no, per ogni passo, indicazioni precise 
sull'esecuzione dell'operazione (algorit¬ 
mi). Questi algoritmi si stanno evolven¬ 
do parallelamente ai dispositivi tecno¬ 
logici seguendo alcune caratteristiche 
come l'alta efficienza al fine di ottene¬ 
re, oltre alle prestazioni richieste, 
un'elevata velocità (riduzione del nu¬ 
mero delle operazioni) e la minima 
complessità d'uso (facilità di program¬ 
mazione, adattabilità ad applicazioni di¬ 
verse). I principali sviluppi si attendono 
sugli algoritmi di trasformazione, di fil¬ 
traggio numerico, di riduzione e di 
compressione dei dati. Inoltre, sono al¬ 
lo studio algoritmi di riconoscimento di 
forme o configurazioni che utilizzano 
approcci statistici e strutturali Interes¬ 
santi interazioni sono in atto con il set¬ 
tore dell'intelligenza artificiale per il ri¬ 
conoscimento di oggetti in scene stati¬ 
che o dinamiche. 

L'analisi dell'immagine dinamica 
può consentire la realizzazione di siste¬ 
mi per la valutazione del movimento e 
soprattutto per il monitoraggio. Siste¬ 
mi in grado di elaborare immagini pos¬ 
sono seguire l'evoluzione temporale di 
molti fenomeni agronomici come la 
crescita delle colture o le manifestazio¬ 
ni patologiche o di alterazione delle 
stesse al fine di effettuare diagnosi più 
accurate e interventi mirati. 

Gli sviluppi applicativi attesi per l'am¬ 
bito agricolo riguardano, principalmen¬ 
te, il trasferimento degli studi speri¬ 
mentali all'utilizzo pratico, in relazione 
al grado di risoluzione delle problemati- 


Riferimenti bibliografici 

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Agricoli. 4. 27-30 

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MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


165 




TEMPO REALE 



Alcune fasi di un processo di riconoscimento di forme di oggetti complessi per lo sviluppo di macchine autonome per la meccanizzazione agricola 
A sinistra, le immagini originali di diversi attrezzi agricoli visualizzate attraverso una videocamera, a destra, la stessa serie di immagini elaborate con l'evidenziazio- 
ne di strutture e dettagli 


che già indicate. La rapidissima evolu¬ 
zione che ha caratterizzato il settore 
dell'elettronica e dell'informatica met¬ 
terà a disposizione strumenti sempre 
più potenti e sempre meno costosi, ma 
svariate applicazioni potranno trovare 
reale utilizzo solo in tempi più lunghi. È 
il caso dei robot per la raccolta in cam¬ 
po dove le problematiche evidenziate, 
in termini tecnici e di economicità ope¬ 
rativa, sono tali da rappresentare un se¬ 
rio impedimento per una prevedibile 
applicazione a breve termine. Altre ap¬ 
plicazioni che potrebbero trovare ade¬ 
guata utilizzazione direttamente in cam¬ 
po o da parte degli agricoltori sono rap¬ 
presentate da sistemi VIA portatili o 
strutturati in modo da separare fisica¬ 
mente la fase dell'acquisizione da quel¬ 


la dell'elaborazione e dell'analisi; essi 
potrebbero trovare valido impiego 
nell'analisi della qualità della distribuzio¬ 
ne di prodotti antiparassitari, nella de¬ 
terminazione di patologie, di infestazio¬ 
ni o di stati di stress delle colture, nel 
controllo delle sementi e dei prodotti, 
nella verifica del comportamento in la¬ 
voro delle macchine e nella guida assi¬ 
stita o automatizzata 

Riguardo queste ultime applicazioni, 
per ottenere una discreta quantità di 
informazioni utili, è sufficiente disporre 
di un sistema composto da una norma¬ 
le videocamera, anche non a colori, una 
scheda digitalizzatrice ed un comune 
personal computer anche relativamen¬ 
te potente e veloce. 

Complemento indispensabile è il 


corredo software specifico, per ora 
molto costoso e notevolmente com¬ 
plesso. che dovrebbe essere concepito 
per un uso molto specializzato ed esse¬ 
re, al contempo, di facile utilizzo e com¬ 
prensione. 

L'analisi dell'immagine rappresenta 
una disciplina in rapida e continua evo¬ 
luzione ed espansione sia dal punto di 
vista tecnologico, con conseguente in¬ 
cremento delle potenzialità e possibilità 
applicative e diminuzione dei costi stru¬ 
mentali. che in relazione al numero ed 
all'ampiezza delle applicazioni pratiche. 

Il peso delle tecnologie di analisi 
dell'immagine in agricoltura è destinato 
sicuramente a crescere per le diverse 
considerazioni già indicate, ma anche 
per motivi di efficienza e di costi «E 


166 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 








tFINSON tymSON <$)FINSBM (fjFINSON fc) FINSON 


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DS-TRIS 


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802Kb n supcriore. ! Mb di RAM. Hard 

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80280 o superiore. 4 MB di RAM. 
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meccanici, elettrotecnici, d'arredamento, d'impiantistica civile e in molli 
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mantenendo tuttavia una flessibilità c velocità d'uso insuperabili; per 
la facilità d'uso grazie alla filosofia con cui è stato progettato cercando 
di mantenere la naturalezza e la possibilità d'impiego del disegno con 
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supcriore. scheda grafica V(. V ; MI»di KAM 
Il j rii Dot WmJifHv * I n supcriore 



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esperio di tracciare facilmente funzioni bidimensionali Oltre alla p«»ss«biliij 
di visuuli/zjre la funzione è possibile studiarne i suoi punte caratteristici, il 
programma permette di avere a video la rappresentazione grafica della derivata 
pnmu e sccondoali evidenziare i suoi punti «li nussinm. minimo e flesso tramile 
un accurata studio della derivale. Oltre alla rappresentazione è possibile ottenere 
il valore della funzione c della sue dcrivale in qualunque punto esse siano 
definite c di analizzare l'integrale dell area tramite 
approssimazione <LPC 0116i 




lotto velo y II ’ t 

iSSw- n 

grafica VGA .. Mllv , “' d ?[' k "hcla 

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<-'hc rende 


(f) FINSON (t) FINSON <f) FINSON d) FINSON (fi FINSON 









































t FINSON f FINSON $) FINSON (J FINSON f FINSON 



PHOTO & GRAFICA 


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Wur.sluirixn...^'^ 

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PROGETTO AGENTE 
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“■ 1 onllgur./innr ininmi. 

■» — » IV Ms U..S 1(1(1'» compalihdc, mi MI’#» ». 

‘ superni,ff I MP di KAM. Mimi Disk, s.lied.. 

L mm ( onORlllll 

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Versatile c l'omplclo pr»*pn»mma per l»i gestione (Il un oberile di enimnercjn, 
che ciinscnic di ereiuc e stampine ordini, e do questi oiicnerc subito le 
provvigioni (.ileo 1.1 le sul prinlollo o sul virente II l’oer.iniin.i tonsenle ili 
•lampare le lunule pnmtgnmi e registrare pii estremi delle noie di credili) per 
•ionio provvigioni, Piogeno Agente di Cnmmcitio II c inolile dolalo ili unn 
serie di fiiiMionalilil di imenogii/mnc pianelle e veloci, che eonsenlono di 
oiicncre min i dall essen/nill in pochissimo leillpo, . » , 

il.pnii5.il yJWl^ 


IMM Pi opinila . .impuntale. 




minima 


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Consigli * 11 llV ibM Propinile' 

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(ompanlvile, mouse 

rr.s ^sig 
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la gestioni: 


Progei"’ Npren" m • 

.megraiadellu/ienda.C 
cliemi. bolle e l'allure 

inoltre, permeile di re 
■loeuntenii. iLPCO- > 


L. 149.000^" ap 




POMPEI AD79 


' ^ ‘ JL* # 

I * \ 


l on liguri /hi nr minima: 

CPl SlDKti o supcriore, 4MI> .li KAM. Muri! 
Disk stiletta grafica VGA. M% Dos 5 0 o 
supcriore, stiletta uuillo SounJ Blusler 100'. 
tom pulì bile (consigliala) 

Pompei AI)7‘) è un odvcntuiv game la cui 
Mivin è ambieniaia nell'.-unica chiù vesuviana 
alta vigilia della catastrofica eruzione che la 
distrusse completamente: il protagonista 
Annius. inviato s|tcciulc dell'imperatore. tUTiva a Pom|xri per mdagure mi latti 
criminosi, ma anche pei lai luce c possibilmente vendicare la morte del suo 
amico fraterno I-emulo, barbaramente ucciso 

Il gioco e interamente grafico e riccamente animato, con grafica a tutto 
schermo, i fondali sono in molti casi ricostruzioni fedeli degli ambienti 
dell'epoca Pompei AD7‘) e un fantastico jdvcnturc dove la soluzione di 
diversi puzzle presenti, il lavoro d'inv istigazione e deduzione, vi porteranno 
in un crescendo di scoperte che vi terrà con il l'iato sospeso fino 
in fondo, tenendovi sul computer per ore e ore 
I dialoghi presenti sono interamente in italiano. 

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i» ««itone di condonili 
'cgisimre fino 
«-eiuMlem.lW^,, 
! *' vpmc individuali ( , Ul| 
1,1 u "c «nc di fun/uuu che 

02 t m * .<. 



PROGETTO NEGOZIO AL ± 
DETTAGLIO — 


C nnhgura/ionr minima: 

Pi Ms Dos 1001 ioimi.il iIn le C'PI ’ Ml.Sb o 
vupenore. I Mbdi RAM. Itaul Disk. M.hcda grafica 
VGA. Hard Disk, Ms Dos 5.0 o supcriore 

Consigliali: 

stampante Lpson l*\ o IMM Pioptiulcr compitatale, 
mouse 

Il programma per linformatizzazione dei negozi .il dettaglio che hanno la 
necessità di gestire le spesi 1 , un magu/zino con i relativi carichi c scarichi, 
gli inventari con valorizzazioni ecc. È presente una funzione di stampa 
dei codici a barre ed è previsto l'utilizzo delta penna ottica. Ideale per 
l'esigenza del piccolo negozio, permette inoltre di registrare gli estremi di 
una Iattura fornitore e di aggiornare automaticamente il magazzino dopo 
una \ elidila od un acquisto Le anagrafiche 
sono complete c di facile impostazione. 

(LPCOI35)_ 

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(J) FINSON (J ) FINSON (f) FINSON (J) FINSON <J) FINSON 


SOLUZIONE FATTURA III + 



Conligura/ionr minima 

P, M.-Di- inn o.mpjlit'iic. CPI Mi;»., 
superi,ar l MS a. (UNI. Hard Disk. scheda 
gnFlca VGA. lisi),,, 5.0 o Mipcnnrte 


*-n- 

.ljmpii.lv Ep't.n F\ »■ IBM Proponici 
compatibile. mouse 

Facile c pratico programma che consente di produrlo. archiviare e «unipare 
qualsiasi tipo di fattura iaccompagnatoria c ibtlcrita i. oppure unanouJi 
credilo. Ogni documento pud essere «tampalo più volle a condi/mne che 
non venga «lampalo definitivamente II programma è corredalo da una 
cerie di fun/inni di ulililà Ira cui la po««ihililà di personalizzare i moduli 
di «lampa, vulvare i dati «u disco e recuperarli, convertire le anagrafiche 
utilizzate nella versione precederne e configurare il programma 
al meglio. ILPC 02711 



^«ENALOTTO 

”“ Ml ^SSSi53r r,i f« i w 

Ì“£K 2 

— m sssìzsSsS? 

. 

■ 89.000 i 



SUPERTOTOGOL * 

PER WINDOWS 


Contigura/ionc minima: 

Pc M> l)o% 100‘,’r compatibile. CPI 
80386 O supcriore. 4 Mh di RAM. Hard 
Disk, mouse, stampante (purché 
supportata da Windows», scheda e rafie a 
VGA, Windows 3 1 o supcriore 


Il Totogol alla portata di tulli! Infuni grazie a questo programma 
anche l'utente meno esperto potrà tentare finalmente la fortuna: il 
programma riduce i sistemi secondo: minimo segni pan c dispari, 
massimo consecutivi, range dei segni tra uno e 15. massimo 
simmetrie, massimo paralleli, punti di riduzione N-l e N-2. e 
colonne filtro. È presente inoltre la (unzione di controllo colonne 
vincenti e la stampa delle schedine. 

(LPCOI76) 




A 



SOLUZIONE MAGAZZINO 


Udì'. 

, MhJ. RAM. Ito* D**- 

lX.»S()osupciM« 


FXMBMPnpunw. 


none magazzino c«P 

le di accni«pagnanw"o. 

!d inventari. La 

Tulle le movimcnlaz 
... a corredo sono I 

, dcllulcnte. fra 


Vcrvu.de programma Ut gc- 

«lampare c memorizzare hoiu 

S 3 SSS& 

',’'C^cvòuu..dii.von.d 

BgSiSSSi: 

nnn^tn.»ni. cu . ipìi) 

j! confiS«i™*>iK <LPt 



SUPER TOTIP * 


l imliipirazione minima: 

Pc MvDn. 1011'i compaùhilc, C'Pl 1 H086 
,. supcnoic. 640Kb di RAM. Hard Disk. 
M«-D>" i l n«upcnore. stamparne Epson 
FX o IBM Propnnlcr o compatitole 


Il programma campielli per I elaborazione dei sistemi Totip; pcnnelle 
il condizionamento delle colonne, la gcsiione delle sequele e del 
gruppi di sequele, delle fasce di vincila e delle formule derivale: 
esegue lo «poglio delle schedine, pretelle la gestione nei sistemi delle 
fun/ioni and e or. la presenza di segni, minimi e massimi conseculivi, 
interruzioni, accoppiale, terzine e quartine Effctlun il calcolo del 
sistema ridotto ed effettua la stampa 
direttamente su schedina. 

(LPC0OI5I 







Inseguì 
che per 


Eflcliua 

massimi 


escluse, 
con coir 


SUPERTOTOVELOX 


C onlltm'»' 10 "' ”L"‘Xlr ( PI W,H " 

,. «upciune. .aperture. 

I compatitole 

Kilt la ' u "Y 0 !maUira a mano dei >>•"''_ w minimi- 

££=£ 35=5553 

kazl. 


T FINSON ff) FINSON (f) FINSON (f<FIMSON ffliFINSOM 





































(f) Frnsm (f) Fmsm ($) fimbm ($ Fimrn $) finson 



5 ± 

SUPERTUTTIDISCHI ♦ 

PER WINDOWS 


C'cinfiKUMfinnt minima 

IV M' !•"' MHi'l cumpulibik. CPU K0.'H6 mmMgluu 
DXi. wlicda grafita VGA, «lampante suppurui.i da 
Wmduwv mouvc. Winilnw* ' I. Il.u.l Di*k. 4 Mh di 
RAM. iun»iphuu > clic da .lutili* Sutind Hlaocr 

Supertuttidischi per Wiruloxv.s è il programma 
ideale per gestire hi propria collezione di dischi. 1 
casxciie e CD: olire ad offrire una comoda e i 
completa gestione per l'archiviu/ianc dei propri | 
dischi, offre la possibilità di inserire ludi i brani con gli eventuali testi, note 
personali, commenti e valutazioni, f. possibile inoltre controllare se si hanno 
dei titoli in prestito ad altre persone, associare ad ogni disco un'immagine e 
stampare le copertine per le cassette Oltre ai classici strumenti di gestione 
degli archivi. Supertuttidischi per Windows affianca ricerche incrociate, 
statistiche gì alleile e stampe personalizzale con anteprima ì- prevista la gestione 
di compilation. Inoltre, per chi £ in possesso di scheda sonora 
Solimi Blastct. e possibile registrare parti dei 
brani inseriti ed eventualmente ascoltarli, 
il.PC 11170) 






SOPEBTJJTTJV.DEO 

i <.nlwi\u4r‘ on ‘‘ mitrimi». .... ....j, #0380 

- 3 ;::;!;"^.;,,'„ v«*. 

^" , ‘ ,,RAM 

Supcr.uUWidcopo.^-'o-,;- 

prugtnmnin comp's' olire ad 

•i,i— propria vulcotoea P c . ( , ul „ cs ó„ ni , 

—* asti 1 

■SSSat 

icpconn 


II. i 





TUTTIFLOPPY II ♦ 


PER WINDOWS 

» onfliturazlonv minima: 

Pc Ms Dos UH»* i compatibile. CPl K0386 o 
supcriore. 4 MI* di RAM. Hard Disk, scheda 
grafica VGA. Windows t I •» superiore supcriore, 
stampante supporlutu da Windows. 

Tulli floppy II per Windows è un completo 
programma per la gestione e farciiivia/ione di 
floppy disk e CD-ROM.Permette di catalogare 
i supporti tramite una suddivisione 
per genere, di ledane schede complete con le caratteristiche principali quali 
il nome, una descrizione, il tino di supporto, il numero di dischi in cui è 
suddiviso il programma, la deiisit.’i del supporlo (solo se si tratta di floppy disk », 
•Ielle note addizionali, la casa di produzione, la versione, l'anno, il costo ed 
eventualmente se il programma è sialo dato in prestito e a ehi c stai»* prestato 
I inoltre possibile associare ad ogni scheda un immagine c un commento 
sonoro. 

Grazie aUutili/zodi un potente sistema d'interrogazione si possono conoscere 
tutte le informazioni relative all’ archivio e stampare i risultati in precisi tepori, 
inviandoli sia su stampante, sia su file, per 
poterli stampare succssivamcnte il.PC t»l‘) 






^i g ^'Z n .- 

.Z; l ;r ,p f“ e ' ^ 

«li RAM l-Hunl Disk, j Mh ' 

i SuperiuMill b r j „ 

. 



TRADUCI II PER DOS ♦ 


INGLESE-ITALIANO / ITALIANO-INGLESE 



Configurazione minimo: 

IV M- Dos IIIO'.ì compatibile. CIH 
80386 o supcriore. 2 Mb di RAM. 
scheda grafica SVGA. Vcsa 
compatibile o VGA. Hard Disk, 
mouse, Ms-Dos 5,0 o superiore, 



TU ®AT, Il 


3-i% 

Ha:-,?, 

Gon.ijjljjii: 

''•impalile 
mouse, 


suppnri.ua da Wiodnw 

«usure e archiviare u 
«cnre.creareed 

c Ori Paradox. w.NA/( 


A,V, n,i ' grado di 

ra gione: conseme di 
Mie tabelle di dati o 
archi v i°p OSS()no C : 
Inoliare, dmi a , n k . 
importare archi v 
•u III o Dbase IV 


lipo 
.,■ zare 
1 ‘ina siasi tip,,. 
d' selezione per 
-: possibile 


È un completo ed ellìcicmc vocabolario computerizzalo. conlcucnltf 
olire 50.(KHI vocuboli: ogni vocabolo c proposto con la sua simbologia 
fonetica. Grazie al poterne motore di ricerca è possibile individuare 
una i|iialuni|iie parola in pochissimo lempo cd avere la stampa della 
ricerca, È inoltre possibile inserire milititi vocaboli in modo da poter 
personalizzare il dizionario. 

(LPC02471 









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Gli altri antivirus 
ti difendono dai 
nemici di ieri, 

VDSPRO 

anche da quelli di 
oggi e di domani 


VDS PRO è l'unico strumento affidabile, 
flessibile, potente che garantisce una sicurezza 
totale del vostro PC. E dotato infatti di algoritmi 
di ricerca virus e di una filosofia rivoluzionaria 
in materia di prevenzione che 
lo rendono un prodotto 
unico nel suo genere. 


Configurazione minima 
necessaria: 

Pc MS-DOS 100% 
compatibile. 

MS-DOS 3.30 o superiore. 
Hard Disk. 


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aggiornamento gratuito] 

L'intero programma 
ed il manuale sono 
in italiano 


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dei Marines americani 


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MS-DOS è un marchio registrino Microsoft Corporation. 


Perchè scegliere VDS PRO: 

Perche è in italiano, ma riconosce tutti i 
virus del mondo 

Non è necessario essere esperti di computer 
per utilizzarlo 

E in grado di prevenire l'attacco di qualsiasi 
virus identificandone a migliaia, conosciuti 
e sconosciuti 

Può autoripristinarsi se viene infettato 
È in grado di effettuare controlli durante le 
copie dei lìles o di dischetti 
Funziona con reti Novell NetWare 
Crea un disco di emergenza con tutte le 
informazioni vitali del Pc 
Permette di ripristinare le parti danneggiate 
dai virus 

Assistenza telefonica gratuita con tecnici 
specializzati 


? FINSON (?) FINSON ? FINSON ? FINSON (fi FINSON 



















J; FINSON (J) FINSON J) FINSON §) FINSON (J) FINSON 

- -------- T „.. r . r ■ 



MIRAGE 


nelle 

classifiche 
"VIRGIN'" 
MEGASTORE 1 
* USA! 


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ggjggi 

’J ■BiWpf ai 



' fiTH 1 7 

irilMtiKl 



? FINSON (f) FINSON (f) FINSON (V) FHIMSOM (f) FIIM^IBìM 








MMMMMMHUMM 


(g) Fmsm (|) Fmsm ($) Fmsm gp fmsm (JS fmsm 


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BRESCIA - VIA XXV APRILE 14/A -TEL. 030/3770200 

CATANIA - VIALE AFRICA 120 - TEL. 095/535929 

CUNEO - CORSO NIZZA 42 - TEL. 0171/603143 

FIRENZE - VIA BRONZINO 34/B - TEL. 055/714884 

FIRENZE - VIA DEGLI ALFANI 2/R - TEL. 055/2478341 

GENOVA - PIAZZALE BLIGNY 14 C/O "BISAGNO" - TEL. 010/8359298 

GENOVA - PIAZZA PORTELLO 12/R - TEL. 010/294636 

MESSINA - VIA LA FARINA 203 ANG. VIA EUROPA - TEL. 090/2928269 

MILANO - VIA MAESTRI CAMPIONESI 25 - TEL. 02/59901475 

MILANO - VIA S. CALDINO 5 - TEL. 02/33105690 

MILANO (VIMODRONE) - STRADA PADANA SUPERIORE 292 C/O "CITTÀ MERCATO" - TEL. 02/26510022-23 

MODENA - VIALE GRAMSCI 263/265 - TEL. 059/450474 

PADOVA - VIALE VENEZIA 61 C/O "GIOTTO" - TEL. 049/8074575 

PADOVA (GALLIERA VENETA) - VIA EUROPA 2 - TEL. 049/9470800 

PALERMO - VIA G. CAMPOLO 39 - TEL. 091/6815369 

PALERMO - VIALE REG. SICILIANA 8875 - TEL. 091/526583 

PARMA - VIA TRENTO 1/1) - TEL. 0521/272017 

PERUGIA (FOLIGNO) - PIAZZA S. DOMENICO 10/A - TEL. 0742/354063 

PISA (GHEZZANO) - VIA CARDUCCI 62/C - TEL. 050/878779 

ROMA - VIA SESTIO CALVINO 123/125 - TEL. 06/71589483 

ROMA - C.NE ORIENTALE 4721 G.R.A. - TEL. 06/7232408 

SIRACUSA - VIA EPICARMO 19 - TEL. 0931/69099 

SIRACUSA - VIA GARIGLIANO 12 - TEL. 0931/462950 

TORINO - CORSO FRANCIA 333/4 - TEL. 011/4031114 

TORINO - VIA TRIPOLI 179/B - TEL. 011/352262 

TORINO (GRUGLIASCO) - VIA CREA 10 C/O "LE GRU" - TEL. 011/7708951 
UDINE - VIA LEOPARDI 24/A - TEL. 0432/507644 
VICENZA - S.S. 11 PADOVA SUP. 60 C/O "PALLADIO" - TEL. 0444/239270 
REPUBBLICA SAN MARINO - SERRAVALLE - VIA 5 FEBBRAIO - TEL. 0549/900416 



(?) FINSON <1)FIMSON (?) FINSON (?) FINSON T FINSON 




ff FINSON (Jj FINSON 


(f) FINSON (J) FMS®W (J) FINSOM 


FINSON POINT 


ANCONA - VIA DE GAS PERI 22 - TEL 071/83607 

ANCONA (TORRETTE DI ANCONA) - VIA FLAMINIA 25» - TEL (171/887392 

ASCOLI PICENO iS BENEDETTO DEL TRONTO) - VIA TRENTO « - TEL 0735/78132-1 

BARI - VIA CARROZZI 128 - TEL 08IV556I044 

BERGAMO - VIA BONOMELU 17 - TEE 035/270940 

BERGAMO VIA SCURI 4 - TEL 035/402402 

BOLOGNA - VIA M MONROE 2 C/O 'VALLECENTER TEL 051/6178030 
BOLZANO - VIA GARIBALDI 42 - TEL 0471/07X771 
BRESCIA CORSO CAVOUR 62 - TEL 031V3774640 
BRESCIA ( MOIJNETTO DI MAZZANO) - VIA DE GAS PERI 6 
C/O ‘TRIANGOLO' - TEL 030/21 20837 
CAGLIARI - VIA PESSINA 7/B - TEL 070/307237 
CATANIA - PIAZZA GALATEA 2 - TEL 095/53341 8 
CATANIA - VIA CANFORA 140 - TEI 095/501797 

CATANZARO (CATANZARO LIDO) VIA DEI CROCIATI 7 - TEL 0961/360294 
COSENZA - VIA Al IMENA 27 -TEL 0984/75741 

COSENZA (('ORIGLIANO CALABRO SCALO) - VIA NAZIONALE 212/214/216 - TFT 0983/889668 

CROTONE VIA VENEZIA 1/7 - TEL 0962/22126 

FERRARA ■ VIA BOLOGNA 55-TEL 0532/762188 

FERRARA - VIA MORTARA 60/B - TEL 0532/249772 

FIRENZE ■ VIA BARACCA l/l ■ TEI. 055/360551 

FIRENZI. VIA MASO DI BANCO 26 ■ TEL 055/716373 

FIRENZE ■ VIA PRATESE 24 - TEL 055/319367 

FIRENZE - VIA SBRILLI 4 - TEL. 055/425(8811 

IIRIÌNZE ■ VIALI. VOLTA 127 TEL 055/574608 

PROSINONE (CASSINO) - VIA LOMBARDIA 59 - TEL 0776/25838 

GENOVA - VIA B LIGURIA 35/R - TEL 010/592251 

GENOVA VIA MOLTENI 50/R TEL 010/417957 

GORIZIA (MONFAI.CONEl-VIA VALENTINIS 3/C TEI 0181/411685 

GROSSETO VIA DELL'UNIONE 7 TEL 0564/4143(3) 

LA SPEZIA iSARZANAl - VIA EMILIANA 31/B TEL 0187/627799 
LATINA - VIA CHIESUOLA I TEL 0773/66009.3 
LIVORNO-VIA CAMBISI 17/19 - TRI. 0586/210.3011 
LIVORNO VIALE ITALIA 5 - TEI. 0586/811741 
MANTOVA • VIA VERONA 34 TEL 0376/391007 
MODENA PIAZZA MATTEOTTI 20 TEL 059/21 13») 

NAPOLI • VIA C. COLOMBO 55/60 - TEL 1)81/5513075 

NAPOII ■ VIA MEDINA 67 - TEL UHI/5529600 

NUORO • VIA BISCOLLAI IVO 'CENTRO CITTA ' TEI. 0784/20*4)14 

PADOVA VIALE VENEZIA 51 - TEI. 049/775599 

PALERMO VIA DELLE ALPI 5<VE TEL 091/512745 

PALERMI ) VIA LIBERTA 56 - TEL 091/309927 

PERUGIA (PONTI. S GIOVANNI) ■ VIA ADRIATICA III TEL l)75/599(N’2 


PESCARA VIA MARCONI 130/132 -TEL.085*93570 
PESCARA - VIA TRIESTE 79/81 TEL 085/4216(817 
PISA - VIA CAMMEO 64 - TEL 050/562286 
PORDENONE - VIALE GRIGOLETT! 92/A - TEL 0438/551925 
PORDENONE (ZOPPOLA i • VIA N BIMO 3 - TEL 04*4/5746(81 
REGGIO EMILIA - VIA CEC.ATT -VI TEL 0522/443111 
ROMA - PIAZZA DI PONTE LUNGO 31 - TEL 06/7016436 
ROMA PIAZZA MANCINI VA - TEL 06/36001004 
ROMA - VIA CASILINA 28.VD - TEL (16/2147260 
ROMA VIA DELLA GRANDE MURAGLIA 6364 - TEI. 06/52963.MI 
ROMA VIA GALUA 37/A - TEL 06/7001682 
ROM A - VIA S GHER ARDI 46'4S - TEL 06)5593667 
ROM A - VIA GIUUETn 13 - TEL 06/57300120 
ROMA - VIA NOMENTANA NUOVA 93/95 - TEL 06/8171212 
ROMA VIA M VOI ARI C/O I GRANAI' TEI 06/51955751 
ROMA - VIA ROLLI 33 -TEL06/58I6673 
ROMA - VIA SIUCELLA 84 - TEI. 06)2.389887 
ROMA VIA TIBURTINA 614/D - TEL 06/43530808 
ROMA VIALE DEGÙ AMMIRAGLI 73 TEI. 06/6.16689 
RI IMA (CIVITAVECCHIA) - VIA C. CAUSSE - TEL 0766/500231 
SAI ERNO - CORSO GARIBALDI 65 -TEI. («9/232051 
SALERNO (SCAFATI) - VIA L DA VINCI 91/93 - TEI. 081/8634282 
SIENA - VIA MASSETANA ROMANA 54 TEI. 0577/271820 
SIENA (MONTEPULCIANO) - VIA DELLE LETTERE 46 TEI. 0578/577650 
TARANTO - VIA SABATO 12 - TEL 099/7362864 
TREVISO PIAZZA S TRENTIN 6 (8422/546886 
TREVISO (CASTELFRANCO VENETO) GAI FERIA EUROPA 20 
C/O I GIARDINI DEI SOIE' TEL (8423/720419 
TREVISO (SUSEGANAi - VIA CONEOLIANO 33 TEI. 04.38/4351 IO 
TREVISO (Sl SEGANAi- VIA CONEGI.IANO 59 - TEI- 04 is/MM I 

i disi: .torreano di martignaccoi - via cotono k b > ■ • 

DO -CITTA FIERA' - TEL (843 3544511 
VENEZIA (CEGGIA) - VIA DUCA D’AOSTA 4 - TEI. (8421/329821 
VENEZIA (MARCONI-VIA E MATTE! I/BC70 VALLECLVII.R TEL.Ol 1/4568945 
VENEZIA (MARCONI VIA E MATTO I/BC70 VAU.ECI NTF.R TEI. 041/5969007 
VENEZIA (SLARGHERÀ t - VIA ORSATO 5 -TEL (811/5380227 
VENEZIA (MESTRE) VIA BISSUOLA 2I8)A • TEI. 041/5348315 
VENEZIA (PORTOGRL.AROi - VIA VENEZIA 8 - TEL (8121/271552 
VERONA VIA XX SETTEMBRE 18 O45/8IH0782 
VERONA - VIAI-E VENEZIA 5 TEI. (815/533855 
VERONA (BUSSOLENGO) VIA DEL LAVORO 44 - TEI. (815*718)399 
VERONA (CASTO. DAZZANO) MA MASCAGNI 31 TEL (845/512744 
VICENZA (TORRI DI 01 ARTESOI.O) MA PAI.A 2(1(70 LE PIRAMIDI TEL 0444/267151 


FINSON CORNER 


ANCONA • VIA TORREM 37 

ANCONA ( SENIGALLIA) - VIA C BATTLS1127 

ANCONA (SENIGALLIA) ■ VIA PORTICI F.RCOI.AN1 14 

AREZZO IARG01 MAGGIO 24 

AREZZO VIA MICHELANGELO 1181 

AREZZO (CASH (CIA DI CORTONA) - PIAZZA A. DE GASPERI 28/29 
(SCOLI PICENO l PORTO S ELPIDIOI 
LARGO DI LLA RESISTENZA I' 

BARI CORSO DE GASPERI 318/A 

BARI VIALE UNITÀ D'ITALIA 79 

BELLUNO IFELTREl ■ VIALE MONTE GRAPPA 32/B 

BERGAMO (SPEZZANO) VIA RODO 8 CAI TITTA CONVENIENZA' 

BRESCIA VIA MONTESUELLO I3A 

BRESCIA (BESSIMO DI DARFO BOARIO TERMI.) 

VIA NAZIONALE 4.1 C/O 'ADAMELLO- 

BRESCIA (SALO) - VIA VALLE 8 

BOLOGNA VIA MARONCEEU 2/C 

HI II.OGNAIOZZANO EMILIA) PIAZZA S ALLENDF: 11 

CAGLIARI S IA CAMPANIA S/A 

CAGLIARI VIA PlrRGOLESI 2H/A 

CAGLIARI VIA TOMM/VSEO 6 

CAGLIARI VIA TRENTINO 26 

CAGLIARI (CARBONIAl VIA GRAMSCI 35 

CAGLIARI HOLESIAS) VIA (ORINO .3.3 

CAGLIARI /IL PORI ICO IGLESIASl - VIA MONTE ALTARI 

CAGLIARI .(/CARO' S ELENA) VIA MARCONI 319 

CALTANISSE1TA VIA PALADINI 33 

C ASERTA VIA GAI BOSCO 24 

CATANZARO ■ VIA ACRI 26 

CHIETI VIA COLONNETTA 102 

TERRARA VIA BOLOGNA IIW/I IO 

FOGGIA (SAN SEVERO) VIA DON MINZONI 32/t 

GENOVA .RAPALLOi CORSO MAMELI .327/329/331 

GENOVA iRIVAROLOl -VIA T M CANEPARI I83/R-I85/R 

GROSSETO IFOLLONICA) VLA C COLOMBO 14/C 


IMPERIA iVALLECROSIA) VIA COI ONNEI 1.0 APROSIO 564 

ISERNIA VIA IORIO 28 

I -(OL ILA VIA XX SETTEMBRE 101/111 

I AQUILA (AVEZZANO. VIA AMENIXM.A 25 

LECCE - VIA BRACCIO MARTELLO 26 

LECCE - VIA MAZZARELLA 31/33 

LUCCA lVIAREGGIO) ■ VIA ( OPPINO 111 

MACERATA (CIVITASOVA MARCHE) 

VIA D'ANNUNZIO 72 

MACERATA (TOLENTINO) VIA PARISANI 22 
MESSINA (CAPO DORLANDUi VIA PIAVE 23A 
MILANO VIA FUI BRONZETTI 37 
MILANO VIA IMBONATI 4 
MILANO iCORBETTA l VIA S DA CORBETTA 49® 

(DI ANO (CORSICI)) VIALE ITALIA 2.V25 
MODENA PIAZZ.ACnTADEI.LA VI 
MI IDENA ( VICNOLA l CORSO ITALIA 28 
NAPOLI MA BOSCO I» CAPODIMONTE 73A 
NAPOLI VIA G. CESARE 21/1* 

NAPOLI / PORTICI ( - VIA UBEKTA 185/191 

NAPOLI (POKnCll VIA LIBERTA 25SB 
NAPOLI (VOMF.RO/ VIA C CARELLI 35 
NUORO tTORTOLE VIA V EMANUELE 59 
PADOVA VIA ARIOSTO 49 
PADOVA lESTEi VIA TTTO UVIO 9 
PARMA VIA SAFFI 7MB 
PAVIA VIA TRIESTE 97AB 
PESARO VIA PONCHIELU 2 
PESCARA VIA NAZIONALE ADRIADCA 76 
PESCARA VIA TIBI RTIN ( 6* 

PISTOIA-VIA FERMI MB 

REGGIO CALABRIA VIA PIO IX TRAC DE BIASIO V4 

REGGIO EMILIA ■ VIA VENETO 7/C 

ROMA VIA M C( DONNA 64V70 

ROMA VIA DELLA BI FALOTTA 244/246 


ROMA VIA E FERRI » OD I A ROMANINA* 

ROMA VIA MERI 'LANA 67 
ROMA VIA SPAIATO IA) 

ROMA (OSTIA I.IDO) VIA DEI VELIERI 27/29 
SALERNO (CAVA DE TIRRENI) 

VIA F-RNESTO DI MARINO 5 
SASSARI VIA DUCA DEGLI ABRUZZI 48 
SASSARI (OLBIA i VIA GENOVA 57/A 
SAVONA VIA CARISSIMO BORDITI l«R 
SIENA VIA DEILA STUFASECCA 34/6 
SIENA VIAS BANDINI 17/21 
SIENA (CHIUSI SCALO) VIA I F1LZI 19 
SIENA (POGGIBONSH VIA MONTESANTO 19/21 
TARANTO VIALE VIRGILIO 57/C 
TERAMO VIA BADIA 15 
TORINO VIA OUI-X 14/1. 

TORINO (CARMAGNOLA) PIAZZA IV MARTIRI 52 
TORINO ( NICHELINO) VIA TORINO 114 
TORINO (ORBASSANO) VIA RIVOIJ 38/A 
TORINO)COLMANO) VIA ROMA 21/A 
TRENTO LARGO N SAI RI) 6 
IREMO I ROVERElOi VIA TARTAROTTI48 
I DINE VIALE TRIGESIMO IU! 

( DINE ■ VIALE TRIGESIMO 181/8 

UDINE cCASSACCOl SS POVTEBBANA 13 CAP ALPE ADRIA 

VARESE) BUSTO ARSIZIOi VIA GAVINA NA 17 

VENEZIA iBAUÒ DI MIRANO) VIA STAZIONE 7KB 

VENEZIA l MIRA l VIA NAZIONALE 182 

VENEZIA (PORTOGRI ARO. • VIALE PORDENONE 9/A 

VERONA (CALCIERÒ!- VIA STKA 19 

CIBO VALENTIA VIA CADI T3 SUL LAVORO 4 

VICENZA COMRA MI RL PORTA NUOVA 26/28 

VICENZA VIA DIV EOI GORE 24 

VICENZA )RASSANO DEI. GRAPPA) VIA GARIBALDI 16 


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(f) fingaim 


(t) niM^imiM 


Tl «ffll (V) FIMSOM (V) F1NSBIM 






DIGITAL ENTERTAINMENT 


Il film che non c'è: 

Toy Story 

Di Toy Story si parla molto perché è il primo film non cortometraggio il cui contenuto è 
interamente realizzato con animazione digitale. Inoltre è il primo film realizzato in 
collaborazione dalla Disney e da Pixar. Tutti sanno chi è Disney, non molti sanno che 
Pixar è la società di Steve Jobs, uno dei due papà di Apple. Qual è il nesso tra Disney 
e Steve Jobs? Il computer multimediale. Non quello che fa girare applicazioni 
interattive. Quello che produce immagini e suoni di livello professionale per la grande 
industria dell'entertainment tradizionale. «Abyss», «Terminator 2», «Jurassic Park». La 
fanfara della rivoluzione digitale suonava già da tempo nel mondo del cinema. La 
notizia è che oggi siamo di fronte al primo concerto «a solo», la prima partitura per 

solo computer 

di Gerardo Greco 


La Disney stessa recita: « Toy Story 
è un film diverso da ogni cosa che pos¬ 
siate aver visto prima». Accidenti an¬ 
che Biancaneve e i sette nani era un 
film che non esisteva davvero, ed era il 
1937. Cosa avrà mai di diverso questo? 

Sempre la Disney assicura: «Anima¬ 
zioni realistiche di una profondità, una 
dimensione e uno stile sorprendente». 
Già, la sorpresa. Oggi siamo abituati a 
molti effetti speciali, il pupazzo del go¬ 
rilla in cima all'Empire State Building ci 
è ormai familiare. Cosa può avere que¬ 
sto film di animazione, tanto da sor¬ 
prenderci? 

Toy Story inizia nella stanza di un 
bambino, dove i giocattoli si animano 
quando le persone non ci sono. «Quali 
giocattoli non lo fanno?» si chiedono al¬ 
la Disney. Il giocattolo preferito da 
Andy, questo il nome del bambino, è 
Woody, un pupazzo-cowboy con la cor¬ 
dicella da tirare per farlo parlare. Woody 
mantiene la legge e l'ordine nella stanza 
di Andy Egli è ammirato e rispettato da 
tutti gli altri giocattoli, almeno fino all'ot¬ 
tavo compleanno di Andy. Quando un 
nuovo giocattolo viene a sovvertire l'or¬ 
dine nel mondo di Woody: il suo nome 
è Buzz Lightyear, un Ranger Spaziale, 
membro dell’Unità di Protezione del¬ 
l'Universo, dedito a difendere la galas¬ 
sia contro il malvagio imperatore Zung. 
Buzz è equipaggiato con un laser, ali jet 
retraibili e un processore a microchip 


che gli dà un vocabolario ricercato e ul¬ 
trascientifico. Il problema è che Buzz 
non sa di essere un giocattolo Nean¬ 
che a dirlo, quindi, è destinato ad avere 





una crisi esistenziale, mentre il confron¬ 
to con Woody si profila all'orizzonte. 

Ok, interessante Ma perché ci do¬ 
vrebbe sorprendere 7 

Forse perché si tratta di 79 minuti di 
animazione, pari a circa 114.240 foto¬ 
grammi. Un film con ben 1.635 inqua¬ 
drature diverse che contengono circa 
400 modelli elaborati con un software 
proprietario della Pixar, chiamato Ren- 
derman. Un software che gira su 117 
stazioni Sun SPARC 20 e che elabora 
300 megabyte per fotogramma, per 
realizzare un processo di renderizzazio- 


ne durato più di 800.000 ore, con un ri¬ 
sultato di output pari a 3 minuti e mez¬ 
zo di animazione completa per ogni set¬ 
timana di lavoro dell'intera squadra di 
animatori. 

Un bello sforzo, impressionante Tut¬ 
tavia ci sono già state molte animazioni 
di computer grafica che hanno richiesto 
un lavoro mastodontico, basti pensare a 
Fantasia o Chi ha incastrato Roger Rab- 
bit? In questo caso Toy Story rappre¬ 
senterebbe il film che Hollywood produ¬ 
ce periodicamente spendendo budget 
da «colossal» per utilizzare la tecnologia 
piu spinta nel campo dell'animazione e 
degli effetti speciali Ma non è solo que¬ 
sto ciò che è successo e comunque 
non sarebbe solo questo a interessarci. 

Il nocciolo, la cosa interessante, è 
che dietro le immagini che vedremo al 
cinema non c'è un lavoro mastodontico 
di animazione, ma lo sforzo di creare un 
mondo che non esiste e di compiere 
tutte le riprese al suo interno «Toy 
Story è il primo film ad essere girato in¬ 
teramente in un posto il cyberspazio» 
si dice negli studi della Pixar a Point Ri¬ 
chmond. 

Il punto nuovo è quindi che, in questa 
Hollywood che non c'è, i «manichini di¬ 
gitali» che davano corpo a personaggi 
fantastici come in Terminator 2 o Abyss 
ora recitano senza bisogno di attori-spal¬ 
la umani o, come è meglio dire, analogi¬ 
ci Quello che segue è quindi un reporta¬ 
ge dal set di ripresa che sta tutto nel sili- 












Tom Hanks è il doppiatore dì Woody. almeno nella versione inglese di Toy 
Story 


La troupe 

John Lasseter è il regista. 

Da giovane, ha lavorato come 
animatore alla Disney; in segui¬ 
to si è fatto le ossa sviluppan¬ 
do animazioni in computer gra¬ 
fica con la ILM, la Industriai Li- 
ght & Magic della Lucas Film. 

Tuttavia Lasseter ha visto la 
sua reputazione crescere da 
quando ha realizzato alcuni cor¬ 
tometraggi con la Pixar che gli 
hanno valso diversi Awards, 
tra cui un Orso d'Argento al 
Festival del Film di Berlino ed 
una nomination all'Academy 
Award con il primo film realiz¬ 
zato in computer grafica ad essere uffi¬ 
cialmente designato per un Oscar; 
LuxoJr. (1986). 

Per l’Art Direction è stato chiamato 
Ralph Eggleston: tra le sue referenze 
c'è anche il lavoro di animazione Ferri 
Gully, thè Last Rain Forest. «Quando 
venni qui (alla Pixar] dissi a John Mas¬ 
seteri che odiavo i computer» dichiara 
Eggleston «Ero nella condizione di do¬ 
ver prendere in fretta la decisione se 
impararne di più circa i computer o 
semplicemente curare l'art direction 
dell’opera In realtà con i computer non 
è mai facile o veloce: semplicemente si 
passa da una serie di problemi all'altra. 
Così decisi di controllare l'art direction 
lasciando gli altri a preoccuparsi del re¬ 
sto». La pianificazione del film ha richie¬ 
sto una progettazione accurata: sono 
stati realizzati circa 25.000 disegni solo 
per gli storyboard. 

Il produttore è Ralph Gugghenheim. 
«Noi usiamo la nomenclatura tradizio¬ 
nale del cinema,. Ma la differenza prin¬ 
cipale è che qui tutto è dentro il compu¬ 
ter», ha dichiarato. 

Uno che proprio non sta nella sedia 
quando parla di Toy Story è Steve 
Jobs, il quale ha stretto un accordo con 
la Disney per la produzione di tre film, 
di cui Toy Story è soltanto il primo 
Jobs vede la concreta possibilità, attra¬ 
verso il successo di questo film, di tor¬ 
nare a essere agli occhi dell'America (e 
del mondo) il ragazzo pazzo e visionario 
che aveva inventato il business dei per¬ 
sonal computer. Tuttavia, dietro le mo¬ 
tivazioni psicologiche ci sono anche 
quelle più concrete? diventare il novel¬ 
lo Irving Thalberg, il ragazzo meraviglia 
di Hollywood che in¬ 


ventò dal nulla l'impero della Metro 
Goldwin Mayer. «lo penso che il nostro 
affare con Disney sia la seconda miglio¬ 
re opportunità imprenditoriale di Hol¬ 
lywood - giusto dietro l'exploit di Spiel¬ 
berg con Digital Domain - e noi cerche¬ 
remo di realizzare dozzine di film con 
loro» ha dichiarato. «Noi potremmo 
avere anche una sola di queste famose 
partnership ventennali, dove noi dob¬ 
biamo fare un solo lavoro fenomenale 
per poi scambiarci il meglio di ciascuno 
di noi all'altro partner. E se questo non 
accade, bene, noi saremo guardati dal¬ 
le altre case di produzione come uno 
dei partner più desiderabili con cui col¬ 
laborare». 

Personaggi 

È possibile incentrare una storia su 
alcuni «pupazzi virtuali»? Si riuscirà a ri¬ 
produrre la mimica facciale, la gestua¬ 
lità, la dinamica dell'interazione tra attori 
come avevano fatto magistralmente alla 
Walt Disney, usando le matite? Per far 
questo occorre un volto un momento 
più espressivo dell'austero Terminator 
2. E Pixar ce l'ha messa tutta. 

Woody è descritto con 52,865 linee 
del programma di modellazione. Ci so¬ 
no 712 controlli di animazione su 
Woody, 212 sulla sua faccia e 58 sol¬ 
tanto per la sua bocca. 26 sono le textu- 
re map, contando anche le texture che 
servono a riprodurre la polvere sulla sua 
faccia e sulle sue mani. 

Buzz non è stato trattato peggio. 
34,846 linee di programma di modella¬ 
zione. Ci sono circa 700 diversi controlli 
di animazione sul personaggio. Buzz ha 


10 luci disposte internamente 
e 189 texture map diverse do¬ 
ve non è sporco o impolverato. 
Nelle sequenze dove è inzac¬ 
cherato, Buzz ha altre 45 textu¬ 
re map che riproducono lo 
sporco. 

Ambiente 

Tutti i modelli per il film 
comprendono 4.5 milioni di li¬ 
nee di codice, cioè circa 270 
megabyte di testo. Sono stati 
modellati 366 oggetti per più 
di 2 anni da un totale di 22 di¬ 
rettori tecnici. Di questi ogget¬ 
ti, 76 erano personaggi. Il lavo¬ 
ro di modellazione ha impiegato più di 
10 anni-uomo per essere completato. 
Realismo quindi, ed in modo certosino. 

Per intenderci, un albero ha un nu¬ 
mero di foglie tra 5.000 e 12.000, ogni 
ramo ha dalle 50 alle 200 foglie e molti 
alberi hanno dai 30 ai 60 rami. Si tratta 
di oggetti che comportano dai 2 ai 5 


Woody e Buzz, i due protagonisti «digitali » di Toy 
Story 


megabyte di codice. Ci sono dai 100 ai 
200 alberi per isolato, circa 1 . 200.000 
foglie. 

Sono stati utilizzati 8 differenti mo¬ 
delli di automobile nel film, in 12 colori 
diversi. Si vedono quindi più di 36 auto 
diverse, non includendo i 4 camion e 
auto speciali, Sono stati utilizzati 4 di¬ 
versi tipi di copricerchione e 48 tipolo¬ 
gie di sporco applicato alle carrozzerie. 
Infine sono stati inseriti 21 diversi car- 



DIGITAL ENTERTAINMENT 



telli stradali, ognuno con una reazione 
specifica evidente da parte degli equi¬ 
paggi delle auto. 

Ombreggiatura e texture 

Sono state realizzate circa 2000 tex¬ 
ture map. Molte sono state dipinte digi¬ 
talmente, ma alcune sono state fotogra¬ 
fate e digitalizzate. I motivi della carta 
da parati, per esempio, sono stati dise¬ 
gnati a mano appositamente dal team 
di grafici. 

Sono state scritte circa 1 300 funzio¬ 
ni di ombreggiatura per Toy Story. Lo 
«shader» per la pelle umana è una fun¬ 
zione che riesce a rendere bene l'aspet¬ 
to di una delle superfici più complesse. 
La pelle umana è stata riprodotta con 
10 strati sangue, epidermide, primo 
strato di secrezione, secondo strato di 
secrezione, terzo strato di secrezione 
(labbra), peli e capelli, ruvidità, rughe, 
grinze. 

Il mobilio utilizza una grande varietà 
di texture map per dare l’apparenza di 
solidi composti di legni diversi che han¬ 
no perso la lucidatura in qualche punto 
o che hanno le superfici leggermente 
deformate dai chiodi o erose e scheg¬ 
giate ai bordi. 

Ci sono 32 diversi edifici. Partendo 


dalla considerazione che sono stati usa¬ 
ti 4 strati per ogni parete, si può desu¬ 
mere che siano state utilizzate più di 
500 texture map solo per i materiali di 
costruzione. 

L'ombreggiatura che ha richiesto più 
tempo è stata la capigliatura di Andy: 
dall'inizio alla fine ha richiesto 9 mesi. 

Illuminazione 

Sono state utilizzate dalle 6 alle 32 
fonti di luce per ogni ripresa. L’effetto 
luce più complicato sono state le orec¬ 
chie di Mr. Potato: 5 singole luci che ri¬ 
splendono solo sulle sue orecchie 

Ci sono poi controlli speciali per posi¬ 
zionare i riflessi sulle superfici di paillet¬ 
te di Bo Peep e sul casco spaziale di 
Buzz. 

Rendering 

Il software di rendering ha dedicato 
approssimativamente mezzo milione di 
operazioni aritmetiche elementari su 
ogni singolo pixel, operazioni come ad¬ 
dizionare, moltiplicare, controllare e 
spostare i colori. Il totale dei fotogram¬ 
mi è di circa 160 miliardi di pixel, pari a 
600 miliardi di byte; come dire 1200 
CD-Rom pieni di dati non compressi, 


che messi uno sopra l’altro fanno una 
colonna di circa 1 metro di altezza, sen¬ 
za custodie ovviamente 

È stato necessario processare circa 
34 terabyte di file attraverso il software 
proprietario di Pixar «RenderMan» per il 
rendering finale. Sebbene lo spazio di 
immagazzinamento totale del lavoro ne¬ 
cessario nelle diverse fasi di elaborazio¬ 
ne del film sia di circa 2 terabyte, i foto¬ 
grammi poi utilizzati risultano pari a cir¬ 
ca 500 gigabyte. Inoltre sono state eli¬ 
minate circa 250 inquadrature in fase di 
montaggio. 

Il processo di produzione 

All’inizio i modellatori hanno creato 
sculture e modelli computerizzati In 3D 
del set e dei personaggi Alcuni di que¬ 
sti hanno preso vita come diagrammi 
creati attraverso un software basato su 
un linguaggio di programmazione, chia¬ 
mato Menv (Modeling Enviroment), che 
impiega una tecnica di creazione dei 
manichini che assomiglia alla modella¬ 
zione dell'argilla. 

Altri, come il cane Scud, sono stati 
prima scolpiti nell’argilla e quindi digita¬ 
lizzati con il Polhemus 3 Space Digitizer, 
con il quale l'artista tocca i punti chiave 
sul modello per creare una descrizione 


178 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 ' 






tridimensionale della superficie sul 
computer, 

A questo punto i controlli delle artico¬ 
lazioni sono stati codificati in ogni mo¬ 
dello, permettente agli animatori di co- 
reografare i movimenti e di far comba¬ 
ciare i movimenti facciali e della bocca 
con il dialogo. Scud, per esempio, ha 43 
controlli soltanto sulla sua bocca per 
permettergli di ringhiare minacciosa¬ 
mente e mostrare i denti, 

Mesi dopo gli attori di Hollywood 
hanno registrato le loro parti di dialogo, 
tra questi anche Tom Hanks per Woody 
e Tim Alien per Buzz. «Per una ripresa 
di 8 secondi è stata necessaria anche 
una settimana di lavoro per far comba¬ 
ciare l'espressione facciale con la colon¬ 
na sonora», dice Eliot Smyrl, un anima¬ 
tore. «Non è soltanto un problema di 
seguire i movimenti della bocca; biso¬ 
gna far apparire l'espressione di quel 
personaggio come se realmente sentis¬ 
se emotivamente ciò che dice. Abbia¬ 
mo visto i video di Tom Hanks e di Tim 
Alien mentre registravano il dialogo.. 
Noi analizziamo molto attentamente le 
attitudini espressive degli attori per ot¬ 
tenere degli indizi, dei segni [su cui co¬ 
struire le espressioni dei personaggi]». 

In seguito alcune riprese di animazio¬ 
ni a bassa risoluzione sostituiscono i di¬ 


segni degli storyboard e, per la prima 
volta, Lasseter può iniziare a vedere co¬ 
me apparirà il suo film. «È abbastanza 
difficile scrivere una buona storia, ancor 
di più con i limiti del nuovo medium, ma 
finalmente ora potremo vedere ciò che i 
nostri arnesi possono fare e ciò che non 
possono fare». 

Una volta realizzate le riprese som¬ 
marie, subentra la fase di shading. Per 
raggiungere l'effetto desiderato sono 
stati aggiunti diversi strati di colorazione 
alle immagini generate dal computer la¬ 
vorando su un monitor Sony a correzio¬ 
ne di colore con Adobe Photoshop e 
Amazon. Per questo processo, Pixar ha 
sviluppato Unwrap, un programma 
software che permette a superfici com¬ 
plesse in 3D di essere proiettate su su¬ 
perfici piatte, simile all'effetto di un 
proiettore di mappe Mercatori. Con 
queste caratteristiche un artista può 
estrapolare la faccia di un personaggio, 
disegnare caratteristiche come pori e 
foruncoli e quindi riproiettare il risultato 
sul modello. 

La fase successiva è l'illuminazione, 
forse la più difficile di tutte. Cosi tanto 
che durante le fasi di montaggio l'illumi¬ 
nazione ambientale viene fornita da una 
sola sorgente, mentre nel film definitivo 
la scena viene illuminata digitalmente 


come avviene su un vero set di ripresa. 
«Al contrario dei veri set di ripresa, noi 
possiamo controllare le luci e le ombre 
indipendentemente l'una dall'altra. Il 
problema classico di tutti i cineasti è 
che 20 luci producono 20 ombre. La co¬ 
sa meravigliosa delle riprese sintetiche 
è che tu puoi avere solo le ombre che 
vuoi» dichiara Ralph Gugghenheim 

Con tutti gli elementi assemblati il 
film e pronto per entrare nella «render 
farm», dove il banco di 300 processori 
Sun della Pixar farà il rendering finale 
del film. 

Dopo che il processo ha raccolto la 
massiccia quantità di informazioni digi¬ 
tali per determinare l’animazione, la mo¬ 
dellazione e l’illuminazione, il software 
Renderman produce il risultato com¬ 
plessivo piuttosto lentamente? da 2 a 
15 ore per fotogramma 

Le immagini finali sono poi trasferite 
al sistema di video editing Avid, dove 
Lasseter ed il suo team fanno il mon¬ 
taggio digitale di Toy Story. Il risultato 
viene memorizzato in un array di hard 
disk che sarà usato per creare la pellico¬ 
la finale da 35mm. «e 


Gerardo Greco è raggiungibile tramile MC-link alla 
casella grec o e tra mite Internet agli indirizz i gre- 
Imamrlirklì e 71562 \5 lyiaromniisrivr con I 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


179 









ANTEPRIMA 


MS Access 

per Windows 95 

di Francesco Patroni 


□ ccess è diventato in breve tempo 
(la prima versione risale agli inizi 
del ‘93, la seconda al maggio del 
1994) il prodotto di classe DBMS più 
diffuso. 

I motivi di questo innegabile succes¬ 
so sono tanti a partire dal fatto che si 
tratta di un prodotto eccellente, che co¬ 
niuga nel migliore dei modi una effetti¬ 
va facilità e gradevolezza d'uso con le 
sue potenzialità intrinseche, in termini 
dì funzionalità per la gestione di databa¬ 
se complessi e voluminosi. 

Altro motivo del successo, questa 
volta di tipo commerciale, è che Access 
è stato inserito nella Suite Office Pro¬ 
fessional della Microsoft, ed è quindi ar¬ 
rivato, in alcune situazioni quasi per ca¬ 
so, anche sui computer di persone che 
magari erano interessate ad usare solo 
Word, oppure Excel o PowerPoint 
Il termine Professional non è stato 
usato a caso. Word, Excel e Power¬ 
Point, presenti nell'Office Standard, so¬ 
no prodotti destinati ad utenti finali, an¬ 
che quelli alle prime armi. Access, pre¬ 
sente nell'Office Professional, invece è 
un prodotto di classe superiore, che 
può essere sfruttato ad un buon livello 
solo da persone ben più esperte delle 
prime, persone che già conoscano le 
problematiche relazionali o perlomeno 


abbiamo la capacità «logiche» di intuir¬ 
le. Access è anche un prodotto adatto 
ai programmatori che lo possono usare 
per sviluppare applicazioni gestionali 
«chiuse», applicazioni che saranno usa¬ 
te da terze persone, magari semplici 
operatori, ai quali non è richiesta nessu¬ 
na preconoscenza. 

Le novità principali: 
le procedure di 
Autocomposizione 

La precedente versione di Access, la 
2 .0, aveva già raggiunto un ottimo livel¬ 
lo di potenza e di affidabilità. Questo è 
anche dimostrato dal fatto che la nuova 
versione, la 7.0 per Windows 95, non 
porta sostanziali modifiche alle sue ca¬ 
ratteristiche di base. Non cambiano I ti¬ 
pi di oggetto che costituiscono un'appli¬ 
cazione Access (la Finestra Database 
(figura D), le Tabelle, le Query, le Ma¬ 
schere (che prima si chiamavano Sche¬ 
de), i Report, le Macro e i Moduli), non 
cambiano le tipologie di Campo, inseri¬ 
bili in una Struttura di una Tabella, non 
cambiano le tipologie di Relazioni gesti¬ 
bili (già Access 2.0 le prevedeva tutte). 
Non cambiano di molto neanche i vari 
ambienti operativi, sia quelli in cui si 
creano le Strutture, le Query, le Ma¬ 


schere, ecc. sia quelli in cui si lavora per 
Inserire, Aggiornare, Cercare, Visualiz¬ 
zare Dati. 

Eppure le novità ci sono. 

La parte del leone le fanno le nuove 
funzionalità di Autocomposizione, alcu¬ 
ne delle quali sono evolutissime Ne ci¬ 
tiamo, e le vediamo anche nelle figure a 
corredo, qualcuna delle più spettacolari 

C’è l'Autocomposizione del Database 
(figura 2): basta scegliere un argomento 
e rispondere alle domande su quali 
campi in particolare (fermo rimanendo 
l'argomento scelto) si vogliano gestire. 
Access produce tutte le Tabelle, le Re¬ 
lazioni, le Query, le Maschere e i Report 
necessari e produce anche una Ma¬ 
schera iniziale di Menu, con una serie di 
pulsanti che servono per richiamare i 
vari oggetti operativi: Maschere e Re¬ 
port. 

Altra procedura di Autocomposizione 
sofisticata è quella che produce la co¬ 
siddetta «normalizzazione» delle Tabel¬ 
le. La vediamo in figura 3 e la spieghia¬ 
mo con un esempio. 

Supponiano che un utente Excel ab¬ 
bia riempito una tabella «piatta» con 
tantissimi dati, senza ragionare molto 
sulla loro organizzazione e sulla loro lo¬ 
gicità, ad esempio un elenco di Nomina¬ 
tivi di Persone di varie Aziende ed ap¬ 
partenenti a varie Categorie Una volta 
caricata con un po' di dati, la tabella uni¬ 
ca si dimostra scomoda da caricare ul¬ 
teriormente, ad esempio perché occor¬ 
re inserire tante volte le stesse informa¬ 
zioni sulle Aziende, perché si stanno in¬ 
serendo tante persone della stessa 
Azienda Si dimostra scomoda anche da 
utilizzare per eseguire alcuni tipi di ricer¬ 
ca rapida oppure per creare delle viste 
dei dati organizzate in una certa manie¬ 
ra: ad esempio l'Azienda, con i suoi da¬ 
ti, e poi le Persone di quella Azienda, 
ciascuna con i suoi dati. 

La soluzione può essere quella di 
convertire i dati da Excel ad Access, 
«normalizzando» la tabella originaria, il 
che, in pratica, significa scomporla in 
tre tabelle differenti, quella delle Perso¬ 
ne, quella delle Aziende e quella delle 
Categorie, e collegarle tra di loro con 
delle Relazioni. 

Ebbene Access si occupa di questa 
normalizzazione, che può essere del 


Figura I MS Access 
per Windows 95 - La 
nuova finestra Databa¬ 
se 

Le novità presenti nella 
versione 7 0 per Win¬ 
dows 95 di MS Access 
sono numerosissime, 
ma non sono rivoluzio¬ 
nane Ad esempio, ri¬ 
spetto alla versione 
precedente, rimane 
inalterata l'organizzazio¬ 
ne generale del prodot¬ 
to, che utilizza le stesse 
sei tipologie di elemen¬ 
ti Tabelle. Query, Ma¬ 
schere tche prima si 
chiamavano Schede!, 

Report. Macro e Modu¬ 
li. Anche i tipi dì dati in¬ 
seribili nelle strutture 
delle tabelle sono gli 
stessi II »ponte di co¬ 
mando » dell'applicazio¬ 
ne rimane la Finestra 

Database che ora ha un'organizzazione orizzontale e sulla quale è attivo il Menu di Scelta Rapida II suo 
contenuto si può vedere nelle classiche quattro modalità di Windows 95 





9 AmkufnU» 

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Gl Ctorft 
3 Elenco («ode*, 
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3 FreiHjEùch«l*c*erte 
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3 F nei*i j Venite [*i ut 
3 Fonie*) 

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180 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 

















ANTEPRIMA 

MS ACCESS PER WINDOWS 95 



proceduta di Autocomposizione si occupa di lutto, ma non arriva a inserite i dati 


Figura 2 - MS Access 
per Windows 95 - Au- 
tocomposizione del 
Database 

Sono state introdotte 
numerosissime pro¬ 
cedure di Autocompo- 
sizione per facilitare il 
lavoro con Access so¬ 
prattutto agli utenti al¬ 
le prime armi . Le più 
spettacolari sono 
quelle che costruisco¬ 
no dal nulla un intero 
Database, con Tabel¬ 
le. Relazioni. Masche¬ 
re. Report e quant 'al¬ 
tro serva per la com¬ 
pletezza dell'applica¬ 
zione Viene realizzata 
anche una Maschera 
iniziale che la da Me¬ 
nu All'inizio occorre 
decidere un argomen¬ 
to tra quelli, sono una 
ventina, disponibili La 


tore esperto che sa come impostare ed 
ottimizzare l'applicazione. Possono ser¬ 
vire all'utilizzatore inesperto che però 
deve approfittare di tali strumenti so¬ 
prattutto per imparare ad organizzare 
meglio le proprie applicazioni. 


Le novità vere e proprie 

Le novità più esteriori sono quelle do¬ 
vute all'allineamento dell’interfaccia di 
Access con le caratteristiche di Win¬ 
dows 95 Vediamo ad esempio la Fine¬ 
stra Database di figura 1, che è stata «ri¬ 
girata»: ha le linguette in alto e il suo 
contenuto può essere visto nei classici 
quattro modi. Sui vari elementi visualiz¬ 
zati è attivabile il tasto destro del mouse 

Ovviamente vengono riconosciute 
anche le regole vigenti per i prodotti Ot- 


tutto automatica, oppure guidata 
dall'operatore che magari decide quali 
campi inserire nelle varie tabelle. 

Altre funzionalità di supporto 

Sono state inserite numerose funzio¬ 
nalità collaterali, accessibili attraverso la 
voce Aggiunte, presente nel menu di 
Access. Ne citiamo un paio. 

C'è lAnalizzatore delle Prestazioni 
che valuta l'efficienza dei vari oggetti 
realizzati dall'utente ed eventualmente 
provvede a fornire dei suggerimenti o 
ad eseguire su di essi delle modifiche. 

C'è ì Analizzatore di Rete che prov¬ 
vede. in caso di applicazioni distribuite 
su rete, a scorporare dall'applicazione le 
tabelle condivise, che vengono lasciate 
sul Server, mentre l'applicazione, che fa 
da Front End verso l'utente, rimane sul¬ 
la macchina Client 

Per capire questa seconda funziona¬ 
lità occorre sapere che in un'applicazio- 
ne Access è possibile creare del colle¬ 
gamenti a Tabelle esterne. Questa pos¬ 
sibilità consente di creare un’applicazio¬ 
ne che contiene solo le Tabelle con i da¬ 
ti e un'applicazione che contiene le 
Query, le Maschere, i Report, le proce¬ 
dure di controllo, ma non contiene i da¬ 
ti. Questa suddivisione dei compiti è 
suggeribile per numerosi motivi. Il pri¬ 
mo è che l'applicazione, in questa ma¬ 
niera, diventa facilmente manutenibile 
Si inseriscono le modifiche nell'applica¬ 
zione Front End, senza dover mettere le 
mani in quella con i Dati. 

Lo sdoppiamento è utilissimo anche 
quando si lavora in Rete, in quanto in 
rete viaggiano solo i dati e non gli og¬ 
getti dell'applicazione 

È chiaro che strumenti di questo ge¬ 
nere non dovrebbero servire all'utilizza- 


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Figura 3 MS Access 
pei Windows 95 - 
Normalizzazione della 
Tabella 

La procedura di Auto- 
composizione che 
produce la Normaliz¬ 
zazione di una Tabella 
risulterà particolar¬ 
mente utile a quegli 
utenti che hanno 
creato una tabella di 
dati con Excel e che, 
via via che la carica¬ 
vano. si sono accorti 
che c'erano inutili ri¬ 
petizioni, che era dit¬ 
tiate ed in certi casi 


‘•nu¬ 


la in più tabelle dal contenuto omogeneo, e legate tra di loro sulla base di un campo m comune 


impossibile, eseguire 
certi tipi di ricerca op¬ 
pure organizzare certi 
tipi di visualizzazione 
dei dati La tabella, 
passata ad Access, si 
può normalizzaie. il 
che signihca spezzar- 


Figura A MS Access 
per Windows 95 - La 
finestra Relazioni . 

Le funzionalità e le ca¬ 
ratteristiche relazionali 
di Access 7.0 sono ri¬ 
maste invariate, per il 
semplice motivo che 
già in Access 2.0 eiano 
assolutamente com¬ 
plete, con Access in¬ 
tatti è possibile defini¬ 
re ed utilizzare qualsia¬ 
si tipo di Relazione 
esistente in natura Al 
di là degli aspetti ope¬ 
rativi, pei definire ed 
utilizzare le relazioni, 6 
importante padroneg¬ 
giarle concettualmen¬ 
te Un utente non deve 
avere dubbi su cosa 
sia una Relazione, su 
cosa significhi Integrità 
Referenziale, su che ti¬ 
po di controlli la Rela¬ 
zione esegue sui Dati 



uhm. 

NomxCortWe 
CognoiraCcrtatio 
SotNMORnxrfo 
IndruroT *»t uuva 

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Piwrfo 


if 1 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


181 


















































































ANTEPRIMA 

MS ACCESS PER WINDOWS 95 




Figura 5 - MS Access per Windows 95 - Filtro in Base a Maschera 

Vediamo una Maschera con Sottomaschera, tipologia di oggetto particolarmente adatta a visualizzare contemporaneamente dati di due Tabelle poste in Relazione 
Uno a Molli Ira di loro In Access 7 0 la Sottomaschera si crea con una specifica procedura di Autocomposizione Vediamo anche la nuova funzionalità che consen¬ 
te di creare una Ouery che filtra i dati da visualizzare inserendo i criteri di selezione direttamente nella Maschera Isi chiama Query bv Formi 

Figura 6 MS Access per Windows 95 - L 'ambiente Ouery py Enample 

Le Ouery non presentano grosse novità m termini di risultati ottenibili Anche in Questo caso sono state inserite numerose procedure di Autocomposizione che fa¬ 
cilitano il lavoro agli utenti alle prime armi Ricordiamo che la Query produce delle viste dirette sui dati lQuindi i dati della Query sono anche aggiornabili!, può utiliz¬ 
zare in Input una o piu tabelle, può produrre in output sia campi delle tabelle sia nuovi campi calcolati, può eseguire raggruppamenti e calcoli sui raggruppamenti e 
ouant'altro 


fice e quindi un'applicazione Access 
può entrare in un Raccoglitore di Office, 
le possono essere associate delle Pro¬ 
prietà, inseribili nel Riepilogo Informa¬ 
zioni, può essere aperta con la funziona¬ 
lità Apri Documento Office e quant'al- 
tro 

Spizzichiamo qui e là tra le altre no¬ 
vità. 

In fase di definizione della Struttura 
di una Tabella è possibile impostare, 
per un campo di tipo testuale, una mo¬ 
dalità di alimentazione di tipo Combo- 
Box o List Box. Si tratta delle stesse ca¬ 
ratteristiche di alimentazione prima pos¬ 
sibili solo all'interno di una Scheda. Ora 
valgono anche nelle Tabelle e nelle 
Query 

Si può creare una struttura partendo 

dalla fine In pratica si immettono un 
po' di record in una Tabella vuota e poi 
si crea la Struttura Anche in questo ca¬ 
so esiste una procedura «intelligente» 
che cerca di interpretare i dati che trova 
nella tabella, individuandone il tipo, le 
caratteristiche dimensionali, ecc. 

C’e una nuova procedura di Auto- 
composizione per realizzare una Tabella 
Pivot Si tratta di un'evoluzione rispetto 
alla precedente Query Campi Incrociati. 
La Tabella Pivot è uno strumento dina¬ 
mico che permette di analizzare e riepi¬ 
logare grossi quantitativi di dati, deci¬ 
dendo «al volo» le aggregazioni deside¬ 
rate La Query Compi Incrociati invece 
produce un output statico. 

È stata introdotta la comodissima 
Query by Form con la quale qualsiasi 


Maschera può essere utilizzata per 
creare un filtro per selezionare i dati da 
vedere. In pratica si tratta di un «servo- 
comando» che crea una Query usata 
come origine dei dati della maschera 
stessa. 

In una Maschera possono essere in¬ 
seriti, oltre ai controlli classici che sono 
rimasti gli stessi disponibili in Access 
2.0. sia controlli aggiuntivi di tipo OCX. 
sia oggetti OLE forniti da altre applica¬ 
zioni. Per quanto riguarda gli OCX Ac¬ 
cess 7.0, è compatibile con Visual Basic 
4.0. questo significa che in una Ma¬ 
schera Access possono essere utilizzati 
direttamente controlli VB, a conferma 
del perfetto allineamento tra i due pro¬ 
dotti. 

In un'applicazione è possibile definire 
quali oggetti eseguire al lancio (c'è una 
voce di menu Avvio), ad esempio una 
Maschera con dei pulsanti che lanciano 
le altre Maschere e i vari Report. 

Nella programmazione notevole è la 
funzionalità che converte le Macro (faci¬ 
li da costruire nell'ambiente operativo 
guidato) in Codice Visual Basic, più osti¬ 
co da trattare. Si possono ipotizzare 
quindi tre livelli di programmazione. Il 
primo livello è costituito dalle Macro, fa¬ 
cili da preparare nell'ambiente assistito 
Il secondo comporta la conversione au¬ 
tomatica delle varie Macro in altrettante 
procedure, sa di tipo Evento, associate 
quindi ad un Oggetto ed ad un Evento, 
sia di tipo generale, da richiamare speci¬ 
ficamente Il terzo livello consiste 
nell'ottimizzazione del codice. 


È diventato possibile impostare dei 
riferimenti a procedure esterne. Questo 
consente di creare e di utilizzare delle 
Librerie di Funzioni e di Procedure, con¬ 
divisibili da varie applicazioni 

È praticabile il Drag and Drop al di 
fuori di Access. Ad esempio è possibile 
selezionare i dati contenuti in una ma¬ 
schera o in un foglio dati e trascinare la 
selezione in Microsoft Word o Micro¬ 
soft Excel, conservando anche la for¬ 
mattazione. 

È inoltre possibile selezionare i dati 
da una maschera o da un foglio dati e 
salvarli come testo, come file RTF IRich 
Text Format) che può essere aperto da 
Microsoft Word, dal WordPad di Win¬ 
dows 95 e dalla maggior parte dei pro¬ 
grammi di elaborazione testi e di desk¬ 
top publishing per Windows. Può esse¬ 
re aperto anche come foglio di lavoro di 
Microsoft Excel. 

Due strumenti evoluti, anche questi 
sono nuovi, sono la Sincronia Repliche 
e la Replica del Database 

Per Replica di un Database si intende 
una procedura grazie alla quale più co¬ 
pie di uno stesso Database, utilizzate da 
piu utenti in maniera indipendente l'uno 
dagli altri, vengono automaticamente 
sincronizzate, con scambio ed integra¬ 
zione di dati e/o di oggetti. La procedura 
di riallineamento può essere gestita da 
programma e può appoggiarsi sullo stru¬ 
mento Sincronia File di Windows 95. 

In successive prove ed articoli ci ri¬ 
promettiamo di sperimentare a fondo 
tutte queste novità. «S 


182 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 













































EMGUSH 




Ogni articolo 
è accompagnato dalle 
note grammaticali e 
da un vocabolario 


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ANTEPRIMA 


Corel Xara 

di Francesco Petroni 


giornali che si occupano delle vi¬ 
cende societarie delle varie case 
presenti nel mondo del software 
parlano spessissimo della Corel, parti¬ 
colarmente attiva nel mercato delle 
software house, in qualità di acquiren¬ 
te. 

Molti dei nuovi prodotti della Corel 
nascono proprio da acquisizioni, citiamo 
ad esempio il Pamtbrush della Z-Soft 
Idiventato CorelPamt) e il Ventura della 
Xerox Software (diventato Corel Ventu¬ 
raI È recentissima l'acquisizione della 
Word Perfect (è un po' presto per vede¬ 
re i prodotti). 

Buona parte dei prodotti acquisiti, in 
particolare quelli ricadenti nella catego¬ 
ria Computer Grafica, sono entrati della 
Suite CorelDraw, altri, di classe o di ca¬ 
tegoria differente, vivono di vita propria, 
ad esempio il CoreIFlow. 

Xara. 

Posizionamento 

Anche il prodotto che mostriamo ora. 
si chiama Xara, è frutto di un'acquisizio- 
ne abbastanza recente, della Xara Itd. 
Del fatto che sia recente se ne notano 
le tracce anche nel suo ambiente opera¬ 
tivo, in cui non appare ancora Toggetti- 
stica standard Corel, come le Dialog 
Box a caduta, quelle che si chiamano 
Boll Up 

Si tratta di un prodotto di grafica vet¬ 
toriale di classe entry level, sia dal pun¬ 
to di vista economico, in quanto costa 
poco, sia dal punto di vista operativo, 
perche è un prodotto unico, semplice e 
divertente da usare. È quindi destinato 
soprattutto ad un pubblico non specia¬ 
lizzato. 

CorelDraw 6.0, che. come i nostri let¬ 
tori sanno, è ormai diventato una Suite 
di Prodotti (circa una dozzina, tra pro¬ 
dotti veri e propri ed utility), rimane in¬ 
vece un prodotto professionale, desti¬ 
nato, anche come categoria di prezzo, 
ad un pubblico di professionisti 

Tra i due, Xara e CorelDraw 6. non è 
stato stabilito ancora un rapporto diret¬ 
to. In altre parole Xara non vede i file 
realizzati con CorelDraw, che hanno 
suffisso CDR e che in ogni caso con¬ 
tengono informazioni non riconosciute 
da Xara, e viceversa CorelDraw non ve¬ 
de i file realizzati con Xara, che hanno 


suffisso XAR. Questo fatto è più grave 
in quanto il passaggio da Xara a Corel¬ 
Draw può essere una naturale evolu¬ 
zione. 

Si può, ovviamente, convertire il ma¬ 
teriale grafico in un formato preceden¬ 
te, ad esempio il 5, oppure in un forma¬ 
to intermedio, ad esempio il Metafile, 
ma si perde tempo, si spreca spazio sul 
disco (i metafile. suffisso WMF. occu¬ 
pano parecchio spazio) e spesso si per¬ 
dono informazioni grafiche. 


Xara. 

Caratteristiche 

Pur essendo un prodotto di classe 
Entry Level, Corel Xara presenta una 
serie di caratteristiche assolutamente 
professionali. Ne citiamo, in un piccolo 
elenco, qualcuna delle più significative 

Ambiente operativo ricco e ben or¬ 
ganizzato 

Attorno e sopra al foglio con il dise- 


Figura I - Corel Xara ■ 

Ambiente e strumenti 
operativi di base 
Corel Xara è il fratello 
minore del CorelDraw. 
ormai diventato un ve¬ 
ro e proprio sistema di 
prodotti grahci coordi¬ 
nati tra di loro e tutti di 
livello professionale 
Le caratteristiche prin¬ 
cipali del nuovo Xara 
sono quelle di essere 
un prodotto -generai 
purpose- nell'ambito 
della grafica vettoriale, 
di essere molto sofi¬ 
sticato in termini di 
funzionalità di creazio¬ 
ne e di manipolazione 
di essere mediamente 
dotato di funzionalità 
di manipolazione di 
immagini BitMap. di 
essere dotatissimo di 
ClipArt iparte delle 

quali sono quelle di CorelDraw, riconvertiteI. Altra sua importante caratteristica è la velocità di disegno 
permessa dal suo motore 32 bit 


Figura 2 - Corel Xara 
Manipolazione delle 
BitMap 

Come detto, Corel Xa¬ 
ra è un prodotto misto, 
nel senso che incorpo¬ 
ra sia funzionalità tipi¬ 
che di un prodotto Vec- 
tor sia quelle tipiche di 
un prodotto BitMap 
Qui vediamo un'imma¬ 
gine BitMap di argo¬ 
mento pasquale, con 
coniglietti e uova, sulla 
quale si può intervenire 
con una sene di effetti 
speciali, prima di piaz¬ 
zarla nella composizio¬ 
ne Si lavora in una co¬ 
moda Box a linguette 
che permette di con¬ 
trollare in anteprima il 
risultalo dell'effetto 
scelto 





184 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 





































ANTEPRIMA 
COREIXARA 


gno di possono mettere due tipi di stru¬ 
menti, le Barre, e ce ne sono svariati ti¬ 
pi, e le Gallery, speciali Finestre di Dia¬ 
logo specializzate per argomento. Tra le 
Barre citiamo quelle chiamate Infobar, 
che vengono attivate in funzione del ti¬ 
po di operazione che si sta eseguendo. 
Ad esempio se si pigia il pulsante del 
Riempimento, appare la sua Infobar, 
nella quale si definiscono tutti i tipi e 
tutte le caratteristiche dei riempimenti 
possibili. Tra le Gallery le più ricche so¬ 
no quelle che consentono la scelta delle 
Immagini ClipArt o delle BitMap o delle 
Texture 

Occupa una Gallery anche il comodo 
comando Trace, che, al solito, serve per 
convertire un'immagine BitMap, nel 
suo profilo vettoriale. 

Tecnologia a 32 bit 

Questo significa fondamentalmente 
due cose. La prima è un'enorme velo¬ 
cità di calcolo e di disegno. Ad esempio 
la Mini Minor (che vedete nella figura 
5), sulla quale tra parentesi abbiamo ap¬ 
plicato un effetto «nebbia», piazzandoci 
sopra un rettangolo trasparente e sfu¬ 
mato, viene ridisegnata in meno di un 
secondo (su una macchina mediamente 
dotata). La seconda è la precisione del 
disgno Lo prova ad esempio il Menu 
che mostra i fattori di Zoom predefimti, 
il cui valore massimo è di 25.601 per 
100! Questo significa che se ad esem¬ 
pio tracciate un cerchietto che, visto al 
100 per 100, risulta largo 1 cm sul vo¬ 
stro monitor, e zoomate al massimo sul 
suo perimetro, il piccolo tratto che ve¬ 
dete della sua circonferenza appare co¬ 
me un segmento rettilineo. Il diametro 
passerebbe da 1 cm a 2 metri e mezzo. 
Oppure è possibile definire spessori di 
linea pari a 1/100 di punto tipografico 
(circa 3 micron, millesimi di millimetro) 

Strumenti di tracciamento profes¬ 
sionali (quasi adatti ad un CAD) 

Procediamo ancora per esempi, Sup¬ 
poniamo di voler tracciare una Circonfe¬ 
renza, possiamo tracciarla partendo dal 
centro e definendone il raggio, possia¬ 
mo tracciarne un diametro, possiamo 
tracciare la diagonale del quadrato che 
la inscrive. In ogni caso è possibile, in¬ 
vece di tracciare gli elementi con il 
mouse, digitare i valori numerici delle 
loro coordinate. 

C'è uno strumento specifico per trac- 



i-l-"lBItnl nlailHI *| ..| I|w-- j-al«alF 


laiijs 






f-!-F£jF0 


| Noim«< C(*U 




1 mouU Kiwi CWim Cidi M aurei lo ««Unno* utelor, U»S3*7llr ? 

esempio il poligono di origine, che vedete m figura, era originariamente un semplice Quadrato 


Figura 3 Corel Xara 
L ambiente con i vari 
strumenti operativi 
Gli strumenti per il di¬ 
segno degli oggetti e 
per la toro manipolato¬ 
ne sono molto sofisti¬ 
cati Ad esempio una 
circonferenza può es¬ 
sere creata tracciando 
ne un raggio, oppure 
una circonferenza, op¬ 
pure la diagonale di un 
quadrato che la inscri¬ 
ve Ogni elemento pi io 
subire deformazioni 
prestabilite, ad esem¬ 
pio può essere trasfor¬ 
mato in stella, anche 
con gli spigoli arroton¬ 
dati. Sull'elemento, sia 
esso lineare che su¬ 
perficiale. Si può inter¬ 
venire a mano per 
deformarlo agendo sui 
suoi punti «attivi" Ad 


Figura A - Corel Xara - 
Effetti speciali vettoria¬ 
li, Sono quegli effetti 
speciali che. se usati 
con abilità, permettono 
di realizzare immagini 
molto curate nei detta¬ 
gli e nelle sfumature 
Vediamo il classico ef¬ 
fetto Blend, che produ¬ 
ce una sene di figure 
intermedie, come pro¬ 
filo e come colori, ri¬ 
spetto a due immagini 
di origine Vediamo an¬ 
che l'effetto trasparen¬ 
za associabile a qual¬ 
siasi elemento Vedia¬ 
mo anche un poligono 
che può subire tantissi¬ 
me manipolazioni, ef¬ 
fetti stella, arrotonda¬ 
mento delle curve, in¬ 
tervento sui singoli no¬ 
di, ecc. 



/ EcM A[r*n t » UDIRI*i H'niICP» U ,| D 


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Figura 5 - Corel Xara - 
CbpArt sofisticata nu¬ 
mero t 

Questa macchinetta 
« mihm. presa dalla se¬ 
zione ClipArt del CD. 
mostra con chiarezza 
quale livello di raffina¬ 
tezza si possa raggiun¬ 
gere con gli strumenti 
vettoriali È chiaro che 
la tecnica compositiva 
à ben differente da 
quella necessaria in un 
prodotto di tipo Bit 
Map. m cui gli strumen¬ 
ti operativi e l'estro de¬ 
vono essere quelli del 
pittore. È anche ben 
differente da quella ne¬ 
cessaria per un prodot¬ 
to di Rendering, che 
parte sempre da una 
base tecnica e, nel ca¬ 
so della hgura. da un 
ambiente operativo tré 
dimensionale. 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 


185 















































ANTEPRIMA 
COREL XARA 


Figura 6 ■ Corel Xara - 
Manipolatone dei pu¬ 
pari Lego. 

In guaina di padre di 
due bambini posso dire 
di essere sufficiente¬ 
mente esperto di co¬ 
struzioni Lego. I perso¬ 
naggi Lego sono smon¬ 
tabili a pezzi, la testa, il 
corpo, le braccia, le 
mani, ecc poi ci sono 
accessori, come i cap¬ 
pelli, gli attrezzi, le ar¬ 
mi. che si possono 
passare da un perso¬ 
naggio ad un altro 
Trattando le ClipArt 
vettoriali come omini 
Lego è possibile creare 
nuovi personaggi, as¬ 
semblando i vari pezzi. 


Figura 7 - Corel Xara - 
ChpAlt sofisticata nu¬ 
mero 2 

Due disegni fantasia. Il 
CD di Xara contiene, ol¬ 
tre al prodotto, 10.000 
clipart in formato XAR . 
ancora non direttamen¬ 
te compatibile con Co- 
relDraVr, 500 fotografie 
m formato JPEG a 16 

milioni di colon, 250 
texture e 500 font True 
Tvpe. alcuni dei quali 
molto decorativi Ci so¬ 
no anche una cinquan¬ 
tina di filmetti AVI che 
esemplificano l'esecu¬ 
zione dei comandi piu 
significativi L accesso 
al materiale ChpArt av¬ 
viene dall'interno del¬ 
l'ambiente operativo, 
usando comode fine¬ 
strelle dette Gallery I 
testi scritti con i carat¬ 
teri True Type possono essere convenni in « profili« editabili con l normali strumenti Inoltre l'intero blocco 
di testo può essere sottoposto a vari tipi di manipolazione, anche per creare effetti 30 




ciare poligoni, che possono essere tra¬ 
sformati in stelle, possono subire arro¬ 
tondamenti dei vertici, ecc. 

Sono disponibili anche una serie di 
strumenti di tracciamento di linee di Be- 
zier, con possibilità di intervenire sui no¬ 
di, sulle cuspidi, sulle linee di tangenza. 

Colorare gli oggetti 

Ogni elemento superficiale può esse¬ 
re riempito con vari tipi di riempimento, 
colore pieno, colore che varia linear¬ 
mente tra due, anche con effetto arco¬ 
baleno, con effetto circolare o ellittico o 
conico. 

La superficie si può riempire con 
un’immagine BitMap, oppure con un 
motivo di tipo frattale. Ogni tipo di riem¬ 
pimento dispone di vari sottotipi e sfrut¬ 
ta altre impostazioni geometriche defi¬ 
nibili dinamicamente. 


Un elemento superficiale può anche 
essere reso trasparente, in modo da far 
apparire il disegno sottostante. Anche 
in questo caso si agisce con il mouse 
direttamente sull’elemento. Si può dare 
una gradazione e quindi una direzione a 
tale effetto. 

Tra gli strumenti operativi c'è un pic¬ 
colo cursore che serve per graduare le 
modalità di visualizzazione, da quella wi- 
reframe, che fa vedere, in bianco e ne¬ 
ro, solo i profili degli elementi in gioco, 
a quella con tutte le sfumature e le cor¬ 
rezioni anti-aliasing 

Strumenti di editing professionale 
Sono tantissimi quelli che permetto¬ 
no di modificare un profilo agendo sui 
suoi nodi fino a fargli raggiungere la for¬ 
ma desiderata. 

C’è lo strumento Mould, che in prati¬ 


ca consente di incorniciare un elemento 
del disegno, ad esempio una scritta, 
all'interno di un profilo prestabilito. 

C'è lo strumento Blend, che serve a 
creare una serie di oggetti intermedi tra 
due oggetti preesistenti. 

Sofisticatissimi sono gli strumenti 
che permettono di eseguire operazioni 
di tipo Booleano tra oggetti: somma, in¬ 
tersezione, sottrazione, per creare altre 
tipologie di oggetti. 

Si possono usare i piani per separare 
le vari componenti del disegno, e si ge¬ 
stiscono nella specifica Gallery dei 
Layer. 

Funzioni di Testo 

Il CD contiene 500 Font True Type, 
molti dei quali molto belli oppure spet¬ 
tacolari, 

Un testo scritto può essere converti¬ 
to in un oggetto grafico, e in quanto tale 
può subire tutti i maltrattamenti del ca¬ 
so. Può anche essere inserito in una 
cornice, con la funzionalità Mould. per 
fargli assumere la forma desiderata 

Quando si scrive un testo corto ci si 
può appoggiare ad una linea qualsiasi, 
anche curva o a serpentina. 

Accesso ai ClipArt e al materiale 
su CD 

Il materiale, abbondante, è facilmen¬ 
te raggiungibile con specifiche finestre 
Gallery. I file AVI che descrivono, con il 
sonoro, ed insegnano ad eseguire, con 
il video, i vari comandi di Xara sono rag¬ 
giungibili dalle pagine dell’Help 

Sulle immagini BitMap, inserite nella 
composizione, si può agire con una ven¬ 
tina di effetti speciali Anche in questo 
caso si utilizza una finestra Gallery che, 
tra le altre cose, permette di eseguire 
l'anteprima sull'effetto speciale richie¬ 
sto. 

Conclusioni 

Premesso che Corel Xara e un pro¬ 
dotto di grafica vettoriale (non può ser¬ 
vire per fare CAD, neanche per disegna¬ 
re dei Flow Chart, dei diagrammi di tipo 
Business, mai e poi mai per disegnare 
dei BitMap) l'impressione che abbiamo 
avuto è che riunisca in sé una serie di 
caratteristiche positive, che lo rendono 
appetibile sia ad utenti non specializzati 
in Computer Grafica, a cui piace dise¬ 
gnare o, più semplicemente, a costruire 
dei collage, con il computer, sia ad 
utenti professionali, a cui magari fa co¬ 
modo la sua velocità di disegno. In que¬ 
sti ambiti è molto dotato in termini di 
strumenti di disegno e di manipolazio¬ 
ne, ed è anche facile ed intuitivo da 
usare. 

«e 


186 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 
























MULTIMEDIA APPLICATIONS : PRODUCTION & TECNNOLOGY 

Film Interattivi l Sviluppo Software 
Depliant Digitali Duplicazione CD-ROM e Floppy 
Giochi l Packaging Design 
Educational l Supporto Distribuzione 



, MICROFORUM, tra le prime aziende ad 

• intraprendere la strada dello sviluppo 

• tecnologico del CD-ROM, investe 

• considerevolmente sulla riterrà offrendo ai 

• suoi dienti un know-how d'avanguardia. 

9 la sua struttura aziendale le tonsente di 

trasformare molte applitazioni in prodotti 
interattivi. Il suo team si tompone dei migliori 
professionisti della multimedialità: 
attount manager, in grado di tomprendere le 
esigenze dell'utente, di verifitare la fattibilità 
dei progetti e di trasferire input ai vari 

• reparti; multimedia produters, preposti a 

• toordinare il protesso produttivo; 

• designers, per progettare grafitamente il 
9 prodotto, sia a livello software thè nel 

9 patkaging e nella manualistita; 

programmatori ed animatori; reparto 
duplitazione e tonfezionamento CD-ROM e 

• FLOPPY DISK. 

MICROFORUM può gestire interamente il 
protesso produttivo multimediale o, a setonda 
delle esigenze, una parte di esso. 


LA TECNOLOGIA CD-ROM permette nuovi e 
interessanti sviluppi nel tampo della 
tomunitazione integrata. Attualmente nel 
mondo sono milioni gli utilizzatori, 
professionali e non, di lettori CD-ROM ed è un 
numero senza dubbio destinato ad aumentare. 
Con testi, immagini, suoni HI FI, video, su un 
supporto fatilmente utilizzabile è possibile 
ottenere la massima efficacia comunicazionale. 
Non esistono confini nell'utiUzzo di questo 
nuovo media. È prevedibile che, relativamente 
alla comunicazione aziendale e alla vendita, 
gli alti costi e la scarsa flessibilità della 
produzione stampa faranno pendere la 
bilancia a favore del CD. MICROFORUM è leader 
nel campo della gestione di dati su CD-ROM e 
la sua produzione multimediale si articola in 
film interattivi, depliantistica digitale, video 
cataloghi, videogames, 

educational, video musicali, 
presentazioni 
multimediali, 
promozionali. 




Non è una novità la presenza sul mercato di microprocessori alternativi a quelli Intel, compatibili 
con essi ma più efficienti o meno costosi. Ora però l'acquirente di un PC può scegliere fra ben 
tre alternative per quanto riguarda l'acquisto di una macchina «classe Pentium»: o affidarsi al 
bollino «Intel Inside» o dare retta alle proposte di AMD e Cyrix. Come stanno le cose? Qual è la 
scelta migliore? Cosa ci si può attendere dalle CPU compatibili? Questo mese cerchiamo di fare 
chiarezza su questi problemi esaminando tre computer basati su altrettanti processori differenti 

Corrado Giustozzi 


188 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


**) O ? <è ,5 








PROVA 
PC E PROCESSOR 



Le prestazioni di un computer non dipendono solo dalla CPU ma dall'equilibrio armonico di tutti i sottostate¬ 
mi interni. 


osa ne sarebbe dell'industria auto¬ 
mobilistica se esistesse una sola 
azienda produttrice di motori e tut¬ 
te le case costruttrici di autovetture do¬ 
vessero rifornirsi da lei? Sarebbe uno 
scenario agghiacciante, vero? Eppure 
questo è ciò che di fatto succede da anni 
nel mondo della piccola informatica, do¬ 
ve il leader indiscusso del mercato dei 
« motori" per PC è Intel con i suoi onni¬ 
presenti microprocessori della linea 
1 APX 86 

Falliti poi, 0 quanto meno fortemente 
ridimensionati, 1 recenti tentativi da parte 
di alcuni suoi concorrenti di imporre al 
mercato consumer processori intera¬ 
mente nuovi, e il riferimento non tanto 
velato è al pur validissimo PowerPC, la 
supremazia del Pentium sembra essere 
oramai assoluta . 

Già, il Pentium perché oramai il vec¬ 
chio 486 sopravvive solo, e ancora per 
poco, nella sua ultima reincarnazione 
DX4/100, mentre il mercato sia consu¬ 
mer che semiprofessionale è oramai de¬ 
finitivamente impostato sul Pentium in 
tutte le sue varie forme. Cosi il chip en- 
try-level è ormai il Pentium a 75 0 90 
MHz, quello « normale» è il Pentium a 
100, 120 e 133 MHz ed infine quello 
« topi’ è il Pentium a 150 e 166 MHz; in¬ 
vece le super workstation ed 1 server so¬ 
no oramai definitivamente orientate ver¬ 
so il Pentium Pro, ovvero il P 6 , che però 
è tutto un altro paio di maniche. 

Sembrerebbe dunque che tutto il 
mercato sia ormai definitivamente sotto¬ 
messo ad una placida «pax mtelica», che 
il colosso di Santa Monica provvede ad 
amministrare in modo tale da conservare 
la leadership ed il potere sui suoi partner 
senza però scontentarne alcuno. 

Eppure qualcuno non ci sta. Qualcuno 
che non vorrebbe vedere tutti i PC del 
mondo omologati col bollino blu come 
banane di razza, qualcuno che cerca una 
sua nicchia in un mercato apparente¬ 
mente granitico ed inaccessibile. Abban¬ 
donata ovviamente in partenza la folle 
idea di proporre processori del tutto nuo¬ 
vi Ise non ci sono riusciti IBM, Apple, 
Motorola coalizzati è difficile che ci rie¬ 
sca una piccola azienda con relativamen¬ 
te pochi capitali...), l'unica alternativa per 
ritagliarsi uno spazio nel mercato blinda¬ 
to dei processori è quella di proporre 
chip compatibili col Pentium ma più effi¬ 
cienti o meno costosi rispetto all'origina¬ 
le, o meglio ancora entrambe le cose 
contemporaneamente. 

La storia dei cloni 

In realtà la lotta era iniziata sin dai 
tempi del venerabile 386, che fu definiti¬ 
vamente abbandonato dalla Intel solo 
quando venne effettivamente clonato da 


produttori alternativi. La cosa si ripetè col 
486, e con molta piu rapidità rispetto a 
quanto era avvenuto col 386. La Intel ov¬ 
viamente agì per vie legali contro i dona¬ 
tori ma alcune storiche sentenze stabili¬ 
rono la liceità di questa operazione, ed 
anche il diritto di chiunque di dare ai pro¬ 
pri prodotti il nome «486» dato che i nu¬ 
meri non sono soggetti a copyright. Cosi 
Intel chiamò «Pentium» il 586 e spostò 
la sua lotta contro i donatori dal piano le¬ 
gale a quello tecnico, cercando di mante¬ 
nere la leadership tecnologica e accele¬ 
rando l'uscita dei nuovi chip in modo che 
1 concorrenti arrivassero comunque in ri¬ 
tardo sul mercato coi propri chip rispetto 
allo «stato dell'arte» Ed è questo uno 
dei motivi della per certi versi folle acce¬ 
lerazione tecnologica che ha investito il 
mondo dei processori in questi ultimi an¬ 
ni: dato che praticamente l'unica arma 


competitiva di Intel è la capacità di pro¬ 
durre chip sempre piu aggiornati, è gio¬ 
coforza che essa faccia «la lepre» produ¬ 
cendo novità a getto continuo per lascia¬ 
re la concorrenza sempre un passo indie¬ 
tro. Fatto sta dunque che nel momento 
in cui usciva il nuovo P6, ribattezzato 
Pentium Pro per motivi puramente di 
marketing, la concorrenza presentava 1 
cloni Pentium: ovvero processori com¬ 
pletamente pm-compatibili rispetto a 
quello Intel, ed in grado di offrire presta¬ 
zioni equivalenti ad un costo minore 
È ovviamente il fattore costo a deter¬ 
minare la validità commerciale dell'offer¬ 
ta di un processore alternativo conside¬ 
rando infatti che la CPU rappresenta ora¬ 
mai una fetta non indifferente del costo 
totale di un computer, e prendendo atto 
che viviamo in una fase di mercato per¬ 
versa nella quale per un OEM anche mil- 


Processors 

Pentium 166 MHz 
Pentium 150 MHz 
Pentium 133 MHz 
Pentium 120 MHz 
Pentium 100 MHz 
Pentium 90 MHz 
Pentium 75 MHz 
Pentium 66 MHz 
Pentium 60 MHz 
lntelDX4 100 MHz 

0 250 500 750 1000 1250 1500 


L'indice iCOMP è quello con II quale la Intel esprime convenzionalmente la potenza di calcolo dei propri 
processori. 


iCQMP(R) Index Ratings| 




MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


189 













PROVA 

PC E PROCESSORI 


Advanced Micro Devices 

Am5x86 

di Paolo Ciardelli 


È sialo spesso defini¬ 
to il peggior incubo che 
l'Intel potesse sognate 
di notte, e c'è da dire 
che di filo da torcere 
agli ex soci in affari, 
/'Advanced Micro Devi¬ 
ces, gliene ha dato pa¬ 
recchio Stavolta pur 
con un ritardo gigante¬ 
sco sull'uscita del suo 
Pentium compatibile 
Inome in codice K5I. 
mostra ancora i denti 
presentando la rivisita¬ 
zione del sempre verde 
486. Perché? Per fare 
soldi, non solo per far 
fronte agli impegni per 
la costruzione di una 
fabbrica di microproces¬ 
sori a Dresda luna 
scommessa da 1.9 mi¬ 
liardi di dollari!, ma an¬ 
che per portare avanti la 
sfida contro l'Intel sul 
fronte del Pentium Pro, 
magari facendosi dare 
una mano dalla appena 
assorbita NexGen. 



fabbricano piastre madri e 
relativo chipset per 
486DX, potranno offrire 
all'utenza finale una reale 
alternativa ai computer 
basati su Pentium, pro¬ 
prio in virtù del costo ag¬ 
gressivo del nuovo 
Am5X86. 

Visto che l’Am5X86 
sfrutterà una struttura 
della quarta generazione, 
non è necessaria alcuna 
riprogettazione della 
scheda madre per gli 
odierni sistemi desktop e 
portatili. Il chip è compati¬ 
bile con la base installata 
di software x86, inclusi i 
sistemi operativi Win¬ 
dows 3.x e Windows 95 
della Microsoft ed offre 
una soluzione economica¬ 
mente vantaggiosa e ad 
alto livello di prestazioni 
per l'upgrade DX2-66 e 
DX4-100 

L‘Am5X86 non solo of¬ 
fre prestazioni superiori al 
Pentium 75, ma assorbe 


Punto 35 micron 

Prima di tutto un po' di numeri. La tec¬ 
nologia sfruttata per la fabbricazione di 
questo chip è a 0.35 micron, mentre il 
core è basato sull'enhanced Am486. La 
frequenza a cui pulsa il cuore del- 
l’Am5X86 è di 133 MHz (nel dettaglio 
all'interno avviene una moltiplicazione 
per 4 dei 33 MHz del clock esterno della 
piastra madre, senza creare problemi allo 
standard PCI piu che al Vesa Locai Bus). 
Le prestazioni sono state potenziate an¬ 
che grazie all'inserimento di una cache 
write-back da 16 Kbyte e da una FPU in¬ 
tegrata. 

Fin qui tutto bene. Un nuovo micropro¬ 
cessore questo Am5X86, che rappresen¬ 
ta un dispositivo di quinta generazione 
destinato sia ai desktop sia ai portatili. I 
bench mark li potete vedere nell'apposita 
tabella e parlano da soli. La cosa che 
non mi stanco di ripetere è che ci trovia¬ 
mo di fronte ad un chip la cui struttura e 
la cui progettazione intrinseca è identica 
a quella dei sistemi 486 esistenti. 

In particolare i produttori che tuttora 


Ne rimarrà più di uno 

Nel film Highlander, la frase ricorrente era sempre la stessa “ne rimarrà uno solo" 
Ciò sicuramente non sarà cosi per il mondo x86 o Intel compatibile 

Le piccole second source, rientreranno nell'ombra, mentre alla lunga di alleanze stra¬ 
tegiche più che di fusioni ne vedremo molte. C'è da vedere ora cosa farà IBM con Cy¬ 
rix, visto e considerato che NexGen e stata assorbita da AMD e che più prima che poi 
diventerà obbligatorio fare uscire e montare l'emulatore hardware x86 da affiancare al 
Power PC. 

Sempre in quest'ambito sarà interessante vedere cosa farà anche la SGS-Thompson 
che per ora sfrutta le maschere della Cyrix. 

Buttata alle ortiche la coesistenza non pacifica sempre con la Cyrix, la Texas Instru¬ 
ments sfornerà il suo 586 e perciò il mercato dovrebbe farsi ancora una volta interes¬ 
sante 

Ma dove si faranno i soldi? 

Ancora per molto con gli x86 ed i Pentium, mentre con il Pro il decollo non sarà cosi 
roseo come dipingono all'Intel. Anche perché se si spinge sull’acceleratore si arriva pri¬ 
ma alla meta ma poi c'è il rischio che si rimane ad aspettare domandandosi' «e ora cosa 
ci faccio con tutta questa potenza?". 

Multimedialità, forse magari sfruttando il futuro P7, già soprannominato malignamen¬ 
te ma non troppo H-P 7 (vedi l'accordo con Hewlett Packard). 

Sicuramente ne vedremo delle belle, perché la prossima generazione allieterà i salotti 
del mondo con la vera e propria multimedialità oltre che l’home theater 

pc 


190 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 







anche meno corrente, con un conseguen¬ 
te aumento della durata delle batterie ed 
una minor produzione di calore. Grazie al 
suo alto livello di prestazioni, i sistemi 
portatili che utilizzano questo micropro- 


Come ben documentato sul datasheet 
del nuovo microprocessore dell'Advan- 
ced Micro Devices, questa CPU può mol¬ 
tiplicare il clock esterno sia per un fattore 
tre che quattro 

Di default quindi se montato su di una 
piastra madre che va a 33 MHz, il risulta¬ 
to sara un clock interno di circa 133 
MHz Bella velocità che sfrutta al meglio 
il bus PCI. Infatti il bus continua ad anda¬ 
re a 33 MHz, la velocità massima a cui 
può andare ed il microprocessore si inca¬ 
rica di moltiplicare la sua capacità inter¬ 
na, arrivando a 133 MHz. 

Ma se voglio di più e non mi interessa 
che il bus vada più lento o non possiedo 
un bus PCI e magari ne ho uno Vesa Lo¬ 
cai Bus, posso tentare di andare più velo¬ 
ce? 

Sì. si può Abbiamo provato ad andare 
a 160 MHz, moltiplicando il clock per 
quattro (40 per 4) senza che la CPU ten¬ 
tennasse o scaldasse più del dovuto. C'è 
da dire che il microprocessore o all'ac¬ 
censione funziona o non parte nulla. 

Niente paura quindi, basta una buona 
piastra madre multifunzione e perciò ab¬ 
bondantemente fornita di jumper da set- 
tare e naturalmente il manuale della 
scheda stessa. 

Come detto prima per andare più velo- 


cessore possono essere progettati senza 
una cache L2, permettendo cosi una ridu¬ 
zione dei costi di sistema ed un risparmio 
di spazio, oltre ad un miglioramento 
dell'affidabilità. 


ci bisogna fare i conti con il bus che più 
di tanto non va. Se parto da una frequen¬ 
za di clock di 40 MHz con un bus PCI, ot¬ 
tengo si i 160 MHz della CPU, ma non 
tutti I PCI reggono e perciò devo abbas¬ 
sare la frequenza Teoricamente infatti il 
bus PCI si ferma a 33 MHz, anche se al¬ 
cuni arrivano a 40 MHz. 

Con un Vesa Locai Bus la cosa è meno 
restrittiva in quanto potendo arrivare a 50 
MHz in teoria posso moltiplicare per 4 ed 
ottenere i 160 MHz (4 per 40 MHz) o te¬ 
nermi sul tranquillo e moltiplicare per 3 
(3 per 50 MHz) ed avere delle elaborazio¬ 
ni a 150 MHz. 

Tutte queste prove sono state effet¬ 
tuate su di una sola piastra madre e per¬ 
ciò vanno prese con il beneficio di inven¬ 
tario. 

Inoltre i risultati non sono sempre stati 
congruenti con quanto ci si sarebbe 
aspettato e perciò rimandiamo al grafico 
riassuntivo. 

In finale però che bello poter tentare il 
tentabile in un mondo che sembra così 
statico come quello dei microprocessori. 

Per dovere di cronaca abbiamo anche 
tentato di mandarlo a 4 per 50 MHz, 200 
MHz... naturalmente il computer non ha 
fatto il boot. 

pc 


le lire in meno sul 
costo del proprio 
prodotto sono un 
significativo vantaggio 
competitivo nei confronti della concor¬ 
renza, va da sé che un risparmio sul pro¬ 
cessore si riflette nella possibilità di offri¬ 
re agli acquirenti un prodotto più conve¬ 
niente rispetto ad altri 

Ma quali sono oggi le reali alternative 
al Pentium? Essenzialmente sono due, e 
ce le propongono due « grandi» del silì¬ 
cio: AMD e Cyrix. Lasciando i dettagli 
tecnici agli appositi riquadri, notiamo che 
il posizionamento dei due prodotti è qua¬ 
si opposto: infatti mentre il processore 
AMD di fatto si pone in concorrenza ai 
Pentium di fascia bassa, facendo leva 
soprattutto sul costo, quello Cyrix si pre¬ 
senta come una valida alternativa ai Pen¬ 
tium più potenti vantando una migliore 
efficienza nella gestione delle sue risorse 
e quindi una maggiore capacitò di calcolo 
a parità di frequenza di clock. 

La nostra prova 

È il caso dunque di andare a vedere 
come stanno le cose, per capire se e 
quanto le offerte di processori alternativi 
al Pentium siano valide e convenienti. 
Abbiamo dunque pensato di dare un'oc¬ 
chiata a tre macchine attualmente in 
commercio in Italia, di tre produttori dif¬ 
ferenti, basate sui tre chip Intel, AMD e 
Cyrix. 

Attenzione: non dovete leggere que¬ 
sta come una «prova a confronto». I 
computer che abbiamo scelto, infatti, so¬ 
no volutamente eterogenei e per certi 
versi incomparabili. Dobbiamo quindi 
chiarirci sugli scopi deH'articolo in modo 
da capire cosa vuole e soprattutto cosa 
non vuole essere. 

Non ci interessava tanto andare a ve¬ 
rificare l'efficacia intrinseca dei singoli 
processori; le diatribe fra i costruttori 
sono già piuttosto accese, la guerra dei 
benchmark è violentissima e tutto som¬ 
mato l'intera vicenda è essenzialmente 
un falso problema. Alla fine, Infatti, 
quello che l'utente acquista non è il so¬ 
lo processore ma un sistema completo, 
unico e quasi irripetibile, formato da 
quella data CPU con quella data scheda 
madre, con quel dato BIOS, con quelle 
date periferiche, e le interazioni fra tutte 
queste componenti influenzano enor¬ 
memente e quasi imprevedibilmente il 
throughput complessivo del computer 
nel suo insieme 

Quello che invece ci interessava era 
valutare globalmente tre sistemi presenti 
sul nostro mercato, ognuno indipenden¬ 
temente dagli altri, e ciascuno per quan¬ 
to riguarda la proposta del singolo co¬ 
struttore. Niente prova a confronto, dun- 


Se 133 vi sembran pochi... 

Mandiamolo a 160 MHz 

In attesa che arrivi ufficialmente il modello a 160 
MHz, proviamo ad aumentare il clock dell'Am5x86 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


191 










PROVA 

PC E PROCESSORI 


que, né verifica analitica delle prestazioni 
della CPU Tuttavia era inevitabile, aven¬ 
do tre macchine del genere in casa, ten¬ 
tare di tirare qualche considerazione di 
carattere generale sul fenomeno delle 
CPU compatibili, sia sotto il punto di vi¬ 
sta economico che su quello tecnico, ma 
sempre con lo sguardo rivolto agli aspet¬ 
ti pratici della vicenda 


Ecco perché in qualche misura vi anti¬ 
cipiamo in questo articolo le conclusioni 
delle prove: perché si tratta di considera¬ 
zioni generali, pur se legate alle singole 
specificità di ciascuna delle macchine da 
noi valutate Ed ecco anche perché ab¬ 
biamo scelto di aprire l'articolo con la 
stessa immagine di copertina ma senza i 
nomi dei computer: a significare questa 


astrazione di risultati dai tre casi concreti, 
solo parzialmente svincolata dalla reale 
natura di prodotti differenti ed indipen¬ 
denti 

Una visione d'insieme 

Veniamo dunque a ciò che abbiamo 
rilevato sottoponendo i tre sistemi in 


Cyrix 6x86 

di Andrea de Prisco 



sette stadi Ognuna delle due pipeline, X e 
Y, può processare molte istruzioni contem¬ 
poraneamente 

- Lo stadio Instruction Fetch (IFI preleva 
16 byte di codice dall’unità cache in un sin¬ 
golo ciclo di clock e controlla il flusso di co¬ 
dice per ogni istruzione di salto che puO 
modificare la normale sequenza di pro¬ 
gramma 

- Instruction Decode UDÌ Composto a 
sua volta da due stadi, IDI valuta il flusso 
di codice e determina il numero di byte in 
ogni istruzione Fino a due istruzioni per ci¬ 
clo di clock sono inviate allo stadio ID2 

- Address Calculation (ACI Composto 
anch’esso da due stadi, ACI calcola l'indi¬ 
rizzo di memoria per l'istruzione se questa 

si riferisce ad un operando in 
memoria, AC2 esegue ogni fun¬ 
zione richiesta di memory mana¬ 
gement, gli accessi alla cache o 
ai registri Se una istruzione di 
floating pomt è individuata, AC2 
la invia all'unita FPU per la sua 
esecuzione 

- Lo stadio Execute IEX) ese¬ 
gue le istruzioni usando gli ope¬ 
randi messi a disposizione dal 
precedente stadio AC 

- Lo stadio Wnte Back IWBI 
memorizza i risultati dell'esecu¬ 
zione o in un registro all'interno 
dell'unità intera o nel wnte buf¬ 
fer dell'unità di controllo della 
cache, 

Out-ol-order processing Se 
un'istruzione è eseguita più ve¬ 
locemente di una precedente 
istruzione eseguita nell’altra pi- 
peline, le istruzioni possono es¬ 
sere completate fuori ordine II 
completamento Out-of-order av¬ 
viene negli stadi EX e WB 

Data dependency Solutions 
La dipendenza logica dei dati ti¬ 
picamente forza l'esecuzione se¬ 
rializzata delle istruzione e può 
degradare le performance II 
6x86, tuttavia, implementa il re- 
nammg dei registri, la rimozione 
della dipendenza logica dei dati 
(compresa la spedizione antici- 


6x86 elimina molte dipendenze logiche tra i 
dati e i conflitti di risorsa esistenti in altri 
microprocessori. Il 6x86 è formato da cin¬ 
que blocchi funzionali: l'unità intera, la ca¬ 
che. la MMU, la FPU e l'unità interfaccia¬ 
mento col bus 

Gli indirizzi fisici sono calcolati dalla 
MMU e passati all'unità cache e all'unità di 
interfacciamento bus IBIU) La BIU provve¬ 
de all'interfacciamento tra il sistema ester¬ 
no e le unità interne di esecuzione del pro¬ 
cessore 

Integer Unit 

L'unità intera offre l’esecuzione parallela 
delle istruzioni utilizzando due ptpelme a 


A detta della stessa Cyrix, la famiglia di 
processori 6x86 offre il più alto livello di 
performance oggi disponibile per i PC de¬ 
sktop Grazie all’utilizzo di un'architettura 
innovativa di sesta generazione, i processo¬ 
ri 6x86 raggiungono performance da prima¬ 
to 

Ottimizzato per eseguire sia istruzioni a 
16 che a 32 bit, il Cyrix 6x86 è pienamente 
compatibile con il set di istruzioni x86 Rag- 
giunge alte prestazioni attraverso l'utilizzo 
di due unità intere ottimizzate superpipeli- 
ned e una FPU integrata Le unità intera e 
floating point sono ottimizzate per eseguire 
un ampio flusso di istruzioni, usando tecni¬ 
che avanzate che includono il register rena- 
ming. l'out-of-order completion, il data de¬ 
pendency removai, il branch 
prediction e l'esecuzione spe¬ 
culativa Pur raggiungendo 
prestazioni superiori già con il 
software esistente, il Cyrix 
6x86 si può offrire performan¬ 
ce ancora superiori (con un 
guadagno pari al 5-10 per cen 
tol utilizzando codice apposita¬ 
mente ricompilato, 

La sua architettura super¬ 
scalare mette a disposizione 
due pipelme distinte per ese¬ 
guire istruzioni multiple in pa¬ 
rallelo ed ottenere alte perfor¬ 
mance Inoltre, incrementan¬ 
do il numero di stadi delle pi- 
pelme si evitano interruzioni 
nell'esecuzione delle istruzioni 
ed è offerta alta scalabilità ver¬ 
so le frequenze di clock mag¬ 
giori Il meccanismo di Regi- 
ster Renaming permette la 
memorizzazione temporanea 
di dati e la loro disponibilità 
immediata senza attendere 
che la CPU acceda alla cache 
interna o alla memoria di si¬ 
stema 


L'architettura 

Il 6x86 e il primo di una 
nuova generazione di proces¬ 
sori ad alte performance com¬ 
patibili x86 Attraverso l'utiliz¬ 
zo di tecniche innovative, il 


192 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 








prova ai soliti test che effettuiamo di 
routine sui computer in prova. 

Generalmente, chi ci segue abitual¬ 
mente lo sa, la nostra filosofia ci impo¬ 
ne di non pubblicare i risultati dei ben- 
chmark ma in quest'occasione è chiaro 
che è proprio da lì che dobbiamo parti¬ 
re Vediamo dunque nel primo grafico i 
risultati che abbiamo ottenuto sulla no¬ 


stra suite di prova. Ricordo che si tratta 
di cinque applicativi reali, scelti perché 
ciascuno di essi sollecita caratteristiche 
specifiche del sistema in prova. In nes¬ 
sun caso, naturalmente, vengono coin¬ 
volte la parte grafica o di I/O sui dischi: 
ciò che lavora è solo il sottosistema 
CPU+cache+memoria, in modo da dare 
un'indicazione della reale potenza di ela- 



16 bit per MS-DOS; ciò 
può apparire un limite nel caso di pro¬ 
cessori superscalari a 32 bit. ma invece 
secondo noi dà indicazioni ben più signi¬ 
ficative in merito alla reale capacità del¬ 
le CPU di eseguire codice «normale» e 


Sequence 

Control 

linei 


Flooting Point 
Queue 


FPU 
, OpCode 


Flooting Point 
ProcesKx 


Flooting Point Unii 


IF 

IDI 

ID2 

ID2 

AC1 

AC1 

AC2 

AC2 

EX 

EX 

WB 

WB 


X Pipe 


Y Pipe 
Unii 


f 32 . 

X linear 
Addreis 


Instruction Address 


Instruction Data 


X Doto 
32 

Y Dato 


32 


32 

Y Linear 
Addre» 


128 


32 


256 Byte Instruction 
line Cache 


16 KByte Unified Cache 


Cache Unit 


Memory Management Unit 


X Physkcd 
? 1 Ad<W 

32 


Address 


32 


Data 


Y aS^ 


Bus 

Interface 

Unii 


A31-A3 

BE7H-BE0# 


D63-D0 


Control 


173*501 


paia di operandi e risultati) e il bypassing 
dei dati per risolvere effettivamente la di¬ 
pendenza dei dati e consentire l'esecuzio¬ 
ne parallela di istruzioni che contengono 
queste dipendenze. 

Branch control. Le istruzioni di salto si 
presentano in media ogni 4/6 istruzioni nei 
programmi in codice x86. Gli stadi della pi¬ 
peline possono arrestarsi mentre si aspetta 
che la CPU processi il nuovo flusso di istru¬ 
zioni Il 6x86 minimizza il degrado delle pre¬ 
stazioni e il tempo di latenza delle istruzioni 
di salto attraverso l'uso della predizione di 
salto e dell'esecuzione speculativa 

Il 6x86 utilizza un Branch Target Buffer 
IBTB) a 256 posizioni, quattro vie di tipo as¬ 
sociativo per memorizzare gli indirizzi di 
salto e le informazioni di predizione salto. 
Utilizza inoltre uno stack ad otto posizioni 
per memorizzare l'indirizzo di target delle 
istruzioni RET. La decisione di prelevare o 
meno l'indirizzo di target è basato su un al¬ 
goritmo di branch prediction a quattro stadi 
che raggiunge un'accuratezza del 90%. 

Floating Point Unit 

L'unità in virgola mobile raggiunge alte 
prestazioni eseguendo le istruzioni floating 


point in parallelo con le istruzioni intere at¬ 
traverso un interfacciamento a 64 bit. È 
compatibile con il set di istruzioni x87 e 
aderisce allo standard IEEE-754. La FPU in¬ 
corpora due code a quattro posizioni (per le 
istruzioni e per la memorizzazione) per faci¬ 
litare l'esecuzione parallela delle istruzioni 
Le informazioni sono scambiate con l'FPU 
attraverso otto registri accessibili sotto for¬ 
ma di stack, un registro di controllo e un 
registro di stato 

Cache Unit 

Il 6x86 incorpora due cache: una unifica¬ 
ta da 16 Kbyte (dual pori) per dati e istru¬ 
zioni e una instruction Line Cache da 256 
byte. La cache unificata può memorizzare 
istruzioni e dati in ogni proporzione e offre 
un migliore sfruttamento rispetto a due se¬ 
parate aree di memoria di egual misura per 
dati e istruzioni. Un incremento delle pre¬ 
stazioni di interfacciamento della cache con 
l'unità intera è dato dalla presenza di una 
Instruction Line Cache, fully associative, ad 
alta velocità. 

Memory Management Unit 

L'unità di Memory Management (MMUI 


tiaduce l'indirizzo lineare fornito dall'unità 
intera nell'indirizzo fisico utilizzato dalla ca¬ 
che unificata e dal bus interface Le proce¬ 
dure di Memory Management sono com¬ 
patibili x86 e aderiscono al meccanismo di 
paginazione standard 

Bus Interface Unit 

L'unità di interfacciamento bus (BIU) 
mette a disposizione i segnali e le tempo- 
rizzaziom richieste dalla circuiteria esterna 
Il bus esterno a 64 bit supporta due diffe¬ 
renti modi di sequenza di indirizzamento 
per il ciclo di burst. Il modo «one-plus-four» 
è compatibile con le specifiche P54C (Pen¬ 
tium) 

Operando in modalità «linear burst» la 
CPU minimizza l'attività di bus e offre 
performance migliori Quest’ultima moda¬ 
lità è supportata di molti chip set a 64 bit 

Il System Management Mode (SMM) of¬ 
fre un interrupt che può essere utilizzato 
per il power management o per l'emulazio¬ 
ne trasparente in software di periferiche di 
I/O. 

Inoltre, il 6x86 supporta un'interfaccia 
hardware che permette alla CPU di entrare 
in modalità basso consumo Isuspend mo¬ 
de). 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


193 
































































PROVA 

PC E PROCESSOR 


3 CPU a confronto 

Valori reali 



Amazzoni Renderl Totale 


3 CPU a confronto 

Valori normalizzati a 150 MHz 



, bum , , 

Regine Crobots Render2 


Amazzoni Renderl Totale 


Nel primo grafico Igui 
soprai vediamo i risul¬ 
tali dei tre sistemi in 
prova alla nostra suite 
di test, espressi come 
indice rispetto ad un 
386 a 33 MHz con co- 
processore 387 Nel 
secondo grafico Un alto 
a destra! tali valori so¬ 
no stati normalizzati a 
15 0 MHz per eliminare 
l'effetto delle differenti 
frequenze di clock; si 
evidenzia cosi la diver¬ 
sa efficienza intrinseca 
dei tre sistemi in pro¬ 
va Qui a fianco vedia¬ 
mo esplicitata la diffe¬ 
renza globale di presta¬ 
zioni nel passaggio dai 
dati reali a duelli nor¬ 
malizzati. 


3 CPU a confronto 

Rapporto frequenza-prestazioni 



Reale 


150 MHz 


Cyrix 


Intel 


AMD 


non espressamente ottimizzato per le 
nuove architetture Purtroppo infatti la 
maggior parte degli applicativi tuttora 
utilizzati è ancora a 16 bit, e praticamen¬ 
te nessuno di quelli a 32 bit è specifica¬ 
mente ottimizzato per il Pentium. 

I risultati torniti dalla suite sono in se¬ 
condi (in media essa impiega circa 
un'ora sui 486/100 o Pentium di fascia 
bassa), ma nel grafico essi sono stati 
trasformati in un indice rispetto alle pre¬ 
stazioni offerte dal minimo comun de¬ 
nominatore dei sistemi a 32 bit, ovvero 
il 386 a 33 MHz dotato di coprocessore 
numerico. A colonna più alta corrispon¬ 
de dunque prestazione migliore 

Come possiamo vedere, ed era pe¬ 
raltro facile prevedere, il sistema che ri¬ 
sulta più potente è quello basato sul 
Pentium, grazie al suo elevatissimo 
clock di ben 166 MHz. Il clock del Cyrix, 
nonostante il chip si chiami 686/120, è 
infatti di «soli» 100 MHz, mentre quello 
dell'AMD è di 133 MHz. 

Ma andiamo un po' in profondità e 
domandiamoci cosa succederebbe se, 
ipoteticamente, tutti questi tre sistemi 


andassero alla medesima velocità di 
clock, Diamo dunque uno sguardo al se¬ 
condo grafico, dove le prestazioni misu¬ 
rate sono state normalizzate ad una fre¬ 
quenza comune di 150 MHz. Sorpresa: 
il processore Cyrix balza fuori e si piazza 
nettamente al primo posto di questa 
ipotetica classifica di prestazioni a parità 
di clock 

Ovviamente questo risultato va pre¬ 
so con le molle: non è infatti detto che 
le prestazioni siano linearmente scalabili 
col clock come abbiamo presunto, ed 
ovviamente c'è da tener presenti le in¬ 
terazioni con la piastra madre che qui 
sono state bellamente ignorate. Tutta¬ 
via il significato è chiaro: l'architettura 
del processore Cyrix è più efficiente di 
quella del Pentium, consentendo dun¬ 
que un'esecuzione più efficiente del co¬ 
dice. 

Ciò conferma in buona sostanza le 
affermazioni di Cyrix, che da sempre 
sostiene che il suo chip sia più efficien¬ 
te di quello Intel. 

Il motivo tecnico è semplice: il Pen¬ 
tium non dispone di sottosistemi che 


ottimizzano in hardware l’esecuzione 
del codice, ma conta tutto sul fatto che 
il codice che dovrà eseguire sia già sta¬ 
to precedentemente riorganizzato ed 
ottimizzato ad hoc dal compilatore che 
lo ha generato. 

Ne consegue che la maggior parte 
del codice esistente, non essendo spe¬ 
cificamente ottimizzato per il Pentium, 
sfrutterà questo chip solo per una parte 
delle sue reali possibilità. Il Cyrix 686 in¬ 
vece, cosi come avviene nel Pentium 
Pro. dispone di appositi meccanismi 
che gli consentono di riorganizzare ed 
ottimizzare «al volo» al suo interno il co¬ 
dice eseguito, evitando ogni spreco di 
risorse e dunque consentendo in defini¬ 
tiva una esecuzione più rapida ed effi¬ 
ciente del codice stesso. 

Da notare tuttavia che il Pentium ri¬ 
mane vincitore sui test basati sui calcoli 
in floating point. 

L'AMD arriva buon ultimo; ma non 
bisogna dimenticare che, pur se spac¬ 
ciato come alternativa ai Pentium low- 
end, questo Am5x86 è in realtà non è 
altro che un 486; la sua architettura in¬ 
fatti non è superscalare ma tradizionale, 
e le sue buone prestazioni vengono ot¬ 
tenute per puro e semplice effetto della 
maggiore frequenza di clock e non, co¬ 
me avviene per il Pentium ed il Cyrix 
686 , sfruttando un effettivo parallelismo 
interno. 

Conclusioni 

Le conclusioni, come al solito, dove¬ 
te a questo punto trarle voi. E per que¬ 
sto vi lasciamo alla lettura delie prove 
che seguono. Ricordate solo che si trat¬ 
ta di sistemi differenti, ciascuno dei 
quali con prò e contro. L’importante è 
sapere che oggi come oggi si hanno 
delle alternative anche alla scelta del 
microprocessore. 

MS 


194 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 































Jepssen PC K5 

di Paolo Ciardelli 


□ iffidate dalle imitazioni. Purtroppo 
la sigla è fuorviante sull'esatto 
microprocessore alla base di que¬ 
sto computer. Non si tratta infatti del 
Pentium compatibile della AMD IK5 do¬ 
ve la kappa sta per Kriptonite che do¬ 
vrebbe distruggere l'Intel Super Mani, 
ma la rivisitazione del sempre verde 
486. Nel dettaglio si tratta dell'«X5» un 
microprocessore di prestazioni piu che 
paragonabili ad un Pentium ma dal co¬ 
sto irrisorio di cui abbiamo già trattato e 
ci occupiamo anche nelle pagine prece¬ 
denti più approfonditamente. 

Comunque la kappa potrebbe venire 
a proposito trasformando l'eterna tele¬ 
novela della rincorsa tra l'AMD e l'Intel, 
in un romanzo di «cappa e spada” Ar- 
tenzione però che pur montando un mi¬ 
croprocessore con un core 486. questo 
personal dà dei punti a molti esemplari 
presenti sul mercato, anche se monta¬ 
no una CPU Intel Pentium. 


Essenziale ma non troppo 

L'abilità di trovare negli oggetti sem¬ 
plici una bellezza superiore a quella del¬ 
l'elaborazione deirornato. in giappone¬ 
se viene chiamata wabi Non si riferisce 
solo all'oggetto, ma anche a come vie¬ 
ne disposto nell'ambiente È un concet¬ 
to un po' astruso per la nostra filosofia 
occidentale che può trovare alcuni 
esempi nella povertà degli ambienti 
monastici e perciò spesso viene defini¬ 
to uno stile senza sostanza, un faux 
zen. 

È un po' la sensazione che si prova di 
fronte a questo desktop della Jepssen 
che si avvale di un classico contenitore 
di forma parallelepipeda. interamente in 
lamierino metallico di medio spessore. 

Le aggiunte di colore dunque si limi¬ 
tano al marchio quadrato in alto a de¬ 
stra, a lato il display verde a tre cifre in¬ 
dicante la velocità ed il tasto di accen¬ 


sione grigio in basso sempre a sinistra 
Dunque il frontale si divide in due 
parti distinte da una separazione anche 
decorativa. A sinistra oltre ai particolari 
sopra elencati, trovano posto il pulsante 
di reset (leggermente concavo) e quello 
della selezione della velocità In vertica¬ 
le poi troviamo due bay a disposizione 
per altrettante periferiche da 3.5" Una 
naturalmente è occupata dal floppy disk 
drive da 3.5" da 1.4 Mbyte formattati, 
con il tasto di espulsione in alto per non 
creare problemi di operatività. 

Nella parte destra ci sono due bay da 
5 25". uno occupato dal lettore di CD 
ROM a quadrupla velocità interfacciato 
IDE con la piastra madre 

Come di concerto essendo la struttu¬ 
ra del desktop di forma classica e matu¬ 
ra. la parte posteriore è interamente de¬ 
dicata alle uscite verso il mondo ester¬ 
no e le prese di alimentazione. 

A sinistra troviamo la sezione alimen- 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


195 


PROVA 








PROVA 

JEPSSEN PC K5 


tatrice con relative spina e presa asser¬ 
vita, mentre a destra il retro delle varie 
schede tornisce le prese seriali, paralle¬ 
le e video SVGA 

Una bella tastiera 

Un po' di attenzione va spesa sulla 
tornitura della tastiera, che non è me¬ 
diocre come in tante altre configurazioni 
più o meno cinesi. Questa periferica di 
input è ben disegnata e la posizione dei 
tasti è ergonomica I vari tasti sono dif¬ 
ferenziati con un colore a seconda delle 
funzioni espletate e sia il tocco che la 
corsa danno sicurezza durante la digita¬ 
zione di un testo qualsiasi. Certo non 
sono presenti i due tasti funzione speci¬ 
fici per Windows 95 ma sono neces¬ 
sari? 

Anche il mouse è di forma piacevole 
ed ergonomica A corredo inoltre viene 
fornito un comodo porta mouse adesivo 
e relativo tappetino antipolvere e scivo¬ 
lo. 

Un bel monitor completa la dotazio¬ 
ne Si tratta di un 15" caratterizzato da 
ottime caratteristiche di luminosità e 
contrasto. 

Uno sguardo all'interno 

La struttura interna è classica Un 
lungo tondino di ferro corre dalla pane 
frontale sinistra a quella posteriore de¬ 
stra per rinforzare il mobile II centro 
dello stesso e diviso meccanicamente 
da una paratia sulla quale trovano posto 


Jepssen PC K5 


Costruttore e distributore: 

Jepssen Italia. Via Dottor Paianolo 33, 

Agira IENK Tel 0935/956777 
Prezzi UVA esclusah 
PC K5. 8 Mbyte RAM, 

hard disk 850 Mbyte Ut 1 295 000 

Monitor PC IS Ut 585 000 

CD-ROM Ut 225 000 


i vari cestelli vuoti o pieni che alloggiano 
le periferica di massa. 

Tutte queste sono interfacciate con 
la piastra madre in modalità IDE e senza 
dover sfruttare delle schede aggiuntive 

Gli slot a disposizione sono molti, sia 
a standard PCI che ISA. Niente proble¬ 
mi per alloggiare delle schede lunghe o 
per poter aumentare la dotazione di me¬ 
moria, sia quella RAM vera e propria (8 
Mbyte) che quella di cache di secondo 
livello. 

Anche la scheda video a standard 
PCI può essere agevolmente adattata 
alle esigenze dell'utente. 

La dotazione delle memorie di massa 
e notevole, sia un hard disk da 850 
Mbyte formattati che un lettore di CD¬ 
ROM a quadrupla velocità che all'occa¬ 
sione può rendere conto delle sue doti 
di velocità potendo sfruttare l'ampia bi¬ 
blioteca disponibile su questo tipo di 
supporti ottici. 

La cablatura è razionale ma il micro¬ 


processore risulta in una posizione non 
di facile accesso. 

Questo è abbondantemente ventola¬ 
to, anche se non c'è stato messo nes¬ 
suno strato di silicone per aumentare il 
trasferimento termico. Per dovere di 
cronaca il microprocessore non scalda 
per nulla, anche se, come fa fede la fo¬ 
to. e espressamente richiesto l'uso di 
un radiatore e di un ventilatore 

Il nuovo microprocessore in questio¬ 
ne è l'Advanced Micro Devices 
Am5.86, un dispositivo di quinta gene¬ 
razione, con un core ridisegnato al me¬ 
glio, che offre prestazioni di tutto rispet¬ 
to. Per quanto riguarda la potenza misu¬ 
rata con dei benchmark standard di 
mercato, questi hanno fatto registrare 
dei valori superiori all'Intel Pentium 75, 
ma vi rimandiamo alla sezione dove ne 
parliamo più specificamente. 

In ogni caso va ripetuto che ci trovia¬ 
mo di fronte ad un chip la cui struttura e 
la sua progettazione intrinseca è identi¬ 
ca a quella dei sistemi 486 esistenti e 
che si rivolge in particolare ai produttori 
che tuttora fabbricano piastre madri e 
relativo chipset per 486DX, che potran¬ 
no offrire all'utenza finale una reale al¬ 
ternativa ai computer basati su Pen¬ 
tium, proprio in virtù del costo aggressi¬ 
vo del nuovo Am5,86 

La frequenza di clock di 33 MHz della 
mother board pilota al meglio le periferi¬ 
che a standard PCI, per poi essere qua¬ 
druplicata all'interno della CPU (arriva a 
133 MHz) e dare il meglio in fatto di ela¬ 
borazione dei dati 



La tastiera ergonomicamente bella 


196 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 





































PROVA 



Lo due viste tramali e posteriori. In basso invece possiamo vedere l'interno. 




La dotazione software 
ed il futuro 

Piu che all'altezza. Pre installato 
sull'hard disk c'è Windows 95 della Mi¬ 
crosoft che offre da subito la soluzione 
per poter sfruttare appieno un compu¬ 
ter In laboratorio poi questo desk top è 
stato sfruttato per applicazioni più stret¬ 
tamente multimediali, con la preventiva 
installazione di hardware specifico In 
ogni frangente si è rivelato più che 
all'altezza del prezzo. 

Non solo, ma sfruttando il datasheet 
disponibile in formato elettronico PDF 
sul WEB della Advanced Micro Devices, 
si sono potute effettuare delle vere e 


proprie sperimentazioni, culminate nella 
possibilità di raggiungere la frequenza di 
150 MHz (tre volte 50 MHz) con le con¬ 
seguenze del caso (vedi riquadro) 


Conviene un x86? 


Allargo la domanda: conviene com¬ 
prare un sistema basato su x86? Si se 
non ve ne importa nulla di essere alla 
moda, di essere invece che di apparire 
Sì se l'elaboratore lo dovete sfruttare 
personalmente e non dovete regalarlo a 
vostro figlio. Infatti, in giro vale la regola 
che è meglio apparire che essere, e le 
qualità non sono date dai risultati ma da 
cosa si adopera. Per meglio dire con co¬ 
sa si dice che si sta adoperando. Fa 
molto in l'informatica, tanto da diventa¬ 
re un argomento di conversazione, per 
cui... 

Se però siete al di sopra delle parti 
ed i soldi sono soldi, conviene veramen¬ 
te sfruttare ancora un x86. 

Oltre tutto con una CPU cosi se il gi¬ 
ravite non vi spaventa e l'elettricità 
nemmeno, affidatevi con fiducia a quei 
venditori che non disdegnano di guada¬ 
gnare meno soldi e più rispetto dai pro¬ 
pri clienti prospettando un acquisto del 
genere. 

Attenzione però che la 
scelta sarà dura. Il marke¬ 
ting dell'Intel ha già sfor¬ 
nato il Pentium a 150 e 
166 MHz, abbassando il 
prezzo del 133 e del 120 
MHz ed addirittura si pre¬ 
vede l'anticipo dell'uscita 
di nuove versioni più ve¬ 
loci prima del calendario 
previsto Attenzione ho 
scritto marketing e non i 
progettisti La tecnologia 
sta correndo di più delle 
necessità degli utenti e 
ciò potrebbe essere peri¬ 
coloso 

KE 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


197 




































PROVA 



PC Master Premium 6x86 P120Plus 

di Andrea de Prisco 


ideo Computer è sicuramente 
un'azienda che ha saputo tenere 
ben alta la bandiera del computer 
assemblato, offrendo sempre una linea 
di prodotti molto ampia, distribuiti capil¬ 
larmente sull'intero territorio nazionale 
tramite si suoi «Master Pomt », offerti a 
prezzi di vendita estremamente vantag¬ 
giosi. Ma nel panorama di tutti i compu¬ 
ter compatibili acquistabili in Italia, i PC 
Master si sono sempre fatti notare sia 
per l'utilizzo di CPU ad alte prestazioni 
IIntel e compatibili), sia per la dotazione 
di software a corredo veramente fuori 
dal comune. Si parla, infatti, di ben 1 7 
prodotti offerti in dotazione con le mac¬ 
chine Master Premium si va da Win¬ 
dows 95 fino a Corel Draw 5. senza di¬ 
menticare Microsoft Works, l'enciclo¬ 
pedia multimediale Genias (in italiano), 
il correttore ortografico Errata Corrige, il 


corso di inglese English in Touch. Tanti- 
virus PC-Cillin, il dizionario italiano su 
CD-ROM Devolo-Oh. A questa vera e 
propria valanga di software si aggiunge 
un programma di bilancio familiare (P- 
Family 1.0), uno di gestione aziendale 
per contabilità e magazzino (Phact). un 
compressore per file e programmi (W 
Zip 2.1). un programma per il calcolo 
della redditività dei risparmi (Regolo 1). 
un'antologia della letteratura italiana su 
CD-ROM (Medialiber). un programma 
di CAD bidimensionale (CAD/3x). uno 
per monitorare i titoli di borsa tramite 
una scheda teletext opzionale, più due 
giochi m te radivi di massimo realismo 
per la gioia di chi acquista un computer 
anche per divertirsi: International Sensi- 
ble Soccer e il simulatore di volo Torna¬ 
do. Scusate se è poco. 

La macchina che ci accingiamo a 


provare in queste pagine, monta il nuo¬ 
vo Cyrix 6x86, concorrente del ben piu 
blasonato Pentium con il quale gareggia 
senza esclusioni di colpi per la supre¬ 
mazia nell'ambito delle macchine ad al- 
te/altissime prestazioni Pur essendo 
pm compatibile con i microprocessori 
Intel di quinta generazione (Pentium) è 
stato battezzato 6x86 per mettere in 
evidenza le sue migliori prestazioni a 
parità di clock, che lo avvicinano mag¬ 
giormente a quelle offerte dalla genera¬ 
zione successiva dei Pentium Pro (pur 
non raggiungendo lo stesso livello di 
sofisticazione tecnologica) Da un punto 
di vista tecnico, il Cyrix 6x86 utilizza 
un’architettura superscalare basata su 
due pipelme che eseguono istruzioni 
multiple in parallelo. Integra al suo in¬ 
terno una unità floating pomt a 80 bit di 
alte prestazioni e 16 kbyte di cache uni- 



198 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 









PROVA 

PC MASTER PREMIUM 6x86 P120Pius 


ficata, per la memorizzazione di dati e 
istruzioni, funzionante in modalità Write 
Back. 

Un minitower 

Dal punto di vista estetico, il Master 
Premium un non si discosta dagli altri 
modelli di personal computer in forma¬ 
to minitower Le dimensioni moderata- 
mente compatte del cabinet fanno si 
che sia facilmente posizionarle in con¬ 
figurazione desktop accanto al monitor 
o sotto la scrivania come si è costretti, 
invece, a fare con i cabinet di dimensio¬ 
ni maggiori. 

Sul lato frontale troviamo ben quat¬ 
tro predisposizioni per altrettante unità 
di memorizzazione. Due in formato 
5.25 e due per le unità 3.5 L'esempla¬ 
re in nostro possesso dispone sia di un 
lettore di CD-ROM a sestupla velocità 
che di un'unità floppy disk da 3.5 al¬ 
loggiata, tramite adattatore, nella predi¬ 
sposizione da 5.25. Questa soluzione, 
apparentemente inspiegabile. trova giu¬ 
stificazione nel fatto che in questo mo¬ 
do l'unità si trova più in alto, in una po¬ 
sizione certamente più comoda da rag¬ 
giungere quando la macchina è posizio¬ 
nata sotto la scrivania Non mancano, 
sempre sul frontale, la consueta chia¬ 
vetta per bloccare la tastiera, un pulsan¬ 
te di reset, un deviatore per commuta¬ 
re tra velocità «Turbo» e velocità 
«Low» (indicata da un piccolo display 
da due cifre a sette segmenti) e l'inter¬ 
ruttore di alimentazione. 

Il retro della macchina è, se voglia- 


PC Master Premium 6x86 P120Plus 


Produttore e distributore: 

Video Computer SpA 
Via Antonelii. 36 

Collegno ITOi ■ Tel 011/4034828 
Prezzi UVA esclusaI: 

PC Master Premium 6x86 PI20Plus 

8MB PAM - Harddisk I GB 

Scheda video Matrox Millennium 

17 pacchetti software Ut. 2 559 000 

Lettore CD-ROM interno 6 * Ut 298000 


mo, ancora più «normale». Troviamo la 
consueta finestra circolare per la vento¬ 
la d'aerazione dell’alimentatore, i con¬ 
nettori maschio/femmina per la presa di 
alimentazione e per dare corrente al 
monitor, le predisposizioni per gli slot 
sia ISA che PCI e la presa per la tastie¬ 
ra Quest'ultima è di buona qualità, è 
caratterizzata dal classico layout dei ta¬ 
sti di tipo avanzato e in più dispone dei 
tasti specifici di Windows 95 con i quali 
è possibile richiamare i menu e selezio¬ 
nare le voci senza l'ausilio del mouse 
(funzionalità pensata soprattutto per i 
più pigri) 

All'interno 

Per accedere all'interno del Master 
Premium è sufficiente togliere quattro 
viti dal retro e rimuovere il coperchio 
metallico semplicemente sollevandolo 
dalla sua sede. Già da un primo esame 
è possibile notare la cura che è stata ri¬ 


servata nell'assemblaggio delle vane 
componenti Tutti i cavi di alimentazio¬ 
ne o i fiat-cable di interfacciamento so¬ 
no fissati tra loro tramite fascette in 
modo che nulla possa muoversi all’in¬ 
terno . senza autorizzazione 

Gli slot d'espansione sono in tutto 
otto, quattro in standard ISA e quattro 
di tipo PCI. Per questi ultimi è assicura¬ 
ta la compatibilità con le specifiche 2 0 
e tutt’e quattro gli slot supportano la 
modalità PCI master Gli slot per 
l’espansione di memoria sono quattro e 
utilizzano moduli standard SIMM a 72 
pin Utilizzando moduli da 32 megabyte 
è possibile espandere la memoria cen¬ 
trale fino a 128 megabyte. Qualsiasi 
combinazione di SIMM è ammessa, a 
condizione che i moduli siano installati 
a coppie di tipo identico. In altre parole 
se sul nostro computer vogliamo ag¬ 
giungere altri otto megabyte di RAM 
dovremo acquistare due «bacchette» 
da quattro e non un unico modulo da 
otto La cache di secondo livello instal¬ 
lata dal costruttore è da 256 kbyte ed è 
di tipo Pipelined Burst SRAM. 

Il microprocessore, direttamente ac¬ 
cessibile senza rimuovere altri compo¬ 
nenti, è montato su zoccolo ZIF (Zero 
Insertion Force) ed è sormontato da 
una ventola di aerazione «immersa» 
nell'aletta di raffreddamento. 

La velocità della motherboard può 
essere settata (tramite |umper) per le 
velocità di 50, 60 e 66 MHz. La velocità 
interna del microprocessore, a sua vol¬ 
ta. può essere moltiplicata per un fatto¬ 
re 1.5. 2, 2.5 e 3 Nel nostro caso la pia- 





La tastiera, di buona qualità, incorpora anche i tasti specifici per pilotare > menu di Windows 95 senza mouse 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


199 


































PROVA 

PC MASTER PREMIUM 6x86 P120PIus 


stra madre era settata a 50 MHz con un 
fattore di moltiplicazione pari a 2 (la 
CPU Installata è a 100 MHz), ma utiliz¬ 
zando processori ancora più veloci e 
possibile spingerci fino a 200 MHz, 
moltiplicando per 3 la massima velocità 



II processore installato è un Cyrix 6x86 a 100 MHz 



Vista ■'fronte/retro" della macchina . Notare la meccanica floppy disk alloggiata in una sede da 5 e HA 


della board che è pari a 66 MHz 

Per finire, a corredo con il Master 
Premium troviamo una scheda grafica 
davvero eccezionale, la Matrox MGA 
Millenium recensita, dall'instancabile 
Bruno Rosati, sul numero di novembre 
di MCmicrocomputer. Si tratta di una 
scheda video velocissima, dotata di un 
acceleratore grafico a 64 bit, 2 megaby¬ 


te di WRAM (Windows RAM, in pratica 
una memoria che bufferizza le pagine 
grafiche in ambiente Windows) espan¬ 
dibili ad 8 per ottenere la modalità true 
color (24 bit/pixel) fino alla strabiliante 
risoluzione di 1600x1200 punti L'acce¬ 
leratore video offre la possibilità di vi¬ 
sualizzare in full motion full screen i fil¬ 
mati MPEG, e al contempo offre ampie 
capacità di rendering tridimensionale 
con tanto di display driver per Auto¬ 
CAD. 



Il PC Master aperto Notare i cavi lutti fissati tramite fascette e l'ottima accessibilità al processore 


Promessa mantenuta 

Conclùdiamo questa prova del Ma¬ 
ster Premium con un primo commento 
ai risultati raggiunti dalla macchina sot¬ 
toposta, come sempre, ai nostri con¬ 
sueti benchmark. Paragonando i risulta¬ 
ti ottenuti con quelli di una macchina 
Pentium alla medesima velocità di 
clock (100 MHz) è possibile rilevare un 
effettivo aumento di prestazioni, da par¬ 
te del processore Cyrix, di un abbon¬ 
dante trenta per cento per quel che ri¬ 
guarda i calcoli in aritmetica intera e 
una situazione più o meno paritaria per 
le operazioni in virgola mobile. Conside¬ 
rate che le prime, salvo applicazioni 
molto particolari, sono sicuramente le 
più usate da un personal computer, 
possiamo concludere che utilizzare un 
processore Cyrix 6x86 in luogo di un 
Pentium può offrire vantaggi tangibili in 
termini di velocità. A detta, poi, della 
stessa Cyrix, il microprocessore 6x86 
offre performance addirittura superiori 
a quelle di Pentium Pro per quel che ri¬ 
guarda le operazioni a 16 bit (tuttora 
molto utilizzate nei programmi Win¬ 
dows), con un chip dal costo notevol¬ 
mente più contenuto. Quanto prima, 
verificheremo... 

«e 


200 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 














































Sinergy 166 

di Corrado Giustozzi 


omputer delle mie brame, qual è 
la CPU più veloce del reame? At¬ 
tualmente, senza scomodare sua 
maestà Pentium Pro e rimanendo sem¬ 
pre nell'ambito dei processori x86-com- 
patibili, il top di potenza è offerto dal 
Pentium a 166 MHz, annunciato da 
mamma Intel ai primi dello scorso gen¬ 
naio ed oramai già regolarmente disponi¬ 
bile agli OEM. 

Uno dei primi assemblatori nostrani a 
proporre macchine basate su questa 
CPU è Centro HL, che con il suggestivo 
nome di Sinergy ci presenta un compu¬ 
ter davvero interessante: potente, com¬ 
pleto, versatile e perfino economico, il 
che non guasta davvero. 

Costruito attorno ad una motherboard 
Pride, in grado di accettare un gran nu¬ 
mero di processori a varie frequenze di 
clock, il Sinergy 166 monta anche, opzio¬ 
nalmente, l’interessante kit multimediale 
Diamond comprendente un lettore di 
CD-ROM ad ottupla velocità, una scheda 
audio Diamond ed una coppia di casse 
attive Yamaha, oltre ad un gran numero 
di titoli multimediali su CD. Fra le dota¬ 
zioni di serie troviamo invece l'ottima 


scheda video Diamond Stealth 64 e un 
hard disk IBM da ben 1,7 GByte. Com¬ 
pleta il tutto un interessantissimo moni¬ 
tor Sony da 15" con tubo Trinitron. 

Descrizione 

È nelle botti piccole che c'è il vino 
buono, o almeno così si dice. Che sia ve¬ 
ro o no, resta comunque il fatto che ora¬ 
mai anche i personal più potenti vengo¬ 
no «inscatolati» in contenitori mimtower, 
i quali probabilmente rappresentano il 
miglior compromesso fra ingombro ed 
utilizzazione dello spazio. In effetti il mini- 
tower è collocabile sul posto di lavoro 
più facilmente di un tower ed occupa 
meno spazio di un desktop, pur consen¬ 
tendo al costruttore di assemblare le va¬ 
ne parti del computer senza sacrificare 
eccessivamente lo spazio di manovra 

Il pannello frontale di questo Sinergy 
sarebbe abbastanza «tranquillo», per non 
dire anonimo, se non vi fossero a movi¬ 
mentarlo il grosso pulsante arancione 
dell'alimentazione e soprattutto la curio¬ 
sa fascia marmorizzata posta in basso. 

In alto si trovano due moduli standard 


per memorie di massa esterne da 5,25" 
pollici e due alloggiamenti per drive per 
mìnifloppy; sulla destra, in una specie di 
bombatura che sale verticalmente, le 
consuete tre spie di funzionamento, i ta¬ 
sti di reset e Turbo (ormai totalmente 
inutile!) e il citato pulsantone di alimenta¬ 
zione. 

Anche posteriormente tutto è norma¬ 
le: in alto incontriamo la sezione alimen- 
tatrice, dotata di cambiatensione e presa 
di corrente asservita, in basso lo spazio 
dedicato alle espansioni che raccoglie sia 
le feritoie per le schede sia una serie di 
forature predisposte sul pannello per in¬ 
serirvi i connettori delle interfacce più co¬ 
muni. 

La tastiera in dotazione è una Mitsumi 
di buona qualità, anche se un po' troppo 
leggera; l'azionamento è morbido, men¬ 
tre la disposizione dei tasti è quella Mi- 
crosoft-like che comprende alcuni tasti 
supplementari dall’uso specificamente 
previsto con Windows 95. Assieme al 
computer viene fornito un mouse Logite¬ 
ch a tre tasti del tipo Pilot, previsto per il 
collegamento su interfaccia seriale. 

Il monitor Sony che abbiamo ricevuto 



MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


201 











PROVA 
SINERGY 166 




Sinergy 166 


Produttore e distributore:: 

Centro HL Srl 
Via Luca Landucci. I 
50136 Firenze 

Tel 167/013037 (Numero VerdeI 
Prezzi IIVA esclusaY. 

Sinergy 166 Pentium 166 MHz, 

16 MByte RAM. HD 1.7 GByte 
Diamond Stealtti64 4 Mb VRAM Ut 3 928 000 
Monitor Sony 15' Ut 880 000 

Kit multimediale Diamond 8000 Lit 990000 


I controlli elettronici del monitor Sony 


La coppia di casse attive Yamaha facenti parte del 
kit multimediale Diamond 


è veramente un bel prodotto, il tubo Tri¬ 
nitron SuperFme con dot pitch di 0.25 
mm consente una resa eccellente delle 
immagini, mentre il circuito multisync 
permette di arrivare alla risoluzione di 
1280x1024 pixel Tutti i controlli dell'im¬ 
magine sono digitali, e naturalmente il 
monitor è conforme alle specifiche 
«verdi» EnergyStar e dunque è in grado 
di porsi in stato di stand-by su comando 
del computer per risparmiare i fosfori 
del tubo catodico e diminuire il consu¬ 
mo di corrente durante gli intervalli di 
non utilizzo. 

Nel computer in prova era installato il 
kit multimediale Diamond, casa anch'es- 
sa distribuita da Centro HL. Esso consi¬ 
ste di una scheda sonora a 16 bit compa¬ 
tibile SoundBlaster e MPU-401 con sin¬ 
tesi WaveTable a 32 voci basata sul chip 
Yamaha OPL-3, un lettore CD-ROM 8X 
compatibile con gli standard MPC3, Pho¬ 
to CD e Multisession XA, una coppia di 
diffusori attivi Yamaha. Nel kit sono an¬ 



che compresi cinque eccellenti CD-ROM 
multimediali di argomento sia ludico che 
didattico: Myst, Magic Carpet, Rebel As- 
sault. SimCity 2000 e la Enciclopedia 
Compton edizione 1996. 

L'interno 

Per accedere all'interno occorre, co¬ 
me avviene per la maggior parte dei mi- 
nitower, svitare le sei viti che bloccano 
posteriormente la «carrozzeria» ed 
estrarre quest'ultima. Si ottiene cosi un 
accesso completo da entrambi i lati della 
motherboard. 

Ad un primo esame generale la mac¬ 
china appare ben costruita e sufficiente- 
mente curata. La motherboard occupa 
ovviamente quasi tutto lo spazio all'inter¬ 
no dello chàssis e fa la parte del leone 
quanto a collegamenti, dato che essa in¬ 
corpora anche le principali interfacce 
standard nonché il controller per floppy 
ed hard disk. Quasi al centro campeggia 
il microprocessore, sormontato dalla 
classica e necessaria ventolina per il raf¬ 
freddamento forzato. 

Parliamo un attimo della motherboard 
Si tratta di una Pride «FreeWay» basata 
sul chipset Intel Triton. Può montare fino 
a 128 MByte di RAM anche di tipo EDO, 
e dispone di una cache di secondo livello 
di 256 KByte espandibili a 512 KByte; la 
cache è generalmente di tipo asincrono 
write-back, ma la motherboard può ospi¬ 
tare anche una cache di tipo sincrono 
che consente un notevole incremento di 
prestazioni 

Le interfacce integrate consistono in 



La tastiera, del nuovo tipo "per Windows 95" 


202 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 











































PROVA 
SINERGY 166 


due porte seriali bufferizzate veloci con 
UART compatibile 16550 ed una porta 
parallela veloce bidirezionale EPP/EPC È 
inoltre presente un doppio controller PCI 
EIDE che consente di gestire sino a 
quattro periferiche contemporaneamen¬ 
te, ed un controller per due floppy da 
1,44 o 2,88 MByte. Il BIOS, un arciclas¬ 
sico Award, è di tipo flash aggiornabile 
da software; esso consente l’autorileva- 
mento degli hard disk IDE, permette di 
configurare i parametri degli slot PCI, 
supporta il Plug and Play reale con auto¬ 
configurazione delle schede e condivi- 
sione degli interrupt fra schede PCI, di¬ 
spone di password di sicurezza e con¬ 
sente di gestire tre livelli di power savmg 
secondo vari parametri di attivazione. 

Gli slot di espansione sono tre di ti¬ 
po PCI e quattro di tipo ISA, di cui uno 
condiviso con il bus PCI. 

La motherboard accetta vari tipi di 
CPU a varie frequenze di clock e vari 
rapporti di moltiplicazione della fre¬ 
quenza; in pratica sono possibili tutte le 
configurazioni sensate (e anche molte 
di quelle non sensate...) per i Pentium 
da 75 a 200 MHz. 

La scheda video montata di serie è 
la ormai classica Diamond Stealth 64, 
dotata di acceleratore grafico S3 Vision 
968 e RAMDAC a 200 MHz. Per l'occa¬ 
sione la sua memoria VRAM, solita¬ 
mente di 2 MByte, è stata espansa a 4 
MByte per avere la possibilità di rag¬ 
giungere la risoluzione di 1280x1024 
pixel a 65K colori. La scheda può esse¬ 
re inoltre dotata di un modulo Motion 
Video Player che consente la decodifi¬ 
ca MPEG in hardware per la massima 
velocità di presentazione; il modulo si 
collega in piggy-back alla scheda, e la 
dota anche di ingressi NTSC o PAL 


Conclusione 

Rapidamente uno sguardo ai prezzi, 
lasciando le considerazioni sulle presta¬ 
zioni all'apposita sezione con le conclu¬ 
sioni globali. 

Il Sinergy 166 viene dunque, con tut¬ 
to il ben di Dio tecnologico or ora visto 
(compresi la Stealth con 4 Mb di VRAM 
e Windows 95), circa quattro milioni; da 
ciò restano fuori solo il monitor Sony, 
che costa poco meno di novecentomila 
lire, ed il kit multimediale Diamond che 
viene praticamente un milione. 

Davvero molto poco per una macchi¬ 
na che in effetti concentra in sé il me¬ 
glio del mercato. Un prezzo, anzi, cosi 
allettante da rendere l’acquisto appeti¬ 
bile non solo ad utenti particolarmentre 
motivati ma anche a normali hobbysti, 
non foss'altro che per far girare meglio 
la nuova generazioni di giochi multime¬ 
diali... Kg 



Qui sopra, il retro del computer, a destra, particola¬ 
re del pannello trontale. 




MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 













































PROVA 




Diamond Edge 3D 3400XL 

di Paolo Ciardelli 


ritorno all'arrivo di questa scheda 
in redazione di clamore se ne è 
alzato molto. Tutti quelli più o 
meno coinvolti nelle varie branche del¬ 
l'interazione ludica si sono prenotati per 
«farci un giro». C'è da dire che dalle 
prerogative scritte sulla scatola l'inte¬ 
resse suscitato anche in un neofita è in 
ogni caso molto. 

Processore Nvidia NV1, 4 Mbyte 
VRAM. Risoluzione massima 1600x1200 
pixel a 256 colon Refresh massimo 
120 Hz. 

Incorpora in un'unica scheda: accele¬ 
ratore grafico per Windows, accelerato- 
re per grafica 3D e per filmati multime¬ 
diali, scheda sonora 16 bit stereo con 
supporto wave table, presa joystick ad 
alta sensibilità e due porte SEGA Sa¬ 
turo. Supporto software per Windows 
95 con driver su CD-ROM, incluso nella 
confezione. 


Nel dettaglio 

La scheda si presenta con una den¬ 
sità di chip dedicati altissima Più di tut¬ 
to spicca il modulo di espansione di me¬ 
moria 3D che risulta montato tramite 
tre grossi e fitti connettori, a mo' di 
piggy board. Lo standard del connettore 
è PCI, e sulla barretta copri slot sono 
presenti sia l'uscita video per il monitor 
che quelle audio e ludiche. Queste ulti¬ 


me sono per la connessione a due joy¬ 
stick del tipo SEGA Saturn Control Pad 
Dunque sul tutto sovrmtende un pro¬ 
cessore Nvidia NV1, coadiuvato da una 
VRAM High Speed Dual-Ported e 4 
Mbyte. La massima risoluzione ottenibi¬ 
le sul monitor è di 1600x1200 pixel a 
256 colori, con un refresh verticale di 
60-120 Hz. Naturalmente tutte le altre 
risoluzioni sono comprese 

Le funzioni 3D supportate sono: il 


Risoluzione 

Colori 

Refresh 

640x480 

256/32K/1 miliardo 

60-120 Hz 

800x600 

256/32 K/1 miliardo 

60-120 Hz 

1024x768 

256/32K/1 miliardo 

60- 100 Hz 

1152x864 

256/32 K/1 miliardo 

60 - 85 Hz 

1280x1024 

256/32 K 

60 - 85 Hz 

1600x1200 

256 

60 Hz 



204 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 













PROVA 

DIAMOND EDGE 3D 3400X1 


Rendering poligonale, il texture map- 
ping, quadratico e bilineare, gli effetti di 
traslucido, l'opacità e la specularità del¬ 
le superfici; l'alpha blending per effetti 
nebbia, fumo, trasparenze; il Mip Map- 
ping, Fiat Shading, il Gouroud Shading; 
gli sprite animati con controllo anticolli- 
sione e sovrapposizione. Inoltre c'è il 
doppio buffer video. Le performance 
dunque sono 100 milioni di pixel al se¬ 
condo, riproduzioni di un filmato multi¬ 
mediale a 30 frame/sec ad una risolu¬ 
zione di 1024x768 pixel. Le palette dac 
sono da 170 MHz a 64 bit. Come ac¬ 
cennato prima le riproduzione di filmati 
multimediali MPEG, Indeo, Cinepak e 
Quick Time for Windows sono full- 
screen fino a 30 frame al secondo. So¬ 
no comprese le funzioni hardware di 
BLT, transparent BLT, stretch BLT ed il 
rendering grafico fino 3 200 Mb/s. La 
gestione del colore è a pipeline con 
supporto per grafica a 8, 16, 32 
bit/pixel fino a 1 miliardo di colori II 
dithering dei colori viene accelerato in 
hardware. 

L'interfaccia sonora è composta da 
un chip sonoro da 350 MIPS. Il suono 
digitalizzato è wave table con 32 ca¬ 
nali a 16 bit, fino a 50 canali di audio 
digitale. 

La riproduzione e campionamento 
avviene con frequenze fino a 48 KHz e 
c'è la possibilità di riproduzione e cam¬ 
pionamento simultanei. 

L'interfaccia Midi è compatibile stan¬ 
dard Roland MPU 401 e General Midi. 
Sono presenti connettori RCA phono 
per ingresso microfonico, line in e 
speaker out. La porta joystick con cam¬ 
pionamento analogico digitale diretta¬ 
mente interfacciata sulla porta con 8 ca¬ 
nali. La gestione dei 13 bit di risoluzione 
avviene con frequenza programmabile 
fino a 92 Hz. Concludono il settore ludi¬ 
co due porte dedicate SEGA Saturn 
Control Pad. 

Viene garantito il supporto software 
per Windows 95 (certificata Designed 
for Windows 95 con accesso diretto al¬ 
le API DirectDraw, DirectSound, Direc- 
tlnput, Surround Video) con driver su 
CD-ROM compresi nella confezione 

Incredibile 

Questa scheda è davvero rivoluziona¬ 
ria perché non esisteva un prodotto 
completo che soddisfasse allo stesso 
tempo l'utente evoluto di ambienti gra¬ 
fici, l’appassionato di grafica 3D e di vi¬ 
deogiochi e quello di applicazioni musi¬ 
cali. Grazie all'impiego di un processore 
grafico 3D, tutte quelle funzioni presen¬ 
ti massicciamente nei giochi dell'ultima 
generazione e nelle applicazioni che 
prevedono il largo impiego di grafica 3D 


Diamond Edge 3D 3400XL PCI 


Distributore: 

Centro HL S.r.l., Via Luca Landucci 1. 50136 Firenze Tel. INumero VerdeI 167-013037 
Prezzi UVA esclusali 

Diamond Edge 3D 2I20XL PCI IMb Dram Up 2Mb Vers Retai! 

Diamond Edge 3D 2200 PCI 2Mb Dram Vers Bulk 
Diamond Edge 3D 2200XL PCI 2Mb Dram Vers. Retai! 

Diamond Edge 3D 3240 PC! 2Mb Vram Up 4Mb Vers. Bulk 
Diamond Edge 3D 3240XL PCI 2Mb Vram Up 4Mb Vers. RetaiI 
Diamond Edge 3D 3400 PCI 4Mb Vram Vers Bulk 
Diamond Edge 3D 3400XL PCI 4Mb Vram Vers RetaiI 


Ut 490 000 
Ut 485 000 
Ut 605 000 
Ut 615.000 
Ut 750.000 
Ut 905.000 
Ut 1080 000 




«norma 



0| ; 


IBgiBP 



K 


205 


MCmìcrocomputer n. 160 - marzo 1996 















Aggiornamenti On-Line 

Eventuali nuovi driver o aggiorna¬ 
menti degli esistenti sono reperibili sia 
sulla BBS gestita dal distributore. Cen¬ 
tro HL, che attraverso il nostro sito IN¬ 
TERNET |,Www centrohi mi Se ne scon¬ 
siglia l'utilizzo sotto altri sistemi operati¬ 
vi, in quanto progettata per l'utilizzo con 
Windows 95. Incluso nella confezione il 
CD-ROM di Virtual Fighter Remix e di 
Panzer Dragon (entrambi della SEGA) e 
Nascar Racing oltre che un coupon per 
ricevere gratuitamente Descent «Desti- 
nation Saturn» Il funzionamento con i 
suddetti giochi è allo stesso livello quali¬ 
tativo delle console. 


Quando il gioco si fa duro... 

... i duri iniziano a giocare Ciò è tre¬ 
mendamente vero nel mondo dei video 
game. Se volete giocare «duro» nel 
mondo virtuale avete bisogno di questa 
Diamond EDGE 3D, perché è una sche¬ 
da rivoluzionaria che integra tutte le fun¬ 
zioni di accelerazione e le peculiarità per 
immergersi nei game interattivi. Il tutto 
in un package dal costo non proibitivo. 
Questa scheda è la soluzione plug & 
play che contiene gli ingredienti per i 
nuovi tipi di video game: grafica 3D ac¬ 
celerata, grafica 2D e playback video di¬ 
gitale. scheda sonora 16 bit stereo con 
supporto wave table, presa joystick ad 
alta sensibilità e due porte SEGA Sa¬ 
turn. Supporto software per Windows 
95 con driver su CD-ROM (incluso nella 
confezione). Ed infine una garanzia di 
cinque anni. 

«E 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


PROVA 

DIAMOND EDGE 3D 3400X1 


I CD-ROM compresi 
nella confezione 

▼ 


mati multimediali negli standard MPEG. 
Indeo, Cinepak e Quick Time for Win¬ 
dows. 


A 

Particolare dell'espan¬ 
sione della memoria e 
delle porte /oystick. 


sia poligonale che renderizzata, vengo¬ 
no implementate direttamente nel- 
l'hardware della scheda In questo mo¬ 
do il microprocessore da esecutore di¬ 
retto di queste operazioni diventa su¬ 
pervisore delle stesse accusando un so¬ 
vraccarico decisamente inferiore che gli 
permette di gestire contemporanea¬ 
mente un maggior numero di compiti. 
Ciò si traduce in un incremento genera¬ 
lizzato delle prestazioni Naturalmente 
questa scheda presenta anche tutte le 
prerogative che hanno reso famosi in 
tutto il mondo gli acceleratori grafici 
Diamond della famiglia Video, cioè la 
possibilità di riproduzione a pieno scher¬ 
mo e fino a 30 frame al secondo di fil- 












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Sistemi Completi □ □ 


DX 2 / 66 


Piastra con zoccolo ZIP 
Upgrad 0X4 e Pentium 
4 Mbyte RAM 
Hard Diak 540 Mbyte 
Controller E1DE / PCI 
SVGA L.Bua 1280 ISMcol 
Floppy Drive 1.44 Mbyte 
Cabinet Mini Tower 
Taatiera Esteso • Mouse 
Monitor SVGA Colore 1024 / 0.28 
100 Utilità'.e Giochi Shareware 




Z 3 000000 m OMACCIO un 

o o 

Modem o una Scheda Audio 
O O 

o una scheda PC-Radio oppure 

o o 

10 CD con manuale italiano " 


Piastra per 486 PCI EIDE da 129 
Per 486 PCI EIDE-16550-ECP 202 
Per Pentium (come sopra) 230 
Per Pentium + chipset Triton 256 
AsusTek per Pentium Pro 4 
AURORA per Pentium Pro 1.2 
CPU DX2/66 

CPU DX4/100 1 

CPU DX4/120 1 

Pentium 75 2 

Pentium 100 4 

Pentium 120 ! 

Pentium 133 6 

Pentium 160 8 

Pentium 166 9 

Pentium Pro 150 1.6 

Pentium Pro 180 l.S 

Pentium Pro 200 2.1 


DX 4 


Stessa configurazione precedente 
ma con HD 860 Mb. Monitor Low 
Rad. e con Processore DX / 4 


550 Mbyte EIDE 
850 Mbyte EIDE 

1.2 Gbyte EIDE 
1.6 Gbyte EIDE 

4.3 Gbyte SCSI 
CD ROM 4x 

CD ROM 6x 
CD ROM 8x 

Creative Diacovery Kit 4x 
MagnetoOttico 230 Mbyte 
I/O MEGA ZIP esterno 



Schede VGA 


SVOA Vose 1280 esp. 2Mb . 

SVOA PCI 1280 - da 
ATI Match 64 2Mb 499 I 

Diamond 64 Video PCI 2Mb 610 [ 
Matrox MilUmimm 2M esp8M 


VGA Color a partire da 
| Color 14" L.Rad. Full Screen 
DAEWOO 15” 1280 Digitale 
I GoldStar 17" 1280 Digitale 
DAEWOO 20" 1600 Digitale 
N»w Sony 15" XE 
Sony 15" SF - 0.25 1280 
Sony 17" SF li - 0.25 1280 
| Sony Trinitron 17"SE II 1600 2.298 
dugon^òl/i Phili£s e NEC^ 


347 

419 

618 

1.228 

2.120 

799 

862 

1.761 


Scheda Sound 16 bit per W95 

99 

SoundBlaster 32 PnP 

262 

Scanner piano color 1200 dpi 

776 

Scanner MusTek 800dpi 24bit 

220 

ModemFaxV32b/14400 interno 

147 

ModemFax V34/28800 interno 

299 

US Robotica Sprotttr ■ da 

239 

Gruppi di Continuila • da 

270 

Mobili PortaComputer • da 

88 


IB 

STAMPANTI 

DB 

HP 

Canon 

Epson 

DeskJet 600 

BJ30 

Stylus Color II 

460 

339 

750 

| Disponibili : Citizen, OKI, Star, NEC. Epson. Fujitsu, Hewlet Psckard | 


SIMM 4 Mbyte 169 

SIMM 8 Mbyte 338 

SIMM 16 Mbyte 702 

SIMM 32Mbyte 1.634 


PENTIUM 


Stessa configurazione precedente 
ma con Monitor Full Screen Pow. 
Saving Low Radiation, 8 Mbyte 
RAM e Hard Diak 1.2 GigaByte : 

.. im 

TQofclggJ 



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PROVA 



Primax PaperEASE 

di Andrea de Prisco 


ino a qualche anno fa, gli scanner 
erano apparecchi piuttosto com¬ 
plessi, dal prezzo solitamente 
elevato e destinati ad un utilizzo preva¬ 
lentemente professionale. L'unica alter¬ 
nativa realmente «consumer « era rap¬ 
presentata dagli scanner manuali (primo 
tra tutti il "mitico « ScanMan della Logi¬ 
tech), piuttosto scomodi da usare e de¬ 
stinati a digitalizzare, con un unico pas¬ 
saggio, solo originali di ridotte dimen¬ 
sioni o con passate successive anche 
documenti più grandi Grazie alle sue di¬ 
mensioni ridotte, lo scanner «a mano" 
ha affiancato per anni il mouse, sulle 
scrivanie di moltissimi utenti di personal 
computer 

Da un po’ di tempo Idiciamo un anno 
o poco più) sono comparsi sul mercato 
alcuni iiscannerinhi automatici da tavo¬ 
lo, in grado di digitalizzare in un'unica 
passata originali su carta in formato A4, 
ben mterfacciati col sistema operativo 
per consentire numerose funzioni senza 
troppi interventi da parte dell'utente. 


Basta avvicinare il foglio alla "bocca de¬ 
gli originali" per far sì che questo venga 
automaticamente risucchiato e scanne- 
rizzato, depositando il file sul nostro 
hard disk Se il software di gestione, 
poi, è sufficientemente evoluto, dalla 
normale acquisizione si passa in un bat¬ 
ter d'occhio al riconoscimento ottico dei 
caratteri (OCR) per disporre non solo 
del file immagine ma anche del suo 
contenuto letterale in forma di file 
ASCII per un successivo riutilizzo 
Lo "scannermo « che ci accingiamo a 
provare in queste pagine, nonostante il 
suo prezzo di vendita quasi «simbolico « 
(298.000 lire sono davvero poche in 
rapporto alle caratteristiche offerte e al¬ 
la realtà di mercato) offre ancora altre 
caratteristiche d'avanguardia, come la 
possibilità di effettuare al volo anche 
fotocopie (purché, ovviamente, al no¬ 
stro computer sia collegata anche una 
stampante) o mandare fax (in questo 
caso è chiamato all'appello un fax/mo¬ 
dem). 


Sebbene si tratti di un apparecchio 
monocromatico (ma già ne esistono 
modelli di altre marche dalla vista non 
daltonica), lo scanner Pnmax non disde¬ 
gna certo le digitalizzazioni fotografiche, 
riuscendo a leggere ben 256 livelli di 
grigio. 

Si collega alla porta parallela di qual¬ 
siasi PC (portatili compresi!) ed è inte¬ 
ressante segnalare, prima di scendere 
nei dettagli, che una volta installato il 
software di gestione (compatibile sia 
con Windows 3 I che con Windows 95) 
imposteremo le varie funzioni diretta¬ 
mente dai comandi presenti sullo scan¬ 
ner, senza bisogno di scomodare il 
computer Desideriamo una digitalizza¬ 
zione « semplice»? Basta avvicinare il 
foglio e lasciar fare allo scanner Voleva¬ 
mo una fotocopia o desideriamo inviare 
un fax? Basta selezionare la funzione 
sullo scanner e inserire l'originale Per 
gli originali fotografici (digitalizzazione a 
livelli di grigio) basterà premere un altro 
tasto. Sempre sullo scanner 



208 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 





PROVA 

PRIMAX PAPEREASE 


Piccolo e nero 

0, meglio, grigio scuro. Lo scanner 
Primax è caratterizzato da dimensioni 
molto contenute. Misura appena 
33x7x9 cm e può essere facilmente 
scambiato per una piccola stampantina 
a getto di inchiostro per portatili. Sul la¬ 
to superiore è situato il supporto per gli 
originali, ad apertura a ribalta. Al suo in¬ 
terno, come due antenne, si sollevano 
due asticelle che mantengono in posi¬ 
zione i documenti per la digitalizzazione 
Accanto alla sede degli originali da 
scannerizzare troviamo due pulsanti e 
tre led. Il primo pulsante seleziona il ti¬ 
po di originale (fotografia o testo) il se¬ 
condo l'utilizzo del file digitale: sola digi¬ 
talizzazione. fotocopia, fax. I led indica¬ 
no le funzioni selezionate dai due tasti, 
accendendosi, spegnendosi o cambian¬ 
do colore. Manca, inspiegabilmente, un 
interruttore di alimentazione Quest'ulti- 
ma è fornita da un trasformatore ester¬ 
no che si collega al connettore passan¬ 
te della porta parallela. Da questa, tra¬ 
mite un apposito cavo che trasmette 
sia la tensione di alimentazione che il 
flusso di dati digitali, ci si collega allo 
scanner. L'unico modo per spegnere 
l’apparecchio è togliere l'alimentatore 
dalla presa di corrente o scollegare il 
connettore d'alimentazione dalla porta 
parallela passante. A quest'ultima colle¬ 
gheremo l'eventuale stampante paralle¬ 
la. ma è bene precisare che a stampare 
non e lo scanner in prima persona ma il 
computer attraverso il software di ge¬ 
stione e i driver di Windows. In altre pa¬ 
role, quando richiediamo una fotocopia, 
lo scanner digitalizza, manda l'immagi¬ 
ne al computer, quest'ultimo elabora la 
pagina da stampare e, tramite i driver in 
uso, provvede a mandarla in stampa 

I documenti vanno posizionati a fac¬ 
cia in giù, con il lato stampato rivolto 
verso il basso. Nel caso in cui un foglio 
dovesse incepparsi è possibile sollevare 
la parte superiore dello scanner per re¬ 
cuperare l'originale birichino Ovviamen¬ 
te i fogli devono essere in buone condi¬ 
zioni, senza punti metallici e di spesso¬ 
re «normale". Due guide regolabili a 
slitta vanno posizionate in funzione del¬ 
la dimensione del documento. Questo 
può essere al massimo largo 8.5 pollici 
jun po' piu dell'A4) e nella sede degli 
originali troviamo anche alcuni riferi¬ 
menti per altre dimensioni standard co¬ 
me i formati A5 e B5 fino alla minima 
dimensione ammessa (relativamente al¬ 
le guide a slitta) che è pari a 3.5 pollici. 


Installazione e uso 

A corredo con lo scanner Primax tro¬ 
viamo ben 6 dischetti per l'installazione 


Primax PaperEASE 


Distributore: 

Video Computer SpA 
Via Artonelh. 36 

Collegno ITOI - Tel 011/4034828 
Prezzo VA esclusa-. 

Primax PaperEASE Ut 298000 


software ed un piccolo manuale ben 
tradotto in italiano. Anche software e 
tradotto nella nostra lingua e si lascia 
utilizzare molto facilmente anche senza 
troppa attenzione alle istruzioni per 
l'uso. L'installazione è completamente 
automatica (in perfetto stile «plug & 
play») e comprende sia il software di 
gestione vero e proprio che il program¬ 
ma di riconoscimento ottico dei caratte¬ 
ri TextBridge. Inserito l'ultimo dischet¬ 
to, possiamo riavviare il nostro Win¬ 
dows per utilizzare immediatamente lo 
scanner. Avviciniamo un foglio all'in- 



ln alto il connettore DB9 per il collegamento al 
computer A lato i due pulsanti per pilotare le fun¬ 
zioni dello scanner In basso, l 'ingresso per gii origi¬ 
nali può essere sollevato per recuperare fogli incep¬ 
pati 




MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 




PROVA 




PRIMAX PAPEREASE 


gresso documenti dell'apparecchio e 
immediatamente il software di gestione 
(collegato con lo scanner sempre acce¬ 
so) mostrerà la sua finestra operativa. 
La digitalizzazione, specialmente quella 
«secca» in bianco e nero, dura davvero 
pochissimi secondi (naturalmente conta 
anche la velocità del nostro computer). 
Il software di gestione è organizzato co¬ 
me una specie di desktop sul quale so¬ 
no visibili, in miniatura, i documenti 
scannerizzati. Cliccando su uno di que¬ 
sti potremo vederlo a grandezza natura¬ 
le (con la possibilità di zoomare ulterior¬ 
mente per evidenziare i particolari), cosi 
come chiederne la stampa, la conver¬ 
sione in file di testo (OCR), l'elaborazio- 
ne tramite un nostro programma grafi¬ 
co, l'invio via fax/modem, ecc. ecc. Per 
i documenti da cancellare è presente, 
inoltre, il consueto «cestino», proprio 
come accade per Windows 95 (e da 
una dozzina d'anni per il Finder di Ap¬ 
ple). I documenti possono essere orga¬ 
nizzati in cartelle o lasciati sul Desktop: 
quelli «gettati» nel cestino rimarranno 
comunque disponibili fino alla definitiva 
cancellazione operabile da menu. 

Il riconoscimento ottico dei caratteri 
funziona piuttosto bene, è basato sulla 
nostra lingua e incorpora nel testo tra¬ 
dotto anche i formati dei caratteri e gli 
eventuali stili. Cosi i testi in corsivo o in 
grassetto rimarranno tali, il corpo dei ca¬ 
ratteri (con una certa approssimazione) 
e la formattazione vera e propria. Se 
l'originale è in buone condizioni, ben 
leggibile, e privo di simboli strani o loghi 
fuorviami, ci sono ottime probabilità di 
ottenere un documento editatale quasi 
esente da errori. 

Ma torniamo alla finestra desktop di 
SoftFile, il programma di gestione dello 


La schermata principa¬ 
le di SoftFile Desktop . 
Le immagini scannenz- 
zate si presentano sot¬ 
toforma di piccole ico¬ 
ne. Cliccando su una di 
esse è possibile veder¬ 
le a tutto schermo o 
procedere all'esporta¬ 
zione lile o alla stampa 
Qui a lato il pannello 
preferenze del pro¬ 
gramma. 


zione inversa o separare un'unica pagi¬ 
na da un documento composto L'ac- 
corpamento di più immagini può essere 
effettuato anche trascinando, via mou¬ 
se, l'uno sull'altro i documenti presenti 
sul desktop. 

Ancora possiamo riordinare le icone 
dei documenti, saltare ad una determi¬ 
nata pagina di un documento multiplo, 
ingrandire una pagina a tutto schermo, 
stampare un elenco dei documenti pre¬ 
senti nelle cartelle correnti, richiamare il 
file delle impostazioni. 

Quest'ultimo permette di impostare 
numerosi parametri di funzionamento 
dello scanner cosi come regolare alcu¬ 
ne impostazioni software. La risoluzio¬ 
ne può essere regolata tra 100 e 600 
punti per pollice in modo testo (bianco 
e nero) e tra 100 e 300 punti per pollice 
in modo foto (256 livelli di grigio). Per 
entrambe le modalità (selezionabili, lo ri¬ 
cordiamo, attraverso un pulsammo pre¬ 
sente sullo scanner) è possibile impo¬ 
stare tre opzioni per raddrizzare o ripuli¬ 
re automaticamente l'immagine o per 
tagliare i bordi neri attorno al documen- 


parecchio Sul lato superiore è presente 
una toolbar (barra comandi) ricca di bot¬ 
toni per accedere a numerose funzioni 
Possiamo ad esempio duplicare un do¬ 
cumento, ruotarlo a destra o a sinistra, 
effettuare una ricerca, accorpare più do¬ 
cumenti digitalizzati in un unico docu¬ 
mento multipagina, effettuare l'opera- 


1 Piefetenzc 

Ol 

Celegoite 

1 1 



W Mottia tu Vassoio Applicazioni 



Cancella | 


Stampante 

Processole Testi: Ricalca ... | 


g 

|C:\WINDOWS\WRITE EXE 


Fa» 

Formato File di Qulput 


"Jf 

| Windows Witter WRI1 zi 


Wnte(0CFI| 

Lingua: 


tf 

| llalian ^J| 


CeiOno « 






scanner, attivato automaticamente 
dall'inserimento di un originale nell’ap- 


La porta parallela ••passante » per il collegamento 
dello scannei al computer. 


to. Tramite la stessa finestra si coman¬ 
da anche la calibrazione dello scanner 


210 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 



















































PROVA 

PRIMAX PAPEREASE 


PROVE 

Primax PaperEASE 

dI Andrea do Prisco 

Fino a qualche anno fa. gli scanner erano apparecchi piuttosto complessi, dal 
prezzo solitamente elevato o destinati ad un utilizzo prevalentemente 
prolessionalo L'unica alternativa realmente •consumer" era rappresentata dagli 
scanner manuali (primo tra lutti II 'mitico - ScanMan della Logitech), piuttosto 
scomodi da usare e destinati a digitalizzare, con un unico passaggio, solo originali 
di ridotte dimensioni o con passate successive anche documenti piu' grandi. Grazie 
alle sue dimensioni ridotte, lo scanner "a mano" ha affiancato per anni il mouse, 
sulle scrivanie di mollissimi utenti di personal computer. 

Da un po' di tempo (diciamo un anno o poco piu') sono comparsi sul mercato alcuni 
■scannorlm" automalloi do tavolo. In grado di digitalizzare In un'unica passata 
originali su carta In lormato A4, ben Interfacciali col slstoma operativo por 
consentire numorose funzioni senza troppi Interventi da parto deH'utento. Basta 
avvicinare il foglio alla "bocca dogli originali' per far si' che questo venga 
automalicamenlo risucchiato e scannerizzato, depositando II file sul nostro hard 
disk. So il software di gestione, poi, e' sufflcientomonte evoluto, dalla normale 


Promozione a pieni voli per le capacita di riconoscimento ottico dei caratteri 
tOCRl A sinistra una pagina stampata e a destra il testo dopo il riconoscimen¬ 
to Notare la corrispondenza dei formati e degli stili In tutto il testo solo un er¬ 
rore alla quarta riga le virgolette di n mitico « sono state scambiate per due ca¬ 
ratteri I in lormato esponente 


ft -*11865 WoidPad 

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PROVE -di 


Primax PaperEASE 

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Fino a qualche anno fa. gfc scanner erano apparecchi piuttosto complessi, dal prezxo 
solitamente elevato e destinati ad un utilizzo prevalentemente professionale L'unica 
alternativa realmente 'consumer* era rappresentata dagli scanner manuali (primo tra 
tutti il ‘ 'mitico* ScanMan della Logitech). piuttosto scomodi da usare e destinati a 
•ligitaluzaie. con un unico passaggio, solo ongmah di ridotte dimensioni o con 
passate successive anche documenti piu' grandi Grane alle sue dimensioni ridotte, lo — 
scanner *a mano* ha affiancato per anni il mouse, sulle scrivanie di moltissimi utenti 
di personal computer 

Da un po' di tempo (diciamo un anno o poco piu') sono comparsi sul mercato alcuni 
’scannenrn* automatici da tavolo, tn grado di digitahrxare m un’unica passata 
ongmah su carta tn formato A4, ben mterfacciati col sistema operativo per consentire 
numerose funuoni senza troppi interventi da parte deO'utente Basta avvicinare il 
fogho alla *bocca degh ongmah* per far n’ che questo venga automaticamente 
mucchiato e scannerizzato. depositando il file sul nostro hard duk Se il software di 
gestione, poi. e' sufficientemente evoluto, dalla normale acquinone si passa m un 
P» oHanara U Giada pwnm FI NUM 


che si effettua inserendo un apposito 
foglio bianco fornito a corredo, unica 
operazione manuale da effettuare al pri¬ 
mo utilizzo dell'apparecchio. 

Le preferenze «software» riguardano 
la possibilità di visualizzare la finestra di 
scansione durante la digitalizzazione, di 
combinare automaticamente i docu¬ 


menti multipagina, di visualizzare i do¬ 
cumenti in bianco e nero a tonalità di 
grigio, di visualizzare il documento nella 
sua dimensione attuale quando si è in 
modo pagina. 

Sulle immagini digitalizzate, sempre 
tramite il programma SoftFile, possia¬ 
mo aggiungere annotazioni, inserire 


scritte o evidenziare con un colore se¬ 
mitrasparente porzioni di documento. 
Analogamente, con lo strumento gom¬ 
ma, possiamo cancellare parti di imma¬ 
gine così come sono possibili operazio¬ 
ni di taglia e incolla. Le annotazioni ef¬ 
fettuate sulle immagini (nonché le evi¬ 
denziazioni) possono essere eliminate o 
editate in qualsiasi momento, trattando¬ 
si di informazioni sovrapposte all'Imma¬ 
gine di base, sempre disponibile nel 
suo aspetto originario. 

Concludendo 

Lo scanner Primax PaperEASE ci ha 
soddisfatto pienamente per quel che ri¬ 
guarda la scansione di documenti te¬ 
stuali (ivi comprese le potenzialità di ri¬ 
conoscimento ottico dei caratteri), la fa¬ 
cilità d'uso e, soprattutto, per il prezzo 
di vendita particolarmente invitante. Un 
po' meno entusiasmanti sono le sue ca¬ 
pacità di digitalizzazione a livelli di gri¬ 
gio, ma si tratta di una modalità di fun¬ 
zionamento se vogliamo atipica consi¬ 
derato il tipo di apparecchio trattato. La 
sua collocazione principale è certamen¬ 
te quella di logico complemento del no¬ 
stro fax/modem per l'invio di documenti 
disponibili solo in forma cartacea e di 
potente dispositivo per la trasformazio¬ 
ne automatica di documenti stampati in 
documenti editabili grazie al software 
OCR incluso nel prezzo (simbolico) di 
vendita. 



Lo scanner Primax aperto Notare la semplicità costruttiva elettronica e meccanica . 


Kg 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


211 














PROVA 



Microsoft Visual Basic 4.0 

Edizione Professionale 

di Francesco Petroni 


ochi giorni dopo l'uscita ufficiale di 
Windows 95 sono usciti i primi 
applicativi, sia della Microsoft che 
delle principali case concorrenti Ora, a 
pochi mesi dalla fatidica data, stanno 
cominciando ad uscire, nelle versioni 
definitive, anche i pacchetti per lo svi¬ 
luppo di applicazioni in ambiente Win¬ 
dows 95 II primo è il Visual Basic 4,0 
della Microsoft. 

Breve storia del Visual Basic 

La data di nascita del Visual Basic, si 
trattava della versione 1.0, è il maggio 
1991. 

Volendo sintetizzare la sua storia po¬ 
tremo dire che le prime due versioni (di 
cui esisteva la variante Standard e la va¬ 
riante Professionale) erano dei prodotti 
sperimentali, con i quali si introduceva¬ 
no le tecniche di programmazione vi¬ 


suale Ob|ect Based e si introduceva il 
fondamentale concetto di Controllo, 
che, nella sua semplicità, apriva la stra¬ 
da a qualsiasi tipo di utilizzo. 

Il successo del Visual Basic, anche 
nelle primissime versioni (ne usci anche 
una per DOS) fu dovuto alla sua com¬ 
pleta integrazione con l'ambiente Win¬ 
dows, alla sua versatilità, che lo rende 
adatto a numerose tipologie di applica¬ 
zione, alla sua facilità d'uso, alla portata 
anche di utenti non molto preparati dal 
punto di vista tecnico. 

Cominciò quindi quel circolo virtuoso 
nel quale molte case software sviluppa¬ 
vano materiale accessorio per Visual 
Basic (librerie DLL e controlli VBX) e 
conseguentemente allargavano l’area di 
applicabilità del prodotto e ne favoriva¬ 
no la diffusione. 

La maturità fu raggiunta con il Visual 
Basic versione 3.0 che finalmente in¬ 


corporava numerosi strumenti per l'ac¬ 
cesso ai dati (l'accesso ai dati era stato 
il Tallone di Achille di tutti i precedenti 
Basic). Strumenti che andavano dal 
semplice Data Control (con il quale si 
aggancia un database., in tre mosse) al 
complesso e potentissimo linguaggio 
DAO, ora diventato un metodo stan¬ 
dard di accesso ai dati (vedi l'articolo, 
curato dal sottoscritto, su MC scorso) 
Di questo particolare aspetto parliamo 
tra un po'. 

Visual Basic 3.0 ha avuto una vita 
molto lunga (è del 1993) rispetto ad altri 
prodotti le cui versioni durano al massi¬ 
mo un paio d'anni. 

I principali motivi di questa longevità 
sono almeno due. Il primo è che un pro¬ 
dotto per lo sviluppo di applicazioni de¬ 
ve garantire un certo periodo di stabilità 
a chi decide di usarlo per realizzare le 
proprie procedure. Il secondo e che sa- 



212 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 







PROVA 

MICROSOFT VISUAL BASIC 4 0 


rebbe stato inopportuno far uscire un'al¬ 
tra versione per Windows 3.x, quando 
si era in attesa di Windows 95. Ed infat¬ 
ti la qui presente versione 4.0 è total¬ 
mente Windows 95 compatibile. 

Come detto Visual Basic, versioni 
dalla 1.0 alla 3.0, ha introdotto il concet¬ 
to di Controllo VBX Si tratta di librerie, 
che, in quanto tali, aggiungono al pro¬ 
dotto base una serie di funzionalità più 
o meno evolute, più o meno specializza¬ 
te Il vantaggio delle VBX, rispetto ad 
esempio alle librerie DLL, sta nella faci¬ 
lità di utilizzo, del tutto analoga a quella 
di un controllo «nativo» di Visual Basic. 

Con l'andare delle versioni, Visual Ba¬ 
sic ha incorporato sempre nuovi VBX, 
alcuni dei quali sviluppati da piccole ca¬ 
se software e poi acquisiti dalla Micro¬ 
soft Si e creato un vero e proprio mer¬ 
cato dei VBX, con fenomeni di vero e 
proprio collezionismo. Hanno contribui¬ 
to ad alimentare il fenomeno numerosi 
altri prodotti che utilizzano, anch'essi, le 
librerie VBX, primi tra tutti i due gioielli 
della Borland, il Delphi e il dBase V e 
mezzo. 

Le attuali versioni di VB 

Ecco quindi Visual Basic 4.0. È un 
prodotto «doublé face», nel senso che 
quando lo si installa chiede se si vuole 
la versione a 16 bit oppure quella a 32 
bit, ed è una decisione di non poco 
conto: 

- se si usa Windows 3,x e si sviluppano 
applicazioni per Windows 3.x, che ov¬ 
viamente girano anche in Windows 95, 
occorre scegliere 16 bit; 

- se si usa Windows 95 e si sviluppano 
applicazioni per Windows 3,x occorre di 
nuovo scegliere 16 bit; 

- se si usa Windows 95 e si sviluppano 
applicazioni solo per Windows 95 con¬ 
viene scegliere 32 bit. 

Ricordiamo che un'applicazione a 32 
non può girare in Windows 3.x, mentre 
invece un'applicazione a 16 può comun¬ 
que girare in Windows 95. 

Le due versioni, quella a 16 bit e 
quella a 32 bit, differiscono fondamen¬ 
talmente nei controlli aggiuntivi. Ce ne 
sono di comuni, che in realtà sono sem¬ 
pre in coppia, gli XXX16 OCX e gli 
XXX32.0CX, e di differenti: sono quelli 
che servono per utilizzare le funzioni 
proprie di Windows 95, che quindi non 
possono esistere in versione 16. Di 
questi ultimi abbiamo parlato specifica¬ 
mente nei numeri di MC dedicati a Win¬ 
dows 95. 

Anche la libreria DLL, che consente 
di far girare gli eseguibili realizzati con 
Visual Basic 4.0, è stata sdoppiata: c'è 


Visual Basic 4.0 


Produttore e distributore: 

Microsoft S.p.A 

Centro Dire! S. Felice palazzo A 
Via Rivoltarla. 13 - 20090 Segrate IMI) 

Tel. 02/703921 

Prezzi indicativi UVA esclusaf. 

Visual Basic 4 0 Standard Ut 200.000 
Visual Basic 4 0 Professional Ut 1000 000 
Visual Basic 4 0 Enterprise Ut. 2 000.000 


la VB40016.DLL (dimensione 935 kby- 
te) e c'è la VB40032.DLL (dimensione 
700 kbyte). La dimensione del vecchio 
VBRUN300.DLL è di 390 kbyte 


I sorgenti delle applicazioni sviluppa¬ 
te con la versione 3.0 non sono compa¬ 
tibili con la versione 4.0. Al momento 
del caricamento i programmi vengono 
convertiti e al momento del salvataggio 
vengono salvati nei nuovi formati Gli 
agganci alle librerie VBX vengono con¬ 
vertiti con agganci alle corrispondenti li¬ 
brerie OCX. 

Per quanto riguarda le varianti «com¬ 
merciali» della versione 4.0, ce ne sono 
ben tre: 

- edizione Standard, che, come prima, 
permette di gestire database, ma non di 
crearne In pratica non dispone delle 
istruzioni che servono a questo scopo; 

- edizione Professionale, completa nel¬ 
le funzioni database; 

- edizione Enterprise, è una novità as- 


fZ ih Micidiali Vitual Bmic 4 0 371 


Installazione di Microsoft Usuai Basic 4.0 
Edizione Professional 




4 0 • 37 ImI MixUItlà «li r»,mulrrw«mr 


NdTaiffco Opocn. laianrwa gl «tarano eh* u òautaa mulo* a daaaéamnaia gl alamarA non 
de*** 


do.w.™u _ - .... . 

itili i compendi (Ma ktla Opmrt. tcegkaia Sataaona Mio 
Qpnor. 


ratea eh* ( cwwnM 


Figura I - MS Visual 
Basic 4 0- Una la se 
dell'Installazione 
MS Visual Basic 4.0 è 
un prodotto a tre di¬ 
mensioni Esistono tre 
versioni, la Standard, la 
Professional, che ha in 
più tutti gli strumenti 
per l'accesso ai dati, e 
l'Enterprise. che per¬ 
mette lo sviluppo di 
applicazioni Client Ser¬ 
ver VB4 può lavorare a 
16 e a 32 bit La terza 
dimensione consiste 
nel latto che ora è di¬ 
sponibile anche in Ita¬ 
liano Sono in Italiano: 
l'Ambiente, i vari Aiuti, 
la Messaggistica, ecc 
Le istruzioni del lin¬ 
guaggio. ovviamente, 
sono rimaste in lingua 
originale A chi svilup¬ 
pa a 32 bit conviene 
eseguire l'installazione completa e lasciare in linea il CD per accedere ai vari Aiuti 


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1265 KB • 

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Figura 2 - MS Visual Ba¬ 
sic 4 0 - L'ambiente 32 
bit in Windows 95 
Oui vediamo i sei com¬ 
ponenti piu importanti 
dell'ambiente operativo 
di Visual Basic 4 0. In al¬ 
to il Menu e la Barra de¬ 
gli Strumenti, sulla sini¬ 
stra la Casella degli Stru¬ 
menti, con i vari Control¬ 
li. Al centro il Form, che 
in pratica è la nostra ap¬ 
plicazione, e in basso la 
finestra con il Codice, 
relativo all'oggetto sele¬ 
zionato e all'evento im¬ 
postato tprogrammazio¬ 
ne Object Based ed 
Event Driven). Sulla de¬ 
stra in alto la Box del 
Progetto, che elenca 
tutti i componenti del¬ 
l'applicazione. m basso 
la Box che mostra le 
Proprietà dell'oggetto 
selezionato. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


213 





































PROVA 

MICROSOFT VISUAL BASIC 4 0 



Figura 3 - MS Visual 
Basic 4,0 - L'ambiarne 
16 bit in Windows 
3.11 

Questo invece e l'am¬ 
biente che appare 
quando si installa Vi¬ 
sual Basic 4.0 m moda¬ 
lità 16 bit su Windows 
3.11 Troviamo, in più 
rispetto a Visual Basic 
3.0. ì controlli legati ai 
dati, come il DBList, Il 
DBCombo e il DBGrid 
In più anche il controllo 
SSTab che permette di 
creare Form con pagi¬ 
ne identificate da lin¬ 
guette In meno, ri¬ 
spetto alla versione a 
33 bit, tutta /'oggettisti¬ 
ca Windows 95, non 
sfruttabile nell'ambien¬ 
te a 16 bit 


Figura 4 ■ MS Visual 
Basic 4.0 - Documenta¬ 
zione in linea. 

Visual Basic 4.0 dispo¬ 
ne di vari tipi di docu¬ 
mentazione. La manua¬ 
listica tradizionale torti- 
mal, che sfiora le 3.000 
pagine, la documenta¬ 
zione On-Line su CD, 
consultabile in ogni 
momento, il materiale 
per l'apprendimento di 
primo livello, il materia¬ 
le MSDN. La sua orga¬ 
nizzazione è quella 
standard in Windows 
95 lé cosi organizzato 
lo strumento Explorer), 
prevede sulla sinistra 
un indice ad albero e 
sulla destra le pagine 
relative all'argomento 
trovato Sono attivabili 
una sene di funzionalità 
di ricerca e una funzio¬ 
nalità che serve a scaricare 



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• ^ CiMOOfté a laivw OLE 

• ^ Montalo ddruarca a Dalia Raporti 

• ♦ Cuacdamoa dala Giada 

• ♦ '» dalaCiuda 

- tì&occa*aoiarea<adalIdponaEfda«ca!*a 

• ^Cawaad«aawida«/ia* 

• ^ Manata daf uaua Mjooaoft Vuual Soucaatfa 

• nuda a Aiamnwiafoia Vaua ScaacaSafa 

• ^GudadVaualSoucaSaa 
- (ClnudadaffaKruEraadna 

®GudadafEamoaEnlac*oa 


Guidn dell'Edizione Enteprne 


argomento fui nquadio Sommano a 1000 3 

CMnMMMI da 0 


♦ Guida di Visual Basic 
1*3 Edizione Enterprise 


Gli uflduni «iati (flmulLQ 
il mattano BwmoleQato 

Ir^omawi ni «^90 • ulrurm p* fate» dagl 
oggtft da»' '•^on (ROOl • dal ceratolo «aerotaOata 


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UMuujIiI Qeiiun tumjtumiitii 

IrVomarco d <i«»ma*vo a tOiuKy» 
pm tviàlTO » C. altera cerrccr»* 


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file di esempio sull'hard disk. 


soluta È adatta allo sviluppo di applica¬ 
zioni Client/Server 

Quella che stiamo provando è la ver¬ 
sione Professionale in Italiano. 

Nella prima figura vediamo una fase 
dell'installazione, che, se eseguita nella 
versione 32 bit e completamente, com¬ 
porta una occupazione su HD di circa 
55 mega, 

Nelle successive due figure vediamo 
l'ambiente operativo delle due versioni 
La principale differenza tra le due è nel 
numero dei controlli aggiuntivi, che so¬ 
no di più nella versione per Windows 
95, che, come detto, comprende i nuovi 
controlli specifici di Windows 95 

In Italiano. Finalmente! 

Chiariamo innanzitutto cosa vuole di¬ 
re versione VB4 in Italiano 

Sono in Italiano la Manualistica (che. 
come vedremo, è imponente), gli Aiuti 
al Lavoro (gli Help, il materiale di sup¬ 
porto, ad esempio i commenti ai listati 
dei programmi. 

In figura 4 ne vediamo una esemplifi¬ 
cazione), l'Ambiente Operativo (ad 
esempio i Menu, le Finestre di Dialogo, 
ecc.). la Messaggistica di Sistema (ad 
esempio 1 vari messaggi di Errore). So¬ 
no rimasti in lingua originale, fortunata¬ 
mente, 1 nomi degli Oggetti e delle loro 
Proprietà, le varie Istruzioni di program¬ 
mazione e le varie Funzioni 

Questo facilita l'uso del prodotto ad 
un utente che non sia totalmente pa¬ 
drone della lingua americana, ma lascia 
le applicazioni internazionali, nel senso 
che girano in qualsiasi versione naziona¬ 
le del prodotto II che significa, ad 
esempio, che il sorgente di qualsiasi ap¬ 
plicazione VB, anche americana, è sicu¬ 
ramente utilizzabile anche nella versio¬ 
ne italiana 



Figura 5 - MS Visual 
Basic 4 0 - Microsoft 
Developer Network 
Consiste in un CD¬ 
ROM. stampato perio¬ 
dicamente e al quale ci 
si può abbonare, e co¬ 
stituisce lo strumento 
ufficiale per reperire 
tutte le informazioni 
tecniche necessarie at¬ 
ta programmazione in 
ambiente Windows 
Raccoglie oltre 100000 
pagine di informazioni 
tecniche, spesso non 
reperibili altrove, che 
comprendono articoli 
tecnici, codice sor¬ 
gente di applicazioni 
di esempio documen¬ 
tate specifiche sulle 
nuove tecnologie, tut¬ 
ta la documentazione 
relativa agli SDK, DDK 
ed ai prodotti di svi¬ 
luppo, 1 resource kit per 1 sistemi operativi della famiglia Microsoft Windows, ed altro ancora 


Le novità 

I file con un progetto VB4 non sono 
compatibili con quelli del VB3 II file con 
il progetto ha ora estensione VBP, men¬ 
tre prima l'estensione era MAK I pro¬ 
grammi VB3 sono caricabili ed eseguibi¬ 
li con VB4. In fase di caricamento ven¬ 
gono attivati 1 controlli OCX sostitutivi 
dei corrispondenti VBX. Se vengono sal¬ 
vati diventano file VB4 a tutti gli effetti. 
Non è possibile il viceversa, cioè utiliz¬ 
zare VB4 come se fosse VB3, salvando 
il file VBP come MAK. 

Rimangono, almeno come estensio¬ 
ne, i file FRM, con le specifiche relative 
al Form, 1 file BAS, file di linguaggio Ba¬ 
sic, 1 file CLS, file di Classe, e i file RES, 
file di Risorse Di questi ultimi due. che 
sono delle novità, parleremo tra poco 

II linguaggio Visual Basic 4.0 viene al- 


214 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 

































































PROVA 

MICROSOFT VISUAL BASIC A 0 


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figure 6 e 7 - Crysr.il Reports per Visual Basic a 16 e 32 bit 

Anche l'accessorio Crystal Report è fornito in italiano e nelle due versioni a 16 e 32 bit Ne abbiamo parlato più volte, serve per alleggerire il programmatore del la¬ 
voro sulle stampe dei dati gestiti con l'applicazione. Invece di scrivere codice, il programmatore usa il Report Cenerator il cui prodotto finale é un file RPT Poi i vari 
Report cosi creati possono essere agganciati all'applicazione, in guanto la loro esecuzione viene gestita da uno specifico Controllo 


lineato alla versione 2.0 del Visual Basic 
Application Edition. Viene quindi miglio¬ 
rata la possibilità di riutilizzare parti di 
codice tra prodotti che usano, come 
proprio linguaggio di programmazione, il 
VBA In questo stesso numero, in 
un'anteprima, parliamo anche del nuovo 
Microsoft Access 95, ultimo arrivato 
nella famiglia dei prodotti VBA. 

Viene anche migliorata l'automazione 
OLE, ovvero la possibilità di incorpora¬ 
re, in un'applicazione sviluppata con Vi¬ 
sual Basic, funzionalità sviluppate con 
altre applicazioni. Se tale funzionalità è 
un oggetto OLE è possibile gestirne da 
Visual Basic proprietà e metodi. Un og¬ 
getto OLE può essere addirittura inseri¬ 
to nella Casella degli Strumenti. In que¬ 
sto caso VB 4.0 è utilizzato come OLE 
Client. 

Una grossa novità è costituita dalla 
possibilità di realizzare con VB 4.0 delle 
applicazioni OLE Server. A questo argo¬ 
mento, succulento dal punto di vista 
tecnico, ma alquanto complesso dal 
punto di vista pratico, è dedicata una 
parte specifica della manualistica. 

Vengono introdotte le Classi. Per 
Classe, tipo di elemento presente nei 
linguaggi di programmazione Ob|ect 
Oriented più evoluti, si intende un og¬ 
getto riutilizzabile del quale il program¬ 
matore definisce Proprietà e Metodi. 
Esiste un nuovo tipo di Modulo che ser¬ 
ve specificamente per definire le Classi. 

I motori database sono due e sono 
ambedue nuovi: il Jet 2.5, per le appli¬ 
cazioni 16 bit, e il Jet 3.0, per le applica¬ 
zioni a 32 bit. Sono stati introdotti mi¬ 
glioramenti alla programmazione DAO 
(Data Access Object), nella quale il Da¬ 


tabase viene visto come insieme di og¬ 
getti. Sono stati introdotti sensibili mi¬ 
glioramenti negli aspetti relazionali, so¬ 
no state introdotte nuove funzionalità 
relative al controllo e alla sicurezza degli 
accessi, sono, ovviamente, migliorate le 
prestazioni. 

Ci sono dei nuovi controlli collegabili 
ai dati, il DBList, il DBCombo e il DB- 
Grid. Questi controlli, che esistono per 
le due versioni 16 e 32 bit, semplificano 
le operazioni di gestione dei dati del da¬ 
tabase. In particolare molto complesso 
è il DBGrid, che può essere utilizzato 
per realizzare un controllo completo su 
una tabella, con possibilità di aggiornare 
dati, inserire record, cancellare record e 
di eseguire una serie di operazioni di 
editing, selezione, copia, ecc. anche su 
blocchi di record. La vedremo, in manie¬ 
ra approfondita, tra un po' su queste pa¬ 
gine. 

Dei controlli aggiuntivi, OCX a 16 bit 
e OCX a 32 bit, alcuni dei quali tipici 
dell'interfaccia Windows 95, abbiamo 
detto e diremo altrove. 

È anche possibile creare delle appli¬ 
cazioni doublé face, a 16 e 32 bit con¬ 
temporaneamente, in quanto è possibi¬ 
le inserire dei pezzi di codice condizio¬ 
nali, eseguiti a seconda della versione. 

La versione Enterprise 

È la versione più evoluta di Visual Ba¬ 
sic Serve per realizzare applicazioni di 
tipo Client/Server, quelle che consento¬ 
no di gestire e di utilizzare nel migliore 
dei modi i dati strategici aziendali dispo¬ 
nibili sul Server e messi a disposizione 
dei vari Client. 


VB Enterprise Edition comprende 
una serie di strumenti specifici per la 
programmazione Client Server, ad 
esempio strumenti che consentono di 
catalogare, installare e configurare com¬ 
ponenti OLE, condivisi e riutilizzabili 
(Automazione Remota), oppure stru¬ 
menti per gestire l’accesso ai dati del 
Server. 

VB Enterprise Edition dispone di og¬ 
getti RDO (Remote Data Obiects) e di 
un Remote Data Control. Questo con¬ 
trollo permette alle postazioni Client di 
accedere e di interrogare basi di dati 
ODBC, disponibili sul Server, senza che 
il Client stesso debba disporre di un suo 
motore Query. 

Il materiale 

Tre manualoni, un manualetto e un 
CD. 

Il CD contiene il programma, gli 
esempi (come al solito sono uno dei 
punti di forza del VB), gli Help, la docu¬ 
mentazione in linea e vario materiale ac¬ 
cessorio. C'è anche un minicorso in Au¬ 
toistruzione. In totale quasi 4.000 file e 
quasi 350 mega di... roba. 

Il formato della documentazione in li¬ 
nea è quello degli Help di Windows 95 
oppure quello del Multimedia Viewer. È 
quindi Ipertestuale, ben dotato in termi¬ 
ni di strumenti di navigazione (si veda 
l'indice strutturato degli argomenti, 
piazzato sulla sinistra in figura 4) e di ri¬ 
cerca. 

Oltre all'Help tradizionale c'è parec¬ 
chio materiale di origine MSDN (Micro¬ 
soft Developer Network), quello che la 
Microsoft mette a disposizione degli 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


215 











































































PROVA 

MICROSOFT VISUAL BASIC 4 0 



Figura 8 - MS Visual 
Basic 4 0 - Aggiunta di 
Controlli 

I Controlli presenti nel¬ 
la Casella degli Stru¬ 
menti sono di vano ti¬ 
po Ci sono quelli stan¬ 
dard. dotazione Base di 
Visual Basic. e ci sono 
quelli aggiuntivi, da ca¬ 
ricare m caso di neces¬ 
sità I Controlli aggiunti¬ 
vi sono di due tipi, 
quelli standard OCX 
tche sostituiscono > 
VBX del vecchio VB3I e 
quelli messi a disposi¬ 
zione, sorto torma di 
OLE Server dalle altre 
applicazioni presenti 
nel sistema Nella figu¬ 
ra vediamo la Casella 
degli Strumenti carica¬ 
ta sia degli OCX sia de¬ 
gli Oggetti OLE fomiti 
dai prodotti di Micro¬ 
soft Office Vediamo in primo piano la Box per caricare e scaricare ■ Controlli e. m secondo piano, un Form 
contenente, come oggetto OLE, un foglio Excel 


Figura 9 - MS Visual 
Basic 4 0 - Utilizzo della 
Box Rich Text Format 
Un lesto in formato 
RTF consiste m un file 
che contiene un testo 
e una serie di codici 
che indicano come il 
testo e le sue vane par¬ 
li siano formattati RTF 
e un formato testuale 
importante per una se¬ 
rie di motivi È quello 
usato in entrala dai 
compilatori degli Help 
di Windows È ottenibi¬ 
le anche con il comune 
WordPad di Windows 
95 in Visual Basic 4 0 
isolo con la versione 
32 bui e possibile crea¬ 
re una casella di testo 
e riempirla fmetodo 
LoadFiIel con un testo 
formattato Se neces¬ 
sario, nell'applicazione 
VB e anche possibile inserire funzionalità per formattare un proprio- lo stesso testo 


Figura IO - MS Visual 
Basic 4 0 - Utilizzo del¬ 
la Common Dialog Box 
File Apri 

Il controllo che permet¬ 
te di accedere, nella 
maniera più semplice 
possibile, alle Finestre 
di Dialogo comuni di 
Windows c era anche 

nelle precedenti versio¬ 
ni di Visual Basic La 
grande novità non e 
nel controllo in se ma 
nelle nuove Finestre di 
Dialogo Ad esempio 
quella File Apri, parlia¬ 
mo di Windows 95, è 
diventata, in Windows 
95, un piccolo File Ma¬ 
nager. con decine di 
funzionalità incorpora¬ 
te 



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■il 1-11 -I I IMI l.l .1 I l l l l - e 

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■Casellx (fa T«lo RTF 

Elenco puntato 

' Attuila 

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Cccccc 


pulitili iilutiiin i npiirt 


2 . 


sì 


Qu«.io è m ESEMPIO di 
Ito di Tatto RTF 


1 pottibila tatoftoaiwa a copiata 



sviluppatori che vi si abbonano. Ne ve¬ 
diamo un esempio buffo, in pratica vie¬ 
ne simulato un Bar. in figura 5 

I tre manuali sono di dimensioni ana¬ 
loghe, sono tutti sulle 1.000 pagine So¬ 
no, nell'ordine: 

II Manuale del Programmatore. È il 
manuale introduttivo, al programma, 
all’ambiente operativo, al linguaggio 
Descrive i controlli fondamentali e tratta 
tutti gli altri argomenti non legati all'uso 
dei Controlli. Ad esempio l'uso delle fi¬ 
nestre MDI, le modalità di chiamata alle 
DLL, le problematiche di ottimizzazione, 
le modalità di distribuzione delle appli¬ 
cazioni, ecc. Alla fine una sene di inte¬ 
ressanti appendici tecniche. 

Il secondo manuale si chiama Funzio¬ 
ni Professionali ed è diviso in più parti 
ben distinte anche come numerazione 
La prima parte descrive la costruzione 
di applicazioni che funzionino come Ser¬ 
ver OLE. L'argomento, che è evoluto da 
un punto di vista tecnico, occupa circa 
170 pagine 

Segue la parte Guida agli oggetti di 
accesso ai dati (270 pagine), parla sia 
dei vari controlli «sensibili» ai dati, sia 
delle tecniche di programmazione DAO. 
Su questo particolare argomento ci sia¬ 
mo più volte soffermati. 

L'ultima parte del terzo manuale è la 
Guida di riferimento ai controlli aggiunti¬ 
vi. ovvero ai controlli OCX che non sono 
presenti nella dotazione base del Pan¬ 
nello degli Strumenti, ma che possono 
essere caricati quando necessario. 

I controlli sono tantissimi e specializ¬ 
zano il Visual Basic verso i vari argo¬ 
menti dello scibile umano. Ognuno di 
questi Controlli meriterebbe come mim¬ 
mo uno specifico articolo su MC. 

L'ultimo manuale è la fondamentale 
Guida di riferimento al linguaggio. Elen¬ 
ca, in ordine alfabetico, oggetti, pro¬ 
prietà, metodi, istruzioni di programma¬ 
zione, funzioni, ecc. Anche in questo 
caso le oltre 900 pagine sono pienissi- 
me. 

II quarto manualetto. di circa 150 pa¬ 
gine, è relativo al prodotto accessorio 
Crystal Report, che viene fornito in una 
versione specializzata per il Visual Ba¬ 
sic. e si chiama Manuale dell'utente di 
CR per VB Abbiamo parlato piu volte 
del CR, anche perché è distribuito con 
molti altri prodotti II Crystal Report si 
occupa di creare e di stampare vari tipi 
di Report su dati di qualsiasi genere In 
pratica consente, a chi sviluppa applica¬ 
zioni gestionali con Visual Basic, di evi¬ 
tare di dover scrivere codice VB anche 
per le stampe. 

I vari prospetti, tabulati, etichette, 
ecc. preparati possono essere richiama¬ 
ti direttamente dall'applicazione VB II 
manuale è diviso fondamentalmente in 


216 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 



















































PROVA 

MICROSOFT VISUAL BASIC 4 0 


due parti, quella che spiega come crea¬ 
re ed utilizzare un Report e quella che 
spiega come agganciare i Report all'ap¬ 
plicazione VB. Si può utilizzare uno spe¬ 
ciale controllo pieno di... proprietà da 
gestire. 

Nelle due figure 6 e 7 due istantanee 
dell'ambiente operativo CR. 


Le proprietà tradizionali, 
le proprietà nuove 
e le collezioni di oggetti 

l'utilizzatore già esperto di VB3 trova 
in VB4 qualche novità operativa. 

Molti dei controlli dispongono di una 
nuova e specifica finestra delle Pro¬ 
prietà, che si affianca a quella classica 
che si attiva selezionando l'oggetto e 
premendo F4 oppure l'iconcina «mani¬ 
na» presente nella Barra degli Strumen¬ 
ti. Questa seconda finestra, ne vediamo 
degli esempi nelle figure 3, 14 e 15 è 
attivabile o dal Menu di Scelta Rapida 
attivato sull'oggetto, oppure dalla voce 
Personalizza presente nella normale fi¬ 
nestra delle proprietà. 

Questa nuova finestra è indispensa¬ 
bile per quei controlli che raccolgono 
«collezioni» di oggetti. Ad esempio le 
Tabs in una pagina a linguette, le Colon¬ 
ne in una Griglia o in una Lista con Det¬ 
tagli, le Icone in una Lista di Immagini, 
ecc. In programmazione insiemi di que¬ 
sto genere vengono gestiti con un sem¬ 
plice indice da associare all'oggetto. 

Il caricamento (e lo scaricamento) dei 
Controlli avviene dalla Box richiamata 
con la voce di menu Strumenti Controlli 
Aggiuntivi, che possiamo vedere in figu¬ 
ra 8. È possibile caricare Oggetti OLE, 
messi a disposizione dalle varie applica¬ 
zioni disponibili sul sistema, oppure 
controlli OCX (uno dei loro nomi è infatti 
Mini Ole Server). La finestra di dialogo 
permette di indicare cosa mostrare o 
meno. Sia i Controlli OCX che gli Ogget¬ 
ti OLE vanno a finire nella Casella degli 
Strumenti. 

Anche il linguaggio VB vero e proprio 
presenta una serie di novità. 

Citiamo, a titolo di esempio, l'introdu¬ 
zione della istruzione WITH (già presen¬ 
te nel VBA di Excel) che semplifica no¬ 
tevolmente la manipolazione, da pro¬ 
gramma, degli oggetti, 

È stato introdotto il Metodo Popup- 
Menu, per consentire ad una applicazio¬ 
ne, che debba essere standard Win¬ 
dows 95, di sfruttare propri Menu di 
Scelta Rapida. 

È stata introdotta la Classe. È quindi 
possibile creare oggetti riutilizzabili, do¬ 
tati di proprietà e di metodi propri, ed 
assemblarli in un proprio modello di og¬ 
getto. Le definizioni di questi oggetti 
sono denominate classi e sono conte- 


Figura 11 - MS Visual 
Basic 4.0 - Utilizzo di 
una Toolbar e di una 
Barra di Stato 
Un'applicazione che 
voglia rispettare tutte 
le regole di Windows 
deve avere obbligato¬ 
riamente una serie di 
strumenti operativi 
standard: il Menu e la 
Toolbar in alto e la Riga 
di Stato di basso An¬ 
che in questo caso il 
programmatore VB 
non deve far altro che 
cercare tra gli strumen¬ 
ti a disposizione. C'è il 
Menu Cenerator e ci 
sono due nuovi con¬ 
trolli, uno per la Barra 
degli Strumenti e uno 
per la Riga di Stato È 
importante il latto che 
Toolbar e Status Bar si 
ridimensionino auto¬ 
maticamente in funzione 


Piogutl Mh mitili Viiual Baie |inleiiu/mn*| 


£fc Moòhca yuuafeze Interna ^ §tfumenb Aggutfe ? 


■ -iJlxl 




Proprietà Style. oggetto Panel 


i TOOLBAR .STAIUSUAR 


Sintassi 

ppo&t’ Style [• numero 1 
Lo smtossi dello proprie!* 

Perle Deicrltlo _ | [ | I .il 

*> 

numero Valor® int® 

nello se/io 

Impostazioni 

Le possibili tmpostOZioni MC prove MS V84 <£> 2150 
Costante Valore Descrizione 


|| 29/01/96 Ei«nt*)òowenoP«r<*l 


sbrText 0 (Piedehmto) Testo e/o immagine bitmop Impostoli testo «romite lo 

piopnetò Text 

sbrCaps 1 Tosto BLOC MAIUSC Vitualura le tenete MAIUSC tn grossetto quando BLOC 
MAIUSC e oitivoio e m gngro quando *1 tosto e disattivalo 
sbrNum 2 Tosto BLOC NUM Vrsuohzzo le lene»© num m grosseeo quando BLOC num è 

ottivoto e in grigio quando il tosto e disattivato 

sbrlns 3 Tosto INS Visualizzo le lettere INS in grossetto quondo INS é otttvoto e tn 

gngio quondo il tosto d disonnato 

sbrScrl 4 Tosto BLOC SCORA Visualizzo le lettere B5 in grassetto quondo BLOC SCORR 0 


della dimensione assunta dal Form. 



snudai | -Itfiwistl >1.1.101 I Nt»l t' 


Controllo 

Calendario 

Goti 1996 [gTT 3 l'M* 


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11 12 13 

18 19 20 

25 « 27 



Figura 12 - MS Visual 
Basic 4.0 - Un piccolo 
calendarietto 
In tutte le applicazioni 
in cui un utente deve 
scegliere una data, ma¬ 
gari controllando quale 
sia il giorno della setti¬ 
mana, può essere usa¬ 
to questo simpatico 
controlletto: il Calen- 
dar II valore assunto 
dal Controllo quando 
qualcuno ci fa click so¬ 
pra, è proprio la data 
scelta, che quindi può 
essere «sparata» in 
qualsiasi parte del¬ 
l’applicazione 


... 


Figura 13 - MS Visual 
Basic 4 0 - Una List- 
View in vista Dettagli 
Personalmente non ho 
ancora capito se una 
ListView, quella che 
permette le classiche 
quattro modalità di vi¬ 
sualizzazione llcone 
Grandi, Icone Piccole, 

Elenco o Dettagli!, pos¬ 
sa essere utilizzata 
produttivamente in 
un'applicazione di tipo 
Gestionale Non ha 
molto senso vedere, 
ad esempio, un elenco 
di nomi in modalità Ico¬ 
ne lanche perché le 
icone sono tutte ugua¬ 
li) Ottima invece è la 
vista Dettagli, quella a 
colonne, con i titoli del¬ 
le colonne, che però 
assomiglia molto alla 
DBGrid, che a sua vol¬ 
ta dispone di molle più proprietà Indagheremo. 


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■“IROSA 

1047 

ROMA 

25/04758 

3062000 

."Inerì 

1051 

TORINO 

15709785 

4868000 

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MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


217 


































































PROVA 

MICROSOFT VISUAL BASIC 4 0 


nute nei nuovi specifici Moduli di Clas¬ 
se di Visual Basic. 

Sono state introdotte le routine Pro- 
perty che consentono di aggiungere 
proprietà personalizzate al Modulo del 
Form, al Modulo Standard e al Modulo 
di Classe e di eseguire il codice quando 
la proprietà viene impostata oppure let¬ 
ta. Ad esempio si supponga di aver ag¬ 
giunto la proprietà Inverted ad un Form. 
Quando Inverted viene impostata a 
True il codice della routine Property as¬ 
sociata al Form richiamerà una funzione 
per invertire i colori della immagine bit- 
map di sfondo al Form. 

Le novità tra i controlli 

Documentiamo, con una serie di fi¬ 
gure nelle quali mostriamo una serie di 
semplici esempi di utilizzo realizzati allo 
scopo, alcuni dei nuovi oggetti propri di 
Windows 95, disponibili, sotto forma di 
Controlli Aggiuntivi, in Visual Basic 4.0. 

Cominciamo con la RichTextFormat, 
mostrata in figura 9. Si tratta di una ca¬ 
sella di testo in grado di visualizzare al 
suo interno un testo formattato secon¬ 
do le specifiche dei file testuali RTF Si 
può creare un testo RTF con il normalis¬ 
simo WordPad di Windows 95. che lo 
riconosce come formato in uscita, o 
con qualsiasi Word Processor di livello 
superiore. 

Un testo RTF è un file testuale in cui, 
oltre al testo vero e proprio, ci sono una 
serie di codici che caratterizzano rimpa¬ 
ginazione. definiscono i tipi di carattere, 
gli stili di paragrafo, ecc. 

È ovviamente possibile creare con Vi¬ 
sual Basic una sene di comandi che in¬ 
seriscano nel testo questi codici, co¬ 
struendo in tal modo un mini Word Pro¬ 
cessor. 

Due delle caratteristiche più interes¬ 
santi della Box RichTextFormat. 

La prima è la possibilità di usare un 
metodo LoadFile, che semplifica il cari¬ 
camento del testo. La seconda è quella 
di riconoscere direttamente, senza l'in¬ 
tervento del programmatore, il coman¬ 
do di Copia, per cui il testo selezionato 
può essere sempre copiato da un'altra 
parte. È quello che facciamo copiando il 
testo dalla Box RTF alla Casella di Testo 
normale, il testo è lo stesso ma il for¬ 
mato è perso. 

Passiamo ad un altro controllo 

Il controllo che serve per richiamare 
le Common Dialog Box era già presente 
nelle precedenti versioni di Visual Basic, 
È stato rivisto, anche per adeguarlo alla 
maggior sofisticazione delle Finestre di 
Dialogo condivise in Windows 95. 

In figura 10 vediamo la finestra File 
Apri di Windows 95, che. come detto in 
altre occasioni, permette anche di ese- 



Figura M - MS Visual 
Basic 4 0 - La LtslView 
in vista Icone e la Ima- 
gelisi 

C'è un controllo, si 
chiama ImageList, che 
serve per creare delle 
collezioni di immagini. 
Icone o BnMap Da so¬ 
la non serve a niente 
È di supporto agli altri 
Controlli che necessita¬ 
no di Collezioni di Im¬ 
magini, primo tra tutti 
quello che serve per 
creare delle Toolbar 
oppure quello che ser¬ 
ve per creare delle Li¬ 
ste ad Icone Vediamo 
anche il nuovo Pannel¬ 
lo che serve per inseri¬ 
re le proprietà di un 
controllo che permette 
una collezione di ele¬ 
menti. 


Figura 15 - MS Visual 
Basic 4 0 - La lista 
TreeView, alias Lista 
ad Albero, alias Struttu¬ 
ra 

Ecco un altro oggetto 
«emergente", nei sen¬ 
so che si sta diffonden¬ 
do m tutte le applica¬ 
zioni Windows, a parti¬ 
re dall’Help. Si tratta 
della Vista ad Albero 
che permette di gerar- 
chicizzare i dati in essa 
contenuti Ne mostria¬ 
mo un esempio chiari¬ 
ficatore in cui vediamo 
Numeri di MC. Rubri¬ 
che ed Articoli. I mec¬ 
canismi di esplosione e 
di implosione dei rami 
sono impliciti nel tipo 
di oggetto, non vanno 
programmati 



guire alcune operazioni proprie piu di un 
File Manager, come Creare Nuove Car¬ 
telle, vedere il Menu di Scelta rapida su 
qualsiasi file, ecc. 

Le altre finestre di dialogo comuni 
sono File Salva, Scelta dei Colori, Scelta 
dei Font e Lancio della Stampa. 

Nella successiva figura 11 vediamo 
una finestrella con due tipici oggetti 
presenti in tutte le applicazioni Win¬ 
dows, la Toolbar, con una serie di pul¬ 
santi, e la Barra di Stato. 

La Barra di Stato può essere suddivi¬ 
sa in più pannelli, in ognuno dei quali è 
possibile inserire proprie scritte e pro¬ 
prie iconcine. modificabili da program¬ 
ma. In secondo piano una pagina della 
Guida che mostra alcune delle possibili 
codifiche che servono per riempire i 
pannelli. 

Per personalizzare una Toolbar occor¬ 
re, con il controllo ImageList, creare 
una collezione di Icone o piccoli Bitmap. 
Poi, nella finestrella che serve per defi¬ 
nire le sue proprietà, è possibile asso¬ 


ciare le Icone ai vari pulsanti. Strano de¬ 
stino quello dell'lmageList, il contenito¬ 
re di Immagini a completo e totale ser¬ 
vizio degli altri controlli. 

Esistono ben due controlli dedicati al¬ 
le finestre Tabbed, quelle che conten¬ 
gono pagine indentificate da Linguette. 
Da un punto di vista operativo la gestio¬ 
ne di tali linguette non presenta insidie 
di nessun genere (le vediamo in figura 
3). Quello che vogliamo sottolineare è il 
fatto che controlli di questo tipo incido¬ 
no profondamente sul modo di organiz¬ 
zare l'applicazione ed in particolare sul 
modo di distribuire i dati nei Form. 

Esistono anche controlli più leggeri, 
nel senso che risolvono piccoli proble- 
mim molto localizzati Ad esempio, in fi¬ 
gura 12, vediamo quello che mostra un 
Calendarietto che può risolvere in ma¬ 
niera molto elegante il semplice proble¬ 
ma dell'Immissione di una data. 

Riguarda le Liste anche un altro im¬ 
portantissimo controllo: la ListView. 
Corrisponde alle liste e alle viste possi- 


218 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 














































Figura 16 - MS Visual 
Basic 4 0 - Accesso ai 
Dati e Visualizzatore di 
Oggetti 

A mio personalissimo 
parere Visual Basic può 
servire sostanzialmen¬ 
te pei sviluppare due 
tipi di applicazioni Ap¬ 
plicazioni di servizio per 
l'ambiente \rVmdows 
i come le Shell ad altre 
procedure, come Quel¬ 
le ormai sempre pre¬ 
senti nei CD commer¬ 
ciali), oppure applica¬ 
zioni per gestire l’ac¬ 
cesso ai Dati in questo 
caso lo strumento 
«chiave" per realizzare 
l'accesso è il Data Con¬ 
trol, del duale vanno 
specificate le tre pro¬ 
prietà fondamentali Ti¬ 
po di Database, Nome 
del Database, Nome 

del Recordset tene può essere una Tabella o una Ouetyl Tutti gli oggetti cne « fanno vedere t dati vanno 
poi agganciati al Data Control 



Figura 17 - MS Visual 
Basic 40 1 nuovi Con¬ 
trolli per l'accesso ai Da¬ 
ti In VB4 esistono tre 
nuovi controlli per l'ac¬ 
cesso ai Dati e sono di¬ 
sponibili sia nella versio¬ 
ne a 16 che nella versio¬ 
ne a 32 bit Ci sono la 
DBCombo Box e la 
DBList Box che mostra¬ 
no un solo campo di un 
Recordset e ne permet¬ 
tono. se necessario, an¬ 
che l'aggiornamento 
C'è la DBGnd, cne mo¬ 
stra una intera Tabella e 
permette sia tutte le 
operazioni di Gestione 
dei Dati tcanceitazione. 
inserimento, aggiorna¬ 
mento, ecc ) sa tutte le 
operazioni di Editing e di 
Formattazione Iselezio¬ 
ne. copia, allargamento 
colonne, ecc I 


bili nelle Cartelle di Windows 95. In una 
ListView una lista si può vedere nelle 
ormai classiche quattro modalità Icone 
Grandi. Icone Piccole, Elenco (semplice) 
e (Elenco) Dettagli La più interessante 
delle quattro, specialmente quando si 
visualizzano dati, è la quarta modalità. È 
possibile impostare Titoli delle Colonne. 
Larghezze, ecc. Il contenuto della Lista 
si definisce al solito modo con dei me¬ 
todi di tipo Addltem. 

Nella prima delle due figure dedicate 
a questo argomento, la 13. vediamo 
una Lista in vista Dettagli che fa vedere 
dei dati, e che dispone di un paio di fun¬ 
zioni di ricerca. Nella seconda figura (la 
14, che però è un collage) invece vedia¬ 
mo la stessa lista in vista Icone Grandi 
e vediamo la Box nella quale si defini¬ 
scono le sue caratteristiche. 

Altra forma di Lista, anche questa 
emergente, è quella ad Albero (Tree- 
View), in cui ci sono rami di vario livello. 
In figura 15 ne vediamo un esempio 
che mostra gli indici di MC. Per ogni nu¬ 


mero di MC. le Rubriche e, per ogni ru¬ 
brica, l'Articolo. I meccanismi di esplo¬ 
sione e di implosione dei rami sono in¬ 
corporati nel controllo. 

Una Lista ad Albero, detta anche 
Struttura, è molto comoda ed intuitiva 
da usare. Non è però immediata la pro¬ 
cedura di caricamento in quanto per 
ogni elemento va indicato il livello, il ti¬ 
po di icona, il fatto che abbia o meno ra¬ 
mi di livello inferiore, ecc. 

L'accesso ai Dati 

Chi segue le nostre rubriche sa che 
MC ha sempre dato una grande impor¬ 
tanza alle problematiche Database, pro¬ 
blematiche che interessano non tanto 
gli utilizzatori individuali del PC, quanto 
le grosse organizzazioni in cui le mac¬ 
chine servono per gestire cospicue 
quantità di dati oppure per interrogare i 
Database Aziendali piazzati sui Server o 
sui Mainframe. 

Visual Basic con la versione 3.0 ha 


PROVA 

MICROSOFT VISUAL BASIC 4 0 


affrontato il toro per le corna introdu¬ 
cendo una sene di strumenti specifici 
per l'accesso ai dati, sia locali sia remo¬ 
ti Visual Basic 4 0 migliora ulteriormen¬ 
te la situazione, introducendo nuove 
istruzioni DAO, introducendo nuovi 
Controlli sensibili ai dati, migliorando le 
prestazioni, ecc. 

In caso di utilizzo di dati in formato 
MDB, che è il formato «nativo» di Ac¬ 
cess e di VB, sono disponibili nuove 
funzionalità per la Sicurezza e nuove 
funzionalità per la Replica 

Facciamo il punto della situazione Ac¬ 
cesso ai Dati, scordandoci il passato e 
quindi riferendoci direttamente al VB4 

A) Visual Basic 4.0 utilizza alcuni tipi 
di motore per accedere ai dati; 

- Jet 2.5 16 bit per accedere diretta- 
mente a Database formato MDB (Ac¬ 
cess versione 2.0); 

- Jet 3.0 32 bit per accedere diretta- 
mente a Database formato MDB (Ac¬ 
cess versione 7 0 per Windows 95); 

- Driver ISAM per accedere a formati 
«fiat» come dBase, Paradox, Btrieve, 
ecc.; 

- Driver ODBC di interfaccia a formati 
SQL. Oracle, ecc disponibili sui Server. 

B) Visual Basic dispone di un control¬ 
lo fondamentale per accedere ai dati il 
Controllo Data, in inglese Data Control 
(fa capolino in cima alla figura 16) Le 
sue proprietà più importanti sono quat¬ 
tro: 

- tipo di Connessione. Questa è la pro¬ 
prietà nella quale si specifica il formato 
dei dati; 

- nome del Database. Nel caso di utiliz¬ 
zo di tabelle «fiat», come file dBase, va 
indicata la subdirectory che contiene le 
tabelle; 

- tipo di RecordSet Per Recordset si in¬ 
tende una tabella di dati, tabella che 
può essere una tabella fisica (Table), 
una vista sui dati con possibilità di ag¬ 
giornamento (Dynaset), una vista sui 
dati senza possibilità di aggiornamento 
(Snapshot); 

- origine dei dati (RecordSource). Nel 
caso della Table, va indicata la tabella, 
nel caso di Dynaset o Snapshot, va di¬ 
chiarata una espressione SQL che pro¬ 
duce una tabella virtuale in uscita. La 
proprietà RecordSource del Data Con¬ 
trol può anche essere variata in fase di 
esecuzione del programma II metodo 
Requery sull'oggetto provvede ad ag¬ 
giornare il RecordSet. 

Il Data Control dispone di una serie di 
pulsantini VCR Like con i quali si posso¬ 
no scorrere, avanti ed indietro, i record 
del RecordSet. Le stesse azioni posso¬ 
no essere ottenute applicando dei me¬ 
todi (di tipo Move) all'intero RecordSet. 

C) Una volta inserito un Data Control 
e una volta definita la sua origine, si 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


219 


















































PROVA 

MICROSOFT VISUAL BASIC 4 0 


possono Inserire nel Form una serie di 
ulteriori controlli «bound», legati ai dati 
attraverso il Data Control. Ad esempio: 

- una TextBox o una Label (Casella di 
Testo ed Etichetta), che possono esse¬ 
re legate ad un campo della tabella in¬ 
serita nel Data Control Mostrano un re¬ 
cord per volta: 

- una DBCombo o una DBList, che pos¬ 
sono essere legate ad un campo della 
tabella inserita nel Data Control. Si trat¬ 
ta di liste che fanno vedere tutti i record 
del RecordSet; 

- una DBGrid, che è legata all'intero Da¬ 
ta Control e che mostra contempora¬ 
neamente tutti i Campi (in colonna) e 
tutti i Record (in riga) del RecordSet. 

Questi ultimi tre oggetti sono una no¬ 
vità della versione 4,0, e sono disponibi¬ 
li sia a 16 che a 32 bit. Li vediamo in fi¬ 
gura 17 A seconda del tipo di Record- 
Set i vari controlli legati ai dati consen¬ 
tono o meno l'aggiornamento. In caso 
di aggiornamento vanno in generale im¬ 
postate ulteriori proprietà. 

D) Oltre alla possibilità di sfruttare i 
servizi del Data Control, in VB4 è anche 
presente integralmente la Tecnologia 
DAO che consente di vedere il Databa¬ 
se e i suoi componenti come Oggetti, 
dotati di Proprietà e sui quali si può agi¬ 
re con Metodi. Sono oggetti, ad esem¬ 
pio: 

- l'intero Database; 

- una Tabella del Database, della quale 
si deve definire la proprietà Nome; 

- un RecordSet del Database, del quale 
si deve definire la proprietà Origine Re¬ 
cord; 

- un Campo del RecordSet, del quale si 
può leggere la proprietà Nome e il suo 
valore, ovvero il suo contenuto. 

Tutte queste possibilità e tutti questi 
strumenti rendono il Visual Basic 4,0 
uno strumento sofisticatissimo per l'ac¬ 
cesso ai dati, adatto ad essere utilizzato 
anche per applicazioni di complessità 
elevata e strategiche da un punto di vi¬ 
sta aziendale. La ciliegina sulla torta vie¬ 
ne messa dalla versione Enterprise del 
VB4 che consente lo sviluppo di appli¬ 
cazioni Client/Server. 

E) Insieme al VB4 vengono forniti 
una serie di programmi di servizio utili 
in caso di sviluppo di applicazioni orien¬ 
tate ai dati: 

- il Data Manager Permette di vedere 
sia strutture che dati di database preesi¬ 
stenti e permette di creare dei nuovi 
Database Ricordiamo che la versione 
Standard di VB4 non dispone di istruzio¬ 
ni per creare «da programma» strutture 
dati; 

- il VisData. È un'applicazione di esem¬ 
pio (figura 18), di cui esiste anche il co¬ 
siddetto «sorgente». Permette di speri¬ 
mentare buona parte delle funzionalità 



Figura I8 - MS Visual 
Basic 4.0 - Applicatone 
Visdata. Una delle cara r- 
teristiche piu positive 
del Visual Basic 4.0 e la 
ricca dotazione sia di 
documentazione sia di 
programmi di esempio 
Ce ne sono di semplici, 
che servono per esem¬ 
plificare l'uso di un sin¬ 
golo oggetto, ce ne so¬ 
no di complessi, che 
servono sia come utility 
funzionanti che come 
esempi di programmi 
da saccheggiare II piu 
complesso ed interes¬ 
sante 6 quello che Si 
chiama VISDATA che 
consente di accedere ai 
dati di qualsiasi tipo. 
Esemplifica tutte le 
possibilità, che sono 
tante, di VB in termini di 
accesso ai Dati 


Figura 19 - MS Visual 
Basic 4.0 - Aggiunta 
Form Designer 
In VB4 viene introdotto 
un sistema di Aggiun¬ 
te. La più . carina, tra 
quelle a disposizione, 
che è basata anche sul 
concetto di Classe Idi 
cui parliamo nel resto), 
e quella che serve per 
generare un Form di in¬ 
terfaccia ad un Record- 
Set. completo di tutte 
le funzionalità per ge¬ 
stire i dati del record- 
set stesso Questo 
può essere una Tabella 
di un database, oppure 
un Dynaset, ovvero 
una tabella virtuale ge¬ 
nerata con un'espres¬ 
sione SQL 



di accesso ai dati. Da saccheggiare! 

- l'applicazione, anche questa di esem¬ 
pio, Form Generator (figura 19). Funzio¬ 
na come una procedura di autocompo¬ 
sizione che costruisce automaticamen¬ 
te, seguendo le indicazioni dell'utente, 
un Form di accesso ai dati. È chiaro che 
il Form generato deve essere conside¬ 
rato una bozza del Form definitivo. Inte¬ 
ressante è il fatto che viene sfruttato il 
concetto di Classe (citato prima). 

- il Crystal Report (anche questo citato 
prima) che serve sia a creare dei Report 
di supporto all'applicazione, sia, una vol¬ 
ta realizzata l'applicazione, ad eseguirli 

Conclusioni 

Il processo di maturazione del Visual 
Basic, cominciato cinque anni fa. conti¬ 
nua anche ora, nell'era di Windows 95, 
con la versione 4.0. 

Il Visual Basic è oggi, sicuramente, lo 
strumento di programmazione più ver¬ 
satile, nel senso che può essere utiliz¬ 
zato per tantissime tipologie di applica¬ 


zioni, e più facile da usare, in quanto ba¬ 
sato sulle semplici regole della pro¬ 
grammazione Object Based, alla portata 
anche di un utente non professionista. 

Le numerose novità, presenti nella 
versione 4.0, lo rendono adatto anche 
ad utilizzi piu impegnativi, ad esempio 
nel mondo del Client/Server, nel mondo 
delle applicazioni Gestionali, nel mondo 
degli applicativi Server OLE, nel mondo 
delle Comunicazioni, ed altri ancora. 

Ma non solo. Le nuove possibilità, in 
termini di programmabilitè di nuove 
Classi di Oggetti e di nuove DLL, lo ren¬ 
dono più gradito anche ai programmato¬ 
ri professionisti, che, in molte situazio¬ 
ni, lo potranno utilizzare al posto dei lin¬ 
guaggi più tradizionali 

Per conto nostro prevediamo di ese¬ 
guire, sui prossimi numeri di MC, una 
serie di approfondimenti su temi che in 
questa prova abbiamo potuto solamen¬ 
te citare. 


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220 


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■■ «► WmNT 351 Workstation SctpUp IT W 115 

0 Windows NT 3.SI Workstation IT W 195 

Windows NT 351 SmerrSCkent IN W 1.779 


Access 20 

a» Attesi 2.0 Upgrade 
J» Access 2.0 Comp. Upgr 
„! Access 2.0 


COREL 6.0 ITALIANO (solo CD) 

CorelDraw 6,0 819 

«-► Upgrade dalla vers. 3-4 699 

«♦ Upgrade dalla vers. 5 429 


CHIMICA 

ChemWmdow3.0 INW 1,090 

CSChemDraw35 INW 960 

C5ChemOfficePro2.0 INW 2.800 

, FISICA 

Interatbve Physics 25 IN W 540 

MATEMATICA 

Cartesio IT D 132 

Gabri Geometra IT D 160 

Derive 3 studenti IT D 200 

Derive 3 IN D 180 

MathCAD6.0 INW 350 

0 MathCAD60 INW 210 

Mathematica 22 Stand. Studenti IN 390 

0 Mathematica Sun. 22 DOS/Win IN 1.170 

Mathematica Enhanccd 2.22 INW 1890 

STATISTICA 

SPSS Base 6.1 ITW 1.949 

Statistica_INW 1950 


ufvvunui 1 

CDROM 

3D Movie Maker in luliano 
Ammali da scoprire m Italiano 
AutoRoute Express 4 in Italiano 
Civiltà Antiche In Italiano 
Il Mondo ddVolo In Italiano 
Oceani in balano 
S00 Nazioni In Italiano 
Art Gallery 
8ookshelf95 
Cmcmanla ‘96 
Complete Baseball 
Complete NBA Basketball 


Il catalogo 
più completo 
di software 
tecnico 


Magic School Bus • Human Body 
Magic School Bus - Solar System 
Multimedia Beethoven 
Music Central '96 
Musical Insownents 
Rabbit Ears 

Ultimate Frank UoydWnght 
Wlno Guide 

GIOCHI 

Flight Simulator ton Manuale II 
Fura 3 In Italiano 
Golf in Italiano 

Space Simulator ton Manuale II 

HARDWARE 

Home Mouse 
Mouse 

Naturai Keyboard 
Sidewlnder 

Sidewinder 3D PRO 
Sidcwmder 3D PRO * Fury 3 


ToolBook 3.0 INW 329 
0 ToolBook 30 INW 250 
MoftimToolBook 3.0 INW 1,450 
0 MultimToolBook 3.0 INWl.l40 
MuWmToolBook 4.0 INW 1,649 
0 Mulom.ToolBook 4.0 INW 999 
«► Multim.TooiBook 4.0 INW 489 
__ Mufom.TooiBookCBT3.OIN ’.V 2.050 
0 Mutam.Tool8ookCBT3.OIN W 1,480 

fòW yLmmv/A 


scientifico 


Composer CollecDon 


Dinosauri 


DERIVE 
IN ITALIANO 


Encarta '96 85 

Encarta‘96 World Alias 85 

Explorapcdia Word of Natura 51 

Explorapcdia Word ol People 51 

GahanWilson's - Ultimate Haunted House 52 


Aggiornamento □ Software Education INVERDE: NOVITÀ 

LEGENDA: D=DOS • W=WINDOWS - M=MACINTOSH • FO=FLOPPY DISK • CD=CD ROM 


ESCLUSA OFFERTA STUDENTI 


DOSE 


[BORLAND 


[LOTUS 


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Microsoft 


SYMANTEC 


CAD/CAM 


COMUNICAZIONE 


GRAFICA CREATIVA 


UTILITÀ 


INTEGRATI 


SISTEMI OPERATIVI 


DATABASE 


LINGUAGGI 


SCIENTIFICO DIDATTICI 


MULTIMEDIA 


DESKTOP PUBLISHING 

CoralVeoturz 4.2 CD 

ITW 134 

Fine Ardii 

ITW 89 

Publisher 2,0 

IT W 195 

Publisher 2.0 

IT W 102 

ELABORAZIONETESTI 

Creative Wnter 

ITW 89 

Errata Corrige 20 

ITW 239 

Errata Corrige Home 

ITW 99 

Itahan Assira! 

IT W 139 

Word 60 

ITW 612 

Word 6.0 Upgrade 

ITW 255 

Word 6.0 

IT W 354 

Wordstar 7.0 

ITW 579 

FOGLI ELETTRONICI 


CONDIZIONI DI VENDITA Si accettano ordini per telefono, fa* e pota Tutte le offerte annullano e sostituiscono le precedenti Offerte valide fino a esaurimento delle scorte, con riserva di variazioni di prezzo senza preavviso. Pagamento contrassegno. Spedizione a meno corriere espresso 
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disponibili Pagamenti c prezzi personalizzati per dienti Corporate. UnWersia. Scuole. Enti pubblici, richiedete preventivo. Offerte Competitive, aggiornamenti, boondle e versioni education possono avere la confezione esterna diversa dal prodotto sundard. Alcune offerte a prezzo education sono 
riservate unicamente a studenti e insegnanti, altre solo a Scuole e Umvenia Telefooare per conferma. S.EAO. 


& 


PER ORDINAZIONI E INFORMAZIONI -• 

TEL. 0424/504650 -FAX 0424/504651 Uff 


} ORARIO APERTURA 
LUNEDÌ/VENERDÌ 9.00-19.30 
SABATO 9.00- 13.00 










































MANUALE D'USO 


L'insuperabile CAD per il luci 


Finson 

ExtraCAD III 

di Massimo Truscelli 


era una volta il software che co¬ 
stava svariati milioni, faceva po¬ 
che cose e le faceva bene; ven¬ 
ne poi il software shareware le di pub¬ 
blico dominio) venduto a prezzi molto 
contenuti la volte concesso in uso solo 
in cambio di una cassa di birra!) che 
svolgeva egregiamente le proprie fun¬ 
zioni senza che fossero particolarmente 
sofisticate. Nel frattempo, il software 
prodotto dai grandi marchi era diventato 
sempre più potente e sofisticato e le 
sue funzionalità erano diventate via via 
più complicate; inoltre, il prezzo di que¬ 
sti software era calato in maniera inver¬ 
samente proporzionale alla quantità e 
qualità di funzionalità offerte. Tutto con¬ 
tinuò a svolgersi per una decina di anni 
proponendo fasi alterne che hanno vi¬ 
sto nascite di software house, fusioni e 
la scomparsa di marchi prestigiosi fino a 
giungere ai nostri giorni nei quali il mer¬ 


cato del software è sempre più ricco e 
rapido; offre continui aggiornamenti e 
potenziamenti, al punto che non si rie¬ 
sce ad imparare le funzionalità di un 
prodotto prima del rilascio della sua 
nuova versione. Secondo una logica di 
mercato che vuole prestazioni sempre 
più elevate a prezzi sempre più conte¬ 
nuti sono disponibili programmi che fino 
a qualche anno orsono sarebbero costa¬ 
ti fior di quattrini, offrono prestazioni di 
buon livello Isolo qualche anno addietro 
riservate a sistemi estremamente co¬ 
stosi e con caratteristiche che fanno og¬ 
gi sorridere) e costano poco. Ma quali 
sono effettivamente le prestazioni che 
questi software assicurano? Cerchiamo 
di comprenderlo prendendo in esame 
un programma completamente italiano, 
TExtraCAD III prodotto e commercializ¬ 
zato dalla Finson, venduto ad un prezzo 
particolarmente invitante. 


Descrizione 

Considerando il suo prezzo, Extra¬ 
CAD III si presenta in una confezione di¬ 
gnitosa composta da una scatola di car¬ 
toncino azzurro, con la dicitura «il 
software italiano per il tuo computer», 
che comprende: il manuale d'uso di 140 
pagine completamente in italiano, un 
solo dischetto d'installazione da 1 4 
Mbyte e la consueta scheda di registra¬ 
zione che reca anche una serie di indi¬ 
cazioni sul come ottenere l'assistenza 
avanzata ed il relativo modulo di adesio¬ 
ne. 

L'ulteriore spazio a disposizione è 
riempito con un supporto plastico nel 
quale si incastrano i vari elementi men¬ 
tre una custodia sfilabile avvolge la sca¬ 
tola ed offre una serie di illustrazioni e 
testi esplicativi sulle funzionalità del 
prodotto. 



222 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 












PROVA 
EXTRACAD III 


ExtraCAD e un programma decisa¬ 
mente versatile concepito, in tempi nei 
quali le interfacce grafiche alla stregua 
di Windows 3.x e Windows 95 dettano 
legge, per funzionare sotto DOS in mo¬ 
dalità protetta grazie all’impiego di un 
«server» DPMI della Borland Internatio¬ 
nal. Prima di ingenerare confusione nel 
lettore vale la pena fornire qualche spie¬ 
gazione a riguardo dicendo che il DOS 
Protected Mode Interface (DPMI) è uno 
standard che consente a più programmi 
di girare in modo cooperativo utilizzan¬ 
do la memoria estesa. Il DPMI è utiliz¬ 
zato in Windows 3.x e deriva, pur non 
essendo compatibile con esso, da un al¬ 
tro standard conosciuto con la sigla VC- 
Pl (Virtual Control Program Interface), 
capace di eseguire contemporanea¬ 
mente più programmi funzionanti in 
modalità protetta e reale. La release 0 9 
del DPMI, fornita in dotazione standard 
con ExtraCAD III, consente di utilizzare 
tutta la memoria RAM presente nel 
computer oltrepassando il consueto li¬ 
mite dei 640 kbyte normalmente consi¬ 
derato dalle applicazioni DOS All'avvio 
di ExtraCAD viene controllata la presen¬ 
za di un gestore di memoria per l'utiliz¬ 
zo della modalità protetta (ad esempio 
QEMM o lo stesso Windows 3.x); nel 
caso non sia disponibile, il programma 
utilizza il proprio server DPMI realizzato 
dalla Borland. 

La configurazione richiesta da Extra¬ 
CAD comprende un PC equipaggiato 
con processore 286 o superiore. 4 Mby¬ 
te di memoria RAM, circa 4 Mbyte liberi 
sull'hard disk, mouse e scheda VGA o 
superiore. A proposito dell'adattatore vi¬ 
deo, la confezione riporta un'ampia 
gamma di prodotti, solo per citarne qual¬ 
cuno: ATI, Cirrus Logic, OAK Technolo¬ 
gies. Paradise, S3, Trident, Tseng Labs. 
Video Seven, Weitek, ma anche altri 
produttori che abbiano in catalogo mo¬ 
delli ISA o VESA. Molto ricca è anche la 
gamma di periferiche di output suppor¬ 
tate comprendente stampanti 9 aghi 
Epson e IBM, 24 aghi Epson e IBM, HP 
LaserJet, HP DeskJet (anche a colori) e 
plotter HPGL fino al formato A0. 

Installazione ed uso 

Supposto che ormai la stragrande 
maggioranza degli utenti utilizza sistemi 
come mimmo dotati di processore 486 
è probabilmente inutile descrivere la 
procedura di installazione riservata alle 
macchine 286 (peraltro ampiamente do¬ 
cumentata nelle prime pagine del ma¬ 
nuale). così come è probabilmente inuti¬ 
le descrivere anche le modalità di ese¬ 
cuzione di ExtraCAD all’interno di Win¬ 
dows 3.x fatta eccezione per la segnala- 


Finson ExtraCAD III 


Produttore e distributore: 

Fmsor srl - Via Montepulciano. 15 - 20124 Mi¬ 
lano - Tel 02/66987036. Fax 02/66987027 
Prezzo i'A esclusaK 

ExtraCAD III Ut 129000 


zione del fatto che il file EXTRA PIF. uti¬ 
lizzato per svolgere tale incombenza, 
assegna tutta la memoria disponibile 
all'applicazione, compresa la memoria 
virtuale relativa al file swap di Win¬ 
dows. Per inciso, la configurazione uti¬ 
lizzata per il test era composta da un si¬ 
stema 486 DX50 con 8 Mbyte di me¬ 
moria RAM e scheda video SuperVGA 
Tseng Labs 4000 

L'installazione provvede a creare una 


directory appropriata ed a depositare in 
essa i file appropriati comprendenti an¬ 
che alcuni esempi di disegni già realiz¬ 
zati. librerie di elementi di arredamento, 
componentistica elettronica (analogica 
e digitale) e idraulica, elementi meccani¬ 
ci. 

Semplicemente digitando extra 
(eventualmente seguito da un parame¬ 
tro) e premendo il tasto «Invio» è possi¬ 
bile avviare ExtraCAD III direttamente 
da DOS o dalla shell DOS di Windows. 

L'uso dei parametri V, S, X, Y (oppu¬ 
re SVESA. XVESA, YVESA) consente di 
settare la risoluzione video da 640 x 
480 a 1280 x 1024 pixel (i valori inter¬ 
medi sono di 800 x 600 e 1024 x 768 
pixel) impiegando schede a standard 
ISA; oppure, da 800 x 600 a 1280 x 
1024 pixel se si impiegano schede Su¬ 
perVGA VESA. 

L'ambiente principale di ExtraCAD III 


EkIpaCAD III 


Ideatore e Program » *toro : 

[Rosario Cà letto 

Beta Testers e Collaboratori: 
|Pietro r Maggi 

[Sonia !nv*mizzi 

I_2S_I 


Il team di sviluppo di ExtraCAD III é certa¬ 
mente ristretto a poche persone, ma non 
per questo la Qualità delle prestazioni ne ri¬ 
sente 


InfopM»lonl 


CAD, 11J 


di Rosario Giktto 











L ambiente di lavoro è 
suddiviso in vane se¬ 
zioni, ognuna delle 
Quali svolge specifiche 
funzionalità in basso la 
finestra che permette 
la digitazione diretta 
dei comandi, a destra il 
menu principale relati¬ 
vo alla funzionalità se¬ 
lezionata. in alto i me¬ 
nu a discesa ed a sini¬ 
stra le icone pei le fun¬ 
zionalità di carattere 
generale 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


223 
























PROVA 

EXTRACAD III 


Files 


Nuovo 

Appi 

Al tA | 

Salva 

Salva in 

Al tS 

Stampa 

Configura 

Conversione 


Directory 

Dos Shell 

Esci 

Al tX 


Utensili 


Libero 

F1 

Medio |\ 

F2 | 

Centro ^ 

F3 

Es treno 

F4 

Quadrante 

F5 

Intersezione 

F6 

Tangente 

F7 

Perpendicol. 

F8 

Punto 

F9 

Elemento 

F10 

Calcola 

Al t J 

Misura 

Al tV 


Di segmorv 

Punti 


Linee 

▼ 

Cerchi 

▼ 

Archi 

V 

E1 1issi 

V 

Curve 


Testi 

Riempimento 


Libreria 

Al tL 


Nei menu a discesa sono presenti tutte te funzionalità offerte dal programma; gli strumenti di disegno offrono la possibilità di impiego di varie entità geometriche 
come elementi modificatori 


offre una serie di zone nelle quali sono 
visualizzate informazioni, sono disponi¬ 
bili icone relative a strumenti di vario 
genere, oppure accettano comandi digi¬ 
tati manualmente mediante la tastiera, 
L'area principale è quella relativa al fo¬ 
glio di disegno con due zone che rap¬ 
presentano la quasi totalità dei menu di¬ 
sponibili: in alto una serie di menu a 
tendina e, sul lato destro dell'area di di¬ 
segno. il menu principale di volta in vol¬ 
ta diverso in base ai comandi seleziona¬ 
ti. Sulla sinistra, una barra verticale di 
icone facilita l'impiego dei comandi ri¬ 
guardanti la gestione dei file, la stampa 
e l'accesso al DOS Indicazioni accesso¬ 


rie come la quantità di memoria disponi¬ 
bile, l'ora, il nome del disegno e la libre¬ 
ria utilizzata, il modo di impiego, il layer 
utilizzato e la posizione del cursore, 
completano l'interfaccia utente dell'ap¬ 
plicazione. 

In ExtraCAD III i comandi possono 
essere impartiti sia tramite l'impiego 
del mouse che mediante l'area testua¬ 
le. eventualmente inframezzando i due 
modi operativi per ottenere maggiore 
precisione, con l'introduzione manuale 
dei valori numerici, e maggiore spedi¬ 
tezza quando si impiega il mouse 

Le caratteristiche offerte sono di 
buon livello: dimensioni del foglio di la- 




Molti sono i pannelli relativi alla scelta delle vane opzioni per ogni singola funzionalità nell'esempio propo¬ 
sto vediamo quelli relativi alla personalizzazione delle unità di misura ed alla gestione dei layer (colore, visi¬ 
bilità, tipo di tratto, spessore, ecc.l. 


voro che si possono estendere fino ad 
un valore massimo di +/- 100000 unità 
(a scelta tra micron, millimetri, centime¬ 
tri, decimetri, metri, chilometri, miglia, 
pollici, piedi, iarde, miglia marine e pun¬ 
ti): possibilità di impiego di ben 256 li¬ 
velli di disegno (ognuno dei quali confi¬ 
gurabile per ciò che riguarda colore de¬ 
gli elementi, tipo di tratto, visibilità, note 
descrittive): strumenti di disegno evolu¬ 
ti per la creazione di primitive grafiche 
(punti, segmenti, cerchi, archi di cer¬ 
chio, ellissi, curve di Bezier e curve in¬ 
terpolate); possibilità di impiego di alcu¬ 
ni comandi in sovrapposizione ad altri 
per ciò che riguarda le funzioni di ge¬ 
stione delle viste, delle misure e dei cal¬ 
coli (zoom in e zoom out, griglia, qua¬ 
drettatura, ridisegno, misura, quotatura 
e calcolo); gestione in notazione scienti¬ 
fica delle operazioni di calcolo (1000= 
1e3) comprendenti tra le altre: eleva¬ 
mento a potenza, arrotondamento, pi- 
greco, radice quadrata, logaritmo in ba¬ 
se 10 ed in base n, seni, coseni, tan¬ 
genti, arcosem, arcocoseni e arcotan- 
genti. 

Specifiche opzioni consentono la de¬ 
finizione di una griglia di disegno con 
l'eventuale agganciamento automatico 
del cursore ai suoi punti (quadrettatura); 
in proposito vale la pena sottolineare il 
fatto che le opzioni griglia e quadretta¬ 
tura sono assolutamente indipendenti 
La quadrettatura non visualizza alcuna 
maschera di punti, ma svolge esclusiva¬ 
mente una funzione di allineamento del 
cursore; al contrario, la griglia visualizza 
un insieme di punti ordinati ad intervalli 


224 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 




















































PROVA 
EXTRAC AD' MI 


Modifiche 


Oops 


Al tP| 

- 

Canee1la 


A- FI 

E1 iMina 


A-F2 

Muovi 


A-F3 

Copia 


A-F4 

Ruota 


A-F5 

Rifletti 


A-F6 

Riposiz. 


A-F7 

Ronpi 


A-F8 

Es tendi 


A-F9 

Cambia 


A-F10 

Ridisegna 


Al tR 


Vista 


Zoom area 

C-Fl | 

Zoom tutto 

C-F2 

Zoom 1:1 

C-F3 

Zoom 1/2 

C-F4 

Zoom X 

C-F5 

Pan 

C-F6 

Precedente 

C-F7 

Quadretti 

Al tQ 

Grigiia 

Al tG 

Più Quadr. 

C-F8 

Meno Quadr. 

C-F9 



ni 


Numerose sono anche le funzionalità di gestione avamala dei disegni per le puah oltre a opponi come Copia , Ruota, Rifletti esiste anche la possibilità di impiego di 
librerie di disegni. 


regolari Ciò consente di definire una 
griglia con un minor numero di punti e 
che quindi aumenta la leggibilità del di¬ 
segno; nel contempo, grazie all'indipen¬ 
denza delle due opzioni, è possibile de¬ 
finire una quadrettatura piu fitta che fa¬ 
cilita il posizionamento del cursore sui 
punti significativi del disegno purché si 
abbia l'accortezza di definire la griglia 
con intervalli multipli dell'intervallo utiliz¬ 
zato per la quadrettatura. Questa scelta 
è determinata dal fatto che cosi facen¬ 
do alcuni punti della griglia combaciano 
con quelli della quadrettatura e si dispo¬ 
ne quindi di un sistema di riferimento 
comune. 


Disegnare con ExtraCAD III è facile e 
divertente soprattutto grazie alla possi¬ 
bilità di poter impiegare una ricca serie 
di elementi predefiniti che facilitano la 
costruzione di elaborati di varia natura; 
la quotatura automatica ottenuta grazie 
all'associazione con le funzioni di misu¬ 
ra consente di ottenere la massima pre¬ 
cisione nel disegno degli elementi, 
mentre le funzioni di zoom permettono 
di cavarsela facilmente anche nei parti¬ 
colari più complessi. Non manca una 
funzionalità di campitura degli elementi 
che comprende opzioni relative al tipo 
di riempimento (solido, linee, tratti, li¬ 
nee miste punteggiate e tratteggiate), 


all’inclinazione della campitura ed alla 
distanza delle varie linee; cosi come 
molte altre sono le funzionalità offerte: 
gestione dei testi avanzata basata 
sull'impiego di dieci diversi stili di font 
con opzioni di scalatura orizzontale e 
verticale indipendenti, modifica dell'an¬ 
golo della scritta, scrittura verticale, ri¬ 
baltamento orizzontale e verticale 
In definitiva, dopo un primo periodo 
di sconcerto davanti alle numerose fun¬ 
zionalità, man mano che se ne appren¬ 
dono le caratteristiche il lavoro diviene 
più rapido ed accurato fino a giungere 
all'impiego di quelle più sofisticate che 
comprendono comandi di modifica per 




Due momenti nell'impiego del programma, la definizione dei parametri relativi alla griglia ed il disegno di un elemento della libreria 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


225 












































PROVA 


Testo 

TestoSin 

TestoCen 

TestoDes 


Tes toHedio 
Tes toEs treni 
Tes toEs teso 


OpzTesto 
* Principale 


In questo riquadro sono visibili 
solo alcuni dei menu che si atti¬ 
vano sulla sinistra dello scher¬ 
mo ogni volta che si seleziona 
una determinata funzionalità 
Nei casi specifici quelli relativi 
alla gestione del testo, alla ge¬ 
stione dei file e dei documenti, 
per finire, le opzioni relative a 
griglia, quadrettatura, sistema 
di riferimento, coordinate e li¬ 
velli di disegno 


Nuovo 
Apri 
Salva 
Saivain 

Stanpa 

Configura 

iMportaDXF 

EsportaDXF 

EsportaHPGL 

EsportaPS 

Di ree tory 
DosShel1 
Esci 

1nfornazioni 
* Principale 


OpzGriyl ia 
Gri y 1ia 

OpzQuadre11i 
Quadretti 
PiuQuadr 
MenoQuadr 

Coordinate 
Rif erinento 
UnitàStanpa 

OpzLayers 

Layer 

OpzTrascina 
Beep 

** Principale 


Funzionalità e modificatori 


ExtraCAD III offre una gestione del¬ 
le funzionalità piuttosto completa che 
oltre ad essere composta da una ricca 
serie di opzioni relative alle principali 
primitive grafiche offre anche una se¬ 
rie di funzionalità relative ai punti che 
permettono di associare ad essi un 
determinato elemento geometrico. 
Per fare un esempio, se si desidera 
stabilire con esattezza il mediano di 
un segmento è sufficiente indicare il 
primo estremo del segmento, quindi 
utilizzando l'apposito menu seleziona¬ 
re l’opzione «Med» ed indicare un 
punto in prossimità del punto media¬ 
no. Il programma «interpreta» in tal 
modo la nostra richiesta e provvede a 
sostituire al punto indicato il vero pun¬ 
to mediano del segmento. 

È evidente che potendo contare su 
funzionalità diverse di questo stesso 
tipo il lavoro di disegno diventa note¬ 
volmente più agevole e pratico. 

ExtraCAD III chiama queste opzioni 
«Modificatori» e permette l'utilizzazio¬ 
ne di ben 10 diverse opzioni che bre¬ 
vemente descriviamo di seguito: 

Lib punto libero - è in pratica il modifi¬ 
catore che «non modifica», infatti in 
questo caso il punto è libero; 

Med punto medio - ricerca il punto 


medio di segmenti e archi; 

Cen punto centrale - ricerca il centro 
di cerchi, archi ed ellissi; 

Est punto estremo - ricerca i punti 
estremi di segmenti, archi e curve di 
Bezier; 

Int punto di intersezione - ricerca i 
punti di intersezione tra gli elementi 
ed è applicabile solo a segmenti, cer¬ 
chi ed archi ma non a ellissi e curve di 
Bezier; 

Qua punto di quadratura - ricerca i 
punti posti a 0, 90, 180 e 270 gradi in 
cerchi, archi ed ellissi; 

Pun punto più vicino - ricerca il punto 
piu vicino ed è applicabile solo ai punti, 
Eie punto più vicino dell'elemento più 
vicino - come il precedente ricerca il 
punto più vicino ma dell’elemento più 
prossimo (segmenti, cerchi, archi, el¬ 
lissi e curve di Bezier), 

Tan punto di tangenza - ricerca il pun¬ 
to di tangenza dell'elemento più vicino 
ed è applicabile a segmenti, cerchi, ar¬ 
chi, ma non ad ellissi e curve di Be¬ 
zier; 

Per punto di perpendicolarità - ricerca 
il punto di perpendicolarità sull'ele¬ 
mento più vicino (segmenti, cerchi, ar¬ 
chi) tranne che per ellissi e curve di 
Bezier. 


lo spostamento, la copia (anche in se¬ 
rie), la rotazione, la riflessione, il ridi¬ 
mensionamento, il riposizionamento 
(con eventuale distorsione), il raccordo, 
l'estensione e l'interruzione di singoli 
elementi o di gruppi di elementi. Appar¬ 
tengono a quest'ultima serie di opzioni 
anche alcuni comandi particolarmente 
utili che permettono di smussare i verti¬ 
ci corrispondenti al punto di incontro di 
due segmenti o di unire più curve di Be¬ 
zier a formare un unico elemento. 

A completamento delle funzionalità 
generali finora descritte esiste anche 
una serie di opzioni che riguarda l'im- 
port e l'export dei file: importa/esporta 
DXF, esporta HPGL, esporta PostScript. 

Conclusioni 

Devo ammettere che alla fine si ri¬ 
mane piacevolmente sorpresi dalle ca¬ 
ratteristiche di ExtraCAD III, special- 
mente se si considera il prezzo al quale 
questo software è venduto 

Trattandosi di un CAD bidimensiona¬ 
le non ci si deve attendere che l'agile, 
piccolo ed economico programma svol¬ 
ga funzionalità spettacolari, ma tutte le 
funzioni presenti sono svolte egregia¬ 
mente in maniera soprattutto affidabile. 

Sebbene abbiamo utilizzato il pro¬ 
gramma in condizioni piuttosto insolite, 
da Windows 3.1 con WinWord aperto 
contemporaneamente per scrivere que¬ 
ste note, oppure in DOS contempora¬ 
neamente ad un programma TSR per la 
cattura delle immagini pubblicate in 
queste pagine ed al comodissimo Nor¬ 
ton Commander di Symantec, in tutte 
le situazioni non abbiamo riscontrato 
mai alcun problema, anche quando ab¬ 
biamo modificato il file .PIE, che per¬ 
mette l'esecuzione dall'interno di Win¬ 
dows 3.x, per settare una risoluzione 
dello schermo superiore a quella di de¬ 
fault utilizzata nell'ambiente operativo 
grafico. 

In definitiva, ExtraCAD III può certa¬ 
mente essere consigliato a chi abbia 
necessità di «prendere confidenza» con 
i moderni strumenti di disegno elettro¬ 
nico, ma non abbia voglia di spendere 
svariate lirette per dotarsi dell'ultima 
versione di CAD lanciata sul mercato: 
un prodotto ideale per gli studenti degli 
istituti tecnici (o per quelli dei primi anni 
di corso delle facoltà di architettura ed 
ingegneria) che offre gli strumenti basi¬ 
lari ad un prezzo contenuto: centoventi- 
novemila lire IVA esclusa, una cifra che 
vale la pena spendere per evitare di ali¬ 
mentare quei deprecabile fenomeno 
che è la pirateria del software. 

KB 


226 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 
















NUOVA MOVIE LINE 



MOVIETT 

MACHINE 




Il - . 


Tho Ari ol Dlgllnl Vldoo 


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Via Monte Sabotino, 69 - 41100 MODENA 

chiamate INFO LINE 059 / 361060 - Fax: 059/372171 oppure coll 
alla BBS: 059/371755 per specifiche dettagliate dei singolf proi 


Movie Studio II: Mixer con nuovi 
effetti video digitali in tempo reale 
quali dissolvenza e mosaico, DVE per 
la personalizzazione degli effetti. 


anche in bun< 

W- 




















Le arti e la cultura 

dai mecenati agli sponsor 

Una volta erano i personaggi come Lorenzo il Magnifico che spendevano 
munificamente per favorire chi si dedicava alle arti. Oggi i principi mecenati non 
esistono più, sono stati sostituiti dai dirigenti delle grandi compagnie multinazionali e 
anche, nel nuovo mondo, da personaggi dotati di straordinarie fortune personali. Ma 
cosa c'entra questo discorso con i CD-ROM? Ora vi dimostro che... 

di Dino Joris 


Bill Gates ha speso circa 50 miliardi 
per il codice Hammer aggiudicandosi un 
posto di rilievo nell'Olimpo dei collezio¬ 
nisti di opere di notevole significato sto¬ 
rico-artistico. Molti privati, in America, 
fanno regolarmente donazioni di qual¬ 
che milione di dollari a favore di fonda¬ 
zioni artistiche, culturali, umanitarie. 
Molte multinazionali adornano gli in¬ 
gressi delle loro sedi con sculture di di¬ 
mensioni e costi ragguardevoli. 

Solo per fare un esempio, la RAI ama 
adornare le proprie sedi con cavalli mo¬ 
renti o alati. 

Acquisti o donazioni trovano le loro 
ragioni nell'amore per l'arte, nella cura 
della propria immagine e cosi via; qual¬ 
che volta (sono maligno) l'elusione fi¬ 
scale può avere la sua parte Insomma, 
le ragioni per spendere i milioni o i mi¬ 
liardi in esubero possono essere molte¬ 


plici e variare in «classifica» tra due 
estremi: ragioni nobilissime e ragioni 
abiette (il riciclaggio di denaro sporco 
potrebbe entrare in questa categoria?). 

Comunque stiano le cose, rimane il 
fatto che chi spende denaro per finan¬ 
ziare attività in qualche modo connesse 
con la cultura e la sua diffusione deve 
essere considerato un benemerito. So¬ 
prattutto quando, come nel caso 
deH'ENEL. la promozione culturale-arti- 
stica non viene fatta finanziando la crea¬ 
zione di una bella statua, ma la creazio¬ 
ne di opere multimediali quali quelle 
che presento in questo numero Forse 
all'ENEL non saranno d'accordo sull'eti¬ 
chetta «sponsor» da me utilizzata nei 
loro confronti, ma quale altra parola po¬ 
trei usare visto che l'edizione delle ope¬ 
re è firmata Progetti Museali Editore, la 
realizzazione tecnica è di Infobyte e la 
distribuzione è affidata ad una società 
legata alla RAI come SACIS? Quale al¬ 
tro ruolo, se non quello di «finanziatore 
benemerito» rimane all'ENEL? 

Ho dovuto fare qualche riflessione 
sulle recenti polemiche relative alle bol¬ 
lette «gonfiate» e sulle centinaia di mi¬ 
liardi che pare noi consumatori abbiamo 
pagato in più. Alla fine, ho concluso che 
i soldi spesi per questa avventura multi¬ 
mediale non sono probabilmente molti 
e che quindi le probabilità che il mio giu¬ 
dizio possa essere negativamente in¬ 
fluenzato, sia pure inconsciamente, dai 
costi delle mie bollette della luce sono 
scarse. Ecco quindi che parlo delle co¬ 
produzioni ENEL/Infobyte senza pregiu¬ 
dizi. 

Prima di passare alla recensione dei 
singoli prodotti, lasciatemi esprimere 
un'affermazione scherzosa: «dopo la 
produzione di queste opere siamo tutti 
autorizzati a pensare che dimenticando 
una lampadina accesa non abbiamo 



sprecato nulla, ma solo aumentato il no¬ 
stro contributo alla diffusione della cul¬ 
tura» I miei giovani figli partecipano 
con entusiasmo, visto che dimenticano 
regolarmente la luce accesa in un paio 
di camere quando escono la mattina 
per andare a scuola: che io debba rin¬ 
graziarli per questo? 

È tempo di occuparci con un minimo 
di serietà delle opere di questo mese. 


I Normanni 

A chi vuole solo e semplicemente 
fermare «I Normanni» dopo averlo lan¬ 
ciato, devo ricordare che fermare i Nor¬ 
manni non è mai stata impresa facile in 
tanti secoli, quindi perché mai dovrem¬ 
mo aspettarci che fermare lo scorrere 
di questa opera debba essere impresa 
da poco? 

Scherzi a parte, questa è forse l'uni¬ 
ca pecca evidente riscontrata; poco ma- 


I Normanni 
Federico Fellini 

La Basilica di S.Francesco in Assisi 


Produttori: 

ENEL Spa ■ Via G B Martini. 3 - Roma 
Tel 06/85091 

Intobyle Spa - Via della Camilluccia. 67 - 00135 
Roma - Tel 06/35572! Fax. 06/35572300 

Editore: 

Progetti Museali Editore - Via Giulia, 98 -00186 
Roma - Tel. 06/6865751 

Distributore: 

Sacis - Via Teulada. 66 -00195 Roma 
Tel 06/374981 Fax: 06/3723492 
Prezzo UVA inclusa): 

I Normanni Ut. 79.000 

Federico Fellini Ut. 98 000 

La Basilica di S Francesco in Assisi Ut 98 000 


228 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 














CD-ROM 




L area di origine dei nostri eroi 


Un esempio di arte normanna 



Come si possono esaminare i vari aspetti dei Normanni? Con un click appro¬ 
priato 



Una delle tante immagini documentarie dell’opera. 


le in realtà, perché di voglia di fermare I 
Normanni, una volta lanciata l'applica¬ 
zione, non ne viene molta, si rimane let¬ 
teralmente affascinati e quindi si pensa 
a navigare tra le varie pagine piuttosto 
che a uscire dall'applicazione. Che i pro¬ 
grammatori contassero su questo quan¬ 
do hanno deciso di non dotare l'applica¬ 
zione di un bottone di uscita? Proprio 
cosi per uscire dal programma non ho 
trovato altra soluzione che premere la 
classica (per Windows) combinazione di 
tasti AH-F4. 

«I Normanni» si apre su un riquadro 
che rappresenta una carta d'Europa 
nella quale la colorazione rossa indica 
la loro presenza sul territorio nei vari 
periodi storici: si inizia dalla fascia me¬ 
ridionale della penisola scandinava e 


poi si procede verso sud, attraversan¬ 
do l'Europa sino a raggiungere il «mez¬ 
zogiorno» d'Italia e la Sicilia. La carta 
può essere opportunamente focalizza¬ 
ta su dettagli a scelta, con una funzio¬ 
ne di zoom a portata di click. Visto che 
si tratta di un atlante storico, non è le¬ 
cito attendersi troppo da questi ingran¬ 
dimenti. destinati a focalizzare zone 
piuttosto ampie e che non hanno la 
pretesa di offrire descrizioni precise ed 
accurate come il resto delle informa¬ 
zioni contenute nell'opera. Diverso è il 
discorso che riguarda lo scorrimento 
della mappa nelle quattro direzioni: 
piuttosto che spostare la mappa di 
un'intera finestra, i programmatori han¬ 
no preferito eseguire uno «scroll» che 
mantenga i riferimenti alla vista prece¬ 


dente senza escludere gli elementi ter¬ 
ritoriali appartenenti ad un filo condut¬ 
tore comune. 

I Normanni sono esaminati dai punti 
di vista culturale e storico attraverso 
uno strumento di «viaggio nel tempo» 
che consente al lettore di stabilire quale 
anno esaminare da vicino per il periodo 
che va dal 771 al 1250. Quando si agi¬ 
sce su questa sorta di macchina del 
tempo si predispongono automatica- 
mente le varie informazioni relative 
all'anno scelto. Ad esempio, se si sce¬ 
glie l'anno 1250 e si clicca sull'icona 
«Sovrani», automaticamente appare un 
riferimento al sovrano del tempo, Fede¬ 
rico II. Lo stesso approccio si ha nei 
confronti di personaggi e fatti, mentre i 
riferimenti alle arti ed ai costumi non 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


229 

















CD-ROM 


sono necessariamente legati ai periodi 
di tempo definiti dalla «macchina del 
tempo». Come il lettore può facilmente 
rilevare dalle schermate presentate, la 
suddivisione nei vari argomenti consen¬ 
te di guardare ai singoli aspetti della 
storia dei Normanni in modo interatti¬ 
vo, ma c'è anche la scelta, nella scher¬ 
mata iniziale, di seguire un'introduzione 
generale per esaminare a grandi linee 
la storia di questo affascinante popolo 
ed essere quindi in grado di effettuare 
ulteriori esplorazioni e approfondimenti 
a ragion veduta, dopo avere «rinfresca¬ 
to» le nozioni acquisite ai tempi di 
scuola. 

La grafica è molto accurata, come il 
lettore può vedere; le musiche sono 
anch'esse piacevoli e plausibilmente 
«d'epoca» (non posso giurare che un 
musicologo non abbia diritto a censura¬ 
re l'appropriatezza delle scelte, ma il 
«tono» medievale delle composizioni 
ben si accorda con l'insieme) A com¬ 
pletamento della parte audio, le voci 
dei narratori sono evidentemente quel¬ 
le di attori professionisti e quindi si 
ascoltano con piacere 

Visto che la qualità dei contenuti ed 
il modo di proporli non si discute, non 
mi rimane che citare le poche limitazio¬ 
ni che affliggono quest'opera; una di 
queste è la scelta di imporre un modo 
di visualizzazione un po' più evoluto ri¬ 
spetto alla media: «I Normanni» voglio¬ 
no una risoluzione di 1024 x 768 pixel e 
non si accontentano, come accade con 
la maggioranza degli altri prodotti multi¬ 
mediali, di un più consueto 800 x 600 e 
tanto meno di 640 x 480 pixel. Anche il 
requisito di memoria RAM è abbastan¬ 



■J f 

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W 3 1 


za alto, visto che è di 8 Mbyte, ma c'è 
da dire che oggi nessuna persona sen¬ 
sata compra un PC che non sia dotato 
di Super-VGA e di almeno 8 Mbyte di 
RAM. Le limitazioni imposte riguardano 
quindi coloro che hanno stazioni vec¬ 
chiotte e che non amano aggiornarsi 
troppo di frequente. Che siano rimasti 
una minoranza non significativa ai fini 
delle vendite di questi prodotti? 

Continuando nell’elencazione delle 
piccole mancanze bisogna sottolineare 
il fatto che non c'è modo di evidenziare 
e copiare i testi che si leggono. Non so¬ 
no in grado di valutare quanto sia im¬ 
portante per il grande pubblico avere la 
possibilità di copiare dei brani, magari 
per fare delle citazioni in propri temi, ar¬ 
ticoli o scritti di qualsivoglia natura. La 
mancanza di una funzionalità di questo 
tipo è però facilmente aggirabile per il 
semplice fatto che rimangono intatte le 
possibilità di stampa e quindi anche 
quelle di creazione di un file di testo dal 
quale copiare tutto quello che si vuole. 
Per quei pochi che non conoscono i 
«trucchi del mestiere» basta dire che in 
Windows esiste la possibilità di selezio¬ 
nare una stampante «Generica su Fi¬ 
le»; in tal modo il testo da stampare 
viene indirizzato su un file in formato 
ASCII, leggibile da qualunque program¬ 
ma di videoscrittura. 

Dopo avere spiegato questo banalis¬ 
simo «trucco», e prima di passare al 
prossimo CD-ROM concludo dicendo 
che «I Normanni» è un'opera godibilis¬ 
sima per chiunque abbia un minimo in¬ 
teresse per fatti storici, artistici e cultu¬ 
rali; mi auguro sinceramente che possa 
avere il successo necessario per stimo¬ 
lare la produzione di altre opere del ge¬ 
nere. 


«multimedialmente emozionare» dal¬ 
l’argomento, sospettando fortemente 
che non sarà l'ultima 

Devo dire che è passato almeno un 
anno tra la visione della prima opera e 
questa. Bene, un anno in campo infor¬ 
matico è un periodo di grande rilevan¬ 
za. visto che i progressi nel settore so¬ 
no quasi quotidiani Mi sembrava per¬ 
tanto ovvio attendermi da questa ver¬ 
sione una migliore qualità di filmati. In¬ 
fatti non sono stato deluso. Ma con la 
rapidità di evoluzione delle tecnologie 
che il mercato dell'informatica impone 
è molto probabile che l'anno prossimo 
vedremo su CD-ROM dei filmati di qua¬ 
lità TV che faranno sembrare obsoleti 
quelli di oggi. 

Le emozioni non cambiano con il 
cambiare della tecnica e quest'opera 
su Fellim (sempre che abbiate amato e 
amiate questo regista) vi darà probabil¬ 
mente delle belle emozioni oggi, doma¬ 
ni, sempre. 

Il piacere che si prova interagendo 
con questa opera multimediale e il pia¬ 
cere della «rivisitazione» delle opere ci¬ 
nematografiche già viste, ma anche il 
piacere della scoperta di loro aspetti 
nuovi, che ci sono rivelati dal regista 
stesso! 

Infatti, su questo CD-ROM sono pre¬ 
senti molti commenti di Fellim, su film 
e situazioni, che possono essere Illumi¬ 
nanti 

Forse avete già capito che sono un 
estimatore di questo grande regista e 
quindi non posso non avere un atteg¬ 
giamento benevolo nei confronti di 
un'opera che mi parla dei suoi lavori e 
della sua (ma anche nostra) vita. Pro¬ 
prio perché sono consapevole di esse¬ 
re «di parte», tenterò di essere più og¬ 
gettivo il possibile, evitando atteggia- 


Federico Fellini 

Gli argomenti che possono essere 
utilmente trattati su CD-ROM sono 
moltissimi, ma non c'è dubbio che certi 
argomenti tendano ad essere privilegia¬ 
ti, come accade ad esempio per Federi¬ 
co Fellini. Questo è il secondo CD¬ 
ROM dedicato al grande regista recen¬ 
temente scomparso che esamino ed è 
quindi la seconda volta che mi faccio 



menti da «tifoso della 
curva sud». 

/ Ma come posso evi¬ 
tare di richiamare la vo- 
fF w stra attenzione sulla ge¬ 
nialità della «copertina» che 
vede il nostro esibirsi in un 
agile balzo (sembra tuffarsi nel 
suo mondo) dopo essersi tolto 
la giacca, ma con camicia (bian¬ 
ca) e cravatta? 


Il gemo è semplicità 





230 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 







CD-ROM 




Spezzoni di cinema e Sellini salta ancora 


Giahca accattivante e « navigabilità >• a vista 



Uno dei tanti Previ ma significativi filmati 



Uno degli argomenti magicil'occulto 


Non voglio tentare di spiegarvi quel- Anche - film controver¬ 
to che non so, ovvero perché questa si hanno il loro posto 

immagine è assolutamente affascinan¬ 
te. Ma lo è, sono certo che concordere¬ 
te con me. 

Il resto è tutto al livello del magico 
che quella figura di «Fellim che salta» ci 
trasmette. E la bellezza del mezzo mul¬ 
timediale diventa evidente quando pro¬ 
viamo l'impulso di rivedere un brano fil¬ 
mato o risentire un pezzo recitato e 
possiamo farlo con un solo click. Noi 
comuni mortali (e siamo in tanti ad es¬ 
sere comuni), che abbiamo bisogno di 
tempo per capire, che non cogliamo 
l'essenza delle cose in modo immedia¬ 
to e diretto, acquisiamo, con il mezzo 
multimediale, tutto il potere che ci vie¬ 
ne conferito dalla possibilità di ripetere 



MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


231 























CD-ROM 


e ripetere e ripetere i filmati, i brani re¬ 
citati, i suoni, finché non ci entrano 
nell'anima. Probabilmente è proprio 
questa l'essenza di questo nuovo stru¬ 
mento che consente a tutti di penetra¬ 
re le cose a fondo, quando vi sia la vo¬ 
lontà di farlo. Provate; e scoprirete che 
rivedere molte volte gli stessi filmati, 
ascoltare molte volte le stesse parole, 
vedere molte volte le stesse immagini 
può causare ogni volta emozioni so¬ 
stanzialmente diverse, perché di diver¬ 
sa profondità ogni volta. 

Ho appena ascoltato la testimonian¬ 
za di Alberto Sordi, che dice di Fellim 
che «era il più grande bugiardo del 
mondo... ma raccontava le sue bugie in 
modo affascinante». Questa testimo¬ 
nianza viene raccolta nella sezione inti¬ 
tolata «Dicono di Lui». 

La biografia non è certo meno affa¬ 
scinante delle altre sezioni, ma «Le 
Opere» ci porta a vedere brani signifi¬ 
cativi di ciascuno dei film realizzati. Cer¬ 
to, solo brani di pochi secondi, ma sicu¬ 
ramente tutti carichi dei messaggi felli¬ 
niani che con questa opera diventano 
più comprensibili per tutti 


La Basilica 

di S. Francesco in Assisi 

Sorpresa grande; dopo avere cam¬ 
biato la risoluzione a 1024 x 768 per 
esaminare gli altri prodotti ENEL/ln- 
fobyte, mi ritrovo inopinatamente con 
un'opera che richiede una risoluzione 


di 640 x 480 Cambio subito l'imposta¬ 
zione di Windows per tornare all'origi¬ 
ne e per poter meglio vedere cosa of¬ 
fre questo CD-ROM, che appare subito 
interessante e capace di risvegliare 
memorie sopite da tempo (l'ultima mia 
visita ad Assisi risale a moltissimi anni 
or sono). 

Come si vede nella parte alta della 
schermata che rappresenta una veduta 
esterna della basilica, il menu offre una 
scelta tra le voci Religione, Storia, Ar¬ 
chitettura e Arte: un click su queste 
voci attiva dei filmati introduttivi sui va¬ 
ri argomenti. 

Ma non sono solo questi i «punti 
caldi» che possono attivare le esplora¬ 
zioni della basilica. Un’escursione sulla 
schermata effettuata con il mouse ci 
porta facilmente a scoprire che vi sono 
«nascosti» dei punti di attivazione di 
informazioni sulla Topografia, sul Cam¬ 
panile, sulla Struttura, oltre che i punti 
di ingresso (Entra) corrispondenti alle 
porte inferiore e superiore. 

Una volta «entrati» nella basilica si 
hanno a disposizione nella parte alta 
della schermata due voci di menu: Cicli 
e Autori. Attivando Cicli si ottengono 
delle informazioni sull'intero ciclo pitto¬ 
rico di cui fa parte l’opera che si sta 
esaminando (chi nutre interessi per ta¬ 
le settore certamente non resisterà al¬ 
la tentazione di «visitare» la basilica, 
probabilmente nel «religioso silenzio» 
che il luogo ispira), Un click sulla voce 
autori ci porta ad esaminare I dettagli 
disponibili su Cimabue, Giotto, Loren- 
zetti e Simone Martini 



La schermata di aper¬ 
tura. 


Nella parte bassa dello schermo ap¬ 
paiono delle icone in numero variabile, 
in relazione alla situazione nella quale 
ci si trova, che sono di ausilio nei movi¬ 
menti. consentendo di tornare indietro, 
attivare la navigazione, effettuare delle 
ricerche, stampare, uscire, proseguire 

Anche in questa opera la fruizione 
non richiede alcuna capacità particola¬ 
re oltre a quella di manovrare il mouse 
con un minimo di destrezza. 

Da quello che ho potuto capire, la vi¬ 
sita virtuale che si può fare alla basilica 
è ancora più completa, da un certo 
punto di vista, della visita reale, perché 
con quest'ultima non si hanno a dispo¬ 
sizione i riferimenti qui forniti nei cosid¬ 
detti «Cicli», a meno che non si affronti 
la visita con «piglio tedesco», ovvero 
avendo sotto braccio un volume capace 
di fornirci tutte le informazioni possibili 
per illuminarci sulle opere osservate 
(non è un caso che la Germania anno¬ 
veri nella propria popolazione qualificati 
studiosi dell'arte oltre che qualificati ar¬ 
cheologi di fama mondiale). 

Visto che non siamo tedeschi, ma 
italiani (mi perdoni l'eventuale lettore 
tedesco e comprenda quanto rispetto 
c'è nelle mie parole), non c’è dubbio 
che la cosa migliore da fare sia quella 
di effettuare una visita virtuale prolun¬ 
gata e il più possibile approfondita, per 
poi passare alla visita di persona (sen¬ 
za librone sotto il braccio), che garanti¬ 
sce la migliore visione possibile, senza 
doversi preoccupare di risoluzioni, 
schede grafiche, monitor La visita di 
persona sarà senza meno molto più in¬ 
teressante per chi porta con sé il note¬ 
vole bagaglio di nozioni acquisibili con 
quest'opera multimediale. 

Un'ultima nota: la musica che ac¬ 
compagna le visite alle varie opere è 
sempre appropriata, abbastanza ovvia¬ 
mente scelta tra la musica da camera. 



La Basitica di S. Francesco 
in Assisi 


232 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 













CD-ROM 



La Basilica, i menu di consultatone ed una sene di «punti caldi » nascosti 


— Cidi Auliti . 

Topografia dal Sa ntuario _ _ 


--£lfc4i' ™ » I 1 II 1? luglio 1228. Ciegono IX 

' 1 ,.diede Inizio ufficiale alla 

''••Iimi l 'i n..- cortnrzione della chiesa 

filili, |i(l - -"Pm*llI tì ltn^, rirpolrtale di S. Fnutrert o ad 

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Indi. Ito 

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La topografia. 






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r.Kl Slompa la,(Idra «Iurta Stop Riavalla Nt|tit 

Il dettaglio di una delle opere. 


Storio • Artf-.ltcìmrn • Aru 



I tilmaii di preparazione 




Batlllca Inferiore: l'atrio interno 



*h k- & 


CHI Stampa Iri.ilrlro Ritorta 

L'interno della Basilica interiore. 



Campata dall'atrio vattibolo 


Autori T~ 



Campate dell'atrio vestibolo 


Nella prima m|ii' , la»"l» ha 

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una decoiulone duerenteica. 



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Stampo 

Indietro Ricerca 

Stop 

Nael^a 

Un esempio di dettaglio sui Cicli. 




MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


233 


















































CD-ROM 



The Italian Metamorphosis, 1943-1968 
(in italiano e inglese) 


Produttori: 

ENEL Stia Via GB Martini, 3 - Roma 
Tel 06/85091 

Intobyte Spa - Via della Camilluccia. 67 - 00135 
Roma-Tel 06/355721 Fax 06/35572300 

Editori: 

Progetti Museali Editore - Via Giulia. 98 - 00186 
Roma-Tei 06/6865751 
Solomon R Guggenheim Museum - New York 
IUSAI 

Distributore: 

Sacis - Via Teulada. 66 -00195 Roma 
Tel . 06/374981 Fan 06/3723492 
Prezzo UVA inclusak 
The Italian Metamorphosis. 

1943 1968 Ut 79.000 


The Italian Metamorphosis 

Il prestigio del Guggenheim Museum 
è grande in tutto il mondo Una mostra 
predisposta da un museo di questo livel¬ 
lo non poteva che essere di alta qualità, 
lo stesso vale per il suo primo CD-ROM 

La quantità di materiale messo a di¬ 
sposizione è decisamente impressio¬ 
nante, anche perché questa Metamorfo¬ 
si Italiana dal 1943 al 1968 si occupa di 
ben venticinque anni della nostra vita 
politica, culturale e artistica, con testi 
scritti e parlati, immagini, e filmati 

L'organizzazione di questa mostra su 
CD-ROM è imperniata sull'uso di una ta¬ 
vola cronologica (Time Chart) che vede¬ 
te rappresentata nella figura pubblicata 
in queste pagine. Mediante essa ci è 
consentito scegliere con un solo click 
sia il periodo che l'argomento di interes¬ 
se. È chiaro che avere a disposizione un 
simile strumento concede al lettore 
grande libertà d'a¬ 
zione. evitandogli 
qualunque tipo di 
passaggio obbliga¬ 
to. Anche la scelta 
dei periodi prefis¬ 
sati nel Time 
Chart può essere 
superata utilizzan¬ 
do le funzioni di ri¬ 
cerca che offrono 
la possibilità di 


Una squadra di tutto ri¬ 
spetto ha curato la rea¬ 
lizzazione di quest'ope¬ 
ra 


scegliere l'anno che si vuole esaminare, 
oltre ad effettuare ricerche su autori ed 
opere 

Se le ricerche sono lanciate da una 
schermata riguardante un settore parti¬ 
colare, allora esse saranno riferite solo a 
quel settore, evidentemente aiutando il 
lettore ad individuare con maggiore rapi¬ 
dità autori od opere di suo particolare in¬ 
teresse. 

A mio parere questo tipo di strumen¬ 
to di ricerca è però abbastanza limitato, 
visto che non consente delle ricerche 
generiche su tutti i testi presenti. Un 
esempio anche se nei cenni storici i no¬ 
mi di Togliatti e De Gasperi sono eviden¬ 
temente presenti, essi non sono reperi¬ 
bili tramite le funzioni di ricerca. I testi 
che vengono attivati nel corso delle 
esplorazioni hanno anch'essi il solito pic¬ 
colo difetto consistente nell'impossibi- 
lità (tranne che usando il sistema prece¬ 
dentemente descritto) di prelevarne por- 



Tini» Chart 



»••• 


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Con la Time Chart si puO iniziare la rivisitazione 


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Un esempio di ncerca 


234 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 
















CD-ROM 




Si» 

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IL 

GATTOPARDO 


(«. . - I96f 

' fluì hlhofaph o* puper 1*0, lOOem AnhMo 
Moheo Boktffi. nato 


ft. m tcoof^k.. ■ thè cntKUm <f/ihe Hlmaefimnao • 
beeomoi hanher and rV hntoek.d notata*, qfnrmi 


Hucmh'1 r,ylut Thm» * TI*film ulti thè tiory<tfUt/ 
STctUan mobtlUy'i attemf* to mntw thè •tfiermaih 0/ 
thè Lmrih* In St. itvofOartb.Afi , froopi ahoweetto 
LhertMe thè Itkmdfiòm iht Bourbon marnar hy H li 
manieri through thè epa oflhe pfahpom* Pom 
Fatante petto* a/SaOmi ohe leopattT o/the arie 
Hapedbi Buri l.avaBer- ri* otdr eharaetee aho 
kaoni he li attneulng thè rnriqftm emina kmp 
marnatogli*. Poh Fahetrio eytlaliu thè muomjùe hi1 
Fiutatale ctxnKUo* ih* H11 ImpoaMe lo ehm** 
>*rythl*f M Selli- The non erti 1 atri, ihe leene t>Ja 


► ▼ 


Oppure esploriamo le tendenze della moda creata da un noto stilista 


Anche il cinema può svolgere un ruolo importante per meglio comprendere la 
«metamortosi italiana ». 


ziom per l'utilizzo successivo nei propri 
studi o ricerche. Cedo, quest'opera non 
intende essere di vera e propria ricerca 
o di riferimento, in fondo è una mostra 
riportata su CD-ROM, ma tuttavia a mol¬ 
ti potrebbe essere utile copiare 1 testi 
nei propri appunti di Windows: perché 
non offrire questa piccola facilitazione? 
Ricorrere al sistema della stampa su file 
non è forse la soluzione migliore quando 
1 brani sono molto lunghi e si vogliono 
copiare solo poche righe. 

Queste osservazioni (0 critiche con 
intenti costruttivi, se preferite) non pos¬ 
sono certo scalfire il giudizio complessi¬ 
vo su quest'opera di grande interesse, 
capace di farci rivisitare con moltissime 
belle immagini, filmati, testi scritti e par¬ 
lati, un periodo della nostra storia recen¬ 
te che è stato ricco di fermenti, vivo e 
fruttuoso. I giovani potranno documen¬ 
tarsi, 1 meno giovani come me potranno 
« rivisitarsi»; l'uno e l'altro approccio po¬ 
tranno dare piaceri di tipo diverso, ma 
probabilmente di pari intensità. 

I «rivisitatori» probabilmente cadran¬ 
no come me nella trappola tipica di si¬ 
tuazioni di questo tipo e si sorprende¬ 
ranno a pensare: «bei tempi, quelli ! » 
Un ultimo e conclusivo appunto lo voglio 
fare sulla scelta della musica di Luciano 
Berio anche se indubbiamente questo 
compositore è molto più «esportabile» 
degli altri, trovo che non possa essere 
considerato rappresentativo dell'intera 
nazione e dell'intero periodo di questa 
mostra su CD-ROM Non sarebbe stato 
meglio effettuare una scelta più varia e 
rappresentativa delle realtà dell'epoca? 
Al contempo esorto però gli autori di 
questa pregevole opera a non eccedere 
in senso opposto, per favore risparmia¬ 
teci «0 sole mio»! 


Comics' Planet 

Corso interattivo di fumetto 


Qui la bolletta della luce non c'entra af¬ 
fatto, la Digimail è una società nata in an¬ 
ni recenti (1989) che è riuscita, a giudica¬ 
re da questa opera, a mettere a punto un 
sistema completo di utilizzo delle tecni¬ 
che multimediali. Infatti, animazioni, mu¬ 
siche, voci e filmati sono utilizzati con 
buona proprietà, rendendo l'opera fruibile 
con buona facilità e scorrevolezza. Oltre 
al buon livello di sfruttamento delle tecni¬ 
che multimediali, c'è anche il giusto ap¬ 
proccio nel loro uso ai fini didattici. In- 
somma, mi sembra di poter dire che con 
questo corso interattivo di fumetti sia sta¬ 
ta imboccata la strada giusta per arrivare 
allo sfruttamento ottimale del CD-ROM ai 
fini didattici Comics' Planet viene pre¬ 
sentato dalla Digimail come un prodotto 
adatto ad un pubblico adulto, «ma anche 
ai più giovani» - leggo nella presentazio¬ 
ne Bene, a giudicare dal numero di ri¬ 
chieste di visione ricevute (ti ricordi di far¬ 
melo vedere, per favore?) da colleghi di 
lavoro, non posso avere dubbi sul fatto 
che l'argomento susciti grande interesse 
tra gli adulti. E 1 dubbi sul gradimento dei 
più giovani me li sono tolti quando ho 
chiesto la consulenza dei miei figli (quelli 


Comics' Planet 


Produttore e distributore: 

Digimail s.r I. - Via Coluccio Salutati. 5/7 
20! U4 Milano Tel: 02/466904 Fax 02/466889 
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Comics'Planet Lit 99.000 


che non spengono mai la luce) che hanno 
reagito con un «è fortissimo, ce lo com¬ 
pri?». 

Ma cosa possiamo aspettarci da que¬ 
sto corso? Cominciamo subito a chiarire 
che non è uno strumento di creazione di 
fumetti al computer, ma un corso che ini¬ 
zia dandoci indicazioni sugli strumenti 
classici di disegno: matite, gomme da 
cancellare, colori, righelli. L'utente quindi 
deve attrezzarsi accanto al computer un 
posto nel quale poggiare carta, matita e 
tutto il resto, per mettere in pratica quan¬ 
to apprende attraverso le dieci lezioni in¬ 
terattive del corso ed 1 relativi esercizi di 
verifica. Durante lo svolgimento del cor¬ 
so, l'utente potrà vedere oltre 1000 im¬ 
magini a colori di personaggi, vignette ed 
esempi utili; potrà costruire in modo inte¬ 
rattivo dieci personaggi divertenti e ci¬ 
mentarsi in un quiz interattivo con Roboc- 



MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


235 



















CD-ROM 


CjFMies' 

VLANET 


Lezioni 

Indice analitico 
Personaggio guida 
Le awenture di Robocchio 
Esercizi 
Opzioni 
Uscita 

II menu iniziale 







Forme e volumi 



Un personaggio guida o insegnerà i trucchi indispensabili 


Indice analitico 




brava ragazza 

bruto 

buona 

buoni 

buono 

busto 

campiture 

campo 

cane 

cara 

capelli 

carattere 

caratten 

caraftan somatici 

caratteristiche 

carta 

cartoon 

cattiva 

cettM 

ctftrro 

centrale 

cerchio 





Volendo analizzare la materia 


Vediamo Robocchio all opera 


Capire la prospettiva 






Sfruttando c*0 che hai «npvrto "Hi 
lezione, retatrvament# 
alVnpoataxione ri una «tgnetta con 
lamponi equKfrstanti t»a «oro. pwa a 
disegnare una scacchiera a guadn, 
ut*:.*andò i medesimo procedmento 
teorico 


« 



chio; vedere dei filmati esplicativi sulle 
varie fasi di composizione dei disegni dei 
fumetti; stampare varie parti e svolgere 
degli esercizi guidati che saggiano il gra¬ 
do di preparazione Tutto questo è ac¬ 
compagnato da una piacevole musica di 
sottofondo, che viene utilizzata anche per 
addolcire le peraltro brevi attese che si 
hanno quando si passa da un'attività 
all'altra 

L'opera è stata predisposta per la rea¬ 
lizzazione in piu lingue ed è stata realizza¬ 
ta in italiano, tedesco, inglese e francese. 
Le richieste minime di configurazione so¬ 
no quelle standard, ma anche la configu¬ 
razione ottimale in pratica non fa delle ri¬ 
chieste impossibili, visto che si acconten¬ 
ta di un lettore a doppia velocità e di 8 
Mbyte di RAM «e 


236 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 















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PROVE & PRODOTTI 


È arrivata la fotocamera digitale per tutti? 

La proposta giunge da Casio, uno dei maggiori costruttori giapponesi 

di elettronica di consumo 

Casio QV-10 

di Andrea de Prisco 



1 i può parlare di fotografia digitale 
in diversi modi Quello più imme- 
' diato e. dal punto di vista nostro, 
più aintuitivo" riguarda semplicemente 
l'utilizzo di immagini fotografiche per 
mezzo di un computer. La fotografia, 
se vogliamo, diventa digitale nell'attimo 
stesso in cui si presenta sotto forma di 
insieme più o meno grande dì pixel pur 
provenendo da un supporto di tipo tra¬ 
dizionale quale può essere la carta foto¬ 
grafica o la pellicola , Una volta dentro al 
computer, l'immagine digitale può es¬ 
sere memorizzata, catalogata, elabora¬ 
ta, modificata, corretta, riutilizzata infi¬ 
nite volte per comporre nuove immagi¬ 
ni. Detto in altro modo, allo stato attua¬ 


le la fotografia digitale è da considerare 
prevalentemente come un'estensione 
tecnologica della fotografia tradizionale. 
Da un 'immagine reale si passa prima 
ad un'immagine fotografica su pellicola 
e da questa, tramite scanner, sì compie 
il «trapasso» digitale per la sua fruizio¬ 
ne all'interno del computer. Come dire 
che la pellicola è ben lungi dall'essere 


arrivala alla fine della sua lunga carriera 
anche se non è affatto da escludere 
che, fra una ventina di anni o forse più, 
potrà rimanere solo un lontano ricordo. 

Le fotocamere digitali, in grado cioè 
di fornire immagini direttamente in for¬ 
mato numerico senza «passare» dalla 
pellicola, esistono già da alcuni anni, 
sono tutte molto costose in rapporto al¬ 
le performance offerte e rappresentano 
comunque una buona, ancorché neces¬ 
saria, esercitazione tecnologica in atte¬ 
sa di un futuro fotodìgitale di migliore 
qualità e alla portata di tutti. 

È possibile trovare in commercio fo¬ 
tocamere digitali di tutti i tipi Da quelle 
derivate da apparecchi reflex professio¬ 
nali come le Nikon e le Canon le quindi 
in grado di utilizzare gli stessi obiettivi 
del sistema originario) ai dorsi digitali 
da applicare agli apparecchi dì grande 
formato, per la gioia dei fotografi pro¬ 
fessionisti da studio, da anni abituati a 
lavorare con banchi ottici, basculaggì e 
decentramenti 

Naturalmente esistono anche solu¬ 


zioni di tipo consumer ; apparecchi foto¬ 
grafici digitali collegabili al computer, 
con funzioni sìmili a quelle offerte dalle 
macchinette fotografiche tuttofare, in 
mano ad ogni turista che si rispetti. 

Un apparecchio appartenente senza 
dubbio a questa categoria e la Casio 
QV-10 in prova in queste pagine A 
conferma del fatto che, allo stato attua¬ 
le. la fotografia digitale sia uno «sport» 
particolarmente costoso, vi anticipiamo 
subito che la pìccola Casio ha un prez¬ 
zo di vendita Icompresa l'IVA) di quasi 
un milione e ottocentomila lire Dispo¬ 
ne di un monitor integrato LCD a colon 
a matrice attiva e può memorizzare fino 
a 96 scatti digitali. Per visualizzare le 
immagini (se non si vuole ricorrere al 
solo display integrato) è possibile il col- 
legamento diretto all'ingresso video di 
un TVcolor o, per restare in ambiente 
numerico, tramite la sua interfaccia se¬ 
riale integrata è collegabile sia ai Ma¬ 
cintosh che ai PC, utilizzando ì cavetti e 
il software di gestione forniti a corredo. 
La via del computer, tra l'altro, è l'unica 


238 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 









DIGITAL IMAGING 
PROVE & PRODOTTI 


che permette di scaricare (senza can¬ 
cellarle) le immagini digitali scattate, 
non disponendo l'apparecchio di nessu¬ 
na cartuccia o schedina di memorizza¬ 
zione estraibile da pane dell'utente 


Descrizione esterna 

A guardarla sembra proprio una mac¬ 
chinetta fotografica compatta, autofo¬ 
cus, autoflash... autotutto, per la gioia 
di chi non vuol entrare nei dettagli tec¬ 
nici della fotografia tradizionale e prefe¬ 
risce la semplicità alle (non sempre) su¬ 
perflue complicazioni. Tradisce la sua 
vocazione spiccatamente digitale, il di¬ 
splay a colori a matrice attiva presente 
sul retro e l'ingiustificata assenza di un 
mirino ottico tradizionale tipo fotoca¬ 
mere a telemetro. 

La sezione di ripresa, formata dal 
piccolo obiettivo di focale 5.2 mm e dal 
sensore CCD da 1/5 di pollice, è libera 
di ruotare per oltre 270 gradi: 90 e pas¬ 
sa gradi verso il basso, 180 verso l'alto 
e verso il retro. Si svincola, in questo 
modo, il punto di ripresa dalla posizione 
del display a cristalli liquidi che funge, 
come abbiamo detto, anche da mirino 
per l'inquadratura. Ad esempio, doven¬ 
do effettuare una ripresa dall'alto (a 
braccia tese, ad esempio in mezzo alla 
folla) è possibile ruotare verso I nostri 
occhi il corpo della fotocamera digitale 
per controllare l'inquadratura anche da 
quella posizione «impossibile". Allo 
stesso modo, posizionando la fotoca¬ 
mera sul treppiedi e ruotando di 180 la 
sezione di ripresa, possiamo controllare 
l'inquadratura anche se ci troviamo da¬ 
vanti all'apparecchio (ad esempio in 
una foto di gruppo con autoscatto). In 
questo caso l'immagine visualizzata 
viene automaticamente ruotata e ribal¬ 
tata (a mo’ di specchio) in modo da fa¬ 
cilitare l'autoinquadratura. L’idea, in ve¬ 
rità, l'avevamo già vista ed apprezzata 
in una videocamera Sharp caratterizza¬ 
ta da una forma estetica piuttosto parti¬ 
colare, tale da assomigliare più ad una 
fotocamera futuribile che ad una video¬ 
camera vera e propria qual era. 

Accanto al display è presente un pri¬ 
mo deviatore a slitta: commuta il fun¬ 
zionamento tra registrazione e visualiz¬ 
zazione delle immagini Altri due piccoli 
cursori li troviamo sulla sezione di ripre¬ 
sa: quello posizionato frontalmente co¬ 
manda l'apertura di diaframma su due 
valori prefissali (f/8 e f/2), mentre quel¬ 
lo laterale commuta tra messa a fuoco 
normale e messa a fuoco macro. In en¬ 
trambi i casi la messa a fuoco è fissa e 
la tolleranza è data solo dalla profondità 
di campo ottica dell'obiettivo di ridotta 
focale. Con il diaframma a tutta apertu- 


Casio QV-10 


Produttore: 

Casio Computer Co.. Ltd 
6-1. Nishi-Shmjuhu 2-chome 
Shlnjuhu-ku. Tokio 163-02, Japan 
Distributore: 

Della Distribuzione 
Via Bradolim , 30 
Malnate IVAI 

Prezzo al pubblico i IVA esclusa): 

Casio OV-IO, astuccio, cinghia, 
trasformatore, cavi video e seriale, 
software MACAh/indovvs L. I 505.000 


ra (f/2) è possibile scattare immagini ni¬ 
tide (in posizione «normal») da 60 cm a 
poco più di tre metri e tra 13 e 16 cm 
in posizione «macro». Con il diaframma 
chiuso (f/8) la profondità di campo au¬ 
menta consentendo riprese a fuoco tra 
30 cm e infinito in posizione «normal» 
e da 10 a 24 cm in posizione «macro» 
Da ciò si evince che il diaframma 
«tutt'aperto» può essere utilizzato solo 
in interni o in esterni a breve distanza e 
in condizione di illuminazione ridotta 
Due pulsantini situati sul lato superiore 
della fotocamera, contraddistinti dai se¬ 
gni «+» e «-» in modalità di registrazio¬ 
ne permettono di regolare il guadagno 
o l'attenuazione del sensore CCD. La 
funzione è quella di compensare inqua¬ 


drature controluce o di soggetti molto 
luminosi su fondo scuro. 

Sempre sul lato superiore troviamo il 
pulsante di scatto vero e proprio, l'in¬ 
terruttore di alimentazione (in realtà è 
un pulsante a slitta, la fotocamera si 
spegne automaticamente dopo alcuni 
minuti di inattività) e cinque tasti tondi 
che comandano alcune funzioni dell'ap¬ 
parecchio. Queste riguardano l'auto¬ 
scatto, lo zoom digitale sulle immagini 
riprodotte, la visualizzazione del nume¬ 
ro di fotogramma, la visualizzazione 
contemporanea di più immagini (4 o 9 
fotogrammi) sulla medesima scherma¬ 
ta, la possibilità di cancellare una o più 
immagini dalla memoria, la possibilità 
di proteggere alcune di esse dalla can¬ 
cellazione accidentale, la visualizzazio¬ 
ne automatica/ciclica di tutte le imma¬ 
gini in memoria o di un suo sottoinsie- 
me. Le funzioni più complesse utilizza¬ 
no il display a colori integrato come 
monitor operativo. Ad esempio, per 
cancellare le immagini viene sempre 
chiesta la conferma a video, mentre 
durante l'autoscatto sono visualizzati in 
sequenza i secondi rimasti prima 
dell'effettiva ripresa. 

Protetti da un delicato sportellino ri¬ 
baltabile, troviamo la presa per l'ali¬ 
mentazione esterna e le due uscite per 
le immagini riprese: analogica per il col- 
legamento all'ingresso video di un qual- 



L’ottimo LCD a matrice attiva presente sul retro funge anche da mirino per le inquadrature 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


239 













DIGITAL IMAGING 
PROVE & PRODOTTI 



(Riprese) Quattro scatti digitali effettuati con la Casio QV-10. In tasso è stato utilizzato il funzionamento macro Inprese a distanza ravvicinata) 


siasi dispositivo televisivo, digitale per 
l'interfacciamento al computer. Macin¬ 
tosh o Windows. In realtà l'uscita digi¬ 
tale, come vedremo, funge anche da 
ingresso, in quanto da computer è pos¬ 
sibile scrivere nella memoria della foto¬ 
camera per trasferirvi immagini. 

Sul lato inferiore troviamo l'attacco 
per il treppiedi, lo scomparto per le pile 
(per due ore di funzionamento si utiliz¬ 
zano quattro stilo necessariamente al¬ 
caline, come raccomanda il manuale), e 
un regolatore manuale della luminosità 
del display a cristalli liquidi 

Uso 

Tutto ciò premesso, prendiamo la 
nostra Casio QV-10 e scattiamo qual¬ 
che immagine di prova. L'apparecchio 
è molto compatto, si impugna agevol¬ 


mente, è leggero (pesa appena 260 
grammi batterie incluse) ed è fornito a 
corredo di astuccio e laccetto da polso, 
proprio come le macchinette fotografi¬ 
che amatoriali Manca, come abbiamo 
già detto, un mirino ottico tradizionale. 
L'inquadratura va controllata sempre 
sul display a cristalli liquidi che mostra, 
in modalità di registrazione, la scena 
osservata dal sensore CCD riprodotta a 
bassa frequenza di scansione: poche 
immagini al secondo Per questo moti¬ 
vo cambiando rapidamente inquadratu¬ 
ra vedremo l'immagine ripresa muover¬ 
si a scatti fino a stabilizzarsi, da li a po¬ 
chi attimi, successivamente sul nuovo 
punto di ripresa. All’inizio può sembrare 
un po' fastidioso, ma ci si fa presto 
l'abitudine: sembra di riprendere imma¬ 
gini da discoteca, con tutti che si muo¬ 
vono sotto i lampi delle luci strobosco¬ 


piche Rimane mspiegabile, invece, 
l'assenza del già citato mirino ottico 
che. m quanto tale, non avrebbe avuto 
inconvenienti di questo tipo, oltre a non 
consumare inutilmente corrente duran¬ 
te la composizione dell'inquadratura II 
display a cristalli liquidi e invece neces¬ 
sario per rivedere immediatamente le 
immagini riprese, offrendo cosi la pos¬ 
sibilità di scartare subito quelle meno 
interessanti per non riempire troppo fa¬ 
cilmente la memoria interna (non 
espandibile). 

Quest'ultima è pari a soli 2 megaby- 
te: considerato che è possibile memo¬ 
rizzare fino a 96 immagini, fatta la debi¬ 
ta divisione, rimangono poco piu di 
venti Kbyte per ognuna di esse. Alla lu¬ 
ce di questo (allarmante) valore è facile 
rendersi conto che la Casio QV-10 non 
può fornire in alcun modo risultati nem- 


240 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 





DIGITAL IMAGING 
PROVE & PRODOTTI 





SELECT 

NEXT 

START 


+ /- 

MODE 

SHUT 


Sul display 6 possibile visualizzare anche più immagini contemporaneamente Lo stesso e utilizzato anche per impostare alcune funzioni, come la cancellazione o 
l'autoplay 


meno lontanamente paragonabili alla 
qualità fotografica, per la quale, normal¬ 
mente, si ragiona sempre in termini di 
svariati megabyte di dati compressi per 
ogni immagine (vedi, ad esempio, il 
Photo CD Kodak che utilizza per ogni 
foto 4.5 megabyte di dati compressi). Il 
CCD utilizzato sulla piccola Casio conta 
a mala pena 250.000 pixel, ma dalle ca¬ 
ratteristiche tecniche dichiarate non si 
capisce se tale quantità è riferita ai 
pixel monocromatici o alle triadi di colo¬ 
ri primari. Nel primo caso (quello, detto 
tra noi, più probabile) la quantità 
250.000 va ulteriormente divisa per tre, 
fornendo una risoluzione effettiva di 
poco più di 80.000 pixel. Ma torniamo 
all'utilizzo della fotocamera digitale. 

Dicevamo che l’inquadratura va con¬ 
trollata sul display a cristalli liquidi. Per 
scattare una foto è sufficiente (ma guar¬ 


da un po'...) premere il pulsante di scat¬ 
to, Non udiremo naturalmente alcun 
click e sul display appare la scritta 
WAIT. L’apparecchio, durante questo 
breve intervallo di tempo (circa cinque 
secondi), provvede a comprimere l'im¬ 
magine utilizzando un algoritmo JPEG (a 
perdita di informazione) e non è possibi¬ 
le scattare immediatamente altre imma¬ 
gini. dai cinque fotogrammi al secondo 
possibili con un apparecchio fotografico 
professionale tradizionale, siamo passati 
ad un fotogramma ogni cinque secon¬ 
di... questo si che è progresso! 

Il display, a colori a matrice attiva, of¬ 
fre una visibilità più che sufficiente in 
tutte le condizioni di ripresa. Anche in 
pieno sole, nonostante le condizioni di 
illuminazione elevate, fornisce comun¬ 
que un'immagine visibile e ben contra¬ 
stata. Merito sia della tecnologia utiliz¬ 


zata (Casio la sa lunga in fatto di display 
a colori) sia della potente retroillumina- 
zione che, come contropartita, contri¬ 
buisce notevolmente al consumo elet¬ 
trico e a limitare l'autonomia di funzio¬ 
namento con le quattro pile stilo instal¬ 
labili internamente. Fortunatamente 
l'ingresso per l'alimentatore esterno e 
realizzato tramite un connettore stan¬ 
dard ed è quindi possibile «accroccare» 
un box batterie esterno per aumentare 
notevolmente l’autonomia di funziona¬ 
mento. 

Interfacciamento al computer 

Piuttosto potente (ma non per que¬ 
sto di difficile utilizzo) il programma di 
gestione delle immagini digitali. Con la 
Casio QV-10 è fornito un cavetto seria¬ 
le, un adattatore per Macintosh e due 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


241 













DIGITAL IMAGING 
PROVE & PRODOTTI 




Sul lato superiore troviamo tutti i comandi dell'apparecchio e le interfacce analogica e digitale della fotocamera . 


dischetti contenenti il software di ge¬ 
stione per questa piattaforma e per 
quella Windows. Collegando la fotoca¬ 
mera al computer non solo potremo 
trasferire immagini dalla prima alla se¬ 
conda ma potremo effettuare anche 
l'operazione inversa, memorizzando 
immagini nella (piccola) memoria della 
Casio. La fotocamera stessa, infatti, 
può essere utilizzata per visualizzare 
immagini su televisore e quindi possia¬ 
mo «caricarla» di volta in volta con sli¬ 
de show differenti secondo le nostre 
necessità Le immagini nella fotocame¬ 


ra utilizzano un formato proprietario, 
denominato CAM, ma è possibile 
esportare ed importare in altri due for¬ 
mati UFF e PICT (nella versione Win¬ 
dows il secondo è BMP), Il formato ori¬ 
ginario può contenere oltre all'immagi¬ 
ne vera e propria anche un campo data 
e un campo commento (per un totale 
di massimo 64 caratteri) che, tramite 
computer, potremo aggiornare manual¬ 
mente. È anche possibile importare 
nella fotocamera immagini fotografiche 
provenienti da altri sistemi, ad esem¬ 
pio scannerizzate da pellicola fotografi¬ 


ca, o addirittura immagini grafiche ge¬ 
neriche. 

Le immagini trasferite su computer 
possono avere, a scelta, risoluzione di 
320x240 pixel o 640x480 pixel. Nel se¬ 
condo caso i punti in più sono interpo¬ 
lati (piuttosto brutalmente, in verità) 
partendo dalla risoluzione minore, 
tant'è che non vi è effettivo vantaggio 
in termini qualitativi nel richiedere il for¬ 
mato maggiore. In entrambe le risolu¬ 
zioni la «profondità», piu teorica che 
reale, è sempre pari a 24 bit/pixel, per i 
canonici 16.7 milioni di colori. 



242 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 




















Le immagini digitali possono essere visualizzate su computer anche sotto torma di «album« 


□Help 


® QlV-IO fERUHK&cinu»*, 


About QV-10 

- 

Saues onto thè disk an image displayed on 

File 


thè desktop. 

View Image 


Select a target disk-folder from thè 

Disk 


saue-destination selection dialog box. 

Camera 



Save 

Camera 

Backup 


H date/comment entrg consisting of up to 


64 characters (or 32 turo-byte characters) 
can be attached to thè image you sarte. 

Save As 



Close 





© Copyright 1995, Casio Computer Co., Ltd. 


Il software di gestione comprende anche un help in linea che spiega le varie funzioni 


Caratteristiche tecniche 

Sistema di registrazione: 

registrazione digitale basata su JPEG 

Sistema video: 

PAL 

Supporto registrazione: 

Flash memory incorporata da 16 Mbit 

Numero fotogrammi: 

96 

Funzioni di cancellazione: 

Immagine singola, tutte le immagini 
(con funzione di protezione immagine) 

Dispositivo di ripresa: 

CCD da 1/5 di pollice da 250.000 pixel 

Obiettivo di ripresa: 

Messa a fuoco fissa con posizione macro 
(focale 5.2 mm, luminosità f/2) 

Apertura: 

Commutazione manuale f/2-f/8 

Misurazione luce: 

Lettura TTL a prevalenza centrale 

Esposizione: 

Automatica a priorità dei diaframmi 

Gamma esposizione: 

Da EV 5 a EV 18 

Regolazione esposizione: 

Da -2 EV a +2 EV 

Otturatore: 

Elettronico 

Tempi di otturazione: 

Da 1/8 a 1/4000 di secondo 

Bilanciamento del bianco: 

Automatico 

Autoscatto: 

10 secondi, annullabile 

Monitor: 

Display a cristalli liquidi a colori TFT da 1 8 pollici 
e 61.380 pixel; funge anche da mirino 

Terminali: 

l/F Seriale, VideoOut, DC IN 6 V 

Alimentazione: 

Pile alcaline formato AA o trasformatore 

Durata pile: 

Circa 120 minuti 

Dimensioni: 

66 x 130x40 mm 

Peso: 

Circa 190 g (escluse le pile) 

Accessori a corredo: 

Cinghia da polso, astuccio morbido, cavo video, 
trasformatore, pile alcaline (4), panno di pulizia, 
manuale di istruzioni, kit di collegamento al 
computer 


DIGITAL IMAGING 
PROVE & PRODOTTI 


PRO 


dimensioni compatte 
facilità d'uso 
display ottimo 


CONTRO 


prezzo molto elevato 
bassa qualità immagine 
memoria non espandibile 
elevato consumo pile 




Sia che trattiamo le immagini pre¬ 
senti nella fotocamera, sia quelle già 
scaricate sull'hard disk, è possibile vi¬ 
sualizzare un album contenente tante 
miniature quante sono le nostre foto. 
Tramite mouse possiamo selezionare 
le immagini da visualizzare, trasferire o 
scambiare di posto. Ad esempio, visua¬ 
lizzando un album delle immagini su 
hard disk e contemporaneamente l'al¬ 
bum delle immagini presenti sulla foto¬ 
camera, tramite mouse possiamo spo¬ 
stare da una parte all’altra una o più im¬ 
magini, cosi come faremmo con dei file 
graficamente rappresentati da icone 
all'interno dì due differenti cartelle 
Infine, il programma di gestione del¬ 
la QV-10 permette anche lo scatto a di¬ 
stanza tramite computer, semplice- 
mente selezionando la funzione Take 
Shot dal menu Utility. Non male come 
telecomando. 


Conclusioni 

Cosa dire dalla Casio QV-10? Sicura¬ 
mente è un bel giocattolino. Tutte (di- 
consi TUTTE!) le persone che l'hanno 
vista in redazione hanno espresso il de¬ 
siderio di acquistarne una al più presto. 
Tutte (diconsi TUTTE!) le persone di cui 
sopra hanno cambiato immediatamen¬ 
te idea non appena hanno saputo che 
costava un milione e mezzo più IVA 
Qualcosa mi fa pensare che la Casio 
QV-10 ha un prezzo di vendita un tanti¬ 
no elevato. Soprattutto in considerazio¬ 
ne del fatto che la qualità immagine of¬ 
ferta è piuttosto bassa, sia per il CCD 
da soli 250.000 pixel, ma soprattutto 
per l’elevata compressione subita dalle 
immagini per far entrare 96 scatti in ap¬ 
pena due megabyte di memoria. Va be¬ 
ne che le flash memory (le memorie «a 
lampo», come indicato nel manuale!!!) 
sono molto costose, ma non sarebbe 
stato meglio limitare il numero delle 
immagini in favore di una migliore qua¬ 
lità? Misteri del marketing... P& 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


243 































i cura Hi Corrado Giustoni 


Il meglio di Internet 

A spasso per Internet con MC-link. Questo mese: una passeggiata all'interno delle 
conferenze di MC-link, uno sguardo più approfondito all'area teatro e... 

a cura di Marco Calvo 


Forse e una questione di gusti, di esi¬ 
genze personali o professionali, ma se¬ 
condo me il meglio di Internet sono le 
conferenze, ovvero le aree di discussio¬ 
ne. Che, per la cronaca, possono funzio¬ 
nare (e hanno funzionato: vedi gli albori 
di MC-link e Fidonet) anche senza Inter¬ 
net 

Su Internet di conferenze ce ne sono 
di vario tipo, si va da quelle di respiro in¬ 
ternazionale, i newsgroup (per favore 
non dite e non scrivete newsgroups), 
con a volte decine di migliaia di lettori e 
centinaia di messaggi al giorno - si, so¬ 
no proprio caotiche come sembrano - 
alle mail-list, un tipo di conferenza che 
si basa sullo scambio di messaggi in 
mailbox. 

MC-link però non è un Internet provi¬ 
der come gli altri, ha molti anni di tele¬ 
matica alle spalle e offre qualcosa in 
piu: le aree di discussione interne; quel¬ 
le di cui ogni tanto si parla anche in que¬ 
sto spazio, ma alle quali forse non ho 
mai dato spazio a sufficienza. Sono la ri¬ 
sorsa telematica, insieme alla posta, 
che uso di più, che mi diverte di più e 
che mi è maggiormente utile per il lavo¬ 
ro Attenzione: non i newsgroup, non le 
mail-list, ma proprio le conferenze inter¬ 
ne di MC-link! 

Newsgroup e mail-list sono utilissi¬ 
me e, alcune, divertenti, ma sono una 
specie di supermarket della messaggi- 
stica, nella maggior parte di esse c'è un 
continuo ricambio di persone, con tutti i 
vantaggi del caso, ma anche con gli 
svantaggi (si finisce spesso con il veder 
ripetere ciclicamente le stesse cose: 
cambiano le persone, non gli argomen¬ 
ti!), Le conferenze di MC-link, invece, 
pur essendo numerose e alcune affolla¬ 
te, generalmente non superano le po¬ 
che centinaia di persone; in condizioni 
normali 3-400 persone sono folla, ma 
nella telematica sono un circolo nel qua¬ 
le chiacchierare abbastanza tranquilla- 


Le aree tecniche di MC-link sono piene di segnalazioni utili, una per tutte. 


RUBRICHE/OPSYS/WINDOWS/WIN-USER 
MsgB 11685, 27/11/95 19:19 |199] 
Da: MC8075 Lorenzo Ciani (Prato) 


Oggetto: Hyperterminal 

Su |www. ni 1 qraeve. coni potete trovare una versione aggiornata del prog di 
comunicazione. Hillgraeve lo distribuisce gratuitamente a tutti i 
possessori di Windows 95. 

\_ Lorenzo Ciani con Xor 2.12d 


Windows95, come faceva anche il 3.1, associa a molti tipi di file un dato programma, qui Nicola 
Salmoria spiega come associare a un file di testo un editor diverso da quello di defaull. 


rubriche/opsys/windows/WIN-USER 
Msgtt 12494, 11/01/96 12:28 [329] 
Padre: Msglt 12493 
Da: MC6489 Nicola Salmoria (Siena) 


Oggetto: Re:Assegnazione 

> Come faccio a cancellare l'assegnazione e dirgli che voglio usare un 

> altro editor 7 

Tieni premuto shift mentre dicchi col destro sul file di testo. 
Seleziona "Apri con...". 

Attiva la casella "usa sempre questa applicazione per aprire il file". 
Seleziona il programma che vuoi usare. 


RUBRICHE/TELEMATICA/MODEM 
Msglt 9353, 27/11/95 14:56 (376) 
Da: MC2741 Andrea Suatoni (Roma) 


Oggetto: V34+ Per Sportster 

A proposito di Sportster, se vi fate un giretto sul sito WWW della US 
Robotica I 11 11 p : / / www ■ u s i . com/ | scoprirete che e' stata annunciata da poco 
la nuova release del software per Sportster che permette di collegarsi 
anche con il futuro protocollo V34+ (31.2 e 33 Kbps). Sembra che i 
possessori degli attuali Sportster possano acquistare le nuove ROM con 
circa 34 dollari. 

Andrea 


244 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 

















MC-UNK 


Le aree di MC-linlt 


L'area TEATRO è una delle più gio¬ 
vani di MC-lmk, è nata poche setti¬ 
mane fa, ma grazie all'entusiasmo di 
Rita Grassi Iattrice), è subito diventa¬ 
ta uno dei punti più vitali del sistema. 
E a ulteriore smentita delle voci se¬ 
condo le quali la telematica diminui¬ 
sce le occasioni di incontro, leggete i 
messaggi allegati sull'organizzazione 
di una uscita di gruppo per andare a 
vedere il notissimo spettacolo 
«Hair », Tutto è cominciato con una 
serie di interventi come quello di Rita 
(msg n 2571, anche se poi è andata a 
finire come descrive Roberto Mag¬ 
giora Ho detto che la telematica 
non diminuisce le occasioni di incon¬ 
tro, non ho detto che poi va tutto be¬ 
neI L'importante è prenderla con spi¬ 
rito. come hanno fatto il buon Rober¬ 
to e gli altri partecipanti alla serata. 


Teatro 

a cura di Rita Grassi 

Cos'è l'area teatro? È un luogo o 
un non luogo, uno spazio reale, vir¬ 
tuale. un piacere di incontrarsi per 
parlare di teatro, gli ultimi spettacoli 
visti, progetti di lavoro, scambio di 
informazioni, idee, suggerimenti, sti¬ 
moli per nuovi spettacoli, per andarli 
a vedere insieme, per risvegliare i 
sensi assopiti dalla quotidianità che ci 
affligge, dalla noia che ci assale, dal 
tempo che ci divora Un luogo-non 
luogo non solo per gli addetti ai lavori 
ma per tutti coloro che hanno la vo¬ 
glia di esprimersi senza necessaria¬ 
mente far sfoggio di sterili intellettua¬ 
lismi, Non è un salotto per «Teatran- 
ti-privilegiati», è uno spazio di tutti 
coloro che sentono il desiderio e l'en¬ 
tusiasmo di riassaporare queireterna 
ed antica magia che il teatro emana 
con il suo profumo, con il suo miste¬ 
ro, con il suo entrarti dentro e risve¬ 
gliare appunto un nostro «senso as¬ 
sopito». 

Teatro e telematica vanno benissi¬ 
mo insieme, potremmo portare in 
scena «L'Amleto» pure sulla luna se 

10 volessimo e perché non in un'area 
telematica? Molte compagnie attual¬ 
mente stanno sperimentando anche 

11 linguaggio informatico-telematico 
sulla scena, essendo questo un no¬ 
stro attuale linguaggio che è entrato 
a far parte del nostro sentire e del 
nostro essere. Sono molto felice di 
moderare l’area teatro, spero di riu- 


rubri che/ ,i 11 » /TEATRO 

MagW 257, 12/01/96 21:03 [130J (281 

Piglio: MsgB 258 

Da: MC1286 Rita Grassi (Roma) 


Oggetto: Domenica 14 Per Hair 

Allora ragazzi chi siamo domenica per "HAIR”???? ;-) 
Andrea quanti biglietti hai preso? 

Appuntamento dove e a che ora? 

Rita 
Ciao / ) 


r uhi1che/arti/TEATRO 

Mr,qH 266, 15/01/96 02:36 | 10318] (3l| 

4 Figli: MngM 267..280 

Da: MC2998 Roberto Maggiora (Roma) 


Oggetto: Hair 

Amici ascoltatori, oggi e' Domenica 14 Gennaio 1996, e' una splendida 
giornata, finalmente un po' di sole dopo la pioggia delle settimane 

scorse.irrivo in zona Teatro Olimpico verso le cinque meno cinque, o 

inizio a orbitare li' intorno alla ricerca di un posticino anche 
striminzito dove parcheggiare la mia potente Y10.... dopo circa un quarto 
d'ora riesco a parcheggiarla nemmeno troppo lontano dal teatro e mi dirigo 
pedlbuN calcantibus verso lo stesso. Son ancora in fase di avvicinamento 
quando scorgo tra la folla una sagoma familiare: o' lui!!! Il DocZivago ai 
distingue con al sua barba 1 assatemepcrdestosottoni reno in mezzo alla folla 
e in pochi secondi lo raggiungo. Praticamente prima ancora di salutarmi mi 
avverte che Dap ed ET non verranno a teatro... colpa del cuoiaio? No, l 
ooliti calcoli di Dap (ma perche' si ostina ad usare il pentium.... :-)) ), 
chn paro sia a letto piu' di la che di qua (nel senso piu' in camera da 
letto che In salotto). Estraggo rapido l'apparecchio per telecomunicazioni 
TIM, compongo il numero cibernetico segreto, e dall’altro capo del filo (si 
fa por dire) mi risponde una vocine flebile che mi conferma i peggiori 
sospetti... quel dannati sassollni ancora una volta hanno inceppato i 
delicati meccanismi di quel miracolo della tecnologico-cibcrnetico che e' 
il DAP 9000.... pazienza, auquri di pronta guarigione, saluti, bacìotti etc 
otc etc v ci si aggiorna a dopo lo spettacolo. Nel frattempo io e Doc siamo 
Sempre aoli.... la cosa e* poco piacevole, in quanto: a) Doc non e' il mio 
tipo; b) se non arriva TinTln con l biglietti ci attacchiamo 

riccamente. qualche minuto di trepidante attesa, la campanello del 

teatro che annuncia la fine della ricreazione, e poi ecco la magica 
apparizione' Come por maqia appaiono Luna, splendente piu' che mai, TinTln, 
un po' mono splendente ma provvisto dei regolamentari biglietti, Vladimir, 
sul quale non mi sbilancio visto che l'ho conosciuto solo stasera, e 
Cesare, idem come Vlad. Rapide presentazioni, esposizione del problema 
Dap ET team, o dopo approfondita discussione (3 o 4 secondi....) ai decide 
di sbolognare 1 due biglietti in piu' al primo interessato: detto, fatto, 
dopo nemmeno 30 secondi Vladimir riesce nell'impresa e siamo finalmente 
pronti per entrare in sala. 

La ricerca dei posti risulta un po' laboriosa, soprattutto non si riesce 
por alcuni minuti a mettersi daccordo sulla corrispondenza tra i numeri 
riportati sul biglietti e quelli riportati sulle sedie. fortunatamente 

10 mie conoscenze In campo matematico mi permettono, tramite brevi calcoli, 

di stabilire una corrispondenza biunivoca tra biglietti e sedili... bene, 
finalmente siamo seduti, sono le 17:30 c quindi io spettacolo sta per 
cominciare. 

11 palco e' dominato da una struttura in tubolari slmile ad una piramide 
che domina gli strumenti del gruppo che presumibilmente dovrebbe suonare 
dal vivo (anche perche' da morti dubito che potrebbero suonare alcunché'), 
ogni tanto qualche figuro abbigliato alla siamotuttifiglidellamorefraterno 
attraversa con aria furtiva il palcoscenico, si arrampica sulla piramide 
(secondo me devono aver fatto qualche confusione tra la guerra del Vietnam 

e le Imprese di Rommel....) per poi riscenderne. il tutto, accompagnato 

in sottofondo dalle note di ottimi pezzi rock anni '70, va avanti fino alle 
17:45, quando una voce annuncia che a causa di problemi tecnici lo 
spettacolo avra' inizio con 15 minuti di ritardo. Visto che l'inizio 
previsto era per le 17:30, e che sono le 17:45, so ne deduce che dovrebbe 

iniziare all'istante. invece no, continua il viavai di figli dei fiori 

sul palco, continua la Top 40 Rock Seventies, continua quello seduto 
davanti a me a sparare cazzate, si fanno le sei c dello spaettacolo ancora 
nessuna notizia. Ecco, la setssa voce di prima annuncia che a causa del 
protrarsi di problemi tecnici, l'inizio dello spettacolo slitterà' ancora 
di circa dieci minuti. Mmmmmm... alcuni sospetti iniziano a farsi strada 
fra di noi: A) L'attore principale ha rimorchiato Valeria Marini, l'ha 
portata in albergo e non si e' accorto del tempo che passava. B) Il 
batterista del gruppo ha spezzato anche l'ultima coppia di bacchette e di 
domenica sai dove le vai a comprare... C) Ti tocchi, (c) D) E' finita 
l'erba con cui gli attori aromatizzavano le loro strane sigarette. E) per 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


245 

















MC-LINK 


qualche -nano motivo prima di iniziare lo spettacolo devono aspettare che 
Bo limetta .1 posto la M)allbox di MC-Unk. 

Il tempo continua .1 passare inesorabile (chissà' perche' si dice sempre 
cosi') e qualcosa succede: lo stereo continua con il rock anni '70, il tipo 
davanti a me continua con le cazzate anni '90, ma i figli dei fiori non 
continuano piu’ ad agitarsi sul palco; in compenso si ode del trambusto 
•ilio spalle della platea... forse che per ingannare l'attesa abbiano deciso 
di organizzare un incontro di pugilato estemporaneo??? Mentre propongo di 
chiedere agli attori se, visto che ancora non iniziano a recitare, almeno 
ci fanno fare un tiro dalle loro sigarette aromatizzate fatte a mano, uno 
d.«i suddetti, una splendida figlia dei fiori moooolto abbronzata, comunica 
in una lingua sconosciuta alcune frasi che hanno il potere di mettere in 
agitazione l'intera platea, dalla quale, in risposta a quella che io 
ritenevo una citazione poetica in lingua originale di Shakespeare, giungono 
dei tuoni che ho creduto di interpretare come scit, o anche fuchiormader 
che io interpreto come la versione straniera del. nostri 'Brava', 'Bis' 
etc.. Po» por ?,1 vago, che ha viaggiato, o* un uomo di mondo, ha fatto 
pure rie anni <11 militare a Cuneo, mi comunica che in fanciulla ha parlato 
in Angle:»*-, ha detto che la compagnia non viene pagata da piu* di dieci 
qloinl e che pertanto lo spettacolo non lo fanno manco se 11 ammazzano, e 
mi il intuirò che lo risposte dalla platea hanno altro significato da 
quello <la me attribuitogli. Subito dopo, un altro figlLo del fiori formato 
armadi*' quattrostagionl pronuncia una seconda orazione che, stando sempre a 
lo' che dice fio*:, •• ili lui mi fido, risulta nei contenuti molto simile 
il la precedente. Di seguito, alzando un po' il volume dell'amplificazione 
per aver ragione del brusio di vago disappunto proveniente dalla platea, 
uan gentile fanciulla ripete i concetti espressi dagli illustri ospiti 
stranieri In un idioma a me piu' congeniale, e mi accorgo che 
effettivamente line non mi ha preso per 1 fondelli: gli attori hanno proprio 
deciso di scioperare'!!!! Delusione generale, cl dirigiamo mesti e anche un 
pochino incazzati verso l'uscita, decisi a farci rimborsare i 43 $acchi del 
biglietto, ma una folla che nemmeno 11 Papa al mercoledì' l'ha mai vista ci 
sbarra la strada... qualcuno sparge anche la voce che di rimborso non se ne 
parla.... Trionfante estraggo nuovamente il mio apparecchio T1M. Era da una 
vita che aspettavo questo momento: CHIAMARE IL 112 EMERGENZA GRATUITO!!!!!! 
Mi rispondono 1 Carabinieri, ai quali espongo il problema... dopo nemmeno 
tre parole mi dicono che già' sanno! :-(((( Sob, per questa volta non 
polro' essere l'eroe di turno.... 

Dopo alcuni minuti di completo e totale marasma, durante il quale le 
ipotesi piu' affascinanti circolano senza controllo come quella di un 
incontro lampo tra Seal faro c Clinton per dirimere la questione, un 
portavoce del teatro da' l'annuncio ufficiale della soppressione dello 
spettacolo scaricando tutta la responsabilità sulla compagnia: attimo di 
panico... chevvordi'??? Che il teatro non ci rida' nemmeno 'na lira????? 

Fot.lunatamente, qualche istante dopo un'altro portavoce dello stesso teatro 
annuncia che i biglietti verranno rimborsati, ma che in cassa non c'e* 
denaro sufficiente per tutti, quindi coloro che non potranno essere 
rimborsati subito potranno avere indietro i soldi durante la settimana. 
Vista la lessa davanti al botteghino, decidiamo di rientrare tra questi 
ultimi, cosi' usciamo dal teatro e iniziamo i saluti. Anche l'idea della 
cena va in fumo. Poc decide di andare a casa, Luna invece decide di andare 
a casa, Cesare .il contrario decide di andare a casa mentre Vladimir decide 
di andare a asa. Per uniformarci alle decisioni degli altri, io decido di 
andare a casa.... di una mia amica che mi aveva invitato per cena, mentre 
TinTin decide di andare a casa... di Dap che non lo ha invitato per cena 
poro' una pizza si rimedia sempre. Dopo i saluti di rito, ci ritroviamo 
noli io e TinTin (no, nemmeno lui e' il mio tipo) e siccome io ho lasciato 
il mio prezioso ombrello nella sua macchina quella famosa sera della 
pi/zaabirrs?.8kl Ire, e siccome la sua macchina sta un po' lontano pero' 
nulla strada che 10 devo comunque fare, decidiamo di andare a prendere la 
mia macchina che ita piu' vicino, cosi' lo accompagno alla sua macchina, 

riprendo il mio ombresslo, ci salutiamo e ognuno per la sua strada. 

Cosi' partiamo, vado alla ricerca della mia potente Y10 in una strada che 
mi sembra quella dove l'ho parcheggiata, la percorro tutta, ma porc... non 
'•'©''«!! Allora dico: 'e' sicuramente in quell'altra strada!!'. La 
percorriamo luti.» anche questa, ma della mia potente Y10 nemmeno l'ombra. 
Contesso che Inizio a preoccuparmi vaqamente. Non rimane che l'ultima 
strada.... por raggiungerla, passiamo davanti al Teatro e ci accorgiamo che 
la fi hi per t rimborsi si e' ridotta a tre o quattro persone... sperando 
che non finiscano 1 soldi prima che arriviamo, proviamo a farceli 
rimborsare. Incredibile ma vero, l'operazione* ha completo successo!!!!!!! 

«’i ridanno indietro tutto le 43000 lire pagate, copresa la prevendita!!!!!! 
Ormai •*' fatta’ Se sono riuscito a riavere i soldi, sicuramente riuscirò' 
anche «1 ritrovare la mia potente Y10, imbocchiamo l'ultima strada rimasta 
sotto i'occhio vigile di una ventina di Poliziotti e altrettanti 
Carabinieri giunti In precedenza a bordo di numerose volanti e.... 
miracolo' 1 '''! !» mia potente Y10 e' ancora li', intatta, esattamente dove 
l'avevo lasciata 3 ore prima (infatti nel frattempo si erano fatte le 
otto.. |. Saliamo a bordo, imbocchiamo Lungotevere, raggiungiamo la 
ma<-:hina di TinTin, recupero l'ombrello, avvertiamo Dap e quindi finalmente 
parto per la meritata cena a casa della mia amica che nel frattempo mi 

aveva chiamato tre volte per sapere se ero ancora vivo. 

Fine della radiocronaca. 

Rob Yog 

P.S.: Oualcuno ha la videocassetta di Hair??????? 

“ID- Xor 2.12 


scire a darle una vita brillante dove le 
persone si possano incontrare per 
criticare anche, per andare avanti, per 
costruire qualcosa, per continuare a 
vivere e a dare vita a quell'indescrivi- 
bile e meraviglioso mondo che è il 
teatro, con tutte le sue amarezze e ri¬ 
svolti spesso crudeli, comunque, pur 
sempre un senso che vale la pena di 
risvegliare per noi stessi 

Benvenga la telematica se questo 
può essere possibile in una sua area 
di incontro. 


Rita Grassi è raggiungibile su MC-link alla case! 
la MCI286 e tramile Internet all'indirizzo 


mente, riuscendo a riconoscere la mag¬ 
gior parte dei linker attivi (gli utenti che 
scrivono di più) dopo pochi giorni e nel 
quale non c'è l'effetto «stazione di ser¬ 
vizio». 

La telematica è innanzitutto uno stru¬ 
mento per comunicare, un'evoluzione 
della posta, del fax e del telefono per¬ 
ché ci consente di parlare in modo 
estremamente semplice e immediato a 
centinaia di persone. I vantaggi del po¬ 
ter far questo sono molti. 

Sociale 

Si fanno spesso discorsi su quanto 
sia democratica Internet: si, poter parla¬ 
re a centinaia di persone facilmente ed 
economicamente, in tutto il mondo, 
rende la nostra società un po' più de¬ 
mocratica (limitatamente a quanti che si 
possono permettere un computer), ma 
questo è solo un aspetto. Il vero potere 
della telematica, e ciò che è in sostanza 
più rivoluzionario, è il fatto di poter attin¬ 
gere alle esperienze e alle emozioni di 
molti, moltissimi esseri umani con una 
immediatezza mai esistita prima. 

I modem e i computer ci trasformano 
tutti in macchinette nascoste dietro un 
video? Balle. Quante ore avete trascor¬ 
so in affollatissime metropolitane, a 
contatto carne-e-ossa con un mucchio 
di persone, e quante ne avete conosciu¬ 
te? Trascorrete invece un po' di tempo 
leggendo e scrivendo in una conferen¬ 
za... 

Professionale 

La comunicazione e lo scambio di 
idee non sono un valore solo dal punto 
di vista delle relazioni tra persone, ma 
anche da un punto di vista più pragmati¬ 
co, quello lavorativo e professionale. 
MC-link da questo punto di vista, com¬ 
plice anche il fatto che è nata in una ca- 


246 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 












MC-LINK 


Il messaggio del mese 


Come preannunciato nell'articolo introduttivo, questo mese di «messaggi del mese» ce ne sono svariati; spendete cin¬ 
que minuti del vostro tempo per leggerli, potreste scoprire qualcosa che vi piace e che vi è utile. 


lubrlche/art 1/CINEMA 

Maq* 9918. 00/01/96 15:35 |6060| 

2 Figli: Maq* 9921.9928 

Da: MCB574 Sergio Donati (Fregane/Roma) 


Oggetto: Novità* Una 

Sto scrivendo offlinc che piu' olitine non al può', ovvero sul Boeing che 
mi riporta a casa. A Manhattan 11 freddo polare e' amico del cinema : dopo 
tre blocka di tentativo di passeggiata ti si vetrificano le orecchie, e 
allora cosa c'e' di meglio cho infilarsi in una multinala, munì reti di una 
secchiata di popcorn e spararsi un palo di film in un orgasmo di dolby 
digitai a un trilione di canali. 

Riferisco subito sui morti e feriti del box office fentiletizialo : 

Cutthroat Island, protagonista Gecna Davis nei panni di una piratcosa (ma 
come vengono certe idee 7» nel rapporto spesa incassi promette di stabilire 
il nuovo record negativo di tutti 1 tempi : costato 100 milioni di dollari, 
ha fatto nei festivi sette desolati milioni. 

Flop di pubblico e di critica anche per Casino, tre ore pallonetto di 
rmasticatura poco ispirata di Goodfcllas, u nuovo pericoloso segnale 
d'involuzione per Martin Scorsene. Maluccio anche Sabrina : ha incassato 
una trentina di milioni ma e' costato tre volte tanto ; gli e' mancato il 
pubblico del grigioni, troppo affezionati alla memoria di Audrey Hopburn e 
Hogic per beccarsi in cambio un nemplico Harrioon Ford, neanche diretto da 
Uilly Wllder. Per chiudere, un velo di pietoso silenzio sul Dracula di Mei 
brooks, imbagaglinito fino alla scelta di Lesile Nielsen come protagonista. 
L'incontro con Ezio Greggio gli e* stato evidentemente fatale. 

Sull'altro versante, trionfo prevedibile por Toy Story, che neqna il 
ritorno alla qlorla del padre di tutto le mole, Jltove Jobs con la sua 
Pixat. Senza un nipote di tre onnl da portare almeno una volta al cinema 
avrei potuto sklpparlo : e avrei fatto malissimo, perche' a parte le magie 
della computer grafica e* una bellissima storia splendidamente raccontata, 
che si mangia Pocahontas per merendina. 

Molto bone, ovviamente, anche Meat. Solido film, con una sequenza Iniziale 
da antologia, ma chi ci va per godersi lo scontro Paclno-De Nlro può' 
tostare abbastanza deluso, dato che 1 volpacchioni sono uno di fronte 
All'altro in due sole scene. Uno a uno e palla al centro. Un successo 
inatteso (Adam già' lo saprà':'! sta andando a Senso and Sonnibility, un 
Jane Austen Interpretato (e addirittura personalmente sceneggiato! 
dall'ormai pressoché' sublime Ritma Thompson con una bolla e raffinata regia 
di Ang Lee. 

Salo strapiene anche per Walt mg to Exhale. Non so se arriverà' mal in 
Italia : la sua unica possibile attrazione e' Whitnoy Huaton, ma non ha 
altro interesse per il pubblico "giovane" di casa nostra in quanto racconta 
le vicende di quattro ultratrentenni negre una volta tanto appartenenti 
alla borghesia medioalta, convinte come nella canzone che overy woman neods 
a man, ma destinate a trovarne solo di scarsi, seif-centorcd o sposati. 
Dirige il tutto con simpatica ruffianeria un bravo attore, pure nero. 

Dentei Washington (The Crying Game!. 

Altro attore all'esordio registico o' Tim Robbins : il suo Dead Man Walking 
e' una tosta costruzione drammaturgica sul rapporto tra una suora e un 


condannato del braccio della morte. Detto cosi* può* non sembrare gran cosa 
ma l'interpretazione di Susan Sarandon e la sceneggiatura dolio stesso 
Robbins si sono già' guadagnate nominaiionn ai Golden Globes, anticamera 
dell'Oscar. E il finale che descrive minuziosamente e dolorosamente 
l'esecuzione del protagonista fa davvero riflettere sulla "moralità"' della 
pena capitale, anche se chi stira le calzette e' quell'odioso di Sean Penn. 

Ancora un attore regista, questo poro' già* col laudaiissimo nella commedia 
sentimentale, e' Rob Relner che dirige The American Presldent. Idea e toni 
alla Frank Capra : presidente vedovo che in anno d'elezioni s'innamora di 
una lobbysta "verde". Complicazioni e cianchette degli avversari politici 
poi trionfo dell'amore Ira due piscioni rugosetti ma simpatici come la 
Benninq e Michael Douglas. 

Ancora amore, •- ancora illustri rughe (forse ormai un po' troppe! in Mighty 
Aphrocllle di Woody Alien. A me sinceramente sono piaciuti di piu' i duo 
film prima di questo, ma e' comunque una storia di qradevollsslma dolcezza, 
e con una Mira Sorvino strepitosa. Penso e opero cho ritroveremo la 
ragazzone nominata per una statuetta. 

Sorvino padre invece rifa' alla grande Henry Kissinger nel Nlxon di Oliver 
.'•tono. Il film e' monumentale : tre ore e un quarto di narrazione a fusillo 
in un va-e vieni iperel11ttico chiaramente ispirato a Citizen Kane. Stone 
può' essere opinabile, fazioso, irritante, ma ti acchiappa e non ti molla. 
Mi permetto solo di dissentire in parte dal coro di elogi per 
1’interpretazione (da Oscar quasi garantito) di Anthony Hopkins : troppo 
shakespearlanamente tormentato o consapevole sempre, anche nei momenti in 
cui dovrobbe rappresentare nolo un pirla trionfante. 

11 meglio, come 1 ragazzini col dolci, l'ho tenuto per ultimo. Imperdibile, 
come miglior commedia di questo fine d'anno, "Get Shorty" di Barry 
Sonnenfeld, con un gran cast (Hackman, Reno Russo, DeVito, Betty Mldlor) 
dominato da un Travolta sempre piu' aorprendentomenlo bravo nei panni di un 
malavitoso cinefilo. 

"Four Roomn" o' stato un po' sbertucciato dal critici e trascurato dal 
pubblico ma a me «•' decisamente piaciuto, per il suo espressionismo sqarato 
da fumettacelo anni '50. B' un film a quattro episodi, dirotti da 
altrettanti giovani registi, ma targato inesorabilmente Tarantino, il quale 
rifa' spassosamente se' stesso nell'ultimo del medesimi. L'episodio di 
Rodnquez (RI Mar Ischi) con Antonio Handeraa e due torvi ragazzini e' di 
sicuro il piu' divertente. 

Il film piu' bello In assoluto di tutta la stagione a mio sommesso o 
onesto parerò l.oaving Las Vegas, memorabile storia d'amore o morte tra un 
alcool 1 zzato •• una prostituta, scritto e dirotto da Mike Fiqgis e 
interpretato da un magnifico Nicholas Caqe. Da parecchio tempo non vedevo 
uaare una macchina da prosa In un modo cosi' coinvolgente, e sentimenti ed 
emozioni rosi con tanta intensità' e purezza. Per dirla alla Siskel 4 
F.borl, due ontumuaiici pollici in alto : il grande cinema americano non e' 
ancora morto. 


- MacPteso 2.1b9-req 


sa editrice, per di più specializzata in 
tecnologia, ha sempre brillato. Le sue 
conferenze tecniche sono ricchissime e 
preziosissime, frequentate dai migliori 
tra programmatori, ingegneri, «cervellli» 
in generale. Non c’è probabilmente po¬ 
sto migliore per saperne di più in campi 
come l'informatica e la telematica (e 


non solo). Ma non è semplicemente 
una fonte, non è un manuale da leggere 
e basta. È un insieme di conferenze: se 
qualcosa non è chiaro, basta dirlo! Con 
ogni probabilità c'è qualcuno che ha la 
risposta; la «solidarietà» in telematica è 
più presente di quanto si crederebbe. 
Va detto, per onestà, che non è una 


prerogativa di MC-link, anche in reti 
amatoriali come Fidonet il fenomeno è 
vivo, ma certamente su MC-link si fa di 
tutto per incoraggiarlo. 

Questo numero di «A spasso per In¬ 
ternet con MC-link» è disseminato di 
messaggi, prelevati qui e li da MC-link, 
che mi auguro diano un'idea di quello 
che ho cercato di dire. 

Per ora, buona lettura e a rileggerci il 
mese prossimo, con una puntata più 
tradizionale (ma non dimenticate che la 
telematica migliore non è solo colorati 
siti WWW). 

A presto. 6*3 


Marco Calvo è raggiungibile su MC-link alla casella 
MC3363 e tr amile InterneI all'indirizzo marco cat- 

esuho 


Per ulteriori informazioni su MC-link... 

Per i nformazioni s u MC-link. contattare la segreteria via e-mail al seguente indirizzo: 
mcOOO W&mchnk il o per via telefonica allo 06/41.89.24 34, oppure via fax allo 
06/45.15.592. L'abbonamento a MC-link costa 216.000 lire annue II.V.A non detraibile 
compresaI, più 15.000 lire una tantum (sempre I V.A. compresaI per l'attivazione 
La URL di MC-link e ìfrttp://www. mclink.TtA 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


247 


















5 cau ai Corrado Gmsiott 


I ricercatori di Internet ••• 

Chi si occupa di ricerca non si offenderà del paragone, ricercatore significa colui che 
ricerca e sulla rete delle reti ci sono molti che passano la maggior parte del tempo a 
cercare, poi cercano ancora... ricercano insomma! Esistono degli strumenti per aiutarli 
e li chiamano motori ma attualmente sono proprio dei siti WWW. con vari motori e 
moltissime opzioni. Un giro assieme, per darvi un po' di suggerimenti su come fare 

una ricerca su Internet 


di Sergio Pillon 


Bill Gates nel dicembre '95 ha para¬ 
gonato Internet al primo PC IBM. La si¬ 
militudine è data dall’essere ambedue 
dei «semi» cosi come il PC è stato il 
seme della rivoluzione dell'Informatica, 
Internet è secondo la Microsoft il seme 
della rivoluzione della comunicazione a 
larga banda. 

In effetti secondo molti la Rete è un 
sistema che sta togliendo pubblico alla 
televisione, con la grande differenza di 
avere un telecomando da centinaia, mi¬ 
gliaia e tra poco milioni di canali; ecco 
che le informazioni diventano difficili da 
trovare, difficili da «incasellare». Si ritie¬ 
ne che la Rete diventerà lo strumento 
di comunicazione delle informazioni glo¬ 
bale: l'indice è sempre la prima parte 


del libro che si scrive e quello analitico 
una delle parti più faticose! 

L'ABC del ricercatore 

Cercare non è facile, in tutti i campi. 
Mi ricordo che da piccolo facevo i mo- 
dellini dei carri armati ed avevo nella 
stanza un pavimento il cui colore era si¬ 
mile a quello della plastica dei modellini. 
Il risultato era che quando qualche pez¬ 
zetto cadeva a terra non riuscivo a tro¬ 
varlo, se non con ardue battaglie. Mia 
madre mi insegnò due trucchi; il primo 
consiste nello sdraiarsi a terra, con gli 
occhi il piu possibile a livello delle mat¬ 
tonelle ed ecco che il pezzo risulta in ri¬ 
lievo e si vede meglio Se non si ha vo- 


Ftgura I - Ecco Alla Vi¬ 
sta Una intarlacela 
semplice, si scrive e 
via. Una curiosità il lo- 
go appare composto di 
•I per ri se visto con 
Netscape, tutto intero 
se visto con Internet 
Explorer Un problema 
nella delimrione delle 
table nell'IITML? 


glia di chinarsi ne esiste un altro più «a 
larga banda», basta prendere una scopa 
e spazzare con cura il pavimento fino a 
trovare nel «mucchietto» il pezzo cerca¬ 
to. Vi lascio immaginare il preferito di 
mia madre.,. 

Ecco che queste erano, e sono anco¬ 
ra, delle strategie di ricerca: molto sem¬ 
plici, ma che migliorano di molto le pos¬ 
sibilità di successo Anche nel nostro 
campo bisogna conoscere qualche truc¬ 
co... 

Il primo di tutti nel nostro caso è sa¬ 
pere dove cercare; certamente un 
bell'elenco di URL dell'amico ed ecco 
fatto... In realtà molti sono i chiamati 
ma pochi gli eletti e mentre moltissimi 
siti parlano di «search engine», motore 
di ricerca appunto, la cosa piu importan¬ 
te è l'archivio sul quale si cerca Alcuni 
hanno solo il WEB, altri anche i News¬ 
group, altri elenchi di persone, altri ar¬ 
chivi scientifici od anche banche dati 
costose. Poi il problema è la velocità 
deH'aggiornamento degli archivi, se è li¬ 
bero, automatico, se è guidato, msom- 
ma una grande confusione. 

Il risultato finale è che la maggior par¬ 
te delle persone interrogate nel mio mi¬ 
ni campionario di amici e conoscenti 
usa Lycos, Yahoo e poco altro 

Bene, vediamo assieme qualcosa di 
nuovo. 

Alta Vista 

|http://www.alta vista.digitai.cord 

(fig. 1) della Digital è il più vasto archi¬ 

vio della Rete, con (al momento in cui 
scrivo) più di 16.000.000 di URL indiciz¬ 
zate, 13.000 newsgroup indicizzati in 
tempo reale, e si arriva persino a rive¬ 
dere il messaggio, senza bisogno di 
collegarsi al news server. Ad esempio 
ho fatto una ricerca con il mio cogno- 



248 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 






















TELEMATICA 


me Ifigg 2-3), e guardate cosa ha tirato 
fuori! 

Se non si fosse capito da queste pri¬ 
me righe, le mie preferenze per le ri¬ 
cerche sul WWW vanno al Alta Vista. 
Esistono le solite opzioni, le ricerche 
complesse o la ricerca base, con la 
possibilità di vedere i risultati in modo 
compatto, standard od esteso. Pecca¬ 
to che se ne possano vedere solo 25 
per pagina, chissà se per tenere basso 
il traffico o per riservarsi un po’ di spazi 
pubblicitari 

Però esiste il Near, per cercare paro¬ 
le vicine nel testo (fig 4). 

Insomma semplice, elegante, comple¬ 
to e senza dubbio da provare anche se 
poi il gusto personale avrà il sopravven¬ 
to. Non voglio assolutamente fare para¬ 
goni, Lyco; |Tvftp://lvcos.cs.cmu.edu/l 
ad esempio è probabilmente il più usato 
e famoso dei siti di ricerca sul Web e 
non ho nessuna intenzione di starvelo a 
spiegare, ma il bello di averne vari nel 
proprio elenco è proprio la possibilità di 
selezionare il piu libero 

Esiste anche su Alta Vista una rou¬ 
lette (fig. 5) dove si sceglie un argo¬ 
mento e la ruota virtuale gira, ((sparan¬ 
doci" su un sito nuovo; ad esempio. 


secondo i conti dei gestori del sito 
supponendo di dedicare al gioco in 
questione circa 10 ore al giorno, tutti i 
giorni, un minuto per pagina in quattro 
anni e mezzo si esplorano un milione 
di pagine, il sito ne indicizza 16 ... in¬ 
somma nessuno nella propria vita po¬ 
trà mai esplorare tutte le URL indiciz¬ 
zate oggi Un trend del 100% annuo è 
il mimmo attuale, insomma impressio¬ 
nante persino per chi se ne occupa abi¬ 
tualmente. 

Una «chicca" finale gironzolando 
per il sito si scopre che Alta Vista con¬ 
siglia di copiare una parte del sito ed in¬ 
serirlo nel proprio. In questo modo è 
possibile realizzare delle interfacce ad 
Alta Vista che ne sfruttino le potenzia¬ 
lità, magari con altra grafica o semplice- 
mente traducendola per i pigri 

E gli altri? 

Non vorrei essere considerato troppo 
superficiale o di parte, naturalmente esi¬ 
stono moltissimi altri siti per la ricerca, 
da Excite |( http:// www.excite.comd 
search.gw) al WWWW (World Wide 
Web Worm Http://wwwmcb.cs. 
colorado.edu/home/mcbryan/WWW 


W.html) e tanti altri Basta in effetti usa¬ 
re l'opzione Search del menu di Netsca¬ 
pe per arrivare a molti di questi ma 
l'idea di questo articolo è di darvi delle 
informazioni meno «famose». Per avere 
un esempio di meno famoso basta an¬ 
dare su Yahoo alla URL http:// 
lwww.vanoo.com/tJomputers ano Tri 

ternet/lnternet/World_Wide_Web/ 
Searching the_Web/ per avere tutto 
l'elenco degli strumenti conosciuti ma 
spero di darvi da qui qualche idea in più. 
Ad esempio dopo aver fatto una ricerca 
su Yahoo appaiono in basso i link ad altri 
motori di ricerca; li avete mai provati? 
Selezionandoli ripetono automaticamen¬ 
te la ricerca fatta su Yahoo con gli stessi 
parametri su un altro sito! Comodo e ve¬ 
loce. 

Un sito con poche URL ma molto se¬ 
lezionate è Magellan (http:// 
lwww.mckmley.com) I Si tratta di un 
vero sito e non solo di un motore di ri¬ 
cerca. Viene fatta una attività «editoria¬ 
le» sui siti, che vengono persino sele¬ 
zionati se sono per tutti o vietati ai mi¬ 
nori, mettendo semafori di vari colori 
La quantità di dati nel database (fig. 6) 
non è nemmeno paragonabile a quello 
che si trova sui siti di cui abbiamo parla- 



Surprise 


(iiTfìlifffiìrTii iTit -il 

Snidi (Usenet jj and Display ih» Resulti |ln Standard Form J 
jpillon ~ 

T* filU . t•ritto» tf C kayak tmkng '3w> Juan Mandi* 

M*l4 «•»* pilla* 4 

Documenti 1 -J of $ inatdung some of ih» qmy tenni. beit match** futi 


02.Jan caav sali m;i 
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«UUCP nappi MI Project) 
Consulting Services, Houston, Texea 
I Jan 199« 10:*3:4* GKT 

<19012.199*0102053*309 


This la a sbcll archive. 

Peaove «vecything above this lina and 

run thè folloeing text eith /bin/sh to createt 

u.ita.l 

archive created: Tue Jan 2 03:3*:30 199* 

«r: extracting u.ita.l 
’SHAP_I0f• > u.ita.l 

u.ita.l ; change» to : uucpjmp0i2unix.UUCPo« • Copyright 
«■Mereiai purpose». 

alia l'uso di queste nappe e consentito con il solo 
di ricavare intonazioni di routing. 


Figure 2-3 - Ecco una ricerca fatta con il mio cognome II pnmo risultato è giusto, sono il postmaster di un dominio UUCP, gli altri sono casuali Una ricerca avanza¬ 
ta avrebbe chiarito meglio il risultato Selezionando il link ecco che arriva il messaggio senza bisogno del news server E ci mancherebbe perchè molli news server 
non hanno tutti >gruppi -recensito- da Alta Vista. 


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249 






























TELEMATICA 




Stai rii [‘he Web and Diiplay thè Remili 

Selertion Cntena Uie onlv Advanced Ouerv i 
Simple Quety Syntax wiD noi wofk* 

In Standard Form *1 

In Compaci Form 

In Delalled Form 
a» a Counl only 

OT and NEAR 


1 

■_ __ _... m 


K nulli Rankina Cntem documenw contammg theie word» wfl be liitcd 6r« 
If Irft blank. thè matching documenti will noi bc «orted 


f 


Start 'late I” 


] End datr ["" 


tg 2l/M«r/96 


X00C0'’ py " 8, ‘ ,olwot 


, AD nghll fMrrrtd 



Figura 5 - Una roulette non si vince nulla, serve per tarsi un giro, ecco perche 
si chiama roulette 1 E una attività che spesso nv ha tatto scoprire cose inaspet¬ 
tate Ad esempio l'indice universale. Nlightn l'ho scoperto con una roulette 


Figura d - La ricerca 
avanzata Talmente 
avanzata da essere 
complicata Molto 
complessa ma molto 
potente, permette sia 
di selezionare gli argo¬ 
menti di ricerca che il 
modo di presentarli, 
l'ordine, la data 


Figura 6 Magellano, il 
navigatore In e/letti il 
paragone con lo scopri¬ 
tore di nuove terre fun¬ 
ziona Si tratta di un 
gruppo di esploratori 
che scopre ma ta an¬ 
che una relazione at¬ 
tenta delle cose che ha 
trovato Segnalate it 
vostio sito anche a lo¬ 
ro 



GfcLiAN > Saw 

KrKll'TysziW iirffj ititi-! (Oli 


if Wmi;. jeatjl 


Seal eli Optioni f mote) 

|S0 resulti per page | 
|No minimum rating J 


(Medium length deacrlpllon £ 

[aJI altea (Indudlng Green Ughi) J 


| Magellani Green laghi appeari nrx! lo revwwed idei that. al thè teme of revtew. eontamcd 
no contro! apj> arently mtended for mature audience* Click on thè light icon for de talli 

New Se att-h I Add Sde | JJejt | teedbaj.k | MAtgb m 


to finora ma il fatto di contare su una 
«preselezione» ha i suoi vantaggi, con¬ 
sentendo di ridurre il numero di rispo¬ 
ste. Addirittura dopo aver fatto una ricer¬ 
ca è possibile mettere meglio a fuoco 
l'argomento eseguendo una ulteriore ri¬ 
cerca nel gruppo trovato. Insomma un 
qualcosa che cerca di «scremare» i Web 
per evitare quello che si rischia che ac¬ 
cada tra poco: quando si dovrà cercare 
tra 60 milioni di URL in modalità «full 
text» si avranno sempre risposte, mi¬ 
gliaia, purtroppo a qualsiasi ricerca. Que¬ 
sto sito è stato scelto dalla Microsoft co¬ 


me «partner» ed è quello a cui punta In¬ 
ternet Explorer, il Web Browser di Bill. 

A questo pro posito va segnalato il si- 
to del CRS4 |http:// www.crs4.H7 
Index/ per cercare esclusivamente tra I 
Web italiani. Si tratta dei siti indicati tra 
le risorse del GARR (gruppo armonizza¬ 
zione reti ricerca), l’organizzazione che 
coordina l'assegnazione dei domain ita¬ 
liani e le reti scientifiche italiane. Non è 
solo di siti di ricerca che si parla ma di 
tutti coloro che hanno segnalato il pro¬ 
prio Web tra le risorse italiane, nel sito 
apposito. 


Gli archivi «universali» 

Il sogno di ognuno è trovare un ar¬ 
chivio che contenga tutte le informazio¬ 
ni. Per ora e penso per molto tempo 
ancora non è possibile ed ecco che In¬ 
ternet si sta attrezzando Esistono dei 
siti che hanno realizzato un «collage» di 
interfacce, in modo che si possa fare 
una ricerca usando i diversi motori, par¬ 
tendo dal proprio sito. Quale nome piu 
logico di All-ln-One? Http://www. 
albany.net/allinone (fig. 7) per cerca¬ 
re veramente nell'universo. Ora, in ef¬ 
fetti, questa attività quasi «parassita¬ 
rla» è interessante ma non permette di 
avere alcune delle opzioni di ricerca 
avanzata del sito e soprattutto la ricer¬ 
ca è per nomi degli archivi e non per ar¬ 
gomenti, come sarebbe stato più logi¬ 
co. All-ln-One ha avuto persino il ricono¬ 
scimento best 5% of thè Web (http:// 
lwww.pointcom.com) a irmi parere 
immeritato. Per ricerche superficiali va 
bene ma avrebbe avuto bisogno di una 
interfaccia piu complessa, ad esempio 
della possibilità che esiste su Yahoo di 
ripetere la ricerca con i vari motori in 
automatico. 

Cosi è poco più di un bookmark, ben 
fatto graficamente, ma il best 5% do¬ 
veva andare prima a coloro che hanno 
realizzato i motori, poi a chi ne ha fatto 
il bookmark. 

Un suggerimento per chi realizza si¬ 
ti: un problema grosso per molti che 
vogliono realizzare ricerche in Internet 
è legato alla lingua ed anche alla scar¬ 
sa dimestichezza con gli AND, OR, 


250 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 













































TELEMATICA 


1 


Ali^in-One 

Scurch Page 

ITu. paur i« a compilation ol vanoui formi baied «farcii looli found 
on Ihr Dilrrnrt They bav«- berti totmintrd h«» lo form a ronnlrM 
intnf 4 . e and roiiveiurnt Al.l. IN Offl iraicb pomi 


Moti AV* 

• iNr» >e«e tm% 04-4 » «lami «Il x.r ite*» mi .'IBI . 
«•»! 


• «.olalU «dmiMlib 


1 l'ina i f<4v»'>i4iM*'i r >M» <m «iP ■>IMi lif 5fitfdaWA 

bel 

A maio# -,l 'Imi 4» • cutt-ntiy • «t n>«A «dii-U»wloif. v* ftrba««4iM)U 


•;r- 


//W/r Lutiti lhi\ ry\'>urr .• by ii\l>’tul/uty poltrii** fa* *-nts warrh '«<•* tutti rvtvi*r u 
•*> ,ht li ititig 

Crvitldby Artftì Conni . .* <■ ' 

filili Updaled tafeii? , ,’Vvr ’A-b -Spa^r ■ ouii>v. ci Albanv ■«•« 


» 


persino NEAR. Se qualcuno realizzasse 
m Italiano una bella interfaccia ai moto¬ 
ri di ricerca, con la ricerca sui principali 
siti, tutta in automatico poche righe 
di linguaggio C o Perl o Visual Basic 
per scrivere il programma e divente¬ 
rebbe a mio parere il sito piu frequen¬ 
tato in Italia. 

W3 CUI |hHp://cuiwww.unige.chl 
meta-index.html) è un bell'archivio 


Figura 8 - Beco la pagi 
na per lare ricerche ne 
gli indici di Nlightn. se¬ 
lezionandoli o lutti as¬ 
sieme Bisogna iscri¬ 
versi e l'iscrizione è 
gratuita ed immediata 
Poi. se si vuole, si indi¬ 
cano i propri dati di car¬ 
ta di credito per pagare 

le pubblicazioni che si 
vogliono acquistare 


Figura 7 - All-ln-One 
2 700 000 accessi dal 
giugno 1995 Ma in ef¬ 
fetti i server misurano 
gli accessi sulla base 
degli oggetti inviati ed 
una pagina con molti 
simboli grafici, suppo¬ 
niamo 20, porterebbe il 
numero delle persone a 
130 000 È ora di trova¬ 
re la possibilità di -cer- 
iificaren gli accessi 


completo, diviso per argomenti di ricer¬ 
ca, con la possibilità di cercare anche 
con Veronica, con WAIS, insomma vec¬ 
chio stile ma molto potente 

Anche loro consigliano di copiare la 
loro pagina sul proprio sito, fatelo, tra¬ 
ducetela, magari ne parleremo nelle 
URL del mese. 

Http://www. cnet.com/Hesources/ 

Info/Net/Netsearch/in dex.html ci 



Ym m» a fn#« n»««* Sic» Up m l og In io ni* *11 NbchiN fuiuiiom 

To ffaid wiaaf vota »ail lo luiow uotv: 

1 Ckk oc tf* biade box bek-w 

2 Tyj-e anv word. word», numben. or phrare 

3 Um boote» operatori (Af) foc c nrf-tex leardi itmgj 

4 Fot AJMUncr. uie or r.uct 

5 Ckk *othe Fmd ' bufloniobepiifarth 



Mitilo field 


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Home 



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SOUBCE: Brltiah Library 

Perlodlcal: AHOIOLCOV 

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Marnei Antiqnam, P.L. 

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Paia Ila, I. L. 




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• A M«l« ol Piena Pm. 

• vpcfe.nuei loto Grecisti. Ine 

• ABC Feetuiei ABC Bieekmg Newn Iterali 'jnfhjci. Ine 

• ABC Fealuie» Nightlmr I-emil’>apwi. Iik 

• AB*‘ Beami ei Pinne lune I n. JowmI 'il(.hKI. Ine 

• ABi;.P;..nM« riu. Ay..k Mlh l>»'?H BnnMev I-iirail Ine 

• ABCFe.luie. AAoil.l N..' Satin dai ;«nulOrn*it>.lK 

• ABC F.anuei WoilJ r-.u. Sunil.v larari Oraptaee Ine 

• ABC Fealmei Wmld Toruthl touml Jtf isci In* 

• /ABI Dilettele Aroenea Bucroen Infcemaon®. Ine 

• ABI Uauibeie AmeiKa Bumeit Inforroaofi^. Ine 

• ABM.VFOHM » ina 

• A b ndjaj|IM j 19 . -6 Wj Naaul ol Mediene 

• Abndy.J InJf MeJi/u. l.TNIj IW6 l‘ l .'; 1 u Hacnll Ubeay ..f Mescne 

• Ab„J t .H Ina., M.Jkui |TM> B.*I,IJ. I-'? Ua <M l Ue«v eFMeAeae 

• Afjemu Abumli EBSCO Irforauaeo Sereeeet 

• AeaileiTut Abitimi F’bie EBSCO IfFemulioft Semcee 

• Arsirmi! Seweh EBSCO leforroaen Senne et 



Figura 9 - Ecco il risultato di una ricerca, ho trovato una mia pubblicazione. Certo la privacy ne soffre un po ma si tratta di database pubblici e se Si e fatto qualcosa e 
io si è scritto, appare . In particolare in un paese come il nostro, con un ambiente scientifico pieno di ■ lei non sa chi sono io - è utile sapere con chi si sta parlando 

Figura IO - L inizio dell'elenco dei database. È veramente un indice universale ed e -lungo- 64 Kbyte di testo, m pratica 5 volte il testo di questo articolo e non ca¬ 
pisco ancora come non sia stato » scoperto- dalle aziende 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


251 

































































TELEMATICA 



▲ 

Figura tI - Una Della grafica, studiata da esperti, per un archivio completo per 
le aziende che hanno bisogno di informazioni 




porta alla pagina di ricerca di Clnet che 
ha diviso le possibilità di ricerca in mo¬ 
do logico tra i vari «motori» Nulla di 
nuovo, un altro puntatore a risorse, con 
una bella grafica. 

CUS |http://pubweb.nexor.co.ul<| è 

un archivio molto famoso, troppo, prati¬ 
camente non utilizzabile all'oggi perché 
i tempi di collegamento sono., biblici. 
Magari quando l'articolo uscirà le cose 
saranno migliorate, insomma provatelo. 


A 

partnership con Lycos per la parte Inter¬ 
net ma la cosa principale è la possibilità 
di arrivare gratuitamente fino a trovare 
l'estratto del testo, da acquistare poi 
per 10 centesimi o poco più se si tratta 
di banche dati a pagamento (figg. 9-10) 
Ho trovato che un libro scritto da mio 
padre su Picasso è nel database della li¬ 
breria del congresso Usa, e che ci sono 
alcune mie pubblicazioni sulla Medline 
Può essere indispensabile per cercare 
informazioni su una malattia rara, su un 
libro, su una persona, insomma meglio 
dei servizi segreti! In effetti ho stupito 
alcuni amici e colleghi che non ricorda¬ 
vano nemmeno di aver pubblicato alcu¬ 
ne cose (ci sono anche alcune banche 
dati giornalistiche) e penso che davvero 
valga la pena di avere un abbonamento 
ad Internet anche solo per Nlightn. Per 
un ufficio, un professionista od una 
azienda con 250.000 lire annue si ha la 
possibilità di cercare tra le banche dati 
piu famose del mondo.. Ci sono dei 
problemi, all’Inizio il sito era spesso len¬ 
to, la grafica è minima e l'interfaccia 
non è bellissima, ma vi consiglio di an¬ 
dare a leggere le informazioni sulle ban¬ 
che dati dell'universa! index. 

Un altro archivio specializzato, per 
ora in una fase di testmg è quello realiz¬ 
zato dalla IBM, http://www. 
infomkt.ibm.com (fig 11) Per ora è 
gratuito e mi sembra orientato preva¬ 
lentemente alle aziende, con alcune tra 


Archivi specializzati 

Nlightn, l'indice universale (http:// 
Iwww.nliqbtn.coml (fig. 8). Qui le co¬ 
se si fanno piu interessanti si tratta del¬ 
la possibilità di cercare in banche dati 
importanti, dalla libreria del congresso 
degli Stati Uniti alla Medline, la principa¬ 
le banca dati medica del mondo L'indi¬ 
ce delle banche dati coperte, è definito 
indice universale! Include anche una 


Figura 12 - La ricerca 
negli archivi del Web e 
delle riviste del gruppo 
Time Warner Un inte¬ 
ressante database 
americano, peccato 
che un archivio simile, 
quello del Corriere del¬ 
la Sera, sia in linea ma 
con un prezzo al di fuo¬ 
ri delle tasche dei “co¬ 
muni mortali a 


4 Figura 13 ■ Un proble¬ 
ma di cuore? Un amico 
smanilo ? Una organiz¬ 
zazione ? Ma il consi¬ 
glio da darvi è registra 
levi' In questo modo 
sarete raggiungibili 
sempre e cambiando 
indirizzo basterà che 
chi vi cerca vada a con¬ 
trollare su IAF Ima non 
era la federazione in¬ 
ternazionale di atleti¬ 
ca?! 


252 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 























































TELEMATICA 


le maggiori banche dati di interesse 
aziendale, dal CIA World Factbook, il li¬ 
bro sul mondo realizzato dalla CIA, per 
finire a Yahoo. Il motore di ricerca usato 
consente il Near, cioè di inserire 2 paro¬ 
le ed indicare quanto debbono distare al 
massimo l'una dall'altra nel testo, da 5 
parole ad un periodo e fino a vari para¬ 
grafi Molto utile se pensate che fare 
una ricerca ad esempio con le parole 
chiave Sergio Pillon non trova il sotto¬ 
scritto ma spesso un elenco di nomi do¬ 
ve appare qualcuno che si chiama Ser¬ 
gio ed un altro che si chiama Pillon ma¬ 
gari alla fine della pagina! 

Gli archivi della Time Warner. 
|http:// www.pathtmder.conl (fig. 12) 
sono un interessante database giornali¬ 
stico, con la possibilità di cercare negli 
archivi dei maggiori giornali del mondo, 
gratuitamente, con una bella interfaccia 
che spiega cosa cercare e come fare 
Persino la possibilità di ricerche «logi¬ 
che», cioè per parole simili per significa¬ 
to o parole scritte in modo simile. 

E se cerco un amico, un parente, 
qualcuno di cui non conosco l'indirizzo 
di posta elettronica? Ecco l'Internet Ad- 


dress Finder. |http://www,iaf.nél| (fig 
13) per trovare gli indirizzi di tutti. At¬ 
tualmente sono quasi 4.000.000, circa il 
7% degli utenti stimati della rete, ma la 
natura stessa del sistema fa si che sia¬ 
no presenti solo gli indirizzi «pubblici», 
estratti dai newsgroup o presenti in da¬ 
tabase di pubblico accesso. Indubbia¬ 
mente è comodo, avete il 10% circa 
delle probabilità di trovare un amico ma 
magari, ed ecco la strategia, i trucchi, 
potete trovare qualcuno nel dominio 
che lo conosca od informazioni su un 
cambio di indirizzo... Controllate ed ag¬ 
giungete i vostri intanto! 

Per finire con la nostra passeggiata 
vediamo come fare per trovare 
un'azienda o se qualcuno sta usando il 
nome della nostra, http://netpart. 
com/company/search.html Si tratta 
di un sistema interessante, da usare 
magari prima di pensare a registrare un 
dominio ma con i limiti della logica con 
cui funziona, puramente alfabetica nei 
nomi dei domini registrati In effetti 
cercando ad esempio con la parola 
chiave Olivetti., non esistono aziende 
con questo nome, e con la parola FIAT 


viene l.vww fiat comi peccato che si 
tratti di un club di appassionati della 
marca! I problemi legali di Internet so¬ 
no infiniti ed uno, quello della proprietà 
del nome di cui si decide di registrare il 
dominio è uno di questi. 

Pensate se io avessi fatto una azien¬ 
da che si chiama FIAT S r l e si occupa 
di automobili . penso che non mi sa¬ 
rebbe bastata una vita per pagare gli 
avvocati, invece per registrare il domi¬ 
nio WWW FIAT.COM è bastata una do¬ 
manda. Un commento generale per tut¬ 
ti gli archivi visitati: sono molto «anglo- 
sassoni», a quando un approccio «lati¬ 
no»? Questo mese temo di avervi fatto 
venire mal di testa a forza di URLa e lo 
spazio è finito ma non preoccupatevi, la 
rubrica «Le URLa del mese» torna nel 
prossimo numero. 

Se avete idee, proposte, suggeri¬ 
menti inviatele alla mia mailbox, anzi un 
grazie a tutti per i messaggi sempre 
numerosi. Al prossimo mese. MS 


Sergio Pillon e raggiungibile su MC-hnk all'Indirizzo 
mc2434 o su Internet all'indirizzo pillonOmclink 


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comma 


EPSON 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


253 
































































































5 cura di Cofado Giustozzi 


I caratteri speciali 

Navigando per la rete vi sarete sicuramente imbattuti in siti in lingua tedesca, francese 
o spagnola, e avrete sicuramente notato quelle strane o sormontate da due puntini 
(umlautl o la n incoronata da quel particolare ghirigoro (tilde). Forse vi siete anche 
chiesti come sono state realizzate. Leggete e tra poco lo saprete 

di Giuliano Boschi 


Uno dei problemi con cui si scontra 
chi scrive HTML in italiano, è quello del¬ 
le lettere accentate. Non tutti i browser 
le visualizzano, e inserirle in un docu¬ 
mento, può dar esito a risultati non cer¬ 
to piacevoli. In italiano il problema può 
essere risolto in un modo molto sempli¬ 
ce anche se non molto elegante. Infatti 
nella nostra lingua sono presenti solo 
lettere accentate al termine della paro¬ 
la. L’aggiunta di un apostrofo ci permet¬ 
te di far capire il senso della stessa sen¬ 
za bisogno di caratteri speciali. Se inve¬ 
ce volete realizzare un documento ben 
fatto, dovete produrre pagine in HTML 
in altre lingue (tedesco, francese, spa¬ 
gnolo, ecc.) o dovete inserire nel testo 


caratteri particolari (come ad esempio la 
c del copyright), dovete obbligatoria¬ 
mente utilizzare i caratteri speciali 
La sintassi che li contraddistingue è 
&xxxxx; dove xxxxx rappresenta il no¬ 
me specifico di quel carattere Tale no¬ 
me è in genere un'abbreviazione del no¬ 
me (in inglese) del carattere, ad esem¬ 
pio il tag per la a minuscola con accento 
acuto è &aacute; (attenzione, le lettere 
del tag devono essere scritte esatta¬ 
mente come mostrato nella tabella alle¬ 
gata mantenendo i caratteri maiuscoli o 
minuscoli a seconda dei casi). Ciò per¬ 
mette una facile memorizzazione del 
tag, senza dover consultare la relativa 
tabella. 


In particolare vi sono quattro caratteri 
che non vengono visualizzati dai brow¬ 
ser perché facenti parte dei caratteri di 
controllo dell'HTML. Sono i simboli di 
maggiore, minore, della e commerciale 
(& ampersand) e delle doppie virgolette. 
Per visualizzare tali elementi bisogna 
assolutamente ricorrere ai caratteri spe¬ 
ciali ed in particolare &lt; per il simbolo 
di minore, &gt; per il simbolo di mag¬ 
giore. &amp; per la e commerciale e 
&quot; per le doppie virgolette 

La ISO 8859-1 

La maggior parte delle lettere e dei 
caratteri utilizzati nell'Europa occidenta- 


ISO 8859-1 (Latin -1) - Numeri e caratteri speciali 


Descrizione 

Caratt. Hex 

Rif. 

Nome 




Caratt. 

Html 

space, blank 


20 

«#032 

&sp; 

exclamation mark 

1 

21 

*#033 

&excl; 

quotation mark (doublé) 

" 

22 

*#034 

&quot; 

number slgn 

# 

23 

*#035 

&num; 

dollar slgn 

$ 

24 

«,«036 

«dollar, 

percent slgn 

% 

25 

«,«037 

«perenti 

ampersand 

& 

28 

«,«038 

Smpi S 

apost. single quote mark 

' 

27 

««039 

Saposi 

Ieri parenthesis 

( 

28 

*#040 

Slpar. 

righi parenthesis 

) 

29 

&«041 

«rpar, 

asterlsk 

■ 

2A 

&«042 

«asti 

plus slgn 

♦ 

2B 

«,#043 

Splusi 

comma 


2C 

««044 

Scommai 

minus slgn, hyphen, dash 


2D 

&«045 

Shyphen; 

Smlnus, 

&dashi 

portod. decimai pomi 
tuli stop polnt 


2E 

«,#046 

& periodi 

slash, solldus 

/ 

2F 

*#047 

isoli 

digit 0 

0 

30 

*«048 


digit 1 

1 

31 

*«049 


digit 2 

2 

32 

*«050 


digit 3 

3 

33 

*«051 


digit 4 

4 

34 

*«052 


digit 5 

5 

35 

*«053 


digit 6 

e 

36 

*«054 


digit 7 

7 

37 

*«055 


digit 8 

a 

38 

*«056 


digit 9 

9 

39 

*«057 


colon 


3A 

*«058 

«coloni 

semicolon 


3B 

*#059 

«semi; 

less-than slgn 

< 

3C 

*«080 

*11: 

equal slgn 

— 

3D 

*«061 

iequalsi 

greater-than slgn 

> 

3E 

*«062 

&gti 

questlon mark 

? 

3F 

*«063 

«questi 


ISO 8859-1 (Latin -1) - Caratteri speciali 

Descrizione Caratt. Hex Riferimento Nome 

Carattere Html 


non-breaklng space 
Inverted exdamatìon matk ( 

ceni slgn t 

pound steriino slgn £ 

generai currency slgn “ 

yen slgn X 

broken vellicai bar ( 

seclion slgn § 

spaclng dleresls or umlaul 

copyrighl slgn ® 

laminine ordinai indlcator • 

lell angle quotation mark « 

noi slgn 
soli hyphen 

reglstered trademark slgn ® 

spaclng macron accani 

degree slgn 

plus-or-mlnus slgn t 

suporscripl 2 * 

superecript 3 

spaclng acute acconl 

micro slgn p 

paragraph slgn. pllcrow slgn H 

middle dot, cenlered dot 

spaclng cedllla 

superscnpl 1 

mascullne ordinai Indlcator • 

righi angle quotation mark » 

(ractlon 1/4 '/. 

fracllon Vi 'A 

(ractlon 3/4 V. 

Inverted questlon mark <. 


AO 

*#160; 

&nbsp; 

Al 

*#161, 

«lexcl; 

A2 

*#162. 

Scent, 

A3 

*#183, 

&pound. 

A4 

*#164; 

Scurren; 

A5 

*#185; 

*yen. 

A6 

*«168. 

&brvbar; 



Sbrkbar; 

A7 

*#187; 

&5ect; 

A8 

*#168, 

&uml, 



Sdle; 

A8 

&#169l 

Scopy; I 

AA 

*#170; 

Sordi; 

AB 

*#171; 

Slaquo, 

AC 

*#172; 

Snoti 

AD 

*#173; 

Sshy. 

AE 

*#174; 

«regi 

AF 

*#175; 

&hlbar, 



Smacr, 

BO 

*#176; 

&deg; 

B1 

*#177; 

Splusmn 

B2 

*#178, 

&sup2; 

B3 

*#179; 

&sup3, 

B4 

*#180; 

«acute; 

B5 

*#181, 

Smlcro; 

B6 

*#182; 

Spara; 

87 

*#183; 

«middoti 

B8 

*#184. 

«cedili 

B9 

*#185; 

Ssupl; 

BA 

*#186; 

Sordmi 

BB 

*#187; 

«raquo; 

BC 

*#188; 

«(rad 4; 

BD 

*#189; 

«traci 2; 



«hall; 

BE 

*#190; 

«Irac34, 

BF 

*#191; 

«quest. 


254 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 











APPUNT' Di HTML 


ISO 8859-1 (Latin -1) - Lettere maiuscole 


Descrizione 

Carati. Hex 

Riferimento 

Nome 





Carattere 

Html 


capitai A grave 

A 

co 

SDÌ 92; 

OAgrave; 

A 

capitai A acute 

A 

CI 

4#193. 

OAacute. 

A 

capitai A circuitine» 

A 

C2 

0*194 

OAcirc; 

A 

capitai A tilde 

A 

C3 

0*195. 

OAtilde. 

A 

capitai A dleresis or Umlaut 

A 

C4 

0*190. 

OAuml, 

A 

capila! A nng 

A 

C5 

0*197. 

OAring, 

A 

capitai AE rigature 

K 

co 

0*198. 

OAElig. 

K. 

capitai C cedilla 

9 

C7 

0*199. 

OCcedll. 

9 

capitai E grave 

É 

CO 

0*200; 

OEgrave; 

I 

capitai E acute 

É 

C9 

0*201. 

OEacute. 

É 

capitai E circumllex 

e 

CA 

0*202 

OEcirc; 

e 

capitai E dieresis or Umlaut 

E 

CB 

0*203. 

OEuml, 

e 

capitai 1 grave 

1 

CC 

0*204. 

Olgrave; 

i 

capitai 1 acute 

1 

CO 

0*205 

Olacute; 

i 

capitai 1 circumllex 

1 

CE 

0*200. 

Olctrc. 

ì 

capitai 1 dleresis or umlaut 

1 

CF 

0*207. 

Oluml, 

i 

capitai ETH 

0 

DO 

0*208. 

OETH; 

0 

capitai N tilde 

fi 

01 

0*209; 

ONttlde. 

fi 

capitai 0 grave 

Ò 

02 

0*210. 

OOgrave. 

ò 

capitai 0 acute 

6 

03 

0*211; 

OOacule. 

0 

capitai 0 circumllex 

0 

04 

0*212. 

OOcirc; 

0 

capitai 0 tilde 

0 

05 

0*213. 

OOtilde. 

0 

capitai 0 dieresls or umlaut 

0 

DO 

0*214. 

OOuml; 

0 

mulllplication slgn 

■ 

07 

0*215; 

Otimes. 


capitai 0 slash 

0 

DB 

0*210. 

OOslash. 

0 

capitai U grave 

ù 

DS 

0*217; 

OUgrave; 

ù 

capitai U acute 

LI 

DA 

0*218. 

OUacute. 

ù 

capitai U circumllex 

ù 

DB 

0*219 

OUelrc; 

0 

capitai II dieresls or umlaut 

0 

DC 

0*220. 

OUuml; 

0 

capitai V acute 

V 

DO 

0*221. 

OYacute, 

V 

capitai THORN 

p 

DE 

0*222 

OTHORN. 

e 

small Sharp s, si llgature 

a 

OF 

0*223. 

Oszllg. 

a 


ISO 8859-1 (Latin -1) Lettere minuscole 
Descrizione Carati Hex Riferimento Nome 





Carattere Html 


small a grave 

8 

EO 

0*224 

Oagrave; 

a 

small a acule 

a 

E1 

0*225 

Oaacule; 

4 

small a circumllex 

6 

E2 

0*220 

Oadrc; 

a 

small a tilde 

à 

E3 

0*227 

Satilde; 

a 

small a dleresis or umlaul 

a 

E4 

0*228 

Oauml. 

a 

small a ring 

a 

E5 

0*229 

Oanng; 

a 

small ae rigature 

ae 

EO 

0*230 

Oaelig. 

® 

small c cedilla 

? 

E7 

0*231 

Occedil; 

0 

small e grave 

è 

E8 

0*232 

Oegrave; 

a 

small e acule 

è 

E9 

0*233 

Oeacule; 

a 

small e circumllex 

è 

EA 

0*234 

Oecirc, 

a 

small e dleresis or umlaut 

e 

EB 

0*235 

Oeuml. 

e 

small 1 grave 

l 

EC 

0*236 

Sigrave. 

i 

small i acute 

I 

ED 

0*237 

Oiacule; 

i 

small i circumllex 

1 

EE 

0*238 

Oicirc; 

i 

small i dleresis or umlaut 

I 

EF 

0*239 

Oluml. 

i 

small eth 

0 

FO 

0*240 

Oelh; 

4 

small n tilde 

ti 

FI 

4*241 

Onlilde; 

4 

small o grave 

6 

F2 

0*242 

Oograve; 

4 

small o acule 

0 

F3 

0*243 

Ooacute. 

4 

small o circumllex 

4 

F4 

0*244 

Oocirc; 

4 

small o tilde 

4 

F5 

4*245 

Oolilde; 

4 

small o dieresis or umlaul 

0 

FO 

4*246 

Oouml; 

0 

divlsion sign 

♦ 

F7 

4*247 

Odivide. 


small o slash 

0 

F8 

4*248 

Ooslash, 

0 

small u grave 

il 

F9 

0*249 

Ougrave; 

il 

small u acule 

Ù 

FA 

0*250 

Ouacute; 

ù 

small u circumllex 

ù 

FB 

0*251 

Oucirc; 

ù 

small u dieresls or umlaul 

0 

FC 

0*252 

Ouuml. 

0 

small y acute 

Y 

FD 

4*253 

Oyacule; 

y 

small thom 

P 

FE 

4*254 

Othom; 

P 

small y dleresis or umlaul 

9 

FF 

4*255 

Oyuml; 

9 



CONSTTTUCIÓN ESPA.NOI.A 


•fnMipblmitbWwrkwt. *>1 *• tx . 4.1 Wméi r.W*r.«. .III* Otri*.. é> I1T* 

r ili b r illi 4.4 4. P*sr^e. 4. ir», 

f IMrilnHblmrirfeDkMnfein 

• [ V- I ' - I I HribiCH Jm I mIm 1.aa» la* Ca*«a*l r *• ItlrlaaA.* ta IV» 


»»liaHn*hCwMMi 



Lo stemma reale spagnolo campeggia in questa pagina una corona sullo stem¬ 
ma, una tilde sulla enne 



Vedete questi caratteri strani? É una pagina m giapponese ed io, sul mio com¬ 
puter. non ho una code page per il giapponese Iper mia fortunaI 



Interflora in Germania A noi non interessano i fiori, ma quei due puntini che 
campeggiano sulla A. Piu che con r fiori è il caso di dire ditelo con le parole 
Ima scotte giusteI 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


255 




























APPUNTI DI HTML 


I* !'• V— S" (W- II-»*-. =’•«- 0 » 

.d. | ft | >»! I«lal*l jd 


(* 1 "'» • s«a* 5 f 3 S 


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~3H, 


Design, priorità à la qualità de la vie 


ta^m/e mapiM full n. 


* I Avi Al M 

• <tà p.v* »*ui l« ••vw/li ><«•»■»* alvei** *" Je rjrqbrt 



runWO M<«m tremi ehvu, U MW. ut 4. 

T Au*3p«i Pi«M • »hwi 4unCiniiHpmwl 4. i.4ui. ■<**■•**Iti W-i. 

ctyr.iMX'x bt «"«*•• I A«x4 Al ••'m «Ai l« |*ji 0«.-i* lenfinvi «l.th* wl* I 9M w 
' —«A.(.i I. volai eetiTiiil tAu* Al p« un* *i|o>..m* pwf** lo iiIUuimWi vn *yilm* ih 
ituvrttgi *1 Ih VHWMiMuMpftrfinMMt* «n ipi. !.. *01.1 «i OrnAl. TCftiMalMl r . 
i.fti.»..i«4 Ut tojrxK 'i(n .1 Aitino lo idi» «WH. . » U Aeriti, «Al U *ull. 

TipUm» MUSO no io. oloitih Mn «i toti to*oi te apafV afkt» W • .1 4* li Volt. 

f.. .1 11 tpioumi 4* U voo* mwOi »J ««*« I*>I I»|4r *». ♦. i«MM 4. mMi 
•MOBpwAh 40 'ivi iii*Oo« 4 *t io punii «•••nAii yiiHii m *olo0 4 . l Ai** Al 


., 41 • V* m*>■ ixutlm • 3a&U • L m 


1-lLUUUl- 




Altre proposte HTML 


Descrizione 

Nome 


Html 

spacmg breve (short) accani 

«breve, 

spaclng caton accent 

«caron, 

centered horizontal elllpsls 

«cdols; 

dagger mark 

«dagger, 

doublé dagger mark 

«Dagger, 

doublé acule accenl 

«dblac; 

diagonal elllpsls 

«delllp. 

spacing dol abovo accenl 

«dot; 

array column llll elllpsls 

«dottili; 

em spacc (Ihe wldth ol an "m") 

«ernsp; 

en space (1/2 em space) 

«ensp; 

(ractlon 1/8 

«(rad 8; 

Iracllon 3/8 

&frac38: 

Iracllon 5/8 

&frac58: 

Iracllon 7/8 

«Irac78; 

halr wldth space 

«halrsp; 

horlzontal bar 

«horbar. 

Il and only il 

«ili, 

lell delerminanl vellicai bar 

«Idei. 

left doublé quotalion mark 

«Idquo; 

rlsing low leh doublé quote 

«Idquor, 

leh single quotalion mark 

«Isquo. 

rlsing low left single quote 

«Isquor, 

em dash 

«mdash; 

«emdash, 

en dash 

«ndash. 

«endash; 

capitai OE llgature 

«OEIig, 

small oe llgature 

«oellg; 

spacing ogonek accent 

«ogon; 

per Ihousand (mille) sign 

«perniili 

Planck's Constant h 

«Planck 

quad em space 

«quad; 

right delerminanl vertical bar 

«rdet; 

righi doublé quote mark (high) 

«rdquo; 

Srdquor; 

spacing ring above accent 

«ring; 

right single quote mark (high) 

Srsquo; 

«rsquor; 

capitai S caron or hachek 

«Scaron. 

small s caron or hachek 

«scaron. 

sung text sign, music note 

«sung. 

thln space (1/8 em space) 

«Ihinsp; 

small rho variant 

«varrho; 

vertical elllpsis 

«velllp; 

capitai Y dieresls or umlaul 

SYuml; 

logarithmic (unction 

«log; 

slne (unction 

«sin. 

hyperbolic tangent lunclion 

«tanti. 


le (e per estensione nelle culture equi¬ 
valenti come quella statunitense 0 
dell'America Latina), sono presenti in 
una tabella conosciuta come ISO 8859- 
1 o anche Latin Alphabet N° 1 

I primi 127 caratteri, corrispondono 
ai rispettivi caratteri ASCII (American 
Standard Code for Information Inter- 
change). 

I browser più usati (Netscape, Inter¬ 
net Explorer e altri) interpretano 1 codici 
della ISO 8859-1 In particolare è possi¬ 
bile utilizzare i caratteri di questa tabel¬ 
la con tag del tipo &xxx; dove xxx è il 
numero di riferimento del carattere nel¬ 
la tabella stessa 

In teoria tale sistema è utilizzabile 
anche per 1 caratteri contraddistinti con 
numeri di codice superiori al 127. Il pro¬ 
blema è che l'abbinamento tra numero 
di codice e carattere cambia a seconda 
della code page utilizzata dal computer 


su cui si visualizza il documento. La co¬ 
de page è implementata in ogni com¬ 
puter via software (ad esempio con 
Windows 95 quando si imposta la lin¬ 
gua di default). 

Nell'Europa occidentale e paesi an¬ 
glosassoni e latini, questa tabella è pro¬ 
prio la ISO 8859-1. La ISO 8859-1 è so¬ 
lo la prima della grande famiglia delle 
ISO 8859, ognuna con specifici set di 
caratteri, generalmente riferiti a gruppi 
linguistici. In particolare: 

8859-1 Europa occidentale, America 
Latina 

8859-2 Europa orientale 
8859-3 Europa sud/est, varie (Espe¬ 
ranto, Maltese, ecc.) 

8859-4 Scandinavia, Lingue Baltiche 
(alcuni caratteri sono già compresi 
anche nella 8859-1) 

8859-5 Cirillico 
8859-6 Arabo 
8859-7 Greco 
8859-8 Ebraico 

8859-9 come la 8859-1 eccetto che 
per i caratteri Turchi al posto di 
quelli Islandesi 

8859-10 Lappone, Lingue Nordiche, 
Eskimo 

Vi sono poi altre tabelle (cinese, 
giapponese) sino a comprendere i ca¬ 
ratteri di quasi tutte le lingue del mon¬ 
do 

Da ciò ne consegue la poca opportu¬ 
nità di utilizzare i tag numerici superiori 
a 127 (es &210;) a meno di essere cer¬ 
ti di voler raggiungere solo utenti che 
utilizzano la ISO 8859-1 

Non tutto è perduto 

Tutti questi problemi si risolverebbe¬ 
ro se l'HTML disponesse di tutti i carat¬ 
teri speciali, rendendo cosi possibile la 
scrittura di documenti universali leggi¬ 
bili da qualsiasi browser e quindi indi¬ 
pendenti dalla code page presente sul 
singolo computer. 

Le proposte per allargare il parco dei 
caratteri speciali HTML sono numero¬ 
sissime (e molte sono presentate nella 


In francese gli accenti 
si sprecano Speriamo 
che non accentuino an¬ 
che il prezzo dell'auto 


tabella allegata), 
per ora, a dire il 
vero, poco recepi¬ 
te dalle ditte che 
producono 1 brow¬ 
ser La spinta dal 
basso è comun¬ 
que forte, soprat¬ 
tutto per quanto 
riguarda la richie¬ 
sta di caratteri 
speciali matemati¬ 
ci che permettano 
la visualizzazione 
di formule scienti¬ 
fiche e matemati¬ 
che, attualmente realizzabili solo con 
delle immagini 0 con astrusi giochi gra¬ 
fici che rendono spesso illeggibile la 
formula stessa 

Gli esempi 

Le tabelle che corredano l'articolo 
mostrano alcuni dei caratteri speciali 
utilizzabili con l'HTML La prima è la ta¬ 
bella ISO 8859-1 (anche conosciuta co¬ 
me Latin-1 ) al completo. A seguire al¬ 
cune proposte HTML dalla ISO 8879 
ed altre di carattere generale 

Per una corretta interpretazione della 
tabella sono necessarie alcune precisa¬ 
zioni. 

Ho preferito lasciare la descrizione 
del carattere in lingua inglese, per facili¬ 
tare la memorizzazione del tag HTML, 
formato in genere da abbreviazione del 
nome del carattere stesso. 

Dopo il nome del carattere (e la sua 
sigla per 1 caratteri di controllo), segue 
il carattere grafico corrispondente e il 
suo valore esadecimale Quindi il tag 
HTML numerico (ricordatevi che i carat¬ 
teri successivi a &127; non sono visua¬ 
lizzati nello stesso modo su tutti i com¬ 
puter). Per ultimo, e per noi piu impor¬ 
tante, il nome specifico in HTML. Se il 
tag è già implementato da Netscape o 
Internet Explorer, comparirà, a seguire, 
di nuovo il carattere in questione. Se il 
carattere non è presente si tratta solo 
di una proposta, che speriamo sara im¬ 
plementata nei browser a venire Ov¬ 
viamente alcuni caratteri come le nor¬ 
mali lettere dell’alfabeto o i numeri, 
non hanno un riferimento HTML, altri, 
invece sono quasi sconosciuti. Chi vo¬ 
lesse conoscerli può prelevare un file in 
formato PostScript (che permette la vi¬ 
sualizzazione di questi astrusi caratteri) 
dalle pagine Web su MC-hnk dedicate a 
questa rubrica. 

Dimenticavo, l'indirizzo e http:// 
|www.m^^ «E 


Giuli ano Boschi e ragg iungibile su Internet all'indi- 

I - i 


256 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 

























Bologna 13/17 aprile 1996 






Animazioni in ray-tracing 

È davvero un sacco di tempo che non vi parlo di ray-tracing su queste pagine. In effetti 
volevo riprendere l'argomento già da parecchio, ma gli eventi soprattutto scacchistici 
di questi ultimi mesi hanno avuto la priorità sugli altri argomenti delle mie sempre 
flebili scalette. Approfittando dunque di questo mese di relativa pausa riprendo in 
mano quello che era un mio vecchio pallino e vi racconto le mie esperienze nella 
realizzazione di animazioni mediante software di ray-tracing 


di Corrado Giustozzi 


Chi mi conosce meglio e 
mi segue da piu tempo sa 
che uno dei miei interessi è 
sempre stata la grafica in 
ray-tracing. Ve ne parlai per 
la prima volta su queste pa¬ 
gine oramai moltissimi anni 
fa, per la precisione nel 
1992, ossia non appena l'ac¬ 
cresciuta potenza dei micro¬ 
processori e la timida dispo¬ 
nibilità dei primi software di 
ray-tracing di pubblico domi¬ 
nio resero finalmente possi¬ 
bile l'utilizzo di questa tecni¬ 
ca anche ai poveri utenti di 
normali personal computer. 

Già, a volte non ci rendia¬ 
mo conto di quanto veloce¬ 
mente stia crescendo la po¬ 
tenza di calcolo delle nostre 
macchine casalinghe. Fino a 
pochi anni fa il ray-tracing 
era esclusivo dominio dei la¬ 
boratori di ricerca di compu¬ 
tergrafica armati di poderosi 
mainframe, ed il calcolo di 
una immagine richiedeva co¬ 
munque ore se non giorni di 
elaborazione; mentre oggi 
abbiamo sulla scrivania mac¬ 
chine basate su processori, 
quali il Pentium a 150 MHz 
ed oltre, assai più potenti di 
tutti i baracconi di allora, in 
grado di rendenzzare un'im¬ 
magine in pochi secondi o al 
massimo in qualche minuto. 

È chiaro che questo cam¬ 
bia tutte le regole del gioco; 
oggigiorno infatti si può met¬ 
tere a punto un’immagine 
mediante un normale pro¬ 
cesso di «prova e correzio¬ 
ne», cosa fino a qualche an¬ 
no fa impensabile quando 
per vedere un risultato inter¬ 
medio occorreva aspettare 
nottate intere! 

Il ray-tracing inoltre è di¬ 
ventato un hobby di moda, 


non più limitato all'uso degli 
specialisti ma alla portata 
praticamente di tutti. E di 
conseguenza hanno comin¬ 
ciato a circolare diversi pro¬ 
grammi di pubblico dominio 
dedicati alla realizzazione di 
immagini fotorealistiche 


usando il «classico» algorit¬ 
mo di ray-tracing o sue va¬ 
rianti più o meno nuove ed 
interessanti. 

POV-Ray 

Chi si ricorda le vecchie 
puntate di Intelligiochi sul te¬ 
ma del ray-tracing sa che il 
programma che uso io è il 
venerabile POV-Ray, uno dei 
primi e per lungo tempo uno 
dei migliori ad essere com¬ 


parso sulla scena Benché 
spartano come interfaccia, 
POV-Ray gode di varie pro¬ 
prietà che me lo rendono as¬ 
sai simpatico: innanzitutto è 
freeware e disponibile in 
sorgente, grazie ad uno sfor¬ 
zo congiunto di un team di 


programmatori che lo svilup¬ 
pa e lo migliora a puro titolo 
di soddisfazione personale; 
poi è scritto in C ed è real¬ 
mente portabile su qualsiasi 
piattaforma, ed infatti l'ho 
compilato praticamente 
ovunque, dalle macchine 
DOS ai sistemi Unix e via di¬ 
cendo; ed infine è piuttosto 
versatile, o almeno lo era 
all'epoca in cui gli altri pro¬ 
grammi concorrenti erano 
davvero molto rozzi. 


Inoltre il fatto che manchi 
di una qualsiasi forma di in¬ 
terfaccia grafica è, per me, 
un pregio e non un difetto: è 
infatti possibile (ed è stato 
fatto) scrivere dei CAD spe¬ 
cializzati, o dei preprocessor, 
che generino automatica¬ 
mente i file di descrizione 
necessari a POV-Ray, senza 
modificare in alcun modo 
quest'ultimo. Al limite si può 
perfino fare lo sviluppo di 
un'immagine su un compu¬ 
ter ed il rendering su un al¬ 
tro, in maniera del tutto indi¬ 
pendente; e questo è un 
grande vantaggio in termini 
di portabilità, praticità ed ef¬ 
ficienza. 

A me inoltre piace soprat¬ 
tutto giocare con l'aspetto 
«creativo» del ray-tracing, ad 
esempio facendo renderizza- 
re scene che rappresentano 
costruzioni matematiche. Ho 
quindi scritto dei programmi- 
ni che generano automatica- 
mente gli opportuni file per 
POV-Ray contenenti le de¬ 
scrizioni degli oggetti mate¬ 
matici in questione, e que¬ 
sto è quanto basta per realiz¬ 
zare immagini davvero im¬ 
pressionanti. Insomma, l’ac¬ 
coppiata di un po' di fantasia 
creativa con un ottimo «mo¬ 
tore» facilmente interfaccia- 
bile come POV-Ray è davve¬ 
ro efficace per perdere un 
po' di tempo di CPU in sane 
elucubrazioni matematico- 
speculative! 

Ricordo a questo proposi¬ 
to che l'ultimo articolo che 
scrìssi sul ray-tracing, risa¬ 
lente oramai a due anni fa 
(per la precisione era su 
MC139 dell’aprile 1994), ri¬ 
guardava appunto la genera¬ 
zione con POV-Ray di ogget- 


ITVrTHiEAVJr.Mf 





La » locandina elettronica " di Toy Stoie, il primo lungometraggio Disney intera¬ 
mente basalo su immagini di sintesi realizzale al computer 


258 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 








INTELLIGIOCH 


ti virtuali a partire da costru¬ 
zioni matematiche, ed in par¬ 
ticolare la costruzione di 
«conchiglie» e «corni» da¬ 
ll'aspetto stupefacentemen¬ 
te realistico. 

Per la cronaca la versione 
attualmente in circolazione 
di POV-Ray è ancora la 2.2, 
oramai decisamente vec¬ 
chiotta; ma è imminente il ri¬ 
lascio della nuova ed attesis¬ 
sima versione 3.0, che do¬ 
vrebbe avvenire entro que¬ 
sta primavera. Ancora non è 
del tutto chiaro quali saranno 
le nuove caratteristiche defi¬ 
nitive della prossima versio¬ 
ne, ma è comunque certo 
che essa sarà compatibile 
con la precedente quanto a 
linguaggio di programmazio¬ 
ne, e dunque tutto quello 
che dirò oggi rimarrà valido 
anche in futuro. 

Naturalmente mi riservo 
di ritornare più in là a parlarvi 
di POV-Ray, anche perché 
ho nel cassetto da oramai 
troppo tempo qualche inte¬ 
ressante immagine costruita 
a partire da semplici equa¬ 
zioni periodiche, delle vere e 
proprie figure di Lissajous 
tridimensionali semplici da 
realizzare ma molto intriganti 
da vedere. 

Ma non intendo precorre¬ 
re i tempi. Il tema di oggi è 
un altro, e dunque è bene af¬ 
frontarlo subito. 

Come si fa 
un'animazione? 

Posta così, la domanda ha 
una risposta assai semplice: 
si generano, uno dopo l'al¬ 
tro. ì vari «trame» o quadri 
intermedi che compongono 
la nostra scena in movimen¬ 
to, e poi si proiettano in se¬ 
quenza. Un po' come si fa 
coi cartoni animati o, più pre¬ 
cisamente ancora, come si 
facevano una volta le anima¬ 
zioni cinematografiche di 
modellini o plastilina median¬ 
te la tecnica del « fotogram¬ 
ma singolo». L'importante è 
che in ogni quadro l'oggetto 
in movimento appaia oppor¬ 


tunamente spostato rispetto 
al quadro precedente ed a 
quello seguente. 

Perfetto, il principio è 
chiaro. Ma in pratica come ci 
si comporta? Cosa bisogna 
fare o dire al nostro bene¬ 
detto ray-tracer? 

Ecco, siamo qui appunto 
per vederlo. E vi accorgerete 
che, come molte cose della 
vita, ci vuole più a dirlo che a 
farlo. Occorrono solo un po' 
di chiarezza su cosa si vuole 
ottenere, un po' di pazienza 
per i primi tentativi, e... un 
processore veloce se non si 
vuole proprio invecchiare! (E 
pensare che i miei primi 
esperimenti con queste tec¬ 
niche li facevo con il mio ve¬ 
tusto 386/33, che ci metteva 
un paio di giorni a calcolare 
tutti i frame di un'animazio¬ 
ne di un paio di secondi...) 

Il buon vecchio POV-Ray 
2.x dispone di un meccani¬ 
smo, semplice ma efficace, 
che consente appunto la 
realizzazione di successioni 
di quadri nei quali uno o più 
oggetti siano in «movimen¬ 
to» in funzione del tempo. 
La prossima versione 3.0 do¬ 
vrebbe incorporare alcune 
funzioni in più rispetto a 
quella, davvero minimale, 
della versione 2, ma anche 
con quest'ultima si possono 
fare cose egregie a patto di 
pianificarle bene, Certo non 
si può pretendere di realizza¬ 
re cose come «Toy Story», il 
lungometraggio Disney inte¬ 
ramente di sintesi che si 
proietta nelle sale proprio in 
questi giorni! Tuttavia se ci 
si accontenta di piccole cose 
si possono ottenere risultati 
molto interessanti. 

Ecco come. 

Animare in POV-Ray 

Esiste dunque nel lin¬ 
guaggio di descrizione delle 
scene di POV-Ray una varia¬ 
bile speciale, denominata 
clock, che serve appunto a 
«tenere il conto» dei tempo 
che passa, o se meglio pre¬ 
ferite del numero progressi- 




Frame I, 2, 3 -1 primi ire Quadri dell'animazione prodotta dai batch di cui ai li¬ 
stati 2 sul file POV-Ray di cui al listato 1 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


259 






INTELLIGIOCHI 


Il Persisterne of Vision Raytracer V2.X 
Il Seiplice eseipio di aviazione: un toro che ruota 
// Corrado Giustozzi 

/include 'colors.inc" 

/include "textures.inc* 

/include ’shapes.inc* 


9: 

caiera ( 



// 

Caiera StdCai 

10: 

location <-8.845, 

, -16.229, 8.685> 



11: 

direction < 0 . 0 , 

0.0, 

2.4880> 



12: 

sky < 0 . 0 , 

0.0, 

1.0> 

II 

Use right handed-systei! 

13: 

up <0.0, 

0.0, 

1.0> 

II 

Ubere l is up 

14: 

right <1.3333, 

, 0.0, 

0.0> 



15: 

look at <-1.927, 

, -3.174 

1, 1.848> 



16: 

) 





17: 






18: 

light_source ( // Lightl 




19: 

<10.820, 0.232, 10.316> 




20: 

color rgb < 1 . 000 , 

1 . 000 , 

1.000> 



21: 

) 





22: 






23: 

liqht_source ( // Light2 




24: 

<-5, -5, 3> 





25: 

color rgb < 1 . 000 , 

1.000, 

1.000> 



26: 

1 





27: 






28: 

/declare X.rot = 10 * 

clock 


II 

10 gradi per ogni clock 

29: 






30: 

torus ( // TorusOOl 





31: 

1.500, 0.500 



II 

Major, linor radius 

32: 

texture ( 




33: 

PinkAlabaster 





34: 

1 





35: 

finish | 





36: 

phong 0.9 





37: 

phong_size 40 





38: 

1 





39: 

rotate <X rot, 0, 

0> 


II 

Rotazione variabile 

40: 

) 






Listato 1 - La semplice definizione in POV-Ray di un toro che ruota attorno 
al proprio asse X. 


vo del quadro che si sta ge¬ 
nerando. Tale variabile è a 
sola lettura e può intervenire 
in un numero limitato ma si¬ 
gnificativo di operazioni quali 
la scalatura, la traslazione e 
la rotazione di un oggetto o 
di una fonte di luce o del 
«punto di vista». Il suo valo¬ 
re non viene stabilito da 
POV-Ray ma dallo stesso 
utente, mediante l’apposito 
parametro -K della linea di 
comando. 

Cosi, ad esempio, se lan¬ 
ciamo POV-Ray dicendogli 
-K 10 assieme agli altri para¬ 
metri sulla linea di coman¬ 
do, il valore della variabile 
clock sarà 10 e tutti i para¬ 
metri che da essa dipendo¬ 
no avranno un certo valore; 
con -K 11 il valore di clock 
sarà Ile tutti i parametri da 
essa dipendenti muteranno 
di conseguenza, e cosi via. Il 
tipo di dati assegnabile a K 
e dunque a clock è intero o 
floating point, indifferente¬ 
mente. 

Mediante questo mecca¬ 
nismo è facile, anche se leg¬ 
germente macchinoso, co¬ 
struirsi semplici animazioni: 
basta calcolare opportuna¬ 
mente i due estremi di va¬ 
riabilità della grandezza che 
deve essere modificata nel 
tempo, renderla dipendente 
da clock mediante un op¬ 
portuno fattore di scala, e 
far calcolare a POV-Ray tutti 
i quadri necessari, asse¬ 
gnando per ciascuno di essi, 
in opportuna sequenza, i ne¬ 
cessari valori del parametro 
-K sulla linea di comando 
Naturalmente per fare ciò è 
consigliabile scriversi una 
serie di procedure batch che 
provvedano ad automatizza¬ 
re per quanto possibile la 
gestione del calcolo dei sin¬ 
goli trame, assegnando loro 
ad esempio dei nomi pro¬ 
gressivi e provvedendo alle 
opportune conversioni di 
formato se necessarie. 

Dai singoli quadri 
al filmato 

Supponiamo a questo 
punto di aver lasciato li il no¬ 
stro bravo computer per 
qualche tempo, e di ritrovar¬ 
ci nella directory di lavoro le 


singole immagini dei vari 
quadri intermedi dell'anima¬ 
zione. Che ci facciamo ades¬ 
so? 

Bene, nel pubblico domi¬ 
nio si trovano alcuni pro¬ 
grammi che, a partire pro¬ 
prio da una siffatta succes¬ 
sione, generano in uscita un 
file di animazione in uno dei 
formati più diffusi ovvero 
FLI (Autodesk Animatori, 
AVI (Video per Windows) e 
QTM (Apple QuickTime). 
Ognuno di questi program¬ 
mi, ed ognuno di questi for¬ 
mati, ha i suoi pregi e le sue 
idiosincrasie, per cui eviterò 
di consigliacene uno in par¬ 
ticolare. Comunque il pro¬ 
gramma di conversione che 
io ho usato per parecchio 
tempo con soddisfazione si 
chiama dta (Dave's Targa 
Animatori ed è in realtà 
quello consigliato dallo stes¬ 
so team di sviluppo di POV- 
Ray: esso accetta in ingres¬ 
so immagini TGA (che sono 
l'uscita standard di POV- 
Ray) e produce in uscita 
un'animazione FLI molto 
compatta e soprattutto con 
una palette di colori ottimiz¬ 
zata longitudinalmente, ov¬ 
vero costante nel tempo; 
ciò è molto importante per 
evitare il noioso effetto di 
«sfarfallio» dei colori da un 
quadro all'altro che viene 
provocato come effetto col¬ 
laterale da quei programmi 
che ottimizzano la palette di 
colori indipendentemente 
per ogni quadro, senza con¬ 
siderare la successione dei 
quadri nel suo insieme 

Una volta ottenuto il file 
FLI, se volete, questo può 
essere convertito in uno de¬ 
gli altri formati video median¬ 
te altre utility anch'esse re¬ 
peribili nel pubblico dominio. 

Consigli pratici 

Discussa pur brevemente 
la teoria vediamo in pratica 
come funzionano le cose 
con un esempio specifico, 
che mi servirà anche per 
fornirvi alcuni consigli dettati 
dall'esperienza. 

Supponiamo dunque di 
voler realizzare la semplice 
animazione di un toro (ossia 
una ciambella) che ruota 


lungo uno dei suoi diametri 
maggiori, 

La prima cosa da decide¬ 
re è il numero di quadri ne¬ 
cessari all'animazione, che 
stabilisce sia la durata che la 
«risoluzione temporale» del¬ 
l'animazione stessa. Dicia¬ 
mo che vogliamo che il toro 
compia un giro completo sul 
suo asse, ossia 360 gradi, e 
ci accontentiamo di una riso¬ 
luzione di 10 gradi, ossia de¬ 
cidiamo che l'animazione 
verrà costruita a partire da 
un movimento del toro a 
«scatti» di 10 gradi alla volta 

Due considerazioni come 
inciso. La prima è che gene¬ 
ralmente è conveniente co¬ 
struire animazioni cicliche, 
ovvero tali che l'ultimo qua¬ 
dro coincida col primo, in 
modo da poterle proiettare 
con continuità. La seconda 
è che potrebbe sembrare, 
nel caso del toro, che basti 
calcolare solo mezzo giro. 
data la simmetria della figu¬ 


ra; ciò è vero però solo nel 
caso in cui la finitura superfi¬ 
ciale dell'oggetto sia 
anch’essa simmetrica Nel 
nostro caso invece il toro è 
marmorizzato, e dunque le 
macchie di colore sono dif¬ 
ferenti fra la sua faccia ante¬ 
riore e quella posteriore, il 
che ci obbliga a calcolare 
tutto il giro completo. 

Andiamo avanti, Vediamo 
nel listato 1 la definizione in 
POV-Ray della nostra sem¬ 
plice scena (i numeri di riga 
li ho aggiunti io per como¬ 
dità espositiva). Il punto cru¬ 
ciale è alla linea 28, dove ho 
definito un valore di rotazio¬ 
ne attorno all'asse X di dieci 
gradi per ogni clock o frame. 
L'intenzione è dunque quel¬ 
la di calcolare in tutto 36 fra¬ 
me, per valori del parametro 
-K che vanno da 0 a 35 (in 
modo che il «prossimo» ipo¬ 
tetico frame 36 coincida in 
realtà col frame 0 iniziale e 
l'animazione sia appunto ci- 


260 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 



INTEILIGIOCHI 


1: Recto off 

2: rea Seaplice script di epilazione 
3: rei Corrado Giustozzi 
4: if not exist tl.pov goto fine 
5: cls 

6 : Echo Sto aniaando 11 
7: data >tl.log 

8 : rei Creazione dei singoli frale 

9: for tii in ( 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 ) do cali parz tl tti 

10: for tti in ( 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 ) do cali parz tl tti 

11 : for tti in ( 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 ) do cali parz tl tti 

12 : for tti in ( 31 32 33 34 35 ) do cali parz tl tti 

13: data »tl.log 

14: rei Conversione dei frale in file ELI 

15: \etc\dta\dta 11* /otl 

16: data »tl.log 

17: :fine 

18: echo on 

Listalo 2a - II batch lite di esempio anim.bat. 


1 : Recto off 

2 : rei Script di generazione del singolo frale con POV-Ray 
3: rei Corrado Giustozzi 
4: rei tl-base file naie 
5: rei l2=clock 

6 : if not exist tl.pov goto fine 
7: rei Pulizia file di lavoro 
8 : if exist work.tga del uork.tga 
9: if exist tlt2.tga del tlt2.tga 
10: rei Creazione fraie cole inagine TGA a 24 bit 
11 : \etc\povray\bin\povray «v -x +ft ta -l\etc\povray\include *w320 
+h240 +Kt2 Htl.pov lowork.tga tRwork.log 

12 : type vork.log »tl.log 

13: rei Riduzione inagine a 16 bit 

14: \etc\alchoiy\alcheiy -al -16 work.tga tlt2.tga 

15: del work.tga 

16 : :fine 

17: echo on 

Listato 2b II batch tile di esempio parz. bat. 


elica). Tutto il resto del lista¬ 
to è normale e semplicissi¬ 
mo; degna di nota solo la ri¬ 
ga 39 dove viene effettiva¬ 
mente applicata al toro la ro¬ 
tazione definita in preceden¬ 
za e dipendente dal valore 
assegnato alla variabile 
clock 

Vediamo quindi nel listato 
2 la semplice procedura, for¬ 
mata da due file batch, che 
ho creato per automatizzare 
la generazione della sequen¬ 
za di immagini. Il listato 2a è 

10 script principale 
(anim.bat), il 2b il seconda¬ 
rio (parz.bat); il primo si oc¬ 
cupa di gestire ad alto livello 

11 loop di generazione dei 
frame e la conversione fina¬ 
le da TGA a FU. mentre il 
secondo è responsabile del¬ 
la generazione di ogni singo¬ 
lo frame. 

Notiamo nel listato 2a il 
loop (righe 9-12) che chiama 
trentasei volte parz, una per 
ogni frame da generare; ed 


infine in riga 15 la chiamata 
a dta che con un singolo 
lancio converte l'intera se¬ 
quenza di frame in un file 
FU. Naturalmente, dovendo 
girare per un tempo che può 
anche essere alquanto lun¬ 
go, è opportuno che lo 
script mantenga un log di 
ciò che fa; ecco quindi le nu¬ 
merose chiamate della uti¬ 
lity data (scritta da me) che 
non fa altro che produrre in 
uscita data ed ora correnti, 
le quali vengono accodate al 
file di log. 

Commentando invece lo 
script del listato 2b notiamo 
essenzialmente la chiamata 
a POV-Ray (linea 11) con 
passaggio del parametro -K 
(il cui valore è ricevuto a sua 
volta dallo script come para¬ 
metro sostituibile ); l'uscita 
di POV-Ray è un file TGA 
con profondità di colore di 
24 bit, che per motivi di oc¬ 
cupazione di spazio su disco 
viene immediatamente ri¬ 


dotto al formato TGA a 16 
bit mediante il programma 
shareware alchemy (riga 
14). In questa stessa fase al 
frame appena generato vie¬ 
ne dato un nome significati¬ 
vo generato a partire da un 
nome base seguito dal nu¬ 
mero di frame, da 
toroOO.tga a toro35.tga di 
modo che il programma dta 
possa agire sull'intero grup¬ 
po toro??.tga in un solo col¬ 
po. Naturalmente la riduzio¬ 
ne della profondità di colore 
è un passo opzionale, che 
potete anche saltare: ma vi 
assicuro che trentasei file 
targa a 24 bit occupano mol¬ 
to spazio sull'hard disk, mol¬ 
to meno invece quelli a 16 
bit; inoltre per l'accuratezza 
della conversione finale in 
FLI non ha importanza se i 
file originari sono a 16 o 24 
bit, dato che tanto andranno 
in ogni caso ridotti ad 8 bit. 

Vorrei infine notare che la 
dimensione del frame, 
320x240 pixel, è la massima 
ragionevole per ottenere un 
ragionevole compromesso 
fra grandezza del quadro, 
fluidità dell'animazione e 
tempo di calcolo. Vi consi¬ 
glio di passare al 640x480 
solo se disponete di una 
CPU molto veloce sia in fa¬ 
se di generazione delle im¬ 
magini che di visualizzazione 
del filmato risultante. 

Anche in questo caso, in¬ 
fine, viene aggiornato il log 
dell'intera operazione acco¬ 
dandogli in particolare il rap¬ 
portino statistico generato a 
richiesta da POV-Ray (lo so, 
da vecchio programmatore 
batch sono un maniaco dei 
log, che ci volete fare...). 

Il risultato 

Il risultato non posso ov¬ 
viamente farvelo vedere qui, 
però potete guardarvelo su 
Internet accedendo alle pagi¬ 
ne WWW di Intelligiochi On 
The Web (http://www. 
mclink.it/n/mcm/intgio/int 
home.htm) Ora vi mostro 
solo i primi tre frame tratti 
dalla conversione in formato 
AVI del file FLI generato da 
dta 

Vorrei sottolineare che in 
effetti non c'è assoluta ne¬ 


cessità di generare un AVI, 
esistono lettori di FLI di pub¬ 
blico dominio sia per DOS 
che per Windows, coi quali 
potete facilmente visualizza¬ 
re il... parto della vostra abi¬ 
lità animatoria. In effetti sul 
Web ho inserito entrambi i 
tipi di file, cosi che ciascuno 
possa prelevare quello che 
più gli aggrada. 

Se ora imposterete il vo¬ 
stro visualizzatore di FLI o 
AVI su «loop» (ovvero ripro¬ 
duzione continua ad anello) 
vedrete finalmente il vostro 
bel toro di alabastro ruotare 
instancabilmente ed intermi¬ 
nabilmente su un suo asse, 
con un realismo nell'imma- 
gine quale solo il ray-tracing 
può dare. 

È stata lunga ma non 
complicata, e soprattutto ne 
valeva la pena, no? 

Conclusioni 

E a questo punto siete li¬ 
beri di sperimentare. Il mec¬ 
canismo della variabilità in 
funzione del clock può esse¬ 
re applicato a tutte le tra¬ 
sformazioni, non solo alla ro¬ 
tazione attorno ad un singo¬ 
lo asse: potete dunque tra¬ 
slare un oggetto o variarne 
le dimensioni, e naturalmen¬ 
te muovere il punto di vista 
per effettuare zoommate e 
panning, ed anche una com¬ 
binazione di tutte queste co¬ 
se. Il limite è dato solo dalla 
vostra fantasia. 

Vi invito dunque a speri¬ 
mentare ed a realizzare le 
vostre animazioni, e poi 
mandarmi quelle che giudi¬ 
cate migliori. Quelle più in¬ 
teressanti verranno com¬ 
mentate in una prossima 
puntata ed inserite in un'ap¬ 
posita pagina del Web di In- 
telligtochi, cosi che tutti pos¬ 
sano ammirarle e prelevarle. 

Nel frattempo vi saluto, 
dandovi appuntamento al 
prossimo numero quando 
mi auguro di poter commen¬ 
tare con voi il risultato del 
match scacchistico del se¬ 
colo tra Deep Blue e Garry 
Kasparov, che al momento 
in cui scrivo queste righe 
sta li li per iniziare. 

A rileggerci fra trenta 
giorni. WS 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


261 



1 


coordinamento ai Corrado Giustozr 


L'altra «rete» 

StoryWare, ovvero pagine dedicate a racconti di fantascienza e fantasy. 
Questo mese: il racconto umorisitico «IVCnet» di Luca Martinelli e, nelle news, 
indiscrezioni sul nuovo film della saga Star Trek, la nuova grafica della biblioteca 
telematica del progetto Manuzio e molti nuovi classici della letteratura disponibili 

gratuitamente via Internet 


a cura di Marco Calvo 


Internet ormai imperversa 
un po' ovunque, specie nelle 
riviste tecniche come que¬ 
sta Diciamocelo francamen¬ 
te non se ne può più, È 
giunta l'ora di una Rete alter¬ 
nativa, veramente alla porta¬ 
ta di tutti, e che sia, in defini¬ 
tiva, anche più facile da usa¬ 
re. Ecco allora che interviene 
Luca Martinelli, che con il 
suo «WCnef», ci illumina la 
strada. E non temete: per 
l'invenzione di Luca non so¬ 
no necessari particolari inve¬ 
stimenti: l'Italia è pratica- 
mente già tutta opportuna¬ 
mente «cablata»... 

Prima di lasciarvi alla let¬ 
tura del racconto, vi ricordo 
che siete ancora in tempo 
per partecipare alla XII edi¬ 
zione del Galaxian Prix, nel 
riquadro allegato le informa¬ 
zioni su come partecipare. A 
rileggerci il mese prossimo. 


Marco Calvo è raggiungibile su MC- 
link alla casella MC33 63 e tramite In- 
temei all'indirizzo Inarco calvo mi 
mchnk.it. 

La dome page di StoryWare è 
VHW//vvww mpink WSWWM’.J'l 

63/storyware/ 


WCnef 

racconto di Luca Martinelli 

Conosco ogni sasso di 
questa montagna, distinguo 
il canto del vento da quello 
del fiume che nonostante 
«loro» continua a scendere. 
Conosco i cinghiali, e loro 
conoscono me: ogni giorno 


passano a salutarmi. Se 
avessero il cappello se lo le¬ 
verebbero al mio passaggio. 
Mi muovo a mio agio tra le 
sterpaglie, gli arbusti, i tron¬ 
chi delle querce secolari e la 
Rocca del Muflone, dove 
crescono lunghi pioppi, sui 
quali fanno il nido le vipere 
Ma ai cercatori di funghi 
questo non l'ho mai detto. 

Ogni mattina mi alzo due 
minuti prima del gallo, l'uni¬ 
co animale che odio davve¬ 
ro, e mi metto a svegliare 
tutti in modo che lui si senta 
inutile. Funziona: gli altri galli 
si sono tutti suicidati, e con 
le galline invece mi dà una 
mano il gatto. 

E tutti gli «altri»? Distano 
ormai anni luce da qui... 

Un giorno che non sarà 
mai troppo lontano li credetti 
migliori di me. Ben vestiti e 
tirati a lucido ogni giorno, e 
cosi presi dai loro ragiona¬ 
menti! Potevo osservarli da 
vicino quanto volevo, tanto 
non si sarebbero mai accorti 
di me. 0 forse non vedeva¬ 
no l'ora che io fossi II, a 
guardarli, a chiedermi per¬ 
ché si sentivano grandi nella 
loro grande stupidità. E più 
erano stupidi, più comanda¬ 
vano. E più erano inetti, inca¬ 
paci, irresponsabili, e più me 
li trovavo sopra la testa. 

Cercai di farmene una ra¬ 
gione, ripetendo più volte a 
me stesso che loro hanno 
studiato una vita, noi è una 
vita che studiamo il modo di 
sfuggire allo studio: loro han¬ 
no i cani col pedigree: quelli 


che basta muovergli un dito 
davanti al muso e ti portano 
il giornale in camera da letto; 
ai nostri cani invece se gli 
muoviamo un dito troppo vi¬ 
cino alle fauci ce lo sbrana¬ 
no, perché, poveracci, 
schiantano dalla fame. Loro 
hanno anche il doppio reddi¬ 
to e la pensione privata, a 
noi ci hanno privati sia del 
reddito che della pensione. 
Loro si adagiano sulla poltro¬ 
na di pelle, davanti al com¬ 


puter, e con gioia si connet¬ 
tono alla rete Internet; noi in¬ 
vece ci sbrachiamo sul ces¬ 
so davanti al bidè rotto e con 
altrettanta gioia ci connettia¬ 
mo alla rete fognaria. In quel 
momento ci accorgiamo che 
siamo noi la maggioranza, e 
allora che obbediamo a fare? 

Un giorno mentre ero in 
bagno, immerso come sem¬ 
pre nei miei pensieri, udii 
una voce che invocava il mio 
nome. Veniva da là sotto .. 


Come spedire un racconto a 
StoryWare 

StoryWare è sempre alla ricerca di nuovi racconti, se hai scritto 
qualcosa non più lungo di circa 25 Kb (grosso modo 14 cartelle di 
60 battute per 30) allora leggi quanto segue 

1 ) memorizza il tuo racconto o i tuoi racconti non più lunghi di cir¬ 
ca 25 Kb su floppy disk da 3 1/2 (MS-DOS); 

2) utilizza il formato ASCII, non impaginato (ovvero evita che ci 
siano dei ritorno a capo a ogni fine riga, ma solo a fine paragrafo) 
cosi da semplificare il passaggio da un computer all'altro, 

3) in caso di dubbi, salva il racconto o i racconti in più formati; 

4) inserisci nell'intestazione del racconto i tuoi dati (nome, cogno¬ 
me, recapito); 

5) assicurati che non ci siano vincoli per la Technimedia alla pub¬ 
blicazione (ovvero che sia tu a detenere i diritti dell'opera e che, 
naturalmente, non si tratti di racconti copiati); 

6) spedisci il tutto al seguente recapito: 

Technimedia - StoryWare 
Via Carlo Perrier, 9 
00157 Roma 

Gli autori dei racconti pubblicati riceveranno un compenso di 
100.000 lire lorde Tutti i racconti giunti in redazione su floppy di¬ 
sk verranno inseriti nelle aree FS-RACCONTI e NARRATIVA- 
RACC di MC-link (insieme, naturalmente, al nome e al cognome 
dell'autore), dove sta nascendo una sorta di biblioteca (gratuita) di 
racconti. Se non desideri che la tua opera sia pubblicata su MC- 
link, sei cortesemente pregato di specificarlo nell'intestazione 
del racconto o nella lettera di accompagnamento. 


262 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 












STORYWARE 


sì, proprio da... insomma 
penso che avete capito. 
Quella voce che emergeva 
dal sottosuolo mi disse 
«Salve amico mio!» «Salve a 
te. » risposi con inaspettata 
sicurezza. «Benvenuto alla 
nostra conferenza,» riprese 
la voce, «e a nome di tutti gli 
amici collegati ti porgo il 
benvenuto. Ma adesso par¬ 
liamo dei nostri nemici, ov¬ 
vero coloro che hanno il po¬ 
tere dell'informazione! Siete 
d'accordo sul fatto che la co¬ 
municazione debba essere 
la nostra arma di difesa? Chi 
è d'accordo, al mio via, tiri 
l'acqua!». 

Mi ritrovai senza render¬ 
mene conto col pomello del¬ 
lo sciacquone in mano, e co¬ 
me se fosse stata la cosa 
più normale di questo mon¬ 
do lo tirai verso il basso. La 
voce si fece risentire quasi 
subito: «I dati acquisiti in 
tempo reale ci dicono che il 
livello dell'acqua sotto la cro¬ 
sta terrestre è salito di oltre 
il 40% in cinque minuti. Ed 
ora vi trasmetteremo i risul¬ 
tati precisi del sondaggio, 
con relative analisi...». Un ru¬ 
more improvviso mi fece 
sobbalzare. Il rotolo della 
carta igienica cominciò a ro¬ 
teare vertiginosamente, fin¬ 
ché un fischio intenso e pro¬ 
lungato non lo interruppe. 
Presi il soffice cilindro carta¬ 
ceo che mi apparve pieno di 
scritte, e lo riposi da una par¬ 
te ripromettendomi di leg¬ 
gerlo. 

Il giorno dopo mi recai al 




MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 


263 



STORYWARE 


L'angolo delle news 


Invito chiunque abbia novità che riguardano la letteratura, la fan¬ 
tascienza oppure il connubio letteratura+informatica in particolare, 
a segnalarmele via e-mail laliindinzzo; marco.caivo<eflmciink ni o per 
posta ordinaria al recapito: Technimedia / StoryWare - Via Carlo 
Perrier, 9 - 00157 Roma. 

Star Trek «Resurrectlon» 

Notizia tratta da «Delos Cybermagazine» n. 12 

Khttp:// www.mclmk.it/ n/delos/index. Rimi 

Si intitolerà Resurrection il nuovo film di Star 

Trek, secondo col cast di Next Generation e otta¬ 
vo in totale. Tutto il cast originale ha già firmato il 
contratto, inclusi Brent Spiner (Data) e Patrick 
Stewart (Picard), che rinuncia alla partecipazione 
già annunciata al nuovo film di Batman. Anche 
Michael Dorn (Worf) sarà della partita, abbando¬ 
nando temporaneamente il suo ruolo in Deep Spa¬ 
ce Nine. Visto che nessuno parla di una partecipazio¬ 
ne al film di William Shatner. sarebbe da escludersi 
che la «resurrezione» del titolo sia riferita al capitano 
Kirk. Di sicuro invece il film dovrebbe vedere il ritorno 
dei Borg. che però non sarebbero gli unici cattivi a ostacolare 
l’equipaggio della nuova Enterprise E. Il regista dovrebbe essere 
Jonathan Frakes, ovvero l’interprete di William Riker, che ha già di¬ 
retto molti episodi di Next Generation e Deep Space Nine. Il film 
inizierà le riprese in marzo e dovrebbe uscire per Natale 1996. 

Liber Liber 

Era da un po’ di tempo che sentivamo l’esigenza di un logo per 
l’associazione che ci aiutasse a essere riconosciuti subito (elemen- 



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Benvenuto nella Home page dell'associazione culturale Liber Liber 


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Informazioni su... 

Informinola *ufl'***c>ciaaone cultural* Liber Liber (chi 
rumo, co** facciamo) e *ul coltro principale «npegno J 

progètto Manu no 


Corsi Internet 

D Marnino è un progetto molto ambinolo e 
dupen<boso Per contro, non produce denaro e. se non 
bastasse, t soci d Liber Liber sono poetar» (a 
proposito ) Cosi per finanziarlo *ono nati degk ottma 
i-> coro iu Internet 


La biblioteca telematica 

Come forie avrai avuto modo di leggere, il progetto Manuùo consiste nella fondanone «i una biblioteca di testi 


to vitale per una associazione che vive grazie al consenso), ma è 
veramente difficile realizzarne uno se non si è «del mestiere» Ci 
ha cosi aiutato il grafico Massimiliano Trombacco, che ne ha dise¬ 
gnato uno davvero bellissimo. Lo potete vedere anche nelle pagi¬ 
ne Web del progetto Manuzio completamente ristrutturate, che 
ora. oltre alla biblioteca, ospitano numerosissime informazioni le¬ 
gate alla letteratura. Di nuovo questo mese non c’è 
solo il logo e il sito Web, ma anche un bel po' di ti¬ 
toli: (che, ricordo, si possono prelevare gratuita¬ 
mente via Internet o richiedere su floppy con 
rimborso spese). Eccone l'elenco il «Principe» 
di Niccolò Machiavelli L’e-text e la revisione so¬ 
no stati curati dai seguenti volontari Dario Bene¬ 
detti, Marco Capoduro, Paola Lanza, Luca Padu- 
lazzi. Claudio Paganelli, Ombretta Poivara e Ser¬ 
gio Seghetti. Da notare che il gruppo per coordi¬ 
narsi ha sfruttato la Rete Civica Milanese, che 
gli ha fornito gratuitamente delle caselle di po¬ 
sta elettronica. 

L'ottimo Claudio Paganelli (claudio_paga- 
Ineimgrcm. mentii questa volta in «solitario», 
ha realizzato anche l'e-text della «Storia del¬ 
la colonna infame» di Alessandro Manzoni e de «Gli Innamo¬ 
rati» di Carlo Goldoni. A Stefano D'Urso. infine, dobbiamo un al¬ 
tro notissimo classico della letteratura italiana: le «Ultime lettere 
di Jacopo Ortis» di Ugo Foscolo Come sempre, ecco in sintesi 
le indicazioni per il prelievo (gratuito) dei testi: l’intera «biblioteca 
elettronica» del progetto Manuzio, composta al momento da più 
di 60 opere, tra cui la Guida a Internet della Electronic Frontier 
Foundation, La Divina Commedia. I Malavoglia, La città del sole, 
eco., occupa sei floppy disk ad alta densità Possono accedere 
GRATUITAMENTE a questa raccolta, tutti coloro che hanno ac¬ 
cesso a Internet; basta collegarsi al seguen¬ 
te indirizzo elettronico dell'Università di Mi¬ 
lano: ftp://sunsite.dsi.unimi.it/pub/ 
culture/Manuzio oppure: ftp://ftp.dsi. 
unimi.it/DSI/basagni/Manuzio (attenzio¬ 
ne a rispettare maiuscole e minuscole) 

Chi non dispone di modem puO richiede¬ 
re l’invio di uno o più floppy disk del proget¬ 
to Manuzio (al costo unitario, a titolo di rim¬ 
borso spese, di lire 10.000. Per tutti e 6 i 
floppy il rimborso rimane pari a lire 40 000) 
tramite conto corrente postale numero 
73225005 intestato a: Liber Liber, Via Cina, 
40 - 00144 Roma, con causale: «Il sotto- 
scritto <nome e indirizzo desidera «nu¬ 
mero di floppy disk da inviare> contenenti i 
testi del progetto Manuzio». In alternativa al 
conto corrente è possibile inviare il denaro 
tramite assegno o con un vaglia (questi ulti¬ 
mi due sistemi sono più veloci). Non ci si di¬ 
mentichi di specificare sempre, in stampa¬ 
tello ben leggibile, il proprio indirizzo! Il nu¬ 
mero di telefono di Liber Liber per informa¬ 
zioni a voce è 06/52 20.05.05 , il recapito e- 
m ai e |liber .liber(a)mclink.i t| la home pag e 
è: |http://www. mclink.it/com/liberliber/ 

Liber Liber ringrazia la Technimedia e 

MC-link per lo spazio gentilmente conces¬ 
so. 




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MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 





























STORYWARE 


lavoro. L'ufficio era in pieno 
clima di euforia per il com¬ 
pleanno del direttore, che 
per l'occasione offrì un buf¬ 
fet di paste rancide, che tut¬ 
ti, manco a dirlo, gustarono 
con avidità. A sua volta il di¬ 


rettore osservava la scena 
compiaciuto, quasi incuran¬ 
te del fatto che io me ne 
stessi come al solito da par¬ 
te: non sono mai stato un 
buon impiegato ambizioso e 
servile e tutti ormai lo sape¬ 


vano. E visto che della mia 
presenza non poteva loro 
importare di meno, colsi 
l'occasione per sgattaiolare 
in bagno. La toilette dell'uffi¬ 
cio era tutta piastrellata di 
rosa, e dello stesso colore 
erano anche lo sfarzoso 
specchio e perfino il water. 
Mi sedetti. E la voce amica 
che speravo di udire non si 
fece attendere. «Salve ami¬ 
co mio,» esordì con il con¬ 
sueto stile, «dal tuo ultimo 
collegamento in rete sono 
passate tredici ore. Il mon¬ 
do, nel frattempo, è ovvia¬ 
mente cambiato. La nostra 
conferenza ha trovato tal¬ 
mente tante adesioni che ci 
siamo convinti ad agire nel 
più breve tempo possibile. 

Il motore delle nostre 
azioni è la democrazia, e co- 
minceremo da un referen¬ 
dum: da ora vi farò molte 
domande alle quali voi do¬ 
vrete rispondere col solito 
metodo!». 

Intanto gli altri impiegati 
notarono la mia prolungata 
assenza, e si avvicinarono 
alla porta del bagno. «Senti¬ 
te.., sta ancora tirando l'ac¬ 
qua», disse il geometra Pao- 
letti «Ormai è la decima 
volta che lo fa», gli fece eco 
una segretaria, «da quando 
ho iniziato a contarle!». Gli 
altri commentarono: «Non è 
mai stato molto normale.,,» 
E infine il direttore concluse: 
«Per me è pazzo! Signorina, 
avvìi le pratiche per il licen¬ 
ziamento!». «Con sommo 
piacere», rispose la segreta¬ 
ria e si diresse verso l'ufficio 
del capo. Ma quando fu li 
per aprire la porta sentì co¬ 
me una forza che opponeva 
resistenza: quella porta non 
voleva aprirsi. 

I colleghi d'ufficio le cor¬ 
sero in aiuto, ma non ci fu 
nulla da fare. Il direttore si 
voltò atterrito verso l'enor¬ 
me vetrata, notando per pri¬ 
mo che fuori avvenivano co¬ 
se anormali. I palazzi di fron¬ 
te erano avvolti come da un 


velo, che non si capiva cosa 
fosse. «Semplicemente del¬ 
la innocua carta igienica,» 
spiegai a tutti, «perché 
ognuno usa le armi che ha 
E vi garantisco che con le 
nostre avremmo potuto fare 
di peggio, per esempio sep¬ 
pellirvi di...». 

Fui interrotto all'improvvi¬ 
so dallo spettacolo dei pal¬ 
loncini colorati, che portava¬ 
no verso l'alto tanti rotoli di 
carta sfiorando i vetri per¬ 
correndo migliaia di piani di 
morbidezza. Questo fu il 
trionfo. La tremenda riscos¬ 
sa di WCner, Chi tentava di 
reagire si ritrovava fasciato 
all'istante dalla testa ai pie¬ 
di, come una mummia. Gli 
impiegati servili, adulatori e 
raccomandati caddero a ter¬ 
ra uno dopo l'altro in ordine 
gerarchico. Un colpo, poi un 
colpo, un altro colpo... e alla 
fine mi svegliai. 

Avevano sfondato la por¬ 
ta del cesso, e ridevano del 
fatto che io mi fossi colò ad¬ 
dormentato. Venni licenziato 
all'istante e mi ritrovai a va¬ 
gare senza meta, e senza 
un soldo, per cui fui anche 
sfrattato. Non avevo più una 
casa e neanche, diciamo co¬ 
si, un terminale per «con¬ 
nettermi» in rete. Davanti a 
me c'era un sentiero che sa¬ 
liva sulle montagne, decisi 
di percorrerlo, anche se sa¬ 
rebbe stato un viaggio duro 
e solitario. 

Ma in realtà non mi ritro¬ 
vai da solo. Cominciai ad in¬ 
contrare gente amica: tutte 
persone intelligenti, ma per 
nulla servili e ossequiose, e 
per questo scaricate dalla 
società degli incapaci. Ave¬ 
vamo tutti al collo quella 
buffa catenella col pomello, 
che diventò il nostro distinti¬ 
vo. Quassù, i nostri ex colle¬ 
ghi di lavoro salgono solo al¬ 
la domenica in cerca di fun¬ 
ghi. 

E noi siamo qui, ad atten¬ 
derli... 

Kg 


XII Galaxian Prix: bando di gara 

Il Galaxian Prix non è un concorso, ma piuttosto una gara ami¬ 
chevole di racconti La giuria è composta dai lettori di MC-link, 
che leggeranno le opere in gara archiviate nell'area FS-RACCON- 
Tl e le voteranno pubblicamente nell'area FS-CLUB di MC-link. Il 
vincitore si aggiudicherà un anno di abbonamento a MCmicro- 
computer oppure, a scelta, a MC-link e il racconto, salvo diverse 
esigenze, verrà pubblicato sul numero di giugno di MCmicro- 
computer, rubrica StoryW are La home page della gara, per ulte- 
riori informazioni, è: http://www.mclink.it/personaU 
MC3363/storyware/galaxianprix/. 

Ecco il bando; 

11 Ogni autore può inviare un solo proprio racconto, non è ne¬ 
cessario che sia inedito, ma non devono esserci vincoli per la Te- 
chnimedia alla pubblicazione: 

2] Saranno ammesse solo le storie memorizzate su floppy di¬ 
sk da 3 e 1/2 in formato ASCII, ovvero NON in un formato pro¬ 
prietario di un determinato word processor; 

3| I testi non devono essere impaginati, ovvero il riporto a ca¬ 
po andrà posto solo a fine paragrafo, NON ad ogni fine riga (for¬ 
mato ASCII chilometrico). In caso di dubbi, memorizzare il file in 
più formati: 

4| La lunghezza massima consentita è 28 «byte (circa 16 car¬ 
telle 30 X 60); 

5] Il floppy disk, o il file per chi ricorrerà al modem, deve giun¬ 
gere alla redazione di StoryWare - MCmicrocomputer (Via Carlo 
Perrier, 9 - 00157 Roma, e-mail imcbZZbiamcimk. iti entro il 10 
aprile 1996; 

6| Nelle prime righe del file che contiene il racconto si prega di 
inserire i propri dati (nome, cognome, indirizzo) e l'esplicita di¬ 
chiarazione: «Il racconto partecipa alla XII edizione del Galaxian 
Prix», o simile; 

7| Il concorso non avrà tema specifico i partecipanti sono 
semplicemente invitati a creare uno scenario quanto piu possibi¬ 
le originale; 

81 La partecipazione è gratuita. 

In palio c'è la pubblicazione sulle pagine di StoryWare, 
100.000 lire lorde e, a scelta, un abbonamento di un anno a MC¬ 
microcomputer o a MC-link. L'indirizzo cui inviare il racconto è: 

MCmicrocomputer 

StoryWare - XII Galaxian Prix 

Via Carlo Perrier, 9 

00157 Roma 

e-mail: lmcS225@mclink.il 


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o. : ’!"CeSCO Co' : 


Più ci sto dentro e più mi 
rendo conto che Internet, o 
meglio WWW (World Wide 
Web...), è il vero 
simulmondo. Se devo dire 
che cosa gli manca faccio 
anche prestino perché 
l'unica cosa che gli manca è 
l'istantaneità, il tempo reale. 
Se solo i nodi e / siti sparsi 
m tutto il cyberspazio si 
addensassero uno all'altro 
fluidi come quelli del mio 
cervello (anche dei vostri 
cervelli) allora credo che non 
potremmo davvero chiedere 
di piu ad un mezzo di 
simulazione come la Rete 
Ma che cosa sia davvero 
Internet ve lo siete mai 
chiesto? lo si. E adesso vi 
racconto. 

Internet è proprio un mondo 
a due vie. un hyperworld 


5 VIVERE SIMULATI 

Tutto nel cervello 

Capire i nuovi media è 
una cosa mollo utile Usarli 
non basta ed è piu facile far¬ 
si usare che riuscire a servir¬ 
sene a dovere. Quando mi 
capita, col sistema linkoso 
del saltare di palo in frasca, 
seguendo sinapsi di stimolo 
random del mio cervello, mi 
fermo lievemente a pensare 
dove sia il fulcro della vita si¬ 
mulata E mi pare di averlo 
trovato. 

Il nodo più stretto è que¬ 
sto: con i nuovi media non 
simuli solo per analogia e vo¬ 
cazione come succede con i 
vecchi mezzi di comunicazio¬ 
ne Qui vivi del tutto simula¬ 
to e tutto quello che fai, o 
quasi tutto, potrebbe anche 
non avere mai un riscontro 
reale Insomma succede 
quasi tutto nel cervello. Nel¬ 
la mente. 

Quando ci penso meglio 
riesco quasi a visualizzare 
questa idea nel mio pensie¬ 
ro. Immagino uno stermina¬ 


con un sacco di meccanismi 
che più vivi e più li capisci. 
Primo meccanismo Come 
nell'esistenza reale I 
meccanismi più importanti 
che ho capito finora sono 
questi come nel mondo 
vero anche nel simulmondo 
di Internet c'è un sacco di 
roba E come nel mondo 
vero non è detto che tutto 
debba essere visto, che di 
tutto sia possibile o giusto o 
necessario fare esperienza 
diretta. 

Come nel mondo vero 
anche nella Web ci sono già 
i wire editor, le persone o le 
compagnie che vi danno un 
ritaglio del simulmondo di 
Internet secondo il loro 
interesse o seguendo il loro 
gusto Queste company, le 
più famose almeno, sono 


to simulmondo di cui nessu¬ 
no riesce ancora a tracciare 
la mappa (i cartografi del si- 
mulmondo sono già al lavoro 
e stanno cercando di segna¬ 
re punti cardinali e orizzonte 
in un territorio mutante che 
non si lascia prendere né fo¬ 
tografare...) e capisco che 
questo universo gigantesco, 
che oggi è composto da 
quasi 3.000.000 di siti e 
chissà di quante parole, im¬ 
magini. suoni e persone, sta 
tutto nella mia immaginazio¬ 
ne e neppure quella forse 
riesce a fermarlo, visto che 
cambia ogni secondo. I siti 
nascono, muoiono, si spo¬ 
stano. si aggiornano, diven¬ 
gono. 

Cosa mi serve per afferra¬ 
re il simulmondo della Web? 
Mi serve un cervello allenato 
e vivace, non certo una ma¬ 
no che chcca o un occhio 
che legge. E quando mi met¬ 
to davanti al video non mi 
sento come un surfer in pie¬ 
di sulla sua tavola, ma piut¬ 
tosto come un uomo del 
medioevo nella prima stanza 
di una grande biblioteca. Ma 


Infinet (Cool Site Of The 
Day..). Hotwired. 
CompuServe, GNN, 
American On Line, Prodigy 
etc. E in Italia MC-link, VOL 
Nettuno, IOL, Agorà, etc 
etc. 

Secondo meccanismo 

Internet è un simulmondo 
pieno di gente come il 
mondo vero e quindi capita, 
è possibile, succede, di 
conoscersi. Ci si scrive con 
le e.mail, si chiacchiera on 
line nelle chat (io vado 
spesso su Cybertalker e 
all'Hotel Chat...), si 
mandano foto via cavo e alla 
fine ci si fidanza nella rete e 
magari ci si sposa, lo ho 
conosciuto perfino delle 
cyberwife e dei 
cyberhusband. Gente che 
nella rete realizza il sogno 


so che il mio cervello è l'uni¬ 
ca cosa che mi serve e che 
non dovrò riempirmi di pol¬ 
vere a sfogliare manoscritti. 
Naturalmente sempre am¬ 
messo che il server non fac¬ 
cia le bizze. 

Il mio cervello sta diven¬ 
tando come una grande 
bocca e come immense 
orecchie. Oppure come un 
gigantesco aspirapolvere 
che capisce. Quando sono 
davanti a Netscape proprio 
mi sembra di vederlo fatto 
cosi. Immagino un gigante¬ 
sco organo affamato di 
energia, e sento che si sazia 


della bigamia, dell'adulterio 
e fantasie vane Poi spegne 
il PC e va a letto con la 
moglie vera. Basta fare 
attenzione alle crisi di 
identità. 

Terzo meccanismo Nel 

simulmondo di Internet 
potete, anzi dovete, anche 
prendere l'iniziativa. 

Ma non è cosi facile come 
sembra e le barriere 
all'ingresso, abbastanza 
basse, poi si riproducono 
aU'interno de! cyberspazio. 
Insomma: nascere è facile, 
esistere attivamente nella 
rete già più difficile, 
distinguersi e avere 
successo complicato come 
sempre. 

E adesso benvenuti alla 
quinta parte di VIVERE 
SIMULATI 


mentre assorbe caratteri al¬ 
fabetici, immagini, pixel e 
suoni. Mentre mangia i dati 
sento che adora reagire in 
tempo reale e gli stanno 
strette attese e ritardi del 
server È un'abbuffata ritmi¬ 
ca, piacevole, multilingue, 
perfino multimediale. Am¬ 
messo che questa parola si¬ 
gnifichi qualcosa. Quello 
che sento è che la vita si¬ 
mulata dei nuovi media ha 
esattamente il tono dei no¬ 
stri giorni come quella dei li¬ 
bri della biblioteca benedet¬ 
tina aveva il suono del me¬ 
dioevo. 


INDEX 

Ed eccoci arrivati alla home page del sommario che sapete be¬ 
ne chiamarsi Index. Qui vorrei ribadire che la mia nuova e.mail su 
Internet è tf.carla&simul.ìt e quindi è li che dovete scrivere su 
Inet se volete che io vi risponda. La vecchia mail è disabitata e 
mai controllata e dunque. 

Questo mese, freddino anzichenò, vorrei parlarvi di due PW 
Avvenimenti CD ROM game: Mosè: il profeta della libertà di Si¬ 
mulmondo & EDB e già che ci sono trasportarvi rapidamente in 
Halifax Police Department, il web site che ho scelto per voi. 

Di seguito un meganumero della Top 100 e il mix di Internet 
e CD ROM per la rubrica Panorama 

dump! 


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PLAYWORLD 





PW Avvi 


Mosè 

Simulmondo & EDB IItaliaI 
CD ROM PC 

L'idea mi è venuta qual¬ 
che mese fa. Mi ero accorto 
che nessuno aveva ancora 
pensato a fare un'adventure 
interattiva che avesse come 
tema i personaggi più cele¬ 
bri della Bibbia. Esistono 
versioni bibliche cinemato¬ 
grafiche di tutti i tempi e di 
tutti i budget, serial televisi¬ 
vi di grande successo com¬ 
preso il nuovo Mosè della 
Rai che ha fatto quasi 9 mi¬ 
lioni di telespettatori, edizio¬ 
ni a fumetti e a cartoni ani¬ 
mati, figurine e dischi: tutto 
meno i videogiochi su CD 
ROM 

Cosi abbiamo raggiunto 
un accordo con il più famo¬ 
so editore biblico italiano, la 
EDB di Bologna, e comincia¬ 
to a lavorare. Da questa col¬ 
laborazione, la EDB ai conte¬ 
nuti e la Simulmondo per 
l'ideazione e la realizzazione 
del CD ROM, è nato Mosè: 
il profeta della libertà che 
dovrebbe essere in tutti i 
negozi in questi giorni. 

Cosi questo è il primo vi- 
deogioco d'avventura che 
segue le mitiche vicende bi¬ 
bliche, e vi permette di es¬ 
sere Mosè che deve con¬ 
durre il popolo di Dio nella 
Terra promessa, dopo la fu¬ 
ga dall'Egitto, l'attraversa- 

* (disastro), ** (non simula¬ 
re). *** (interagire con cau¬ 
tela), (da simulare), 
. (interagisci o muori), 


mento delle acque del Mar 
Rosso, fino ai misteri della 
Citta di Gerico. 

Sei Mosè prima e Giosuè 
dopo e la tua avventura co¬ 
mincia davanti al roveto che 
prende fuoco per volontà di 
Dio e che misteriosamente 
non brucia. Hai con te pochi 
oggetti e puoi seguire la vo¬ 
ce di Dio che ti rivela la tua 
missione impossibile. Do¬ 
vrai portare il popolo nella 
Terra promessa. 

Durante l'avventura inte¬ 
rattiva sarai chiamato ad af¬ 
frontare il mitico Faraone e 
dovrai minacciargli le terribili 
piaghe divine. Con te ci sa¬ 
ranno Aronne e gli altri fra¬ 
telli e soprattutto la tua in¬ 
telligenza e l'aiuto di Dio. 
L'adventure-game è proget¬ 
tato con una difficoltà pro¬ 
gressiva e ti metterà davve¬ 
ro a dura prova man mano 
che andrai avanti nella vi¬ 
cenda interattiva 

Mosè e gli altri personag¬ 
gi, tutti gli oggetti e gli sce¬ 
nari, sono completamente 
realizzati in grafica ed ani¬ 
mazione 3D e la colonna so¬ 
nora comprende decine di 
minuti di musica tratta da 
Mussorsgky e Mahler inte¬ 
ramente riarrangiata e riese¬ 
guita per questo kolossal 
multimediale. Attori profes¬ 
sionisti interpretano i moltis¬ 
simi personaggi biblici pre¬ 
senti con una caratterizza¬ 
zione spettacolare e in italia¬ 
no delle voci. 

Durante l'avventura potrai 
in qualsiasi momento con¬ 
sultare la biblioteca multi¬ 
mediale che ti offrirà ap¬ 
profondimenti e informazio¬ 
ne multimediale sulle fonti 
bibliche che hanno offerto lo 
scenario narrativo per que¬ 
st'opera. Le caratteristiche 
principali di questo CD ROM 
sono la grafica e l'animazio¬ 
ne virtuale e 3D, la divisione 
in 4 parti e in più di 150 lo¬ 
cazioni di gioco differenti 
per oltre 70 ore di gioco, la 
regia interattiva nelle scene 
virtuali, l'interfaccia sempli¬ 
cissima da usare, i 9 video- 
giochi di strategia come in- 


tergame e i moltissimi ele¬ 
menti strategici in tutto il 
game, la fedeltà alle vicende 
bibliche e contemporanea¬ 
mente il divertimento inte¬ 
rattivo, l'help on line: la voce 
di Dio che ti aiuta nei mo¬ 
menti di incertezza. 

Mosè: il profeta della li¬ 
bertà è diviso in 4 parti. Par¬ 
te prima: la nascita di Mosè. 
La fuga dall'Egitto. L'Oreb. Il 
roveto ardente. 

Parte seconda: Mosè tor¬ 
na in Egitto. La disputa con 
il Faraone. La lotta con i ma¬ 
ghi. Le piaghe. La Pasqua 
L'uscita dall'Egitto. 

Parte terza: verso il Mar 
Rosso. Passaggio del Mar 


Rosso. Il canto della vittoria. 
Le mormorazioni del popolo 
nel deserto. I serpenti. La 
manna La battaglia con 
Amalek. Sinai: l'alleanza II 
vitello d’oro. Distruzione del 
vitello d'oro. Costruzione 
dell'Arca dell’alleanza La 
morte di Mosè. 

Parte quarta: passaggio 
del Giordano. Esplorazione 
di Gerico. La battaglia di Ge¬ 
rico. La terra promessa. 

Insomma un CD ROM 
con una produzione molto 
impegnativa che però ci ha 
davvero gratificato e magari 
elevato. Speriamo che sia 
così anche per il pubblico in¬ 
terattivo. 



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267 












PLAYWOR LO 





& À £ a fi 







HALIFAX POLiCE DEPARTMENT 




& 


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22 ^ 



Pw Aw2 

Halifax Polke 
Department 

|(hHp://www.fltcon.(»m/HPD/hpd| 

HFD Can 
Inet Netscape 2.0 

•••• 1/2 


Questo HPD (Halifax Poli- 
ce Department) è di certo 
uno dei site più emozionanti, 
interattivi e in un certo sen¬ 
so ludici che ci siano su 
WWW in questo stesso 
istante. Andateci. 

Tutto nasce dall’idea che 
nella contea di Halifax hanno 
del rapporto tra polizia e cit¬ 
tadini. Interattivo anzichenò. 
E allora cosa c'è di meglio 
per realizzare questa interat¬ 
tività se non la Web? Nulla. 

Intanto il sito è uno dei 
meglio disegnati e insieme 
veloci da caricare anche in 
grafica che ci siano sulla 
Web. Non ha caso ha vinto 
un sacco di premi anche dal 
punto di vista tecnico esteti¬ 
co. Tutto è organizzato con 
la massima cura ed intelli¬ 
genza e sembra un film inte¬ 
rattivo, anzi un TV serial clic- 
cabile tipo Hill St. giorno e 
notte 

Si comincia con il mes¬ 
saggio di saluto scritto e/o 
parlato del comandante del 
distretto. Una cosa molto 
marziale in grado di settare 


la giusta atmosfera Poi im¬ 
postate la navigazione un 
po’ come vi pare sebbene io 
corra subito ad una sezione 
che mi fa impazzire che è 
quella dei super ricercati, cri¬ 
minali abbastanza pericolosi 


e con delle facce che sono 
tutto un programma. Le ve¬ 
dete con immagini ad alta ri¬ 
soluzione efficacissime. 

Un'altra sezione molto in¬ 
teressante ed utile per la co¬ 
munità di Halifax è quella 


delle missing persons, la 

gente sparita, giovane e vec¬ 
chia, di tutte le età e di cui 
non si sa nulla da tempo 
Come in 'Chi l'ha visto?', ma 
con un taglio molto più sec¬ 
co e per nulla enfatico. Im¬ 
magini di donne e uomini 
della folla, che non ci dicono 
nulla e che non si rassomi¬ 
gliano nemmeno tra loro, da 
una foto all'altra Ma la poli¬ 
zia di Halifax non ha smesso 
di indagare. 

E non ha smesso neppu¬ 
re di indagare sugli omicidi 
irrisolti, casi senza movente 
di persone normali, uccise 
da un giorno all'altro senza 
che nulla potesse far presa¬ 
gire momenti cosi disperati 
in famiglie ordinarie. È pro¬ 
prio per questo, mancanza di 
un plausibile movente, non 
si è potuto ancora trovare 
l'assassino, ma gli investiga¬ 
tori dell'HPD non hanno per¬ 
so le speranze II caso più 
vecchio è degli anni '40, do¬ 
cumentato alla perfezione e 
messo a disposizione dei cit¬ 
tadini. Che sono invitati a 
collaborare anche con e.mail 
e segnalazioni, in cambio di 
ricompense morali e mate¬ 
riali, la vecchia abitudine del¬ 
le taglie del nord America è 
tuttora in vigore. 

E ci sono mille altri spunti 
e dozzine di sezioni interes¬ 
santi nell’HPD site su Inter¬ 
net, vicende umane da leg¬ 
gere e immagini di persone 
da guardare e studiare. E 
tutto il meccanismo del si¬ 
stema di polizia del Canada 
da apprendere e confronta¬ 
re In un'atmosfera di con¬ 
tatto ed interazione che solo 
la Web nei suoi siti migliori 
sa scatenare 


CD ROM 

& Web Entertainment 



CD ROM 

Quanto mi piace poter 
parlare con voi a ruota libera 
cercando di immaginare che 


siate tutti qui con me come 
sempre. A volte penso che 
mi piacerebbe un sacco che 
ci conoscessimo tutti e cre¬ 
do che Internet sia un mez¬ 


zo che rende questo un po’ 
più possibile. Per il momen¬ 
to aspetto e immagino. E 
mentre immagino ho davan¬ 
ti agli occhi la lista dei game 
di cui ho intenzione di rac¬ 
contarvi e allora vedo che il 
primo titolo è Descent 2 


della Parallax, gente ameri¬ 
cana che nel 1995 è riuscita 
nell'apparentemente impos¬ 
sibile compito di scalzare la 
Id dal trono di più stimolan¬ 
te casa del mondo. Descent 
rimarrà per sempre un clas¬ 
sico per quella qualità co- 


268 


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PLAYWORLD 



Warcraft 2 



Rayman. 


mune alle pietre miliari e as¬ 
solutamente impossibile da 
descriversi a parole. Se pos¬ 
so dire cosi e appigliarmi al¬ 
la vostra fantasia proverò a 
dire che è una strana sensa¬ 
zione che avvertite sotto le 
dita della mano che preme i 
tasti o tortura il joystick: è 
come essere davvero den¬ 
tro la scena virtuale. In De- 
scent 2 la sensazione rima¬ 
ne e un po' aumenta per via 
della grafica SVGA e di tutta 
una serie lunghissima di 
feature aggiuntive sulla qua¬ 
lità e quantità dei nemici, 
sul texturing dei muri, sul 
game multiplayer in 
network, sull'audio e sul vi¬ 
deo. Si chiama Counter- 
strike e proprio non potete 
perdervelo. il demo, se ave¬ 
te l'Internet, potete down- 
loadarlo su Games Domain 
o su uno dei tanti website 
dedicati ai game. 

Warcraft 2 (una volta o 
l'altra farò una piccola storia 
dei sequel nel mondo dei vi- 
deogiochi: ormai la faccen¬ 
da ha preso piede quanto e 
più che nell'industria cine¬ 
matografica...) è la versione 
aggiornata e migliorata del 
grande hit wargamaiolo 
dell'anno scorso La Blizzard 
con questo titolo ha svoltato 
e si è messa in proprio ab¬ 
bandonando la Interplay. E 


non delude nemmeno sta¬ 
volta confermandosi nume¬ 
ro uno nei wargame real- 
time (networkable e con gu¬ 
sto!) di genere fantasy. Non 
convince troppo solo l'intel¬ 
ligenza artificiale del nemico 
computerizzato, mentre 
sfonda la parte grafica (se¬ 
conda solo per la parte ani¬ 
mata a Command & Con- 
quer della Westwood . ) e la 
quantità e qualità dei servizi 
e delle opzioni. 

Extreme Pinball e Tilt so¬ 
no solo due dei nuovi pin¬ 
ball in circolazione di questi 
tempi. Diciamo che strada 
facendo la rivoluzione inte¬ 
rattiva legata al mitico pas¬ 
satempo da bar ha segnato 
un po' il passo proponendo 
un mucchio di quantità e di 
tavoli diversi, ma pochi mo¬ 
menti di vera giocabilità. 
Adesso è il momento delle 
inquadrature innovative: ta¬ 
voli visti in sogettiva, flipper 
che occupano tutto lo 
screen a sviluppo orizzonta¬ 
le del nostro monitor che è 
sempre stato uno dei tor¬ 
menti delle case specializza¬ 
te. E poi SVGA, animazioni, 
audio spettacolare, etc etc. 
Insomma un sacco di piace¬ 
vole relax interattivo che ol¬ 
tretutto sfugge all'angoscia 
di imparare le regole (quelle 
di base di come si gioca a 


flipper le conosciamo tut¬ 
ti,..) che è uno degli accani¬ 
menti più antipatici che fu¬ 
nestano il videogiocatore 
nostrano. 

E a proposito di passa¬ 
tempi simulati, non posso 
che consigliarvi l'ultima ver¬ 
sione del Mahjongg in ver¬ 
sione digitale, The Reai Ga¬ 
me di Berrie Bloem che non 
è Shangay di Activision, bril¬ 
lante riedizione mai dimenti¬ 
cata e poi reiterata dell'anti¬ 
co e nobile gioco orientale, 
ma proprio un simulatore 
del Mahjongg autentico con 
tutte le sue regole. Anche 
di questo, come di tutti ga¬ 
me di cui vi parlo in questo 
numero di Panorama, pote¬ 
te downloadare la versione 
demo o shareware su Ga¬ 
mes Domain. 

Infuria, ed è naturale in 
tempi di alta tecnologia gra¬ 
fica e muscolare e di scarsa 
fantasia e giocabilità. la mo¬ 
da dei vecchi game ripropo¬ 
sti per il PC Dalla Williams 
esce un pack dei suoi più 
grandi successi arcade che 
contiene alcuni eccitanti vi- 
deogiochi, per esempio De¬ 
fender, Stargate, Joust e al¬ 
tri ancora magari meno noti, 
ma che non potete mancare 
per via della inalterata play- 
bility. E dopo il buon esito 
del primo anche l'Activision 


bissa il suo VCS 2600 me¬ 
gapack con gli hit dei primi 
anni Ottanta usciti sull'Atari 
2600, mentre la Atari ripro¬ 
pone uno dei più interessan¬ 
ti e divertenti (ma anche 
spettacolari...) videogiochi 
del suo periodo aureo: Tem- 
pest, qui in versione 2000. 

Altri due videogame mol¬ 
to carini e divertenti sono 
Xenophage, grafica straor¬ 
dinaria di formato inusitato, 
personaggi giganteschi e 
molto ben animati che ricor¬ 
dano saghe cinematografi¬ 
che tipo Alien e seguenti 
La struttura di gioco è molto 
semplice ed è quella dei 
picchiaduro più assatanati 
L'altro titolo è Toyland. sim¬ 
patica riedizione forse invo¬ 
lontaria di un vecchio game 
della Activision di cui ho 
parlato almeno tremila volte 
in Playworld perché secon- 



Tempest 


r- In questo numero parliamo di 

INTERNET: 

http://Joeboxer.co m jhttp:/Avww.mca.com/L| niversal_pi 
ctures/12/index.html; lhttp://tovstorv.coml TTttp://the Cy¬ 
ber Mom.com: http://w ww.sci.kun.nl/thalia/funpageba- 
bes: lhttp:www.simul.itl http://delphi.co.uk/delphi/interac- 
tive/simcam; |http://www.rocktrop5Tis] com;http://www.si- 
mul.it/futurshow; 


CD ROM: 

Descent 2, Warcraft 2, Extreme Pinball, Mahjongg The 
Reai Game, Indycar 2.0, Toyland, Xenophage, Tempest 
2000, The War College, Rayman, Actua Soccer, Williams 
Arcade Classic, FI GP Manager, Tilt, 2600 Action Pack 2, 
WiPeout, Torin's Passage, Jungle Book. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


269 






















PLAYWORLD 



Indy 


do me resta un piccolo clas¬ 
sico di giocabilnà e simpa¬ 
tia: Toy Bizarre E vedete 
che torna il solito ritornello 
delle riedizioni e dei re¬ 
make è fatale che quando 
scarseggia la creatività e le 
idee nuove non sono molte, 
a tanti venga voglia di rifu¬ 
giarsi nel passato e nelle si¬ 
curezze. 

Non è un caso allora se i 
game piu sicuri e divertenti, 
quelli che non danno mai 
sorprese sgradite, continui¬ 
no ad essere i generi classi¬ 
ci della storia del videogio- 
co. Esattamente come nel 
caso di Rayman della Ubi- 
soft, per molti e anche per 
me il miglior platform game 
per il PC, un genere quello 
del platform che ha fatto 
epoca con cose tipo Super- 
MarioWorld e Sonic che per 
tanta gente sono sinonimi 
del videogioco stesso. Gio¬ 
co molto divertente e aggro¬ 
vigliarne Rayman, simpatico 
pastiche di tanti titoli del 
passato. 

Anche Wipeout della 
Sony è un esempio di gene¬ 
re classico di grande appeal. 
Qui si tratta di volare in gara 
con altri mezzi del nostro 
stesso tipo, navicelle molto 
maneggevoli, e strappare la 
pole position e poi la prima 
posizione finale Una For¬ 
mula 1 volante e un po' fu¬ 
turista che ricorda il recente 
Hi Odane della Bullfrog e 
che assicura buone dosi di 
adrenalina interattiva con 
poche controindicazioni e 
grattacapi 

Non so quanti di voi pos¬ 
sano ancora ricordarsi di 
UMS, Universal Military Si¬ 
mulator, un simulatore in¬ 


glese di guerra che nel 1987 
destò un certo interesse per 
il suo medito stile di visualiz¬ 
zazione dei campi di batta¬ 
glia (una specie di ricostru¬ 
zione frattalica dei landsca- 
pe ..) e soprattutto per la 
perfezione inaudita e certo¬ 
sina delle condizioni di azio¬ 
ne e guerra sui piu vari tea¬ 
tri La Intergalactic che ne 
era autrice esce dopo quasi 
dieci anni con questo The 
War College che ha tutta 
l'aria di voler surclassare 
chiunque altro si occupi di 
wargame cosi assoluta è la 
dedizione e la passione che 
questo gruppo dimostra al 
servizio della missione: si¬ 
mulare la guerra. E il bello è 
che questa volta la visualiz¬ 
zazione è eccellente, e dav¬ 
vero non si nota una sbava¬ 
tura da nessuna prospettiva 
I simulatori sportivi se¬ 
gnano un po' il passo sul PC 
per via della grande abbon¬ 
danza di titoli usciti negli 
scorsi mesi e che riguarda¬ 
no tutti gli sport più popola¬ 
ri. A parte Fifa 96 di cui ab¬ 
biamo già parlato, nel mon¬ 


Joe Boxer Home Page 


do del calcio interattivo la 
grossa novità è certamente 
Actua Soccer della Gremlin. 
Graficamente e tecnicamen¬ 
te eccellente, questo titolo 
non pare convincere molto i 
videogiocatori più accaniti e 
i critici più attenti per via di 
alcuni non indifferenti pro¬ 
blemi sul fronte della tecni¬ 
ca calcistica Non pare si¬ 
mulare a dovere il gioco del 
calcio né nelle strategie e 
nemmeno nella varietà e 
quantità di possibilità pre¬ 
senti nello sport più popola¬ 
re del mondo Vabbene 
però che esiste l'opzione re¬ 
te e network che consente 
di organizzare grandi match 
tra umani e questo rende la 
giocabilità più interessante 
e appropriata Visivamente 
strabiliante, ma poco gioca¬ 
rle. Sigh. 

Nel mondo delle corse 
tutta l'attesa è concentrata 
sull'uscita di FI GP 2 di 
Geoff Crammond, in ritardo 
anche questo e orientato al 
nuovo mondiale di FI che 
dovrebbe vedere finalmente 
la Ferrari protagonista con 
Schumacher al volante. Per 
il momento è uscita la ver¬ 
sione manager che vi per¬ 
mette di gestire un team di 
FI e di portarlo alla leader¬ 
ship del mondiale. Intanto 
negli Stati Uniti sta montan¬ 
do l'interesse per la formula 
Indy simulata e anche, di 
conserva, l'attesa per Indy 
Car Racing 2 0 della Papy- 
rus, gli autori di due famosi 
simulatori sulle corse ameri¬ 
cane e di Nascar Racing. 
Indy 2.0 avrà tutto quello 
che i fedelissimi della for¬ 


mula Indianapolis si aspetta¬ 
no e un sacco di opzioni 
network per correre con gli 
amici secondo la moda del 
multiplayer che impazza in 
America. 

E per finire vorrei ricor¬ 
darvi che sono uscite tre ad- 
venture che provano a rin¬ 
novare questo genere che 
non pare sussultare, nem¬ 
meno esso, troppo di creati¬ 
vità e soluzioni innovative: 
Torin's Passage e Gabriel 
Kmght 2 della Sierra e Jun¬ 
gle Book della Disney/Vir- 
gm II prodotto più interes¬ 
sante mi sembra senz'altro 
Gabriel Kmght 2, un megad- 
venture gotico che ripropo¬ 
ne uno dei personaggi di 
maggior successo del re¬ 
cente passato della Sierra 
Gabriel è incredibilmente si¬ 
mile a Dylan Dog in un muc¬ 
chio di cose e anche questo 
plot interattivo sembra es¬ 
sere stato scritto da Tiziano 
Sciavi. 


INTERNET 

Yahoo! Credo che questo 
nome vi sia familiare se sie¬ 
te in giro nella Rete. Se sie¬ 
te nella Rete è il momento 
di dare un'occhiata anche ai 
siti di cui sto per parlarvi (gli 
indirizzi sono nel sommario, 
ma se avete qualche proble¬ 
ma fatemelo sapere I per¬ 
ché essi sono alquanto di¬ 
vertenti e interattivi 

Joe Boxer è uno dei tipi 
più simpatici della rete. Se 
ancora non lo conoscete an¬ 
dateci perché vi farà morire 



12 Monkeys Home Page 


270 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 



























PLAYWORLD 




Toy Story. Home Page CyberMom. Home Page 


dal ridere II sito è organiz¬ 
zato come un vero videoga¬ 
me e anche la grafica è esi¬ 
larante e vorticosa. All'inizio 
vi chiederanno se per caso 
avete addosso della bian¬ 
cheria sporca. Se dite di no 
la replica sarà: «Dicono tutti 
così!». In realtà dietro c’è 
un lungo discorso sulla bian¬ 
cheria intima (l'un- 
derwear...) ed ecco anche 
perché il luogo si chiama 
Joe Boxer. 

12 Monkeys è il nome del 
nuovo film con Bruce Willis 
che sta impazzando negli 
Usa in questo istante. La 
MCA che lo ha prodotto e lo 
distribuisce, ha organizzato 
per il lancio anche un inedito 
sito Inet che in realtà è uno 
dei primi veri adventurenet 
che abbia mai interagito. Se 
non fosse un po' pesante 
come grafica, e di conse¬ 
guenza assai lentuccio. cre¬ 
do che avremmo trovato sul 
serio un nuovo genere per il 
videgioco on line. Anche co¬ 
si è un'avventura interattiva 


e un modo intelligente per 
promuovere un film e/o un 
evento spettacolare. 

Il sito di Toy Story (il film 
simulato di Pixar e Walt Di¬ 
sney che a Natale ha battuto 
tanto per cambiare tutti i re¬ 
cord...) è un posto che dovre¬ 
ste assiduamente frequenta¬ 
re nel simulmondo Web. Un 
po' perché è di strabiliante 
cura grafica come vi aspette¬ 
reste dalla Pixar. Un po' per¬ 
ché è divertente e serio allo 
stesso tempo. C'è dentro la 
storia della casa di Jobs (sa¬ 
pete che adesso la Pixar è 
dello stesso soggetto che ha 
dato inizio alla leggenda del 
personal computer con l'Ap¬ 
ple 2 e il Macintosh?) e un 
bel po' dei fantastici simuloidi 
protagonisti del movie. 

Dal mese prossimo co- 
mincerò a parlarvi dei site 
delle case di videogiochi So¬ 
no tanti e molti divertenti e 
da interagire, Intanto fate un 
salto su quello di Simulmon- 
do e lasciate un mail. Magari 
viene fuori qualche idea per 


farlo più interattivo L'indiriz¬ 
zo è |http://www.simuQ1 

Quante Cybermamme ci 
saranno nel cyberspazio? È 
una strana domanda che si 
sono fatti quelli del cyber- 
mom.com. La risposta 
dev'essere stata «tante» e 


cosi è nato il cybermom site 
che è uno dei posti più sin¬ 
golari di tutta la rete. Se in¬ 
vece di mamme siete papà 
nessun timore. Questi gio¬ 
vanotti hanno pensato an¬ 


che a voi e potete registrar¬ 
vi come simpatici papà del 
cyberspazio. Magari anche 
essendo invece donne cioè 
mamme Che confusione! 
lo sono un cyberdad regi¬ 
strato e felice. 

Dal 13 al 17 aprile a Bolo¬ 
gna ci sarà la prima edizione 
del FUTURSHOW. È la pri¬ 
ma fiera/spettacolo interatti¬ 
va e dedicata a tutto quello 
che è digitale, simulato, vir¬ 
tuale, etc etc. Hardware e 
software. Se volete saperne 
di più e downloadare le no¬ 
mination per l'Oscar del CD 
ROM e vedere quelle del¬ 
l'Oscar di Internet fate un 
salto allhttp://www.si- 
mul.it/futurshow 

Se volete cominciare be¬ 
ne la giornata fate come me: 
giocate al BabeTest su Inter¬ 
net Si tratta di riconoscere 
una serie di attrici e belle ra¬ 


gazze in generale, parteci¬ 
pando a semplici giochmi 
che sono solo un pretesto 
per farvi vedere le donne. 
Una specie di calendario sul¬ 
la rete con un po' di sforzino 
interattivo e tanta simulbel- 
lezza. Fateci un giro. 

E per finire ecco due 
città/gioco che frequento 
con una certa regolarità: Ne- 
tropolis (un po' fantastica e 
un po' dark...molto ingle¬ 
se...) e Rocktropolis per gli 
amanti della musica pop. Al¬ 
meno così si diceva una vol¬ 
ta. Compresi cimiteri ed epi¬ 
taffi perché, come saprete, i 
migliori musicisti del rock 
sono sempre quelli morti 
Accidenti che necrofili! ! ! 

E noi ci vediamo il mese 
prossimo, 

VS Francesco Carlà ► 




MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


271 



























































PLAYWORLD 


TOP 100 di marzo 1996 


Questa classifica è compilata mensilmente da più dì 1000 persone del mondo dell'intrattenimento interattivo, tra 
autori, editori, giornalisti e user, tra cui il sottoscritto . E viene diffusa via WEB e ripubblicata sulle più importanti riviste 
del mondo. Tutti i mesi Playworld & MCmicrocomputer la pubblicano per l'Italia. 


Mandatemi i vostri commenti e le vostre top personali scrivendomi al mio e.mail: 


UEnmmnmjtn 




QM 

MS 

TS Titolo 

Autore/Editore 

Cat 

ID Punti 

1 

1 

16 

Command S Conquer |C) 

Wes twood/Virgin 

ST 

1 

[1729) 

771 

2 

2 

6 

Harcraft 2: Tides of Darkness (C) Blizzard 

ST 

2 

(1817) 

639 

3 

3 

55 

Deacent (regi 

Parallax/Interplay 

AC 

1 

(1565) 

376 

4 

5* 

66 

Doom 2: Hell on Earth 

Id/GT/Virgin 

AC 

1 

(1502) 

309 

5 

4 

159 

Civilization/CivNet 

MicroProse 

ST 

1 

(1002) 

361 

6 

6 

24 

MechWarrior 2/NetMech: The 

Clans (C) Activision 

AC 

6 

(1697) 

248 

7 

7 

65 

Galactic Civilizations/Shipyards IO) Stardock 

ST 

1 

[1508] 

248 

8 

25* 

3 

Galactic Civilizations 2 (O) Stardock 

ST 

8 

(1828) 

312 

9 

8 

60 

Warcraft: Orca and Humana 

Blizzard/Interplay 

ST 

4 

[1528) 

213 

10 

10 

9 

Hexen: Beyond Heretic (reg) 

Raven/Id/GT 

AC 

8 

[1775] 

211 

11 

9 

47 

Dark Forces (C| 

LucasArts/Virgin 

AC 

2 

[15851 

197 

12 

11 

66 

Master of Magic 

SimTex/MicroProse 

ST 

3 

[1501) 

223 

13 

13 

119 

Master of Orion 

SimTex/MicroProse 

ST 

2 

(1344) 

192 

14 

14 

14 

Crusader: No Remorse (C) 

Origin/Electronic Arts 

AC 

14 

[1741] 

164 

15 

12 

15 

Need for Speed (C) Diatinctive/Electronic Arts 

AC 

12 

(1738) 

151 

16 

16 

57 

Wing Commander 3: Heart of 

thè Tiger (C) Origin 

AC 

6 

(1562) 

168 

17 

15 

91 

U.F.O./X-Com: Enemy Unknown 

Mythos/MicroProse 

ST 

1 

[1437] 

175 

18 

17 

18 

Star Emperor (O) 

Stardock 

ST 

4 

[1716) 

160 

19 

18 

59 

Panzer General 

SSI/Mindscape 

ST 

11 

[1522] 

159 

20 

19 

13 

Steel Panthers 

SSI/Mindscape 

ST 

18 

[1757] 

144 

21 

20 

15 

Heroes of Might and Magic 

New World 

ST 

17 

[1737] 

143 

22 

27* 

9 

Stone Keep (C) 

Interplay 

RP 

22 

[1779] 

145 

23 

21 

78 

Tie Fighter/add-on 

LucasArts/Virgin 

AC 

3 

[1473] 

117 

24 

28* 

6 

The Dig (C) 

LucasArts 

AD 

24 

[1798] 

132 

25 

22 

41 

X-COM 2: Terror f.t. Deep 

Mythos/MicroProse 

ST 

8 

[1600] 

108 

26 

26 

6 

Fifa International Soccer 96 (C) Electronic Arts 

SP 

26 

[1787] 

122 

27 

24 

12 

Ascendancy 

Logic Factory/Virgin 

ST 

22 

(1753) 

108 

28 

23 

13 

NHL Hockey '96 

Electronic Arts 

SP 

23 

[17481 

94 

29 

30* 

158 

Dune 2: Building of a Dynasty Westwood/Virgin 

ST 

4 

[1110] 

140 

30 

29 

67 

Colonization 

MicroProse 

ST 

5 

[1496) 

97 

31 

49* 

2 

Avarice Preview (OC) 

CSS/Stardock 

AD 

31 

(1837) 

126 

32 

32 

109 

Doom/Ultimate Doom (reg) 

Id 

AC 

1 

(1386] 

101 

33 

31 

105 

SimCity 2000 

Maxis/Mindscape 

ST 

2 

(1399) 

99 

34 

33 

37 

Full Throttle (C) 

LucasArts 

AD 

10 

[1612] 

81 

35 

35 

11 

Caesar 2 

Impressions/Sierra 

ST 

35 

[1742) 

83 

36 

36 

61 

Transport Tycoon 

MicroProse 

ST 

14 

[1521] 

80 

37 

34 

39 

Jagged Alllance 

Sir-Tech/Mlndscape 

ST 

9 

[1605) 

73 

38 

41* 

116 

Day of thè Tentacle 

Luca3Arts/US Gold 

AD 

6 

[1268] 

97 

39 

40* 

156 

VGA Pianeta (regi 

Tim Wisseman 

ST 

3 

[1131] 

100 

40 

44* 

6 

llth Hour: Be Afraid of thè 

Dark Trilobyte/Vlrgin 

AD 

40 

[1809] 

85 

41 

38 

13 

Championship Manager 2 

Domark 

SP 

38 

[1746] 

68 

42 

37 

20 

Phantasmagoria 1C) 

Sierra 

AD 

19 

[1712] 

65 

43 

42 

7 

Starsi 2.0 (regi 

Star Crossed 

ST 

42 

[1786] 

68 

44 

39 

55 

Heretic (reg) 

Raven/Id 

AC 

4 

[1566] 

56 

45 

47* 

6 

Capitalism |C) Enlight/Interactive Magic 

ST 

45 

[1806] 

66 

46 

51* 

127 

Warlords 2/deluxe 

SSG 

ST 

11 

[1284] 

80 

47 

50* 

68 

System Shock LookingGlass/Origin/Electronic Arts 

AC 

11 

[1438] 

66 

48 

46 

95 

Myst (CW) Cyan/Broderbund/Electronic Arts 

AD 

11 

[1426] 

65 

49 

45 

6 

Rebel Assault 2: The Hidden 

Empire LucasArts 

AC 

41 

[1795] 

50 

50 

43 

46 

World at War: Stalingrad 

Atomic/Avalon Hill 

ST 

12 

[1584] 

48 

51 

52* 

15 

World at War: America Invades (C|Atomic/Avalon H. 

ST 

29 

[1736] 

48 

52 

56* 

39 

NBA Live 95 (C) 

Hitmen/Electronic Arts 

SP 

34 

[1602] 

48 

53 

48 

69 

World at War: Operation Crusader Atomic/Avalon H. 

ST 

16 

[1489] 

43 

54 

67* 

2 

Gabriel Knight 2: The Beast 

Within |C) Sierra 

AD 

54 

[1832] 

52 

55 

54 

5 

TFX 2: EF2000 

DID/Ocean 

SI 

54 

(17971 

47 

56 

57* 

12 

Mortai Kombat 3 

Midway/GT 

AC 

36 

[1755] 

49 

57 

61* 

11 

Microlearn Game Pack 2 (0) 

Microlearn Nordic 

AC 

38 

[1764] 

48 

58 

66* 

3 

Mission Criticai (C| 

Legend/Virgin 

AD 

58 

[1807] 

50 

59 

60* 

28 

Star Trek TNG: A Final Unity (C)Spectrum Holobyte 

AD 

16 

[1641] 

46 

60 

59 

36 

Terminal Velocity (reg)Terminal Reality/3D Realms 

AC 

3 

[1616] 

43 

61 

58 

7 

Destruction Derby (C) 

Reflections/Psygnosis 

AC 

58 

[1788] 

43 

62 

53 

83 

The Settlers/Serf City 

Blue Byte/SSI 

ST 

6 

[1458] 

40 


272 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 










PLAYWORID 


63 

70* 

108 

Sam & Max Hit thè Road 

LucasArts/US Gold 

AD 

11 

[1379) 

46 

64 

63 

7 

Worms |C) 

Team 17/Ocean 

AC 

54 

[1784) 

39 

65 

75* 

5 

Screamer 

Graffiti/Virgin 

AC 

65 

[1801) 

42 

66 

69* 

157 

World Circuit/Fl Grand Prix 

MicroProse 

SP 

3 

(1123) 

46 

67 

65 

158 

Star Control 2: Ur-Quan Masters Accolade 

AC 

3 

(1116) 

47 

68 

79* 

4 

Battle Isle 3: Shadow of thè 

Emperor Blue Byte 

ST 

68 

[1769] 

42 

69 

64 

150 

X-Wing/Imperial Purs.,B-Wing 

LucasArts/US Gold 

AC 

1 

[1169] 

46 

70 

55 

32 

Starsi (regi 

Star Crossed 

ST 

20 

[1629] 

29 

71 

62 

41 

Bioforge (C) Origin/Electronic Arts 

AD 

30 

[1599) 

33 

72 

77* 

61 

Under a Killing Moon {C) 

Access/US Gold 

AD 

22 

[1517] 

38 

73 

82* 

5 

Advanced Civilization (C) 

Avalon Hill 

ST 

73 

[1803] 

37 

74 

68 

60 

Nascar Racing 

Papyrus/Virgin 

SI 

21 

[1529] 

30 

75 

81* 

26 

Buried in Time (C) Presto/Sanctuary Woods/US Gold 

AD 

42 

[1687] 

36 

76 

72 

6 

The Dame Was Loaded 

Beam/Philips 

AD 

57 

[1800] 

32 

77 

74 

15 

Fade to Black (C) Delphine/Electronic Arts 

AC 

54 

[1740] 

30 

78 

78 

132 

Syndicate/add-on Bullfrog/Electronic Arts 

AC 

5 

[1271] 

41 

79 

83* 

9 

3D Ultra Pinball 

Sierra 

AC 

61 

[1754] 

31 

80 

73 

55 

Little Big Adventure/Relentless Adeline/EA 

AD 

18 

[1538] 

28 

81 

_ A 

91 

Battle Isle 2/add-on 

Blue Byte/Accolade 

ST 

36 

[1439] 

38 

82 


153 

Railroad Tycoon 

MicroProse 

ST 

8 

[1121] 

39 

83 

_A 

1 

Monopoiy (C) 

Westwood/Virgin 

ST 

83 

[1841] 

31 

84 

91* 

149 

Empire Deluxe/add-ons 

New World 

ST 

18 

[1177] 

39 

85 

76 

2 

Earthworm Jim 2 

Activision 

AC 

76 

[1830] 

30 

86 

80 

156 

Ultima Underworld 2 LookingGlass/Origin/El. Arts 

RP 

2 

[1127] 

37 

87 

88* 

19 

Pitfall: The Mayan Adventure 

(CW) Activision 

AC 

51 

[1714] 

29 

88 


1 

Aliied General 

SSI/Mindscape 

ST 

88 

[1829] 

28 

89 

84 

101 

Pinball Fantasies Digital Illusions/21st Century 

AC 

10 

[1416] 

31 

90 

_ * 

1 

Front Page Sporta: Football 96 Sierra 

SP 

90 

[1825] 

28 

91 

90 

132 

Betrayal at Krondor 

Dynamix/Sierra 

RP 

6 

[1275] 

34 

92 

97* 

65 

One Must Fall: 2097 (regi 

Epic 

AC 

6 

[1505] 

29 

93 

89 

159 

Darklands 

MicroProse 

RP 

8 

[1008] 

35 

94 

85 

72 

Crusaders o.t. Dark Savant 

Sir-Tech/US Gold 

RP 

5 

[1104] 

28 

95 

87 

15 

Magic Carpet 2: The Netherworlds (C) Bullfrog/EA 

AC 

57 

[1739] 

25 

96 

95 

140 

7th Guest (C) 

Trilobyte/Virgin 

PU 

16 

[1230] 

32 

97 

71 

46 

Realms of Arkania 2/Schwarze Auge 2 Sir-Tech 

RP 

53 

[1514] 

18 

98 

92 

67 

NHL Hockey '95 

Electronic Arts 

SP 

37 

[1493] 

23 

99 

86 

8 

Tyrian (reg) 

Eclipse/Epic 

AC 

84 

[1768] 

20 

100 

98 

111 

Epic Pinball/Silverball (reg) 

Epic 

AC 

3 

[1359] 

24 


Usciti di classifica: 







93 

51 

1942 Pacific Air War 

MicroProse 

SI 

93 

[1460] 



94 

157 

Links 386 Pro/add-ons 

Access/US Gold 

SP 

6 

[1006] 



96 

57 

Roids (regi 

Léonard Guy 

AC 

15 

[1531] 



99 

36 Monty Python's Waste of Time 

(C) 7th Level 

AC 

39 

[1588] 



100 

4 

Extreme Pinball (reg) 

Epic/Electronlc Arts 

AC 

92 

[1789] 



LEGENDA: 

QM = posizione di questo mese 
MS = posizione del mese precedente. 

TS = totale settimane di presenza alPinterno della topi 00. 

Cat = tipologia del gioco (Azione (AC), Strategia (ST), Role Playing (RP), Adventure (AD), Sportivo (SP), Simulazione (SI), Puzzle 
Game (PUH. 

Id = numero identificativo. 

Punti = punteggio ottenuto. 


Commento olla Top 100 di morso 1996 

Il dato più significativo di questo mese è certamente il ritardo ormai cronico con il quale escono i titoli. Questo è certamente un proble¬ 
ma generale per tutta l'industria dei CD ROM game. Moltissimi game attesi per lo scorso Natale non sono usciti e quindi la Top vivacchia 
ancora con i grandi hit del 1995 che stazionano nelle prime posizioni. L'impatto dei titoli usciti regolarmente a Natale non è stato eccezio¬ 
nale e in generale non pare di vedere una grande agitazione nei primi dieci posti che, con l'eccezione di Warcraft 2 che è arrivato in sole 
6 settimane al numero due, sono quasi gli stessi di sei mesi fa: primo Command & Conquer, terzo Descent (in Panorama trovate qualco¬ 
sa a proposito di Descent 2 che prevede molte novità...) quarto Doom 2, quinto Civilization (da 159 settimane in classifica: un record!), 
poi Mechwarrior 2, Galactic Civilizations 1 e 2. Warcraft 1 e al decimo posto Hexen che è uno dei pochi game recenti nella Top. 

I giochi usciti a Natale hanno fatto davvero poca strada: il seguito di 7th Guest, 11th Hour, pluririmandato, è solo al 40esimo posto Re¬ 
bel Assault 2 di Lucas scende addirittura di 4 posizioni e ritorna al 49esimo posto. Stabili o quasi attorno al cinquantesimo posto TFX2 di 
Ocean e Gabriel Knight 2 di Sierra Qui secondo me (basta dare un'occhiata a quanti sequel ci sono in giro...) il vero problema è la paura 
delle case di rischiare e in generale la poca creatività che c'è in giro. 

In attesa dei ritardatari (tra questi il più atteso da tutti rimane Quake della ID...) arrivederci al mese prossimo. MS 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


273 












Loral 

GT200 Image Generator 

Loral Advanced Distributed Simulation è una unità operativa della Loral Corp., una 
società costituita da 150 aziende con più di 40 mila dipendenti ed un fatturato di oltre 
6 miliardi di dollari. Loral ha iniziato lo sviluppo di generatori di immagini real-time nel 
1985 e nel complesso ha venduto più di 400 sistemi in tutto il mondo, principalmente 
Ima non solo) per applicazioni di simulazione nel training militare e civile, in particolare 
lavorando su grandi sistemi collegati in rete special purpose ad alta velocità. Infatti la 
Loral è molto forte in applicazioni distribuite in real-time stretto e queste sue capacità 
le hanno permesso di essere una delle aziende a capo del programma di ricerca 
SIMNET ISIMulation NETworkmg) sponsorizzato e supportato dal Dipartimento della 

Difesa statunitense 

di Gaetano Di Stasio 


L'ultimo Image Generator nato in ca¬ 
sa Loral è la piattaforma GT200, utilizza¬ 
ta per applicazioni «virtual-reality ba- 
sed» sia in ambito civile-militare che in 
ambito ludico, grazie alla totale 
modularità del sistema che lo 
rende perfettamente dimensio- 
nabile in base alle singole esi¬ 
genze, massimizzandone inol¬ 
tre l'economicità di impianto e 
di gestione. La modularità è 
dunque un aspetto molto cura¬ 
to, fondamentalmente per due 
motivi: l’azienda produttrice 
può raggiungere in tal modo le 
economie di scala necessarie 
per competere in un mercato 
molto difficile e selettivo; il 
cliente acquista prodotti con 
una vita media nettamente più 
lunga e quindi ammortizzabili 
su un periodo temporale più 
ampio. Infatti ipotizzare soluzio¬ 
ni diverse per diversi carichi di 
lavoro vorrebbe dire da un lato 
produrre poche decine di unità 
all'anno per ciascun modello e 
caricare su di essi tutti i costi di 
ricerca, sviluppo e realizzazione 
moltiplicati per il numero di 
versioni in catalogo, dall'altro la 
rapida obsolescenza dell'inve¬ 
stimento. Con un unico model¬ 
lo base invece, le energie inve¬ 
stite in ricerca e sviluppo si 
verticalizzano minimizzandosi, 
cresce la produzione, si abbat¬ 
tono i costi e si preserva l’inve¬ 
stimento del cliente grazie alla 
simmetricità con cui è possibi¬ 
le far crescere la stazione grafi¬ 
ca al crescere delle esigenze 


operative. Infatti a partire dal modello 
base (con una sola Pixel Processor 
Board si raggiunge già una velocità di 
picco di circa 20M pixel al sec) è possi¬ 


bile accrescere la potenza nominale an¬ 
che di un ordine di grandezza, aggiun¬ 
gendoci nuovi sottosistemi grafici in pa¬ 
rallelo, fino ad un massimo di 12 Pixel 
Processors. 


Considerazioni generali 

Seguendo lo schema a bloc¬ 
chi rappresentato in figura (ve¬ 
di fig. 1), a grandi linee un si¬ 
mulatore è solitamente scom¬ 
ponibile in due elementi fonda¬ 
mentali: un Host Computer ed 
un Image Generator (IG). Ciò 
vuol dire che in generale i si¬ 
mulatori professionali non gira¬ 
no su un solo super computer, 
ma su una rete di sistemi e 
sottosistemi ognuno dei quali 
specificamente studiato e pro¬ 
gettato per risolvere al meglio 
un determinato problema; solo 
tutti insieme infatti possono 
sperare di raggiungere quella 
potenza elaboraliva necessaria 
a creare scene iper-realistiche 
ed a farle sperimentare in real- 
time stretto ad oltre 30 (rame 
al secondo. 

In questo gioco al massa¬ 
cro, all'ultimo Mips e MFIops, 


LORAL 

Advanced Disiributed Simulation 
13810 SE Eastgate Way 
Suite 500 Bellevue. WA 98005 
USA 

Tel 12061957-3216 
Fax: 1206) 746-1335 
Personaggio chiave: 

Rose Fechko, Marketing 



274 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 

































VIRTUAL REALITV 



il super computer costruito dalla Loral si 
pone nella categoria più importante e ri¬ 
spettata, quella indicata sotto il nome di 
Generatore di Immagini. 

Il primo anello può essere rappresen¬ 
tato da un Host Computer vero e pro¬ 
prio (ovvero da un calcolatore di proces¬ 
so separato fisicamente dal sottosiste- 
ma grafico), oppure in applicazioni me¬ 
no onerose da uno o più embedded 
processor; ciò si verifica nelle worksta¬ 
tion grafiche di medio ed alto profilo, di 
categoria SGI Omx ad esempio, in tal 
caso abbiamo uno o più processori ed 
uno o più sottosistemi grafici connessi 
su bus e chiusi in uno stesso chàssis. 
Fra i compiti principali dell'Host Compu¬ 
ter citiamo quello di interpretare i se¬ 
gnali di controllo provenienti dalla o dal¬ 
le cabine di pilotaggio e di tradurli nei 
corrispondenti effetti video-audio-mo- 
tion; su di esso inoltre gira il modello 
matematico che riproduce la risposta 
del veicolo che si sta simulando (un car¬ 
ro armato, un caccia, un elicottero o un 
aereo civile) sia in funzione dei comandi 
impartiti sia in funzione del carico, delle 
condizioni operative e meteorologiche, 
e delle altre unità schierate sul campo, 
sia amiche che nemiche; inoltre l'Host 
Computer si occupa solitamente della 
rilevazione delle collisioni, della gestio¬ 
ne della strumentazione di bordo (pen¬ 
siamo ad esempio alla plancia di un 
B747 o di un Tornado le cui funzionalità 
devono essere fedelmente riprodotte), 
dei calcoli balistici per il controllo della 
traiettoria dei proiettili, dell'impatto sul 
target e delle relative conseguenze in 


Figura I 

Componenti fonda¬ 
mentali di un sistema 
di simulazione 


termini ambientali e percettivi (esplosio¬ 
ne, fuoco, fumo, gestione dei danni su¬ 
biti ed arrecati), della evoluzione delle 
condizioni meteorologiche (velocità del 
vento, pressione e temperatura in fun¬ 
zione dell'altezza), della composizione e 
dell'evoluzione della foschia, della neb¬ 
bia e delle nubi, della loro tipologia, 
estensione, compattezza. 

Si comprende dunque la tremenda 
complessità a cui si va incontro tentan¬ 
do di riprodurre sinteticamente la natu¬ 
ra, badando bene alla verosimiglianza 
delle scene e agli effetti dinamici, cine¬ 
stetici. visivi e sonori. A questa com¬ 
plessità inoltre devono essere aggiunti, 
in ambito militare, tutti quegli effetti, 
quelle manovre e quelle procedure tatti¬ 
che vitali in alcune condizioni operative 
e che bisogna assolutamente riprodurre 
perchè, nella realtà, possono salvare vi¬ 
te umane se adottate con la dovuta 
tempestività e consuetudine. È infatti 


particolarmente curata la gestione del 
fumo tattico con un complesso modello 
matematico che ne descrive l'evoluzio¬ 
ne nel tempo in funzione delle condizio¬ 
ni atmosferiche. Il grosso sforzo com¬ 
putazionale necessario è giustificato 
dalla grande importanza di questo stru¬ 
mento di difesa, in termini di sostanzia¬ 
le aumento delle possibilità di sopravvi¬ 
venza. Nei casi critici è possibile infatti 
mascherare la propria posizione grazie 
alla conseguente fitta foschia, riducen- 
do il raggio d'azione dei sensori di indi¬ 
viduazione ed intercettazione del nemi¬ 
co, e utilizzare eventualmente una sen- 
soristica più sofisticata di quella adotta¬ 
ta dagli avversari; ciò permette di av¬ 
vantaggiarsi degli effetti, psicologica¬ 
mente devastanti, dell'isolamento e del 
disorientamento in cui si viene a trovare 
il nemico II fumo tattico viene sprigio¬ 
nato col lancio di granate o razzi sia da 
aria che da terra, ordigni di serie sui car- 


Figura. 2 

Diagramma a blocchi 
con la struttura delle 
connessioni dei vari di¬ 
spositivi nella catena di 
simulazione II GT200 è 
schematizzato eviden¬ 
ziando le schede elet¬ 
troniche principali e le 
relative connessioni sui 
bus interni 


Simulalion Network 


Verso altri 
GTZOOs 


I?Hnìèr(» 


Sim HOST 


: ace (Ethernet) 



| Tape || Disk 

1 


CIP 

IG HOST 


Polygon Distribution Bus 


DPP 


Pixel Distnbution Bus 




I/O Bus (SCSI-2) 


Load Bus (VME-64) 


□ 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 


275 













































































VIRTUAL RE ALI TV 



Una foto della scheda 
Video Genetator. « ru¬ 
bata " dutanie una ses¬ 
sione di prove hardwa¬ 
re nei laboratori della 
Loral 


ri armati statunitensi di classe MI AI e 
su quelli tedeschi Leopard II. utilizzati 
comunemente per generare barriere di 
fumo allo scopo di oscurare la propria 
posizione durante le ritirate (magari per 
sottrarsi al fuoco incrociato nemico), 
per togliersi da una posizione critica o 
non più difendibile oppure per soccorre¬ 
re l'equipaggio di un veicolo in difficoltà 
Questo metodo è estremamente effica¬ 
ce in quanto l'oscuramento si verifica 
solo dopo pochi decimi di secondo dal 
lancio dei razzi e persiste almeno per al¬ 
cune decine di secondi o anche per di¬ 
versi minuti, in funzione delle condizioni 
meteorologiche ed in particolare dell'in¬ 
tensità del vento Chiaramente tutto de¬ 
ve essere simulato con una accuratezza 
estrema, tenendo conto anche della 
eventuale presenza di vento, del valore 


della temperatura e della pressione at¬ 
mosferica in termini di persistenza, dis¬ 
sipazione e localizzazione della foschia. 

Infine nell'Host sono codificate ed 
immagazzinate tutte le informazioni sul 
territorio (conformazione ed idrografia), 
fino al dettaglio della conformazione del 
suolo, con risoluzioni al decimetro, per i 
sistemi di simulazione di mezzi blindati. 

Nella cabina di un simulatore di un 
carro armato, ad esempio, l'Host Com¬ 
puter gestirà dunque la strumentazione 
di bordo illuminando di verde il led che 
abilita il cannoniere a ricaricare l'obice, 
gestendo il sistema elettronico di pun¬ 
tamento e/o acquisendo ed interpretan¬ 
do i comandi del motorista. L’Host, in 
funzione dei comandi ricevuti e delle 
condizioni al contorno, comanda poi la 
Graphics Pipeline che ricalcolerà e ridi¬ 


segnerà la nuova scena, con una fre¬ 
quenza fino a sessanta volte al secon¬ 
do Il link fra i due sistemi e realizzato 
dal CIG Front End, una funzione run-ti- 
me normalmente assolta da un softwa¬ 
re che gira su una embedded CPU Tra 
le funzioni che esso garantisce citiamo 
la decodifica dei messaggi di gestione 
inviati dall'Host, la gestione della lista 
dei modelli e del database, il controllo 
del livello di dettaglio delle scene, il cal¬ 
colo del campo visivo ed alcune elabo¬ 
razioni grafiche preliminari quali ad 
esempio l'ordinamento dei poligoni 

Come indica lo stesso nome, la 
Graphics Pipeline e un percorso se¬ 
quenziale ad elevato parallelismo inter¬ 
no che include uno o piu Polygon Pro¬ 
cessor, uno o piu Pixel Processor, uno 
o piu Frame Buffer. Il primo trasforma 
le entità geometriche (i poligoni) della 
scena dalle coordinate del mondo vir¬ 
tuale a quelle dello schermo dei visori. Il 
Pixel Processor riempie e/o copre i poli¬ 
goni con colori e/o texture, esegue l'eli¬ 
minazione delle superfici nascoste e 
l’anti-aliasing. Il Frame Buffer immagaz¬ 
zina l'immagine e la dirige verso il siste¬ 
ma di visualizzazione, che nel nostro 
esempio è costituito da quattro visori 
posti sui tre periscopi del motorista, 
con un campo visivo di 60x15 gradi, e 
sul periscopio mobile dell'artigliere 

Struttura hardware del GT200 

Il sottosistema grafico della Loral, 
per essere sfruttato al meglio, deve es¬ 
sere supportato da un Host Computer 
opportunamente dimensionato che si 
occupi di tutto ciò che non sia compu¬ 
ter grafica, e che dia in pasto al GT200 
le modifiche da apportare alla nuova 
scena da rappresentare e visualizzare 



Questa immagine generata in real-ttme dal GT200 dimostra le qualità di Questa macchina nel gestire database ipercomplessi e le capacità di testure rendering Si 
nota il grado di trasparenza di alcuni alberi e della vegetazione, da cui e possibile scorgere i dettagli degli oggetti in secondo piano 


276 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 



VIRTUAL REALITV 



Anche la gestione delle 
linee nascoste e molto 
efficace Inolile ogni 
oggetto risponde all'in¬ 
terazione con gli ogget¬ 
ti esterni, animandosi e 
modificandosi, asse¬ 
condando ad esempio 
l’effetto di una esplo¬ 
sione. 



Hi EU 

mu 3 1., :in 

tmu itÉfani 


Se dalle considerazioni riportate, vi è 
sembrato duro il lavoro a cui è sottopo¬ 
sto l'Host Computer, vi assicuro che 
quello a cui è sottoposto il Generatore 
di Immagini in termini di resa fotoreali- 
stica e di e frante rate» non è affatto da 
meno; anzi per raggiungere queste pre¬ 
stazioni si progettano sistemi ad hoc, 
con una struttura hardware «inconsue¬ 
ta» ad elevato parallelismo interno (vedi 
fig 2), prettamente special purpose e 
quindi estremamente efficaci quando si 
tratta di manipolare pixel 

La computer grafica interattiva impo¬ 
ne esigenze molto diverse, in funzione 
degli scopi e degli obiettivi, affrontate 
generalmente da Image Generator di¬ 
mensionati ad hoc Per esempio, un si¬ 
mulatore di volo utilizzato per allenare 
alle procedure di decollo e atterraggio 
richiede solitamente immagini molto 
dettagliate dei possibili aeroporti di inte¬ 
resse ma sono generalmente assenti al¬ 
tri oggetti in movimento Invece un si¬ 
stema di simulazione in rete, di tipo mi¬ 
litare, in cui sono connessi simulatori di 
carri armati e di elicotteri per operazioni 
multisquadra su un campo in larga sca¬ 
la, richiede una riproduzione degli og¬ 
getti in primo piano molto fedele ed ac¬ 
curata e la gestione di una grande quan¬ 
tità di eventi in parallelo (esplosioni, 
proiettili traccianti, bombe fumogene, 
razzi illuminanti, fumo, acquisizione e 
gestione dei segnali provenienti dalle 
cabine) e di oggetti in movimento. En¬ 
trambe queste mansioni possono ovvia¬ 
mente essere svolte dal GT200, sce¬ 
gliendo l'opportuna configurazione 
Il sistema GT200 consiste di 4 tipi di 
schede elettroniche, ciascuna delle qua¬ 
li assolve ad un determinato compito 
(vedi fig. 2) Abbiamo il CIG Interface 
Processor (CIP) che interfaccia il siste¬ 
ma con le periferiche, l’Host Computer 


e gli eventuali altri sistemi GT200, di¬ 
sposti in rete per abbattere qualunque 
limite prestazionale; il Database Poly- 
gon Processor (DPP) che lavora sull'im¬ 
magine a livello di poligoni, coadiuvato 
da quattro Ì860; il Texture Tiler Pixel 
Processor (TTPP) che è il cosiddetto 
Pixel Engine cioè il sottosistema che la¬ 
vora sui pixel occupandosi della gestio¬ 
ne dei colori, delle texture, dell'elimina¬ 
zione delle superfici nascoste e dell'an- 
ti-aliasing Infine abbiamo il Video Gene¬ 
rator (VG), ovvero il Frame Buffer, dove 
viene memorizzata l’immagine ed a cui 
possono essere connessi fino a quattro 
display indipendenti in parallelo. 

Il GT200 è disponibile in due configu¬ 
razioni: GT200T, GT200C. Il primo mo¬ 
dello è alloggiato in un tower cabinet do¬ 
tato di 8 slot e può ospitare al più 4 Poly- 
gon Engine (DPP), 4 schede TTPP (Pixel 
Engine) ed un Video Generator (VG). Il 
secondo modello invece si differenzia 
per la generosità dello chàssis essendo 
alloggiato in un rack da 19 pollici di lato 


per un totale di 21 slot liberi. In esso 
possono essere montati fino ad 8 DPP, 
12 TTPP ed al piu 3 VG per complessive 
dodici uscite video indipendenti 

Il GT200 usa una architettura a bus 
distribuito per connettere le varie com¬ 
ponenti invece di una rigida architettura 
a pipeline. In tal modo il sistema opera¬ 
tivo è in grado di sfruttare a fondo, ed in 
parallelo, ciascuna scheda Polygon e 
Pixel Engine, senza cicli inoperosi, gra¬ 
zie alla ripartizione bilanciata del carico 
di lavoro fra le vane componenti 
hardware 

Dal grafico in figura vediamo un Si- 
mulation Network che connette l'Host 
Computer (Sim HOST) con la o le cabi¬ 
ne di pilotaggio, per la lettura e la ge¬ 
stione dei sistemi di controllo e della 
strumentazione dei veicoli. Sulla Image 
Generator Interface poi, sono connessi 
in rete l'HOST e i GT200: ne possiamo 
avere infatti più di uno, per raggiungere 
qualsiasi livello prestazionale Piu 
GT200 si rendono necessari ad esem- 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 


277 



VIRTUAL REALITY 



Estremamente curata 
anche la gestione della 
foschia dovuta ad in¬ 
cendio o al fumo tatti¬ 
co 


pio in un sistema di simulazione, magari 
sotto SIMNET, che prevede la presenza 
di alcune decine di simulatori in azione 
congiunta in una stessa missione, 

Dalla CIG Interface Processor (CIP) 
deriva il Load Bus, un bus dati a 64 bit 
su cui sono connesse tutte le schede 
del GT200, Video Generator compresi. I 
frame da elaborare sono costituiti da 
poligoni, a loro volta costituiti da pixel: 
ogni poligono è una superficie texturiz- 
zata costituita da tre o quattro lati. I poli¬ 
goni, se visibili, sono elaborati e genera¬ 
ti dai Database Polygon Processors (do¬ 
tati di quattro 186 O per DPP, per un 
massimo di 32 complessivi), per poi 
passare internamente attraverso il Poly¬ 
gon Distribution Bus ai Texture Tiler 
Pixel Processor (TTPP, i Pixel Engines) 
che si occupano della gestione dei colo¬ 
ri, delle texture, dell'eliminazione delle 
superba nascoste e dell'anti-aliasing. 
Infine in cascata il tutto viene scaricato 
sul Frame Buffer del Video Generator 
attraverso il Pixel Distribution Bus, fino 
al completamento dell'immagine; dopo¬ 
diché avviene la visualizzazione. 

In tal modo è possibile elevare di 
molto le prestazioni di picco dando la 
possibilità ai processori impegnati a ge¬ 
nerare porzioni di immagine poco com¬ 
plesse. di non rimanere inattivi Questo 
aspetto è di vitale importanza in applica¬ 
zioni dinamiche dove sono largamente 
utilizzati effetti speciali e database con 
regioni molto dense di particolari e det¬ 
tagli. 

Il massimo numero di poligoni dise¬ 
gnati su un singolo canale (una uscita 


video) è di 120 mila al secondo; ciò vuol 
dire che al massimo con 8 DPP disposti 
in parallelo si possono raggiungere teo¬ 
ricamente il milione di poligoni visualiz¬ 
zati al secondo (120*8). Questo numero 
dipende dal frame-rate (cioè dal numero 
di frame, di immagini, visualizzate in un 
secondo; si può arrivare fino a 60) e dal 
numero di canali presenti (ovvero di 
uscite video). Considerando infatti una 
configurazione che prevede 360 mila 
poligoni al secondo, un frame rate di 30 
Hz (30 immagini al secondo) e 4 canali 
video, si arriva nel complesso al piu a 
3000 poligoni per canale al secondo 
(360/30*4). 

Ogni scheda TTPP processa pixel ad 
una velocità di oltre 19 milioni di pixel al 
secondo, raggiungendo picchi speri¬ 
mentati di oltre 216 milioni nella confi¬ 
gurazione massima con 12 TTPP. 

Il sistema GT200 può inoltre suppor¬ 
tare fino a 12 canali video indipendenti, 
con 3 sottosistemi VG Ogni canale può 
essere un differente punto di vista 
all'esterno del veicolo o dei veicoli si¬ 
mulati, ed ognuno di essi mette a di¬ 
sposizione un campo di vista che può 
andare dai 0,5 gradi fino ai 75, sia in 
verticale che orizzontale Inoltre i quat¬ 
tro canali video indipendenti per ogni 
VG possono proiettare immagini in 
quattro modalità grafiche diverse: per 
esempio l'interfaccia può supportare 
contemporaneamente la risoluzione di 
640x240 per i display posti sui tre peri¬ 
scopi anteriori mentre adottare la 
768x768 per il display posto sul perisco¬ 
pio mobile del cannoniere (si può arriva¬ 


re fino ad una risoluzione di 1280x1024 
pixel). 

Per massimizzare la flessibilità e la 
modularità del sistema è possibile con¬ 
figurare il proprio GT200 in maniera del 
tutto arbitraria. Inoltre il nuovo approc¬ 
cio utilizzato per l’eliminazione delle li¬ 
nee nascoste, chiamato MASK buffer, 
velocizza ulteriormente, ed in maniera 
sostanziale, le capacità del motore grafi¬ 
co. MASK buffer elimina infatti sia gli 
oggetti che i poligoni nascosti da altri 
oggetti o superfici in primo piano, se¬ 
guendo una metodologia meno vinco¬ 
lante e rigida della procedura di Z-buffe- 
rmg, che lavora non a livello di oggetti e 
superfici ma a livello di pixel. 

Si affianca al MASK buffer un'altra 
tecnica volta a ridurre il peso computa¬ 
zionale del calcolo dinamico di una sce¬ 
na: la riduzione della risoluzione dell'im¬ 
magine nelle zone nebbiose o fumose 
Infatti gli effetti di fumo dovuti ad 
esempio ad una esplosione, o alla pre¬ 
senza di fumo tattico, estremamente 
frequenti in simulazioni militari, solita¬ 
mente occupano una larga parte dello 
schermo sovraccaricando di lavoro gli 
IG. Da uno svantaggio potenziale si pas¬ 
sa invece ad ottenerne un vantaggio 
concreto, riducendo la risoluzione delle 
immagini ad 1/4 nella porzione di scher¬ 
mo in cui è visualizzata l’esplosione Mi¬ 
scelando le due immagini a differente 
risoluzione si riescono ad ottenere ri¬ 
sparmi che arrivano anche al 75% del 
peso computazionale altrimenti soppor¬ 
tabile, senza alcun degradamento per¬ 
cettibile della scena visualizzata 

I renderer del GT200 gestiscono dai 
due agli otto milioni di texture, e di que¬ 
ste ben 1024 possono essere visualiz¬ 
zate contemporaneamente Queste tex¬ 
ture sono memorizzate in 32 bit in mo¬ 
dalità RGBW, ovvero 8 bit per Red, 8 
per Green e Blu e 8 bit per il Weight, 
ovvero il livello di «trasparenza" della 
texture, estremamente importante ad 
esempio nella visione attraverso il fo¬ 
gliame Questo approccio aumenta in 
maniera determinante il realismo delle 
scene fino a raggiungere la qualità foto¬ 
grafica. 

Conclusione 

La struttura hardware del GT200 e 
stata molto ben studiata e progettata, 
almeno per quanto riguarda l'architettu¬ 
ra di base ed in particolar modo nelle 
soluzioni adottate per raggiungere il 
perfetto bilanciamento delle varie com¬ 
ponenti in ogni configurazione; alcune 
scelte tecnologiche invece sembrano 
un po' datate (gli 186 O ad esempio) Il 
software di sistema sembra invece 


278 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 






VIRTUAL REALITV 



Oueste quattro immagini rappresentano una stessa scena vista in tre condizioni ambientati dilterenti. Nel primo caso l’immagine è stata ripresa durante un 'ora cen¬ 
trale del giorno Ile ombre sono estremamente cortei Nella seconda immagine abbiamo una foschia fitta dovuta al fumo tattico sparato probabilmente dal nemico 
atrofizzante per favorirsi la ritirata, infatti il vento e sostenuto ed il ponte e stato distrutto per rallentare l'avanzata Nella terza foto invece l'attacco avviene alle pri¬ 
me ombre della notte, te tenebre sono squarciate da razzi che illuminano a giorno il campo di battaglia Nella quarta ed ultima foto é visibile la stessa immagine del¬ 
la loto precedente ma vista attraverso il periscopio ad intensificazione di luce di un carro armato in fase di avvicinamento al luogo delle operazioni 


molto robusto ed efficiente grazie an¬ 
che alle continue revisioni ed aggiorna¬ 
menti a cui è stato sottoposto dal 1985 
ad oggi: un sistema completo per la 
creazione e la gestione di ambienti 
ipercomplessi denominato VI- 
STAWORKS, compatibile inoltre con le 
workstation della Silicon Graphics, uti¬ 
lizzate normalmente in ambito profes¬ 
sionale come macchine entry-level o 
stazioni di lavoro. 

Analizzando il sistema grafico sono 
stati individuati alcuni potenziali colli di 
bottiglia su cui vale la pena soffermarsi, 
e che emergono in alcune configurazio¬ 
ni critiche della macchina. 

In generale i «colli di bottiglia» («bot- 


tle-neck») possono limitare pesante¬ 
mente le prestazioni complessive del si¬ 
stema e sono da ricercarsi nel dimen¬ 
sionamento del CIG Front End e della 
Graphics Pipeline. Infatti se il Front End 
diviene troppo esigente in termini di ve¬ 
locità di risposta, è possibile che il sot- 
tosistema grafico si «segga» e ponga 
un limite invalicabile nei tempi di rispo¬ 
sta, rendendo inefficace ogni incremen¬ 
to delle potenzialità a monte: in tal caso 
è fondamentale espandere il sistema o 
scorporare alcune funzioni ed associarle 
ad altri IG. 

Un altro collo di bottiglia è da ricer¬ 
carsi fra il Polygon ed il Pixel Processor. 
Infatti l'elaborazione dei poligoni avvie¬ 


ne normalmente dagli oggetti piu vicini 
ai più lontani. I poligoni piu vicini chiara¬ 
mente sono di dimensioni più generose 
nello spazio dello schermo rispetto a 
quelli relativi agli oggetti più distanti, ciò 
vuol dire che nella prima parte della fa¬ 
se di elaborazione della immagine, il 
Polygon Processor può trasformare piu 
poligoni di quanti il Pixel Processor pos¬ 
sa gestirne, mentre invece accade il 
contrario durante l’elaborazione degli 
oggetti più lontani e della scena sullo 
sfondo w 


Gaetano Di Stasio e raggiungibile tramite MC-lìnk 
alla casella MC7400 e tramite Internet all'indirizzo 
MC7400@mchnki 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


279 






W Q 

Il V 


Windows 95 

Tecniche operative standard, scorciatoie, trucchi 

prima parte 


Sono passati ormai parecchi mesi dal fatidico 24 agosto 1995. data ufficiale di nascita 
di Windows 95 II pacchetto Windows 95 ha battuto ogni record di vendite ed è stato 
via via affiancato da una sene di applicazioni scritte (anche se per ora sono in 
prevalenza quelle riscritte) proprio per Windows 95, applicazioni sia della Microsoft 
che delle altre principali case software. In questi mesi molti vecchi utilizzatori del PC si 
sono convertiti al nuovo prodotto e molti nuovi utilizzatori del PC hanno fatto il proprio 
periodo di noviziato proprio con Windows 95. che si è indubbiamente, e come lutti 
avevamo previsto, imposto come il sistema operativo standard per i PC classe IBM 

di Francesco Petroni 


Lo scopo principale dì questo articolo 
è quello di fare il punto della situazione 
riferita ai e sei mesi dopo», da una pane 
riproponendo quelle che sono le moda¬ 
lità operative fondamentali di Windows 
95 (ne vedremo alcune) e dall'altro ana¬ 
lizzando i vari fronti di avanzamento che 
il nuovo sistema operativo offre ai pro¬ 
pri utilizzatori (ne vedremo alcuni). 

In particolare, per quanto riguarda 
l’analisi delle modalità operative vigenti 
in Windows 95, vi proporremo alcuni 
esercizi, esposti in forma tabellare, da 
eseguire passo passo. I primi saranno 
assolutamente elementari, gli altri un 
poco piu complessi Lo svolgimento de¬ 
gli esercizi risulterà utile non solo per i 
novizi, per usare la stessa terminologia 
di prima, ma anche per quelli che si re¬ 
putano esperti e che sicuramente trove¬ 
ranno descritto qualche comando che 
non conoscevano. 

Antefatto 

A quanti di voi, le prime volte che 
avete usato Windows 95, è capitato di 
esclamare «ma come caspita si fa a co¬ 
piare un file con questo coso ? », o una 
frase simile, piu o meno colorita? 

In Windows 3,x esisteva il File Mana¬ 
ger che serviva a varie cose, ad esem¬ 
pio a copiare i file 

In Windows 95 il File Manager non 
c'è piu (in realta c’è... ma pochi lo san¬ 
no) Questo significa che per copiare 
un file ci deve essere qualche altro si¬ 
stema. 

Tra le figure a corredo trovate una 


Tabella che illustra ben 12 modi diffe¬ 
renti (ma ce ne sono tantissimi altri, 
magari varianti di uno dei dodici descrit¬ 
ti) per copiare un file con Windows 95 

Questo lo diciamo per chiarire fonda¬ 
mentalmente due cose. 

La prima è che è sbagliato voler fare 
con Windows 95 le stesse operazioni 
che ci eravamo abituati a fare con Win¬ 
dows 3x. ed in questo gli utenti di PC 
che cominciano con Windows 95 sono, 
paradossalmente, avvantaggiati. 

La seconda è che non è detto che 
per fare una certa operazione sia prati¬ 
cabile una sola modalità operativa. Ad 
esempio per copiare un file, da una car¬ 
tella creata sul disco C al disco A, ci so¬ 
no tanti sistemi II problema allora po¬ 


trebbe diventare un altro «quale dei 
cento sistemi per copiare un file è il mi¬ 
gliore?». 

La risposta a questa stupida doman¬ 
da e che non c'è un metodo migliore in 
assoluto Quale sia il metodo migliore 
dipende da caso a caso. 

Un buon utilizzatore di Windows 95 
ne conoscerà più di uno e lo sceglierà a 
seconda della situazione contingente 
(es. copia di un solo file, o di più file, 
posizione «fisica» e «logica» dei file da 
copiare, situazione del Desktop, uso 
della tastiera o del mouse, ecc ) Un uti¬ 
lizzatore «pivellino» ne conoscerà solo 
uno e userà sempre quello, anche se, 
in certe situazioni contingenti, non è il 
più comodo. 



Figura 1 - Windows 95 
Finestre altiancate 
per copiare meglio . 
Vediamo una situato¬ 
ne operativa m cui et 
sono due cartelle a- 
perte ognuna delle 
quali e vista secondo 
una modalità di visua¬ 
lizzazione differente, 
quella di sopra in vista 
Dettagli, quella di sotto 
in vista Icone Grandi 
Click con il tasto destro 
sulla Barra delle Appli¬ 
cazioni ed appare il 
menu di scelta rapida 
che permette di sce¬ 
gliere come vedere le 
due finestre, affianca¬ 
te. nei due sensi op¬ 
pure sovrapposte Co¬ 
me ai vecchi tempi, 


280 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 




























WINDOWS 


L'installazione di Windows 95. 
Caricate tutto! 

La procedura di installazione di Win¬ 
dows 95 propone numerose alternative. 
La cosa migliore è scegliere da sé cosa 
installare, abbondando con gli accessori 
e con i programmi di servizio Molte 
delle funzionalità più interessanti di 
Windows 95 sono offerte proprio dagli 
accessori che non vengono, chissà per¬ 
ché, installati dalle modalità standard. 

Ad esempio, se avete una macchina 
Multimediale, dovete installare tutti gli 
accessori MM, se usate i servizi di Po¬ 
sta di Internet, potete installare MS Ex¬ 
change. che oltre a svolgere Servizi di 
Posta Elettronica su Rete, è in grado di 
colloquiare nelle due direzioni anche 
con Internet. 

Anche la possibilità, comodissima, di 
vedere in Anteprima i file, senza doverli 
aprire, è legata all'installazione di uno 
specifico accessorio. 

Altre due cose interessanti riguardo 
l'installazione. 

La prima è che anche se installate 
tutto ci sono una sene di programmi 
che rimangono nascosti Ne citiamo al¬ 
cuni. 

I primi due sono le versioni per Win¬ 
dows 95 dei due più importanti compo¬ 
nenti di Windows 3.x, il File Manager e 
il Program Manager (figura 2). Un buon 
utilizzatore di Windows 95, anche se ha 
anni di esperienza con Windows 3.1, li 
deve ignorare. 

Altri sono il classico (nel senso che 
c’era anche in Windows 3.x| SYSEDIT. 
speciale editor utilizzabile solo per i file 
di sistema, come l'AUTOEXEC BAT. il 
CONFIG.SYS, il WIN INI, ecc 

Un discorso a parte menta il REGE- 
DIT (figura 3), l’Editor del registro di 
configurazione. È lo strumento operati¬ 
vo avanzato che consente di modificare 
le impostazioni del Registro di Configu¬ 
razione del Sistema, che è una sona di 
database organizzato gerarchicamente 
in cui sono memorizzate le informazioni 
relative alla gestione del computer In 
generale la configurazione si esegue 
con i normali controlli di Windows e le 
varie impostazioni del sistema vengono 
automaticamente registrate nel databa- 


Eserclzi di COPIA DI FILE con gli strumenti di WINDOWS 9S 


Supponiamo t» aver già creato, sui Desktop di Windows 95, una Cartella chiamata PROVA COPIA 
contenente una dozzina di Ma. che par semplicità chiamiamo FILE! FILE2 ecc 
E anche ponto* c/eare ’wa DOS’ tale Canada Naàasarcffto Prg A 0 indichiamo coma fare 


P'9 

Operazione 

Passi 

AO 

Creazione dada finestra DOS 
di una Cedette sul Desktop. 
p<ena di Documenti 

Chiudere tutte le finestre e tutte le appkcaztoni attive 

Inserire neTunttà A un dischetto con una dozzina di file chiamati FILE 1, FILE2. occ 

Eseguire dal pulsante Avvio il comando Programmi Prompt del DOS 

Eseguire l comando DOS (le virgoietle per utilizzare nomi lunghi di f4e e spazi nel nome) 

MD CrtWINOOWSVDESKTOPV PROVA COPIA" 

COPY A:V C:\WINDOWSVDESKTOPrPROVA COPIATA 

Uscire dalla Finestra DOS. con il comando EXIT 

Constatar» la presenza deila Nuova Cartella sul Desktop 

Al 

Copta di un File 
con il comando Invia A 

Aprire la Cartella PROVA COPIA 

Cttc con • tasto destro sul Me FILE1 

Comando Invia A Floppy da 3.6 pollici (A) 

A.2 

Copta ift una Cartella 
con tt comando Invia A 

Selezionare su! Desktop la Cartella PROVA COPIA 

Cttc con « tasto destro suda Cartella 

Comando Invia A Floppy da 3.6 pollici (A) 

Net floppy viene creata una Cartella 

A3 

Copta di p«u File 
con a comando Invia A 

Apnre la Cadetta PROVA COPIA m una qualsiasi delie quattro modalità di visualizzazione 

Per selezionare più Me si può 

fare clic sul primo e Ctrl die sugù altri (selezione discontinua) 
fare clic sul primo Me e Stufi die sutruflimo (selezione DA A) 

tracc»a»e un rettangolo, con un Che e poi spostando il mouse, che contiene • file desecrali 
Cttc con l tasto destro su uno dei Mes selezionati (attenzione a non perdere la selezione l) 
Comando Invia A Floppy da 3,6 pollici (A) 

A.4 

Copta di un Fde 
con i comando Copia 

Apnre la Cadetta PROVA COPIA 

Clic con il tasto destro sul Me FILE1, por Comando Copia 

Apnre la Cartella RISORSE DEL COMPUTER 

Cttc con il tasto destro sulla risorsa Floppy da 3,6 pollici (A), poi Comando Incolla 

A 5 

Copta a pii File 
con il comando Copia 

Apnre la Cadetta PROVA COPIA 

Selezionare con uno dei metodi descritti, più Mes 

Cttc con « tasto destro su uno qualsiasi dei Mes selezionati, poi Comando Copia 

Apnre La Cartella RISORSE DEL COMPUTER 

Cttc con il tasto destro suda risorsa Floppy da 3,6 pollici (A), poi Comando Incolla 

A.6 

Copta di un Fie 
usando la Cartella 

Risorse del Computer 

Apnre la Cartella RISORSE DEL COMPUTER 

Navigare alia ricerca detta Cadetta 

WINDOWS'DESKTOPVPROVA COPIA 

Clic con il tasto destro sul fle FILE1. poi Comando Copia 

Navigare à i ricerca delia Risorsa Floppy da 3.6 pollici (A) 

Cttc con U tasto destro tutta risorsa, poi Comando Incolla 

A.7 

Copta di piu Ftte 
usando la Cadetta 

Risorse del Computer 

Aprire la Cadetta RISORSE DEL COMPUTER 

Navigare atta ricerca deità Cadetta 

WlNDOWS'DE SK TOPVPROVA COPIA 

Selezionare con uno dei metodi descritti, più Mes. poi Comando Copia 

Navigare ala ricerca detta Risorsa Floppy da 3.6 pollici (A) 

Che con il Usto destro suda risorsa, poi Comando Incolla 

Al 

UMazo dei comandi di tastiera 
Varianti dei Prg A.4. A ». A.6. A.7 

Invece di usere il Manu di Scalta Rapida, usare 1 comandi di tastiera 

Ctrl C. per Copiar# N Me o I Me» selezionati 

Ctrl V. per Incoiare tt fila o i Mas selezionali 

Al 

Utilizzo del programma 

e del comando COPIA 

Navigar» atta ricerca detta Cadala 

WINDOWSVDESKTOPVPROVA COPIA 

Che con il tasto destro sul file FILE 1 poi Comando Copia 

Navigare aita ricerca detta Risorsa Floppy da 3.8 pollici (A) 

Che con tt tasto destro sulla risorsa, poi Comando Incolla 

A 10 

UtAzzo del programma 

Gestione delle Risorse 
e detta tecnica Drag and Drop 

Eseguire dal menu Avvio il programma Programmi Gestione Risorse 

Navigare atta ricerca detta Cadetta 

WINOOWSVDESKTOPVPROVA COPIA 

Selezionare a file FILE 1 

Trascinarlo in alto a emisi»» sulla Risorsa Floppy da 3,6 pollici (A) 

A 11 

Utilizzo del programma 

Gestione delle Risorse 
del comando COPIA 
o detta tecnica Orag and Drop 
Vertenti dei Prg A t. A.10 

Eseguire dal menu Avvio II programma Programmi Gestione Risorse 

Navigare aMa ricerca detta Cadetta 

WINOOWSVDESKTOPVPROVA COPIA 

Selezionare con uno dei metodi deserti!, più Mes 

Copiarli con t comandi Copu e Incolla (tastiera o menu di scelta rapida), oppure 

Trascinarli m atto a smisti» tutta Risorsa Floppy da 3,6 pollici (A) 

A 12 

Apertura di due Carte** dalla 

Cadetta Risorte dal Computer 
tecnica Copia ed Incolla 
tecnica Menu di Scelta Rapida 
tecnica Drag and Drop 

Aprire la Cadetta RISORSE DEL COMPUTER 

Navigare alla ricerca detta Cadetta 

WINOOWSVDESKTOPVPROVA COPIA e poi doppio che per aprirla 

Navigare alta ricerca della Risorsa 

Floppy da 3.6 pollici (A) e poi doppio de per aprirla e mostrarla come Cadetta 

Chiudere la Cadetta RISORSE DEL COMPUTER 

Che con il Usto destro tutta Barra dette Apphcazioni e selezionare Affianca Orizzontalmente 
in tale maniera si vedono affiancate te due cadette PROVA COPIA e FLOPPY A 

Operare ‘a vista’ sfruttando ludi i metodi visti prima. in particolare il metodo Orag and Drop 


Windows 95 - Tabella che illusila 12 modi differenti pei copiare file 

In Questa tabella indichiamo dodici modi differenti pei copiare un hle da una Cartella sul disco C ad un di¬ 
schetto posto sull'unita A Questa è una delle carattenstiche più sconcertanti d> Windows 95 per lare una 
stessa operatone ci sono decine di modi differenti 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


281 























WINDOWS 


* '*• fi*» 5>—" y~to» Oo~» io~. i 

[ST ZUI UFF^I fTT ril^im 


33 




Figura 2 - Windows 95 - 
File Manager e Program 
Manager di Windows 
3.11 

Personalmente sono 
dell'idea che chi vuole 
avvicinarsi correttamen¬ 
te a Windows 95 e vuo¬ 
le conoscerlo al meglio, 
deve spogliarsi di tutte 
le sue precedenti cono¬ 
scerne Ad esempio la 
perfetta conoscenza di 
Windows 3 1. e quindi 
del suo Program Mana¬ 
ger o del suo File Mana¬ 
ger. non sono di nessun 
aiuto, anzi in genere so¬ 
no controproducenti, 
nel senso che è sbaglia¬ 
lo. m Windows 95. pen 
sare m termini di Crup^ 
pi. Programmi. Direc¬ 
tory, ecc Ciò nonostan 
te tra i programmi in do 
tazione di Windows 95 

ci sono anche un PROGRAM EXE e un WINFILE EXE Non vengono installali dalla procedura standard, e 
Quindi chi li vuole se h deve andare a pescare per conto proprio nella Cartella Windows 



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t»e*or» mone 6 M*. 

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Figura 3 - Windows 95 - 
Regedit 

Una delle novità piu rile¬ 
vanti di Windows 95 e 
costituita dal registro 
delle configurazioni, una 
speciale cartella » inter¬ 
nai - nella quale Win¬ 
dows 95 memorizza 
tolte le impostazioni 
hardware e software 
della macchina Ha una 
organizzazione gerarchi¬ 
ca per cui è abbastanza 
facile, usando l'apposito 
Strumento REGEDIT. 
andare a controllare, e 
al limite, a modificare 
dal di dentro le vane im¬ 
postazioni Il REGEDIT 
e sensibile al concetto 
di profilo, nel senso che 
se piu utenti usano, con 
differenti impostazioni, 
la stessa macchina, 
ognuno può accedere 

alla propria porzione di registro di configurazione II REGEDIT 6 accessibile anche da Rete per consentire, m 
una Azienda di grandi dimensioni, l'Amministrazione Remota di computer e utenti 



se di configurazione, per cui è rara la 
necessità di dover intervenire a mano 

Modalità operative fondamentali, 
ovvero i due o tre concetti che 
occorre assolutamente 
padroneggiare 

Risorsa, Documento, Cartella, Colle¬ 
gamento Cominciamo con questi quat¬ 
tro termini. 

La filosofia, se vogliamo fare i teorici, 
o l’operatività, se vogliamo fare i pratici, 
di Windows 95 si basano anche su que¬ 
sti quattro concetti 

Pei Risorsa si intende qualsiasi ele¬ 
mento usabile con il computer, sia un 
oggetto di tipo hardware, come le peri¬ 


feriche, la rete, le unità a disco, sia un 
oggetto di tipo software, come le car¬ 
telle. i file, i file di programma o i file di 
dati. 

La Cartella è un contenitore di file o 
di altre cartelle gerarchicamente inferio¬ 
ri (figura 4) 

Per chi conosce Windows 3.x la Car¬ 
tella è una quasi novità, nel senso che 
unifica il concetto FISICO di Directory, 
proprio del DOS. con il concetto LOGI¬ 
CO di Gruppo, proprio di Windows 3.1 
Windows 95 supera questo dualismo 
nel senso che quando si crea una car¬ 
tella in pratica si crea una directory e vi¬ 
ceversa, anche se questo l’utente no¬ 
vellino può tranquillamente ignorarlo. 

Per quanto riguarda il Collegamento 


e bene riferirsi al termine della versione 
m inglese di Windows 95, ovvero Short- 
cut, che significa scorciatoia Si può 
creare un collegamento ad un program¬ 
ma o ad un file partendo sia dal Desk¬ 
top che da una cartella di qualsiasi livel¬ 
lo gerarchico E quindi per lanciare il 
programma o per aprire il file si fa un 
doppio click sull’icona che identifica il 
collegamento. 

Ad esempio se si deve scrivere un 
documento lungo lo si può piazzare, co¬ 
me collegamento, direttamente sul De¬ 
sktop sul quale può rimanere per tutto il 
periodo in cui ci si lavora. 

Quando non serve averlo cosi a por¬ 
tata di mano lo si può spostare nella 
cartella di destinazione finale Oppure si 
possono creare una serie di collega¬ 
menti allo stesso programma, magari 
realizzandoli per copia, per piazzarli nel 
le varie cartelle in cui possono essere 
utili. 

In altre parole un collegamento è un 
modo per accedere il piu velocemente 
possibile ad un file, sia esso un pro¬ 
gramma sia esso un documento 

Infine il concetto di Documento Si 
dice che Windows 95 e un sistema 
operativo Document Based. Si fa click 
con il tasto destro, sul Desktop o su 
una zona vuota di una Cartella, ed ap¬ 
pare il Menu di Scelta Rapida che pro¬ 
pone, tra le varie voci, la voce Nuovo e 
poi Nuova Cartella o Nuovo Collega¬ 
mento Poi il menu propone la creazio¬ 
ne di Documenti di vario tipo Come 
possibilità del menu di scelta rapida ap¬ 
paiono quindi la creazione e l'uso di do¬ 
cumenti e non l'apertura o il lancio di 
programmi, È peraltro chiaro che se si 
crea, ad esempio, un nuovo Documen¬ 
to Word, Word viene comunque chia¬ 
mato in causa 

È evidente il ribaltone della logica 
operativa, che in Windows 3 11 parte 
dall'applicazione per poi aprire il docu¬ 
mento e in Windows 95 parte diretta¬ 
mente dal documento, che provvede 
esso stesso a lanciare l’applicazione 

Oltre ai quattro termini citati ce ne 
sono numerosi altri che un buon utiliz¬ 
zatore di Windows 95 deve conoscere 
e padroneggiare 

I Menu di Scelta Rapida Questo è 
il nome ufficiale che assume il menu at¬ 
tivato facendo click con il tasto destro 
su qualsiasi oggetto È la modalità ope¬ 
rativa più comoda per il fatto che il me¬ 
nu dipende dal tipo di oggetto selezio¬ 
nato e propone solo le operazioni possi¬ 
bili su quel tipo di oggetto È possibile 
personalizzare, in vari modi, questo me¬ 
nu (lo vediamo in figura 5). 

Un altro termine proprio di Windows 
95 è l Associazione associazione tra 


282 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 







































WINDOWS 



figura 4 - Windows 95 ■ I quattro modi standard per vedere una Cartella 

Abbiamo creato quattro Collegamenti alla stesso Cartella Pannello di Controllo Questo ci permette 
di affiancare tra di loro le quattro cartelle e di confrontare tra di loro i quattro modi, standard di Win¬ 
dows 95. con i quali è possibile vedere le liste tlcone Grandi, Icone Piccole, Lista e Dettagli) Que¬ 
sto significa, tra l'altro, che ogni programma deve avere due Icone, una 32 per 32 pixel e una 16 per 
16 La lista Dettagli Iquella più dettagliataI è operativa net senso elle incorpora una serie di funziona- 
litri, anche queste standard per tutte le liste, che permettono di modificare le larghezze dille vane 
colonne e di ordinare il contenuto della lista rispetto ad una determinata colonna Su ogni elemento 
mostralo da ogni modalità è attivabile il menu di scelta rapida 


File Dan e programma che esegue il file 
dati. 

Se si piazza sul desktop un Collega¬ 
mento ad un file dati oppure si selezio¬ 
na un file dati nella Cartella Risorse del 
Computer è possibile aprire il file con il 


programma associato. Le procedure so¬ 
no o il classico doppio click sul nome 
del file oppure l'opzione Apri, proposta 
dal menu di scelta rapida 

Le varie procedure di installazione 
delle varie applicazioni si occupano di 


creare queste associazioni, ma e possi¬ 
bile per l'utente sia «trasgredire» (basta 
premere Shift prima del click con il ta¬ 
sto destro per attivare l’opzione Apri 
con, che propone di aprire il file usando 
altre applicazioni) sia creare proprie as¬ 
sociazioni (il comando è Visualizza - 
Opzioni - Tipo File, dal menu di qual¬ 
siasi Cartella). In figura 6 vediamo la se¬ 
quenza delle operazioni necessarie per 
creare una nuova Associazione. 

Altra grossissima novità è il comando 
Anteprima, che consente di visualizza¬ 
re il contenuto di un file senza doverlo 
aprire. È immediatamente eseguibile, 
ma non per tutti i tipi di file, dal menu di 
scelta rapida. 

Passando ad analizzare gli strumenti 
operativi ne citiamo tre tra i piu impor¬ 
tanti in assoluto: 

- il programma Gestione Risorse 

(l'eseguibile si chiama EXPLORER.EXE. 
e lo vediamo in figura 7) che ingloba sia 
le funzioni del vecchio File Manager che 
quelle delle due cartelle Risorse del 
Computer e Risorse di Rete presenti 
sul Desktop. Dalla figura si evince chia¬ 
ramente come anche le risorse di rete 
siano immediatamente accessibili Nel 
caso della figura la macchina è connes¬ 
sa in rete con altre sei macchine, chia¬ 
mate AULAO, AULA1, AULA2... e SER¬ 
VER. In altre parole una qualsiasi mac¬ 
china vede in maniera paritetica le pro¬ 
prie risorse e le risorse messe a dispo- 




Frgura 5 - Windows 95 - L'apoteosi del Menu di Scelta Rapida 

Il menu di scelta rapida e. per !’utilizzatole del computer, lo strumento operativo più semplice e quindi più comodo da usare Con il tasto sinistro del mouse si sele¬ 
zionano gli oggetti, di qualsiasi tipo essi siano, cartelle, file, risorse di qualsiasi genere. Con il tasto destro del mouse si attiva sempre il menu di scelta rapida lalias 
Quick Menu, alias PopUp Menu, ecc.l che mostra tutte possibili operazioni sull'oggetto. Poiché l'ultima voce del piccolo menu è sempre Proprietà è possibile, at¬ 
traverso questa strada, visualizzare, ed in certi casi sedare, le varie impostazioni dipendenti dal tipo di oggetto 


figura 6 - Windows 95 - Creazione di Associazioni. 

Esiste sempre il vecchio, ed in fondo comodo, sistema di assegnare ai vari tipi di file proprie specifiche estensioni les. EXE, DOC, WK4. ecc. I Questo consente al¬ 
le procedure di installazione dei vari applicativi di creare delle associazioni tra specifici tipi di file, identificati dalla estensione, e programmi con i quali questi vengo¬ 
no eseguiti Questa associazione, che è anche la base tecnica che consente l'organizzazione Document Based di Windows 95. può essere personalizzata dall'uten¬ 
te che puO creare proprie associazioni Inetta figura una associazione tra i file DBF e il programma Excel! o eseguire delle associazioni dinamiche, aprendo un docu¬ 
mento con un programma che non e quello standard. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


283 




































































WINDOWS 




Figura 7 • Windows 95 - Gestione delle Risorse hi famoso Explorer) 

Per i nostalgici del File Manager, oltre che un fratello piu brutto del File Manager hi programma si chiama come Quello di Windows 3 x, WINFILE EXEI. c e il pro¬ 
gramma Gestione delle Risorse (che. molto piu efficacemente, in inglese si chiama ExplorerI Permette di vedere sulla sinistra la ramificazione delle cartelle e piu 
in generale, delle risorse del sistema, e sulla destra l'elenco dei file contenuti nella cartella selezionata 

Figura 9 ■ Windows 95 - Pulsante Avvio e programma Trova - Come trovare un file perduto 

Giustissimo La funzionalità di ricerca di un file deve essere una funzionalità di sistema e non più una funzionalità interna di un prodotto Con Windows 95 e quindi 
possibile cercare un file nel cui interno ci sia la parola BUONGIORNO, indipendentemente dal prodotto con cui la parola stessa e stata scritta e quindi daI tipo di file 



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anni 


Figura 9 - Windows 95 ■ Common Dialog Box ■ File Apri 

La normale finestra File Apri, comune a tutte le applicazioni. 6 completamente rivoluzionata, rispetto a quella di Windows 3 x Si tratta di un mirti File Manager che 
permette anche di creare delle nuove Cartelle, oppure di copiare e/o cancellare dei file sfruttando il menu di scelta rapida 


Figura IO - Windows 95 -1 profili utente utilissimi anche in casa 

Si può lare in modo che. al lancio di Windows 95. venga chiesta una chiave di accesso che identifica un utente al quale è connesso un Profilo, ovvero una modalità 
di lavoro con Windows 95. specifica di quell'utente Citiamo tre possibili utilizzi dei profili In una Casa in cui utilizzano lo stesso computer un padre, che ci lavora, e 
un figlio che ci gioca Un’Azienda in cui piu persone lavorano sulla stessa macchina per lare cose differenti Un Azienda in cui si voglia configurare pesantemente il 
modo di lavorare di una certa classe di utilizzatori, ad esempio impedendo l'accesso a determinati programmi o funzionalità 


sizione dalla rete Se si ipotizza un 
hardware di rete ad alta velocità un 
utente può, in certi casi, non accorgersi 
del fatto che sta utilizzando risorse 
messe a disposizione dalla rete. 

In figura 8 vediamo l'applicazione 
Trova File, attivabile dal primo ramo del 
menu di Avvio o, addirittura, dal Desk¬ 


top premendo il tasto F3. L'aspetto in¬ 
teressante. e per certi versi rivoluziona¬ 
rio, è che le funzionalità per trovare un 
file (supposto che lo si sia perduto! ven¬ 
gono spostate dall'interno dei vari appli¬ 
cativi. al sistema operativo. Si può cer¬ 
care per nome, con le classiche clauso¬ 
le DOS (wildeard. ecc.) ma anche per 


data e addirittura indicando una 0 più 
parole sicuramente contenute nel file 
che si sta cercando e del quale non ci si 
ricorda il nome. 

In figura 9, infine, vediamo la Com¬ 
mon Dialog Box File Apri, utilizzata da 
tutte le applicazioni Windows 95 in cui 
occorra aprire un file. In essa e attivo il 


284 


MCmicrocomputer n 160 - marzo 1996 
































































WINDOWS 


tasto destro del mouse e sono attive 
una serie di funzionalità, ad esempio 
quella che permette di creare «al volo» 
una nuova cartella. 

Una funzionalità piu matura di Win¬ 
dows 95 è quella che consente di crea¬ 
re dei Profili Utente Non è obbligato¬ 
ria, la si può attivare dalla finestra di dia¬ 
logo Proprietà Password, disponibile 
nel Pannello di Controllo. 

Se è stata attivata, al boot del siste¬ 
ma un utente può digitare il suo nome e 
una sua password (nota solo a lui). A 
questo punto può modificare le impo¬ 
stazioni del sistema senza influenzare le 
impostazioni degli altri utenti, Esiste un 
utente di default, quello standard di una 
macchina sulla quale non siano stati an¬ 
cora attivati i profili. 

Non è un metodo del tutto sicuro. 
Basti pensare, lo vediamo in figura 10, 
che i vari profili dei vari utenti vengono 
semplicemente piazzati in una cartella 
Profiles, sottostante la cartella Win¬ 
dows (non lo dite a nessuno !). 

Le vecchie applicazioni DOS 

In tantissime Aziende vengono anco¬ 
ra utilizzate applicazioni gestionali che 
«girano» sotto DOS e magari ne sfrutta¬ 
no l'interfaccia a carattere. E chiaro che 
la Microsoft, nel progettare Windows 
95, ha pensato anche a questi utenti ai 
quali deve essere garantito un sistema 
operativo in grado di far girare, magari 
meglio del precedente, tutte queste ap¬ 
plicazioni. Windows 95 doveva diventa¬ 
re, tra le altre cose, il miglior DOS per le 
applicazioni DOS, garantendo a tutte le 
applicazioni il rispetto delle proprie parti¬ 
colari esigenze, in termini di memoria, 
in termini di modalità video utilizzata, in 
termini di particolari settaggi hardware 
utilizzati. 

Abbiamo eseguito una serie di instal¬ 
lazioni. sia per necessità di lavoro, sia 
per sperimentare il comportamento di 
Windows 95. 

In generale non abbiamo riscontrato 
nessuna difficoltà se non, in qualche ca¬ 
so. la necessità di mettere a punto qual¬ 
che particolare della configurazione. Vi 
raccontiamo, nella tabella B, e docu¬ 
mentiamo con le due figure 11 e 12, le 
varie prove eseguite su Borland dBase 
III. Borland Quattro Pro SE (quello di 
MC), DOOM 2 e AutoCAD 12 C per 
DOS. 

Vi rimandiamo alla tabella ma riportia¬ 
mo qui dì seguito alcune considerazioni 

Esistono in generale due modi per 
eseguire le applicazioni DOS. Uno che 
fa convivere l'applicazione DOS con 
Windows 95, ed un altro, da utilizzare 
nei casi di applicazioni DOS più «osti¬ 


che», che prevede il boot della macchi¬ 
na direttamente in modalità DOS. Nel 
primo caso è possibile eseguire piu ap¬ 
plicazioni, DOS e Windows, e sono pra¬ 


ticabili i vari sistemi di passaggio tra le 
applicazion attive. Nel secondo caso in¬ 
vece tutto il sistema è dedicato all'appli¬ 
cazione DOS. 


Esercizi sulle Modalità di Esecuzione e di Installazione delle applicazioni DOS in WINDOWS 95 


Viene uUlznU, pei elcunl (tempi, l'ippiKMIOlw EDIT.COM. piesenle nella Cartelle W1NDOWS1COMMAND di Wlndowe li 
Se del caao provale gli esercizi con le applicazioni DOS di proprio Interesse 


P'g 

Operazione 

Passi 

B.1 

Lancio di un programma OOS già 
installalo (il programma EDIT.COM) 

F secuzione dal menu AVVIO della 
'unzione Esegui 

Lanciare dal menu Avvio il programma Esegui 

Digitare 

C:\WINDOWS\COMMANOVEDIT, oppure digitare solamente 

EDIT.COM 

per eseguire l appicazione EDIT (o altra applicazione OOS di cui si conosca II nome) 

Per uscire da EDIT eseguire II comando FILE ESCI 

B.2 

Lancio di un programma OOS già 
installalo (il programma EDIT.COM) 
Esecuzione dalla Cartella 

Risorse del Computer oppure dalla 
Gestione delle Risorse 

Apnre la Cartella RISORSE DEL COMPUTER 

Navigare alla ricerca della Cartella 

C:\WINDOWS\COMMANO 

Trovare e selezionare l'applicazione EDIT.COM 

Doppio ckc per eseguirla, oppure tasto destro del mouse e poi comando Apri 

B.3 

Lancio di In programma DOS già 
installalo (il programma EDIT.COM) 
Esecuzione dalla Finestra DOS 

Lanciare dal menu Avvio il programma Programmi Prompt di MS DOS. poi digitare 

C:\WINDOWS\COMMAND\EDIT 

Per rientrare In Windows 95, dalla finoslra DOS, digitare EXIT 

B .4 

Lancio di In programma DOS già 
installato (il programma EDIT.COM) 
Esecuzione riavviando il sistema In 
modalità MS OOS 

Eseguire dal menu Avvio II comando Chiudi sessione 

Scegliere Riavvia II Sistema In modalità M8 DOS, poi digitare 
C:\WINDOWS\COMMAND\EDIT 

Per rientrare in Windows 95, terminata 1 applicazione, digitare EXIT 

B 6 

Uso di un'applicazione aperta 
in una Finestra OOS 

Un’applicazione DOS con Interfaccia Carattere può essere vista In finestra grafica 

Alt*Invio per awrtchare tra Finestra Grafica e Finestra Alfanumerica 

Clic sulla Iconclna a sinistra nella cornice per II menu dello funzioni della finestra DOS 

Clic sulla Lista a discesa, a sinistra nella barra degli strumenti, per scegliere il carattere 
Modalità valide se l'applicazione si lancia come in Prg B 1. B 2 o 8 3 

B.6 

Creazione di coHegamontl 
con un'applicazione DOS 
dal Desktop 

Clic con il tasto destro sul Oesktop 

Comando Nuova Cartella e chiamare la CarteUa Applicazioni DOS 

Apnre la Cartona Applicazioni DOS 

Tasto destro del mouse e scegliere Nuovo Collegamento 

Utilizzando il pulsanto Sfoglia, scegliere II programma 

C:\WINDOW6\COMMAND\EXIT.COM e confermare per creare il Collegamento 

B.7 

B8 

Creazione di collegamenti 
con un’applicazione OOS 
dalla Cartella 

Risorse del Computer 

Oal Desktop aprire la cartella Risorse dal Computer 

Raggiungere la sottocartella COMMAND nella cartella WINDOWS 

Selezionare il programma EDIT.COM e poi (Ire vananti) 

Orag and Drop darla Cartella Command alla Cartella Applicazioni DOS 

Menu di Scelta Rapida, poi Crea Collogamento. poi Drag and Drop del colleg lo 

Menu di Scelta Rapida, poi Copia, poi Incolla Collegamento 
nella Cartella Applicazioni DOS 

impostazioni standard 
di un collegamento 
con un'appica/tone OOS 

Clic con il tasto destro sul collegamento con l'applicazione DOS e scegliere Proprietà 

Nella pagina Programma 

attivare l'opzione Chiudi all'uscita per rientrare In WIN96 alla fine dell esecuzione 
scegliere la Directory di lavoro, per far si che l'appllcAZione punti ad una cartella 
attivare la funzionalità Cambia Icona per sceglierne una personalizzata 

Nella pagina Memoria 

Memoria Convenzionale impostare la voce automatica 

Memoria Espansa impostare la voce automatica 

Memoria Estesa impostare la voce automatica 

per fare In modo che Windows 95 ottimizzi rutilizzo della memoria 

Nella pagina Schermo 

impostare Schermo Intero, per fare In modo che l'applicazione occupi tutta la videata 
(indispensabile, e comunque rilevata automaticamente, per lo applicazioni grafiche) 
Nella pagina Altro 

B.9 

installazione dell'applicazione DOS 
Borland dBASE III 

Lanciare dal menu Avvio la funzionalità Esegui 

Trovare ed eseguire il programma di Installazione da dischetto, oppure 
lanciare dal menu Avvio il programma Programmi Prompt di MS DOS 

Installare il programma dalla finestra DOS 

Tornare In Windows 95 e creare un Collegamento 
dBase III non ha nessuna necessità particolare 

B.10 

Installazione dell applicazione OOS 
Borland Quattro Pro SE 

Eseguire la nuova Installazione come al punto precedente 

Tornare In Windows 95 e creare un Collegamento 

Quattro Pro SE utilizza la memoria espansa Impostata automaticamente da Windows 95 

B.11 

Installazione dell'appllcazlono DOS 
DOOM 2 

Eseguire la nuova installazione come al punto precedente 

Tornare in Windows 95 e creare un Collegamento 

DOOM 2 utilizza la memoria Impostata automaticamente da Windows e lo Schermo Intero 

B.12 

Installazione detl applcazione DOS 
AutoCAD 12 per DOS 

Eseguire dal menu Avvio il comando Chiudi sessione 

Scegliere Riavvia II Sistema In modalità MS DOS 

Eseguire, da DOS. 1 installazione del prodotto 

Rientrerò In Windows 95 digitando EXIT 

Tornare In Windows 95 o creare un Collegamento 

Attivare, con il tasto destro del mouse, le Proprietà e portarsi sulla pagina Programma 
Scegliere le opzioni Avanzate e Impostare la Modalità MS DOS 

Impostare anche Avvisa prima di entrare In Modalità MS DOS 

Impostare anche Specifica una nuova configurazione MS DOS. e quindi digitare le righe 
del CONFIG.SYS e dell AUTOEXEC.BAT necessarie ad AutoCAD 


Figura B - Windows 95 - Tabella che illustra alcuni modi per utilizzare ed installare applicazioni DOS 
Uno degli obiettivi principali di Windows 95 e anche quello di garantire il funzionamento delle « vecchie» ap¬ 
plicazioni DOS, oltre quello di far comunque girare le applicazioni scritte per Windows 16 bit Per quanto ri¬ 
guarda le applicazioni DOS, queste possono essere eseguite da Windows 95 in svariate maniere, in dipen¬ 
denza delle loro necessità in termini di memoria fad esempio tipo di memoria utilizzataI ed in termini di vi¬ 
deo lad esempio se si tratta di applicazioni con videa te a carattere o videate grafiche) A seconda dei vari 
casi occorre intervenire per definire le proprietà del collegamento Abbiamo provato dai programmi più 
semplici, come il dBase III, ai programmi piu spinti, come i giochi, dei bambini tesempio DOOM 2) o uno 
dei piu recenti AutoCAD per DOS 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


285 



















WINDOWS 



Figura 1 1 - Windows 95 - Applicamoi DOS in finestra . 

A seconda dei casi, Windows 95 mette a dispostone delle applicazioni DOS tutto il video, oppure 
una finestra grafica che simula la videata alfanumerica, permettendo anche di scegliere il tipo di ca¬ 
rattere Mette, se necessario, a dispostone il massimo di memoria convenzionale e/o espansa e/o 
estesa, gestisce il mouse per conto dell'applicazione DOS, ecc In situazioni estreme Windows 95 
è disposto a mettersi da parte per far ripartire il sistema in una modalità MS DOS «pura» 


E sempre consigliabile cercare di uti¬ 
lizzare il primo modo. 

In pratica, si installa l'applicazione 
DOS, si crea il Collegamento e, se ne¬ 
cessario. si interviene sulla sua configu¬ 
razione per «costringerla» a girare in 
modalità Windows 95. Se proprio non ci 
si riesce bisogna provare con la Moda¬ 
lità MS DOS Se anche questa modalità 
dà dei problemi, bisogna intervenire sul¬ 


la configurazione impostando a mano le 
righe di CONFIG.SYS e di AUTOEXEC.¬ 
BAT specifiche per quella applicazione. 

Non è possibile vedere applicazioni 
DOS grafiche in finestra. Quindi se lan¬ 
ciate un'applicazione grafica questa oc¬ 
cupa tutta la finestra. 

É invece possibile vedere applicazio¬ 
ni DOS, con interfaccia a carattere, in fi¬ 
nestra. In tal caso Windows 95 simula, 


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tM Piagni* | c««ne>* | Umm | Separa I 




HonaPlF CW«WOOWS'I>C5lIt»VlUIOC*-l « 

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Figura 12 - Windows 95 - 
Configurazioni spinte 
per le applicazioni DOS 
La modalità estrema e 
duella ir i cui Windows 
95 compie l'estremo 
sacrificio, nel senso che 
la ripartite la macchina 
m modalità DOS. usan¬ 
do anche particolari ver¬ 
sioni del CONFIG SYS e 
dell AUTOEXBC BAT 
valide solo per lanciare 
quell'applicativo Quan¬ 
do si finisce di usare 
l'applicativo, la macchi¬ 
na riparte con Windows 
95 È evidente che 
quando si lavora con 
l'applicazione DOS. nel 
nostro caso l'AutoCAD 
12 per DOS. Windows 
95 non c'è più e quindi 
non e disponibile nes¬ 
suna delle sue funziona- 
lite È evidente che si 

tratta di una scorciatoia, perlaltro molto comoda, che evita all'utente di dover fare te stesse cose a mano, 
magari di dover partire con un dischetto di boot 



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Carttt'corui 


«SJ. 


in una sua finestra grafica, i caratteri del 
video alfanumerico. È possibile sceglie¬ 
re la dimensione del carattere (e conse¬ 
guentemente la dimensione della fine¬ 
stra), Sono attivi comandi di copia, dei 
caratteri, e di incolla, in qualsiasi altra 
parte, anche in applicazioni Windows 
95. È possibile, premendo Alt+lnvio 
switchare tra le due modalità video 
Come documentato dalla tabella B, si 
può dire che nell'utilizzo di programmi 
DOS normali per utenti normali non ci 
sono problemi, se non la necessita di 
impostare qualche settaggio particolare, 
peraltro previsto e quasi sempre ricono¬ 
sciuto automaticamente da Windows 
95 Qualche problema con i programmi 
più esigenti, ad esempio i videogiochi. 
Nei casi estremi, come detto, si usa il 
DOS di Windows 95. 


L'elettrodomestico Windows 95 

Come noto, la Microsoft ha da tem¬ 
po una sua linea di prodotti Home de¬ 
stinati ad un utilizzo casalingo, oppure 
ad un utilizzo Small Business. In que- 
st'ultima categoria di prodotti entrano 
ad esempio Publisher e Works, già di¬ 
sponibili per Windows 95. Sono Home 
tutti i titoli Multimediali, come gli ormai 
classici Cinemania, Beethoven, Mozart, 
Stravmsky, ecc., sono Home i nuovi vi- 
deogiochi per Windows 95 come Fury 3 
(figura 13), venduto in bundle con il Joy¬ 
stick Sidewinder 3D Pro. 

Questo significa che anche Windows 
95 è stato pensato per questo tipo di 
mercato: prevede, ad esempio, tutte le 
caratteristiche grafiche, multimediali, 
ecc. necessarie 

Inoltre il Profilo, citato prima, può ri¬ 
solvere i conflitti d'interesse tra padre e 
figli in una casa in cui ci sia ancora un 
solo computer usato da tutti 

Anche io, scusate la caduta nel per¬ 
sonale, ho creato un profilo per i miei fi¬ 
gli (uno per tutti e due) con tutte le car¬ 
telle e i collegamenti ai «loro» program¬ 
mi. Ad esempio in una apposita cartella 
ho sistemato tutti i collegamenti ai gio¬ 
chi DOS. 

Altro aspetto interessante di questo 
orientamento al casalingo e il CD Auto- 
Play, che, quando inserito, parte auto¬ 
maticamente eseguendo il programma 
di lancio II PC casalingo può diventare 
una sorta di Console e il CD la cartuccia 
con il videogioco o l'enciclopedia prefe¬ 
riti. 


Lavorare con due o più computer, 
perché no? 

Windows 95 dispone di numerosissi¬ 
me funzionalità di Rete e di numerosis- 


286 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 
























































WINDOWS 



Piguie 13. 14 - Microsoft Fury 3 e Microsoft Cmemama 96 - Per Windows 95 

La Microsoft ha da tempo preparato una linea di prodotti Home, destinati ad un utilizzo casalingo, oppure ad un utilizzo Striali Busmness In quest'anima categoria 
entrano ad esempio Publisher e Works, che sono già disponibili per Windows 95 Sono Home tutti i titoli Multimediali, come gli ormai classici Cmemama, Beetho¬ 
ven. Mozart Stravinsky, ecc Sono Home i nuovi videogiochi per Windows 95 come il qui presente Fury 3, venduto in bundle con il Joystick Sidewmder 3D Pro 


sime funzionalità di Comunicazione. Il 
principio, se vogliamo anche in questo 
caso filosofeggiare, è che un PC è co¬ 
munque collegabile, sia via Modem che 
con un cavetto., qualsiasi, ad un altro 
computer, oppure, in modalità Remota 
(sempre con il Modem), a servizi di tipo 
BBS, ad Internet, oppure ad una Rete 
remota. Inoltre, se la macchina dispone 
di una scheda di rete, può essere colle¬ 
gata alle altre macchine, sia in una Rete 
Locale di tipo «paritetico» che in Rete 
più complessa, nella quale la macchina 
diventa un Client 

In altre parole la Rete Aziendale ov¬ 
vero la possibilità di condividere risorse 
e di trasmettere informazioni tra le mac¬ 
chine, non è un «optional» ma una do¬ 
tazione «di sene», Ormai in una Azien¬ 
da la scelta di connettere tra di loro i va¬ 
ri PC non presenta controindicazioni, 
neanche di tipo economico, dato il co¬ 
sto attuale delle schede di rete. Win¬ 
dows 95 garantisce tutti i servizi essen¬ 
ziali. a partire dall'autoriconoscimento 
delle schede 

Una volta realizzato il collegamento 
hardware (scheda di rete e/o modem, 
cavetto o cavetti) sono utilizzabili svaria¬ 
ti servizi, primi tra tutti la Condivisione 
e svariati programmi, dal semplice Win- 
Popup (se collegati in rete locale), all'al¬ 
trettanto semplice Hyperterminal (se 
collegati al modem, in figura 15), al 
complesso Exchange, il Client di Posta 
Elettronica utilizzabile sia in Rete Locale 
che in modalità remota ad esempio per 
Internet 

Chiariamo il semplice concetto di 
Condivisione Ipotizziamo una Rete fat¬ 
ta solo di PC con Windows 95 a bordo. 


Ipotizziamo che questa sia stata corret¬ 
tamente installata (in genere se ne oc¬ 
cupa il Plug and Play) e che sia stata im¬ 
postata la specifica Controllo di accesso 
a livello dì Condivisane, e non a livello 
di Utente, come tipologia di Controllo di 
Accesso (questa specifica è quella di 
Default e si imposta dalla voce Rete del 
Pannello di Controllo) 

Su ogni macchina è possibile definire 
una Risorsa come Condivisa. La risorsa 
può essere un intero disco rigido, un 
lettore di CD. una cartella, una stam¬ 
pante Attenzione: non può essere un 
solo file 

Selezionando ad esempio una Cartel¬ 
la presente sul Desktop che si chiama 
PC001 oppure una Cartella che appare 


nella vista Dettagli della Cartella Risorse 
del Computer, si può, attraverso il me¬ 
nu di scelta rapida, definire tale risorsa 
come condivisa. Appare una Box nella 
quale indicare il Nome della Condivi¬ 
sione «ad esempio DATI), il tipo di con- 
divisione, ad esempio Solo Lettura, ed 
eventualmente impostare una Pass¬ 
word 

Da qualsiasi altra macchina e possibi¬ 
le accedere alla risorsa condivisa attra¬ 
verso la Cartella di Desktop Risorse di 
Rete, oppure dal programma Gestione 
Risorse o da qualsiasi situazione, ad 
esempio dalla Finestra File Apri, pulsan¬ 
te Rete, quando occorra selezionare un 
file. 

Va segnalato il fatto che Windows 95 


Figura 15 - Windows 95 - 
Accessorio Hypertermi- 
nal e Configurazione 
del Modem 

Windows 95 dispone 
anche di svariati servizi 
di comunicazione per 
connettere il PC. in mo 
dahta remota, e quindi 
grazie alt'intermediazio- 
ne di un Modem, ad un 
altro PC o ad una rete 
di PC o ad un servizio 
On-Lme Qw vediamo 
da una parte l'Hyperter- 
minai, il programma di 
comunicazione in dota¬ 
zione a Windows 95. m 
azione, e dall'altra Inella 
finestra in primo pianol 
la configurazione del 
Modem Si tratta di un 
fotomontaggio in quan¬ 
to non è consigliabile, e 
forse non e neanche 
possibile, configurare o 

installare il modem, con una comunicazione in atto 



MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


287 




























WINDOWS 



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Figura 16 - Windows 
95 - Collegamento di¬ 
retto tra due computer 
In Windows 95 trovia¬ 
mo anche una specie 
di riassunto delle 
puntate precedenti 
Contiene, in un certo 
senso, lutti gli stru¬ 
menti operativi, tutti i 
servizi, tutte le funzio¬ 
nalità accessorie, che 
sono stati » scoperti » 
nei quindici anni di vita 
dell'Informatica Indivi¬ 
duale Oui vediamo 
l'accessorio Collega 
mento diretto tra due 
computer, che ai tempi 
del. DOS, veniva svol¬ 
to da prodotti di utilità 
tipo il LapLtnk 


adotta la notazione UNC per indicare il 
percorso unico con il quale dalla rete si 
raggiunge la risorsa condivisa. Ad 
esempio dalla finestra DOS è possibile 
digitare «a manina» il comando: 

DIR \\PC001\DATI\".*/s 
per mostrare tutti i file presenti nella 
cartella a cui è stato dato il nome di 
condivisione DATI, e nelle sue sotto¬ 
cartelle presenti sulla macchina PC001. 

Se una delle macchine in rete dispo¬ 
ne di un lettore di CD lo si può condivi¬ 


dere e quindi da qualsiasi altra macchi¬ 
na si possono utilizzare file di Help pre¬ 
senti sul CD, oppure eseguire procedu¬ 
re di installazione da CD. 

In figura 16 vediamo l'accessorio 
Collegamento via cavo, che consente 
di praticare la Condivisione tra due 
computer privi di scheda di Rete. Oc¬ 
corre collegare i due computer attraver¬ 
so la porta parallela o la porta seriale, 
con un cavetto assimilabile a quello in 
dotazione LapLink. Poi si lancia il pro- 


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Figura 17- Windows 95 - Navigazione in Internet con Netscape 2 » e con Microsoft Explorer 2 x in 
Italiano 

Windows 95 è ben disposto nei confronti di Internet. Permette di creare dei collegamenti SLIP o 
PPP e di configurare le vane impostazioni Già disponibili per navigare in Internet con Windows 95 
sono tra gli altri. Nescape 2 0 della Nescape ed Internet Explorer della Microsoft, versione 2.0, sca- 
ricabile direttamente dalle pagine WEB della Microsoft In Windows 95 Plus! c'ó anche una proce¬ 
dura in autocomposizione per la corretta creazione del file con le specifiche del collegamento . 


gramma di Collegamento da ambedue 
le macchine, una delle due va definita 
come Server e deve avere almeno una 
cartella Condivisa. 

L'altra è il Client che, in questa ma¬ 
niera, accede alle risorse messe a di¬ 
sposizione dal Server, 

Sono tante altre le funzionalità lega¬ 
te al collegamento tra due macchine. 
Ad esempio interessantissima è quella 
che si chiama Sincronia dei File che 
serve per riallineare periodicamente 
uno stesso archivio alimentabile da due 
machine differenti (tipicamente un por¬ 
tatile e un desktop). Inoltre, avendo un 
modem, si possono sfruttare una serie 
di funzionalità legate al concetto di Ac¬ 
cesso Remoto Anche in questo caso 
si tratta di un concetto generale che e 
bene padroneggiare. 

Si basa sulla definizione delle specifi¬ 
che di un Accesso Remoto l'uso del- 
I Hyperterminal, si basa sull'uso delle 
specifiche di un Accesso Remoto il col- 
legamento ad Internet, come piu volte 
documentato dalla nostra rivista. In fi¬ 
gura 17 vediamo i due più famosi stru¬ 
menti di navigazione in Internet, il Net¬ 
scape e l'Explorer della Microsoft. 
Ambedue integratissimi in Windows 95 
soprattutto con le loro nuovissime 
«features» 

Conclusioni 

Abbiamo preparato tanto altro mate¬ 
riale su Windows 95, anche in forma 
Tabellare, ad esempio su come utilizza¬ 
re, in una Rete Paritetica, Exchange 
creando su una macchina la Centrale 
di Posta Elettronica e la Rubrica de¬ 
gli Utenti, e abilitando, sulle altre mac¬ 
chine della rete, l'accesso ai vari utenti 
riconosciuti Di questo e di altro parle¬ 
remo sicuramente nel prossimo nume¬ 
ro di MC. 

Per l’intanto non possiamo che con¬ 
fermare quanto tutti avevamo previsto, 
il progressivo diffondersi di Windows 
95, e, a livello personale, il nostro piu o 
meno lento abituarci alle sue nuove 
modalità operative. 

A proposito a quanti di voi è capita¬ 
to, dopo aver lavorato con Windows 
95, di accendere un PC con Windows 
3.x ed aver fatto click con il tasto de¬ 
stro su una Icona, per attivare il menu 
di ricerca rapida? 

Le funzionalità e le caratteristiche di 
Windows 95 sono tantissime e, al di là 
dell'interfaccia amichevole che rende 
facili anche le operazioni più complica¬ 
te, molte di queste sono evolutissime. 
Di alcune abbiamo appena parlato, altre 
le vedremo via via. 

«e 


288 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 

























































FORUM P.A/96 

7 A MOSTRA CONVEGNO DEI SERVIZI Al CITTADINI ED ALLE IMPRESE 

7-11 MAGGIO FIERA DI ROMAfr 

Via Cristoforo Colombo ore 9.00 - 19.00 


E 

PROMOSSO § 

DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 

DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBUCA ? 

e autorità per l'informatica nella pa i 


SEGRETERIA GENERALE ISTITUTO MIDES 
TEL 0616875575 FAX 06168802433 







LIJ..I1J.J..1.1 

i :u>s d'farsesco Pei'om 


Introduzione 

alle tematiche di Workgroup 

di Claudio Petroni e Luigi Sanciti Ili 


Da questo numero inizia una nuova 
rubrica che si pone come obiettivo 
quello di seguire l'evoluzione delle 
tecnologie legate al Networking con il 
Personal Computer e, più in generale, 
all'utilizzo del PC nelle reti di ogni 
dimensione. L'idea di questa rubrica 
nasce dal fatto che la richiesta di 
connettività di ogni genere è sempre 
maggiore e che il mercato si arricchisce 
sempre di più di software che 
contempla, quando non le ha integrate, 
funzionalità ed estensioni classiche per 
il funzionamento in rete. 

Significativo è il fatto che siano nati in 
questi ultimi anni i termini Workgroup, 
Groupware, Enterprise Computing, 
Workflow Management, Downsizing, 
Upsizmg, Chent-Server, ecc. 

Il Networking, ovvero la connettività, è 
un argomento molto vasto Dovremo 
quindi tracciare dei confini che ci 
consentano di poter seguire 
l'evoluzione delle tecnologie 
mantenendo la nostra « vetrina» su un 
buon livello di competenza 
Cercheremo di seguire l'evoluzione di 
quei prodotti identificabili come Sistemi 


Un nostro collega, amico di un noto 
calciatore, è stato invitato da costui per 
una consulenza riguardo l'installazione 
dei tre PC che aveva appena acquistato 
per casa Una delle richieste è stata che 
questi fossero collegati tra loro per po¬ 
ter giocare con alcuni giochi in rete. Al 
momento di installare le macchine, non 
trovando il materiale per collegarle, Il 
nostro collega ha chiesto come mai non 
ci fosse il necessario. La risposta è sta¬ 
ta »Ma non basta Internet?». 

A parte il divertente aneddoto, tutti 
possiamo constatare che, nel tempo, 
siamo passati rapidamente dal PC sta¬ 
zione di lavoro per l'utente singolo al PC 
collegato con altri PC in rete locale 
(spesso ignorando completamente il 


Operativi di Rete, insieme ai loro Server 
di servizi specializzati, insieme ai loro 
servizi interni Ianalizzatori di rete, 
strumenti per inventari, strumenti per la 
distribuzione, ecc.l per finire con gli 
applicativi che incorporano estensioni 
per rete o funzioni di workgroup (i vari 
tipi di agende condivisibili, i gestori di 
progetti, gli stessi programmi di posta 
elettronica, ecc.). 

Parleremo di Novell 4,x e di NetWare 
Lite, di Fault Tolerance e di tecniche di 
Backup, di Lotus Notes, di Microsoft 
Office e BackOffice, di MS Exchange, di 
motori server specializzati IServer di 
Database, di Comunicazioni, ecc.), e di 
altro ancora. 

In questo articolo, non potendo andare 
troppo in là, vorremmo fare una 
panoramica esauriente su cosa è 
successo in questi ultimi anni: 
parleremo un po' della storia di 
Windows for Workgroups, scelto come 
prototipo del networking "peer to 
peer», perché è uno strumento 
completo, con una interfaccia nota a 
tutti e quindi molto adatto a illustrare 
concetti in fondo semplici, ma, in 


perché) Subito dopo ci siamo trovati di 
fronte Workgroup (ma che cosa è?) 
Non abbiamo ancora ben capito cosa 
vuol dire rete locale, che già ci parlano 
di reti globali, ragnatele mondiali, reti 
delle reti, di Internet! 

Ma perché? Stiamo assistendo ad un 
vero e proprio boom dell'interconnes¬ 
sione di PC, ma da cosa dipende? 

Conviene dare qualche punto di riferi¬ 
mento, ripercorrere rapidamente quan¬ 
to accaduto negli anni passati (che non 
sono poi tanti). 

Qualche anno di storia 

Tutti sappiamo che la diffusione del 
PC è dovuta principalmente alla disponi¬ 


quanto nuovi, non privi di qualche 
difficoltà iniziale. Lo paragoneremo a 
NetWare Lite per constatarne analogie 
e differenze. 

Poi passeremo a Windows 95. sia 
perché sarà nostro compagno di viaggio 
per molto tempo, sia perche è 
l'evoluzione di WfW, sia perché 
presenta anche degli aspetti del tutto 
innovativi Poi vedremo quanto ì normali 
prodotti vengono condizionati dalla 
presenza di una LAN e da un sistema di 
Posta Elettronica. Daremo uno sguardo 
ai prodotti che svolgono funzioni di 
«server di qualcosa>• sul server di rete 
<non sarà il caso di vedere in quanti e 
quali casi si usa la parola «SERVER » ?), 
sia dal lato di chi o cosa sfrutta le loro 
caratteristiche, sia dal lato di chi deve 
gestire queste risorse. 

Le illustrazioni che accompagnano 
l'articolo danno una prima idea di alcuni 
dei prodotti che via via proporremo 
negli articoli che seguiranno Inoltre 
mostriamo una tabella con il Glossano 
dei vari termini che, per forza di cose, 
siamo costretti ad utilizzare. 

F.P. 


bilità di software realizzato in modo tale 
da poter essere utilizzato facilmente da 
qualsiasi utente in grado di adoperare 
una macchina per scrivere o una calco¬ 
latrice. Ci riferiamo ai vecchi Lotus 123 
e Wordstar, programmi innovativi e po¬ 
tenti che hanno aperto nuovi orizzonti a 
molti appassionati (tutto sommato, i 
motivi che danno impulso al diffondersi 
di una tecnologia sono rapportabili sem¬ 
pre alla sua semplicità ed efficienza) 

La diffusione di questi primi strumen¬ 
ti di produttività individuale, spesso in¬ 
trodotti di nascosto nelle aziende dagli 
utenti piu intraprendenti, ha via via sen¬ 
sibilizzato le organizzazioni riguardo alle 
potenzialità di queste tecnologie In 
questo periodo sono comparsi i primi 


290 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 




WORKGROUP 



Figure 1,2- Windows 95 - Connettività con Windows 95 

Windows 95 ha la pietesa, ed ha motivi per averla, di diventare il Client per eccellenza pei qualsiasi sistema di rete o di comunicazione Incorpora intatti, oltre agli 
strumenti già visti in WtW. per la condivisane e la connessione di file e stampanti e vari moduli per la messaggistica. altri strumenti che tino ad oggi erano forniti 
solo da terze parti. Tra questi è il caso di menzionare la connessione diretta via cavo tra PC. l'Hypeitermmal per comunicare ed eseguire il trasferimento di file via 
modem, l'accesso remoto che. contrariamente a prima, permette di coilegarsi anche ad altri sistemi di rete che non siano Windows NT Inoltre contiene un Client 
Mail compatibile con i vari standard attuali, compreso Internet, ma soprattutto lancia The Microsoft Network come proprio standard per collegare i computer del 
mondo intero 


prodotti integrati (Framework. Lotus 
123, Symphony) che hanno rappresen¬ 
tato la prima risposta organica alle esi¬ 
genze di automazione che, per la prima 
volta, erano al di fuori degli interessi e 
delle strutture EDP tradizionali Una for¬ 
ma di «automazione libera», affidata al¬ 
le capacità e alla fantasia dell'utente fi¬ 
nale, che, per la prima volta, affrontava 
un problema avendo capacità e mezzi 
per risolverlo in maniera più o meno 
brillante. 

Inevitabilmente, a poco a poco, l'uso 
massiccio di questa tecnologia cambia¬ 
va anche un po' il «linguaggio» nelle 
aziende e le «modalità di produzione» 
subivano delle trasformazioni. Ma l'evo¬ 
luzione degli strumenti non si fermava e 
si ebbe una nuova impressionante ac¬ 
celerazione con la comparsa delle prime 
versioni mature di Windows che, al di là 
delle sue caratteristiche tecniche, ha fi¬ 
nito per imporsi come standard mondia¬ 
le al quale, oggi, tutti quelli che vogliono 
sviluppare strumenti di produttività indi¬ 
viduale (software orizzontale destinato 
ad ogni tipologia di utente) sono co¬ 
stretti ad attenersi. 

Ma se ci domandiamo di nuovo il 
perché di questa accelerazione, vedia¬ 
mo che ancora una volta il motivo prin¬ 
cipale è riconducibile alla facilità d'uso, 
all’interfaccia grafica, alla centralizzazio¬ 
ne dei servizi e delle configurazioni, alla 
facilità con la quale diviene possibile 


passare da uno strumento all'altro. 

Il PC sulla scrivania ormai lo hanno 
tutti ed è un dato di fatto che venga 
considerato strumento indispensabile, 
alla stregua della fotocopiatrice o del 
fax, anche dai più recalcitranti. 

Le prime reti 

Ma la connettività, che è un aspetto 
portante delle configurazioni che oggi 
vengono adottate, che evoluzione ha 
subito? 

Volendo volutamente ignorare gli am¬ 
bienti Mainframe e Mini, si può dire che 


in tutto questo periodo, grosso modo 
nei 10 anni che sono passati dalla nasci¬ 
ta dell’ 123 alla nascita di una versione 
matura di Windows, l'aspetto connes¬ 
sione tra PC interessava quasi esclusi¬ 
vamente ristrettissime aree di automa¬ 
zione e qualche malcapitato studio pro¬ 
fessionale. Il software utilizzato per 
questo tipo di attività era limitato, per 
grandi linee, a due diverse tipologie: 
una di basso profilo ed un'altra un po' 
più performante e dotata di servizi evo¬ 
luti. L'interfaccia o, se vogliamo, gli 
strumenti di amministrazione erano 
sempre spartani e poco «user-friendly». 


Figura 3 - Artisoft Can¬ 
tasti - Nuove funzio¬ 
nalità nella versione 
6.0 

Lantastic. della Arti- 
soft. è staro uno dei 
pioneri nel campo del 
software per reti pari¬ 
tetiche leggere I suoi 
seguaci Imolti negli 
USA. pochi m ItaliaI 
troveranno molte no¬ 
vità nell'ultima versio¬ 
ne la 6 0 Nella 60 in¬ 
fatti il Client vede e 
connette qualsiasi 
Server si trovi sulla re¬ 
te: in modo dei tutto 
naturale le varie unità 
logiche potranno pun¬ 
tare Server Novell. NT o LanManager senza problemi Non mancano alcune interessanti utilità riguardanti la 
sicurezza, con la gestione degli utenti e dei gruppi, dei privilegi, dei tempi e delle modalità di connessione 
concessi agli utenti 



MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 


291 














































































WORKGROUP 


NetWare Drive Connectlona 



linai Vani» 3 03 lll*l 


NslWiwe Oavtco Duvet Voi non 3 03 
Copftighl • 1994 Novell. Ine AM Righli Raiaived 
> Recai 


0 B'oadcaali 
0 Notwoik Waimnyi 


[*NetWare Ho'key- 

CD £neble Holkny 

[B 1 Hotk^y^ue 


‘ Pie* Manager Dupla? 0pironi 

386 Enhanced DOS Seinona " “ 

i M m 

;3° |-frt DjxtoU Saturni. 

□ Global Clivo» 1 Pathi 

Peneanent Connectlona 
□ Unitolo Durino Slertup 

Roiource Dupla? Dpi tona 

0 UimliMv 0 OS QbfnrJa 

D Di»ab(a Conile* W»iw. u . 

£3 IVlIOIIOl 0 liti (oMMMII 

| No» 1 

O Rame Sor! (f> Ijpe Sor! 


01 


^3 


Figura 4 - Novell 
Nelware - Funzionalità 
di settaggio del Client 
per Windows 
La Novell è stata tra le 
prime case a produrre 
sistemi per la connes¬ 
sione di PC e poi, con 
l'arrivo di Windows, a 
produrre le relative in¬ 
terfacce grafiche per 
permettere di usare II 
proprio software dt re¬ 
te anche con Win¬ 
dows. Novell, oltre ai 
Server 3.xx e 4 xx, 
possiede un software 
di rete «paritetico’• il 
NetWare Lite Alla 
stregua dei concorren¬ 
ti permette le opera¬ 
zioni più classiche, 
quindi condivisione e 
connessione di dischi 
e di stampanti . 



C IGROUPMi 011 


EAALPHA\*.* \\PENT90\CDRQM 


04/09/S* 8Q>o: 

274 04/09/94 6 07 0? 
10986 04/09/94 6 07 02 


16/04/95 101004 
20/11/95 1250 42 
06/11/95 114622 


OV* 

\VP€NT90\MAGOTT 


Prlnt Manager 


tante Documento Visualizza Qp/ioni ? 




iGiigraiaBiscBiBi 


Figura 5 - Microsoft 
Windows per Work- 
group - File Manager 
e Prml Manager 
Windows for Work- 
groups non fa nulla di 
più di quanto non fac¬ 
ciano NetWare o Lan- 
r astio. La differenza 
sta nel modo di ese¬ 
guire le stesse funzio¬ 
nalità Condivisione e 
connessione di dischi, 
condivisane di rubri¬ 
che e di stampanti 
vengono effettuate di¬ 
rettamente dal File 
Manager e dal Print 
Manager, strumenti 
che gli utenti di Win¬ 
dows conoscono da 
sempre. Le comples¬ 
se problematiche di rete sono cosi banalizzate: appare una « manina» che porge la periferica interessata o 
un " filo» che collega la periferica offerta da un altro utente 


Cosa e come facessero le macchine 
per lavorare insieme era un mistero al 
quale solo pochi personaggi erano intro¬ 
dotti, meno che mai notai, dentisti, av¬ 
vocati o commercialisti. 

Nelle aziende le piccole isole di auto¬ 
mazione basate su reti di PC erano 
sempre e comunque gestite da perso¬ 
nale tecnico e erano considerate, anche 
dagli stessi tecnici, come un'inutile 
complicazione capace solo di sottrarre 
dati e funzioni al loro controllo e di ge¬ 
nerare problemi di manutenzione «de¬ 
centrati». e quindi fastidiosi da affronta¬ 
re. 

Il software adottato spesso era m- 
soddisfacente ed il panorama delle di¬ 
sponibilità piuttosto scarno. 

Presto si affermò come standard di 
mercato il software di rete della Novell, 
contrastato solo da qualcosa dell'IBM o 
di altre software house più o meno no¬ 


te. Si trattava di software di rete per il 
quale era necessaria una macchina de¬ 
dicata alle funzioni di Server, con conse¬ 
guente dispendio di denaro, e, spesso, 
di un tecnico, impiegato anche part-ti¬ 
me in dipendenza della complessità del¬ 
la installazione, che si occupasse della 
gestione degli aspetti amministrativi di 
rete. Ma era un vero e proprio sistema 
operativo di rete, paragonabile, come 
concezione e disegno, come prestazioni 
e servizi, a sistemi operativi disegnati 
per altre piattaforme hardware per le 
quali la connettività e la multiutenza era¬ 
no realtà consolidate già da diversi anni, 
Le motivazioni più comuni per le qua¬ 
li veniva scelto un ambiente di rete ba¬ 
sato su PC erano la condivisione di di¬ 
spositivi come dischi o stampanti, trala¬ 
sciando spesso la possibilità di inviare 
un file o un messaggio da un PC all'al¬ 
tro, era il poter utilizzare la stessa banca 


dati m più persone contemporaneamen¬ 
te, il poter attingere tutti da una stessa 
fonte informativa 

L'utilizzo di tale ambiente veniva per 
questo ad essere parziale, rendendo 
spesso sovradimensionata la soluzione 
adottata, sia in termini di costo per le 
attrezzature e il software, sia per la ne¬ 
cessità di impiegare una figura tecnica 
che facesse da gestore del sistema. 

Arrivano i nostri 

Nel frattempo il rapporto costo pre¬ 
stazioni dell'hardware aveva raggiunto 
un livello accettabile (processori 386, 
memoria RAM a basso costo, memorie 
di massa sempre più ampie ed econo¬ 
miche), quindi diventava proponibile 
uno scenario in cui le macchine fossero 
chiamate a svolgere più funzioni rispet¬ 
to ad una macchina «stand alone», ad 
esempio ad eseguire contemporanea¬ 
mente, o più o meno contemporanea¬ 
mente, lavori su richiesta dell'utente se¬ 
duto alla tasterà e su richiesta degli 
utenti collegati alla macchina tramite re¬ 
te. 

In sostanza il mercato era maturo per 
la connettività cosiddetta leggera, e i 
grandi del software (ad esempio Micro¬ 
soft con Windows per Workgroup e Lo¬ 
tus, con la sua strategia Working To- 
gether e il suo Notes) decisero che era 
ora di avvicinare il grande pubblico alla 
connettività. 

Tutto sommato, in maniera coerente 
con l'evoluzione degli strumenti di pro¬ 
duttività individuale, per dare una spinta 
in avanti a quanto conquistato con l'am¬ 
biente Windows e i suoi tool, sia di pro¬ 
duttività individuale che di sviluppo, oc¬ 
correva qualcosa che permettesse agli 
utenti una integrazione agevole di risor¬ 
se e dati, che desse sostanzialmente 
circolarità a queste nuove capacità 
dell'utenza. Se con gli strumenti di ulti¬ 
ma generazione si era diffuso un lin¬ 
guaggio nuovo, occorreva far si che 
questo linguaggio circolasse liberamen¬ 
te. 

Il fenomeno è scoppiato quando 
Windows si è presentato con le esten¬ 
sioni per rete e nella sua forma «for 
Workgroups» ponendosi, pur non es¬ 
sendo l’unico prodotto del genere sul 
mercato, come la vera ed unica soluzio¬ 
ne ai problemi di connettività di basso li¬ 
vello 

La sua uscita fu, dal punto di vista 
commerciale, geniale: una unica confe¬ 
zione in cui era raccolto il software, la 
manualistica, due schede di rete, 25 
metri di cavo, un cacciavite ed un video 
e dei cartoni animati che spiegavano co¬ 
me montare le schede, collegare le 


292 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 



























































































WORKGROUP 


macchine, oltre a spiegare il funziona¬ 
mento e il corretto uso del sistema. 

Il prodotto non era costituito da tec¬ 
nologia veramente innovativa, ma era 
solo l'integrazione in Windows di un 
semplice tipo di software di rete con 
caratteristiche comuni ad altri software 
già esistenti. 

Questo prodotto segnò una nuova 
era nel settore per Microsoft, che era 
reduce dall’esperienza Lan Manager. 
Presentava prodotti nuovi ed autonomi, 
in diretta concorrenza con i giganti del 
settore come Novell e IBM 

All’inizio la critica fu tiepida. WfW fu 
accusato di non essere un sistema di 
rete utilizzabile perché privo di un vero 
e proprio sistema di sicurezza, venne 
criticato sulle prestazioni e sulla affida¬ 
bilità. 

In realtà era il primo nato di una serie 
di software di rete ben centrati per ca¬ 
ratteristiche ed area di utilizzo (ricordia¬ 
mo la serie NT e l’ultimo nato, Win¬ 
dows 95). e fu la prova che Microsoft 
aveva deciso di affrontare il problema 
connettività in maniera radicale e com¬ 
pleta. 

Occorreva guardare a WfW come ad 
un software di rete di primo livello che, 
insieme a software di classe superiore, 
avrebbe costituito una gamma di stru¬ 
menti per la connettività completa e di 
grande flessibilità e potenza. 

In un mercato dove spesso si allesti¬ 
va una rete solo per condividere una 
stampante, un prodotto semplice e 
chiaro, di immediato utilizzo, che mo¬ 
strasse facilmente, anche al profano, 
cosa significasse avere a disposizione 
una rete di PC, era il benvenuto: l'im¬ 
portante era collocarlo nel giusto ambi¬ 
to applicativo. Cerchiamo di capire qua¬ 
le. 

L'ufficio e la rete 

Lo scenario è l'Ufficio, anche inteso 
nel modo più estensivo, dove le perso¬ 
ne hanno necessità di una maggiore in¬ 
tegrazione dei mezzi. Ufficio dove in so¬ 
stanza c’è una maggiore necessità di 
collegamento finalizzato alla dinamicità 
nello scambio di file e di messaggi, e 
all'utilizzo di risorse sparse un po’ ovun¬ 
que in Azienda. 

In questo contesto, una rete di PC 
non ha bisogno di grandi capacità elabo- 
rative concentrate (la capacità elaborati- 
va è sparsa un po’ ovunque nella rete), 
non ha bisogno di particolari sistemi di 
sicurezza (non ci sono dati da protegge¬ 
re o eventuali intrusioni da intercettare), 
non ha bisogno di particolari servizi di 
rete (la rete è piccola, con un numero di 
utenti limitato, non svolge servizi di par¬ 


ticolare impegno). Di conseguenza le 
caratteristiche, per rispondere allo sco¬ 
po, devono permettere la condivisione 
di dischi e stampanti, file e programmi, 
permettere lo scambio di file e messag¬ 
gi, avere un minimo di connettività con 
standard diversi. 

Tutto questo era, ed è, la sostanza di 
WfW. Prodotto quindi centrato, purché 
non lo si utilizzi per reti con un gran nu¬ 


mero di utenti o con particolari caratteri¬ 
stiche che lo rendessero in qualche mo¬ 
do «di interesse aziendale» o per reti 
che dovessero fornire performance par¬ 
ticolarmente elevate. 

La connettività ottenibile con WfW 
(ma anche NetWare Lite o simili ) è di ti¬ 
po «Peer to Peer» o «paritetico». In so¬ 
stanza il software di rete è lo stesso su 
tutte le macchine, ogni macchina può 


TERMINE 

SIGNIFICATO 

LAN 

Locai Area Network 

Rete locale, di dimensioni contenute (un ufficio, anche su diversi livelli). 

MAN 

Metropolitan Area Network - Rete Metropolitana 

WAN 

Wide Area Notwork - Rete Geografica 

Reta Locala 

vedi LAN 

Protocollo 

Insieme di regole convenzionali, che vengono seguite da programmi o sistemi operai™ 

per comunicare tra due o piu' terminali Queste tegole vengono stabilite e pubblicale da 
organismi Internazionali 

Networking 

L'insieme delle tecnologie che permettono II collegamento In rote di calcolatori 

Down Slzlng 

1 sistemi Informatici sono sempre basali su una dala architettura quando quesli sono 
portati su architetture di livello Inferiore (o superiora) si parla di Down Slzlng (o Up 
Slzlng). 

Up Slzlng 

vedi Down Slzlng 

Rlght Slzlng 

vedi Down Slzlng 

Enterprise Computing 

Visione globale del sistema Informatico di una azienda, di grandi dimensioni e grondo 
complessità' Nell' E.C. entrano In gioco problematiche di vario genere che finiscono per 
toccare tutti gli aspetti relativi all’automazione o alla connettività' 

Fault Tolaranca 

Tecniche di protezione del dati, proprie del sistemi operativi avanzati. In genero 
provvedono alla duplicazione automatica di dati o di Informazioni sul dall e al recupero 
del settori danneggiali sulle unita' di memoria di massa 

Servar 

Quella macchina o quel programma che mette a disposizione i suol servizi ad altre 
macchine o programmi 

MS Multlplan 

Il primo foglio elettronico di successo 

Mlcropro Wordstar 

Il primo elaboratore di testi di successo 

Ashlon Tate Framework 

Tra 1 primi pacchetti integrali di successo 

Lotus 123 

Tra 1 primi pacchetti Integrali di successo 

Lotus Symphony 

Tra 1 primi pacchetti Integrati di successo 

EOP 

Sigla che Indica l'attività’ di elaborazione elettronica di dall 

Mainframe 

La classificazione del calcolatori prevede la suddivisione in Mainframe, Mini sistemi. 
Workstation e Mlcroslsteml (PC). 

Mini 

vedi Mainframe 

Gateway 

Connessione tra roti con protocolli diversi 

Multitasking 

Multiprogrammazione capacita' di esecuzione di piu' thread da parte di un singolo 
processore mediante la 'commutazione di contesto' 

Commutazione di contesto 

Capacita' di salvare il contesto di esecuzione di un thread per passare ad un altro 

Mulllprocessing 

Esecuzione contemporanea di due o piu' Ihread su processori differenti 

Multlthreadlng 

E’ il multitasking di un sistema operativo che supporla 1 thread 

Thread 

Entità' eseguibile In cui e' suddiviso un processo. 

Power User 

Utente esperto 

Rald 

Classificazione di un Insieme di caratteristiche funzioni legate alle problematiche di 

Fault Tolerance. 1 livelli vanno da 0 a S (o 6 per alcuni venditori hardware). Ogni livello 
definisce le caratteristiche di un aspetto delle tecniche di FT. 

C2 

Classificazione di un Insieme di caratteristiche funzioni legate alle problematiche di 
sicurezza e controllo degli accessi. Il livello C2 e' quello richiesto dal governo 
americano per le forniture di sistemi operativi di rete 

TCP/IP 

Trasmlsslon Control Protocot/lnternet Protocol 

L'insieme delle regole che presiedono al trasporto del dati e al controllo del 
mantenimento della loro forma originale, unito all'insieme di regole che definisce la 
struttura del pacchetti di dati e le metodologie di Indirizzamento 

.25 

Protocollo per l'accesso a reti a commutazione di pacchetto 

ISDN 

Integrated Services Digital Networks Sistema che combina la possibilità' di 
trasmissione di dati fonia e immagini su una sola rete 

PPP 

Point to Point Protocol - Uno del due metodi per Inviare un pacchetto in modalità' 

TCP/IP attraverso la linea telefonica (vedi SLIP). E' il piu’ recente. 

SLIP 

Serial Line Internet Protocol * Uno dei due metodi per Inviare un pacchetto in modalità' 
TCP/IP attraverso la linea telefonica (vedi PPP). E’ molto diffuso 

Club Sandwich 

Tramezzino multistrato che. se confezionato con strati tra loro incompatibili, può' 
risultare Inutile e indigesto 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


293 







































WORKGROUP 


Figura 6 ■ Microsoft 
Windows per Work- 
groups ■ Scambio Oi 
messaggi con il Chat e 
il WmPopup. 

Vediamo due strumen¬ 
ti, presenti in WfW. 
che servono per co¬ 
municare Il multichat 
permette una conver¬ 
satone con un massi¬ 
mo di 8 utenti collegati 
in LAN, una sorta di ta¬ 
vola rotonda in cui 
ognuno dei partecipan¬ 
ti vede Quello che scri¬ 
vono tutti gli altri 
Imancano la telecame¬ 
ra e il microfono per 
lare una telecoriferen- 
zai Nel nostro caso 
"Luigi" ha appena riat¬ 
taccato la cornetta, 
mentre altre tre perso¬ 
ne continuano a parla¬ 
re tra di loro. Un altro 

sistema per inviare dei messaggi è il WmPopup che permette di mandare un messaggio ad un singolo 
utente o a tutti i componenti dì un gruppo dì lavoro. In basso nella figura 6 possibile vedere due finestre 
nella prima si legge un messaggio appena ricevuto mentre nella seconda o si appresta a rispondere a quel 
messaggio 

Una curiosità tè nota la fantasia dei programmatori della MicrosoftI la prima delle due iconcine rappresenta 
il Popup che ha appena ricevuto un messaggio, con il pupazzetto che salta fuori dalla scatola, la seconda è 
un telefono con la cornetta che sobbalza Iicona animata!, segnalando che qualcuno sta telefonando . Il tutto 
è accompagnato da relativo trillo telefonico, 




Impostazioni Modlllca 


w W0RD6VW1WW0R0 E>I 

«V WORO&'WWINTCC'U 




£ * % T ® 

!•»'<' Acwd/Ch»** r. 

Minora Acc#»i ;pn| 

WrPc&*> Wr««* KLJ 




Punirai» Mi 


Figura 7 - Microsoft 
Windows per Work- 
group - Altri servizi di 
rete 

Continuiamo la carrel¬ 
lata sugli strumenti di 
WfW In alto a sinistra 
vediamo l'Analizzatore 
della Rete, che serve 
per controllare chi sta 
utilizzando e cosa del¬ 
la nostra macchina. In 
alto a destra il WmMe- 
ter che serve per vi¬ 
sualizzare, sotto forma 
di grafico, le risorse 
del nostro sistema im¬ 
pegnate per il lavoro 
m locale e per Quello 
svolto per conto di 
chi, dall'esterno, sta 
sfruttando il nostro 
PC Un'altra utility 
molto interessante è il 
Remote Access, che 
permette ad una po¬ 
stazione WfW mobile di collegarsi, tramite una postazione NT. alla rete del proprio ufficio e quindi di usarla 
così come farebbe se fosse fisicamente in ufficio 

Oltre a Queste utility vogliamo citare la presenza di tutti gli strumenti per l'installazione delle schede di rete 
e dei relativi protocolli, nonché le due applicazioni fornite a corredo, Mail e Schedule*, che sono rispettiva¬ 
mente la Posta Elettronica, con tanto di gestione dell'Ufficio Postale, e l'Agenda per la gestione del tempo 
che, basandosi sullo scambio dei messaggi di posta elettronica, è in grado di diventare una sorta di "Agen¬ 
da del Gruppo ». 


—1 Remote Acce»» Monitor 1 ’T* 


Impostazioni 


fare le stesse «attività di rete» di una al¬ 
tra macchina e quindi ogni macchina ha 
pari dignità. Questo tipo di rete permet¬ 
te una connessione di tipo «reticolare» 
tra le macchine e ogni macchina può 
essere collegata contemporaneamente 
alle altre, fornendo risorse o utilizzando 


risorse altrui. L'unico vincolo è che la ri¬ 
sorsa di una macchina sia esplicitamen¬ 
te posta a disposizione degli altri. 

Ma chi prende questa decisione? È 
questo, forse, lo scoglio principale che 
questo prodotto dovette superare al 
momento dell'uscita sul mercato, quan¬ 


do i riflettori e la critica erano puntati su 
di lui. In un sistema tradizionale di rete, 
anche non di PC, esiste la figura 
dell'Amministratore di rete, che è in ge¬ 
nere l'unico depositario dei segreti della 
rete stessa: chi siano gli utilizzatori, 
quali le risorse, chi può fare cosa, quan¬ 
do, perché. Questi erano tutti elementi 
e particolari decisi centralmente e noti 
solo all’Amministratore Anche le risor¬ 
se in genere erano concentrate su mac¬ 
chine precise, per poterle meglio gesti¬ 
re. 

In una rete «Peer to Peer», al contra¬ 
rio, le risorse sono distribuite cosi come 
è distribuita l'Amministrazione. Non esi¬ 
ste un amministratore di rete, ma cia¬ 
scuno è amministratore delle proprie ri¬ 
sorse che gestisce in modo completo: 
può metterle a disposizione degli altri, 
proteggerle con password, addirittura 
revocare, unilateralmente e senza 
preavviso, i permessi di utilizzo. Esiste 
quindi un amministratore per ogni mac¬ 
china collegata in rete. La sicurezza ed il 
controllo, è vero, non esistono, ma fin 
dall'inizio non si voleva che esistessero. 
La capacità di collegamento è lasciata li¬ 
beramente agli utenti, che ne faranno 
un uso tanto migliore quanto migliore 
sarà la loro capacità di utilizzo dello stru¬ 
mento. 

D'altra parte, non succede già con 
Excel e Word? Quanti sono gli Utenti 
Felici che usano Excel per totalizzare ri¬ 
ghe e colonne e Word per scrivere let¬ 
tere? Allo stesso modo avremo utenti 
di macchine in rete che si limiteranno 
ad usare questo strumento per trasferi¬ 
re dei file da una macchina all'altra o 
per utilizzare la Posta Elettronica (per 
quanto anche il solo fatto di poter invia¬ 
re un messaggio di posta elettronica 
può essere realmente un «plus») 

Questo dunque l'obiettivo stabilito, e 
pienamente centrato, per WfW. 


NT Workstation e NT Server 

Contemporaneamente si profilavano 
all'orizzonte gli altri prodotti della linea 
Windows: NT e NT Advanced Server, 
diventati successivamente NT Worksta¬ 
tion e NT Server (anche per meglio 
identificarli a livello di mercato), che so¬ 
no i prodotti di connettività più avanzati 
della gamma. 

NT Workstation, indirizzato al cosid¬ 
detto Power User o utente esperto, e 
NT Server, sistema di rete compiuto e 
ricco di tutte le caratteristiche fonda- 
mentali per un vero e proprio sistema 
operativo di rete: multitasking, fault to- 
lerance, sicurezza, ecc. NT è in pratica 
l'evoluzione di Lan Manager, sistema 
operativo funestato da molti incidenti di 


294 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 





































































WORKGROUP 



Figura 8 - Symantec 
The Norton Admini- 
strator for Network - 
L'amministrazione cen¬ 
tralizzata della rete 
Nella panoramica sui 
software •Life", men¬ 
ta sicuramente una ci¬ 
tazione Questo «The 
Norton Admimstrator 
tor Network - che, a 
fronte di un lieve impe¬ 
gno economico e di ri¬ 
sorse sui PC della rete, 
permette un totale mo¬ 
nitoraggio dei PC colle¬ 
gati Nella figura un 
momento della confi¬ 
gurazione. durante la 
quale si decide quali 
informazioni dovranno 
essere rilevate per 
ogni macchina Sui dati 
dell'archivio risultante 
potranno essere ese¬ 
guite ricerche, totaliz¬ 
zazioni. statistiche, gratici e cosi via Ma non basta, è possibile, con tale strumento, automatizzare Iinstalla- 
zione di software, di qualsiasi tipo, presso i vari utenti al verificarsi di alcune condizioni preimpostate 



TM.C.IWU» 


R 

R IW. 

R CRI 

R HawnManao» 

R 

S RM-wlrtwi0i 

R 

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R 

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R 

R TucfcadFiM 

R 

R pk-o. 


■«MhMUiaM 


>*» «MI 



Figura 9 - Microsoft 
Windows NT ■ Ge¬ 
stione Utenti e Grup¬ 
pi 

Nella nostra panora¬ 
mica è il turno di Win¬ 
dows NT Server, che 
gioca il ruolo di am¬ 
biente di rete a tutti 
gli effetti Le funzio¬ 
nalità che riguardano 
la sicurezza, al contra¬ 
rio di tutti gli ambienti 
"lite v. sono molto so¬ 
fisticate e accurate 
Di un utente che si 
collega al Server, si 
può specificare tutto, 
in termini di privilegi 
e di restrizioni, e si 
può controllare ogni 
sua operazione ese¬ 
guita durante la ses¬ 
sione di lavoro 


crescita che non stiamo ad elencare, ed 
è in diretta competizione con i prodotti, 
testatissimi e superinstallati. della con¬ 
correnza Uno per tutti; la linea NetWa¬ 
re 

NT si presenta come un sistema 
operativo nuovo, interamente a 32 bit, 
di architettura interna moderna ed inno¬ 
vativa, multitasking, multiprocessore, 
con interfaccia grafica, che si propone 
di sfruttare a pieno le caratteristiche 
delle architetture basate su processori 
della famiglia 386 e superiori, con fun¬ 
zionalità di rete integrate e servizi avan¬ 
zati nell’area della sicurezza e della con¬ 
nettività con stazioni di lavoro remote. 

È in sostanza possibile utilizzare la 
macchina per lanciare due programmi 
che lavorano contemporaneamente, de¬ 
finire liste di utenti o gruppi ai quali per¬ 
mettere o negare l'uso delle risorse del¬ 
la macchina, condividere le stesse con 
altri o connettersi alle risorse di altre 
stazioni sulla rete 

Le risorse possono essere sottopo¬ 
ste a controlli piu accurati rispetto ad 
una risorsa di tipo Workgroup. L'utilizzo 
della risorsa è controllato da appositi 
servizi di rete. L'attività dello stesso 
Server può essere analizzata nei tempi 
e nei modi da sofisticati sistemi di mo¬ 
nitoraggio. 

La presenza stessa di un sistema 
operativo di questo genere ha come 
presupposto un impiego di risorse rile¬ 
vante, quindi la macchina ideale deve 
avere le caratteristiche di una macchina 
piu performante dischi, RAM, proces¬ 
sori, tutti gestibili nella loro ampiezza e 
potenza direttamente da un nuovo si¬ 
stema operativo. 

Qual è lo scenario nel quale un siste¬ 
ma basato su NT sarebbe la scelta ap¬ 
propriata'’ Volendo semplificare e cerca¬ 
re degli esempi immediatamente inqua¬ 
drabili, la presenza di NT Workstation è 
giustificata dalla presenza tra gli utenti 
di un «PowerUser» che volesse dare 
fondo alla sua abilità, che volesse sfrut¬ 
tare al massimo i servizi di rete integra¬ 
ti, che volesse mettere a disposizione 
queste risorse potenziate in un sistema 
di diritti e permessi a protezione dei dati 
e delle risorse, con l'ausilio di strumenti 
di controllo e monitoraggio degli usi e 
dei funzionamenti, oppure avesse la ne¬ 
cessità di utilizzare una workstation per 
far girare contemporaneamente piu ap¬ 
plicativi in finestre diverse, permetten¬ 
dogli di passare da un applicativo all'al¬ 
tro semplicemente cambiando finestra. 
Pensate ad applicativi che abbiano la 
necessità di un collegamento telemati¬ 
co «online» con fonti di dati diverse: 
con macchine normali occorrerebbe lan¬ 
ciarli ognuno da una macchina diversa. 


NT Server è in fondo un super set 
delle funzionalità di NT Workstation, o 
forse è meglio dire il viceversa che NT 
Workstation è un subset delle funziona¬ 
lità di NT Server Anche questo è un si¬ 
stema operativo a 32 bit multitasking, 
multithreading e multiprocessore. È do¬ 
tato di funzionalità potenziate per quan¬ 
to in comune con NT, e di funzionalità 
aggiuntive, alcune delle quali di impor¬ 
tanza fondamentale come le caratteri¬ 
stiche di Fault Tolerance. che. nelle 
macchine NT, raggiungono alti livelli 

Anche per NT Server, più che descri¬ 
verne nelle generalità le caratteristiche, 
conviene immaginare uno scenario nel 
quale la sua installazione avrebbe sen¬ 
so. 

È la situazione in cui abbiamo una re¬ 
te di dimensioni medie, alla quale sono 


collegate delle normali postazioni uten¬ 
te. per esempio con DOS o WfW, e/o 
forse qualche postazione NT assegnata 
a qualche Power User, e/o forse qual¬ 
che stazione NT o NT Server asservita a 
qualche compito specifico. 

In questo caso è probabile che le di¬ 
mensioni e le caratteristiche delle risor¬ 
se richiedano una particolare attenzione 
a livello centrale Su una macchina NT 
potrebbe risiedere l'applicazione di ge¬ 
stione del personale (dati per definizio¬ 
ne riservati), ad altre potrebbero essere 
collegate stampanti di particolare costo 
che si vogliano dedicare solo ad un pre¬ 
ciso gruppo di utenti, un'altra potrebbe 
svolgere il compito di Server dedicato ai 
dati, un'altra ancora potrebbe essere 
specializzata per le procedure del labo¬ 
ratorio e così via. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


295 













































WORKGROUP 


Figura W ■ Microsoft 
Windows NT ■ Gestio¬ 
ne del disco 
NT è un Sistema Ope¬ 
rativo a tutti gh effetti 
La formattazione del 
disco e tutte le vane 
attività eseguibili suite 
vane unità di memo¬ 
rizzazione di massa 
vanno effettuate dal 
modulo Disk Admmi- 
strator che. oltre alle 
solite operazioni di ge¬ 
nerazione di partizioni 
e di formattazione del¬ 
le unita, per incremen¬ 
tare l'affidabilità e le 
prestazioni dei sup¬ 
porti magnetici, è in 
grado di attivare una 
sene di meccanismi 
quali l'Hot-Fix Irileva¬ 
zione durante l'uso 
dei settori del disco 
che si siano danneg¬ 
giati e relativo recupero dei dati con esclusione delle tracce danneggiateI o lo Stnpe Set iscnttura di 
un'unità di informazione suddividendo l'operazione su piu dischil 


l.l.l Figura 11 - Microsoft 
Windows NT Moni 
toraggio delle attività 
del Server 

Mormorare le vane at¬ 
tività del Server e ne¬ 
cessario sia al Ime di 
ottimizzarne le presta¬ 
zioni sia per accorger¬ 
si di quando la mole di 
lavoro nchiesto al Ser¬ 
ver diventi eccessiva 
per l‘hardware utilizza¬ 
to Il Monitor di Win¬ 
dows NT e molto sofi¬ 
sticato e permette di 
eseguire delle vere e 
proprie istantanee- 
della situazione che 
potranno m seguito 
essere confrontate 
per risalire alla causa 
di un eventuale pro¬ 
blema È possibile 
monitorare pratica¬ 
mente tutto quello 

che avviene nel Server ma anche negli altri Server dello stesso Dominio II risultato pud produrre grafia, 
può alimentare database con i dati rilevati, nonché, al verificarsi di alcune condizioni preimpostate, generare 
automaticamente messaggi di allarme per i vari amministratori 



ili 


P»rtWon f>utt Tolerartce Iool» Qpttons Help 



K m +t p— o > m Logc4 Q | UnM Q Ve*** 

MI * tot D 


In uno scenario di questo tipo occor¬ 
re predisporre tutta una sene di funzioni 
che permettano la gestione centralizza¬ 
ta degli utenti e delle risorse, anche se 
questi sono distribuiti sulla rete. Già so¬ 
lo per questo occorre una macchina di 
tipo NT Server. 

Una delle funzionalità principali di 
questo sistema operativo è quella di po¬ 
ter definire i DOMINI. Questi possono 
essere concepiti come entitità che sono 
allo stesso tempo centri amministrativi 
ed insiemi di risorse. Sono configuragli 
come unitari indipendentemente dal fat¬ 
to che le risorse e gli utenti siano spar¬ 
pagliati sulla rete (a patto che queste ri¬ 


siedano su macchine almeno di tipo NT 
Workstation). Tutti gli utenti registrati 
su un dominio potranno utilizzare le ri¬ 
sorse che appartengono al dominio, 
prescindendo dalla collocazione fisica 
delle macchine. Inoltre la possibilità di 
creare rapporti fiduciari tra domini per¬ 
mette un'effettiva amministrazione di 
utenti e risorse estesa a tutto ciò che 
può essere presente anche su una rete 
di grandissime dimensioni. 

In uno scenario simile assume una 
importanza fondamentale un sicuro 
controllo degli accessi (il livello di sicu¬ 
rezza garantito è quello C2 ) ed una 
completa «fault tolerance» (RAID 5). 


Altrettanto importante è la capacità 
di supportare una vasta gamma di pro¬ 
tocolli diversi, la presenza di gateway 
per altri sistemi (MAC, NetWare, ecc ). 
Nelle ultime versioni c'è anche un set 
più esteso di strumentazione per l'area 
TCP/IP 

Una panoramica sul sistema NT, se 
pure di estrema genericità, non può tra¬ 
lasciare il servizio per l'accesso remoto 
al server (RAS). Questo servizio per¬ 
mette ad un certo numero di utenti (pri¬ 
ma 64 poi 256) con stazioni remote 
(non fisicamente sulla rete), di collegar- 
si occasionalmente e in varie modalità 
(commutata, x25, ISDN, PPP, SLIP) al 
Server 

Tutto questo fa di NT Server un si¬ 
stema operativo di alto livello, migliore, 
per certe funzioni, del suo principale ri¬ 
vale NetWare 3.x e competitivo rispetto 
al NetWare 4,x (che ha un sistema inno¬ 
vativo di amministrazione chiamato 
NDS, non presente nei NetWare di clas¬ 
se 3.x). 

Conclusione 

La panoramica introduttiva ai diffe¬ 
renti sistemi LAN e ai loro impieghi e 
terminata. 

È importante sottolineare che quan¬ 
do si parla di sistemi di rete si parla di 
infrastrutture e di servizi dedicati alle in¬ 
frastrutture, e non si parla di strumenti 
di produttività o tool. Questi potranno 
sfruttare proprie funzionalità aggiuntive 
dovute alla presenza dell'infrastruttura 
rete 

Potranno poi essere utilizzati prodotti 
realizzati per i sistemi operativi di rete, 
ma dedicati a servizi specifici. 

Come in un club sandwich (scusate il 
paragone culinario), in cui ogni strato è 
caratterizzato dal suo contenuto, vedia¬ 
mo che in un sistema basalo su LAN 
esiste un macrostrato infrastrutturale 
che si occupa della comunicazione tra 
le macchine, un macrostrato dedicato a 
servizi specifici, per il sistema, per l'am- 
mimstrazione, per gli utenti, un macro¬ 
strato dedicato alle applicazioni, ai tool, 
ai motori server. 

Ognuno di quesi strati deve essere 
compatibile con quelli adiacenti (come 
in un sandwich) 

L'unica tipologia di software di cui 
non abbiamo parlato è quella relativa ai 
prodotti realizzati per svolgere servizi 
specifici a beneficio degli utilizzatori del¬ 
la rete: questa tipologia consiste in mo¬ 
tori database, motori di messagmg, mo¬ 
tori per le comunicazioni. Lo spazio 
stringe e quindi rimandiamo questa pa¬ 
noramica alla prossima occasione, 

Kg 


296 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 














































































Comune di Riccione 


K Regione Emilia-Romagna 













Il workgroup 

secondo Lotus Notes 


Oggi la strategia di aziende piccole e grandi, ma anche di associazioni di professionisti, 
può tranquillamente passare per una nuova strada, appunto il Workgroup. Questo è 
stato il credo di Lotus, questo è oggi anche il credo di IBM, che punta molto 

sull'outsourcmg 

di Leo Sorge 


Una delle principali distinzioni oggi in 
voga nell'informatica sul tavolo è tra 
personal desktop e corporate desktop: 
il secondo copre tutte le attività di gran¬ 
di aziende (banche, assicurazioni, so¬ 
cietà), mentre il primo comprende tutto 
il resto, dal gioco allo studio, dalle atti¬ 
vità domestiche a quelle del professio¬ 
nista. Una più completa differenziazione 
quindi dovrebbe introdurre a cavallo del 
personal desktop da un lato I ' home 
computing, dall'altro il SONO (small of¬ 
fice, home office). 

Abbiamo aperto con una differenzia¬ 
zione semplice perché ci premeva 
estrarre dal mare magnum una precisa 
categoria, il corporate desktop. Storica¬ 
mente affidata a grandi database gestiti 
centralmente da mainframe, con colle¬ 
gamenti privati a terminali piuttosto 
bruttini ma con accessi completamente 
sotto controllo, affidati ad impiegati che 
nulla dovevano sapere di hardware o 
software né potevano strapazzare 
floppy disk, questa categoria si è trova¬ 
ta lungamente spiazzata dall'avvento 
del personal computing. L'enorme nu¬ 
mero di possibilità offerte dalla nuova 
tecnologia non sempre ha ripagato gli 
incalcolabili costi dovuti alla migrazione, 
all'apprendimento tra dipendenti o ai 
problemi generati dallo scambio di dati 
tramite floppy, che vanno dai giochim ai 
virus per giungere alle frodi. 

Una categoria di prodotti che si pro¬ 
pone come soluzione è il groupware, 
una risposta oggi usata esclusivamente 
dalle aziende ma in un futuro anche 
prossimo interessante anche per alcune 
categorie di professionisti, per capirci la 
categoria SOHO: in estrema sintesi 
possiamo dire che questo approccio 
propone alle aziende un Web più poten¬ 
te e controllato. Questo non vuole es¬ 
sere un articolo sul groupware, bensì 
un'occhiata ad un prodotto: cionono¬ 
stante, per stabilire dei punti di riferi¬ 


mento utili sia a chi conosce l'argomen¬ 
to che a chi finora non se n’è interessa¬ 
to, dedichiamo un capitolo alla teoria. 

Le tre C del groupware 

Definire nuovi approcci a vecchi pro¬ 
blemi resta sempre un po' ostico. Nel 
caso in questione, tuttavia, la questione 


Le opzioni d'mslallazio- 
ne di Lotus Notes 


appare più semplice, in quanto almeno 
sulle basi si concorda e c’è conoscenza 
diffusa. Il groupware è infatti quel luogo 
virtuale ove s'incontrano tre tecnologie: 
i database condivisi, il messaging e l'au¬ 
tomazione di processo. Ciascun approc¬ 
cio normalmente si appoggia fortemen¬ 
te su una di queste tre tecnologie di ba¬ 
se introducendo delle rigidità ad un si- 



298 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 






































UNIX 


stema che dev'essere il più flessibile 
possibile, date le enormi differenze di 
tutti i tipi che si presentano nell’analisi 
di due attività apparentemente anche 
identiche, Nella letteratura specializzata 
queste tecnologie vengono identificate 
nelle tre C, iniziali di Communication 
(per il messaging), Collaboration (per i 
database condivisi) e Coordinatior (im¬ 
missione ed instradamento di informa¬ 
zioni, pianificazione degli eventi) A ben 
pensarci questo elenco di tecnologie è 
ordinato secondo un crescente livello di 
organizzazione delle aziende, semplice 
per la posta elettronica, medio se affi¬ 
dato a database condivisi, superiore se 
sono definiti anche tempi e metodi. È 
poi implicito che un sistema di work- 
group deve da un lato gestire la rete - e 
in modo trasparente all'utente -, dall'al¬ 
tro permettere lo sviluppo di applicazio¬ 
ni, infine permettere uno scambio di 
informazioni con le altre applicazioni, 
desktop e non. 

In definitiva l'utente finale d'un 
software di tipo groupware vede diret¬ 
tamente il business aziendale, in modo 
molto simile a quanto una volta accade¬ 
va per i terminali connessi in remoto a 
mainframe: stai a vedere che - una vol¬ 
ta imparata la lezione - la storia si sta ri¬ 
petendo! (PS: Anche se la mettiamo in 
modo ironico, noi ne siamo convinti...). 

Lotus Notes, 

thè groupware standard... 

... almeno secondo la definizione del¬ 
la stessa Lotus. Di Notes abbiamo già 
parlato in tempi non sospetti (MC142I). 
La famiglia di prodotto viene unificata 
sotto la release 4, appena annunciata 
(MCI58). La filosofia resta ovviamente 
la consueta, che prevede l'accesso a 
database condivisi e la comunicazione, 
esplicita (per posta elettronica) ed impli¬ 
cita (pianificazione e tracking delle prati¬ 
che). I due punti salienti dell'attività 
utente sono quindi l’accesso ai databa¬ 
se e la posta elettronica. A loro volta i 
database possono essere a sola lettura 
oppure anche a scrittura. Nel primo ca¬ 
so sono disponibili diversi tipi di presen¬ 
tazione o viste (views), ottenute ordi¬ 
nando i testi per alfabeto o data, oppure 
espandendo l'indice in parte o del tutto. 


Un esempio di databa¬ 
se. m questo caso il 
manuale di Adobe Ty- 
pe Managei 



m ■ HT~ f3 

NMtH* lufiWm ATM u«n « 

A-M..1 I 0-M ***•»*» 



Da Unix a Client Computing, 

le ragioni di una scelta 

Con l‘informatizzazione di massa e la crescita della potenza 
dei personal computer, le novità proposte negli ultimi ventanni 
nel ristretto ambito di Unix, da esoteriche diventano amatoriali 


Fin dalla sua nascita, questa rubrica ha 
seguito l'evoluzione dei sistemi e degli 
standard del settore, puntando su prodotti 
di chiara connotazione desktop. Con alcune 
eccezioni, necessarie per inquadrare feno¬ 
meni di ampio respiro, abbiamo quindi evi¬ 
tato di parlare di sistemi che non riguardas¬ 
sero il desktop o che non lo mettessero al 
centro della propria strategia 

La panoramica è ora ampia, quasi con¬ 
clusa Nel frattempo si sono affacciate alla 
ribalta nuove proposte. In particolare ha 
fatto scuola Unix, il cui approccio di parten¬ 
za era proprio quello di distribuire in rete ri¬ 
sorse aperte a tutti. Per dirla con Dough 
Michels di SCO, siamo qui per cantare la 
vittoria dei sistemi aperti. Ma in questo 
procedimento Unix ha dovuto pagare un 
prezzo molto alto, passando da una struttu¬ 
ra assolutamente monolitica all'attuale con¬ 
figurazione client/server, spesso con molte 
versioni di server e di Client che continuano 
a moltiplicarsi per adattarsi alle esigenze 
delle attività più svariate. 

A proposito di client/server, questa filo¬ 
sofia, insieme agli oggetti, è una delle due 
grandi proposte di riscrittura dei sistemi 
informativi in chiave moderna. Entrambe ri¬ 
chiedono una sottostante tecnologia dì re¬ 
te locale e geografica di grande sofistica¬ 
zione, ma la prima ha dieci anni d'esperien¬ 
za in più. mentre la seconda si sta affac¬ 
ciando solo in tempi molto più recenti, 

Il nostro tentativo di essere quanto più 
completi possibile, compatibilmente con lo 
spazio a disposizione, ha talvolta reso gli 


articoli molto teorici, privandoli di quella 
praticità che da sempre è la caratteristica 
di MCmicrocomputer. Si tratta d'una libertà 
che, in accordo con l'editore, ci siamo arro¬ 
gati nella convinzione che Unix non avreb¬ 
be mai fatto concorrenza ai personal com¬ 
puter, ma che avrebbe fatto scuola a tutti 
coloro avessero voluto fare dell'informatica 
seria, fosse anche domestica. 

Prendendo atto di queste trasformazioni, 
anche la rubrica Unix cambia pelle, diven¬ 
tando Client Computing. La fonte d'ispira¬ 
zione quindi non vede più solo Unix ma 
passa al desktop, prendendo in esame dei 
fenomeni (prodotti, piattaforme, tecnolo¬ 
gie) di rilevanza assoluta quali NT su Unix e 
su Windows, Lotus Notes, Sun Java o la 
videoconferenza su PC che implicitamente 
vedono sia la rete che i server I nuovi ar¬ 
gomenti richiedono praticità, per cui nella 
maggior parte delle puntate anche Client 
Computing realizzerà delle OverView di 
prodotto, talvolta su più puntate anche non 
consecutive. Non si trascurerà l'inquadra¬ 
mento organico delle novità su Unix, sul 
client/server e sulla tecnologia ad oggetti, 
nè quello su specifiche tecnologie del nuo¬ 
vo corso, Per finire vorremmo far notare 
che la maggior parte dei nuovi argomenti 
sono nati su workstation RISC in ambito 
Unix, per un decennio l'unica piattaforma 
sufficientemente potente e completa da 
permettere sperimentazioni d'avanguardia 
Nella nostra testa, quindi, questo nuovo 
corso tanto nuovo poi non è! 

L.S. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


299 






















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Le opzioni di vista Un 
pratica il file managerI 
disponibili per il databa¬ 
se m questione In 
questo caso si posso¬ 
no solo espandere o 
comprimere i livelli di 
descrizione, mentre 
nei database tradizio¬ 
nali ci sono anche gli 
ordinamenti tper data, 
alfabetici ed altri). 


L'accesso in scrittura, laddove consenti¬ 
to - ad esempio nei database di discus¬ 
sione o in quelli personali -, avviene at¬ 
traverso dei moduli (forms) predisposti 
o realizzati in proprio, Non ci stanchere¬ 
mo mai di dire che la filosofia di questo 
prodotto è interamente basata sul con¬ 
cetto di database, non su quello di file 
System, il che comporta una serie di 
modifiche alle abitudini lavorative Data¬ 


base, view e form si uniscono ai tradi¬ 
zionali menu, ai documenti e alla posta 
elettronica per implementare in Notes 
le tre C del groupware. 

Notes Express: 
installazione e guided tour 

In questa parte dell'articolo vi riferia¬ 
mo le impressioni generali, confortate 


IBM + Lotus = Outsourcin 


Il re dei fornitori che si rivolgono all'uten¬ 
te aziendale è ovviamente IBM. Per dichia¬ 
razione del suo presidente Louis Gerstner 
Jr. il colosso è ora network centric, ovvero 
punta tutto sulla rete. D’altronde l'azienda 
ha la più grande rete privata del mondo ed 
è coproprietaria deW Internet provider Pro- 
digy, il cui riposizionamento è imminente 
Anche Notes ha una sua rete, la Notes Pu¬ 
blic Network, un accordo con 11 fornitori di 
telefonia internazionali che offrono un con¬ 
tratto particolare tagliato sul groupware 
L'idea di IBM è semplice, nelle linee ge¬ 
nerali: offrire Notes su un elaboratore che 
si collega ad un server per fornire tutte le 
prestazioni delle quali ha bisogno. Vista cosi 
sembra il ritorno della filosofia del mainfra¬ 
me, che per un decennio è stata ritenuta 
morta ma che aveva solo bisogno di assor¬ 
bire le nuove tecnologie quali l'interfaccia 
utente grafica, potenza e versatilità dei mi¬ 
croprocessori e reti telefoniche come colle¬ 
gamento alla rete aziendale. Non c'è dubbio 
che ad Armonk si sappia come far fruttare i 
mainframe in tutte le loro sfumature, anche 
se si dovrà preparare la forza vendita per 
evitare errori del passato. Inoltre Notes è 
avanti di qualche anno sulla concorrenza, in 
particolare su Windows 95, per cui un suo 
grande successo di mercato potrebbe co¬ 
stringere Microsoft a trattare sulle direzioni 
di alcune tecnologie ancora in fase di svi¬ 


luppo quali i documenti multimediali, la mo¬ 
dularità del software e l'indirizzamento di 
rete Nel fare ammwna. cioè bloccare gli al¬ 
tri, IBM vanta già un successo nel 1989 
contribuì a formare OSF, l'Open Software 
Foundation che fermò l'alleanza Unix tra 
At&t e Sun. Microsoft sembra poco attac¬ 
cabile sul desktop, anche se Sun Java mo¬ 
stra che niente è impossibile 
Tornando a Notes ed IBM, vista cosi que¬ 
sta strategia sembra tradizionale, ma non lo 
è. Negli Stati Uniti è in corso un esperimen¬ 
to nel quale i dottori usano la rete telefoni¬ 
ca per inviare le prescrizioni di farmaci diret¬ 
tamente alle farmacie, che pagano circa 25 
lire per ogni ricetta: sembra un'elemosina, 
ma si parla di un mercato da 2 miliardi di ri¬ 
cette annue, per un totale di 50 miliardi di li¬ 
re. Senza contare il resto dell'affare, ovvero 
software ed hardware per farmacie e dotto¬ 
ri, ai quali poi proporre anche altri servizi Si 
tratta della forma estrema di outsourcing, 
che potrebbe attrarre anche molti profes¬ 
sionisti ai quali in effetti rimane difficile 
mantenere aggiornati i vari software ed 
hardware necessari all’attività. In pratica 
questo tipo di rete permetterebbe di far gi¬ 
rare delle applicazioni centralizzate, come 
già accade per molti settori commerciali ed 
industriali ma con enfasi sul professionista 
e sul singolo utente domestico. Ditemi voi 
se questo non è un mainframe... 


300 


dalla gestione della prima applicazione, 
la rubrica telefonica personale In un 
successivo articolo vedremo tutte le al¬ 
tre funzionalità, che hanno senso una 
volta collegati ad uno o più server 

La versione completa di Notes mette 
a disposizione sei templates per rag¬ 
gruppare i database, mostrati ognuno 
con la sua icona: gruppi di discussione, 
notizie, contabilità clienti, biblioteca 
elettronica e cosi via. Express è la ver¬ 
sione ridotta del Client, e si compone di 
cinque applicazioni: una rubrica telefoni¬ 
ca condivisa, tre database (uno di di¬ 
scussione, uno di notizie ed uno di 
informazioni) ed ovviamente la posta 
elettronica, complessivamente indicati 
con il nome workspace. l'analogo della 
scrivania per package desktop. Il packa¬ 
ge può essere installato a partire da tre 
diversi media dischetti, CD Rom e rete 
Noi abbiamo installato una versione 3.2 
(siamo in attesa della 4, ma esiste an¬ 
che la 3.3) su un portatile con Windows 
for Workgroup e 4 MB di Ram, I di¬ 
schetti in dotazione per la versione Win¬ 
dows sono ben 18, ma la confezione 
comprende anche quelli per OS/2 e Ma¬ 
cintosh System 7. 

L'intera procedura ha richiesto 47 mi¬ 
nuti, una vera noia dato che tutto è an¬ 
dato come suggerito dalle istruzioni. 
Abbiamo effettuato una full mstallation, 
che richiede circa 40 MB di hard disk 

Le icone del gruppo di programmi 
Notes sono due, quella del programma 
e un Guided Tour molto ben fatto, che 
in 29 minuti (ehm, se non vi soffermate 
o tornate indietro) sorvola gli argomenti 
fondamentali della nuova filosofia lavo¬ 
rativa. Questo tipo di attenzione per¬ 
mea anche altre parti di Notes, ad 
esempio alcuni dei file di help. 

Notes Express: compilazione ed 
interrogazione di database 

Per sopperire alla mancanza dei data¬ 
base del server abbiamo messo al loro 
posto proprio i file di help, inoltre inse¬ 
rendo alcuni nomi nell'agenda telefoni¬ 
ca. Proprio quest'ultima operazione ci 
ha causato l'unico vero momento di pa¬ 
nico, abituati a trovare queste funziona¬ 
lità nei menu file o edit, stavolta sordi ai 
nostri lamenti: dopo aver nervosamente 
sfogliato tutte le altre voci abbiamo fat¬ 
to ricorso all'help, che ha fugato tutti i 
dubbi. Una volta selezionato il database, 
l'accesso in scrittura avviene attraverso 
un form apposito, person, che si trova 
sotto la voce Compose del menu prin¬ 
cipale. Il modulo è un'anagrafica con va¬ 
ri campi che descrivono la reperibilità 
della persona in ufficio e a casa, even¬ 
tualmente corredando il tutto con la fo- 

MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 





























UNIX 


to e/o la firma della persona: pensate a 
quale importanza può avere in settori fi¬ 
nanziari (banche, assicurazioni) il fatto 
che tale funzione sia integrata con il da¬ 
tabase. A proposito di imaging Lotus ha 
una sua strategia, che vedendo queste 
possibilità vien voglia di provare. Innan¬ 
zitutto con le altre applicazioni desktop 
Lotus, pensate per il groupware ed inte¬ 
grate con Notes; poi, sempre da Lotus, 
c’è il modulo FX che permette di legge¬ 
re e modificare con Notes i testi delle 
presentazioni realizzate con Freelance; 
non dimentichiamo neanche che ci so¬ 
no alcune applicazioni di compatibilità 
multimediale con OLE; infine si attende 
la convergenza verso il formato HTML e 
la tecnologia Sun Java, una operazione 
prevista in due passi - dapprima con¬ 
versione automatica tra i due formati 


Un modulo di inseri¬ 
mento dati, quello rela¬ 
tivo alla rubrica telefo¬ 
nica personale. 



Notes ed HTML, poi generazione diret¬ 
tamente nel secondo formato 

Tornando al form person, tra le infor¬ 
mazioni richieste c'è anche un'ampia 
descrizione dell'indirizzo di posta elet¬ 
tronica, con un paio di campi per note e 


commenti sia personali che non, men¬ 
tre è assente un campo dedicato al te¬ 
lefono cellulare. Per inserire nel form 
una o piu righe bisogna operare in mo- 


Glossario 


Client: un processo che si connette 
chiedendo un servizio. Nell'hardware è una 
macchina di limitate capacità elaborative, 
magari con interfaccia utente amichevole, 
che chiede sulla rete le risorse che non ha 
(dischi, dati, procedure...). 

Collaboration, Communication, Coor- 
dination: le tre C del groupware, che ha 
luogo sulla convergenza. 

Corporate desktop: elaboratore da ta¬ 
volo per dipendenti e dirigenti di aziende di 
grandi dimensioni, le corporate 

eMail: posta elettronica 

Form: i moduli di accesso in scrittura ai 
normali database, quindi anche a quelli di 
Notes. 

Groupware: soluzioni per l'automazione 
del lavoro di gruppo, il workgroup. Vedere 
anche le tre C e corporate desktop. 

Java: tecnologia di Sun per inserire nel 
Web interattività multidimensionale e 
realtà virtuale (vedi le news di MCI 58). 

LEL: Link, Embed and Launch-to Edit. 
tecnologia Lotus sviluppata congiuntamen¬ 
te con Software Pundits per la gestione di 
oggetti multimediali È compatibile con la 
versione 1 0 di Microsoft OLE. 

OLE: Object Linking and Embedding. 
tecnologia per la multimedialità proposta 
da Microsoft. Lotus ha un suo analogo 


compatibile, Lei (vedi). 

Server: nel software, processo che at¬ 
tende chiamate per svolgere il suo compi¬ 
to. Nell'hardware, un server è una macchi¬ 
na dedicata ad una specifica attività (ad 
esempio il database) e dimensionata su 
questa esigenza. 

SOHO: Small office, home office Sigla 
che comprende gli usi dell'elaboratore per i 
piccoli uffici e i professionisti 

Template: la mascherina che raccoglie 
in ordine, come una cartellina, le icone dei 
database di Notes. 

Videoconferenza: estensione della te¬ 
lefonia dalla voce all'Immagine e relativa ad 
un maggior numero di persone. Oggi la si 
può ottenere con delle schede che accetta¬ 
no nel PC il segnale d'una telecamera e la 
trasmettono su linee telefoniche, al con¬ 
tempo mostrando su finestre dello scher¬ 
mo gli altri interlocutori. 

View: vista, ovvero modo di organizzare 
l'indice delle informazioni contenute nei da¬ 
tabase di Notes. 

Workflow: flusso di lavoro, ovvero insie¬ 
me delle procedure che permettono il fun¬ 
zionamento dell'azienda Notare che non si 
parla di computer, ma di attività 

Workspace: spazio di lavoro di Lotus, 
ovvero l'equivalente della scrivania dei si¬ 
stemi desktop. 


dalità Design forms, una operazione 
che in realtà equivale all'apertura d'un 
nuovo database. Resta implicito che 
tutti i tipi di accesso ai database vengo¬ 
no gestiti dall'amministratore di sistema 
che redige ed aggiorna una ACL (ac- 
cess control list), uno strumento di ge¬ 
stione semplice e tradizionale. 

L'agenda telefonica è un caso parti¬ 
colare di database, che più in generale 
sono costituiti da testi ai quali vengono 
associate delle informazioni necessarie 
alla catalogazione, ovvero data di emis¬ 
sione, titolo e un segnalino che indica 
se l'utente collegato ha già letto quel 
testo. Il database si presenta quindi co¬ 
me una tabella che mostra le informa¬ 
zioni di catalogazione: Notes permette 
di fare svariate operazioni direttamente 
con i comandi sul menu View ordinare 
per data, per parola chiave o secondo 
indicazioni dell'utente; mostrare in sin¬ 
tesi i soli argomenti o le sole date, 
eventualmente mostrando i titoli 
(espansione totale o parziale); fare ricer¬ 
che su tutto il testo. 

Conclusioni 

Per questa puntata ci fermiamo qui. 
Non è molto, perché parte dello spazio 
serviva da un lato per chiarire il nuovo 
indirizzo della rubrica, dall'altro per im¬ 
postare l'argomento da un punto di vi¬ 
sta teorico. Speriamo di aver instillato la 
curiosità verso questo approccio al cor¬ 
porate desktop, per questo e qualsiasi 
altro argomento ricordiamo che per i 
commenti c’è la posta elettronica ma 
anche il telefono, il fax... «ss 


Leo Sorge è raggiungibile su MC-Itnk all'indirizzo 
MC6750 e su Internet all'indirizzo leo sorgefi- 
mcllnk.it 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 


301 






























OS/2 


Trucchi, suggerimenti e miscellanea 

Ormai sono più di tre anni che parlo di OS/2 sulle pagine di MCmicrocomputer, senza 
mai soffermarmi troppo sui diversi applicativi (per i maligni: si. qualcosa e di ottima 
qualità, esiste) ma più che altro ho trattato argomenti relativi al sistema operativo 
stesso e a ciò che lo correda direttamente. Utilizzando OS/2, navigando su Internet e 
leggendo newsgroup e riviste specializzate trovo spesso dei trucchetti e delle idee e 
mi dico: bello! Questo dovrei scriverlo ma... in quale occasione? E cosi il blocchetto 
degli appunti è cresciuto fino al punto di dedicare un'intera puntata della rubrica a 
questo argomento quindi, tastiera e mouse alla mano, sotto con le prove! 


di Giuseppe Casarano 


Quale migliore modo di incominciare 
se non daH'avviamento? Premetto che 
l'ultima versione di OS/2 che ho avuto a 
disposizione è OS/2 VZarp Connect ver¬ 
sione USA e quindi, facendo riferimento 
a quest'ultima, piu che di avviamento è 
meglio parlare della Cartella Startup. fa¬ 
cilmente individuabile aprendo la Cartel¬ 
la OS/2 System. Tutti i programmi pre¬ 
senti in Startup vengono eseguiti alla 
partenza del sistema operativo, ma con 
quale ordine? Se per un qualche motivo 
bisogna garantire un ordine per l’esecu¬ 
zione dei diversi programmi (ad esem¬ 
pio partenza del TCP/IP prima di un pro¬ 
gramma che ha bisogno del suo sup¬ 
porto), basta aprire i Settings e cambia¬ 
re la proprietà Icon View-Format da 
Non-grid a Flowed e quindi, con un po' 
di «drag and drop» e possibile ordinare 
il tutto a nostro piacimento Sempre ri¬ 
guardo la Cartella Startup. è possibile 
anche averne più copie per raggruppare 
magari diverse categorie di eseguibili 
ed avere una Z/orkplace Shell più ordi¬ 
nata 

Stampe a velocità Warp 

Con la versione Warp del sistema 
operativo, oltre alla ottimizzazione delle 
performance ed alla aggiunta di nuove 
funzionalità, è stato fatto un notevole 
sforzo per eliminare tutte le possibili 
cause di malfunzionamento del sistema 
e, proprio per quest'ultimo motivo, la 
modalità di default per la gestione della 
stampante è stata cambiata da interrupt 
a pollmg Questi due metodi si differen¬ 
ziano principalmente per il diverso cari¬ 
co del sistema: a grosse linee in moda¬ 


lità interrupt il sistema operativo viene 
avvisato quando deve compiere una 
qualche operazione mentre in modalità 
polling è il sistema operativo stesso che 
si occupa di controllare se, ad esempio, 
si deve inviare il prossimo dato da 
stampare, con una conseguente mag¬ 
giore mole di lavoro da parte del siste¬ 
ma stesso. 

Il cambiamento della modalità di de¬ 
fault è stato adottato principalmente 
perché molti utenti avevano segnalato 
difficoltà nella stampa di documenti con 
OS/2, mentre col DOS non ne avevano 
mai riscontrati; spesso il problema si ri¬ 
solveva utilizzando un cavo stampante 
completo di tutti i collegamenti neces¬ 
sari ad un utilizzo tramite interrupt della 
stampante o. ancora più di frequente, ri¬ 


solvendo un conflitto di assegnazione di 
IRQ, non condivisibili con macchine con 
bus ISA (tipicamente l'IRQ 7, condiviso 
tra LPT1 e la scheda sonora Sound Bla- 
ster che, fino a qualche tempo fa veniva 
venduta con questo IRQ come default) 

Il problema era chiaramente hardware, 
ma il generico utente che sotto DOS 
stampava senza problemi attribuiva col¬ 
pe ad OS/2 che in realtà era «colpevo¬ 
le» solamente di voler usare in maniera 
corretta ed efficiente una periferica in 
un sistema operativo multitasking. 

In definitiva se il nostro sistema lo 
permette dal punto di vista hardware, è 
sicuramente conveniente cambiare, al¬ 
l'interno del CONFIG.SYS, la riga: 

BASEDEV= PRINTO l.SYS m BASEDEV 

=PBINT01 SYS /IRQ e riabilitare con 



OH-- 


» rom* 

*W<*K**y 

• m ■ 

«WMM 


JMh» 



- txx M 

-2SE5L 






: ** e— »sj 

1 ' 





Una Cartella di Startup 
con partenza » ordina¬ 
la~ ottenuta utilizzando 
l'opzione Flowed 


302 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 






















questa modifica la modalità di funziona¬ 
mento a interrupt. 

Meglio solo... 

Gestite una BBS? Avete un Server 
non presidiato H24? Con OS/2 è possi¬ 
bile impostare alcuni parametri in ma¬ 
niera tale da garantirsi il riavvio del si¬ 
stema in presenza di eventuali errori. 
Personalmente ho dovuto affrontare 
questo problema durante la configura¬ 
zione di un Personal Computer utilizzato 
in ambiente industriale, sul quale erano 
presenti diversi protocolli di comunica¬ 
zione e molteplici strati software che 
non sempre andavano «d'accordo» tra 
di loro. Con un po' di pazienza e di pro¬ 
ve il risultato migliore è stato ottenuto 
inserendo o modificando i seguenti co¬ 
mandi nel file CONFIG.SYS: 

REIPL=ON 

SUPPRESSPOPUPS=C 

DUMPPROCESS=C 

PAUSEONERROR=NO 

SET RESTARTOBJECTS= 

STARTUPFOLDERSONLY 

Con l'aggiunta di questi comandi ot¬ 
teniamo le seguenti funzionalità: alla 
presenza di un qualsiasi errore di tipo 
TRAP, il sistema viene riavviato auto¬ 
maticamente e le informazioni relative 
all'errore vengono registrate nel file PO- 
PUPLOG.OS2 presente nella root del 
drive identificato dalla lettera C, cioè in 
C:\POPUPLOG.OS2; inoltre nei file 
C:\PDUMP.* vengono registrati il dump 
dei processi che hanno causato l'errore 
di TRAP. Alla ripartenza del sistema, an¬ 
che in presenza di eventuali errori nel 
caricamento di device driver specificati 
nel CONFIG.SYS, non viene richiesta la 
digitazione di un qualche tasto per pro¬ 
seguire l'esecuzione e vengono avviati 
solo i programmi specificati all'interno 
della Cartella Starlup, per evitare che 
eventuali processi «zombie» possano 
essere rieseguiti automaticamente dalla 
Workplace Shell. 

Inoltre può essere buona norma ese¬ 
guire i diversi programmi necessari per 
l’uso del sistema scrivendo semplici file 
di comandi che, in caso di errore, termi¬ 
nano con il comando SETBOOT /B che 
fa riavviare il sistema dopo aver esegui¬ 
to lo svuotamento dei buffer e della ca¬ 
che dei file System; una volta posti que¬ 
sti file.cmd nella Cartella Startup possia¬ 
mo essere ragionevolmente sicuri che 


Passando con 

ALT*HOME da una 
sessione DOS a scher¬ 
mo intero ad una in fi¬ 
nestra, in presenza di 
un applicativo in moda¬ 
lità grafica, la sua ese¬ 
cuzione può venire in¬ 
terrotta ma ciò non im¬ 
pedisce di catturare 
l'immagine nella clip- 
board 




in presenza di un errore il Personal 
Computer riparta autonomamente. 

Per una descrizione particolareggiata 
di ogni comando si può fare riferimento 
all" OS/2 Command Reference. ma è 
sufficiente specificare tali comandi cosi 
come sono per ottenere un sistema 
che «quasi» gode di vita propria! 

DLL e LIBPATH 

In OS/2 esistono diverse variabili di 
ambiente particolarmente importanti 
come PATH, che specifica dove e con 
che ordine ricercare file comandi e pro¬ 
grammi eseguibili, DPATH, che specifi¬ 


ca un cammino di ricerca, oltre la direc¬ 
tory corrente, per file contenenti dati, 
ecc. ecc. I valori impostati per queste 
variabili possono essere visualizzati tra¬ 
mite il comando SET ma, se da una 
Shell di comandi eseguiamo SET, si può 
vedere subito come non venga visualiz¬ 
zato il valore di LIBPATH. In effetti LIB- 
PATH, al contrario di PATH e DPATH, è 
una direttiva usata all'interno del file 
CONFIG.SYS per specificare dove de¬ 
vono essere ricercate le DLL ( Dynamtc 
Link Libraries) necessarie al funziona¬ 
mento del sistema operativo e dei pro¬ 
grammi OS/2 e. non facendo parte delle 
variabili di ambiente, non è neppure 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


303 







































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Una Shell con scroll- 
back buffer ottenuta 
con l'uso di PMREXX 
ed un semplice pro¬ 
gramma, nel caso spe¬ 
cifico mi sono divertito 
anche a cambiare i font 
per la finestra di out¬ 
put 


modificabile a sistema operativo avvia¬ 
to. 

A partire da OS/2 Warp è possibile 
aggirare questo problema grazie all'in¬ 
troduzione di due variabili di ambiente, 
BEGINLIBPATHe ENDLIBPATH tramite 
le quali è possibile modificare il cammi¬ 
no di ricerca dei file contenenti le DLL. 


Quando viene richiesta l'apertura di una 
DLL si cercherà per prima cosa nelle di¬ 
rectory specificate in BEGINLIBPATH, 
quindi in quelle presenti in LIBPATH ed 
infine in ENDLIBPATH. I valori specifi¬ 
cati per queste variabili saranno validi 
solo a partire dalla sessione in cui sono 
stati specificati, come per ogni variabile 


di ambiente. 

Nel caso in cui si installano spesso 
nuovi programmi, o si sviluppano DLL 
da provare in ambienti diversi o, in defi¬ 
nitiva, si abbia bisogno della massima 
flessibilità, si può arrivare ad inserire di¬ 
rettamente nel CONFIG.SYS il coman¬ 
do SET BEGINLIBPATH, lasciando im¬ 
postato LIBPATH solo con i valori ne¬ 
cessari all'avvio del sistema 

Qualche TRAP di troppo? 

Prova VME=NO 

Anche in OS/2, come in ogni buon si¬ 
stema operativo, è possibile trovare 
qualche impostazione non documentata 
che può risolvere oscuri problemi. È il 
caso di VME, acronimo di Virtual Mode 
Extensions, che rappresenta delle fun¬ 
zionalità aggiuntive che dovevano esse¬ 
re presenti solo in alcune versioni del 
microprocessore 486 Intel e che invece 
sono state praticamente estese a tutta 
la gamma. Tramite l'uso di queste fun¬ 
zioni si possono ottenere migliori 
performance nell'uso delle VDM ( Virtual 
DOS Machine ) ma, per problemi sia di 
implementazione a livello di microcodi- 


Nuovo Aliti Virus o... Just Add OS/2 Warp! 


«Verso la fine dello scorso anno, IBM ha 
rilasciato un upgrade al suo anti virus che 
finalmente riesce ad eliminare anche il 
ceppo virale Windows 95, tanto dannoso 
per i nostri Personal Computer»... scherzi a 
parte, la frase tra virgolette è totalmente 
inventata anche se, con un po' di fantasia, 
potrebbe servire a descrivere il pacchetto 
di utility Just Add OS/2 Warp, rilasciato 
gratuitamente su Internet da IBM, visto 
che, tra le diverse funzionalità, viene anche 
descritto come disinstallare Windows 95 
dalla propria macchina. 

Just Add OS/2 Warp è composto da una 
serie di programmi di utilità e da file con 
preziose informazioni, consultabili in ma¬ 
niera ipertestuale sia da Windows 3.x, sia 
da Windows 95 e da OS/2 Warp stesso. Il 
pacchetto è liberamente prelevarle con un 
qualsia si browser WWW a partire dalla 
URL http://www.austin.ibm.com7 
pspinfo/drk9é.html tenendo presente 
però che la somma della dimensione dei fi¬ 
le immagine dei tre dischetti che lo com¬ 
pongono raggiunge quasi i 3.5 MByte e 
quindi il tempo di trasferimento non sarà 
brevissimo. Una volta creati i dischetti o 
decompresso il file in una qualsiasi direc¬ 
tory di lavoro, l'installazione può avvenire 
da un qualsiasi sistema operativo tra Win¬ 
dows 3,x, Windows 95 e OS/2 Warp, l'im¬ 
portante è eseguire il file di comandi SE¬ 
TUP.BAT a partire da una Shell DOS a 
schermo intero. 


Just Add OS/2 Warp si compone di tre 
elementi principali: YUpgrade Advisor, 
What Microsoft Didn't Teli You e OS/2 
Warp Information And Cool OS/2 Warp 
Stuff. L' Upgrade Advisor è un programma 
che automaticamente controlla il Personal 
Computer sul quale è stato eseguito per 
verificare se possiede tutte le caratteristi¬ 
che necessarie ad un corretto funziona¬ 
mento di OS/2 Warp; il programma visua¬ 
lizza il tipo di microprocessore, la quantità 
di RAM, lo spazio disponibile su Hard Disk, 
ecc. e confronta questi valori con quelli mi¬ 
nimi necessari ad OS/2 Nonostante sia 
molto ben curato e facile da usare, esegui¬ 
to sul Personal Computer sul quale sto 
scrivendo quest'articolo, non l’ha ritenuto 
in grado di supportare OS/2 avendo 0 
MByte di RAM (???); peccato che su que¬ 
sta macchina di versioni di OS/2 Warp, per¬ 
fettamente funzionanti, ce ne siano trel 
Tramite Upgrade Advisor è inoltre possibile 
vedere la lista delle diverse periferiche 
supportate da OS/2 e dove prelevare even¬ 
tuali device driver aggiornati, 

Uno dei componenti più curati di Just 
Add OS/2 Warp è What Microsoft Didn't 
Teli You, probabilmente per evitare qualsia¬ 
si questione legale con la Microsoft e per 
poter fornire, in maniera semplice e detta¬ 
gliata, come operare per far convivere sullo 
stesso PC sia OS/2 Warp che Windows 
95. Il procedimento è descritto sia per chi 
fa uso dell'utility Dual Boot, ovvero per 


un’installazione dei due sistemi operativi 
sulla stessa partizione primaria, sia per chi 
invece usa il Boot Manager, a mio parere 
una delle cose più utili introdotte con 
OS/2, anche se in realtà non fa propria¬ 
mente parte del sistema operativo. Viene 
inoltre rilasciato un nuovo programma per 
Warp che permette la visualizzazione dei 
nomi lunghi utilizzati per oggetti (ma saran¬ 
no poi veri oggetti?) sotto Windows 95 an¬ 
che quando si opera con OS/2 Warp. Infi¬ 
ne, ed è forse la cosa che sperano in IBM, 
certi che dal confronto dei due sistemi non 
può che risultare un unico vincitore, viene 
descritto come eliminare Windows 95 pre¬ 
servando, quanto più possibile, i propri file 
dati. 

Ultime come descrizione ma non come 
contenuto sono le informazioni relative ad 
OS/2 Warp presenti nella sezione OS/2 
Warp Information And Cool OS/2 Warp 
Stuff. si spazia dai consigli per l'uso alla 
FAQ IFrequently Asked Questioni su Warp 
e Warp Connect. dalla descrizione dei ser¬ 
vizi messi a disposizione da IBM per gli svi¬ 
luppatori all'elenco dei siti, ufficiali e non, 
dove trovare informazioni e file sul sistema 
operativo. 

Insomma, anche se non ha ritenuto ido¬ 
neo il mio clone all’uso di OS/2 (ma come 
si è permesso!), ritengo che valga sicura¬ 
mente la pena prelevare Just Add OS/2 
Warp. quanto meno per l'incredibile mole 
di informazioni che contiene 


304 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 








Just Add OS/2 Warp 
utilizzato sotto OS/2 
Warp, un'ottima fonte 
di informazioni. 


[}j ■ • • 

WMAI A80UI WINDOWS W 

Maw Mal Wlnòo—i 99 taa Hnall U iMkW. «a C«n tu» 
«voi*» ita >04 ita KtuaOg m* «tal II la. Il*» Ita 
«wg (lui iMiu of a convita 3?-MI opaia'lng 
agaiafn. and yau may bava taard ol aama al ita 
poMamt Ital taf * - ' 1 lo mata al a varg lini ralaaaa. 

Oi magba Ita aliaadg tappai**! la you Noi (tal ll'a 
tmlqua tu Wlnòow. !V OS/? had aama paMam In 
Ila aarlg daga. Ioa. bui Ital «aa moia ita» Itaaa 
gaata ago Today 1 • OS/? Watg la «tal Wlndawa 99 
ml^it bacamo wllb a la- moro gaon ol oarllng out 

Il gnu compaia «ta tao tua. ol Wlndowo 91 «Uh OS/? 
Wap. gou «III tlnd Ihai Wlndawa 99 doao a protly 
good pb al donlng 06/? Warp. -Uh ano nollcoaMa 
aacapllon. Wlndawa «5 luna ludag'a Wir-ta-a ]. I 
plagiamo. Ita ano* gnu aliaadg u—n. piai Ita aama wag 
Miai Wlndawa 1 1 dota And. «UN all Ita limi lai luna 
Ital Wlndawa J.l ta. limi!ad agolam loaavcaa. 
limi «ad mullllaablng. and limitai poiacilon Yau tava 
•a bug aU now I? bit Wlndawa 99 plagiamo and noi 
itati* anclualroig piai lo gal Ita lavai ol mUtllaatlng 
and poiocilan ital OS/? Waip givo. lo mlallng DOS, 


Prgvtaaa gaarch . prlnl... had. Cantoni■ Dock forwaid 





State tranquilli, non 
avete sbagliato rubrica, 
è solo Upgrade Advisor 
di Just Add OS/2 Warp 
eseguito sotto Win¬ 
dows 951 


'*u* l 3 titj 


ce, sia di documentazione delle funzioni 
stesse e del loro sfruttamento da parte 
di OS/2, può capitare la necessità di do¬ 
ver disabilitare il loro uso. 

Nella sempre più ampia scelta di pos¬ 
sibili fornitori di microprocessori si può 
assistere anche a questi tipi di inconve¬ 
nienti quindi, se si riscontrano «strani» 
malfunzionamenti durante l'uso di pro¬ 
grammi DOS o Windows sotto OS/2, si 
può provare ad aggiungere nel CON¬ 
FIG.SYS il comando VME=NO; se magi¬ 
camente il sistema risulta stabile e fun¬ 
zionante, bene, si è centrato e risolto il 
problema a scapito di un po' di perfor¬ 
mance. 

Una carrellata 

Quante volte avete selezionato la vo¬ 
ce Help nel context menu di un ogget¬ 
to? E quante volte avete spostato un 
oggetto selezionando Move invece di 
utilizzare il più rapido «drag and drop» 
con l'ausilio del mouse? Esiste la possi¬ 
bilità di avere dei menu più corti, con 
solo le voci essenziali, basta aggiungere 
il comando: SET MENUSTYLE=SHORT 
indovinate un po' dove? Ma nell'imman¬ 
cabile CONFIG.SYS. 

Usate spesso un Template (Masche¬ 
ra nella versione italiana)? Quelli usati 
più di frequente possono essere ag¬ 
giunti al LunchPad per averli sempre a 
portata di mouse, basta un semplice 
«drag and drop» e . niente da fare! Di¬ 
vieto di accesso Come fare allora? La 
soluzione sta nell'uso dell'opzione 
Pickup che permette di effettuare il 
drop del Template sul LunchPad, a que¬ 
sto punto, per creare nuovi oggetti, 
niente click ma «drag and drop» dal¬ 
l'icona sul LunchPad a dove si vuole 
l'oggetto. 

Serve una shell OS/2 con scroll bar? 
Basta creare un piccolo programma 
REXX con le seguenti istruzioni: 

/* 7 

'cmd.exe' 

exit 

e salvare il tutto in un file chiamato, 
ad esempio, scroll.cmd. A questo punto 
si esegue il programma tramite PM- 
REXX, digitando pmrexx scroll.cmd dal 
prompt di una shell OS/2 e si potrà 
sfruttare lo scrollback buffer di PM¬ 
REXX per visionare l'output dei vari co¬ 
mandi impartiti ed eventualmente sfrut¬ 
tare il taglia ed incolla. 

Quando si crea un nuovo oggetto 
programma e l'eseguibile è un file OS/2 
per Presentation Manager, nel para¬ 
grafo Session dei Settings non è più 
possibile selezionare la proprietà Start 


mimmized, se invece ci interessa pro¬ 
prio quest’ultima, basta selezionarla pri¬ 
ma di specificare il nome del program¬ 
ma. Da notare che non tutti i program¬ 
mi Presentation Manager rispondono in 
maniera corretta al messaggio di Start 
mimmized. 

Avete un programma DOS senza 
un'icona associata e volete crearne una 
con l'immagine del programma stesso? 
Basta eseguire il programma in una 
sessione a schermo intero, selezionare 
l'immagine da rendere icona, digitare 
ALT+HOME per passare ad una sessio¬ 
ne in finestra, click sull'icona in alto a 
sinistra e selezioniamo e salviamo con 
Copy la parte di schermo che ci interes¬ 
sa. A questo punto creiamo un nuovo 
oggetto programma, nei Settings andia¬ 
mo al paragrafo General ed eseguiamo 
l’icon editor quindi, con un semplice Pa¬ 
ste, il gioco è fatto. Non sempre i risul¬ 
tati sono molto soddisfacenti, bisogna 


tenere presente della diversa risoluzio¬ 
ne della porzione di schermo che abbia¬ 
mo selezionato rispetto a quella del¬ 
l'icona. 

Conclusioni 

Il blocchetto degli appunti si è un po' 
svuotato, noto con piacere che molti 
«trucchetti» tra quelli che avevo annota¬ 
to prima dell'uscita della vesione Warp 
non hanno più senso perché sostituiti 
con funzionalità standard del sistema 
operativo; chissà cosa ci riserva «Mer¬ 
lin», nome in codice della prossima ver¬ 
sione di OS/2, del quale spero di potervi 
dare presto ghiotte anticipazioni e., a 
tra un paio d'anni per i prossi «Tips & 
Tricks». «e 


Giuseppe Casarano è raggiungibile su MC-link alla 
casella MCI 754 e tramite Internet all'indirizzo casa- 
laaflggitHtQ 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


305 























MATHEMATICA 


Oggi le Coniche! 

Questo mese presentiamo ancora un articolo orientato alla didattica della matematica 
nelle scuole superiori. Stavolta si tratta di una tesi di laurea in Scienze 
dell'Informazione che tratta della costruzione con Mathematica di un pacchetto per la 
generazione di immagini didattiche sulle coniche. Il pacchetto è freeware ed è 
accessibile sia via WWW che ftp 


di Francesco Romani e Agostino Stucchi 


Introduzione 

Quest'artìcolo presenta i risultati di una tesi di laurea che ho 
seguito presso il Dipartimento di Informatica dell’Università 
di Pisa insieme alla Professoressa Ornella Sebellin, docente 
di Matematica presso l'istituto d'arte (a cui si deve l'idea ori¬ 
ginaria). 

In generale un qualunque libro di matematica, ed in particola¬ 
re di geometria, presenta alcune figure per illustrare la teoria. 
Tipicamente queste figure sono in numero limitato e comun¬ 
que sono statiche (nel senso che non sono modificabili). 



Mathematica permette di generare grafici di ogni tipo e si 
presta molto bene ad applicazioni didattiche. Un possibile ap¬ 
proccio è quello dì utilizzare il sistema programmando ogni 
volta quello che è necessario per ottenere i disegni voluti rag¬ 
giungendo in questo modo la massima flessibilità. Inoltre 
usare Mathematica per generare e stampare un gran numero 
di figure risolve rispetto al testo tradizionale il problema della 
limitata quantità di illustrazioni mentre la possibilità della ani¬ 
mazione dà in più una significativa visualizzazione dell'evolu¬ 
zione dei fenomeni. 

Nel nostro lavoro abbiamo seguito una via intermedia, sono 
stati scritti quattro package abbastanza documentati e 4 No¬ 
tebook esemplificativi. Questo approccio permette vari livelli 
di utilizzo. 

• Chi non possiede Mathematica può guardare i Notebook 
(su Mac, Ms-Dos e Unix) con l'applicazione freeware 
MathReader, non è possibile modificare nulla ma viene 
conservata la struttura ipertestuale e si possono seguire 
le animazioni. 

• I docenti che hanno accesso a Mathematica possono 
prepararsi in proprio altri Notebook che seguono il pro¬ 
prio percorso didattico. 

• Infine i più esperti possono mettere le mani dentro i 
package per aggiungere nuove possibilità o creare appli¬ 
cazioni completamente nuove 

I package sono ì seguenti 

• defconic.m; presenta le coniche da un punto di vista 
geometrico, come sezioni di un cono e da un punto di vi¬ 
sta algebrico, come curve del secondo ordine ottenute al 
variare dei valori dell'eccentricità. 

• insconic.m realizza grafici dì insiemi dì circonferenze e 
parabole. 

• costrcon.m realizza alcune costruzioni geometriche del¬ 
le coniche e di loro inviluppi. 

• trasfcon.m: permette lo studio delle trasformazioni affi¬ 
ni, dando la possibilità di confrontare una conica e la sua 
trasformata. 

Tutte le funzioni definite nei package possono ricevere come 

Figura 1 


306 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 






















MATHEMATICA 


ultimo argomento una sequenza di opzioni che permettono di 
adattare, alle esigenze dell'utente, le liste di grafici da produr¬ 
re. 

Nel seguito vengono descritti i quattro pacchetti privilegiando 
la presentazione delle figure. Come al solito le animazioni so¬ 
no state sostituite da GraphicsArray 

Alcuni modi di definire le coniche 

La circonferenza, l'ellisse, la parabola e l'iperbole vengono 
chiamate coniche proprio perché possono essere ottenute 
come intersezioni di un cono circolare retto con un piano non 
passante per il vertice. 

È possibile mostrare graficamente questa generazione delle 
coniche ulilizzando le funzioni SpinEllisse, SpinParabola 
Spinlperbole e Rotazione fornite dal package defconic.m 

• SpinEllisse mostra, da diversi punti di osservazione, l'el¬ 
lisse ottenuta come sezione del cono con un piano; 

• SpinParabola mostra, da diversi punti di osservazione, 
una parabola ottenuta come sezione del cono con un pia¬ 
no; 

• Spinlperbole mostra, da diversi punti di osservazione, 
l'iperbole ottenuta come sezione del cono con un piano; 

• Rotazione mostra come sezionando il cono con oppor¬ 
tuni piani si ottengano la circonferenza, l'ellisse, la para¬ 
bola e l’iperbole. 

Vediamo un esempio di uso di Rotazione si noti l'uso di 
GraphicsArray per trasformare un'animazione in una tabella 
di grafici e le primitive grafiche usate per adattare l'estetica 
del disegno (Figura 1). 

Inl1l;= 

Show[GraphicsArray[Partition[ 

Rotazione! 1/2,20,12, 

NumFrames->6, 

SezConStyle-> 

(Red,PointSize[0.01 ]), 

AxesStyle-> 

{Thickness[0.005],Turquoise}, 

BoxStyle-> 

{Thickness[0.005],Turquoise}, 

Display Function->ldentity 1,2]], 
DisplayFunction->$DisplayFunction]; 

Le coniche vengono anche definite come il luogo geometrico 
dei punti del piano per i quali il rapporto delle distanze da un 
punto F (detto fuoco), e da una retta d (detta direttrice) si 
mantiene costante. Tale rapporto è detto eccentricità Fissato 
un riferimento cartesiano e poste (p.0) le coordinate del fuo¬ 
co. questa proprietà geometrica si traduce nell'equazione 

(1) (1-e) x * 2 + y 2 - 2 p (1+e) x = 0. 

Inoltre la funzione ConFuocEcc mostra come al variare 
dell'eccentricità e la curva di equazione (Il è una conica, in 
particolare: 

per e = 1 è una parabola; 
per 0 < e < 1 è una ellisse; 
per e > 1 è una iperbole. 


e • 0.11111» 






Figura 2 

Inl2l:= 

Show[GraphicsArray[Partition[ 

ConFuocEcc[5,(0,3), 

NumFrames->6, 

Direttrice->True, 

Display Function->ldentity],2]), 
DisplayFunction->SDisplayFunction); 

Insiemi di coniche 

Il package insconic.m fornisce le funzioni InsiemeCirconfe- 
renze e InsiemeParabole per rappresentare graficamente in¬ 
siemi di circonferenze e di parabole. 

Un insieme di circonferenze può essere rappresentato dalla 
equazione cartesiana 

(2) ax 2 + ay 2 + bx + cy + d = 0 

dove a, b, c, d . sono funzioni di un parametro k 

La funzione InsiemeCirconferenze accetta come argomenti: 

• i coefficienti dell'equazione (2); 

• gli estremi dell'intervallo entro il quale k varia; 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


307 

























MATHEMATICA 


• il passo con cui il parametro varia; 

e restituisce i grafici di alcune circonferenze appartenenti 
all'insieme rappresentato dalla (2). 


: 


1 1 m 




Figura 3 

4 

TfH'T 

- -ff - 

- 

• 

• 

% 

? 

• 

• 

s 

.*• 

Figura 4 



-3 .y -1 N7 



Figura 5 


Tracciamo il grafico di alcune circonferenze appartenenti al 
fascio di equazione 

(1+k) x 2 + (1+k) y 2 - 4x - k = 0 

con i suoi punti base colorati in verde (Figura 3) 

Inl1l:= 

InsiemeCirconferenzeI 

1+k,-4,0,-k,(k,-4,4), 

PunBaseFascio->True, 

Ticks->None); 

Ad ogni insieme di circonferenze è associato il luogo geome¬ 
trico dei punti del piano che sono i centri delle circonferenze 
dell'Insieme. 

Per verificare se il luogo geometrico dei centri è dato da una 
determinata curva p. si può utilizzare la funzione Show per 
rappresentare contemporaneamente un grafico di p (genera¬ 
to con Mathematica), e il grafico di un certo numero di cir¬ 
conferenze dell'insieme con i rispettivi centri 

Mostriamo come l'insieme di circonferenze descritto 
dall’equazione 

x 2 + y 2 - 6 cos(k) x - 6 sin(k) y + 8 = 0 

ha come luogo dei centri la circonferenza di centro l'origine e 
raggio 3, colorata in blu (Figura 4) 

Inl2ì:= 

Needs[ "Graphics'lmplicitPlot"]; 

Show! 

lmplicitPlot[x A 2+y A 2==9,(x,-3,31, 

PlotStyle-> 

((ThicknessIO.001 ],Blue}}, 

DisplayFunction->ldentity], 

InsiemeCirconferenzeI 

1,-6Cos[k],-6Sin[k],8, 

(k,0,2Pi-Pi/8,Pi/8), 

Centri->True, 

Display Function->ldentity), 

AspectRatio->Automatic, 

AxesLabel->{"x'7V'}, 

PlotRange->AII, 

DisplayFunction-> 

SDisplayFunction]; 

Analogamente un insieme di parabole può essere rappresen¬ 
tato dalla equazione cartesiana 

(3) a y = b x 2 + c x + d 

dove a, b, c, d , sono funzioni di un parametro k 

La funzione InsiemeParabole accetta come argomenti: 

• i coefficienti dell'equazione (3); 

• gli estremi dell'intervallo entro il quale k varia; 

• il passo con cui il parametro varia; 

e restituisce i grafici di alcune parabole appartenenti all'insie- 


308 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 



















MATHEMATICA 


me rappresentato dalla (31. 


Tracciamo i punti base (colorati in rosso) e i grafici di alcune 
parabole appartenenti al fascio di equazione 

(k + 1) y = (k -1) x 2 + 2. 


(Figura 5) 

ln[3ì;= 

InsiemeParaboIel 

k+1,k-1,0,2,{k,-3,3), 

PunBaseFascio->True, 

StylePunBaseFascio-> 

(PointSize[0.02],Red), 

Eps->1.5]; 

Il luogo geometrico dei vertici del fascio di equazione y = x 2 + 
k x + 1 è dato dalla parabola avente equazione y = -x 2 + 1 co¬ 
lorata in blu (Figura 6) 

Inl4]:= 

Needsl "GraphicsImplicitPlot'"]; 

Show( 

lmplicitPlot[y==-x A 2+1,{x,-4,4}, 

PlotStyle-> 

«Thickness[0.0001 ],Blue)), 

DisplayFunction->ldentity], 

InsiemeParaboIel 1,1,k,1,|k,-6,6), 

Vertici->True, 

StyleVertici-> 

(Red, PointSize[0.02]}, 

Eps->2, 

DisplayFunction->ldentity], 

AspectRatio->1, 

AxesLabel->("x","y"), 

PlotRange->Automatic, 

DisplayFunction->SDisplayFunction]; 

Costruzioni con riga e compasso 

Le costruzioni geometriche sono state un argomento partico¬ 
larmente fecondo per lo studio della geometria: attraverso i 
problemi sollevati dal dover rappresentare le figure utilizzan¬ 
do solo la riga e il compasso si sono sviluppate alcune tra le 
scoperte più significative della storia della matematica 

Nella scuola, vengono attualmente limitate alla disciplina di 
disegno geometrico e se ne hanno solo brevi cenni nei testi 
matematici II package costrcon.m mette a disposizione 
dell'utente le funzioni CostruzioneEllisse RigaCompasso 
CostruzioneParabola InviluppoParabola e Costruzione 
Iperbole 

• CostruzioneEllisse mostra una costruzione geometrica 
dell'ellisse che sfrutta la sua definizione classica. 

• RigaCompasso mostra una costruzione dell’ellisse di 
equazione canonica x 2 /a 2 +y 2 /b 2 =1, a>0, b>0. a*b me¬ 
diante una semiretta r per l'origine 0 degli assi coordinati 
e due circonferenze centrate in 0 e aventi raggi a e b. 

• CostruzioneParabola mostra una costruzione geometri¬ 
ca della parabola che sfrutta la sua definizione classica. 

• InviluppoParabola mostra la costruzione della parabola 
come inviluppo di rette. 

• Costruzionelperbole mostra una costruzione geometri- 




Figura 7 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


309 




















































MATHEMATICA 


ca dell'iperbole che sfrutta la sua definizione classica. 


Vediamo un esempio sull'uso di queste funzioni. 




Figura 9 


Rappresentiamo la costruzione dell'ellisse di equazione cano¬ 
nica x 2 /16 + y 2 /4 = 1 mediante due circonferenze centrate 
nell'origine e aventi i rispettivi raggi lunghi 4 e 2 (Figura 7) 

Inl1l:= 

Show[GraphicsArray[Partition[ 

RigaCompasso[4,2, 

NumFrames->12, 

StylePunEllisse-> 

IRed.PointSize[0.05]}, 

StylePunlntParal-> 

(Green,PointSizelO.05]}, 

StylePunCirSemir-> 

(Blue,PointSize[0.05]|, 

Ticks->None, 

DisplayFunction->ldentity],3]]]; 

La rappresentazione della costruzione della parabola avente 
come tangenti le rette di equazione 

x - y + 1 =0. x + y- 2 = 0 

e come punto di tangenza P=(-1,3) e data da 

Inl2l:= 

Show[GraphicsArray[Partition[ 

InviluppoParaboIal 

1.-2. M.3), 

NumFrames->12, 

StylePointlnteCont-> 

(Blue,PointSizelO.04]), 

StylePointTang-> 

{Green,PointSizelO.04]}, 

Ticks->None, 

DisplayFunction->ldentity],3]]J; 

(Figura 8) 

Affinità 

Una conica può anche essere definita come una curva avente 
equazione cartesiana del tipo f(x, y) = 0 con f(x, y) polinomio 
di secondo grado, determinato a meno di un fattore di pro¬ 
porzionalità non nullo. Quindi f(x, y) = 0 e k f(x, y) = 0 (con k 
diverso da 01 sono la stessa conica 

Un'affinità X è un'applicazione che associa ad ogni punto P di 
coordinate (x, yl il punto Q = À.(P). le cui coordinate (x-|, yi ) 
sono espresse dal seguente sistema lineare (generalmente 
non omogeneo) invertibile: 

x, = ax + by + c 

y, =a, x + b,y + c,. 

Data la conica C, si dimostra che il luogo geometrico dei pun¬ 
ti À.IC) è una conica. 

Utilizzando la funzione PlotAffinitaConiche fornita dal packa¬ 
ge trasfcon.m, è possibile mostrare il grafico della conica C, 
il grafico della conica X(C) e successivamente confrontare i 
due grafici PlotAffinitaConiche riconosce equazioni non 
corrette di coniche (equazioni di coniche immaginarie, oppure 


310 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 













































MATHEMATICA 


equazioni non appartenenti a coniche) e definizioni non cor¬ 
rette di affinità (trasformazioni non biunivoche), inviando dei 
messaggi all'utente. 

Mostriamo come l'affinità definita dal sistema: 


x, = x 
y t = y/2 

porta l'ellisse di equazione 
x 2 + y 2 /4 -1 = 0 

(colorata in rosso) nella circonferenza 
X 2 + y2 -1 = 0 
(colorata in verde) 

Ini 11:= 

PlotAffinitaConiche[x A 2+y A 2/4==1, 

{x,-2,2),(y,-3,3),(x,y/2)]; 

(Figura 9) 

La valutazione del comando 
Inl2l:= 

PlotAffinitaConiche[y A 2-x==0, 

(x,-1,5},(y,-3,3), 

(Cos[Pi/4J x + Sin[Pi/4]y, 

-Sin[Pi/4] x + Cos(Pi/4] y»; 

mostra come la rotazione definita dal sistema 

xl = COS(7t/4) x + sin(7T/4) y 

yl = -sm(7I/4) x + cos(Jt/4) y 

ruota di 45 gradi la parabola y 2 - x = 0. 

(Figura 10) 

Conclusioni 

Un problema come quello di visualizzare i vari aspetti delle 
coniche si è ben prestato ad essere affrontato con un siste¬ 
ma come Mathematica, che offre la possibilità di generare un 
numero virtualmente illimitato di grafici, di lavorare in modo 
interattivo, di affiancare alle immagini un testo scritto, di di¬ 
sporre con rapidità di risultati numerici che confortino le ipo¬ 
tesi grafiche. 

I programmi sono stati scritti interamente da Agostino Stuc¬ 
chi; possono essere copiati e distribuiti liberamente purché 
senza fini di lucro e nella loro forma originale, senza alterare 
la nota di Copyright. Qualora i programmi vengano modificati, 
non possono essere distribuiti senza il permesso scritto degli 
autori (rivolgersi a tomanitgdi-uniDi.ini 

II software è accessibile sia attraverso ftp che WWW Le 
URL sono: 

|mp.//www ai unipi ifH romani/coniche.html 

ftp://apollo.di.unipi.it/pub/Papers/romani/Math/coniche/ 

Vengono allegati i quattro package insieme a quattro file di 
esempi nelle seguenti versioni: 

• Una versione in chiaro senza grafici, eseguibile su ogni 



Figura 10 


piattaforma: 

ftp://apollo.di.unipi.it/pub/Papers/romani/Math/coniche/CON- 

GEN 

• Una versione con grafici e animazioni compattata in for¬ 
mato Macintosh 

ftp://apollo.di.unipi.it/pub/Papers/romam/Math/coniche/coni- 

che.sea.hqx". 

• Una versione con grafici e animazioni compattata in for¬ 
mato MS-DOS. 

ftp://apollo.di.unipi.it/pub/Papers/romam/Math/coniche/CONI- 

CHE.ZIP 


Bibliografia 

G Accascine. V. Villani, Geometria E T S., Pisa 1983. 

E. Castelnuovo, La matematica nella realtà, La Nuova 
Italia, 1993. 

S. Wolfram, Mathematica. A System for Doing Mathe¬ 
matica by Computer, Il Edition Addison Wesley, 
1991 


_MS 

Francesco Romani é raggiungibile tramite Internet all indirizzc trònvniKlLunioi 1 1 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


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Quanto costa «fare» il Multimedia? 


Quanto può costare una workstation multimediale? 

Senza mirare a sistemi elitari, ma filtrando il tutto attraverso la lente dell'economicità, 
la workstation che ci proponiamo di mettere in piedi è basata sull'impiego di un PC 
«medio» che può essere sulla scrivania di ognuno di noi, Una volta individuato e 
messo in equilibrio nelle sue componenti, verifichiamo se tale sistema è in grado di 
realizzare film, audioclip ed animazioni in genere già ampiamente fruibili dalla 

maggioranza degli MPC 

di Bruno Rosati 


Se si deve lavorare basta anche un 
486, mentre se si vuole giocare (o più in 
generale utilizzare applicazioni multime¬ 
diali) allora è indispensabile un Pentium. 
È un ritornello questo, che va molto di 
moda Un modo di dire forse un po’ 
esagerato, ma che ha il suo fondo di ve¬ 
rità. In maniera più corretta potremmo 
dire che, sempre per lavorare, è meglio 
avere un sistema dalla CPU meno po¬ 
tente, ma equilibrato in tutte le sue 
componenti (quantitativo di memoria 
RAM, dischi veloci e di alta capacità, 
CD-ROM drive 4X, scheda grafica con 
bus locale, ecc.) che non uno dotato 
della migliore CPU del momento, ma 
poco equilibrato. 

L'abbiamo già scritto nel precedente 
articolo di questa rubrica e lo ribadiamo 
anche in questa occasione: ad un Pen¬ 
tium anche iper-equipaggiato, ma con 
soli 8 Mbyte, noi preferiamo (e consi¬ 


gliamo di fare altrettanto!) un bel 486 
equipaggiato in maniera molto meno 
sofisticata, ma con 16 Mbyte di RAM in 
linea. Insomma upgradare e non cam¬ 
biare la macchina, con il semplice sco¬ 
po di mettere in piedi un sistema in gra¬ 
do di produrre video digitale con ottime 
performance, spendendo solo quello 
che è giusto spendere. Chi già possiede 
il suo bel 486 (almeno un DX2, ma an¬ 
che un DX4) può ancora tranquillamen¬ 
te metterlo al lavoro ed ottenere ottime 
prestazioni. Al contrario chi è sotto tale 
media o ancora a maggior ragione chi 
un PC ancora non lo possiede è ovvio 
che punti più in alto: al Pentium, come 
minimo all'entry-level P-75 (ammesso 
che riesca ancora a trovarlo), oppure al 
più consigliabile P-100 Fra un paio di 
anni il problema si riproporrà, ma per il 
momento si potrà lavorare tranquilla¬ 
mente. 


In definitiva, l’invito è di ragionare su 
quelle che sono le nostre esigenze e ri¬ 
manere di conseguenza ben ancorati al¬ 
la realtà pratica dei numeri 

Un tipico ragionamento pratico? Se 
per acquisire un full motion a 320 x 240 
con auciio a 16 bit per 22,05 kHz mi ba¬ 
sta un 486 (il sistema che tra poco ve¬ 
dremo al lavoro coadiuvato dalle «giu¬ 
ste» schede di acquisizione) perché do¬ 
vrei passare ad un sistema Pentium? 
Perché dovrei cioè puntare ad ogni co¬ 
sto al top? Conservo il mio 486 e, il top, 
me lo tengo come sogno... 

Un sogno che oggi è individuabile in 
una configurazione dove spicca un Pen¬ 
tium da 133 MHz, al quale fanno da co¬ 
rona 32/64 Mbyte di RAM, un Gigabyte 
ed oltre di hard disk (ovviamente con¬ 
trollato via SCSI) ed una scheda grafica 
come minimo pari ad una Matrox Mil¬ 
lennium. Il massimo delle prestazioni è 
poi costituito dalle periferiche di acqui¬ 
sizione, scelte nel meglio della produ¬ 
zione come, ad esempio, una scheda 
audio al livello della Turtle Beach Mon- 
terey (con circuitazione d’alta qualità 
per acquisire sintesi da DAT e riprodur¬ 
re suoni come il piu potente sintetizza¬ 
tore), una Targa System per l'acquisi- 
zione video, o ancor meglio una OptiBa- 
se per le codifiche dirette in formato 
MPEG 

Il prezzo di tali componenti è sull’or¬ 
dine dei quindici milioni, ma solo se op¬ 
teremo per la più «modesta» Targa Sy¬ 
stem. mentre dovremmo salire quasi al 
doppio se inseriremmo nel sistema 
l’OptiBase. E a tutto ciò dobbiamo an¬ 
cora aggiungere il software. Software 
che non può essere certo da meno 
dell’hardware fin qui citato e che sicura¬ 
mente annovererà nella lista: Photo¬ 
shop 3.0, per l'image-processing e 
l'eventuale costruzione di filmstrip da 

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Fig l - Una sequenza 
video 37.0 x 740 acqui¬ 
sita in lull-moiion ed al 
massimo della qualità 
d’immagine Per de¬ 
comprimerla servireb¬ 
bero non meno di 570 
Kbps solo per la com¬ 
ponente videol 


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COMPUTER & VIDEO 


Fig. 2 - Una sequenza 
video sempre a 320 * 
240 e sempre acquisita 
in lull-motion, ma con il 
Quality Settmgs setta¬ 
to atl'80% il data-rate 
per la sola componen¬ 
te video è pan a 485 
Kbps 


Fig, 3 - Terza sequenza 
video acquisita in lull- 
motion, ma con Quality 
Settmgs ulteriormente 
abbassato a circa il 
50% Il data-rate relati¬ 
vo alla sola componen¬ 
te video e ancora supe¬ 
riore a 300 Kbps 




passare poi a Premiere 4.0, che rifinirà 
l'editing audio-video delle componenti 
acquisite utilizzando tutti gli effetti digi¬ 
tali che vorremo 

La dotazione sarà poi completata 
dall'AutoDesk Ammator Studio, per 
creare ex-novo delle animazioni e quindi 
eventualmente fonderle con gli AVI 
messi a punto da Premiere; dal Corel 
Draw 6, capace di fare tutto (e di più!); 
dallo Steinberg Cubase, per l’eventuale 
lavoro di sequencing e HD-recording. 

Infine il tool autore può essere scel¬ 
to, in ordine casuale, tra l’Asymetrix 
Multimedia ToolBook 3.0, il MacroMe- 
dia Director o meglio ancora (per via dei 
5/6 milioni in piu che ci vogliono per ac¬ 
quistarlo...) il MacroMedia Authorware. 

Il sogno potrebbe ancora continuare 
con l'aggiunta di altri gioielli tecnologici, 
ma per il momento basta ed avanza. Ci 
svegliamo qui e tiriamo la solita linea. 
Fatta la somma vedremo che un siste¬ 
ma del genere può costare più di 30 mi¬ 
lioni di lire! 

Certo, staremmo nel paradiso del 
multimedia, ma c’è sempre un «ma»! 
Se Computer & Video parlasse di que¬ 
sto hardware e di questo software, sin¬ 
ceramente avrei a che fare con redazio¬ 
nali estremamente semplici, sia nella ri¬ 
cerca delle argomentazioni che nei con¬ 
tenuti pratici per verificare lo sviluppo di 
applicazioni multimediali. Tutto facile 
per chi scrive, ma viene da chiedersi a 
questo punto per chi si scrive? La rispo¬ 
sta è semplice: per una ridottissima fa¬ 
scia di utenza, elitaria a tal punto che, 
molto probabilmente, utilizza questa ric¬ 
chezza di elementi per motivi professio¬ 
nali e non ha forse bisogno di leggere 
gli articoli di questa rubrica. 

Tutto più complicato al contrario, ma 
bello proprio per questo, è scrivere, ar¬ 
gomentare e dimostrare con prove pra¬ 
tiche. l'esistenza di sistemi «terrestri» 
che con prezzi inferiori possono offrire 
soluzioni altrettanto vantaggiose in am¬ 
bito domestico sia pure con risultati per 
forza di cose un po’ inferiori. 

Vediamo allora come configurare un 
sistema e quindi come metterlo al la¬ 
voro. 

La workstation multimediale 
per tutti! 

Se è vero che per lavorare basta un 
486 è comunque il caso di fissare dei 


parametri minimi e vedere se, in base a 
questi, il nostro sistema, sia più o meno 
allineato alle reali esigenze di chi si oc¬ 
cupa di video digitale. 

La configurazione media da noi pro¬ 
vata è composta essenzialmente da un 
sistema a base i486 DX4 a 100 MHz 
con 256 Kbyte di cache on board. Al ri¬ 
guardo si potrebbe anche «accettare» 
una CPU inferiore come il DX2 a 66 
MHz, ma attenzione: se la cache è infe¬ 
riore ai 256 Kbyte upgradatela immedia¬ 
tamente a prescindere dalla CPU. Chi 
lavora con un sistema fornito di soli 128 
Kbyte, si sta giocando la metà della po¬ 
tenza che il proprio sistema è in grado 
di fornire. 

A completamento occorrono 16 
Mbyte di RAM (è il minimo indispensa¬ 


bile) e 630 Mbyte minimi di hard disk in 
standard «veloce» di tipo E-IDE (che ha 
un data-transfer-rate intorno ai 2-2,5 
Mbps con i quali la perdita dei frame di¬ 
venta solo un ricordo anche alle risolu¬ 
zioni maggiori); una scheda grafica PCI 
con acceleratore grafico dedicato diven¬ 
ta a questo punto un complemento 
quasi indispensabile. 

Come minimo è bene prevedere al¬ 
meno una S3-765 e, possibilmente, con 
2 Mbyte di DRAM. La memoria della 
scheda grafica è importante poiché è 
deputata al trasferimento dei dati verso 
il buffer del video. 

Se il quantitativo di DRAM della no¬ 
stra scheda è attualmente ridotto ad un 
solo Mbyte, un po' com’è nel caso della 
cache di sistema, state lavorando a 


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COMPUTER & VIDEO 



Fig 4 - Quarta sequen¬ 
za video 320x240 in 
lull-motion video e 
sempre con data-rate 
superiore alle perfor¬ 
mance dei CD-ROM 
doublespeed In que¬ 
sto caso siamo a 320 
Kbps! 


Fuj 5 - La tabella dei 
valori numerici ricavati 
in sede di acquisizione 
video. 



metà delle sue possibilità e, benché ve¬ 
loce grazie alla presenza del chip S3, la 
scheda fa un po' da collo di bottiglia a 
tutto il sistema. 

Per l'ambiente operativo è ormai 
prassi pensare a Windows 3.1 oppure a 
Windows '95. Al riguardo lasciamo an¬ 
cora un po' di margine di scelta. 0 per 
meglio dire di attesa. Prossimamente, 
partendo proprio dalla workstation che 
stiamo organizzando, ci dedicheremo al¬ 
le caratteristiche (e le eventuali proble¬ 
matiche di gestione e/o compatibilita 
delle periferiche...) che il nuovo Win¬ 
dows 95 offre nell'ambito del multime¬ 
dia. 

A questo punto si può prendere in 
considerazione la dotazione di compo¬ 
nenti specializzate per la realizzazione 
dei nostri video digitali: scheda di acqui¬ 
sizione video, scheda audio, software di 
gestione, compressione e fruizione vi¬ 


deo, software di painting, software di 
editing audio, ecc. 

La scheda di acquisizione video deve 
assicurare il supporto di Indeo nella 
versione 3.2 per la compressione 
hardware (da scegliersi tra la Intel 
Smart Video Recorder e la piu diffusa 
VideoBlaster RT-300); per l'audio la 
scelta cadrà su una SoundBlaster com¬ 
patibile a 16 bit (meglio se dotata delle 
sintesi sonore in standard «waveta- 
ble»). Passando al software è inevitabi¬ 
le la presenza di Video for Windows 
I le, in versione integrale, oppure in 
versione runtime e quindi coadiuvato 
dall'editing software che è bundled con 
le schede video: Digital Video Producer 
di Asymetrix per la Intel S.V.R.Pro op¬ 
pure Premiere 1.1 (oppure 4.0) per chi 
acquista la VB-RT300; è inevitabile con¬ 
siderare che occorre un programma di 
painting con il quale provvedere al ri¬ 


tocco di singoli frame o alla generazio¬ 
ne di sfondi, animazioni, ed altre diavo¬ 
lerie del genere, partendo dal minimo 
offerto da PaintBrush si può giungere 
fino agli ottimi applicativi di Corel, quale 
Il PhotoPaint oppure il recentissimo e 
più agile Xara. 

Le SoundBlaster sono tutte in confe¬ 
zione con il WaveStudio che è sufficien¬ 
temente buono per imporre effetti, ta¬ 
gliare e cucire linearmente su singola 
traccia, ragione per la quale il software 
di base per l'editing audio è già pronto, 
ma per operazioni di mixaggio su/da 
multitraccia, al contrario, è meglio rivol¬ 
gere lo sguardo altrove. Ad esempio al 
Quad di Turtle Beach, che, oltre a poter 
essere acquistato singolarmente (con 
una spesa poco superiore alle quattro- 
centomila lire), è in confezione con le 
schede Tropez e Montecarlo sempre 
della stessa Turtle Beach. L'editing mul- 
titraccia della componente audio può a 
sua volta essere svolto sulla timeline di 
Premiere (di cui si entra in possesso ac¬ 
quistando la VideoBlaster RT-300) che 
mette a disposizione tre tracce audio, 
controlli di livello molto precisi, van- 
speed ed echo. 

L'eventuale software per il sequen- 
cing musicale deve essere preso in 
considerazione solo se siamo in grado 
di realizzare brani musicali originali Se. 
al contrario, non abbiamo né l'estro né 
tantomeno il tempo, la componente 
musicale dei nostri video interattivi po¬ 
trà sempre essere pescata e riadattata 
dalle collezioni di Midifile realizzate 
«free-royalty» da molti «anonimi» navi¬ 
gatori di Internet Per rintracciare tali 
collezioni basta appunto navigare. Una 
volta prelevati i Midifile, chi disponesse 
di una scheda audio con campioni sono¬ 
ri in ROM (Wavetable), potrebbe anche 
provvedere all'esecuzione degli stessi 
attraverso la superiore qualità sonora 
della sua scheda (la SB-AWE 32 e la 
Montecarlo di Turtle Beach ad esempio) 
e quindi registrare l'esecuzione stessa 
trasformando il suono MIDI in sintesi 
Wav, In tal modo anche sugli MPC de¬ 
gli eventuali fruitori del prodotto, il suo¬ 
no sarà della massima qualità e non cer¬ 
to nella forma sonora (spesso mal tra¬ 
dotta) di una sintesi FM. 

Credo di aver considerato tutto 
l'hardware e il software necessario ed 
anche qualcosa di più. Al contrario di 
quanto si dice in Jurassic Park «qui si 
bada molto alle spese!», e procedendo 
ad un conto comunque sommario, ri¬ 
tengo che una stazione di lavoro siffatta 
già sia al limite delle finanze dei più. 

Escluso il PC multimediale (che co¬ 
me configurazione base, scheda audio 
e CD-ROM drive, ognuno di noi dovreb- 


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MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 





















COMPUTER & VIDEO 


Fig, 6 - Pure se si e ac¬ 
quisito al meglio delle 
possibilità tad esempio 
da un DATI) la sintesi 
audio può contenere 
dei rumori di tondo ge¬ 
nerati dalla scheda 
stessa o dalla cavarte¬ 
ne di non eccelsa qua¬ 
lità Per eliminare parte 
del rumore non c'è bi¬ 
sogno di programmi 
particolarmente sofisti¬ 
cati Anche dall'interno 
del WaveSludio delle 
SoundBlaster possia¬ 
mo tare qualcosa Ad 
esempio sovrascnvere 
il «silenzio» nei mo¬ 
menti di pausa della 
voce dello speaker 



IGuldHI 

_Opzioni finestra 

Incerti... 

Aggiungi fico... 
inverti ioima d'onda... 

_ 

Inserisci silenzio 
SgvraiaM con allenilo.. 
Dissolvenza In entrata... 
Dlaaolvenza In gicita... 



Conyerti formato... 
Modifica frequenza... 
Amplifica volume.. 


JEfnifìtnr/WiQ rfMUmmma 

n'P fhmfrp firaTìa mii» ftfi imf 
tfHUill tlutefltanQi Qs [pftLIkJU 


Aito* I rimo ne*» 



Carato .r- 0 o 


kilk-ÉlÉk.-Muii ik 






Fig 7 - Sempre all'in¬ 
terno di WaveStudio, 
benché con un metodo 
un po' laborioso, è pos¬ 
sibile minare due diffe¬ 
renti sintesi sonore 
Basta modificare una 
base musicale monofo¬ 
nica simulando la ste¬ 
reofonia e sfruttare 
uno dei canali per inse¬ 
rire il commento voca¬ 
le 


C\ W«IEM*IWNUt'1 WAV 


*«.« Sl««ol6» SI» 3IC9KB 


be già possedere ben configurato), l'up- 
grade della RAM a 16 Mbyte (cosa mol¬ 
to probabile dato che la maggioranza 
degli utenti ne dispone solo di 8), l'ac¬ 
quisto della scheda video per l'acquisi¬ 
zione e la compressione in tempo reale, 
più il software applicativo, già la cifra si 
aggira intorno ai due milioni di lire Una 
bella cifra certamente, ma con la quale, 
intorno al nostro sistema personale, 
possiamo costruire un'altrettanto bella 
stazione di lavoro. Una workstation che 
andiamo subito a mettere alla prova ve¬ 
rificandone il livello delle prestazioni in 
fatto di acquisizione audio e video. 

Quello che vogliamo raggiungere è il 
massimo delle misure produttive/ripro¬ 
duttive dei file .AVI che, la tecnologia 
attuale e soprattutto il livello dei sistemi 
di fruizione oggi sono in grado di (ripro¬ 
durre. 

Cercheremo perciò di realizzare dei 
file piuttosto «robusti», nel senso che 
impegneranno la macchina al limite del 
full motion e della risoluzione massima 
raggiungibile. Le «misure video» che ci 
poniamo come parametro sono le se¬ 
guenti: quadro video da 320 x 240 dot 
(1/4 di schermo), frame-rate di cattura a 
25 fps (frame per secondo), compres¬ 
sione in tempo reale in formato Indeo 
3.2 e in modalità «No-Recompression», 
formato audio da 16 bit a 22.05 kHz. 

Tutto ciò, per avere valore, dovrà ga¬ 
rantire un data-rate in sede di riprodu¬ 
zione non superiore ai 300 Kbps. Ovve¬ 
ro il massimo transfer-rate consentito 
dai CD-ROM drive double-speed che, 
dopo il precoce invecchiamento dei pri¬ 
mi modelli a singola velocità e nell'atte¬ 
sa che i quadraspm gli rosicchino so¬ 
stanziose percentuali di vendita, sono al 
momento i lettori ottici più diffusi. 

Full Motion e 1/4 di schermo 

Una premessa: tutte le fasi di acqui¬ 
sizione alle quali ci siamo dedicati sono 
state precedute dagli ovvi settaggi preli¬ 
minari che, con la sola variabile del fra- 
me-rate di acquisizione, sono basati sul 
setting rigido del quadro (320 x 240), 
l'uso del compressore hardware (Indeo 
3.2), della funzione No-Recompression, 
il limite del tempo di cattura (trenta se¬ 
condi), il salvataggio diretto su disco e 
la rinuncia all'acquisizione della compo¬ 
nente audio. 

Resta quindi inteso che l'acquisizione 
è stata effettuata solo in base alla com¬ 
ponente video «grezza» e che di conse¬ 
guenza, dopo averla elaborata, a questa 
dovremo aggiungere quella audio. 

Detto ciò. parliamo della cattura ve¬ 
ra e propria, partendo con la richiesta 
del full-motion (25 fps), passando per i 


20 fps ed arrivando infine al limite mi¬ 
nimo dei 15 fps. Le differenti fasi di ac¬ 
quisizione del file «grezzo» hanno dato 
i risultati che seguono: 25 fps corri¬ 
spondono a 13,5 Mbyte e richiedono 
un data-transfer-rate pari a 527 Kbps; 
20 fps corrispondono a 9,7 Mbyte e ri¬ 
chiedono un data-transfer-rate di 379 
Kbps: 15 fps corrispondono a 8,5 Mby¬ 
te e richiedono 332 Kbps di data-tran¬ 
sfer-rate 

Tali acquisizioni sono state effettuate 
tutte con il parametro di Quality Set- 
tings al massimo (100%) e, com'è facil¬ 
mente deducibile sia leggendo i valori 
elencati, che cominciando ad osservare 
la tabella di figura 5, nessuna delle tre 
acquisizioni ci ha garantito un data-tran¬ 
sfer-rate inferiore ai 300 Kbps. 

A seguire, con il parametro Quality 
Settings posto ad 80%. le richieste han¬ 
no cominciato ovviamente a scendere, 
dandoci finalmente un valore accettabi¬ 
le di data-transfer-rate (263 Kbps circa) 


a 15fps II Frame-rate pari a 15 fps si è 
quindi riconfermato anche con Quality 
Settings pari al 50% (con 244 Kbps) ed 
a maggior ragione con il Q.S. pan al 
25% (con 232 Kbps). Un frame-rate 
maggiore che soddisfacesse il conteni¬ 
mento del data-transfei-rate l'abbiamo 
potuto verificare solo con il Quality Set¬ 
tings pari al 25% e nella misura video di 
20 fps e con 289 Kbps. 

Da ciò è possibile dedurre che il full 
motion video a 320 x 240 dot (che la Vi- 
deoBlaster RT-300 acquisisce senza 
perdere alcun frame) non è comunque 
praticabile se non si finalizza la riprodu¬ 
zione dei file da CD-ROM di tipo «qua- 
draspin»! Abbiamo da poco abbandona¬ 
to il limite «imperativo» delle codifiche 
al di sotto dei 150 Kbps che non e pro¬ 
prio il caso di saltare di netto la fascia 
dei double-speed! Di conseguenza biso¬ 
gna sapersi accontentare e puntare sul¬ 
le misure che ci rendono la maggiore 
tranquillità possibile. Per la precisione si 


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COMPUTER 4 VIDEO 



Fig. 8 - Lavorando alla 
fusione delle due trac¬ 
ce monofoniche è an¬ 
che possibile settate 
degli intervalli nei quali 
la musica ó di livello 
più basso rispetto alla 
voce 


tratta di quelle relative ai 15 fps cattura- 
bili con una qualità pari all' 80% (263 
Kbps), al 50% (244 Kbps) e al 25% (232 
Kbps). Teniamolo in mente e passiamo 
a vedere, ancor prima di inserire la com¬ 
ponente audio, cosa è possibile fare in 
sede di editing. 


Dalla funzione 

«No-Recompression» in poi... 

È la terza volta che andiamo ad argo¬ 
mentare su queste pagine intorno alla 
funzione No-Recompression. In questo 
esempio di codifica ed editing l'argo¬ 


mento calza a pennello e vale proprio la 
pena riproporre le qualità applicative 
della funzione «aggiuntiva» di Video for 
Windows Abbiamo appena acquisito 
del materiale grezzo (nelle nostre inten¬ 
zioni è montare un'ipotetica gita allo 
zoo) e stiamo per passare alla fase di 
montaggio delle singole scene dedicate 
agli animali. Queste, per prima cosa, 
dovranno essere ripulite dei frame su¬ 
perflui che precedono e/o seguono la 
sequenza giusta. Anche nel mezzo di 
questa ci potranno essere dei più o me¬ 
no brevi intervalli di frame da eliminare. 
Una volta dentro il modulo VidEdit di Vi¬ 
deo for Windows, iniziali, finali o inter¬ 
medi che siano alla scena, gli intervalli 
di frame da eliminare verranno marcati 
per mezzo delle funzioni di Mark- 
In/Mark-Out e in pochissimo tempo ci 
ritroveremo con la sequenza video puli¬ 
ta e pronta per essere sottoposta ad al¬ 
tri trattamenti digitali, come ad esempio 
l'imposizione della componente audio in 
sede di doppiaggio. 

L’eliminazione dei frame superflui è 
ovviamente il primo passo da compiere 
ed appena l'avremo effettuata, anche 


Componente Audio: editing e montaggi multitraccia 


Nella realizzazione di una forma d’onda 
complessa, ovvero la miscelazione di una 
traccia audio per il commento musicale ed 
una per quello vocale, bisogna ammettere 
che Adobe Premiere non si batte. 

Potendo mettere a disposizione tre trac¬ 
ce audio per le operazioni di mixaggio (al 
contrario sia di WaveEdil di VfW che del 
WaveStudio delle SoundBlaster che opera¬ 
no il mixaggio su di un'unica traccia) il risul¬ 
tato finale che l'applicativo di Adobe riesce 
a conseguire è assolutamente superiore 

In esso possono essere inseriti tutti gli 
effetti che vorremo, operare la scelta dei li¬ 
velli relativi ai vari segnali, inserire eco, ral¬ 
lentamenti o velocizzazioni della sintesi vo¬ 
cale. ecc. 

Se le funzioni sono molto raffinate esiste 
però un problema che riguarda l'impossibi- 
lità dell'uso della funzione No-Recompres¬ 
sion senza poi considerare che non tutti gli 
utenti possiedono l'applicativo in questione 

A reggere il confronto in parte ci si riesce 
con il WaveStudio, ma c'è bisogno di met¬ 
ter su un piccolo metodo di lavoro. La cosa 
è un po' complessa, ma non per questo im¬ 
possibile da realizzare. 

La prima cosa da fare è agire sull'umfor- 
mità dei due segnali in gioco che dovranno 
quindi essere campionati con lo stesso nu¬ 
mero di bit. 

Abbiamo deciso di provare con le sintesi 
a 16 bit e quindi procedere trattando sia la 
sintesi vocale che quella musicale con lo 


stesso parametro di risoluzione. Lo step-by- 
step che ne deriva è il seguente 

a) Acquisire il brano musicale (da CD audio 
oppure con la solita tecnica della registra¬ 
zione in formato WAV durante l'esecuzione 
di un Midifile) a 16 bit in modo monofonico 

b) Portare la musica da modo monofonico a 
modo stereo Tale «stranezza», tra l'altro 
ininfluente dal punto di vista qualitativo, è 
indispensabile poiché permette di inserire il 
commento vocale su uno dei due canali di¬ 
sponibili. 

c) Deciso quale dei due canali e quello da 
utilizzare per l'inserimento della sintesi vo¬ 
cale (ad esempio quello destro) andrà richia¬ 
mata l'opzione «Amplifica il Volume» (menu 
Speciale) e si provvedere ad azzerare il se¬ 
gnale musicale presente sul canale destro. 
Come avrete modo di verificare personal¬ 
mente, il comando «Ampiezza a 0%» non 
verrà eseguito e, per default, verrò imposto 
dal programma almeno l' 1 % di segnale re¬ 
siduo. Poco male, accettiamo l'imposizione 
e diamo TOK. 

d) Trovato il punto dal quale è musicalmen¬ 
te preferibile far partire la sintesi vocale, ca¬ 
richiamo il file della sintesi relativa in una fi¬ 
nestra dedicata. Fatto ciò portiamo la sinte¬ 
si tutta m clipboard e quindi riportiamoci su 
quella del brano musicale. Qui richiamere¬ 
mo l'opzione «Incolla Speciale». 

e) Apparso il requester «Incolla Unione» bi¬ 
sognerà agire su questo selezionando l'op¬ 
zione «Miscela con onda: ..canale destro». 


Atteso il tempo dell'elaborazione in compa¬ 
gnia della clessidra, quello che alla fine ap¬ 
parirà è visibile in figura 7 dove vediamo ri¬ 
portati i due diversi tipi di segnali, 

f) Diamo ora un comando Play di prova 
sentiremo, a canali separati, la voce a com¬ 
mento sull'altoparlante destro e il brano 
musicale di accompagnamento sull'altopar¬ 
lante sinistro. 

Potremo anche fermarci qui, ma ovvia¬ 
mente si può ancora fare dell'altro, come 
ad esempio: 

- Abbassare il livello del canale sinistro dedi¬ 
cato alla base musicale in modo che nell'in¬ 
tervallo di tempo in cui si riproduce anche il 
commento vocale, l'accompagnamento re¬ 
sti m sottofondo (grosso modo è sufficiente 
abbassare il livello intorno al 55-60%) 

- Aggiungere l'eco: cosa che è possibile fa¬ 
re su entrambi i canali, solo su quello «mu¬ 
sicale» o solo su quello «vocale», in tutta la 
loro durata o solo su di una specifica parte 
selezionata. 

- Operare quindi con il fade out per la 
dissolvenza in uscita, 

Come ultima ed ovvia operazione, dovre¬ 
mo provvedere alla riconversione da stereo 
a mono del file WAV cosi preparato Ese¬ 
guito anche questo passaggio sentiremo fi¬ 
nalmente il risultato finale dell’accompagna¬ 
mento musicale e della sintesi vocale, il tut¬ 
to realizzato con i corretti livelli per ogni 
componente, le aggiunte di eco, dissolven¬ 
ze, ecc. 


316 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 























COMPUTER & VIDEO 


per vedere il risultato ottenuto ci con¬ 
verrà procedere al Save As del file .AVI 
e quindi tornare a rivedere questo in 
modalità compressa. Andando al saving 
basterà richiamare come metodo di 
compressione quello di «No-Recom- 
pression». Verranno aggiunti alcuni Kb¬ 
ps in più rispetto al compresso origina¬ 
le, ma la rapidità dell'operazione di sal¬ 
vataggio ed a maggior ragione la qualità 
delle immagini (che non sarà assoluta- 
mente intaccata!) varranno tale piccolo 
incremento di data-rate da pagare. 

La seconda operazione che, una vol¬ 
ta salvato l'anello video pulito, dovremo 
fare, è quella da svolgersi con la funzio¬ 
ne di Crop, con la quale sarà possibile 
eliminare le linee prive di segnale che in 
molti accoppiamenti apparecchiatura-vi- 
deo/lnput-scheda vedremo scorrere in 
verticale sulla parte destra del quadro 
video digitalizzato. L'effetto si chiama 
shiftmg e va ricollegato a questioni di 
taratura degli Output video delle diverse 
apparecchiature. L’effetto, assai antie¬ 
stetico, è facilmente eliminabile taglian¬ 
do con la funzione di Crop le linee «no- 
signal» presenti nel quadro. 

Nella maggioranza dei casi, così co¬ 
me già detto, l'effetto di shifting si ma¬ 
nifesta solo con l'apparizione di 3-4 li¬ 
nee prive di segnale a scorrere lungo la 
parte destra del quadro video. 

Nell'esempio che vedete in figura 10 
il segnale, proveniente da un normale 
VCR in standard VHS. viene originaria¬ 
mente acquisito a 320 x 240 dot e quin¬ 
di riottimizzato per mezzo della funzione 
di Crop Video imponendo, con le linee 
di ritaglio, un'ampiezza pari a 316 punti. 

Eliminate perciò le quattro linee prive 
di segnale, il nuovo quadro video si pre¬ 
senterà ora nella misura (si fa per dire) 
ridotta di 316 x 240 dot 

Per quanto riguarda le altre scene 
che ho acquisito da un camcorder Sony 
in standard Video8, ci troviamo di fronte 
ad un segnale che non presenta alcuna 
linea di shifting. Ciò è il segno evidente 
dell’ottima taratura data all'Output del 
camcorder. Meglio cosi, avremo un 
quadro 320 x 240 nella sua interezza e, 
subito dopo l'eliminazione dei frame su¬ 
perflui, potremo immediatamente pas¬ 
sare all'imposizione della componente 
audio Essa potrà essere costituita dal 
solo commento delle scene, oppure, 
grazie ad un applicativo per l'editing au¬ 
dio, arricchita anche da un sottofondo 
musicale. 

Audio + video 

Anche per preparare questo «labora¬ 
torio» abbiamo provato diverse combi¬ 
nazioni di parametri. 


Fig 9 - Al termine della 
laboriosa seduta il file 
«stereo » è convertito 
in mono La musica e 
la voce diventano un 
unico file organizzato 
con primi piani e sot¬ 
tofondi. echi ed altre 
raffinatezze 




Fig 10 - La tabella che 
abbiamo ricavato pei le 
misure della compo¬ 
nente audio campiona¬ 
to con varie soluzioni 
paramediche Su one¬ 
sta si può basare la 
scelta del valore di da¬ 
ta-rate che meglio si 
somma con quello rela¬ 
tivo al video , Il tutto, 
nei nostri esempi, af¬ 
finché video più audio 
rientrino nel limite di 
300 Kbps 


Ponendoci la scelta tra un campiona¬ 
mento a 8 oppure a 16 bit, in mono op¬ 
pure in stereo ed a 22 oppure a soli 11 
kHz, quello che è stato possibile ricava¬ 
re è sintetizzato in una seconda tabella 
riassuntiva sulla quale andiamo ora a 
scegliere la misura giusta con la quale 
completare il file AVI. 

La tabella, sintesi dopo sintesi, l'ab¬ 
biamo inserita in figura Ilei risultati 
sono facilmente deducibili. Com'è pos¬ 
sibile osservare, si va dal minimo, rap¬ 
presentato da una sintesi audio mo¬ 
nofonica ad 8 bit per 11,025 kHz (che 
occupa solo 12,3 Kb per singolo secon¬ 
do di riproduzione), al valore massimo 
rappresentato da una sintesi stereofoni¬ 
ca a 16 bit per 22,050 kHz che si porta 
fino ai 90 Kb per singolo secondo. I va¬ 
lori riportati sotto la voce «Kbps» di tut¬ 
te le misure inserite nella tabella, equi¬ 
valgono alla richiesta di Data-transfer-ra¬ 
te che la sintesi .WAV imporrà al lettore 
per CD-ROM in sede di riproduzione. 


Una misura espressa in Kbyte per se¬ 
condo che dovremo ovviamente som¬ 
mare a quelli richiesti dalla componente 
video. Andiamo subito al dunque quali 
parametri sarà giusto presettare per ac¬ 
quisire la sintesi sonora? Per farlo biso¬ 
gna tenere in considerazione i file video 
che abbiamo esaminato nel precedente 
capitolo. 

Per il file .AVI da 20 fps (data-rate pa¬ 
ri a 289 Kbps) acquisito con una qualità 
d'immagine pari al 25% non è abbinar¬ 
le nessuna sintesi audio. Neanche quel¬ 
la più modesta presa ad 11 kHz per 8 
bit in modalità mono Essa richiede 12 
Kbps e la somma conseguente audio+- 
video porta il totale a 301 Kbps. I lettori 
double-speed potrebbero anche farcela, 
ma l'uso della funzione No-recompres- 
sion in sede di editing e saving tende a 
far aumentare la richiesta di Kbps e di 
conseguenza non potremo essere mai 
sicuri che alla fine la richiesta stessa 
non rimanga contenuta entro i 305-310 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


317 



























COMPUTER & VIDEO 



Fig I1 - Una sequenza 
acquisita da camcor- 
der. tn questo caso la 
videocamera olire un 
segnale privo di linee 
* no-slgnal » Segno evi¬ 
dente della presenza di 
un Output video ben 
taralo 


Fig 12 ■ Una sequenza 
proveniente da un VCR 
che non dispone di un 
Output particolarmente 
tarato può dar luogo a 
linee « no-signah‘ In fa¬ 
se di editing potranno 
essere eliminate con 
l'uso della Iunzione di 
No Recompression 



l.lttni ili 
siili uni. 

■ih voi» \ iis 
■In rllmmui't 
■ dii lu Imi/lmir 
•Il l'ROl’pInii 


Kbps che buona parte dei double-speed 
riesce a reggere. Al contrario con tutti i 
file acquisiti a 15 fps a partire dall'80% 
di qualità d'immagine è possibile sce¬ 
gliere l'abbinamento che più ci soddisfa. 

Per il file con qualità pari al 25% (234 
Kbps) e per quello con qualità pari al 
50% (244 Kbps) la scelta può essere ef¬ 
fettuata a scendere dalla sintesi realiz¬ 
zata a 16 bit per 11 kHz in stereo e con 
data-rate pari a 49,5 Kpbs. 

Per il file con qualità pari all’80% 
(263 Kbps) la scelta può essere a sua 
volta effettuata a scendere dalla sintesi 
realizzata a 16 bit per 11 kHz in mono e 
con data-rate pari a 24,7 Kbps. 

Eccoci quindi arrivati al dunque. Per 
non impazzire, non solo per via del lavo¬ 
ro da realizzare, ma anche per le scelte 
da fare in mezzo a tutti questi numeri, è 
bene dare un taglio netto e nell'imba¬ 
razzo scegliere una sintesi dai parametri 
univoci. Per un motivo molto simile a 
questo, i vari produttori di CD-ROM 


commerciali tagliano ancora più corto, 
puntano ai sampling effettuati ad 8 bit 
(così si tutelano anche nei confronti di 
chi ancora gira con le SoundBlaster ad 8 
bit!) scegliendo il compromesso miglio¬ 
re Questo, secondo il nostro giudizio 
potrebbe essere rappresentato dalla 
frequenza di 22,05 kHz in modalità mo¬ 
nofonica. Il data-rate richiesto è pari a 
22,6 Kbps. Il margine di sicurezza è 
quindi piuttosto ampio. 

Da tenere di scorta, ma solo se la 
componente musicale risulta fonda- 
mentale (e se il data-rate del video ci 
garantisce un certo margine di sicurez¬ 
za ) è la 22,05 kHz in modalità ste¬ 
reofonica che richiede 45,2 Kbps che 
non sono certo pochi. 

Il metodo di lavoro 
fino alla riproduzione 

Eravamo partiti per conquistare il full¬ 
motion alla massima qualità d'immagi¬ 


ne, invece ci dobbiamo accontentare di 
un 320 x 240 a 15 fps e con il Quality 
Settings attestato a non oltre il 50%. Al¬ 
lo stesso modo cercavamo anche la 
massima qualità audio che, senza nean¬ 
che sognare il 16 bit stereo a 44,1 kHz, 
pensavamo di trovare sempre ad alti li¬ 
velli di campionamento La realtà ci ha 
invece dimostrato che anche qui dovre¬ 
mo accontentarci 

Non per colpa dell'audio, bensì del¬ 
l'opulenza del video, il sampling audio 
che potremo utilizzare viaggia ad 8 bit 
e, per motivi di sicurezza, a 22,05 kHz 
monofonici al massimo. Una disfatta? 
Assolutamente no. Abbiamo trovato ot¬ 
timi compromessi La qualità delle im¬ 
magini non è affatto scadente, soprat¬ 
tutto se il materiale originale è pulito e 
non di seconda o terza generazione. E 
neanche il «motion» è male Quindici 
fotogrammi al secondo sul monitor di 
un computer sono più che buoni. L'au¬ 
dio poi, se privo di rumori di fondo, avrà 
tutte le possibilità di accattivarsi la sim¬ 
patìa di chi ascolta. 

No, quello che abbiamo appena mes¬ 
so a punto è un buon metodo di lavoro. 
Soprattutto pensando al «valore aggiun¬ 
to» offerto dalla funzione No Recom- 
pression. Acquisire a 320 x 240 anelli 
grezzi da poter poi tranquillamente edi¬ 
tare e salvare in tempo reale, tagliando 
frame, inserendo o rismcronizzando 
l'audio è un buon risultato Per chi non 
ha bisogno di aggiungere effetti partico¬ 
lari (come dissolvenze incrociate, wipe 
o titolazioni sovraimpresse) il ricorso al 
buon vecchio VidEdit di Video for Win¬ 
dows è di gran lunga preferibile ad altri 
sistemi che, come l'Adobe Premiere, 
non sono poi in grado di utilizzare la fun¬ 
zione di No-Recompression e che quin¬ 
di ci faranno pagare le loro magie con 
tempi di codifica abbastanza dilatati e, 
peggio ancora, con un'inevitabile perdi¬ 
ta dì segnale 

Questo è probabilmente il metodo di 
lavoro che. in un sistema dotato di 
schede che comprimono solo all'atto 
dell'acquisizione, va senz'altro consiglia¬ 
to Con la sua descrizione, in pratica, 
non abbiamo fatto altro che ripetere in 
maniera più particolareggiata quanto già 
detto e fatto vedere la volta scorsa Da 
quelle che erano state delle semplici 
note pratiche sull'uso della funzione No- 
Recompression, stavolta siamo passati 
alla messa a punto di una vera worksta¬ 
tion multimediale. 


Bruno Rosati 6 raggiungibile su MC-lmk alla casella 
MC4200 e su Internet all'Indirizzo MC4200&- 
mchnk.it. 


318 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 















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D E 0 


1 I f 1 I I l 


GUIDA PRATICA 

Considerazioni sulle piattaforme PC: 

guida al perfetto playback 

Sappiamo tutti cosa significhi catturare, comprimere e mandare in playback del 
materiale video, ma un aspetto che dovremo tenere in considerazione è l'esatta 
comprensione degli strumenti (leggi piattaforma) con i quali si opera. Date per 
scontate le capacità multimediali dei sistemi in commercio, cosa dire a tutti gli utenti 
da poco acquirenti di tali sistemi o per chi non ha ancora ben chiare quali siano le 
effettive necessità? Nelle note che seguono prenderò in considerazione le tematiche 
generali relative ai parametri di configurazione ed agli accorgimenti che possono 
facilitare la messa a punto di un sistema dì acquisizione, trattamento e fruizione video. 
Sperando di essere quanto più chiaro possibile, chiedo già sin d'ora scusa agli esperti, 
rammentando loro che l'articolo è principalmente rivolto a tutti coloro che ancora non 

sanno che... 


di Massimo Novelli 


La «classica» premessa 

Al di là delle capacità intrinseche di 
una macchina multimediale (oggi ne 
viene data quasi per scontata la sua 
messa a punto) appena usciti dal nego¬ 
zio dove l'abbiamo acquistata, spesso 
andiamo incontro a cocenti delusioni, o 
a situazioni molto spesso senza uscita 
vedendo che il nostro PC, sudato frutto 
di risparmi o regalo graditissimo, si 
comporta come non dovrebbe, special- 
mente pensando a quanto ci costa sia 
in termini di pazienza da dedicargli che 
in mera moneta sborsata. 

Già dai primi momenti di utilizzo si 
scopre tutta una serie di problemi che 
possono verificarsi anche in sistemi 
pensati secondo «l'ultima moda»: dalla 
velocità complessiva del sistema (an¬ 
che quando tutto sembra essere a po¬ 
sto), alla scheda video (magari l'ultima 
novità di un noto produttore); dalla me¬ 
moria a disposizione (voce tipicamente 
trascurata), alla nostra scheda di cattura 
(e qui vengono i dolori!) Tutta una serie 
di problemi che non possono essere va¬ 
lutati correttamente se non si è mai 
considerato, soprattutto, l’equilibrio che 
un sistema multimediale deve assoluta- 
mente avere nella scelta dei suoi com¬ 
ponenti. 

Senza arrivare a discorsi filosofici di 
mezza tacca, possiamo senz’altro consi¬ 
derare un PC multimediale, soprattutto 
attualmente, come il più «precario equi¬ 
librio tecnologico mai assemblato 
dall’uomo» (la citazione, ahimè, è mia). 


È di rigore occuparci a questo punto 
delle caratteristiche del nostro sistema 
multimediale per assemblarlo nel modo 
migliore, nel modo più adatto a farci 
«vedere» un video senza che assomigli 
troppo ad un patetico slide-show. 

Prima di selezionare parametri critici 
come le risoluzioni ed il frame rate di 
una cattura video, avremo bisogno di 
analizzare come saranno le performan¬ 
ce del nostro sistema, soprattutto du¬ 
rante il playback di una sequenza. E lo 
faremo prendendo in considerazione 
voci come la CPU, il tipo di bus 
dell'unità, il playback da CD-ROM o da 
HD, non senza esaminare poi qualche 


nuovo standard video, Il tutto pensando 
alla «domanda finale» alla quale spesso 
non siamo in grado di rispondere corret¬ 
tamente: «Perché il video playback è 
sempre migliore, alle Mostre o alle Fie¬ 
re, che non a casa mia?». 

Processori e bus 

Probabilmente non dovrebbe sor¬ 
prendervi il fatto che delle buone featu- 
re video, soprattutto misurate in termini 
di display rate, o numero di frame per 
secondo mostrato, sono direttamente 
in relazione alla CPU in nostro posses¬ 
so, ma la sorpresa maggiore consiste 



320 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 

































COMPUTER & VIDEO 


GUIDA PRATICA 


nel fatto che anche macchine di una 
certa età (leggi 386), e per qualche mo¬ 
dalità video, saranno in grado di ben fi¬ 
gurare nel playback video con risoluzio¬ 
ni di 240 x 180 pixel a 15 fps. Sorpresi, 
vero? Ma andiamo con ordine, 

Natura le storiai del bus 

Molto sommariamente, il termine 
«bus» si riferisce alla circuitazione che 
connette il processore, e la memoria 
principale, con componenti quali l'hard 
disk e gli slot di espansione, Poiché il vi¬ 
deo richiede il trasferimento di grossi 
volumi di dati, il tipo di bus dell'unità uti¬ 
lizzata, fondamentale per ottenere 
performance video di buon livello, è ob¬ 
bligatoriamente legato alla CPU. 

Il termine «locai bus» si riferisce ad 
un bus che è direttamente connesso al¬ 
la CPU e «gira» alla stessa larghezza di 
banda (bandwidth) e velocità di clock. 
Originariamente, all'epoca dei sistemi di 
classe XT, tutti i processori ed i bus era¬ 
no di tipo locale e procedevano alla 
stessa velocità. Nel lontano 1984, con 
l'avvento degli AT IBM, le architetture 
dei PC cambiarono di molto, permetten¬ 
do al processore di girare più veloce 
della circuitazione periferica. Nacque al¬ 
lora la filosofia de!l'«expansion bus», 
denominata a livello industriale come 
ISA (Industry Standard Architecture), 
come ancora oggi la conosciamo. Es¬ 
senzialmente, un bus ISA lascia libero il 
processore di girare più veloce del bus 
stesso, che è una splendida cosa per la 
CPU, ma non così splendida per il bus 
(e per la macchina tutta). 

La larghezza di banda descrìve l'abi¬ 
lità del sistema di manipolare un flusso 
dei dati. Nella prospettiva del bus e del¬ 
la CPU, è comodo pensare al bus come 
ad una autostrada, quindi se un bus a 8 
bit ha una sola corsìa, un bus a 16 ne 
avrà due, e cosi via Dalla parte della 
CPU, di converso, più corsie avremo, 
più dati si potranno manipolare contem¬ 
poraneamente, mentre altrettanto suc¬ 
cederà, pensando al bus; più corsie 
avremo, più dati saranno trasportati in 
una sola volta. 

La velocità del bus, espressa in MHz, 
assomiglia molto ad un limite di velo¬ 
cità; teoricamente, un bus ad 8 MHz 


Abbiamo appena avvia¬ 
to il test sulla nostra 
macchina, il VidTest 
della Microsoft ci offre 
tutte le varianti Idi- 
splay, audio e data 
streaming! con misura 
delle performance di 
ogni componente 



VW«« Wtndow» Pcrlorwno T««l 


1 ■ ■£-— J 

UT'—T I 



L‘analisi sulle perfor¬ 
mance del display, tra 
l'altro un ottimo 10% 
di overbead della CPU, 
la dice lunga sulle idea¬ 
li possibilità cbe una 
macchina dovrebbe 
raggiungere per evitare 
uno scadere delle pre¬ 
stazioni . 


Altrettanto importante, 
l’analisi sul data strea¬ 
ming del device di me¬ 
morizzazione di massa 
Un questo caso un CD 
quad speedl. in questo 
caso un 19% di 
overhead CPU può es¬ 
sere considerato un 
buon valore, seppur di 
poco inferiore agli stan¬ 
dard 



MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


321 
































































































































COMPUTER & VIDEO 
GUIDA PRATICA 



Un altro ottimo am¬ 
biente di testmg multi¬ 
mediale te dedicato so¬ 
prattutto alla compo¬ 
nente videoI e il Video 
Compression Sample 
IVCSl; nelle due fine¬ 
stre potremo avviare il 
playback di materiali di¬ 
versi. facendone poi 
tutti i debiti confronti. 


Ecco le statistiche del 
file AVI. presente nella 
finestra a sinistra, un 
classico Cmepak a 150 
KB/secondo, ma 
nell'istogramma del 
flusso, in basso, pos¬ 
siamo notare che non 
e un vero e proprio 
flusso standard. 



Vidon Statistica 
Vldas tfWM 
Vrio.1 kogth 
Video tonai (CODEC) 
Colai deeth 
Palella change. 


«•Cw»l(«i*ol 


tom Data 72/320 li 


trasferirà dati a circa 8 MB/secondo per 
dati di 8 bit per canale. In pratica, inve¬ 
ce, le performance sono molto legate 
alle architetture specifiche di macchine 
e sistemi, per cui non si potrà facilmen¬ 
te calcolarne le massime prestazioni ba¬ 
sandosi soltanto sulla velocità di clock e 
sulla larghezza di banda. A grandi linee, 
possiamo certo dire che un bus a 32 bit 
sarà il doppio più veloce di uno a 16, ed 
un sistema a 33 MHz di clock sarà quat¬ 
tro volte più rapido di uno ad 8 MHz (e 
fin qui è tutto ovvio). 

Se i processori divenivano sempre 
più veloci, i bus di espansione, per lun¬ 
go tempo, erano «mirati» ancora a lar¬ 
ghezze di banda a 16 bit ed a velocità di 
clock di 8 MHz, assomigliando sempre 
piu a «colli di bottiglia» insopportabili, e 
limitandone le prestazioni a picchi di 
flusso di circa 8 MB/secondo con una 
media di circa 2,5 MB/secondo. 

Nel tempo si è cosi giunti a situazioni 
sconcertanti, cosicché, se si possiede 


ancora un 80286/10 MHz, oppure un 
nuovissimo 80486/66, ma con il bus 
ISA, la velocità con la quale i dati attra¬ 
versano lo stesso è la medesima per 
entrambi i sistemi, senza dubbio si trat¬ 
ta di una pessima notizia 

Una ulteriore forte limitazione dell'ar¬ 
chitettura ISA è che essa forza la CPU a 
manipolare da sola tutti i trasferimenti 
di dati, cosa che ben si evidenzia nelle 
normali procedure che coinvolgono 
aperture e chiusure file, nonché la diret¬ 
ta e «logica» gestione di memorie di 
massa; la CPU è dedicata solo a questi 
eventi. E per farne un caso ancor più 
deleterio, durante il trasferimento di da¬ 
ti, la CPU rallenta la propria frequenza di 
clock (pur se per pochi millisecondi) fino 
a quella tipica del bus di espansione, 
convertendo ancora, gioco forza, il no¬ 
stro 486/66 MHz in un impensabile 
286/8 MHz. 

All'epoca IBM, ancora una volta, in¬ 
traprese la strada delle innovazioni, 


mettendo sul mercato nel 1987 la fa¬ 
mosa architettura MicroChannel (MCA) 
nei suoi PS/2, dotati di bus a 32 bit e 10 
MHz di velocità, raddoppiando quasi le 
performance teoriche del bus Ma più 
importante delle sue doti velocistiche, 
era che la nuova architettura permette¬ 
va a processori diversi dalla CPU di con¬ 
trollare il bus, abilitandolo ed operando 
indipendentemente dalla velocità e 
bandwidth della stessa. Era così nato il 
concetto di «bus mastermg», dove de- 
vice diversi dalla CPU ospite governano 
i trasferimenti di dati Un sostanziale 
passo avanti, anche se il prezzo da pa¬ 
gare fu la totale incompatibilità, in ter¬ 
mini di standard, con tutto quello già co¬ 
nosciuto. La scelta tra il nuovo MCA e il 
consolidato ISA, ancora una volta per¬ 
mise a quest'ultimo di ben sopravvive¬ 
re, tra l'altro poiché la domanda, in ter¬ 
mini di prestazioni «video» non era an¬ 
cora necessariamente cosi sviluppata 
da richiedere l'adozione di più spiccate 
feature. 

Compaq ed altri, però, non stettero 
con le mani in mano, e risposero alla 
IBM con lo standard EISA (Expanded 
ISA), quest'ultimo compatibile con ISA, 
allargandone la banda passante a 32 bit 
ma rimanendo negli 8 MHz di clock 
massimi. Lo standard EISA poteva ma¬ 
neggiare «bus transfer» a circa 33 
MB/secondo, con medie di circa 10 
MB, aveva dalla sua una espansione del 
concetto di bus mastering, ma ancora 
una volta, per la maggioranza dell'uten¬ 
za, l'ISA era tutto sommato ancora uti¬ 
le L'EISA così divenne ben presto sino¬ 
nimo di bus per macchine «server» (an¬ 
che a causa della sua costosa imple¬ 
mentazione) e non ebbe mai un signifi¬ 
cativo successo commerciale, ma final¬ 
mente i tempi stavano cambiando; ver¬ 
so la fine degli anni '80, l'introduzione 
del «colore» come standard nei PC, 
l'entrata prepotente sul mercato del fe¬ 
nomeno Apple Macintosh e Microsoft 
con il suo Windows (prima 3.0 poi 3 1) 
hanno totalmente cambiato usi e prero¬ 
gative della grafica (prima generica e 
poi mirata), intesa come espressione 
compiuta. Il video digitale era quindi ar¬ 
rivato. 

VESA Locai Bus 

La prima implementazione del nuovo 
concetto di locai bus è senz'altro quello 
denominato VESA, standard promulga¬ 
to dalla Video Electronics Standard As- 
sociation. Questo standard era inteso 
ad aggiungere capacità di tipo «locai 
bus» all'ISA, invece che a sostituirlo. 
Nella sua tipica configurazione, la mac¬ 
china in tale standard offre fino a tre 
slot, con prestazioni a 32 bit e velocità 


322 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 














































COMPUTER & VIDEO 
GUIDA PRATICA 


Allo slesso modo, le 
statistiche del file AVI 
presente a destra; un 
Indeo 3 I, altrettanto a 
150 KB/secondo, ma 
con una media di flus¬ 
so sicuramente più 
aderente allo standard. 
Difficilmente infatti su¬ 
pera la soglia stabilita 
dalle specifiche. 



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£ 

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»!è 


jg 


t* | 

IO» Ma 72/120 | 

imo*, «o/xo | 


di trasferimento di 33 MHz, traducendo 
il tutto ad una massima capacità di tra¬ 
sferimento di 132 MB/secondo ed una 
media costante di circa 17 MB/secon¬ 
do. Con queste caratteristiche, le cose 
diventano più semplici in fatto di video 
digitale; non solo il locai bus ha piu cor¬ 
sie dell'ISA, ma anche un più alto limite 
di velocità, Per fare un esempio, un vi¬ 
deo 320 x 240 a 24 bit per 15 frame/se- 
condo, in playback, per un flusso di 150 
KB/secondo impegnerà il bus per un 
transfer rate di circa 3,45 MB/secondo, 
eccedendo le capacità dell'ISA di molto, 
ma non del VESA Locai Bus. E queste 
grandezze possono, di fatto, dichiarare 
deceduto lo standard ISA. Cosi, le cose 
sono abbastanza chiare, per il momen¬ 
to; se state per acquistare una nuova 
macchina (e sul mercato ormai sono 
tutte locai bus), la scelta sarà ovvia. Già, 
ma per quale locai bus dovremmo opta¬ 
re (sempre che ce ne venga offerta la 
scelta), tra il VESA (magari nelle nuove 
specifiche 2.0 tra poco sul mercato) o il 
PCI? 

Bus PCI 

Il Penpheral Component Intercon- 
nect (PCI), è un'architettura locai bus 
sviluppata da Intel, per competere con 

10 standard VESA Locai Bus. Come per 

11 caso precedente, essa offre un tran¬ 
sfer rate massimo di 132 MB/secondo, 
ma anche con altri benefit tra i quali la 
discussa, e a lungo promessa, capacità 
di installazione device «plug and play» 
(finalmente!), nonché, da un punto di vi¬ 
sta video, nell'adozione del «Bus Co- 
processing». Il concetto si estrinseca in 
una maggiore efficienza rispetto al VE¬ 
SA, ed anche se il teorico massimo 
flusso è identico al concorrente, il PCI, 
con il co-processore di bus manipolerà i 
dati in modo molto più rapido e scevro 
dalla necessità di far competere le ope¬ 
razioni alla CPU. che sarà quindi libera 
di occuparsi di altre cose, magari pro¬ 
prio di decomprimere il video ad un più 
veloce data rate. Le correnti implemen¬ 
tazioni PCI hanno «un'ampiezza» di 32 
bit, mentre si aspettano architetture a 
64 bit (a favore di CPU come il Pen¬ 
tium), nelle quali il massimo transfer ra¬ 
te teorico è di circa 265 MB/secondo. 

Chi vincerà, o chi ha vinto, la batta¬ 
glia finale per il locai bus ideale? Senza 
ombra di dubbio, critici, industria e 
utenza hanno già decretato il vincitore 
(PCI), considerato tecnicamente supe¬ 
riore, nonché «platform independent» e 
«multi-processor», tanto che esistono 
implementazioni che lavorano tranquilla¬ 
mente su base non-lntel, come ad 
esempio accade per le piattaforme Digi¬ 
tal Alpha e Apple PowerPC. 


Una «strategia» playback 
per l'ISA 

Come ben sappiamo, il mondo non è 
solamente composto da macchine PCI 
Pentium o 486 VESA; in Italia esistono 
ancora tonnellate di PC ISA con le quali 
fare i conti. Possiamo benissimo mette¬ 
re in grado tali sistemi di ben digerire 
un video digitale. Ma come? Spesso, 
soltanto mettendo a punto accurata¬ 
mente una palette di colori ridotta a 
256, cosicché si riduca il flusso dei dati: 
per una sequenza 320 x 240 a 15 fps ed 
8 bit colore arriviamo a circa 1,15 
MB/secondo, un valore ben entro le 
specifiche ISA. Si tratta di una tecnica il 


successo della quale è confermata an¬ 
che da prove sperimentali per esem¬ 
pio, è possibile ottenere flussi del gene¬ 
re su 486/33 ISA con video Cinepak, op¬ 
pure addirittura un 240 x 180 a 15 fps 
su un 386/33 ISA, sempre Cinepak. 

CD-ROM contro Hard Disk 

Un assioma fondamentale, nel con¬ 
fronto tra i due device, recita pressap¬ 
poco cosi: non aspettatevi di vedere un 
video veloce proveniente da un CD¬ 
ROM, rispetto alla velocità che può ot¬ 
tenere lo stesso video da un HD Nella 
tabella pubblicata in queste pagine, le 
voci parlano chiaro. Anche se un certo 


Tabella 1 


8 bit 

24 bit 

Frame size non compresso (320x240) 

77 KB/s 

230 KB/s 

Data rate per secondo (320x240) 

1.15 MB/s 

3.5 MB/s 

Display rate (486/33 MHz bus ISA 
playback 320x240 AVI Cinepak) 

15 fps 

1 fps 

Display rate (386/33 MHz bus ISA 
playback 240x180 AVI Cinepak) 

15 fps 

1 fps 

Ecco un esempio di display rate per differenti profondità colore VGA Anche un 386. volendo, potrà es¬ 
sere in grado di ben figurare. 


Tabella 2 


Hard Disk_CD-ROM 

Transfer rate 150 KB/Secondo 11 % 21 % 

Transfer rate 300 KB/Secondo 42% 59% 

Overhead della CPU richiesta per recuperare file da device di massa. Test effettuato su tipico 486/66 
MHz VESA LB con 8 MB di RAM. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


323 



















































COMPUTER & VIDEO 
GUIDA PRATICA 


Video Performance Meter 

Vìdeo Performance Meler 

rw-ci Hi, COWC OM Co*. 

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CODEC indio 31 

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Paddml lo. CD non pta**c* pi" 

lo. CD-ROM pinfeci R, 



Mium 

nawF 



[ E* 100* Data 72/B0 

100* Data IQQflOO | 


La «summa» delle 
performance video dei 
file che abbiamo testa¬ 
lo, sono comprese 
molte caratteristiche, 
tra le quali il playback 
rate, il data rate totale 
ed altro 


Nel Media Player ab¬ 
biamo appena aperto 
un file AVI, e veniamo 
informati delle sue ca¬ 
ratteristiche,: la durata, 
modalità video, para¬ 
metri audio e cosi via 
Importante è il data ra¬ 
te Un questo caso 142 
KB/secondo) 


PT 








** AVI 

lantfh 2571 Fimi. IH «40.ec 
Data Rate IOTmJ 
NMoo *J1 S2(V2«0^4FV31|14»7ip, 
Au*o Meno!» Q»Hf EU 


data rate è al disotto la larghezza di ban¬ 
da di un CD-ROM, recuperare i dati dal¬ 
lo stesso impegna molta più potenza 
che non il «ripescarli» da un HD. Sem¬ 
brano cose ovvie, ma non lo sono, al¬ 
meno fino in fondo. 

E questo significa meno potenza a 
disposizione anche per decomprimere 
lo stesso, traducendosi il tutto in meno 
frame al secondo e nel video a scatti. 
Ancora, il transfer rate di un CD-ROM 
(dai fatidici 150 KB/secondo agli attuali 
800 KB/secondo), comparato ai circa 
2,5 MB/secondo per il peggiore degli 
HD non può reggere il confronto, come 
pure, ad esempio, nella pratica di leg¬ 
gere un video da una unità CD single 
speed, occorre circa un secondo per 
recuperare i dati, mentre la stessa ope¬ 
razione impiegherà l'HD per soli circa 
40 millisecondi, cioè 1/16 del tempo 
impegnato dal precedente. 

E tutto ciò si traduce in un 
«overhead» (sovraccarico) della CPU, 


ben definito negli standard attuali. 
L'MPC, infatti, alla voce «overhead 
CPU» recita che la lettura da CD-ROM 
non deve occupare più del 40% della 
potenza della CPU per trasferimenti a 
150KB/secondo (e di converso le 
MPC2, per la doublé speed, fissano tali 
parametri a circa il 60%) Ma le cose 
non stanno sempre cosi; dalla moltitu¬ 
dine di prove e test effettuati nel tem¬ 
po, sono evidenti notevoli discrepanze 
tra le performance definite standard e 
la realtà: per file identici letti su unità 
single speed, si spazia da drive CD che 
impegnano le risorse della CPU da un 
ottimo 25% ad un pessimo 90%, men¬ 
tre nel caso di unità doublé speed si 
spazia da un altrettanto buono 15% al 
peggior 80%. 

Come mai? Probabilmente l'imple- 
mentazione delle unità CD-ROM sui PC 
non è perfettamente a punto e, inoltre, 
può accadere che il CD-ROM soddisfi 
le specifiche a fatica, accusando imme¬ 


diatamente difficoltà se sottoposto ad 
un impiego stressante. 

Quando si sceglie il lettore CD-ROM 
sono importanti almeno due fattori: ac¬ 
certarsi che il drive sia veramente e 
pienamente entro le specifiche MPC (di 
tipo 1, 2 o anche 3, magari felicemente 
ben al disotto dei parametri discussi), e 
che, nel caso si voglia creare materiale 
vìdeo da distribuire su CD, i parametri 
di compressione siano definiti al disot¬ 
to della soglia che identifica la velocità 
con la quale leggeremo il CD (per farla 
breve, dimenticarsi di operare più vici¬ 
no possibile al limite superiore del flus¬ 
so considerato). Al limite, possiamo de¬ 
finire il CD-ROM come un devìce a ban¬ 
da fissa, data dalle specifiche di targa, 
ma con delle varianti. Visto che non tut¬ 
ti i drive aderiscono uniformemente, e 
nelle stesse condizioni, agli standard 
dettati, il discorso potrebbe essere cosi 
concepito; se vogliamo produrre mate¬ 
riale a 150 KB/secondo, fermo restando 
il CD un device con larghezza di banda 
fissa, quanto vicino al limite superiore 
potremo arrivare? Sappiamo che il vi¬ 
deo compresso non sara cosi uniforme- 
mente trattato (per la sua natura intrin¬ 
seca) e che il risultato sarà una media 
della velocità dì flusso dei dati nelle va¬ 
rie fasi di manipolazione. A questo pun¬ 
to è di estrema importanza una esatta 
calibrazione dei parametri, pena il col¬ 
lassare del sistema PC/Bus/CD-ROM 
Un esauriente esempio di ciò consiste 
nell’andare a vedere un file AVI generi¬ 
co, del quale si conosce la dimensione 
(per esempio 3 MByte) e la sua durata 
in secondi (circa 20); dividendo le gran¬ 
dezze possiamo ricavarne la velocità di 
flusso (150 KB/secondo). Se provere¬ 
mo a mandarlo in playback potremo no¬ 
tare delle difficoltà; pur se il nostro Me¬ 
dia Player ci conferma la quantità di 
flusso menzionata, cosi non farà il Vi- 
dEdit Video for Windows, evidenziando 
invece un valore attestato a 270 KB/se¬ 
condo. Dov’è la differenza? É nella na¬ 
tura del video compresso che non risul¬ 
ta essere rigorosamente della quantità 
supposta, ma superiore a causa di altre 
componenti «nascoste» all'Interno del¬ 
la codifica AVI. 

Display Control Interface IDCI) 

Uno dei maggiori problemi del video, 
in Windows, è Windows stesso; esso 
infatti, come quasi tutti gli ambienti 
grafici, impone significative richieste al¬ 
la CPU. Ecco perché la maggioranza 
delle applicazioni DOS ancora girano 
più velocemente delle loro controparti 
Windows, ma non solo. Le necessarie 
risorse del video, molto stringenti in 


324 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 































































COMPUTER & VIDEO 


GUIDA PRATICA 


termini di domanda, insieme alle non 
eccezionali capacità di Windows in gra¬ 
fica, sovraccaricano tutto il sistema. 

Si può intervenire in qualche modo, 
magari aggirando lo stesso Windows, 
nella modalità grafica: un esempio di 
ciò si potrà ottenere chiamando una 
funzione speciale in Video for Windows 
denominata «Death», che aggirerà, o 
meglio ucciderà la famigerata Windows 
Graphics Device Interface (GDI). Chia¬ 
mata anche Full Screen Mode, questa 
modalità permette al codec video di 
evitare l'uso della GDI e di scrivere di¬ 
rettamente sull'hardware della VGA, 
con felici risultati e spesso accelerando 
il video dai circa 10 fps (in condizioni 
normali e modo «windowed») ai 30 fps 
full screen. 

Esso converte il sistema in VGA mo¬ 
de 13 con 256 colori, permettendo il 
playback (magari single speed) a pieno 
schermo alla massima velocità, senza 
perdere un trame (ma chiaramente con 
i difetti di un'immagine ingrandita). Gli 
svantaggi consistono nella perdita delle 
peculiarità dell'interfaccia grafica di 
Windows: bottoni e gadget (che detto 
tra noi non è molto) e nella natura asso¬ 
lutamente non-standard. 

Ma le necessità, man mano che si 
sviluppavano le tematiche video su PC, 
erano sempre più esose: prima con 
l'avvento di schede VGA cosiddette ac¬ 
celerate, si diede un notevole impulso 
alla lentezza di Windows, poi si perven¬ 
ne all’idea di un nuovo standard, per 
evitarne l'interfaccia GDI, finché nel 
1993, finalmente, ancora Intel diede al¬ 
le masse la Video Device Interface 
(VDI). Al suo livello più basso, essa de¬ 
finisce un protocollo per i codec e le 
schede video per lavorare aggirando la 
GDI (equivalente, in sintesi, ai vecchi 
driver EGA/VGA), mentre al più alto li¬ 
vello è in grado di evitare che la CPU 
gestisca ancora funzioni gravose, pas¬ 
sandone il controllo al processore della 
scheda video, e quindi rendendo il pro¬ 
cesso decompressione/display molto 
piu efficiente. 

Tutto ciò, dicevamo, accadde nel 
1993, quando anche Microsoft venne a 
capo della questione, e chiese alla In¬ 
tel di lavorare insieme per una joint- 
venture tecnica. E di fatto, insieme rila¬ 
sciarono lo standard Display Control In¬ 
terface (DCI), che aiuta nelle perfor¬ 
mance tutti i codec software-only e 
non richiede hardware addizionale Fu 
subito un successo: l'industria delle 
schede grafiche abbracciò le specifi¬ 
che senza ritardi, e sul mercato pres¬ 
soché l'intero parco delle stesse, nelle 
categorie medio-alte, ha funzioni DCI 
implementate. Quando Intel annunciò 


Lo sfesso file AVI aper¬ 
to in VidEdit di Video 
for Windows, la sua 
statistica è tutto som¬ 
mato identica, ma alla 
voce data rate spicca 
un imponente 299 
KB/secondo. amiche il 
142 del Media Player 




Ecco m opera il Media 
Player, dotato di driver 
software VideoCD: ab¬ 
biamo volutamente di¬ 
sinserito le funzioni 
DCI, e minacciosamen¬ 
te ce ne viene fatta 
menzione Le presta¬ 
zioni congiunte co- 
dec/VGA, quindi, saran¬ 
no drasticamente ridot¬ 
te 


la VDI, dichiarava che le performance 
video-display sarebbero aumentate del 
100% (ed in effetti era così), anche 
con la DCI le proporzioni sono più che 
rispettate. In ogni caso, abbiamo già vi¬ 
sto che solo evitando le funzioni GDI di 
Windows possiamo incrementare di 
moltissimo le prestazioni (almeno fino 
al limite «fisiologico» dell'intera mac¬ 
china). 

Per spiegarci meglio, senza la DCI è 
la CPU a decomprimere il video, con¬ 
vertirlo in DIB e scalarlo, producendo 
cosi flussi di dati dell'ordine di circa 14 
MB/secondo attraverso il bus verso la 
scheda video (con evidente stress del 
sistema), mentre nell'adozione della 
DCI il processore deve solo decompri¬ 
mere il flusso (per circa 1,15 MB/se¬ 
condo) delegando la conversione «co¬ 
lor space» e la scalatura alla scheda vi¬ 
deo (e facendo lavorare il bus tranquil¬ 
lamente) Quindi, per concludere, è il 
codec a dialogare con la scheda video, 


e se uno dei due non supporta le speci¬ 
fiche, la negoziazione tra gli stessi non 
è più possibile. 

Conclusioni 

Anche se non sono state date ricette 
infallibili, per la ricerca delle massime 
prestazioni da pretendere da una mac¬ 
china multimediale, spero che abbiate 
compreso le argomentazioni-chiave, 
sulle quali ragionare, per ricercare da 
soli la strada giusta. 

Abbiamo fatto anche un po' di storia, 
è vero, ma spesso il chiarire un'evolu¬ 
zione tecnologica può far meglio com¬ 
prendere i problemi, e le loro soluzioni. 

Affrontare tematiche del genere sen¬ 
za un pur piccolo bagaglio di conoscen¬ 
ze tecniche, non sempre permette di 
raggiungere gli scopi prefissati, soprat¬ 
tutto in campi ancora cosi controversi 
come nelle applicazioni che vedono pro¬ 
tagonista il video digitale. MS 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


325 






















































Macromedia FreeHand 5.0 

di Raffaello De Masi 


arlare di grafica in casa Macinto¬ 
sh è come discutere di prestazio¬ 
ni a Maranello; ciononostante ci 
sono pacchetti che hanno qualcosa di 
superlativo, quella marcia in più che 
permette di fare praticamente tutto 
quello che ci viene in mente. 

Che bella cosa è esagerare, quando 
se ne hanno le possibilitàI Ve lo imma¬ 
ginate invitare, come Noodless, Naomi 
Campbell all'Excelsior di Venezia, affit¬ 
tando tutti i tavoli e facendo suonare 
Amapola dall'orchestra? E poi fare una 
scappata al Casino per una puntata di 
qualche centinaio di milioni sul 13, co¬ 
me Robert Redford nel film "Proposta 
indecente", con annessa Demi Moore? 
Certo non potremo mai permettercelo 
nel mondo reale, visto che in questo 
non abbiamo neppure comprato un bi¬ 
glietto della lotteria di Capodanno, ma 
con il nostro buon Mac ci possiamo per¬ 
mettere di spendere e spandere solo 
avendo a disposizione un pacchetto con 
i numeri e un poco di inventiva. 

Gli altri parlano di grafica, punto e ba¬ 
sta; noi della mela parliamo di grafica 
specializzata E sebbene ormai questi 


package siano disponibili da un po ' di 
tempo anche sotto Windows, nel no¬ 
stro mondo ci giocherelliamo ormai da 
una decina d'anni. E proprio in tema di 
specializzazione cosa c ’è di meglio, nel 
campo della grafica dedicata al DTP, di 
andare a curiosare in questa nuova ver¬ 
sione di FreeHand lo FH, come si suol 
dire tra gli addetti ai lavori) per fare mi¬ 
rabilia e, ancora una volta, stupire? 

FreeHand un pacchetto per fare 
l'impossibile lo quasi) 

Di pacchetti di grafica che. sebbene 
siano specialisti nel campo del publi- 
shing, possono essere utilizzati anche 
per altri scopi, esistono, ai vertici 
dell'Olimpo del mondo Mac, due esem¬ 
plari. ambedue abbastanza comparabili 
in termini di prestazioni e di caratteristi¬ 
che; Adobe lllustrator e il nostro 
FreeHand. Nati, circa otto anni fa, pres¬ 
soché contemporaneamente, permise¬ 
ro di aggiungere ai pacchetti di editoria 
classica, come PageMaker o Quark¬ 
XPress, un tool estremamente specia¬ 
lizzato, in possesso di caratteristiche 


specifiche per il campo d'utilizzo, e co¬ 
munque capaci di fornire prestazioni di¬ 
verse da quelle dei soliti pacchetti di 
grafica. Diciamo diverse perché, come 
ben è noto, sovente nel campo dell'edi¬ 
ting sono necessari tool, prestazioni, ef¬ 
fetti speciali spesso inutili e sovente in¬ 
desiderati nella grafica classica 

FH. nato nel 1988 e giunto oggi alla 
quinta edizione, ha sempre avuto dalla 
sua la fama di essere un pacchetto faci¬ 
le da usare e gestire, pur nella comples¬ 
sità delle funzioni in suo possesso. Que- 
st’ultima versione, che rappresenta il 
miglior upgrade di tutta la serie, ha forse 
perso parte di questa fama, per acquisi¬ 
re un aspetto di pacchetto supersofisti- 
cato, dotato di numerosi tool potenti e 
superspecializzati, che in mano a uno 
specialista può fare davvero scintille 
Fornito in una elegante confezione in 
classico stile MacroMedia, FH è conte¬ 
nuto in sei dischetti capaci di installare 
la versione corretta del programma per 
Mac 68XXX o per PowerMac, oltre a 
una innumerevole serie di add-in, che 
vanno dagli «extras», veri tool aggiuntivi 
al package principale, alle font più adat¬ 
te per un lavoro di DTP Su PowerMac il 
programma principale pesa circa 4.2 
Mb, contro i 3.5 della versione 68X, 
mentre tutta la cartella è ampia ben piu 
di 12 Mb, senza contare i vari file di 
Prefs aggiunti alla cartella sistema. 

FH va installato su una macchina del¬ 
la classe minima del 68020, dotata di 
uno schermo ampio a sufficienza per 
godere dell'ambiente che questo pac¬ 
chetto crea (almeno 16"), del System 
6.07 e di almeno 5 Mb di RAM e di 20 


Macromedia FreeHand 5.0 


Produttore: 

Macromedia Ine., 

600 Towsend, San Francisco. CA 94203 

Licenziatane di 

Atsys Corporation 

269 Wesr Renner PatkWay 

Richardson, TX 75080 

USA 

Distributore: 

Modo SRL - Via Masaccio, 11 42100 Reggio 
Emilia Tel 0522/512828 
Prezzo Uva esclusa!: 

Macromedia FreeHand 5 0 Lit 1 568 000 



326 



MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 










MACINTOSH 





La fimstra di default di FreeHand 


Mb su disco. Protetto con la solita tec¬ 
nica del numero di serie da inserire al 
primo lancio, il programma viene instal¬ 
lato con la solita tecnica dell'Installer. 
ed è corredato da una insolita poco pon¬ 
derosa documentazione cartacea (un 
solo manuale di riferimento e due sottili 
fascicoli complementari). Inoltre la con¬ 
fezione contiene un CD pubblicitario del 
materiale prodotto dalla MacroMedia. 

Uno dei manuali, di un centinaio di 
pagine, è un tutorial abbastanza rapido 
ma talora poco chiaro che, attraverso 
un guided tour, introduce all'uso e alla 
comprensione dei mezzi a disposizione 
di FH. Conviene, però, anche se non si 
è un utente smaliziato, passare diretta- 
mente all'utilizzo del manuale utente, 
per evitare, attraverso il tour, di esegui¬ 
re pedissequamente operazioni di cui, 
all'atto pratico, si capisce ben poco. 

Usare FH 

In genere la regola è valida per tutti i 
programmi, ma per FH è obbligatoria, 
se non si vuole pagare, con frustrazioni 
e nervosismo, il fio della mancanza di 
idee chiare già dall’inizio; occorre, prima 
di intraprendere qualunque cosa, addi¬ 
rittura l'apertura del foglio, avere ben 
chiari in mente gli scopi del lavoro, i ri¬ 
sultati che si desidera raggiungere, i 
mezzi che si intende usare per ottenerli. 

Prima di tracciare anche un solo se¬ 
gno occorre dare risposte precise alle 
seguenti domande. 

- Di quante pagine ho bisogno? Al con¬ 
trario delle versioni precedenti, oggi FH 
permette di lavorare su pubblicazioni 
composte di diverse pagine, ognuna 



A 

Le numerose e potenti 
opzioni di stampa, con 
la scelta di separazione 
dei colon, si noti la 
possibilità di stampare 
l'immagine in negativo. 


4 Al centro, la palette di 
trasformazione delle 
immagini, si noti, a de¬ 
stra, il popup menu 
dell'inspector 


delle quali, comunque, può avere il suo 
formato, la sua orientazione, il suo 
bleed size (in gergo l'area in cui la figura 
si può espandere oltre i limiti della pagi¬ 
na di stampa stessa) 

- Qual è il formato della pagina mastro? 
in questo caso viene definita la misura 
della pagina dell'illustrazione (non della 
carta su cui si stampa). In questo caso 
è possibile sempre disegnare su tutta la 
pagina fisica o anche, addirittura al di 
fuori di essa, ma la parte che sarà dav¬ 
vero stampata dovrà rientrare nei limiti 
della pagina di illustrazione o, al massi¬ 
mo. nella bleed area. 

- Ovviamente occorrerà definire se il 
bleeding è ammesso o no. Questo av¬ 
viene assegnando le dimensioni delle 
frontiere in cui un oggetto può sconfina¬ 
re e ancora essere stampato. La cosa è 
tanto più importante se si pensa per un 
momento alle riviste di oggi, dove la pa¬ 
gina è completamente coperta dalla 


stampa. In pratica la misura della carta 
è molto più grande e quello che noi ve¬ 
diamo è solo la pagina di illustrazione e, 
quando si usano effetti speciali che per¬ 
mettono a testo o figure di «deborda¬ 
re», la bleed area. 

- Quali unità di misura userò? Esistono 
cinque scelte diverse, pica, punti, polli¬ 
ci, punti decimali o millimetri, e questa 
misura può essere evidenziata nei ri¬ 
ghelli, barre di informazioni, palette, box 
di dialogo. 

- Qual è la risoluzione della stampante? 
La richiesta non è superflua: ad esem¬ 
pio, se le prove di stampa saranno pro¬ 
dotte su una laser e quelle finali su una 
imagesetter, occorrerà predefinire la ri¬ 
soluzione in base all'output della perife¬ 
rica più potente. È importante fare que¬ 
sta operazione prima della stampa fina¬ 
le o dell'output su file, in quanto in base 
a tale scelta verrà calcolato il valore del¬ 
la distanza per l'area di incollaggio delle 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


327 







































































































MACINTOSH 



In queste due pagine alcune opzioni degli extras e delie palette aggiuntive 


pagine e per definire gli algoritmi di resi- 
zing delle figure in bitmap. Tale defini¬ 
zione permette anche di gestire meglio 
la risoluzione dei riempimenti graduati e 
radiali. 

- Voglio usare una griglia di fondo? Seb¬ 
bene sia una opzione minore, non sarà 
sbagliato definirla dall'inizio, visto che fi¬ 
gure già "piazzate» sulla pagina potreb¬ 
bero non essere orientate perfettamen¬ 
te sui punti di legatura delle maglie del¬ 
la griglia stessa. 

- Desidero ruotare l'asse di disegno? 
sebbene esso sia orientato a 0° potreb¬ 
bero esserci casi in cui è più convenien¬ 
te definire un orientamento degli assi 
con un particolare offset rispetto agli 0°. 
Anche questa, comunque è una minor 
option. 

Lavorare su una illustrazione 

Una delle carte vincenti di FH è il 
concetto di pasteboard, l'asse di incol¬ 
laggio su cui si depositano le illustrazio¬ 
ni e le tavole finite. Il numero delle pagi¬ 
ne che si possono gestire dipende dalla 
loro misura, ma tutte le pagine devono 
essere fisicamente comprese nell'asse, 
senza sovrapposizioni. L’area stampabi¬ 
le dell’asse stesso è di 222x222 pollici 
(oltre trenta mq). 

Questo enorme spazio a disposizione 
(ben maggiore della versione 4 dove 
l'area era di 50 per 50") consente una 
facilità operativa entusiasmante (pecca¬ 
to solo che non ci sia una opzione che 
permetta di definire la pasteboard se¬ 
condo le proprie esigenze), e il tutto, 
grazie a Dio, non a spese della velocità. 
Ordinatamente e con grande precisio¬ 
ne, FH sistema ogni pagina sull'asse 
immediatamente a destra di quelle già 


presenti, o andando daccapo se la «ri¬ 
ga» è terminata Questo può portare a 
qualche problema se si passa un docu¬ 
mento a un altro utente ancora in pos¬ 
sesso della versione 4. Come un obbe¬ 
diente wp, FH permette di ridefinire 
l'area di lavoro come se si trattasse di 
un ambiente modello «4»; la cosa può 
essere fatta anche in fase di salvataggio 
del documento, nel qual caso le pagine 
fuori limiti verranno riordinate spostan¬ 
dole alle righe inferiori È ancora possi¬ 
bile scegliere di visualizzare delle fron¬ 
tiere «fantoccio», per chi decidesse, in¬ 
vece, di gestire lo spazio in maniera 
personale. 

Per quanto attiene le pagine, posso¬ 
no essere definite in maniera multipla, 
in un solo blocco, stabilendo per tutte 
orientamento misura, bleed size Poi, 
all'occorrenza, per ognuna sarà sempre 
possibile ridefimrne i parametri, tenen¬ 
do ben conto che una immagine può 
comparire più di una pagina o di una illu¬ 
strazione 

In default, se il file delle preferenze 


Arriva la 5.5! 

Alla data di redazione dell'articolo (di¬ 
cembre 1995) è disponibile sul mercato 
italiano la versione 5.2, nella nostra lin¬ 
gua, e la 5.5 in lingua inglese Si tratta di 
minor upgrade che sono state arricchite 
negli Extras con aggiunta di alcune nuove 
funzioni minori; inoltre il programma è 
stato reso più veloce, grazie ad una otti¬ 
mizzazione del codice soprattutto su PPC 
Gli upgrade dalle precedenti versioni pos¬ 
sono essere richiesti alla Macromedia; 
per gli acquirenti della vecchia versione 
dopo H/12/96 l’upgrade è gratutito. 


non è stato toccato, al lancio si apre 
una pagina singola, in formato A4 e 
quattro palette; il toolbox, l'Inspector, il 
Colour Mixer e il Colour List. La prima 
palette è quella ben nota fin dalla ver¬ 
sione 1 di FH, e contiene 16 tool, alcuni 
dei quali gerarchizzati. Ritroviamo, oltre 
ai tool di toolbox Apple (rettangolo, ellis¬ 
se. linea), il poligon tool, che crea e di¬ 
segna poligoni equilateri (salvo poi a 
modificarli con gli altri attrezzi). Il tool di 
disegno a mano libera funziona come 
una penna calligrafica, tracciando linee 
di spessore variabile, il pen tool, per¬ 
mette di piazzare punti e di aggiustare il 
percorso della linea che li congiunge in 
maniera certo più precisa di quella a 
mano libera e in maniera piu interattiva 
di quando si utilizzano le curve di Be- 
zier Queste ultime, comunque sono 
sempre disponibili (FH fu il primo pac¬ 
chetto a offrirle di serie) e la loro gestio¬ 
ne è senz'altro più semplice e intuitiva. 

Il set di punti obbedisce a diverse ca¬ 
ratteristiche, ci sono punti d'angolo, per 
definizione punti che collegano tracciati 
(path) differenti (molti tool sistemano 
punti d'angolo automaticamente, duran¬ 
te il tracciato della linea). Ci sono poi i 
punti di curva, che creano dolci transi¬ 
zioni tra una linea curva e un segmento, 
o, viceversa, angoli acuti tra segmenti 
di curva. La gestione di tutti questi tipi 
può essere automatizzata all'estremo, 
permettendo aggiustamenti automatici 
di giunzioni secondo preferenze prefis¬ 
sate o scelte al momento. Il traccia¬ 
mento a mano libera, vera croce per chi 
utilizza solo il mouse, è qui ampiamente 
facilitato da una serie di utility che con¬ 
sentono operazioni impensabili in altri 
ambienti (ad esempio, una linea, una 
volta tracciata, può essere cancellata «a 


328 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 














































































MACINTOSH 




marcia indietro» semplicemente ripas¬ 
sandoci accanto con il mouse e una op¬ 
portuna combinazione di tasti). La pen¬ 
na calligrafica permette di definire Zan¬ 
golatura del pennino e il suo spessore, 
e, con il Bezigon Tool, si possono trac¬ 
ciare curve obbligate o linee obbedienti 
a certe regole addirittura prefissandone 
i punti di passaggio. Bel tool, come al 
solito, è il cutter, che consente di ese¬ 
guire precisi tagli e ricami su figure 
preesistenti, mentre il tracciato della li¬ 
nea può essere personalizzato introdu¬ 
cendovi un codice PostScript. 

Funzioni avanzate 

Molte funzioni sono altamente custo- 
mizzabili e «ricostruibili»; si può. infatti, 
tracciare il contorno di una figura, impo¬ 
nendo, oltre tutto, le caratteristiche di 
arrotondamento dei punti di connessio¬ 
ne. La cosa va tanto avanti che è possi¬ 
bile editare e creare simboli per termi- 
natori di linea, tracciati per la stessa (ce 
ne sono di diversi già creati, come trac¬ 
ciati a onda, stelle, zig-zag) 

Una volta eseguita la figura, biso¬ 
gnerà pensare a riempirla; anche qui le 
possibilità sono ampie e variate, a co¬ 
minciare dai riempimenti (che vanno dal 
pieno al graduato al radiale), per passa¬ 
re ai pattern, che permettono di acce¬ 
dere alle più avanzate funzioni del Post¬ 
Script (anche a level 2). Il filling si può 
applicare anche a oggetti non disegnati 
(ad esempio lettere battute dalla tastie¬ 
ra) e, qualunque sia la sua tecnica, parte 
sempre dal principio della definizione di 
un punto di illuminazione, da cui il «fili» 
si irraggerà. Fili graduati permetteranno 
di creare immagini tridimensionali parti¬ 
colarmente accattivanti, simulando om- 

MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


bre sulle facce dell'oggetto in maniera 
sofisticata ed elegante. Un particolare 
esempio di riempimento è quello «a 
piastrella» dove un motivo disegnato 
all'esterno viene «incollato» su un mo¬ 
dulo e ripetuto come pattern di riempi¬ 
mento. Basta familiarizzare un poco con 
certe particolarità del PostScript (parti¬ 
colarità che. purtroppo, non sono note 
alla grande utenza) per richiamare tessi¬ 
ture raffinate, come la tela grezza, la 
sabbia, la ghiaia, l'erba, le piastrelle irre¬ 
golari. la pelle di tigre e cosi via. Da qui 
a passare a giocherellare con il colore il 
passo è breve. La gestione di esso si 
basa sull'uso del Colour Mixer, una vera 
tavolozza da pittore dove le tinte si 
stemperano, si decidono e poi si disfa¬ 
no, si creano dal nulla, con effetti spes¬ 
so inaspettati. Ogni colore può essere 




Sofisticato programma di grafica 
dedicata al DTP, dotato di caratteristi¬ 
che avanzate e di tool raffinati. 

La possibilità di gestire Extras, veri 
moduli aggiuntivi al pacchetto princi¬ 
pale, lo rende elastico e facilmente 
adattabile alle esigenze di una utenza 
anche avanzata 

Manuale realizzato in maniera chia¬ 
ra e puntuale 

Facile interfacciabilità con molti altri 
programmi 


CONTRO 

Manca la possibilità di costruire ma¬ 
cro-script nel vero senso della parola 




nominato e conservato per futuri usi, o 
«agganciato» alla più vicina tinta codifi¬ 
cata; in tal senso FH supporta ben sei li¬ 
brerie di colori diverse, dalla ben nota 
PANTONE alla Trumatch (organizzata in 
piccoli incrementi CMYK per evitare 
gap di colore), alla Dainip, dalle curiose 
tre categorie, alla Toyo, dove le scelte 
si fanno prima in base alla tinta e poi in 
base alla saturazione. 

Ovviamente per gestire tale abbon¬ 
danza di mezzi occorre una certa padro¬ 
nanza delle tecniche di uso del colore, 
pena il ritrovarsi in mezzo a un mare di 
tubetti colorati senza rimedio e possibi¬ 
lità di uscirne. È più semplice, all'inizio, 
affidarsi alla codifica PANTONE, che ha 
il vantaggio di essere anche ben stan¬ 
dardizzata e facilmente intercambiabile 
con altri bacini d'utenza. Tutto quanto fi¬ 
nora detto si applica, ovviamente, an¬ 
che al testo, che gode di alcune utili ca¬ 
ratteristiche, tra cui la direzionalità del 
flusso di testo, la possibilità di crenatura 
e spaziatura tra lettere e parole, e inol¬ 
tre può essere direttamente introdotto 
sulla pagina adottando una finestra di 
wp sufficientemente sofisticata. In ogni 
caso, comunque, un blocco di testo può 
essere manipolato nella più avanzata 
delle maniere, legando, in diverse for¬ 
me e misure, a linee e figure (curiosi ef¬ 
fetti possono aversi combinando opzio¬ 
ni diverse, come ad esempio, disposi¬ 
zione dello scritto su due colonne e ag¬ 
gancio dello stesso a una linea curva). 
Le funzionalità di wp vanno dalla gestio¬ 
ne avanzata dei righelli alla utilizzazione 
degli stili, dalla visualizzazione dei carat¬ 
teri invisibili alla gestione delle interli¬ 
nee m base alle unità di misura presta¬ 
bilite in default, dalla imposizione di te¬ 
nere un certo numero di linee insieme 

329 














































































MACINTOSH 



al controllo delle righe zoppe e vedove. 
Non manca un checkspeller, basato su 
vocabolari diversi, infine, secondo la mi¬ 
gliore tradizione del DTP, la perfetta in¬ 
tegrazione tra grafica e testo è affidata 
a una complessa serie di tool, che per¬ 
mettono di adattare, scontornare e im¬ 
mergere immagini nel testo. 

Sempre a proposito di testo, occorre 
ricordare gli effetti speciali, che sono 
stati, fin dall'inizio, il fiore all'occhiello di 
FH, Effetti neon, sfumati, allineamenti 
verticali e inclinati, ombreggiature varie 
con effetti PostScript non sono altro 
che voci in un dizionario ricco e variato. 

Dalla teoria alla pratica 

Detto cosi, lavorare in FH sembra fa¬ 
cile, e in effetti lo è, se non si va avanti 
molto e non si ricercano effetti profes¬ 
sionali. Invece la cosa si complica molto 
se il pacchetto viene utilizzato in manie¬ 
ra avanzata, come peraltro dovrebbe es¬ 


sere. Allora le cose cambiano e occorre 
polso fermo per non farsi trasportare 
dalla voglia, sempre in agguato, di stra¬ 
fare. Il fatto è che FH prende facilmente 
la mano e il limite tra un lavoro raffinato 
e una pastrocchia senza capo né coda, 
nel DTP, è sovente sottile come un bit. 

Gli implementatoti di FH hanno pro¬ 
babilmente pensato a questo pericolo, 
offrendo un capitolo, ben costruito, sul¬ 
le tecniche pratiche e sulle regole per 
ottenere un buon risultato. Oltre, infatti, 
a un help in linea particolarmente effica¬ 
ce, è ideale aprirsi davanti le pagine 154 
e successive del manuale, per avere a 
disposizione le informazioni più interes¬ 
santi e comunemente usate per esegui¬ 
re il buon 80% del lavoro corrente. Ol¬ 
tre occorre ricorrere alle sezioni specifi¬ 
che del manuale, che evidenziano carat¬ 
teristiche particolari d'uso, come il tra- 
cing, con tutte le sue fasi di preparazio¬ 
ne, le tecniche di disegno ad alta preci¬ 
sione, la costruzione di figure utilizzan¬ 


do tecniche prospettiche, la trasforma¬ 
zione di figure piane in proiezioni isome¬ 
triche, il power-duplicate (modalità 
avanzate di duplicazione di un oggetto- 
immagine), la realizzazione di effetti di 
transizione, anche attraverso l'uso del 
PostScript. 

Una delle opzioni più interessanti è 
quella di trasformazione di figure, co¬ 
munque realizzate. Un oggetto può es¬ 
sere, di base, mosso, rotato, scalato, di¬ 
storto o riflesso. La cosa sembrerà ba¬ 
nale, ma non lo è se si considera che 
queste operazioni possono essere ese¬ 
guite senza cambiare l'aspetto del con¬ 
tenuto della figura stessa (in altri termi¬ 
ni, ad esempio, viene rotata solo la figu¬ 
ra nel suo perimetro, mentre il disegno 
in essa contenuto mantiene il suo alli¬ 
neamento-direzione) 

Sebbene il pacchetto non abbia pos¬ 
sibilità di creare macro e script, alcune 
utility di sistema ci consentono di ripe¬ 
tere trasformazioni e operazioni esegui- 


330 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 



































































































MACINTOSH 



In queste due pagine 
alcuni esempi tratti dal¬ 
la libreria tornila con il 
pacchetto 



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te in precedenza. Primo ad introdurre 
una opzione del genere, inoltre, FH per¬ 
mette un numero pressoché illimitato di 
Lindo e Redo, in base a un setup con¬ 
servato nelle preferenze di base. 

FH, non è un'isola 

FH colloquia con numerosi program¬ 
mi esterni, acquisendone grafica, testo, 
oggetti. La tecnica del publish-subscri- 
be, creando un link attivo che permette, 
tra l'altro, di aprire il file pubblicato diret¬ 
tamente dal file che lo sottoscrive, crea, 
mai come in questo pacchetto, una po¬ 
tenzialità operativa impensata (in de¬ 
fault, FH pubblica una edizione in for¬ 
mato EPS che come nessun altro sup¬ 
porta il set di caratteristiche FH in ma¬ 
niera del tutto completa). Da pubblica¬ 
zione è possibile specificare se i cambi 
eseguiti sugli oggetti pubblicati devono 
updatare (anche in formato) i «sorgenti» 
o no (la cosa avviene attraverso il solito 


set di comandi di Publish-Subscribe), 
anche in funzione di file prodotti con 
versioni più vecchie (il pacchetto in os¬ 
sequio alle più aggiornate tendenze, 
permette di salvare documenti anche in 
formato proprio di versioni più vecchie, 
ad esempio FH 4 o 3). Inoltre FH sup¬ 
porta completamente Aldus Fetch, un 
programma che può catalogare migliaia 
di file grafici in maniera rapida ed effi¬ 
ciente, fornendo un accesso istantaneo 
a ogni record del file stesso. Anche la 
traslazione tra piattaforme diverse non 
comporta alcun problema (i file sono 
trasparenti alle diverse implementazio¬ 
ni, fatta eccezione, ovviamente, per cer¬ 
ti inevitabili particolari, come, ad esem¬ 
pio, i font). 

Una volta superata la fase della com¬ 
posizione, eccoci arrivati alla stampa, 
che, da FH, può essere pilotata da una 
laser da 300 dpi a una imagesetter da 
3600 dpi a stampanti a colori a film da 
35 mm. E pensate che sia finita cosi. 


Bene adesso arriva la ciliegia sulla torta. 

FH è un programma, l'avente visto, 
superlativo, capace di un'ampia varietà 
di caratteristiche, ma anche il più fervi¬ 
do dei realizzatori del programma non 
può certo immaginare di cosa ci sarà bi¬ 
sogno domani. E allora ecco adottare la 
tecnica degli Extras, che sono ment'al- 
tro che estensioni, plug-in che aggiun¬ 
gono caratteristiche, potenzialità, tool (o 
gruppi di essi) al set di base. 

La versione 5.5, attualmente in com¬ 
mercio, si differenzia dalla originale 5, 
appunto, dal numero e dalla qualità di 
questi Extras. Tra di essi notiamo la ro¬ 
tazione tridimensionale, il controllo dei 
chiaroscuri e dei colori, le lenti Eyes- 
dropper e Fisheye, la frattalizzazione, il 
controllo della saturazione, la costruzio¬ 
ne di spirali, la realizzazione delle «mac¬ 
chie» di colore. GII Extras possono es¬ 
sere inseriti ed eliminati dal rispettivo 
menu, e inseriti, con una tecnica simile 
a quella inaugurata da Excel, in menu 
aggiuntivi, 

Conclusioni 

FreeHand è un pacchetto dalle pre¬ 
stazioni superlative, potente, agevole 
da usare, intuitivo, dotato di tool raffina¬ 
ti capaci di creare immagini complesse 
e altamente professionali. Ha il pregio 
di avere a disposizione un manuale 
chiaro, esauriente e soprattutto rapido 
nel fornire la soluzione a quanto deside¬ 
rato; la possibilità di costruire pagine di¬ 
verse nello stesso file, la loro completa 
indipendenza Luna dall’altra, la disponi¬ 
bilità di un tool, come l'Inspector, che 
collabora in stretta maniera con l'utente 
e gli semplifica la vita, rende questo 
programma proteiforme e adatto anche 
a un utente saltuario, anche se, ovvia¬ 
mente, fornisce i migliori risultati in un 
ambiente altamente professionale. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


331 


































































MACINTOSH 


MacsBug 

di Raffaello De Masi 


ealizzato specificamente per Ap¬ 
ple, MacsBug è un debugger 
simbolico a basso livello. Dal 
1995 è disponibile in due versioni, de¬ 
stinate a macchine 68 e PPC (si noti 
nella figura, la notevole differenza di di¬ 
mensioni delle due applicazioni). 

Sentir parlare di debugger low level, 
per un neofita, è cosa da far tremare le 
vene e i polsi In effetti MacsBug è un 
tool che m mano a uno specialista per¬ 
mette di raggiungere informazioni, nel 
programma, quasi inaccessibili e rap¬ 
presenta un potente aiuto nella fase di 
debugging, appunto, di un programma, 
qualunque sia il linguaggio che stiamo 
utilizzando. Ma, cosa senz'altro più inte¬ 
ressante, usato con giudizio permette 
di radiografare applicazioni commerciali 
che pongono problemi alla nostra mac¬ 
china, permettendo cosi di ottenere so¬ 
luzioni a problemi che altrimenti sareb¬ 
bero indecifrabili e insuperabili Ovvia¬ 
mente, inutile nasconderlo, esiste il 
contraltare di lavorare con un tool piut¬ 
tosto ermetico, talora criptico e stringa¬ 
tissimo nelle spiegazioni, e comunque 
abbisognoso di una buona collaborazio¬ 
ne da parte deH'utente-programmatore. 

MacsBug non è in commercio diret¬ 
tamente. ma è presente su CompuSer¬ 
ve. America OnLine ecc. Esso, inoltre è 
fornito di serie con numerosi linguaggi, 
come alcuni C. Future Basic, BP Basic e 
cosi via. 


Molti sviluppatori considerano Macs¬ 
Bug un tool di sviluppo essenziale, an¬ 
che se spesso non conoscono tutte le 
sue potenzialità. Occorre precisare che 
questa impostazione, anche se non pie¬ 
namente corretta, è pur sempre valida, 
in quanto consente di trarsi d'impaccio 
da situazioni che richiederebbero fu¬ 
nambolesche operazioni di recupero o, 
al limite, il reboot del sistema 


L'uso di MacsBug 

In barba alla notevole differenza di di¬ 
mensioni delle due implementazioni, i co¬ 
mandi sono identici per le due versioni. 
Installare MacsBug è abbastanza sempli¬ 
ce; è sufficiente trascinare l'applicazione 
nella cartella sistema (in questa deve es¬ 
sere presente a livello di prima radice, in 
altri termini non va messo in sottocartel- 



I due MacsBug a confronto, si noti come la versione per PPC sia molto più grande di 
quella per il 68K 



I comandi principali di MBug 


Diamo di seguito l'elenco dei comandi uti¬ 
lizzabili nella finestra di MacsBug, in panico- 
lare quelli di piu semplice uso, che non ri¬ 
chiedono conoscenze di assembly e che 
hanno, immediatamente, un effetto in caso 
di blocco del sistema. Ricordiamo comun¬ 
que che MacsBug è. più ampiamente e effi¬ 
cacemente. implementato e collegato con 
opportune chiamate e spesso col suo me¬ 
nu, in pressoché tutti i linguaggi disponibili 
sul mercato (eccellente, ad esempio, l'im- 
plementazione in Future Basic, oggi alla ver¬ 
sione II, di cui forniamo una videata). 

? IHelpI; offre una concisa descrizione di 
tutti i comandi; può essere seguito da un 
comando, nel qual caso verrà spiegato solo 
quello. 


ES lescape to Shell); dove lo shell è il Fin- 
der Da qualunque situazione sia invocato, 
permette di uscire dall'applicazione disastra¬ 
ta e di tornare al Fmder, senza il reboot della 
macchina. 

RS, RB IRestart e Rebooti; ambedue ese¬ 
guono il rilancio del sistema; differiscono solo 
nel modo di maneggiare i drive di network. È 
l'ultima risorsa in caso di disastro grave. 

HC |Heap Check]; comando diagnostico 
in senso stretto, verifica che l’Heap non sia 
danneggiato, nel qual caso è pensabile pos¬ 
sano esserci più seri problemi nella gestione 
dell'applicazione (in caso di risposta positiva, 
quasi sempre MB non sarà capace di ese¬ 
guire un recupero). Sovente, con un poco di 


esperienza, l'analisi dell'Heap permette, a 
un buon programmatore, di valutare la gra¬ 
vità dell'errore. 

HT (Heap Total]; verifica quanti blocchi 
sono presenti nell'Heap. e quanto spazio oc¬ 
cupano; può essere utile per verificare lo 
stato dell'Heap. 

S,T,G IStep, Trace, Gol; dall'ovvio signifi¬ 
cato. nell'ordine: esecuzione di una istruzio¬ 
ne alla volta; dì una istruzione o subroutine 
alla volta, la spiegazione della terza istruzio¬ 
ne è ridondante. 

tilde (’] [escape]; permette di passare al¬ 
ternativamente dalla videata di MB all'ultima 
dell'applicazione che ha generato l'errore. 


332 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 























MACINTOSH 


le). All’avvio un messaggio nella finestra 
di startup avvisa del suo caricamento (es¬ 
so segue, nell'ordine di lancio, solo RAM 
Doubler, ove mai fosse installato); dopo 
di che MB non dà più segnali della sua 
presenza fino a quando non ce n'è biso¬ 
gno (per coloro che sono corti di memo¬ 
ria, specialmente sul loro PPC, nessuna 
paura; la maggior parte delle risorse 
dell’applicazione è del tipo «purgeable», 
vale a dire che il sistema operativo prov¬ 
vede a ridurre la presenza di esse dalla 
RAM ove ce ne fosse necessità). 

Ci sono due modi di invocare Macs- 
Bug; il primo, un po' brutale, è quello di 
premere il bottone di programmatore 
presente sul lato o sul davanti della 


macchina (per i modelli più nuovi il bot¬ 
tone è sostituito da una combinazione 
di tasti). In questo modo si invoca la pa¬ 
gina di MacsBug, pagina principale e 
unica che, in assenza di altre necessità, 
mostra lo stack, lo stato dei registri di 
CPU e parte del codice. 

Detto senza mezze bugie, abbiamo 
davanti uno spaccato dello stato della 
memoria in formato assembly. Ma, per 
carità, non girate pagina! Vi possiamo 
assicurare che il linguaggio assembly è 
molto meno misterioso di quello che 
può sembrare, basta guardarlo come a 
un idioma che maneggia le informazioni 
a livello atomico. Con un poco di pratica 
e di esercizio, si possono ricavare da 



Mac «Bugi Hbm.BBS 


H»o(Bug 


I HM. I O'»' 

I 0*Ww EJOU.1 


■wammitmi 


V«rlab 1 • 

«Ut** V«l»ik 


La chiamata al debugger dall'interno di un linguaggio, in questo caso il Future Basic II. 


esso molte più informazioni di quanto si 
possa pensare; ma anche per chi di as¬ 
sembly non ne vuole proprio sapere, è 
ancora interessante continuare a legge¬ 
re; vi daremo molte ancore di salvatag¬ 
gio per il vostro disastro informatico 
con bomba, 

Perchè è proprio in questi casi che 
MacsBug serve più spesso all’utente di 
tutti i giorni; il secondo modo, infatti, di 
invocare MB non dipende dalla nostra 
volontà. Immaginate (a chi non sarà 
successo) una di quelle applicazioni 
che, da un momento all’altro, decidono 
di andare in bomba; finora l'unica possi¬ 
bilità era quella di resettare il sistema. 
Oggi, con un poco di fortuna e facendo 
i passi giusti, con l’aiuto di MB non tut¬ 
to è definitivamente perduto. Basta leg¬ 
gere e tenere a portata di mano l’elenco 
dei comandi che vedete nel riquadro. 


Conclusioni 

MacsBug è un vero e proprio mezzo 
marinaio in una tempesta; non può cer¬ 
to risolvere tutto, ma ve la immaginate 
una situazione in cui, col vostro linguag¬ 
gio, siete entrati in un loop da cui non 
riuscite a uscire neppure con il tuttofare 
[Cmd-.l? Oppure una applicazione si 
presenta con la sua finestrina |error 
XXX; unrecoverable error trapl? 0 anco¬ 
ra schermo e mouse si congelano e vi 
viene voglia di dare un calcio alla mac¬ 
china? MB non è tuttofare, certo, ma è 
pur sempre un airbag, un salvagente e 
una saponetta di BlackSoap (il sapone 
repellente presente nei kit di sopravvi¬ 
venza per difendersi dagli squali) nel 
momento della rovina totale Provare 
per credere! MS 


Questi sono i comandi principali; ne esi¬ 
ste poi una miriade d’altri, destinati a un 
utente più avanzato, alcuni dei quali molto 
potenti. Di questi diamo un breve accenno, 
rimandando per la completa descrizione de¬ 
gli altri al manuale che è fornito insieme al 
programma stesso e che è reperibile allo 
stesso modo. 

IL, IP llnstruction List, Instruction List Pa- 
ge] . Si tratta di comandi specifici del disas¬ 
sembler, che agiscono differentemente su 
indirizzi, specificati o non. 

DM, MS (Dump Memory, Set Memoryl, 
per il display e il cambio del contenuto della 
memoria. 

BR e BRD IBreakPoint e BreakPoint Di¬ 
splay!; utilissimi, settano un BP o ne mo¬ 
strano il set. 


ATB (A-Trap Break!; anch'esso di grande 
utilità, causa un break ogni volta che viene 
eseguita una specifica chiamata al ToolBox 
o al SO. 

GT |Go To|; esegue un programma fino a 
uno specifico indirizzo. 

SP IStep Spyl; ancora un mind-saver. 
Esegue un programma fino a che una speci¬ 
fica locazione di memoria cambia; sovente 
viene abbinato con un altro comando, DX 
IToggle Debugger Break! che permette di 
accendere e spegner gli user-break in MB 

LOG; scarica tutti gli output di MacsBug 
su un file o su una stampante. 

MC IMacro Commandl; consente di defi¬ 
nire una macro di comandi MB, separati da 
un (;); ha come compagno MCD [Macro 


Command Display!, che permette di visua¬ 
lizzare, oltre le macro definite dall'utente, 
anche quelle built-in di MacsBug, il cui nu¬ 
mero, ben superiore a quello che vedete, è 
davvero impressionante. 

Sempre a proposito di comandi, una del¬ 
le possibilità più interessanti è quella che 
MB è facilmente espandibile. 

Per inserirne qualcuno di nostra costru¬ 
zione (vale a dire non realizzabile con una 
macro) la via migliore è aprire il program¬ 
ma con un editor di risorse (ad esempio 
Resedit o Resorcerer) e inserire la risorsa 
da noi creata nella lista di quelle già esi¬ 
stenti, ovviamente rispettandone il tipo (ri¬ 
corderemo che una risorsa va definita con 
una stringa di quattro lettere; anche quelle 
che ne mostrano solo tre, ad esempio 
«snd» possiedono, come ultima lettera, 
uno spazio bianco. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


333 





























































AsimCDFS 

Tra le periferiche che hanno riscosso il maggior successo in questi ultimi anni va senza 
meno annoverato il lettore di CD-ROM. La grande capacità di dati offerta da questo 
supporto, unitamente al basso costo di produzione, ha certamente contribuito ad una 
rapida diffusione di questo dischetto dalla pelle argentata che pure all'inizio aveva 
stentato non poco ad entrare nelle case degli appassionati di informatica 

di Andrea Suatoni 


Oggi su CD-ROM viene memorizzalo 
praticamente di tutto: musica, video 
clip, immagini, dizionari, addirittura inte¬ 
ri film vengono compressi e immagazzi¬ 
nati nella traccia a spirale che si snoda 
dal centro verso l'esterno del disco 
(esattamente al contrario di quanto av¬ 
viene con i classici long playing in vini¬ 
le). Per leggere questi dischi occorre un 
apposito lettore, il cui costo è diminuito 
drasticamente negli ultimi tempi, ed un 
software che permetta di far vedere il 
CD-ROM al sistema operativo come se 
fosse una normale memoria di massa. 
AsimCDFS, di cui ci occupiamo questo 
mese, è per l’appunto un file System 
aggiuntivo che permette ai possessori 
di Amiga di accedere alla vasta bibliote¬ 
ca di titoli su CD-ROM. 

Il lettore di CD-ROM nel mondo Ami¬ 
ga non è che sia proprio 
una novità. A parte il 
CDTV, che non ha avu¬ 
to il successo e la diffu¬ 
sione che si meritava, 
già sul finire degli anni 
'80 la Xetec cominciava 
ad offrire le prime unità 
SCSI in grado di legge¬ 
re questa nuova (per 
l'epoca) memoria di 
massa. La stessa Xetec 
si mise all'opera per 
realizzare il software 
che permettese ad 
AmigaDOS di leggere i 
dati dal CD-ROM, se¬ 
guita a ruota dalla Cana- 
dian Prototype Replicas 
e quindi dalla Asimwa- 
re, pure questa canade¬ 
se, che è in pratica 
l'unica sopravvissuta in 
questa ipotetica batta¬ 
glia dei file System per 
CD-ROM; la Xetec, in¬ 
fatti. si è ritirata dal 
mercato, mentre la Ca- 
nadian Prototype Repli¬ 


cas non ha più aggiornato da anni il suo 
prodotto A questo elenco di file Sy¬ 
stem per CD-ROM vanno aggiunti sen¬ 
za meno quello integrato nell’AmigaOS 
3.1, il Cache CDFS (un prodotto tede¬ 
sco non molto noto in Italia), e 
l'AmiCDFS che è reperibile su qualsiasi 
sito FTP che supporta Aminet (mi ver¬ 
rebbe da dire che è disponibile anche 
sui CD-ROM di Aminet, ma sarebbe co¬ 
me riproporre l'eterno dilemma su chi è 
nato prima tra l'uovo e la gallina). 

Verrebbe da chiedersi sul perché ri¬ 
piegare su un prodotto commerciale 
quando esistono un file System gratis e 
uno già integrato nel sistema operativo. 
La risposta è elementare quanto ovvia 
perché un prodotto commerciale è in 
genere molto più curato di uno freewa- 
re, e poi perché il file System integrato 


di AmigaOS non riesce assolutamente 
a soddisfare tutte le esigenze che po¬ 
trebbero nascere durante l'uso di un 
CD-ROM (e con l'occasione ci auguria¬ 
mo che Amiga Technologies metta ma¬ 
no anche a questo componente del si¬ 
stema operativo in modo da eliminare 
gli attuali difetti e migliorarne le caratte¬ 
ristiche). Detto questo, mi appresto a 
descrivervi AsimCDFS. 

Finalmente! 

Questa è l'esclamazione che mi è ve¬ 
nuta spontanea non appena ho avuto tra 
le mani la copia di AsimCDFS messaci 
gentilmente a disposizione dall'importa¬ 
tore italiano, che ringraziamo per la col¬ 
laborazione. Intendiamoci, ciò non era 
dovuto ad una lunga ed estenuante atte¬ 
sa, ma piuttosto alla cu- 

_ ra con cui «finalmente» 

è stato confezionato un 

umilimi 

I ■ 

I"! 'I 

jwBMaBHlira I' I I 



AsimCDFS v.3.4 


Produttore: 

Asimware Innovahons Ine 
600, Upper Wellington 
Street. 

Unii D 

Hamilton. Ontano 
Canada L9A 3P9 
Tel * I 905 5784916 
Fax * I 905 5783966 
E-mali linrna.mmwarr mmt 
Distributore: 

Euro Digital Eguipment 
Via Dogali, 25 
26013 Crema 
Tei 103731 86023 
Fax/BBS 103731 86966 
Prezzo tIVA inclusali 
Lit 149.000 



334 


MCmìcrocomputer n. 160 - marzo 1996 












funzionale ma spesso realizzato con 
troppa economicità, ecco che Asim- 
CDFS si presenta con una scatola viva¬ 
cemente colorata e, quello che più con¬ 
ta, con un manuale elegante e di facile 
lettura come non mi capitava dai tempi 
di Art Expression della Soft-Logik. Come 
già detto in occasione della recensione 
di quest'ultimo, ribadisco ancora una 
volta che i produttori di software per 
Amiga dovrebbero prendere l'esempio 
da prodotti come l'AsimCDFS. Un ma¬ 
nuale chiaro, comodo da leggere (quello 
dell'AsimCDFS è addirittura «morbido»), 
esplicativo nei mimmi particolari rappre¬ 
senta sempre un ottimo biglietto da visi¬ 
ta del prodotto e soprattutto rende più 
contento l'acquirente che in qualche 
modo si sente gratificato dall'aver speso 
i soldi per un software originale 
Quand'è che le software house si ren¬ 
deranno conto che l’utenza Amiga ha gli 
stessi diritti dell'utenza PC e Mac? 

Rimbrotti a parte, che non sono certo 
indirizzati alla Asimware, la confezione 
comprende oltre al già citato manuale 
un dischetto da 880 KB, un CD-ROM, la 
cartolina di registrazione e materiale 
pubblicitario inerente altri prodotti della 
casa canadese, cui accennerò in breve 
in coda a questo articolo. L'installazione 
su hard disk avviene con il classico In- 
staller della Commodore e l'operazione 
richiede un paio di minuti di tempo per 
essere completata Per quanto riguarda 
i requisiti hardware e software di siste¬ 
ma, è richiesta la presenza di AmigaOS 
release 2 o successiva e, ovviamente, 
quella di un lettore CD-ROM con inter¬ 
faccia SCSI o, in alternativa, ATAPI o 


IDE; in quest'ultimo caso si deve già di¬ 
sporre dell'apposito driver Exec che 
emuli lo standard SCSI direct. In genere 
questi driver, se acquistati da un riven¬ 
ditore di periferiche per Amiga, vengo¬ 
no forniti insieme al CD-ROM ATAPI o 
IDE; in alternativa ci si può rivolgere di¬ 
rettamente alla stessa Asimware che 
dispone di un pacchetto software opzio¬ 
nale specifico per i lettori di CD-ROM 
dotati di tali interfacce. In ogni caso, il 
software della Asimware è in grado di 
pilotare correttamente un'ampia gam¬ 
ma di lettori CD-ROM e sul dischetto di 
installazione sono elencati tutti i modelli 
con cui AsimCDFS è stato testato, Nel 
caso che il vostro lettore non sia elen¬ 
cato, ci sono ugualmente buone proba¬ 
bilità di far funzionare correttamente e 
in ogni sua parte il file System, tranne 
che con qualche modello di lettore trop¬ 
po vecchio o con firmware «bacato» 

Un file System tuttofare 

Dando uno sguardo alla procedura di 
installazione si notano immediatamente 
alcune delle caratteristiche peculiari di 


AsimCDFS. Innanzitutto il prodotto fun¬ 
ziona sull'intera linea di modelli Amiga, 
compresi l'espansione CD-ROM del¬ 
l'Amiga 500 (A570) e addirittura il CD”; 
rimane escluso il solo CDTV poiché, co¬ 
me noto, monta il kickstart di AmigaOS 
1.3 che non è compatibile con Asim¬ 
CDFS. Viene da chiedersi per quale mo¬ 
tivo si dovrebbe utilizzare un file System 
per CD-ROM su macchine che, per il lo¬ 
ro funzionamento, necessitano assolu¬ 
tamente di questo componente softwa¬ 
re. La risposta ancora una volta è bana¬ 
le: perché l'AsimCDFS non si limita a 
leggere i CD-ROM in formato High Sier¬ 
ra e ISO 9660, ma si spinge ben oltre 
supportando una ricca gamma di forma¬ 
ti. Tanto per cominciare, il file System è 
in grado di leggere correttamente le 
estensioni Rock Ridge Interchange Pro¬ 
tocol (RRIP) Queste estensioni permet¬ 
tono ad un CD-ROM formattato in stan¬ 
dard ISO 9660 di mantenere due direc¬ 
tory separate, una contenente i nomi di 
file (tutti in maiuscolo) in formato 8+3 
(mannaggia all'MS-DOS), e l'altra con i 
nomi dei file per esteso, comprensivi 
sia dei caratteri maiuscoli che di quelli 


Il contenuto del di¬ 
schetto di installatone 
già evidenzia quali so¬ 
no alcune delle caratte¬ 
ristiche più importanti 
di AsimCDFS. 




Tra le opzioni offerte da AsimCDFS c'è quella relativa ai flag per i file contenuti 
sul CD-ROM e il nome da associare a quei CD-ROM che non hanno un nome 
di volume 



Quasi tutte le icone che compaiono sul Workbench possono essere modificate 
semplicemente trascinando l'icona voluta sulla finestra di AsimCDFS_Preferen- 
ces 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


335 











































AMIGA 



Le due utility che impostano rispettivamente le preferenze per l'emulazione 
del CDTVe del CD" L'emulazione è veramente completa . 


Con la Commodity DiskChanger si possono selezionare quali formati leggere 
nel caso di CD-ROM multiformato In alcuni casi e anche possibile mostrare 
informazioni aggiuntive relative al creatore del CD-ROM 


minuscoli. Le estensioni Rock Ridge 
permettono inoltre di aumentare il livel¬ 
lo di annidamento delle directory, fissa¬ 
to a 8 dal formato ISO 9660, tramite la 
cosiddetta rilocazione delle directory. 
Molti CD-ROM multipiattaforma, o 
espressamente rivolti al mondo Unix, 
utilizzano queste estensioni che per¬ 
mettono finalmente di liberarsi dal re¬ 
strittivo schema di nomi imposto 
dall'MS-DOS. 

Oltre alle estensioni RRIP, l'Asim- 
CDFS è in grado di leggere i CD-ROM 
in formato Hierarchical File System 
(HFS), ovvero il file System dei Macin- 
stosh. È possibile accedere sia alla re- 
source fork che alla data fork, ovvero le 
due componenti che normalmente rap¬ 
presentano un file nel mondo Mac, ed 
inoltre l'AsimCDFS esegue automatica- 
mente la conversione del set di caratte¬ 
ri a livello di nome di file o di directory 
Il file System dei Macintosh permette 
infatti l'uso di alcuni caratteri che hanno 
un significato speciale per AmigaDOS e 
che quindi devono essere tradotti o so¬ 
stituiti; inoltre la lunghezza dei nomi dei 
file in ambiente Macintosh è maggiore 
rispetto a quella ammessa da Amiga¬ 
DOS (seppur di un solo carattere), e an¬ 
che in questo caso AsimCDFS può es¬ 
sere istruito ad eseguire un troncamen¬ 
to al trentesimo carattere in modo da 
mantenere la massima compatibilità 
con il software Amiga. Quest'ultima op¬ 
zione si applica anche alle estensioni 
RRIP, dove il nome dei file può arrivare 
a contenere 256 caratteri 

Pensate che sia finita? Niente affat¬ 
to, AsimCDFS ha ancora diversi assi 
nella manica. Per esempio, che ne dire¬ 
ste di un pieno supporto dei Photo CD 
Kodak? Ovviamente occorre disporre di 
un lettore di CD-ROM in grado di legge¬ 
re i dischi multisessione o quanto meno 


che sia XA READY. AsimCDFS non solo 
li riesce a leggere, ma facendo un dop¬ 
pio click sull'icona corrispondente al 
Photo CD vedrete aprirsi sul Workben- 
ch una finestra contenente cinque cas¬ 
setti, uno per ognuna delle risoluzioni 
supportate dal formato Photo CD. 
Aprendo uno di questi cassetti, Asim¬ 
CDFS provvederà a generare automati¬ 
camente delle icone di preview corri¬ 
spondenti alle immagini contenute sul 
disco; è possibile personalizzare Asim¬ 
CDFS in modo che memorizzi su una di¬ 
rectory dell’hard disk le icone e la loro 
disposizione sul Workbench. Questa ca¬ 
ratteristica di AsimCDFS diventa ancora 
più interessante se pensate che basta 
caricare in un qualsiasi applicativo una 
delle immagini, specificandone sempli¬ 
cemente il path, per ritrovarsi bello e 
pronto un file IFF a 24 bit da utilizzare 
per le successive elaborazioni. La con¬ 
versione, il cui tempo varia ovviamente 
in base alla velocitò della CPU, è com¬ 
pletamente trasparente e richiede una 
bassa quantità di memoria (circa 350K 
nel caso peggiore). AsimCDFS è inoltre 
in grado di leggere anche i Photo CD 
prodotti dalla Corel (i Corel Professional 
Photo). Questi CD sono dei normali CD¬ 
ROM in formato ISO 9660 che non se¬ 
guono lo schema di memorizzazione 
previsto dallo standard Photo CD, ma 
che comunque contengono immagini 
memorizzate in tale formato. 

Per finire, non poteva mancare un 
pieno supporto dei CD audio (CDDA) 
Come già avviene per i Photo CD, basta 
fare un doppio click sull'icona del disco 
per far apparire sul Workbench una fi¬ 
nestra contenente sei cassetti. Ognuno 
di questi si riferisce ad un particolare 
formato in cui AsimCDFS è in grado di 
convertire le tracce audio contenute sul 
CD. I formati sono: 


- CDDA, ovvero direttamente il con¬ 
tenuto della traccia audio in formato 
raw, disponibile sia in formato big en- 
dian che little endian; 

- AIFF, utilizzato da moltissime piat¬ 
taforme (Mac, Silicon Graphics), dispo¬ 
nibile in stereo oppure come singolo ca¬ 
nale (destro o sinistro); 

- MAUD, un formato proprietario uti¬ 
lizzato in particolare dal campionatore 
della scheda Toccata della Macro- 
Systems. 

Come nel caso dei Photo CD, basta 
aprire uno di questi cassetti per vedere 
apparire, sotto forma di file, le tracce 
audio contenute sul CD. Inutile dire, a 
questo punto, che aprendo uno di que¬ 
sti file AsimCDFS leggerà dal CD la cor¬ 
rispondente traccia convertendola auto¬ 
maticamente nel formato richiesto. Dal 
momento che i CDDA non contengono 
le informazioni relative ai titoli del CD e 
dei brani, è possibile utilizzare i comandi 
Relabel e Renarne di AmigaDOS (più i 
corrispettivi del Workbench o di qualsia¬ 
si altro programma di gestione file) per 
assegnarli. AsimCDFS memorizzerà in 
una directory dell'hard disk tutte queste 
informazioni in modo da npresentarle 
ad un successivo remserimento del CD 
nel lettore. 

Bells & whistles 

Fin qui abbiamo solo parlato dei for¬ 
mati supportati da AsimCDFS, trala¬ 
sciando solo il formato Raw Sector che 
permette di accedere direttamente al 
contenuto «grezzo» del CD-ROM 
Adesso invece vi descrivo i bonus offer¬ 
ti dal pacchetto AsimCDFS, molto ap¬ 
prezzabili anche loro come avrete modo 
di vedere. Inizio con le emulazioni del 
CDTV e, udite udite, CD 31 AsimCDFS 
fornisce infatti dei device Exec di emu- 


336 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 

































AMIGA 

issrtnnczi 



AsimTunes 6 un buon programma per la riproduzione dei CD audio Tra le altre 
cose permette di creare un database dei CD comprensivo di titoli e ordine di 
esecuzione dei brani . 


Anche da Workbench è possibile accedere ad un CD audio Le informazioni sui 
titoli sono condivise con quelle di AsimTunes Nella foto si possono vedere i 
sei cassetti che corrispondono alle conversioni automatiche delle tracce audio 


lazione che permettono alla maggior 
parte degli applicativi scritti per queste 
due piattaforme di girare su un comune 
Amiga. AsimCDFS provvede ad emula¬ 
re correttamente sulla tastiera sia il te¬ 
lecomando del CDTV sia il JoyPad del 
CD 3! , ed inoltre permette di eseguire il 
bootstrap direttamente da CD-ROM, 
proprio come se si trattasse di un vero 
CDTV o CD”. Alcune note sull’emula¬ 
zione: prima di tutto, la funzionalità 
dell’emulatore CD 33 dipende dalla confi¬ 
gurazione hardware/software di cui si 
dispone. Il CD” come noto, usa Ami- 
gaOS release 3 e gli AGA, per cui se si 
ha una versione di sistema operativo in¬ 
feriore o gli ECS l'emulazione non potrà 
funzionare (in linea teorica, disponendo 
degli ECS alcuni titoli per CD” potreb¬ 
bero funzionare, posto che non sfrutti¬ 
no caratteristiche peculiari degli AGA). 
Per l'emulazione CDTV vale lo stesso 
discorso, tenendo conto che il CDTV 
aveva AmigaOS 1.3 e che alcuni titoli 
per questa macchina non girano in pre¬ 
senza di versioni di sistema operativo 
più recenti oppure di CPU accelerate 
(68020 o successivi). 

Un altro bonus offerto da AsimCDFS 
è il DiskChanger, che non serve solo 
per selezionare il CD su un lettore mul- 
ti-disco (pienamente supportato), ma 
anche per selezionare uno tra i formati 
eventualmente presenti sul CD-ROM. 
Alcuni di essi, infatti, contengono più 
formati (ad esempio, tracce audio e 
tracce dati, oppure ISO 9660 e Rock 
Ridge, oppure ancora ISO 9660 e HFS) 
e con il DiskChanger è possibile selezio¬ 
narli montando sul Workbench la «parti¬ 
zione» che ci interessa Nel caso dei 
CD-ROM in formato HFS DiskChanger 
permette inoltre di specificare se rende¬ 
re disponibile la resource fork o la data 
fork dei file. Insomma, un'utility vera¬ 


mente «utile», ed essendo una Com- 
modity può anche essere lanciata auto¬ 
maticamente all'avvio del sistema; in 
questo caso DiskChanger si attiverà au¬ 
tonomamente alFinserimento di un CD¬ 
ROM multiformato oppure tramite la 
pressione della hotkey assegnata. 

Infine, non poteva mancare il classi¬ 
co player per CD audio. AsimTunes of¬ 
fre più o meno le stesse funzionalità 
che sono presenti in uno dei tanti CD 
player disponibili su Aminet. Il suo uni¬ 
co difetto consiste nell'impossibilità di 
regolare il volume di riproduzione (ca¬ 
ratteristica supportata da molti lettori di 
CD); in compenso, ha il vantaggio di 
condividere con AsimCDFS il database 
dei dischi audio (i titoli dei brani e 
dell'intero CD) e la possibilità di ripro¬ 
durre i brani utilizzando l'interfaccia SC¬ 
SI e il chip sonoro di Amiga. In quest'ul¬ 
timo caso è necessario che il lettore di 
CD disponga di tale caratteristica. 
AsimTunes, nella migliore tradizione dei 
programmi Amiga, è completamente 
controllabile via ARexx, quindi può es¬ 
sere utilizzato nelle applicazioni più di¬ 
sparate. 

Conclusioni 

Se siete arrivati a leggere fin qui que¬ 
sta recensione vi sarete senza meno 
accorti che AsimCDFS offre veramente 
delle marce in più rispetto a qualsiasi al¬ 
tro file System per CD-ROM disponibile 
oggi per Amiga Tramite l'utility Asim- 
CDFS_Preferences, poi, è possibile im¬ 
postare uno dei tantissimi parametri 
che regolano il funzionamento di Asim¬ 
CDFS in modo da adattarlo alle vostre 
esigenze. Resta da dire del CD-ROM in¬ 
cluso nella confezione, il FishMarket, 
che è un po' vecchiotto ma magari può 
tornare utile in qualche occasione, visto 


che sono presenti in forma non com¬ 
pressa tutti i Fish disk compresi tra i nu¬ 
meri 260 e 1000, nonché alcune utility 
per una rapida ricerca delle applicazioni 
in essi contenuti. 

Per quanto riguarda la Asimware, de¬ 
vo dire che la casa canadese ha fatto 
veramente un buon lavoro. A parte il 
supporto post vendita, che comprende 
la possibilità di scaricare da Internet gli 
aggiornamenti software tramite FTP, va 
detto che la Asimware offre altri prodot¬ 
ti interessanti, due dei quali inerenti il 
mondo dei CD-ROM: PhotoCD Mana¬ 
ger e MasterISO. Il primo è un visualiz¬ 
zatore molto veloce di Photo CD, in gra¬ 
do di lavorare direttamente su schermi 
in modalità HAM8 per la massima resa 
grafica, Il secondo è invece un applicati¬ 
vo rivolto a coloro che intendono incide¬ 
re CD-ROM con il formato ISO 9660, 
compresi i titoli per CDTV e CD” (in 
questo caso sono richieste le relative li¬ 
cenze di sviluppo). Il suo più grande di¬ 
fetto è di costare non pochi soldi (550 
US$), limitandone in qualche modo la 
diffusione che invece potrebbe essere 
ben maggiore specialmente adesso che 
i prezzi degli incisori di CD-ROM sono 
calati drasticamente. 

Mi sembra di avervi detto più o me¬ 
no tutto, tranne forse che il prezzo di 
AsimCDFS è ampiamente giustificato 
dalle caratteristiche offerte dal prodot¬ 
to. Il sottoscritto, che era abituato alle 
già buone caratteristiche del file System 
della Xetec, non ha esistato un attimo a 
sostituire quest'ultimo con il file System 
della Asimware, cosa che consiglio di 
fare a chiunque disponga di un lettore 
di CD-ROM. KE 


Andrea Suatoni è raggiungibile tramite MC-hnk alla 
casella MC27 AI e tramite Internet all'indirizzo 
hndOmchnkli 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


337 










































>1111 

acjiieniMc a Anditi Suato r -' 


Amiga F/X 

I capelli e l'effetto «Vertigo» 

Il mondo dell'informatica, e di riflesso anche quello della computer grafica, è molto 
sensibile alle mode. Periodicamente nascono nuovi argomenti caldi (gli americani li 
chiamano buzz-words, parole che generano brusio, agitazione) tutti ne parlano, e dopo 
un po' vengono metabolizzati ed entrano a far parte del consueto. È successo con il 
morphing, con le lens flares, e molto prima con lo Z-Buffermg e il ray-tracing. Questo 
mese affronteremo una buzz-word piuttosto attuale, la realizzazione di capelli sintetici, 
ed una che attuale lo era nel 1958 quando Alfred Hitchcock la ideò, ma che ha retto 
bene al vaglio del tempo: l'effetto «Vertigo» 


di Massimiliano Marras 



La simulazione di capelli e pelo 

Negli ultimi mesi capelli e pelo hanno 
generato un formidabile interesse nel 
mondo della computer grafica per per¬ 
sonal computer, grazie anche alla intro¬ 
duzione di Fiber Factory, un modulo 
esterno per Lightwave 3D che permet¬ 
te la generazione semplice e rapida di 


fibre, capelli, filamenti ed altre forme 
normalmente difficili da realizzare con 
un normale programma di rendering. 
Prima di tutto vediamo quindi perché 
questo sia un effetto difficile da ottene¬ 
re e come d'abitudine partiamo da una 
esperienza diretta e non virtuale. Provia¬ 
mo a tenere in mano un capello e de¬ 
scriviamolo: probabilmente diremo co¬ 


me prima cosa se è biondo, castano, 
rosso o nero, ma questo naturalmente 
non costituisce un problema nel mondo 
della computer grafica; successivamen¬ 
te, se non è liscio, potremmo definirlo 
riccio, o crespo; ma più probabilmente 
la seconda cosa che diremo sarà se e 
lungo o corto. Questo costituisce l'uni¬ 
co elemento di misura di cui dispoma- 


338 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 






AMIGA F/X 



Fig. I ■ Due esempi di personaggi sintetici dotati di capelli. 


mo, perché possiamo misurarne la lun¬ 
ghezza con un centimetro, ma sullo 
spessore non possiamo esprimerci con 
precisione, Al massimo potremmo defi¬ 
nirlo spesso, o sottile. Ma difficilmente 
potremmo dire che ha un diametro ben 
preciso. Ora proviamo a pensare come 
descrivere al nostro computer ciò che 
abbiamo descritto a noi stessi. L'ele¬ 
mento base nella grafica 3D è il triango¬ 
lo, ed un capello non è certamente 
triangolare! Potremmo pensare di crea¬ 
re un triangolo altissimo e con una base 
minuscola, e certamente questo è pos¬ 
sibile. Entriamo nel Detail Editor, ag¬ 
giungiamo un asse, e zoomiamo l'area 
di lavoro fin quanto possibile. Poi creia¬ 
mo i punti e la faccia da essi descritta, 
torniamo ad un fattore di zoom di 1, e 
proviamo a fare un rendering. È proba¬ 
bile che, se non siamo abituati a tenere 
l'antialias al massimo anche per i quick- 
render e non li effettuiamo in risoluzioni 
da migliaia di punti, nulla compaia 
nell'immagine finale. Perché? Ricordia¬ 
moci che la sintetizzazione di una im¬ 
magine è simile, concettualmente, ad 
un campionamento digitale. Se il segna¬ 
le in ingresso ha una frequenza troppo 
alta (in questo caso, l'oggetto è molto 
più sottile dei pixel) può non essere 
nemmeno preso in considerazione dal 
programma, o può avere una rilevanza 
insignificante sulla resa definitiva 
dell'immagine Se poi ruotassimo il no¬ 
stro oggetto di novanta gradi lungo l'as¬ 
se Z, ecco che esso scomparirebbe del 
tutto, mostrando un fianco privo di 
spessore E naturalmente i capelli nella 
realtà non si comportano così. A questo 
punto potremmo pensare che sia suffi¬ 
ciente creare una piccola piramide allun¬ 
gata. in modo da dare spessore al ca¬ 
pello, e certamente possiamo farlo ma 
il primo problema non è ancora risolto 
ed abbiamo già portato a tre il numero 
mimmo di facce necessarie per ciascun 
capello. Anche ammettendo che desi¬ 
derassimo un soggetto con i capelli drit¬ 
ti per lo spavento, dovremmo impiegare 
un numero di facce pari al triplo del nu¬ 
mero dei capelli, e per una capigliatura 
sempre stilizzata ma appena meno ridi¬ 
cola avremmo tipicamente bisogno di 
moltiplicare almeno per dodici il numero 
dei capelli. 


Fiber Factory risolve elegantemente 
il problema sfruttando le note particelle 
«single point» di Lightwave che sono 
prive di spessore e vengono definite co¬ 
me i punti o gli edge di Imagine. Il ri¬ 
sparmio di memoria è evidente, ed an¬ 
che quello in termini di tempo di rende¬ 
ring- non è infatti necessaria nessuna 
forma di rasterizzazione (riempimento di 
poligoni) e il loro tracciamento si riduce 
a quello di punti o linee cosa questa che 
dovrebbe apparire evidentemente più 
veloce anche solo a livello intuitivo. 
Imagine, come molti altri programmi, 
non concepisce in fase di rendering nul¬ 
la che non abbia uno spessore poligona¬ 
le e per la sua doppia natura di renderer 
Raytracing e scanline nulla permette di 
sperare che qualcosa del genere venga 
introdotta in futuro. 

Questo ci costringe a ricorrere a so¬ 
luzioni alternative e di ripiego, in modo 
da ottenere risultati analoghi senza 
creare enormi database poligonali In 
teoria il metodo migliore sarebbe la 
creazione di tessiture volumetriche se¬ 
guendo la tecnica suggerita da Steve 
Worley in «Texturing and Modeling: a 
procedural approach». Le tessiture vo¬ 
lumetriche. o ipertessiture, sono dotate 
di spessore e densità e vengono comu¬ 
nemente impiegate per ottenere i mi¬ 
gliori e più realistici effetti di pelo e stof¬ 
fa (oltreché fumo, acqua, fuoco, nuvo¬ 
le...) ma sono per ora disponibili solo su 
software enormemente più costosi e 
complessi di Imagine. Anche volendo 


scrivere tessiture volumetriche per Ima- 
gine ci si scontrerebbe con la mostruo¬ 
sa quantità di calcoli necessaria per il 
rendering di pochi pixel, tale da mettere 
in ginocchio i microprocessori più evolu¬ 
ti. Una seconda soluzione, che può of¬ 
frire discreti risultati in certe situazioni è 
quella di usare il vecchio e classico ap¬ 
proccio basato sul bumpmapping per 
ottenere dei rilievi e delle superfici che, 
viste in distanza, possano sembrare ca¬ 
pelli o pelo. 

Usando le tessiture 

Un primo esempio del risultato otte¬ 
nibile utilizzando le tessiture standard è 
visibile nella figura 1, dove i capelli della 
donna sono ottenuti applicando alcune 
tessiture ad una sfera deformata in mo¬ 
do da sembrare una massa compatta di 
capelli. Entriamo quindi nel Detail Editor 
ed aggiungiamo una sfera deformata ad 
un qualsiasi volto di cui disponiamo (in¬ 
cidentalmente le facce visibili nelle foto 
di questo mese sono state ottenute 
mediante la tecnica di digitalizzazione 
descritta lo scorso gennaio). Prima di 
tutto applichiamo una tessitura Wrinkle 
Bump usando come dimensioni X,Y,Z 
0.07, 1.52 e 1.52. Poniamo magnitudine 
e velocità dei due generatori di rumore 
frattale rispettivamente a 1.0, 0.5, 4 0, 
e 1.0. Portiamo il Bump Adjust a 1,0 e 
scegliamo dei colori appropriati, che per 
l'effetto di capello rosso-arancio della 
foto saranno 22,97,10 e 70,21,16. Ap- 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


339 



AMIGA F/X 



Fiy 2 - Il ragno gigante ha un pelo piatto ma realistico 


plichiamo poi una texture Specular, sen¬ 
za nessuna foratura di colore (è suffi¬ 
ciente porre il color key ad un valore ne¬ 
gativo) e impostiamo una speculante di 
24,50,52 ed una durezza di 161. Il colo¬ 
re base dell'oggetto sara di 255, 161, 
118 e questo può avere rilevanza se si 
desidera modificare l'intensità di appli¬ 
cazione delle tessiture, usando il para¬ 
metro di Mix/Morph, Il risultato non è 
ottimale, come già detto, perche i ca¬ 
pelli appaiono come una massa com¬ 
patta Nel caso in questione è sufficien¬ 
te perché la capigliatura è ordinata e 
composta, ma per il barbaro al suo fian¬ 
co e per il ragno della figura 2 è senz'al¬ 
tro il caso di escogitare qualcosa di me¬ 
glio. Pensiamo prima al ragno, anch'es- 
so ottenuto sfruttando solo delle nor¬ 
mali tessiture. In questo caso ci serviva 
un effetto di pelo fitto, raso, e a dire il 
vero, chi scrive detesta i ragni al punto 
da non aver voluto osservare nemmeno 
una fotografia reale per studiare l'effet¬ 
to da ottenere. 

Il risultato è quindi del tutto arbitrario, 
ma tutto sommato efficace. Le pro¬ 
prietà dell'oggetto sono estremamente 
monotone: colore a 16,16,16 e tutti gli 
altri parametri a zero Per ottenere le 
screziature del pelo e l'effetto rilievo 
una tessitura Brushed con dimensioni 
molto elevate e piuttosto efficace per¬ 
ché crea depressioni e striature sia di 
colore che di profondità. Impostiamo 
quindi le dimensioni a 60,50,40 e diamo 


al primo generatore di rumore una ma¬ 
gnitudine di 0 19 ed una velocità di 6 0 
Il secondo generatore è più critico, pos¬ 
siamo porlo a 5.0 e 0 19 per una specie 
di simmetria con il primo, ma anche pic¬ 
cole modifiche tendono a influenzare 
notevolmente la resa finale. Scegliamo 


Ftg 3- La particella capello nel Detail Editor 


quindi un Bump Adjust negativo e piut¬ 
tosto marcato, ad esempio -2.0 e un in¬ 
tervallo Top/Bottom clip che spazia da 
0 35 a 0.65 Poniamo a 0.96 il color clip 
ed a 1.0 la dispersione modificando il 
colore in dipendenza dall'effetto che si 
vuole ottenere. Il risultato e già simile a 
quello sperato, ma non sembrerebbe 
assolutamente un pelo, specialmente 
durante una animazione II fatto è che 
un pelo fitto lascia pur sempre traspari¬ 
re una certa quantità di luce, e provoca 
quindi una specie di illuminazione indi¬ 
retta che scurisce le parti solide centrali 
e rende più chiare quelle periferiche 
Per simulare questo effetto aggiungia¬ 
mo anche una tessitura Fakely posta in 
modo da modificare il colore, con un 
Treshold di 0 25, un Side Color di 233, 
113, 10 mentre il Front Color viene di¬ 
sattivato con un valore negativo. Poiché 
la Fakely modifica il colore dell'oggetto 
in dipendenza dall'angolo tra la normale 
alla faccia ed il vettore dell'osservatore, 
questo significa che possiamo tranquil¬ 
lamente animare il nostro oggetto e la 
macchina da presa con la sicurezza che 
le parti «pelose» delle zampe e del cor¬ 
po del ragno appariranno colorate e lu¬ 
minose come desideriamo. Rendendo 
le parti esterne semitrasparenti non 
avremmo ottenuto lo stesso effetto 
perché nel caso del pelo è assai piu im¬ 
portante la luce che filtra e i colpi spe¬ 
culari che produce rispetto alla visibilità 
effettiva (invero assai ridotta) delle su- 
perfici retrostanti. 



340 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 























AMIGA F/X 


Usando le particelle 

Abbiamo detto sopra che le tessiture 
si prestano bene alla realizzazione di pe¬ 
lurie compatte ed ordinate, ma i ricci ri¬ 
belli del muscoloso barbaro visibile nella 
foto di apertura ed in figura 1 non pos¬ 
sono certo essere simulati con l'applica¬ 
zione di una tessitura superficiale. In 
mancanza delle particelle bidimensionali 
di Lightwave la nostra unica speranza 
sono le particelle tridimensionali di Ima- 
gine, con tutti i problemi tecnici che es¬ 
se comportano e che abbiamo esamina¬ 
to in apertura di articolo parlando dei 
poligoni. Il principale vantaggio che deri¬ 
va dall'uso delle particelle al posto di 
poligoni modellati esplicitamente è det¬ 
to in gergo tecnico «amplificazione del 
database». Questo significa che invece 


di mantenere costantemente in memo¬ 
ria e su disco un oggetto enorme con 
tutti i poligoni relativi ad ogni singolo ca¬ 
pello, questi vengono solo indicati al 
programma che provvede a crearli 
quando ne ha realmente bisogno. An¬ 
che se questo non risolve il problema 
della lentezza di calcolo né quello della 
scarsa resa qualitativa dei poligoni trop¬ 
po sottili, permette di usare molti più 
capelli di quanti se ne potrebbero impie¬ 
gare di solito, sopperendo quindi ad al¬ 
cune delle limitazioni congenite di que¬ 
sto metodo. Entriamo quindi nel Detail 
Editor e creiamo la particella che adope¬ 
reremo per i nostri esperimenti. Facen¬ 
do riferimento alla figura 3 assicuriamo¬ 
ci che essa corrisponda per dimensioni 
e forma all'oggetto mostrato ma soprat¬ 
tutto che inizi in corrispondenza dell'as¬ 


se e sia orientata verso il braccio positi¬ 
vo dell'asse Y. Salviamola con il nome 
di «capello.lob» e carichiamo l'oggetto 
al quale vogliamo applicare la capigliatu¬ 
ra selvaggia. Anche in questo caso 
creeremo una specie di calotta defor¬ 
mando e tagliando una sfera fino a darle 
la forma approssimativa della massa di 
capelli. Una buona indicazione può es¬ 
sere quella di provare a modellare un el¬ 
mo adatto alla testa che adoperiamo, 
facendo scivolare i capelli intorno alle 
orecchie e lungo il collo. Richiamiamo 
quindi il pannello Particles e impostia¬ 
mo come tipo di particella «filename» 
selezionando il capello salvato prima, 
specifichiamo le dimensioni (nel nostro 
caso 21 unità Imagine) e allineiamole al¬ 
le facce con centraggio baricentrico. 
Scegliamo poi qualsiasi attributo desi- 


Uno sguardo a Maxon Cinema 4D 


Grazie alla prontezza dell'importatore ita¬ 
liano. abbiamo avuto modo di provare una 
versione dimostrativa dell'edizione italiana 
di questo software di modellazione, anima¬ 
zione e rendering «made in Germany» 
Maxon Cinema si presenta come un 
software della nuova generazione, che ab¬ 
bandona il concetto di schermo di lavoro 
presentando un ambiente a finestre multi¬ 
ple completamente in multitasking, ed an¬ 
che se non aderisce pienamente all'inter¬ 
faccia GadTooIs, risulta piacevole e coeren¬ 
te da usare con i suoi menu pop-up (non 
standard) veloci e comodi Ciò che imme¬ 
diatamente colpisce è la somiglianza con 
l'interfaccia utente di Lightwave 3D (volen¬ 
do, all'avvio Maxon Cinema presenta una 
vista prospettica simile a quella del Layout 
di Lightwave) che può essere convertita 
con un solo colpo di mouse in una vista 
«quad-view» sul tipo di quella di Imagine. 
Un help in linea (in italiano, come del resto 
tutto il programma) indica la funzione dei 
vari gadget ed é possibile aprire un gran nu¬ 
mero di pannelli contemporaneamente atti¬ 
vi. La modellazione e la preparazione delle 
scene avvengono tutte nella stessa area di 
lavoro, senza necessitò di cambiare editor, 
ed un ingegnoso sistema di controllo che 
sfrutta entrambi i tasti del mouse permette 
di selezionare e manipolare oggetti singoli o 
gruppi riducendo il numero di modalità da 
selezionare esplicitamente con gadget o ta¬ 
stiera. La presenza di un generatore di pae¬ 
saggi frattali e quella di un creatore di og¬ 
getti-scheletro già pronti per l'animazione 
con la cinematica inversa sono benvenute, 
e cosi pure la semplice finestra «da video¬ 
registratore» per creare automaticamente 
keyframe e path. Notevole è il pannello de¬ 
gli attributi che tra le altre cose permette di 
definire lo scostamento di Fresnel per una 
migliore resa dei colpi speculari (finora non 
lo avevamo trovato su nessun software per 
personal), anche se non abbiamo potuto in¬ 


vestigare le capacità di rendering raytracing 
essendo questo inattivo nella demo. L'uni¬ 
co appunto di rilievo riguarda la velocità di 
rendering delle scene durante le preview 
sia a linee che ombreggiate: sebbene giras¬ 
se su un 68060 a 50 MHz non ci sono sem¬ 
brate entusiasmanti, ma in parte questo 
può dipendere dal fatto che la versione era 
compilata per 68881/2 II rendering scanline 
della tigre visibile nella foto ha richiesto ap¬ 
pena dodici secondi, ed è in linea con le 
prestazioni generali del programma. In defi¬ 
nitiva, ed in attesa di una prova su strada 
della versione completa, il prodotto sembra 
interessante ed ha un look accattivante, del 


tutto lontano da quello spartano al quale ci 
avevano abituati altre produzioni tedesche 
(come l'ormai scomparso Reflections) Con¬ 
siderato che l’Amiga ha ormai trapiantato le 
sue radici nella vecchia Europa e che il 
software migliore non proviene più dagli 
Stati Uniti, Maxon Cinema 4D lascia ben 
sperare per il futuro. 


Maxon Cinema 4D versione italiana 
Tradotto e distribuito dalla: 

Fracial Mmds 
dt Marco Kohler 
Via Principe Eugenio. 23 
00/S5 Roma 



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AMIGA F/X 



Fig J Sedici fotogrammi dei «VerUgo Effect» si noli come il bossolo sullo sfondo venga in primo piano 
mentre il protagonista sembra termo sul posto 


deriamo applicare ai capelli, aggiungen¬ 
do una tessitura CandyApple che per¬ 
mette di far deviare rapidamente verso 
il nero qualsiasi superficie quando non è 
piu completamente illuminata da una lu¬ 
ce diretta: in questo modo poiché le 
particelle sono leggermente curve si ov¬ 
via alla impossibilità di specificare il 
phong shading sulle particelle di Imagi- 
ne, esse infatti vengono scurite appro¬ 
priatamente in base all'orientamento (è 
bene notare che questo è un caso parti¬ 
colare, e che applicando la stessa tessi¬ 
tura su particelle di forma diversa non sì 
otterrebbe lo stesso effetto! A questo 
punto è sufficiente un quickrender per 
avere un'idea del risultato finale; se i ca¬ 
pelli apparissero troppo radi, probabil¬ 
mente le facce sulla calotta sono troppo 
grandi e distanziate tra loro, ed è neces¬ 
sario fratturarle una o più volte fino ad 
ottenere una distribuzione realistica e 
soddisfacente. 

Uno shock improvviso 

Nell'illuminante «Il cinema secondo 
Hitchcock» di Francois Truffaut si trova 
questa descrizione di Alfred Hitchcock: 
«Mi ricordo che sempre una sera al bal¬ 
lo del Chelsea Art, all'Albert Hall di Lon¬ 
dra, mi ero ubriacato terribilmente e 
avevo avuto questa sensazione: tutto si 
allontanava molto da me Ho voluto ot¬ 
tenere questo effetto in « Rebecca », ma 


invano, perché questo è il problema- re¬ 
stando fisso il punto di vista la prospetti¬ 
va deve allungarsi. Ci ho pensato per 
quindici anni”. Poi, finalmente, in «Verti- 
go» (La donna che visse due volte) l'ef¬ 
fetto appare si tratta di una combinazio¬ 
ne di carrellata e zoom che permette 
all'attore o all'oggetto di rimanere in pri¬ 
mo piano, perfettamente a fuoco, men¬ 
tre lo sfondo sembra allontanarsi (o avvi¬ 
cinarsi). Quindici anni per ideare un ef¬ 
fetto non sono pochi, ma da allora que¬ 
sta particolare ripresa, nota appunto con 
il nome di «Vertigo Effect», ha fatto la 
sua comparsa in migliaia e migliaia di 
film (al punto da diventare indice di scar¬ 
sa originalità e cattiva fattura). Nel cam¬ 
po della computer graphics la ritroviamo 
nel celebre «Locomotion» della Pacific 
Data Images, ma altrimenti non ha avu¬ 
to una grande diffusione II motivo è da 
ricercarsi in una oggettiva difficoltà nel 
riprodurlo con i classici strumenti offerti 
dalla computer graphics personale. Ciò 
che Hitchcock dice relativamente al pro¬ 
blema (punto di vista fisso, prospettiva 
allungata) è infatti già assai difficile da 
ottenere con dei cameraman esperti (e 
dotati di microprocessore cerebrale...) e 
le cose si complicano notevolmente 
quando lo si affronta al computer. La 
prospettiva è infatti una trasformazione 
non affine e soprattutto non lineare. Se 
provassimo semplicemente ad imposta¬ 
re un morph tra due keyframe, usando 


nel primo la macchina da presa nelle 
condizioni di default e nell'ultimo la mac¬ 
china da presa modificata per mezzo del 
gadget P della vista prospettica, otter¬ 
remmo solo un curioso e singhiozzante 
movimento che non ha nulla a che vede¬ 
re con il Vertigo Effect. Eppure se usas¬ 
simo interattivamente il gadget P su di 
una scena potremmo vedere il Vertigo 
Effect all'opera! Il punto è che questa 
operazione non è automatizzabile per¬ 
ché non esiste una opzione di «interpo¬ 
lazione prospettica» nella maggior parte 
dei software di animazione per personal 
computer. La soluzione, per quanto te¬ 
diosa, consiste nel creare a mano un 
keyframe per la macchina da presa in 
ogni fotogramma della scena muovendo 
orizzontalmente il mouse di un solo 
scatto ogni volta. Inoltre è indispensabi¬ 
le disattivare la funzione di interpolazio¬ 
ne su spline, e rendere ogni keyframe 
un «nodo discontinuo». Purtroppo a cau¬ 
sa di una inaccettabile dimenticanza da 
parte della Impulse, Imagine continua ad 
effettuare una interpolazione (lineare) 
anche sui nodi discontinui quando si 
adopera il Field Rendering. Il risultato è 
che uno stacco con il conseguente mo¬ 
vimento della macchina da presa crea 
durante il Field Rendering un fotogram¬ 
ma estraneo, frutto della interpolazione 
tra le due posizioni ed i due orientamen¬ 
ti della macchina da presa Ancora peg¬ 
giore è il risultato se si tenta il Vertigo 
Effect. con un continuo rimbalzo dell’os¬ 
servatore, che sembra affetto da mal di 
mare Sapendo di doverlo evitare co¬ 
munque nelle scene da realizzare con il 
Field Rendering, il Vertigo Effect rimane 
comunque uno strumento prezioso per 
sottolineare una situazione particolare di 
shock. Nella sequenza di immagini visi¬ 
bile in figura 4 il barbaro della foto di 
apertura è sottoposto al trattamento 
Vertigo dopo aver visto comparire il ra¬ 
gno gigante. In questo caso, per non 
rendere l'uso dell'effetto una semplice 
trovata scenica, si è pensato di sfruttarlo 
anche come metamessaggio: man ma¬ 
no che la scena procede il bozzolo pen¬ 
dente dal soffitto che dapprima è perdu¬ 
to sullo sfondo si avvicina (diremmo 
quasi: alla ribalta) creando un collega¬ 
mento tra quanto visto in precedenza 
(altri bozzoli) e il ragno. I bozzoli sono la 
minaccia ancora più del ragno che li tes¬ 
se, e questo contribuisce ulteriormente 
ad accrescere la tensione ed evita che 
l'effetto venga usato solo come sterile 
risorsa tecnica, restituendogli dignità 
narrativa. MS 


Massimiliano Marras è raggiungibile tramite MC- 
link alla casella MC 1606 e tramite Internet all'indi- 
rraotUUUtlMS'nV ’"i’r3 


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MULTIMEDIA 

cooromamento ili Andrea Suator 

YideoCD: Il Postino di Trofei 

e varie «multimedialità» 

Finalmente la lista dei film su CD si allunga e parla in italiano! Giochi di Potere, Ghost, 
Beverly Hills Cop, Black Rain, Attrazione Fatale, Il Socio, Top Gun, Proposta Indecente, 
Caccia ad Ottobre Rosso, Sopravvissuti (Alive), Gli Intoccabili, LAmerica, Apocalypse 
Now, The Mask, Pulp Fiction, Sliver, Star Trek: rotta verso l'ignoto e, infine, il Postino 
di Troisi. Quale scegliamo per un'escursione nel magico mondo del film digitale? 

Nessuna esitazione: il Postino 


di Bruno Rosati 


Ultimo nella lista, ma primo nelle mie 
preferenze e per un paio di ottimi moti¬ 
vi. Il primo è che, del lotto appena elen¬ 
cato, è probabilmente il film migliore. Il 
secondo è che, e in maniera assoluta- 
mente inconfutabile, ci offre la recitazio¬ 
ne più straordinaria del grande e com¬ 
pianto Troisi. Un VideoCD che vale dop¬ 
pio, quindi, e che tenteremo di aumen¬ 
tare ulteriormente di valore presentan¬ 
dolo sulle pagine di Amiga-Multimedia e 
sempre in onore del CD”. Si, il piccolo 
scatolotto nero che è stato messo fuori 
produzione dalla Amiga Technologies 
ma che, fino a quando non nascerà il 
Set Top Box (una specie di CDTV con 
dentro un Al 200, ovvero un CD” con la 
possibilità di espandersi a computer e 
ricevere/trasmettere con Internet!) ri¬ 
mane 11, tranquillamente connesso al 
TV-color. Una soluzione a cui, escluso il 
CD-I della Philips, ancora non ci si arriva 
a meno di inventarsi delle soluzioni PC 
pure ottime, ma vivaddio troppo costo¬ 
se. Detto ciò ecco la scaletta di questo 
articolo: una breve introduzione su dove 
vanno (o speriamo che vadano) i Vi¬ 
deoCD, la presentazione del titolo in 
questione e quindi una simpatica sor¬ 
presa finale: che ne direste di una bella 
pubblicazione su CD-ROM per tutti gli 
Amiga ancora in circolazione (e dotati di 
drive ottico, CDTV e CD” compresi)? 

Alla gente, di tutto quello che viene 
mensilmente fatto turbinare sulle pagi¬ 
ne della nostra rivista, cos'è che multi- 
medialmente parlando interessa davve¬ 
ro? Sarà il software per l’editing oppure 
quello di decompressione? Gli utenti 
penderanno di più per le schede di ac¬ 
quisizione o per quelle di decompressio¬ 
ne hardware? E di conseguenza, il mul¬ 
timedia è più apprezzato perché si può 
finalmente creare oppure perché è piu 


facile e completo fruire? Poi la domanda 
finale: piacciono di più le enciclopedie 
interattive oppure i film su CD? 

Benché preso dal raptus dell’interro- 
gativo, per rispondere a tali domande 
non ho certo bisogno di fare una demo- 
skopea. Faccio assai prima a stabilire, e 
con nessun margine di errore, che le al¬ 
ternative poste in ogni singola domanda 
più o meno si equivalgono. Difatti c’è 


chi vuole produrre, chi vuol fruire e chi 
apprezza tutte e due le cose. È una ri¬ 
sposta che mi accontenta, ma aspetta¬ 
te: l'articolo non finisce certo qui! In ve¬ 
rità, fra quelle appena poste, è una sola 
la domanda a cui, almeno in questa cir¬ 
costanza, mi interessa dare una rispo¬ 
sta vera, una assai più dettagliata. La 
domanda è l'ultima, ovvero quella che 
si chiede se alla gente interessano di 



La confezione de "Il Postino » di Massimo Troisi, prodotto dalla Cacchi Gori Home Video e ridistribuito dalla 
Philips su due VideoCD. uno per tempo meli'intervallo comunque non c'é la pubblicitàb 


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AMIGA 

MULTIMEDIA 



Quattro momenti deI film visto in lull-screen full-motion da! CD" 


più le enciclopedie interattive oppure i 
VideoCD Risposta alla gente interessa 
che le enciclopedie interattive siano bel¬ 
le come un film e che un bel film sia in¬ 
terattivo come un'enciclopedia! 

La frase è chiaramente ad effetto, 
ma soprattutto giusta. Alla gente inte¬ 
ressa proprio quanto detto. Il film su 
CD, ovvero i VideoCD, se attualmente 
risultano abbastanza apprezzati ciò lo si 
deve essenzialmente alla novità che 
rappresentano. Alla lunga, passato l'ef¬ 
fetto iniziale, l'attrazione si attenuerà e 
la maggioranza si chiederà: che diffe¬ 
renza c’e tra il vedere un film scorrere 


dal VCR oppure dal drive del PC? La 
qualità visiva è sempre la stessa ed an¬ 
che la presenza passiva dell'utente ri¬ 
mane inalterata. Quindi dov'è il vantag¬ 
gio? Il vantaggio non c'è, anzi ci rimet¬ 
tiamo pure: se difatti si opta per la visio¬ 
ne del VideoCD da PC, perderemo sia il 
gusto che offre il grande schermo del 
televisore e, accidenti, persino la como¬ 
dità di agire con il telecomando. 

No, il successo dei VideoCD, quello 
vero, se ci sarà, arriverà solo nel mo¬ 
mento in cui il film diventerà «interatti¬ 
vo» come un'enciclopedia, e mi spiego 
subito. Non si tratta di appendere alla 


trama dinamica dell'opera cinematogra¬ 
fica pagine di testo dedicate alla spiega¬ 
zione di parole o battute, la bellezza del 
teatro di scena, dei luoghi visitati o chis¬ 
sà quale altra stranezza. Per «interatti¬ 
vo» il film su VideoCD dovrà necessa¬ 
riamente considerare il ruolo dell’uten¬ 
te, ovvero un film che lascia all'utente 
la possibilità di decidere in prima perso¬ 
na se la trama «giusta» è quella traccia¬ 
ta dal regista o se al contrario questa va 
cambiata ed invece di far morire il pro¬ 
tagonista «X» è meglio che muoia il 
protagonista «Y». Si, i VideoCD, ovvero 
i film su Compact Disc, faranno 


344 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 








AMIGA 

MULTIMEDIA 


«boom» solo quando porteranno van¬ 
taggi tangibili rispetto all'attuale moda¬ 
lità di fruizione via VHS: qualità visiva 
cento volte superiore e massima inte¬ 
rattività. Non più una visione passiva, 
quindi, ma presenza dinamica e conti¬ 
nuata per tutta la durata del film, e sen¬ 
za più il rischio della classica botta da 
sonno (ahi, le poltrone!) 

Malgrado ciò i VideoCD cominciano 
ad uscire sul mercato. Se ci fate caso, 
però, lo sforzo (lodevolissimo) è princi¬ 
palmente compiuto dalla Philips. Que¬ 
sta ha difatti l'ovvia preoccupazione di 
spingere il proprio CD-I e lo standard 
che ha creato. I titoli, in concessione 
dalla Paramount o dalla Cecchi Gori Edi¬ 
toria Elettronica, sono tutti ridistribuiti 
da Philips, con poche eccezioni. Che gli 
altri stiano tutti aspettando l'MPEG-2? 
Probabilmente si, ma non solo: c'è in¬ 
fatti il PC che, monopolizzando il merca¬ 
to, automaticamente lo blocca come la 
più pesante delle palle al piede. Bisogna 
quindi aspettare che il «cassone» si 
evolva tecnologicamente, che si sempli¬ 
fichi e che, per essere immerso com¬ 
pletamente e veramente nell'ambiente 
domestico, non debba costare per forza 
cinque milioni Ce la faranno? Oggi co¬ 
me oggi un Philips CD-I che si rinnova 
di modello in modello e il CD” (che pur¬ 
troppo non si rinnova più e si ferma for¬ 
se troppo presto ad aspettare l'arrivo 
del Set Media Box) sono le uniche pro¬ 
poste praticabili per l'home digitai vi¬ 
deo. Chi possiede i due scatolotti magi¬ 
ci si può accontentare ed al limite può 
anche inorgoglire. Certo, se 'sti film fos¬ 
sero pure «interattivi»,.. 


Il Postino: una breve nota critica 


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Elle Edlt Qpllone Eppure H 


agi BìQ 


IL eL=VSW&L'/AlWltf lìVllìlÌ3'IÙl : li<£ dd ClsS*3rtM v 



/ riflessi «analogia-digi¬ 
tali " de II Postino che il 
CD“. attestato agli in¬ 
gressi della VB-RT300 
e della SoundBlaster 
16. ritrasmette all'inter¬ 
no del quadro di pre- 
view del VidCap di Vi¬ 
deo for Windows 




..... —..~ 


Le scene de II Postino 
vengono ora editate ad 
una ad una all'interno 
di VidEdit 


_ VldEdll - P0ST1N03.AVI 

File Etili Vlew Video Help 


raninciFEainiir-Ba 


1Ali 




Il vero regista di questo film è stato 
senz'altro il destino. Qualcuno, al solito, 
lo etichetterà per cinico e baro, qualcun 
altro semplicemente per incredibile. Re¬ 
sta comunque il fatto che «Il Postino» 
ci ha regalato probabilmente il più gran¬ 
de attore degli anni Novanta e, un mo¬ 
mento dopo che il film era finito, ce l'ha 
subito portato via. Il grande Massimo 
ha fatto il canto del cigno, recitando 
probabilmente il film della vita proprio 
quando questa, e lui ben conscio, stava 
per finire. Roba da brividi, gli stessi con 
cui mi sono dedicato alla visione del Vi¬ 
deoCD, un doppio disco da cinquanta¬ 
mila lire che va comprato e subito. È 
bello, semplicemente bello, e lo è anco¬ 
ra di più se, oltre all'emozione e ai brivi¬ 
di procurati dalla storia e dal dramma 
successivo, si uniscono la curiosità e 



L'eliminazione dei loto- 
grammi superflui 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


345 




































AMIGA 

MULTIMEDIA 


=L 


VM€<H POSTHKM.AVI 


Jlli 


L'eliminazione deil'el- 
fello di shìfting llunzio- 
ne Cropl 





La sincronizzazione 
della nuova traccia au¬ 
dio rielaborala e com¬ 
prensiva dei primi-pia¬ 
no e sottofondi van di 
quella originale sovnm- 
pressa dal commento 
vocale 


Adobe Premiere 


Elle £dll Project Clip Windows tJelp 


-iiit 




l'attrazione di arrivare a comprendere, 
oltre che a sentire e vedere, un film di¬ 
gitale finalmente in italiano, Ero vera¬ 
mente stufo di leggere titoli solo in lin¬ 
gua inglese e soprattutto di dover obbli¬ 
gatoriamente accontentarmi di com¬ 
prendere un idioma che, seppure indi¬ 
spensabile, non è il mio 

«Il Postino" è più o meno liberamen¬ 
te tratto dal romanzo di Antonio Skédu- 
la «Il postino di Neruda» nel quale l'au¬ 
tore realizza la trama narrativa ambien¬ 
tandola all'epoca del colpo di stato in Ci¬ 
le, con l’escalation di Pinochet e la tragi¬ 
ca uccisione di Salvador Allende. Il rac¬ 
conto, rielaborato dalla regia del Troisi 
stesso in coppia con il regista Michael 
Radford (Another Time, Another Place), 
al contrario adatta lo scenario dell'opera 
nell’isola di Procida e trasla l'avveni¬ 
mento temporale da quei tragici anni 


settanta ai nostri anni Cinquanta, Per il 
resto la trama mantiene intatti tutti i 
suoi fili, con Troisi, semplice pescatore, 
che viene «eletto» postino personale 
del grande poeta. 

Un'isola è un'isola, nel senso che è 
staccata dal mondo e fra le altre cose 
che mancano c'è anche il postino, una 
figura inutile in un posto dove il contat¬ 
to con il resto del mondo è possibile 
solo a livello della battigia e delle pove¬ 
re casupole del luogo. Raggiungere 
l'eremo in cui si trova (esiliato?) il poeta 
e portare ad esso la posta in arrivo è 
quindi una novità assoluta, come novità 
assoluta è probabilmente il fatto stesso 
che in quell'isola arrivi una lettera che è 
una! È per questi motivi contigenti che 
il pescatore diviene cosi il postino per¬ 
sonale di Neruda, ed è qui che scatta il 
meccanismo su cui cambia la vita del 


pescatore e gira l'intera pellicola. Ad 
ogni contatto che il pescatore-postino 
ha con il poeta, in lui divengono sempre 
più forti il senso della poesia e la presa 
di coscienza sulle cose della vita. Il pe¬ 
scatore-postino piano piano acquisisce 
un impegno civile e politico che non 
aveva, comincia a capire che il mondo 
non inizia e finisce a Procida e che la vi¬ 
ta non si prende certo calando una pa¬ 
ranza in acqua. Anche il solito «amor ti¬ 
mido» che il Traisi coltiva in tutti i suoi 
film (momenti autobiografici?) viene 
all'improvviso manifestato e messo in 
discussione. Si perdono i sogni e si co¬ 
mincia davvero a vivere, il che non si¬ 
gnifica che sia migliore del sogno o 
dell’incoscienza: è solamente più vero! 
L'evoluzione del modo di pensare e ve¬ 
dere le cose del pescatore-postino da 
questo punto di vista coincide in manie¬ 
ra sublime con il raffinarsi della recita¬ 
zione del povero Massimo che diviene 
grande e quindi grandissimo attore sce¬ 
na dopo scena. Ripeto, è un film bellis¬ 
simo da non mancare! 

VideoCD, CD 1 ’, MPC, gli altri 
Amiga... ed un'idea folle! 

Finita la visione dal CD” per tutti i 
suoi 113 minuti di durata, «Il Postino» 
necessita di una recensione particolare 
che ci riporti a quanto detto all’inizio, 
ovvero cosa vorremmo che il VideoCD 
diventasse (il film interattivo). Questa, 
tanto estemporanea quanto interessan¬ 
tissima. nasce dall'idea di voler realizza¬ 
re una serie di recensioni interattive su 
tutti i VideoCD attualmente disponibili. 
Invece di scrivere il solito, prolisso bla- 
bla relativo alla tradizionale presentazio¬ 
ne cartacea, ho cioè deciso di inventar¬ 
mi un vero e proprio servizio audiovisi¬ 
vo. Una o più pagine interattive che. 
chissà, potrebbero anche finire in una 
pubblicazione su CD-ROM (vedremo 
quale e soprattutto se ci sarà!) oppure 
nell’area programmi di MC-link. In que¬ 
sto caso dovrei provvedere a «zippare» 
a più non posso tutti i file di video digi¬ 
tale e il runtime della presentazione a 
cui questi si agganciano. È un'impresa, 
ma si può sempre tentare. 

Comunque sia il prodotto finale è 
pronto, i file .avi e il runtime per MPC 
sono già in uno zip-disk Iomega ed 
aspettano che la faccenda decolli oppu¬ 
re precipiti. Nell'attesa di vedere se è 
possibile sciogliere i due condizionali 
(CD-ROM e/o MC-link), quello che ri¬ 
tengo comunque interessante è passa¬ 
re ad illustrarvi quella che è stata poi 


346 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 



















































l'evoluzione del progetto, partito 
dall'empirica tecnica utilizzata per rica¬ 
vare il servizio audiovisivo e che ha vi¬ 
sto l'uso combinato del CD” e del mio 
MPC di lavoro. A tale scopo è stato col¬ 
legato il CD” agli ingressi audio e video 
rispettivamente della SoundBlaster e 
della VideoBlaster, fornendomi in tal 
modo il materiale audiovisivo necessa¬ 
rio, le piccole parti, cioè, delle scene su 
cui far scorrere il commento e sulle 
quali allestire poi la recensione multi¬ 
mediale La qualità del file acquisito si è 
mantenuta decisamente alta ed è rima¬ 
sta tale anche dopo la fase di editing a 
cui ho sottoposto il file acquisito all'In¬ 
terno del modulo VidEdit di Video for 
Windows. Usando l'ormai famosa fun¬ 
zione di No-Recompression ho potuto 
quindi eliminare i frame di troppo, lo 
shifting del segnale e quindi risincroniz¬ 
zare il missaggio della colonna sonora 
originale con la sintesi del mio com¬ 
mento audio, un processo estrema- 
mente rapido che avrei anche potuto 
realizzare interamente dal PC. Nel mio 
PC però non c'è una scheda MPEG e il 
perché è molto semplice se l'MPEG 
viene decodificato (e pure bene!) dal 
CD” con la sua bella FMVcard, perché 
spendere soldi inutilmente? A dire il ve¬ 
ro, sul PC ho un player software (l'Arca¬ 
de della Mediamatics). ma ovviamente 
non c'è paragone tra la fluidità della de¬ 
codifica hardware effettuata nel CD" e 
quella che la Stealth Video del PC rie¬ 
sce a far passare solo collassando. 
Quindi ho preferito perdere un po' di 
qualità ed utilizzare il CD” al pari di un 
VCR o di un camcorder e connettere il 
suo output all’input audiovisivo del PC. 
Il risultato è stato ottimo come le im¬ 
magini poste a corredo dell'articolo cre¬ 
do che dimostrino in maniera eloquen¬ 
te. Davvero un bel lavoro che procura 
l'acquolina in bocca. Ma se il CD” è an¬ 
cora cosi bravo e se la mia follia au¬ 
menta un altro po’.. 

L'ideuzza iniziale, acquisiti i pezzi del 
VideoCD de «Il Postino», s'è subito 
evoluta diventando una delle mie tante 
follie più o meno creative. Volete sape¬ 
re che cosa mi è venuto in mente? 
Semplicemente l'idea che le recensioni 
multimediali non dovranno eventual¬ 
mente riguardare solo i possessori di 
MPC, ma anche dei CDTV, del CD” e di 
ogni modello Amiga configurato con 
un'unità di lettura per CD-ROMI Nel pri¬ 
mo caso i «compatibili» saranno serviti 
dal runtime di CompeIShow e dalla ese¬ 
guibilità del file AVI e WAV annessi. Per 
quanto riguarda gli Amiga, tutto potrà 


MULTIMEDIA 


Un primo abbono della 
-folle idea* Una pagi¬ 
na interattiva dedicata 
al VideoCD in Questio¬ 
ne. con il testo di pre¬ 
sentazione ed i bottoni 
per il Plav/Stop del ser¬ 
vizio audiovisivo. 




L idea si evolve Dalla 
recensione multime¬ 
diale di un singolo Vi- 
deoCD si può passare 
ad un servizio speciale 
sui VideoCD in genera¬ 
le Quindi, con un ulte¬ 
riore raffinamento del¬ 
l'idea, diviene Quasi na¬ 
turale pensare alla pos¬ 
sibilità di realizzare un 
CD-ROM di carattere 
informativoI 


essere fatto con il sempre valido Can- 
Do, con gli Anim ed i file 8SVX (l'IFF so¬ 
noro) gestiti in multitask da un paio di 
player PD, oppure ricorrendo al vetusto, 
ma sempre valido, formato CDXL. 

Ehi, ma vi rendete conto di quello 
che vi sto dicendo? In pratica la messa 
in cantiere di un CDservice! Se a voi 
lettori di Amiga-Multìmedia la cosa inte¬ 
ressa, è sufficiente che mi facciate un 
«fischio elettronico» su MC-link e tutti 
gli Amiga con unità CD-ROM di serie 
(CDTV. CD”) o riconfigurata a sistema 
che sia potrebbero essere serviti da un 
servizio informativo su CD-ROM! Ci 
pensate? Un CD-ROM unico, che pos¬ 
sa cioè girare sia su MPC che sui vari 
Amiga a vostra disposizione. L'idea è 
quella, rivista e corretta, di una piccola 
rivista multimediale. Attenzione non 
c'è nulla di impegnativo, né per il sotto¬ 


scritto né per voi che leggete Se siete 
interessati, ma se soprattutto sarete 
numerosi, vedrò d'inventarmi davvero 
quest'aura follia 

Una cosa che non potrò certo avere 
l'ambizione di diventare una rivista, ma 
che se anche rimanesse un semplice 
contenitore di file multimediali ed inte¬ 
rattivi, potrebbe anche avere la sua bra¬ 
va utilità. Il modo per rintracciarmi lo sa¬ 
pete (è scritto in calce a questo artico¬ 
lo), fatemi eventualmente sapere qual'è 
il vostro livello d'interesse all'idea. Cer¬ 
to, ci sarebbe proprio da sbalordire che 
degli apparecchi multimediali, obsoleti 
o fuori produzione che siano, tornino a 
vivere di luce propria! KB 


Bruno Rosati e raggiungibile su MC-link alla casella 
MC4200 e su Internet all'indirizzo MC4200@- 
mclmk it 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


347 






















Il software MS-DOS, Amiga e Macintosh di Pubblico Dominio e Shareware distribuito da 



in collaborazione con 


&Mécc€rfjOT€*m 


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contributo indicato al lancio del programma. 


CODICE 

TITOLO RIVISTA 

CODICE 

TITOLO RIVISTA 

CODICE 

TITOLO RIVISTA 

CODICE 

TITOLO RIVISTA 


MS-DOS 


GRAFICA 


UTI/49 

BAT MEN 

mene 

VAR/78 

STRAK 

me 146 






UTI/50 

BOOTMENU 

mcl30 

VAR/79 

WINTAROT 

mc149 




GRF/06 

SOLAI & TRAVI 

meli 2 

UTI/51 

TOOLS 

mene 

VAR/80 

ASCII 

me 148 

COMUNICAZIONE 


GRF'10 

AFFINITY 

mc119 

UTI/52 

DISK COPY FAST 

mc13l 

VAR'81 

CIC LOTTO 

me 150 




GRF'11 

ENGINEER PROFES 

me 122 

UTI/53 

MEGABACK 

mctZO 

VAR82 

13CARATI 

mcl 56 

COM/09 

TELEMATE 

meli 9 

GRF/12 

PAINT SHOP PRO 

me 156 

UTI/54 

CT-SHELL FOR WIN 

mc120 

VAR’83 

13 LIVELLO 

me 160 

COM/10 

ROBOCOMM 

me 133 

GRF/13 

PICLAB 

me 124 

UTI/55 

ASO 

mcl 2 ! 

VAR/84 

CDCASS 

me 160 

COM/11 

FREE BIT COMUNIC 

me 134 

GRF/14 

TURBODRAW 

me 124 

UTI/56 

ARCERY 

me 122 




COM/12 

EXSTASY COMUNIC 

me 139 

GRF/15 

TURBOGRAF 

mc125 

UTI/57 

DIVIDE* GENERA 

mc122 

Y/ORD PROCESSOR 


COM/13 

TERMINATE 

me 145 

GRF/16 

NEW WAVES DESIG 

me 127 

UTI'58 

IN FIERI 

me 122 




COM 14 

PROSIP 

me 146 

GRF/17 

BITIMAGE 

me 127 

UTI'59 

BOOTANY 

mcl24 

WPR/02 

FREEWORD 

me 103 

COM115 

FORTE FREE AGENT 

mc153 

GRF'18 

WINJPEG 

me 129 

UTI/60 

THE MODEM DOCTOR mc124 

WPR/05 

GALAXY 

mc104 

COM'16 

FAX MAIL 

mcl56 

GRF/19 

GRAPHICA 

mc131 

UTI/61 

STOWAWAY 

mc124 

WPR’06 

EDITOR 

mcllO 




GRF/20 

GIFMORPH 

me 136 

UTI/62 

COMPDISK 

me 125 

WPR07 

NOTEBOOK 

mc 1!2 

DATABASE 


GRF/21 

DVPEG 

mc137 

UTI/63 

TESTDISK 

mc125 

WPR/08 

WORDY 

mcl 13 




GRF/22 

GRAFFIX DOS/WIN 

me 138 

UTI/64 

BEAGLE UTILITY PACKmc125 

WPR'10 

BREEZE 

mc1l6 

DB512 

GESTIONE DI BIBIIO 

meli 6 

GRF/23 

ROCKFORD 

mc138 

UT 1/65 

DOSREDIR 

mc125 

WPR/11 

BOXER 

mc 121 

DBS/13 

RICETTARIO 

meli 6 

GRF-24 

SKYMAP 

me 140 

UTI/66 

DOSMAX17 

mc 126 

WPR12 

FED 

me 124 

DBS 16 

LIBRARY WINDOWS 

me 150 

GRF/25 

SKYVIEW 

me 140 

UTI/67 

THE LAST BYTE MEM 

mc 126 

WPR'13 

BOOKLET 

me 136 

DBS 18 

SEGRETARIA DIGIT 

mc127 

GRF/26 

ARREDO 3D 

mc157 

UT 1/68 

SPEEDK1T 

mc 126 

WPR'14 

SLEEK 

mcl 36 

DBS/19 

FILE EXPRESS 

mc127 

GRF/27 

ETICHETTESCUSTOD 

. mc146 

UTI'69 

DISKDUPE 

mc 128 

WPR/15 

AURORA EDITOR 

me 137 

DBS/20 

CDAUDIO 

me 130 

GRF/28 

PCXDUMP 

me 149 

UTI/70 

MASCHERA 

mc130 




DBS/21 

ALADIN 

mc13l 

GRF/29 

FOTOEFT 

me 150 

UTI/71 

MIX 

mc130 


OS/2 


DBS/22 

PC-GLOSSARY 

mc131 

GRF/30 

MASK 

me 152 

UTI/72 

SONG 

mc130 




DBS/23 

REC GESTIONE DISC. mc132 

GRF/31 

LABEL LABORATORY 

mc153 

UTI/73 

ULTRA COMPR. Il 

mc143 

OS2/01 

PROGRAM COMM 2 

me 155 

DBS/24 

GESO 

me 136 

GRF/32 

CBAR11 

me 159 

UTI/75 

DRAG&VIEW 

me 149 

OS2/02 

FILE MANAGER 2 

me 155 

DBS25 

FILATELIA DIGITALE 

me 136 

GRF/33 

WARPOWER 

mc!54 

UTI/76 

DRAG&ZIP 

mc149 

OS2/03 

ZAP O COMM 

mcl 55 

DBS/26 

AC CARD WINDOWS 

mc139 




UTI/77 

DUW 

mcl49 

OS2/04 

FILE COMMANDER 

mcl 56 

DBS/27 

LOG SAT 

mo151 

MIDI 



UTI/78 

SPARTA 

mc149 

OS2'05 

OS/2 COMMANDER 

me 156 

DBS 28 

ARCHIVIO SOFTECA 

me 146 




UTI/79 

DWM 

mcl 53 

OS206 

ZTREEBOLD 

mcl 56 

DBS/29 

WDBASEC 

me 146 

MSD/01 

IMPROVISE 

me 144 

UTI'80 

IDRAULICA 

me 158 

OS2/07 

FILEJET 

me 156 

DBS/30 

SWATCHBASE 

mc146 

MSD/02 

MIXIT 

me 144 




OS2/08 

CONFIG.SYS 

me 157 

DBS 31 

MYCAR 

mc145 

MSD'03 

MUSIC SCULPTOR 

me 144 

VARIE 



OS2/09 

PMVIEW 

mcl 57 

DBS'32 

INFOTREE 

me 149 

MSD/04 

THEDRUMS 

me 144 




OS2/10 

TASKBAR 

mcl 57 

DBS/33 

SCUOLA 

me 148 

MSD/05 

WINJAMMER 

me 144 

VAR/38 

TEORIA 

mcl 25 

OS2'11 

ZIPSTREAM 

mcl 59 

DBS 34 

AGENDE 

me 148 

MSD/06 

SYNCRO 

me 148 

VAR/39 

CALENDARIO PERS 

mcl 29 

OS2/12 

YARN/2 

mcl 59 

DBS'35 

GESTIONE FILM 

mc150 

MSD/07 

GESTIONE BASI 

mc157 

VAR'40 

INTERPOLAZIONE 

mcl 30 

OS2/13 

ROIDS 

mcl 59 

DBS/36 

GESTIONE C/C 

mc151 




VAR/41 

INTEGRITY MASTER 

mc13l 

OS2/14 

ZIP E UNZIP 

me 160 

DBS'37 

GEST COMP SPORT 

mc151 

SPREADSHEET 


VAR/42 

THE FILE MANAGER 

mc131 

OS2/15 

WPS BACKUP 

me 160 

DBS 38 

PC-DIET 

mc152 




VAR'43 

CHAMP 5.0 

mcl 57 

OS2T6 

SOUPER&SOUP2SQ 

me 160 

DBS 39 

GEST OUESTIONARI 

me 152 

SPD/01 

ASEASYAS 

mcl32 

VAR/44 

KIMIKO 

me 132 




DBS/40 

GEST C/C POSTALI 

mc154 

SPD'02 

EXPRESSCALC 

me 104 

VAR/45 

FUNZ2D 

me 132 


AMIGA 


DBS/41 

CATAL MICROFOSSILI mc154 

SPD/04 

INSTACALC 

mc107 

VAR/46 

CASAMIA FINANZE 

me 132 



DBS/42 

PROFES. SYSTEM GOLmc158 

SPD/05 

SSHEET 

me 139 

VAR/47 

DIALOG DESIGN 

mcl 33 




OBS'43 

SCUDETTO 

me 158 




VAR/48 

TABOO 

mcl 33 

COMUNICAZIONE 


DBS 44 

NONSOLOCAP 

me 159 

UTILITY 



VAR/49 

BOOK-E 

me 133 




0BS45 

WINCCP 

me 159 




VAR'50 

DOUBLETAKE 

me 133 

AMCO 05 NCOMM 

mcl 19 




UTI'07 

LHARC 

me 105 

VAR'51 

ESPR 

me 134 

AMCO/06 BMB 

mc !21 

EDUCATIVO 


UT 1/08 

ARJ 

me 132 

VAR/52 

MATH 

me 134 

AMCO/07 BBBBS 

mc125 




UTI/09 

LZEXE 

mc105 

VAR/53 

LOGICA 

me 134 

AMCO/08 TERMINUS 

me 136 

EDU/01 

ABC FUN KEYS 

me 103 

UTI/10 

DIET 

melos 

VAR/54 

MIDI FILE PLAYER 

mcl 34 

AMCO'09 XPRESS READER 

me 149 

E0U/04 

GEOBASE 

me 109 

UTI/11 

PKLITE 

me 105 

VAR/55 

TRUE TYPE FONT INS mc135 

AMCO/10 FITTER 

mcl 52 

EDU/05 

CHIMICA 

me 122 

UTI/12 

NEWSPACE 

me 105 

VAR'56 

FONT MONSTER 

mcl 35 

AMCO/11 

PHONEBILL 

me 152 

EDU/05 

GEOGRAFANDO 

me 157 

UTI/28 

ORASCO 

mci45 

VAR/57 

PROVIEW FOR WIN 

me 135 

AMCO/12 VLT 

me 153 




UTI/30 

WINCOMMANDER 

meli 2 

VAR'58 

WIZMANAGER 

me 135 

AMCO 13 EASYLINK 

me 156 

GIOCO 



UTI/32 

WINZIP 

mc1l2 

VAR'59 

WINPIM 3D 

me 135 

AMCO/14 WORLD WIDE BBS 

mcl 57 




UTI/33 

MOUSE EDITOR 

meli 3 

VAR'60 

FINGER PLUS 

me 136 

AMCO/15 NEOLOGIC NETWORK 


GIO/76 

DC GAMES 

me 138 

UTI/34 

DEPURA 

meli 3 

VAR/62 

TSXLITE 

mc137 


SUITE 2 2 

mcl 58 

GI077 

SKYROADS 

me 138 

UTI/35 

DISK FATTER 

mcl13 

VAR/63 

PC CONFIG 

mcl 37 




GIO/78 

TETRA X 

me 139 

UTI/36 

POWER DOS 

meli 6 

VAR64 

DUALMODEPLAYER 

mcl 37 

0ATABASE 


GIO'79 

SCOPA WINDOWS 

mc14i 

UTI/37 

SIM LIB 

mc114 

VAR'65 

ZIP R FOR DOS 

me 138 




GIO/80 

BATTLE TECH 

mc142 

UTI38 

UTILITY PC 

meli 4 

VAR'66 

O.MARK PATENTE 

mcl 39 

AMDB/03 

ADA 

me 123 

GIO’81 

GIOCO MESTIERI 

me 150 

UTI/39 

DBOOK 1.0 

meli 5 

VAR/67 

TS-PANEL 

me 139 

AMDB04 

RANDOMCHIVE 

mcl23 

GIO/82 

SCOPONE TRE SETTE mc152 

UTI/40 

SYSTEM COLOR SET 

meli 6 

VAR/69 

SLOOP MANAGER 

me 140 

AMDB/05 

LE NAG 

me 130 

GI083 

WOLF 3D EDITOR 

me 153 

UTI/42 

TWOTASKFORMAT 

me 130 

VAR/71 

CREACOD WINDOWS 

mc14l 

AMDB'06 

PHONEDIR 

me 138 

GIO/84 

SCALA 40 

me 154 

UTI/43 

FORMATQM 

meli 7 

VAR/72 

ASTROWIN 

mcl4i 

AMDB07 

AMIGADIARY 

me 140 

GIO/85 

TOMBOLA 

mc157 

UTI/44 

COPYOM 

me 123 

VAR'73 

SOS FARMACI 

me 143 

AMDB08 

BANCABASE 3 

mc149 

GIO/86 

DAMA DELUXE 

me 158 

UTI'45 

TELEDISK 

meli 7 

VAR74 

NAVIGA 

me 143 

AMDB'09 

COMICBASE 3 

mc149 

GIO'87 

DERNIER 

me 159 

UTI/46 

ANADISK 

meli 7 

VAR/76 

LOTTOFOBIA 

me 145 

AMDB/10 

ADDRESSASSIST 

me 154 

GIO'88 

SIM BORSA 

me 160 

UTI/48 

GDIR 

meli 8 

VAR/77 

CAOS. 

me 146 

AMDB/11 

AFILE 

me 154 


348 


MCmicrocomDuter 1 Rf) - marzo 199R 

















CODICE TITOLO RIVISTA 

CODICE TITOLO RIVISTA 

CODICE 

TITOLO 

RIVISTA 

CODICE 

TITOLO 

RIVISTA 

AMDB 12 SCION 

mcl55 

AMVR67 MUCHMORE 

mc140 

MIGI84 

SIM TOWER 

mc15l 

MISK02 

BUSINESS 1 

mclll 

AMDB/13 BUD 

mc157 

AMVR 68 AUTOMATION 

mc141 

MIGI85 

ERIC S SOLITAIRE 

mcl 52 

MISK.03 

SOUND 1 

meni 

AMDB. 14 MCFILER 

mc158 

AMVR69 HPACK 

mc14l 

MIGI 86 

FANTASTIC VOYAGE 

mc152 

MISK04 

CRIMINAI.S 

meni 

AMDB 15 PDBASE 

mc158 

AMVR'70 MOVIE DATABASE 

mcl 41 

MIGI87 

JIGSAW 

me 152 

MISK05 

GIÀ SCRITTO 

me 122 



AMVR71 QUICKFILE 

mcl41 

MIGI’88 

SHODAN 

me 153 

MISK 06 

EX LIBRIS 

mc127 

GIOCO 


AMVR/72 QUADRACOMP 

mc142 

MIGIB8 

FLIGHT MASTER 

me 154 

MISK07 

HYPERMIDI 

mcl 38 



AMVR 73 PARM 

mcl 44 

MIGI 89 

CATCH THE BUG 

me 155 

MISK 08 

PLAY MOD BUNDLE 

mc142 

AMG! 12 PACMAN 

mcl 22 

AMVR 74 SCREENSELECT 

me 144 

MIGI90 

MAC ATTAK 

mcl 55 

MISK 09 

GRIMOIRE 

me 145 

AMG! 13 STRAIN 

mc127 

AMVR'75 TRANSPMON 

mcl 46 

MIGI 91 

TACOPS DEMO 

mcl56 




AMGI 14 SOLITAIRESAMPLER 

me 136 

AMVR 76 NEWICONS 

me 146 

MIGI 92 

MANTRA 

mc157 

UTILITY 



AMG! 15 RUOTA D FORTUNA 

mc139 

AMVR77 BLOCKNOTES 

mc146 

MIGI.93 

ONSLAUGHT 

mcISS 




AMGH6 VCHESS 

me 140 

AMVR78 GOLDED 

me 147 

MIGI 94 

DOOM 1 

me 159 

MIUT/58 

MACLIFE INSURANCE mo135 

AMG! 17 GALAGA 

me 142 

AMVR'79 PCDRV2AM 

mc147 

MIGI 95 

CRUNCH 

me 159 

MIUT59 

BRIANS SOUND TOOL mcl38 

AMGI/18 LINES 

me 143 

AMVR 80 BUTTONMENU 

mc147 

MIGI 96 

DESERT TREK 

me 159 

MIUTI60 

OUILL 

mcl 43 

AMGI 19 ZORK 

mcl43 

AMVR 81 SOUNDMACHINE 

mc148 

MIGI 97 

MORPHION 

mc159 

MIUTI62 

EQUALIN 

mc143 

AMGI 20 GRAVESPIN 

mc145 

AMVR 82 TP 

me 149 

MIGI 96 

PENTRIS 

mc159 

MIUTI63 

DFDEDITOR 

mcl 43 

AMG! 21 COLONIAL CONO II 

mc146 

AMVR 83 PROWIZARD 

mc149 

MIGI 99 

QUARTO' 

mc 160 

MIUTI 64 

ORNIWELL 

me 144 

AMGI/22 DEMON 

mc156 

AMVR 84 DELITRACKER 

me 153 




MIUTI.65 

BBEDIT 

me 145 

AMGI/23 FI GP-ED 

mcl 57 

AMVR65 VIRUS CHECKER 

mcl 53 

GRAFICA 


MIUTI66 

HTML 

me 149 



AMVR 86 ROUTE PLANNER 

mcl 55 




MIUTI 67 

KEY QUENCER 

me 150 

GRAFICA 


AMVR 87 TINY METER 

mcl56 

MIGR 12 

TERRAINMAN 

mcl 45 

MIUTI 68 

ROBOFINDER 

me 150 



AMVR 88 TYPING DEMON 

mc156 

MIGR 13 

MAC CONCEPT 

mc147 

MIUTI 69 

FINDTEXT 

mcl 55 

AMGR10 GFXSCAN 

mc123 

AMVR'89 ASSIST 

mcl 59 

MIGR 14 

3DDOTS 

mc149 

MIUTI/70 

CLICPAD 

mcl 55 

AMGR 11 GIF VIEW 

mcl 24 

AMVR90 TEXTENGINE 

mc1S9 

MIGR 15 

GRAPHIC CONVER 

mcl 49 

MIUTL71 

SYNK 

mcl 55 

AMGR12 FONTVIEWER 

mcl 25 

AMVR91 HTML 

mcl 59 

MIGR 16 

EXILE 

mcl 50 

MIUTI72 

HTML WEB WEAVER 

mcl 56 

AMGR/13 JCGRAPH 

me 126 

AMVR92 BYTEMARK 

mcl 60 

MIGR. 17 

BHE 

mc151 

MIUTI.73 

RGBTOHEX 

mcl 56 

AMGRT4 LYAPUNOVIA 

me 127 

AMVR93 XTRUDER 

mc 160 

M1GR/18 

CLIP2GIF 

mc151 

MIUTI 74 

ENGLISH ITALIAN 

me 157 

AMGR 15 ARMYMINER 

mct35 

AMVR 94 TYPEFACE 

mcl 60 

MIGR'19 

TRANSPARENCY 

mc151 

MIUTI-75 

INSTANT INIT 

me 158 

AMGR 17 MULTIPLOT 

mct37 

AMVR95 BIGTIME 

mc 160 

MIGR. 20 

HOT ICONS 

mc152 




AMGR 19 PCAL 

mcl 40 



MIGR 21 

MANDLE ACID 

mcl 52 

VARIE 



AMGR 20 SMART FRACTAL 

me 143 



MIGR 22 

VIRTUAL 

mcl53 




AMGR/21 IMAGESTUDIO 

mcl 48 

MACINTOSH 


MIGR 23 

MERIDIANA 

mc154 

MIVR.71 

ECONOMICS&BUSIN 

me 142 

AMGR22 MUI 

mc151 



MIGR24 

SHAREDROW 

mcl 56 

MIVR72 

FINAL DRAFT 

mcl 42 

AMGR 23 MAGICEYE 

me 152 

COMUNICAZIONE 


MIGR 25 

NIH IMAGE 

mcl 60 

MIVR73 

OSCILLOSCOPE 

mcl 42 

AMGR24 HTLM HEAVEN 

mcl 52 



MIGR 25 

IMAGE WORKSHOP 

mcl 60 

MIVR74 

OUICKEDITOR 

me 142 

AMGR 25 TEXTURE STUDIO 

mcl 53 

MICO 08 NETSCAPE HISTORY 

mcl 53 




MIVR75 

SPEEDOMETER 

mc142 

AMGR26 TAPECOVER 

mc154 

MICO09 SIMPLE CARD 

mcl 53 

MIDI 



MIVR76 

ZX SPECTRUM 

mc!44 

AMGR 27 ICON DELUXE 

mcl 54 

MICO.TO WRAPPER 

mc153 




MIVR77 

CHIRP 

me 144 

AMGR28 FRAPHIX 

mcl 58 

MICO'11 WABBIT 

mc1S3 

MIDI 01 

CYBERNETIC COMP 

mc141 

MIVR-78 

WORDLISTMAKER 

me 145 



MIC0 12 BLACK NIGHT 

mcl 57 

MIDI 02 

FRET NAVIGATOR 

mcl4l 

MIVR.79 

CHIPMUNK BASIC 

mci47 

SPREADSHEET 


MIC0 13 INTERNET CONFIG 

mcl 57 

MIDI 03 

MIDI MANAGER ACT 

me 141 

MIVR80 

TIME TRACKER 

mcl 47 



MICO 14 UUCD 

mcl 57 

MIDI 04 

MIDI PACKEN SEND ITmc14l 

MIVR81 

VISION-3D 

mc147 

AMSP.01 SPREAD 

mc104 

MICO 15 MACWEB 

mcl 58 

MIDI 05 

MIDI KEYS 

mcl4l 

MIVR82 

CHESS CLOCK 

mcl49 

AMSP02 EQUATIONWRITER 

mcllO 

MIC0 16 BBEDIT LITE 

me 160 

M1D106 

MIDI RECORDER 

mc141 

MIVR83 

ourr rr 

mcl 49 

AMSP.03 MUIPROCALC 

mcl 58 

MIC0 17 BBEDIT FTP 

me 160 

MIDI 07 

MIDI SPLIT 

mc14i 

MIVR 84 

EXILE 

mcl 50 





MIDI 08 

SYNTHESiZER 

mcl 45 

MIVR85 

SOUNDMACHINE 

mc151 

UTILITY 


EDUCATIVO 


MIDI 09 

SOUND EFFECT 

mcl 52 

MIVR.96 

SYMBIONTS 

mc151 





MIDI 10 

LITTLE PLAYER 

mc154 

MIVR‘87 

DESK TOP STRIP 

mcl 53 

AMUT 64 EDITKEYS 

mc138 

MIED 01 KID PIX 

mcl 07 

MIDIT1 

SPEKTRUM 

mcl 54 

MIVR88 

FILE TYPE 

mcl 53 

AMUT 65 MEGAD 

mcl39 

MIED.02 NUMBERTALK 

mcl 07 

MIDI 12 

ZAK 

mci5B 

MIVR 89 

SUPERLOCK 

me 153 

AMUT 66 MTOOL 

mc142 

MIED 03 ALPHA TALK 

mc107 




MIVR'90 

CATASTROFE 

mcl 54 

AMUT 67 SUPERDUPER 

mci42 

MIED-04 WONDER 

mcl 20 

SPREADSHEET 


MIVR91 

AARON 

mcl 56 

AMUT 68 FILEX 

mcl 43 

MIED 05 COLORING BOOK 

mcl 30 




MIVR.92 

SNITCH 

me 156 

AMUT.69 MISERPRINT 

mcl 43 

MIED06 JUSTFORKIDS 

mcl 50 

MISP01 

BIPLANE 

mcl 12 

MIVR 93 

MAC ASTRO 

mcl 57 

AMUT/70 EDWORD 

mcl 44 






MIVR94 

MPI ASTRO 

mcl 58 

AMUT 71 UUXT 

mcl 45 

GIOCO 


STACK 



MIVR.95 

FLOPPY CATALOG 

mcl 58 

AMUT 72 CATEDIT 

mcl 45 






MIVR96 

AUDIO CD INVENTORYmc160 

AMUT 73 FILEX 

mcl45 

MIGI'83 INFOTRON 

mcl 51 

MISK01 

FOOD 1 

mclll 

MIVR97 

FAT CURSORS 

mcl 60 


AMUT. 74 TDMANSUTILS 
AMUT/75 AIB8 
AMUT/76 FILER 
AMUT/77 GUIOGEN 
AMUT78 SIGNARC 
AMUT 79 LISTANALYZER 
AMUT.80 RO 
AMUT.81 ZSHELL 
AMUT'82 VINCI 
AMUT 83 IAX SCHEDULER 
AMUT 84 DISK SALV 
AMUT/85 MIONIGHT 
AMUT 86 COPY-C 


YAB1E 

AMVR/46 

AMVR 47 

AMVR’48 
AMVR49 
AMVR50 
AMVR51 
AMVR 52 
AMVR53 
AMVR54 
AMVR'55 
AMVR56 
AMVR57 
AMVR 58 
AMVR 59 
AMVR. 60 
AMVR61 
AMVR62 
AMVR 63 
AMVR 64 
AMVR 65 
AMVR66 


ARCALO 

EPU 

AMIGAWORLD 

DISKMATE 

GUIARC 

DISKSLAV 

UPCAT 

ARJAY 

REMINDER 

DT 

AZAP 

ASSISTANT 

WBPLUS 

BACKUP 

POWERCACHE 

AROACH 

ANTIRACISM 

DBS 

TDS 

DYNAMIC SKIES 
SOUNDEFFECT 


mc147 
IT1C148 
mcl48 
mcl50 
enei 50 
mcl50 
mct51 
mcl5l 
me 155 
me 155 
mc157 
mc158 
mc1S9 


mcl31 
mcl3l 
mc131 
mcl31 
me!32 
mct32 
mcl32 
mc!32 
mc133 
me! 33 
mcl33 
mcl33 
mc134 
mcl34 

enei 34 
mcl34 
mcl35 
mc136 
mcl37 
mcl38 
mcl39 


Compilare e spedire a: MCmicrocomputer 

Desidero acquistare il software di seguito elencato al prezzo di L. 8.000 a titolo (ordine 
minimo: tre titoli). Per I ordinazione inviare I imporlo la mezzo assegno , c c o vaglia 
postale) alla: Techmmedia srl. Via Carlo Perrier 9. 00157 Roma 


dischetti da 


□ 3.5" 


Codici: 


Totale dischi CD * 8.000=Lire 


Nome e Cognome 
Indirizzo 


CAP/Città 


Telefono 


MCmicrocomputer non oltre alcuna garanzia e non si assume alcuna responsabilità sugli 
eventuali danni diretti o indiretti derivanti dall'utilizzo del software distribuito 


nr>. 


I«»rìrtii»rtr i cn . mor-7/-\ 1QOC 


349 
































I I $ 0 F I W A « E 


OS/2 


OS/2 Merlin: 

thè Next Generation 


Vi sto scrivendo ai primi di gennaio e già si parla della futura release dì OS/2, chiamata in codice 
«Merlin» che uscirà entro l'estate: sarà in pratica l'evoluzione del Warp Connect (dato che avrà 
integrate le funzionalità di rete) con moltissime novità e miglioramenti. Ulteriori notizie alla 
prossima puntata (un po' di suspance non guasta). Inoltre è in fase di beta test finale il WARP 
SERVER e dovrebbe essere già disponibile al pubblico quando leggerete queste note. Dovrebbe 
essere veramente un prodotto eccellente, potente ma anche facile da installare e con una sene 
di funzionalità già integrate tale da far impallidire anche Windows NT Tornando a noi, questo 
mese vi presentiamo Tinto Zip e Unzip, due compattatori compatìbili con il PKZip/PKUnztp, che 
vi serviranno per scompattare ì programmi «zippati» che prendete da Internet o da una BBS. 
Quindi WPSBackup, indispensabile per ogni utente dì OS/2 che usa la sua favolosa WPS, che vi 
permette dì salvare la vostra scrivania e ì file di sistema. Infine parliamo dì Souper e Soup2sq, 
due semplici utility che vi faranno risparmiare sulla bolletta telefonica durante le vostre 

scorribande su Internet. 

a cura del Team OS/2 Italia 


ZIP 2.0.1 e UNZIP 5.12 

Genere: Utility, freeware 

File: ZIP201X2.ZIP 11 19 kB) e UNZ512X2.ZIP 

<176 kB) 

Autore: IZIPI Mark Adler. Richard B. Wales, 
Jean-Loup Gailly, Kai Uwe Rommel, IUNZIP) 
S. H. Smith 

Reperibilità su Internet: hobbes.nmsu edu 
/os2/archiver 

Fidonet: praticamente tutte le BBS OS/2 
orìented 

Autore recensione: Giuseppe Lentini 

Parlando di programmi di utilità sotto 
OS/2 mi capita spesso di aver rivolta 
una domanda che suona più o meno co¬ 
si: «Ma esistono compressori per 
Warp. o devo aprire una finestra DOS 
ed usare i miei soliti programmi?»; è 
bene allora fugare immediatamente 
ogni dubbio: i compressori ci sono, so¬ 
no compatibili con i principali standard 
del mondo DOS e funzionano benissi¬ 
mo. 

ZIP 2.0.1 ed UNZIP 5.12 sono rispet¬ 
tivamente un compressore ed un de¬ 
compressore di file compatibili con la 
coppia PKZIP/PKUNZIP 2.04g della 
PKWare. nativi per OS/2 e totalmente 
gratuiti (ne esistono i porting anche per 
altri sistemi operativi come Unix, Minix, 
Windows NT, Amiga); la linea comandi 
ha una impostazione leggermente di¬ 
versa rispetto a quella dei corrispettivi 
programmi PKWare ma tutto sommato 
è solo questione di abitudine, basta 
usarli poche volte per acquisire subito la 
necessaria scioltezza. 

Iniziamo la nostra breve recensione 
partendo dal «difetto» o dall’aspetto mi¬ 


gliorabile dello ZIP: l'attuale versione 
non supporta gli archivi multi-volume, 
ma gli autori assicurano che in una futu¬ 
ra versione verrà integrata anche que¬ 
sta funzionalità. Nelle banche dati e nel¬ 
le BBS probabilmente potrete trovare 
più file compressi relativi allo ZIP, carat¬ 
terizzati da un diverso nome: se le ulti¬ 
me due lettere del nome sono XI la 
versione del programma contenuta sarà 
a 16 bit, se sono X2 la versione sarà a 
32 bit, se sono CI o C2 si tratterà degli 
stessi programmi con in più il supporto 
per la crittografia dei file; potrete anche 
trovare ad esempio i file X2 e separati 
gli eseguibili relativi alla crittografia, nel 
file ZCRYP20X.ZIP (i programmi vengo¬ 
no distribuiti separatamente in rispetto 
alle leggi americane in vigore). Digitan¬ 


do ZIP al prompt il programma visualiz¬ 
za le opzioni utilizzabili, piu o meno ana¬ 
loghe a quelle del PKZIP; sono da nota¬ 
re inoltre la possibilità di comprimere di¬ 
rectory in cascata specificando una sola 
opzione <-r), la possibilità di scegliere in 
una scala da 0 a 9 il fattore di compres¬ 
sione desiderato, la capacità di gestire 
gli attributi estesi relativi ad un file 
Nell'archivio ZIP201X2.ZIP oltre allo 
ZIP.EXE si trovano altri due eseguibili: 
ZIPNOTE.EXE, equivalente a lanciare 
UNZIP con l'opzione -Z e ZIPSPLIT.EXE, 
che permette di spezzare un archivio in 
più archivi di dimensioni fissate purché 
la dimensione del più grande file dell'ar¬ 
chivio sia inferiore alla dimensione fis¬ 
sata (può considerarsi come un blando 
sostituto della funzionalità che permet¬ 
te di dividere l'ar¬ 
chivio su più volu¬ 
mi). 

Parliamo ades¬ 
so brevemente 
del decompresso¬ 
re: la prima cosa 
che si nota subito 
lanciando UNZIP 
senza parametri è 
la presenza di tre 
esempi in fondo 
alla schermata di 
presentazione che 
possono servire a 
superare il primo 
impatto col nuovo 
programma e, 
guardando le op¬ 
zioni, che il nome 
della directory di 



350 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 












PD SOFTWARE 
OS/2 


destinazione va indicato alla fine della ri¬ 
ga comandi, di seguito alla lettera d pre¬ 
ceduta dal segno meno (-d). 

Risulta altresi comodo il non dover 
prestare nessuna cura se l'archivio da 
decomprimere contenga directory, in 
quanto il programma stesso automati¬ 
camente le ricrea, garantendo un’ordi¬ 
nata decompressione dei file. Analoga¬ 
mente allo ZIP, i parametri utilizzabili so¬ 
no simili a quelli del PKUNZIP ma risalta 


subito la possibilità di modificare il no¬ 
me o il tipo di file compresso in vista 
dell'utilizzo su un diverso sistema ope¬ 
rativo (ad es. è possibile sostituire nel 
nome dei file lo spazio con il carattere 
oppure è possibile decomprimere 
tutti i file dell'archivio considerandoli co¬ 
me file di testo). 

Nell'archivio UNZ512X2.ZIP oltre 
all'UNZIP EXE si trovano altri due ese¬ 
guibili: FUNZIP EXE. che permette di 


estrarre file da un archivio cifrato (fun¬ 
zionalità che l'autore promette di inseri¬ 
re nell’UNZIP in una prossima release) 
e UNZIPSFX.EXE, che permette di crea¬ 
re archivi auto-esplodenti partendo da 
un archivio ZIP 

Sia gli autori dello ZIP sia quello 
dell'UNZIP sono raggiungibili via e-mail, 
ed e possibile comunicare loro impres¬ 
sioni e commenti derivanti dall'uso dei 
loro programmi 



WPS Backup ver. 4.01 

Genere: Utility per WPS - Shareware S15 

File: WPSBK401 zip 352Kb 

Autore: Dave Lester MlestenPhnnì neri 

Reperibilità Internet: hobbes.nmsu.edu 
/os2/wpsutil 

Reperibilità BBS: Runnrng with thè Devil 
(Fidonet 2:331/205 - tei 0363/303567) ed al¬ 
tre BBS 

Autore Recensione: Cesare Cittadini (me- 


WUtSErBimWi 


Una delle caratteristiche più innovati¬ 
ve di OS/2 è sicuramente la sua interfac¬ 
cia grafica, la WPS (WorkPlace Shell), 
completamente (e realmente!) orientata 
agli oggetti ed estremamente configura¬ 
bile e personalizzabile dall'utente Difficil¬ 
mente vi si rinuncia una volta che si è 
imparato ad usarla, dato che ha una po¬ 
tenza e una flessibilità eccezionale (al li¬ 
mite espandete la vostra RAM, se avete 
un PC che vi sembra lento nell'uso della 
WPS). Non appena però avete finito di 
personalizzare per bene la WPS, dopo 
aver sostituito parecchie icone ed aver 
impostato con cura i vari oggetti che lan¬ 
ciano i vostri giochi preferiti, può capitare 
tipicamente (è la classica «legge di Mur- 
phy») un qualche problema che provoca 
il terrificante schermo vuoto al boot di 
OS/2 e il panico per chi è inesperto. In 
genere in questi casi sono stati danneg¬ 
giati i file INI di OS/2 (OS2SYS.INI e 
OS2.INI) che contengono appunto parte 
delle informazioni riguardanti la Scrivania 
(o Desktop) e gli oggetti con tutte le per¬ 
sonalizzazioni dell'utente ma anche con 
informazioni importanti per lo stesso 
S.O., quali ad es. le «classi» degli oggetti 
che i programmi che avete installato sul 
PC hanno registrato neirOS2.INI. 

Per questo motivo OS/2 ci dà la possi¬ 


bilità di salvare tut¬ 
te queste imposta¬ 
zioni, insieme alla 
vera e propria Scri¬ 
vania (cioè la direc¬ 
tory sull'HD con i 
suoi attributi este¬ 
si). ai file CON¬ 
FIG.SYS e AU- 
TOEXEC BAT. in 
una directory di 
una qualsiasi parti¬ 
zione del nostro 
HD Per abilitare 
questa operazione 
basta andare nelle 
impostazioni della 
scrivania e selezio¬ 
nare il tag Archivio 
ed impostare la re¬ 
lativa opzione al prossimo boot OS/2 
provvederà a salvare appunto i file in 
questione nella directory da noi specifi¬ 
cata. Il tutto funziona, ma non è molto 
flessibile: è possibile salvare al massimo 
4 desktop, solo al momento del boot e, a 
meno di non fare particolari operazioni 
«manuali» solamente i file di cui sopra. 
Inoltre se ci dimentichiamo di deselezio¬ 
nare l'opzione, OS/2 effettuerà il salva¬ 
taggio ad OGNI boot, eliminiando via via 
tutti gli archivi piu vecchi in modo da te¬ 
nere i 4 più recenti. Quando vogliamo ri¬ 
pristinare una certa Scrivania con tutte le 
sue impostazioni basterà premere la 
combinazioni di tasti ALT-FI al boot di 
OS/2, quando appare un quadratino bian¬ 
co in alto a sinistra dello schermo. 

WPS Backup supera brillantemente 
tutte le limitazioni appena elencate. Per¬ 
mette di effetuare ed avere a disposi¬ 
zione un numero a piacere di backup 
(basta specificare il numero nel suo me¬ 


nu di setup, a cui si accede cliccando 
sull'icona WPSBackup Admmistration), 
DOVE vuole l'utente e soprattutto 
QUANDO lo desidera: il backup viene 
fatto in background, sfruttando egregia¬ 
mente il multithreadmg di OS/2 e con 
un impatto minimo sulle normali opera¬ 
zioni; è veloce ed affidabilissimo e il tut¬ 
to viene addirittura compresso per oc¬ 
cupare meno spazio possibile (gli INI in¬ 
fatti con il tempo ed i programmi ag¬ 
giunti possono raggiungere dimensioni 
di parecchie centinaia di KB) 

Inoltre è possibile specificare l'elenco 
di tutti i file di cui ritenete importante ef¬ 
fettuare il backup cliccando il tasto de¬ 
stro del mouse nella sezione «Backup 
user files» e configurare che tipo di 
backup si deve effettuare (con la verifica 
del SYSLEVEL di OS/2, l'utilizzo di 
QLOG, la notifica del completamento 
dello stesso oppure la richiesta di con- 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


351 













PD SOFTWARE 
OS/2 


ferma per la cancellazione di qualche 
backup vecchio se si è raggiunto il limi¬ 
te impostato dall'utente) 

Varie sono anche le opzioni disponibili 
per il ripristino dei file salvati: effettuare 
un restore automatico (normalmente la 
procedura di restore, da effettuare da li¬ 
nea di comando, richiede una conferma; 
se è selezionata questa voce dopo 15 
secondi essa inizia anche in assenza di 
tale conferma) oppure un salvataggio di 
tutti i file che vengono sostituiti, in mo¬ 
do da permettere l'«undo» (l'annulla¬ 
mento dell'operazione e dei suoi effetti). 


WPS Backup gestisce perfettamente 
anche le varie release di OS/2 (2,x o 
WARP) e nell'help è descritto benissi¬ 
mo come effettuare il restore dei file a 
seconda che si usi l’opzione ALT-FI di 
OS/2 WARP oppure si effettui il boot da 
dischetti o dai «dischetti di utilità» crea¬ 
ti dall'apposita funzione contenuta nella 
cartella delle impostazioni di sistema. 

Inoltre e possibile effettuare backup 
e restore da linea di comando in modo 
«unattended» e richiamarlo dall'interno 
di procedure REXX automatizzate. 

Concludendo non mi resta che consi¬ 


Souper 1.4 + Soup2Sq 1.0 

Genere: utility per E-Mail e News internet 
freeware + shareware HFL. 20 
Files: SOUPER14 ZIP 76Kb * SOUP2SQ 
ZIP 50Kb 

Autori: Cari Hams tcenarris&vt equi I Sreve 
Betczyk \seb3&gte.coml 5. VaN Loei 
Isvanloel&knoware.nli. 

Reperibilità Internet: hobbes.nmsu.edu 
/os2/unix, /os2/comm 

Reperibilità BBS: TIME bbs. Fido 2:333/906. 
Os2Net 81 439/24 10423-603038 19:00 - 8:30) 
Autore Recensione: Stefano Zamprogno 
(mistemo@mbox. voi. it) 


Souper e Soup2Sq sono due utility 
veramente comode per ogni buon navi¬ 
gatore del cyberspazio che abbia a che 
fare con l’e-mail e i newsgroup. Ne par¬ 
liamo in un unico articolo perché sono 
strettamente legate nel loro uso anche 
se non sono state scritte dallo stesso 
autore. 

Tutti i navigatori in Internet, sanno 
quanto lunghi siano i tempi di collega¬ 
mento alla rete, per il solo fatto di leg¬ 
gere o prelevare della semplice posta, 


sia essa personale (e-mail), oppure pro¬ 
veniente dai newsgroup internazionali; si 
aggiunga poi il fatto che moltissimi dei 
programmi di lettura della posta sono co¬ 
struiti in modo tale da permetterci la let¬ 
tura solo on-line (cioè restando collegati 
alla linea telefonica), facendo lievitare in 
maniera proibitiva i costi dei collegamen¬ 
ti. Ecco arrivare in nostro aiuto queste 
due semplici utility che ci permettono ri¬ 
spettivamente di prelevare-spedire (Sou¬ 
per) ed importare-esportare (Soup2Sq) 
da una base messaggi «squish» o 
«*.msg», i pac¬ 
chetti di posta e- 
mail o newsgroup. 
In dettaglio, Sou¬ 
per ci permette di 
prelevare la posta 
in attesa da un 
server POP o da 
un newserver, una 
volta stabilito il 
collegamento ne¬ 
cessario con il dia- 
ler dell'Internet 
Access Kit di OS/2 
Warp. Possiamo 
selezionare il tipo 
di posta da prele¬ 
vare con delle 
semplici opzioni 
da digitare da riga 
di comando insie¬ 
me a Souper per 
la sola e-mail si 
usa l'opzione «-n» che significa appunto 
«non prelevare posta dai newsgroup» ; 
per prelevare invece la sola posta dai 
newsgroup, si usa l’opzione «-m» che 
significa «non prelevare l'e-mail». Per 
prelevare entrambe, basta non dare al¬ 
cuna opzione alla linea comando con la 
quale si è lanciato Souper. Vi suggeri¬ 
sco di automatizzare il tutto assegnan¬ 
do i vari parametri a diversi oggetti pro¬ 
gramma della WPS per poi lanciarli con 
un semplice click dei mouse 



gliarvi vivamente questo ottimo pro¬ 
gramma, facilissimo da utilizzare e con¬ 
tinuamente aggiornato dall'autore, che 
vi può salvare da ore di lavoro di riconfi¬ 
gurazione del vostro desktop. Il costo è 
anche bassissimo, 15$ o 20$ (a secon¬ 
da del metodo di pagamento scelto), 
per licenza individuale. La versione sha¬ 
reware permette di effettuare solo 15 
backup, mentre il numero dei restore è 
libero. È possibile inoltre richiedere li¬ 
cenze «site» per medio/grandi aziende 
come pure effettuare l'upgrade a prezzi 
molto scontati dalle release precedenti. 


È possibile limitare anche la grandez¬ 
za dei pacchetti di posta (max tot. ki- 
lobytes) oppure si può dare una limita¬ 
zione del tipo «prelevami solo gli ultimi 
N messaggi, settando come letti i rima¬ 
nenti». ed ancora, si può creare un file 
dal nome kill.cfg con il quale si possono 
«filtrare» i messaggi per soggetto, auto¬ 
re del messaggio, oppure corpo del 
messaggio, evitando cosi di prelevare 
messaggi che a noi non interessano. 

Il programma Soup2Sq invece, con 
due semplicissime opzioni a linea co¬ 
mando, ci permette di importare («-r») i 
pacchetti generati da Souper, e conver¬ 
tirli nella base messaggi «squish» o 
«*.msg», molto diffuse nell'ambito 
amatoriale di Fidonet perché freeware e 
supportate da moltissimi lettori di posta 
off-line (ad es. l'ottimo Fleetstreet op¬ 
pure il Golded) e di leggerli comoda¬ 
mente, senza la fobia da bolletta, male 
molto comune tra chi si diletta nelle te¬ 
lecomunicazioni. . In questo modo po¬ 
tremo utilizzare ad es Fleetstreet (ne 
parleremo in uno dei prossimi numeri) 
per scrivere le risposte o i nuovi articoli, 
esportare il tutto in formato soup con la 
seconda opzione («-s»), che impacchet¬ 
ta tutta la posta scritta e la pone nella 
directory di Souper dove, con l'ultima 
opzione che vi segnalo e che appartiene 
a Souper, «-s», verrà correttamente re¬ 
capitata nelle corrispondenti aree new¬ 
sgroup ed e-mail del vostro Service pro¬ 
vider. 

Come avete letto nell'ultimo numero, 
Souper funziona benissimo anche in 
tandem con Yarn, e se non volete utiliz¬ 
zare altri programmi PM ve lo consiglio 
vivamente. 

Insomma. se volete risparmiare soldi 
senza perdervi nulla, prelevatevi queste 
due mini utility, e... non ve ne pentire¬ 
te! 


MS 


352 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 















RIFLESSIONE PER GLI ABBONATI 

C on la facilità con la quale si può acquistare 
una rivista in edicola molti ritengono che 
l abbonamento non sia conveniente anche perché 
può succedere, clic un numero arrivi a domicilio 
dopo l’uscita in edicola. Ma se pensate di poter 
sopravvivere al ritardo di due o tre giorni nella 
lettura, voi risparmierete il 40 % sull'acquisto di 
ogni copia. 

In Italia, il concetto di abbonamento non è così 
diffuso come negli altri paesi europei perché, tra il 
sistema postale poco efficiente e l’idea di non 
volersi sentire legati ad una testata, molti preferi¬ 
scono pagare di più in edicola. Forse avete più 
interessi e leggete diverse riviste. Allora, avete mai 
pensato che se vi abbonaste a REFLEX e alla 
vostra rivista preferita di computer o di nautica, 
voi ricevereste una delle due, praticamente gratis? 
Rifletteteci ed abbonatevi oggi stesso... 

al pi'ozxo Neon tato (li 55.000 lire! 

Compilate la redola di questa pagina in tutte li- mie parti sprrifirnndu ohi una 
min-ita il metodo di pagamento ed allegatela al vostro assegno liauearin o alla 
■ portanza di pagamento sul CLP V 827071101. L'uldiiinaiueiito verrà immedia- 
tainrntr attivato al ricevimento della vostra rieliiesla. Se preferite addeliilare 
l'importo sulla vostra carta di eredito, potrete aldionurv i alleile telefonicamente. 

----—.X- 



Sì, mi abbono a FOTOGRAFIA REFLEX 


nome e cognome 


cap 


città 


PREZZO SCONTATO DEL 40% A LIRE 

55.000 


HO SCELTO QUESTO MEZZO DI PAGAMENTO 


Allego assegno bancario intestato a: 

EDITRICE REFLEX Srl 

~ Ho versato l'importo sul CCP N. 82707001 
intestato a: EDITRICE REFLEX Srl 
VIA DI VILLA SEVERINI 54 - 00191 ROMA 

VI AUTORIZZO AD ADDEBITARE L'IMPORTO 
SULLA MIA CARTA DI CREDITO: 


AMERICAN EXPRESS 
N. 


CARTA SI 


ATTENZIONE: PER GLI ACQUISTI CON CARTA DI CREDITO LA FIRMA E L'INDIRIZZO 
DEBBONO ESSERE QUELLI DEL TITOLARE DELLA CARTA UTILIZZATA 


SCADENZA 
FIRMA_ 


J.L 


DECORRENZA DAL PRIMO NUMERO RAGGIUNGIBILE 























PO SOFTWARE 


MS-DOS 


Oul of order 


«Fuori servizio», è la scritta che spesso appare su molti oggetti di pubblica utilità. Nei dintorni di 
casa mia, ma non solo, questo avvertimento è diventato una normalità per i telefoni pubblici a 
scheda. Sì, i soliti furbi hanno capito come rubare le schede telefoniche magnetiche all'ignaro 
utente, bloccando l’uscita delle sfesse con un pezzetto di carta A parte le eventuali maledizioni 
bibliche e di circostanza, bloccare un servizio per «svoltare» qualche lira lo trovo inqualificabile. 
Attenzione quindi ai telefoni, assicuratevi che la fessura sia vuota. Fatta la debita segnalazione 
parliamo di software presentando l'ennesimo programma per i pronostici del Totocalcio e 
Totogol, vista la grande passione degli italiani per i giochi e anche preso in considerazione il 
momento economico che non è dei migliori 

di Paolo Ciardelli 



13° Livello 

- Nome archivio 13LIVELL.ZIP 

- Compressione: PKZIP 2.03g 

- Autore: SYMWARE 

- Tipo: utility 

- Sistema Operativo: Ms-Dos 

Le speranze ed i sogni di tutti gli in¬ 
calliti giocatori della schedina, non ter¬ 
minano mai. 

I professionisti del settore parlano e 
scrivono di sequele, terzine, filtro ridu¬ 
zione, buchi neri, ma la maggior parte di 
questi termini risulta poco comprensibi¬ 
le e spesso serve solo a confondere le 
idee al giocatore. 

Di sicuro c'è che la sistemistica com¬ 
puterizzata negli ultimi anni sta facendo 
passi da gigante e che esistono sul 
mercato prodotti di sicuro interesse ma 
ahimè spesso troppo costosi per l'uten¬ 
te medio. Ecco allora la versione sha¬ 
reware di 13° Livello, un software inte¬ 
rattivo dedicato al Totocalcio e Totogol. 
Interfaccia grafica movimentata e piace¬ 
vole, semplice da usare ma altrettanto 
sofisticato nella ricerca della vincita. Se 
poi possedete una stampante compati¬ 
bile potrete stamparvi comodamente a 
casa vostra le schedine Totocalcio. 

Per installarlo è sufficiente digitare 
IN-C (in alternativa per installare su D 
oppure E digitare IN-D o IN-E) e auto¬ 
maticamente verrà creata una directory 
su C denominata 13°livFW contenente 
tutti i file necessari, dopodiché il pro¬ 
gramma parte automaticamente e... in 
bocca al lupo. 

II programma «gira» sotto DOS con 
PC che utilizzano dall'80286 al Pentium, 
è indispensabile il mouse, almeno 1 
Mbyte di RAM e 2 Mbyte di spazio su 
disco fisso, schermo a colori con sche¬ 
da grafica VGA o compatibile, monitor 
SVGA, possibilmente anche una stam¬ 


pante ad aghi o termica compatibile col 
software. 

Se cliccando compaiono dei quadrati¬ 
ni neri sul monitor, il problema non è 
del software ma del vostro drive del 
mouse (sono stati riscontrati problemi 
di incompatibilità con drive della Logite¬ 
ch) in questo caso usate il file MOU¬ 
SE.COM presente nella directory 
13°livFW facendolo caricare nell'AU- 
TOEXEC.BAT. 

Per altri problemi leggere alla fine di 
questo file. 

Non è possibile spiegare in dettaglio 
tutte le funzioni operative di 13° Livello, 
vi diremo però cosa il programma è in 
grado di svolgere lasciando a voi il pia¬ 
cere di scoprire i dettagli minori. Tenete 
conto che in questa versione dimostra¬ 


tiva non tutte le funzioni sono abilitate 
(mancano anche alcune schermate gra¬ 
fiche), da ciò ne consegue che il vostro 
compito è semplificato. Se deciderete 
di acquistare la versione completa rice¬ 
verete anche il manuale in italiano che 
oltre ad illustrare nei dettagli tutte le 
funzioni vi introdurrà nell'affascinante 
mondo della sistemistica. 

Nel menu principale compaiono 6 ta¬ 
sti ciascuno relativo ad una sezione del 
programma: 

Sezione squadre 

In questo modulo è possibile memo¬ 
rizzare l'elenco di tutte le squadre che 
concorrono alla formazione delle sche¬ 
dine Totocalcio e Totogol. Chiaramente 


354 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 







l’elenco deve essere aggiornato 1 volta 
all’anno prima dell'inizio della stagione 
calcistica (l'elenco attualmente memo¬ 
rizzato è relativo alla stagione ’95-’96 in 
quanto al momento della chiusura del 
giornale la nuova stagione non è ancora 
iniziata). Potete divertirvi ad aggiornare 
l’elenco cliccando sui nomi delle squa¬ 
dre retrocesse e digitando il nome delle 
squadre neopromosse, premete il tasto 
(invio) o (tabi per convalidare l'immissio¬ 
ne. Il programma riordinerà alfabetica¬ 
mente l’elenco premendo il tasto me¬ 
nu. 

Sezione classifiche 

In questa sezione si possono consul¬ 
tare tutte le informazioni memorizzate 
relative alle squadre (punti, gol fatti, gol 
subiti, media inglese, ecc.) e stamparle 
su carta. L'ordinamento iniziale è per 
punti classifica ma è possibile (solo nel¬ 
la versione completa del software) ordi¬ 
nare l’elenco in altri 15 modi diversi per 
conoscere ad esempio quali sono le 
squadre che vincono maggiormente in 
casa, segnano di più in trasferta, pareg¬ 
giano o perdono maggiormente, ed al¬ 
tro ancora. È inoltre possibile corregge¬ 
re (sempre nella versione completa del 
software) eventuali errori commessi du¬ 
rante l’input dei risultati. 


Sezione Totocalcio 

Questo modulo del programma è adi¬ 
bito alla compilazione e sviluppo dei si¬ 
stemi Totocalcio Per prima cosa biso¬ 
gna compilare la schedina cliccando sui 
nomi delle squadre presenti nella parte 
sinistra dello schermo, gli elenchi delle 
varie serie si possono visualizzare clic¬ 
cando sui tasti «PRECEDENTE o SUC¬ 
CESSIVO». Per correggere eventuali er¬ 
rori di abbinamento cliccare sul nome 
errato della squadra e reinsenre quello 
esatto. Compilata la schedina e digitato 
il numero del concorso, premendo sul 
tasto PRONOSTICO si passa alla scher¬ 
mata successiva nella quale si deve in¬ 
serire il pronostico. Per far ciò cliccare 
nei rettangolini vuoti alla destra dei no¬ 
mi delle squadre e in seguito sui tastini 
gialli contraddistinti da 1 X 2, ripetere 
l’operazione fino a riempire le 13 casel¬ 
le relative alle 13 partite. Cliccando in¬ 
vece nei rettangolini numerati da 1 a 13 
posti sulla sinistra delle squadre si pos¬ 
sono consultare, nella parte centrale 
dello schermo, le informazioni relative 
alle squadre in schedina, questo ci è di 
notevole aiuto durante la stesura del 
pronostico. 

Le sigle V - P indicano invece in se¬ 
quenza le prestazioni relative ad ogni 


PD-SOFTWARE MS-DOS 




squadra; ad esempio VV-P-V sta ad in¬ 
dicare che la squadra in questione nelle 
sei partite disputate ha nell’ordine con¬ 
seguito; 2 vittorie, 1 pareggio, 1 perdita, 
1 pareggio, 1 vittoria. Anche queste in¬ 
formazioni sono da tenere in considera¬ 
zione durante la stesura del pronostico. 

Completato il pronostico si può svi¬ 
luppare un sistema in n-1 (cioè garanzia 
del 12 a patto di aver totalizzato 13 pun¬ 
ti nel sistema) oppure in n-2 (cioè garan¬ 
zia del 12 al 50% a patto di aver totaliz¬ 
zato 13 punti nel sistema) oppure in 
correzione d'errore condizionato. In 
questa versione shareware in n-1 si 
possono sviluppare solo due tipi di si¬ 
stemi (a 2 e 3 triple) in n-2 si può svilup¬ 
pare solo 1 sistema (13 doppie) mentre 


la sezione a correzione d'errore non è 
attiva. 

Cliccando su ELABORA si ottiene lo 
sviluppo colonnare e una serie di infor¬ 
mazioni relative al costo del sistema, al 
tempo di elaborazione, alla probabilità di 
centrare il 13, ecc., a questo punto si 
può decidere di stampare lo sviluppo su 
tabulato cliccando su PRINT TABULA¬ 
TO o direttamente sulle schedine clic¬ 
cando su STAMPA. 

Per definire l'interlinea iniziale della 
stampante usate i tastini gialli contrad¬ 
distinti da + e -, per la taratura orizzon¬ 
tale spostate manualmente le slitte che 
accompagnano le schedine; è buona 
cosa eseguire qualche prova prima di 
iniziare la stampa definitiva delle 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 


355 



















PD-SOFTWARE 

MS-DOS 


schedine stesse. Tutte le schedine ven¬ 
gono numerate progressivamente al fine 
di identificarle immediatamente. Ogni si¬ 
stema sviluppato viene memorizzato au¬ 
tomaticamente per poter verificare, in un 
secondo tempo, il punteggio totalizzato, 

Sezione Totogol 

In questa sezione si ottengono 4 co¬ 
lonne di 8 o più pronostici (max 14) da 
riportare manualmente sulle schedine 
Totogol. Per prima cosa bisogna compi¬ 
lare la schedina Totogol abbinando cor¬ 
rettamente le 60 squadre relative alle 
30 partite in schedina. Per far ciò ispi¬ 
randoci agli stessi criteri di compilazio¬ 
ne della sezione Totocalcio, si clicca sui 
nomi delle squadre nella parte sinistra 
dello schermo o, nel caso abbiamo sba¬ 
gliato un abbinamento, si clicca sul no¬ 
me errato nella parte destra dello scher¬ 


mo. Completato l'elenco, premendo il 
tasto PRONOSTICO, il software legge 
tutti i dati relativi alle 60 squadre, li 
compara e ricava i risultati statistica- 
mente più probabili. Per la versione sha¬ 
reware tale funzione è inibita. 

Sezione verifica punteggi 

In questa sezione è possibile verifica- 
re il punteggio totalizzato dall'ultimo si¬ 
stema sviluppato. Si deve immettere la 
colonna vincente, il principio per la com¬ 
pilazione o correzione è sempre lo stes¬ 
so, e premere il tasto VERIFICA, dopo 
di che nella parte destra dello schermo 
compaiono tutte le informazioni di veri¬ 
fica ed il numero della/e schedine dove 
si trovano eventuali colonne vincenti (ri¬ 
cordiamo che le schedine sono tutte 
numerate progressivamente). Nella 
compilazione della colonna vincente 


usare il tastino giallo contraddistinto da 
«-» se una o più partite sono state so¬ 
spese. 

In questa sezione è inoltre possibile 
aggiornare, se necessario, il costo della 
singola colonna, i punti per vittoria, ed 
inserire eventuali quote vinte al fine di 
avere la situazione contabile, nella parte 
alta dello schermo, sempre aggiornata 

Sezione input risultati 

Questa sezione risulta fondamentale 
per avere la situazione dati di ciascuna 
squadra sempre aggiornata. Settimanal¬ 
mente si dovrebbero inserire i risultati 
conseguiti da tutte le squadre, ma non 
spaventatevi perché tale operazione ri¬ 
chiede meno di 10 minuti e per eseguir¬ 
la... beh ormai avete capito la logica per 
l'inserimento dati o per l'eventuale cor¬ 
rezione, per cui buon lavoro. 


SimBorsa 

- Nome archivio: SIMBORSA.ZIP 

- Compressione: PKZIP 2.03g 

- Autore: Paolo Bombaci 

- Tipo: gioco 

- Sistema Operativo: Ms-Windows 

Innanzitutto va chiarito che questo 
gioco è SHAREWARE, quindi è una ver¬ 
sione ridotta di quello che sarà il gioco 
NON SHAREWARE, comunque per ap¬ 
prezzare le sue caratteristiche questo 
shareware va più che bene. 

Praticamente si parte con circa 
10.000.000 di Lire, questi soldi sono 
stati prestati dalla banca e quindi ogni 
giorno che passa verranno tolti 1 % del 
valore iniziale. 

Se si arriva a Soldi 0 il gioco finisce 
(avete perso) se invece si fanno degli 
investimenti particolarmente vantaggio¬ 
si e si arriva a guadagnare altri 
10.000.000 ovvero arrivando ad un am¬ 
montare di 20.000.000 sarete arrivati al¬ 
lo scopo del gioco e quindi avrete vinto. 

Quando farete partire SimBorsa vi 0 
apparirà un dialogo in cui è dichiarata la 
natura SHAREWARE del gioco, dopo di 
che inizierà il gioco vero e proprio. 

Se si desidera iniziare un nuovo gio¬ 
co si vada sotto GameINuovo, se si 
vuole caricare un gioco precedente- 
mente salvato si vada sotto GamelCari- 
ca. 

Quando si entra in un nuovo gioco o 
si carica uno già salvato si entra in un al¬ 
tro menu. 

Se si sceglie di iniziare un nuovo gio¬ 


co appariranno una serie di dialoghi i 
quali ci daranno un rapporto sulla gior¬ 
nata borsistica appena trascorsa, per¬ 
ché in questo gioco, a differenza della 
realtà, le vendite e gli acquisti di beni 
sono fatti a mercati chiusi, ovvero dopo 
che tutti i titoli e tutte le valute sono 
state trattate. 

In qualunque momento si può salva¬ 
re il proprio gioco andando sotto Ga- 
melSalva. 


Valute 

Qui ci sono tutte le valute del mondo 
basta far scorrere la barra di scorrimen¬ 
to e selezionare con il Mouse la moneta 
da voi scelta e apparirà un dialogo (Simi¬ 
le a quello per la Borsa) nel quale ci so¬ 
no varie informazioni sulla moneta, e 
nel quale bisogna decidere quanta valu¬ 
ta si vuole comprare. 

Se non si vuole comprare nulla si va- 



Ruc»»* 


Q«na fiori* frollano Giorno 



O^hWI 


BaM 

Balbo» 

Blrr 

Bollvar 

Cedi 

Colon di Coita RJca 
Colon di El Salvador 
Cordoba 
Corona Ceca 
Corona Daneae 
Corona Elione 
Corona Norwggeae 


[Z3 


■ -Inlxl 




I JC'TO.MS I JC'TO.MS IjCV’P.MS | ||TjM 


J 4 


356 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


































da su Annulla, altrimenti si digiti il nu¬ 
mero di valute e si vada su Ok. 

Se si sono scelte troppe valute e non 
si hanno i soldi verrà un dialogo con su 
scritto che l'operazione non è possibile. 

Altrimenti apparirà un altro dialogo 
con il costo dell'operazione, ovvero nu¬ 
mero di Valute'Valore Unitario, se si ri¬ 
tiene che il prezzo non è alto si vada su 


Ok e la moneta verrà registrata sotto 
budget attuale, altrimenti si vada su An¬ 
nulla e l’operazione non verrà eseguita. 

Borsa 

L'unica borsa funzionante in questa 
versione e quella Azionaria di Milano. 
Praticamente il dialogo e simile a quello 


PD-SOFTWARE 

MS-DOS 


per le valute solo che qui viene anche 
riportato il guadagno medio della borsa 
poi per il resto basta vedere quanto su 
scritto per le valute, tenendo conto che 
qui non si parla di valute ma di Azioni. 

Budget attuale 

Qui vi sono tutte le Valute e le Azioni 
comprate se si vuole venderle basta se¬ 
lezionare il nome dell'azione o della mo¬ 
neta e a seconda di quante ne avete 
potrete venderle al prezzo attuale di 
borsa, il quale potrà risultare maggiore 
o minore di quello di acquisto, caratte¬ 
rizzando la perdita o l'aumento del vo¬ 
stro denaro. 

Prossimo giorno 

Permette di cambiare il giorno, ovve¬ 
ro di verificare se siete andati in Rosso 
o avete vinto o altrimenti di calcolare il 
guadagno percentuale di ciascuna valu¬ 
ta e azione per poi darvi le informazioni 
su quanto è successo e iniziare cosi a 
comprare o vendere. 

Nota generale: se comprate un nu¬ 
mero di azioni o valute che avete già 
queste verranno sommate a quanto 
avete. 



CdCass 

- Nome archivio. CDCASS ZIP 

- Compressione; PKZIP 2.03g 

- Autor e: Marco Carola _ 

E Mail \paQliarini@monterosal\ 

- Tipo; utility 

- Sistema Operativo Ms-Windows 3 11 o 
Windows 95 

Il programma è nato con lo scopo di 
semplificare le procedure di registrazione 
di un Cd audio su musicassetta. Una vol¬ 
ta inserito il Cd è possibile selezionare i 
brani voluti e nell'ordine desiderato per la 
registrazione su cassetta. Si seleziona poi 
la lunghezza del nastro e automaticamen¬ 
te si avrà la suddivisione sui due lati in 
modo da sfruttare il più possibile lo spa¬ 
zio a disposizione. Durante la riproduzio¬ 
ne si avrà l'arresto automatico a fine lato 
per permettere il cambio lato cassetta. 

Il programma di installazione instal¬ 
lerà automaticamente la versione a 16 o 
a 32 bit a seconda dell'ambiente in cui 
sarà eseguito. 

Il programma verrà installato nella di¬ 
rectory c:\cdcass o c:\cdcass32 a se¬ 
conda della versione. Verrà inoltre crea¬ 
to il gruppo CdCass o CdCass32. 


Le DII dei controlli Borland hanno ver¬ 
sione 4 02. Chi avesse tali DII in questa 
versione o successiva (nella directory 
\wmdows\system), potrà cancellare 
quelle ora installate in \cdcass o \cd- 
cass32. 

Solitamente Win95 è impostato per il 
lancio automatico del lettore di Cd in¬ 
corporato all'inserimento di un Cd au¬ 


dio. Per utilizzare il programma senza 
disabilitare questa funzione sarà suffi¬ 
ciente inserire il Cd. attendere la parten¬ 
za di tale programma e chiuderlo. Dopo¬ 
diché si potrà lanciare CdCass32. «e 


Paolo Ciaidelli è raggiungibile tramite MC-link alla 
casella MC60I5 e tramite Internet all'indirizzo 
IP ciaraeuiGinicimT 71 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


357 
















































f 1 SOFTWARE 

MAC 


Un Mac serio 

Da sempre il Macintosh si è presentato al pubblico come una macchina per lavorare. Il DTP o la 
grafica sono sempre stati, e tuttora lo sono, i suoi principali campi di applicazione. Anche il 
mondo MIDI professionale, dopo il tramonto dell'ATARI, è passato al Mac, sebbene qualcosa si 
stia muovendo anche sotto Windows. Quasi tutte le università americane e molte delle nostre 
utilizzano dei Macintosh e, nonostante le difficoltà che può incontrare chi inizia a programmarlo, 
moltissime applicazioni interne sono state sviluppate proprio su Mac. Quasi tutti questi prodotti 
finiscono poi su Internet fornendo i Mac di un'eccellente biblioteca di software per l'ambiente 

della ricerca scientifica 

di Valter Di Dio 


NIH Image 

Versione 1.59 

by U.S. National Institutes of Health 
Applicazione - Freeware 
nih-image 159_68k. hqx 

Alcuni lo utilizzano come un «Photo¬ 
shop" freeware, in realtà si tratta di un 
potentissimo software per la gestione 
del contenuto informativo di una imma¬ 
gine Realizzato nell'ambito universitario 
presso lo U.S. National Institutes of 
Health, NIH Image non si presenta par¬ 
ticolarmente ricco di gadget come altri 
programmi commerciali, ma contiene al 
suo interno dei tool statistici difficilmen¬ 
te eguagliabili dai software grafici tradi¬ 


zionali. L’uso principale di NIH image è 
quello della post elaborazione di imma¬ 
gini ottenute con scanner, foto da satel¬ 
liti. radiografie o telemetrie NIH Image 
può infatti acquisire, visualizzare e pro¬ 
cessare sia immagini in formato UFF o 
PICT sia filmati PICS o QuickTime. 

Tramite l'uso dei filtri interni (alcuni 
possono anche essere dei moduli ester¬ 
ni di Photoshop) e delle funzioni statisti¬ 
che incorporate (c’è un intero menu a 
disposizione) è possibile isolare o evi¬ 
denziare zone particolari dell'immagine 
ed infine effettuare delle misure o 
estrarre delle medie (o altri indicatori 
statistici) dai dati grafici presenti nell'im¬ 
magine. 


Le operazioni suH'immagine com¬ 
prendono «contrast enhancement», 
«density profiling». «smoothing», 
«sharpening», «edge detection», «me- 
dian filtering» e « spanai convolution» 
con parametri definiti dall'utente. 

Ma il piatto forte di NIH Image è la 
misura di aree, medie, centroidi, peri¬ 
metri di regioni del disegno ben defini¬ 
te; inoltre è in grado di analizzare il mo¬ 
vimento di particelle e misurare angoli e 
lunghezze. 

Si può calibrare la densità sia in mo¬ 
do ottico che come radiazione utilizzan¬ 
do delle unità di misura predefinite. Tut¬ 
ti i risultati delle analisi statistiche pos¬ 
sono essere stampati, salvati come te¬ 
sto o copiati m clipboard. I tool grafici 
sono i soliti di sistema con in più il «ma¬ 
gic wand». Oltre ai moduli plug-m di 
Photoshop NIH Image può essere per¬ 
sonalizzato con delle Macro create con 
un linguaggio simile al Pascal. 

Ci sono centinaia di casi, nell'ambito 
scientifico, in cui una misura puntuale di 
certi attributi grafici è indispensabile per 
poter riconoscere fenomeni di correla¬ 
zione. parentele o influenze. Basti pen¬ 
sare alla possibilità di misurare II grado 
di inquinamento di un fiume utilizzando 
solo le immagini provenienti dai satelliti. 
Per chi non sia un esperto nel campo 
dell'analisi delle immagini NIH Image 
può apparire rudimentale, ma chi ne¬ 
cessiti di uno strumento veloce, affida¬ 
bile e, perché no, economico per il pro¬ 
prio lavoro di ricerca non può che trova¬ 
re in NIH Image un ottimo alleato. 

NIH Image viene distribuito in due 
versioni 68k e PPC a seconda della piat¬ 
taforma su cui dovrà girare. Molto ben 
fatto anche il manuale, senza contare 
che il programma dispone già di un bal- 
loon help più che sufficiente per iniziare 



358 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


































PD-SOFTWARE 

MAC 



Rudio CO Inuentonj NoleBook 


Ganar al Marmai** 

,icb -oo) 



Muti* 

n 


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Sfar avara sforma lo* 

— 

Art Mi 8*40 S^rr*»o*v 0rcha*tr*l>OI)i*a 



Ornatola* ►(armalo* 


CO TuW Barai 001(80 



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Nir T v p# Clanica 





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f Ma-Tao* 







Trae* «Ot 0*1*r* (192B) 

IJ-47- 


: • • 


Trae* *02 la Vali* (1919-1920) 

12’42" 


CO *002 


Trae* *03 Vada •*»»*• •« mi Montai (1911) 

li'22* 


CO *003 


Cani aria t* Sai maggi** a 



CO *004 


por piaaaferl* * archaitra (1931) 



CO *003 


Trac* *04 AlWgr amarti» 

6' 40" 


CO *006 


Trae* *03 Mago aliai 

0' 41 “ 


CO «007 


Trac* *04 Frali* 

4'03" 


CO *008 





CO «009 


A44ttan*1 Canaloni! 



CO *010 


1.4. 3,6 8*4*.' Sv'**r»vv o-ehr/a-aiv^nw - AotooNonvt 


CO «Oli 


2 h-hr-ora SUrooOro - Wr, A*** 



CO «012 


J PfotoormoMo Slaroaara - Corto 4r 


- 

CO *013 

_ 




CO *014 

_ 

Maorta* Barai (1075 - 1937) 






Audio CD Inventory Notebook 

Versione 1,0 
by Theresa London 
Applicazione - Shareware I5SI 
audlo-cd-lnventory-nb.hqx 

Tenere a posto una collezione, sia 
essa di libri, francobolli, dischi o CD è 
sempre impresa ardua. Sono stati pub¬ 
blicati decine di database dedicati a 
questo o a quel problema ma la cosa 
che sistematicamente ci capita è di 
trovare subito un oggetto che non era 
stato previsto da quella struttura di da¬ 
tabase. 

La soluzione scelta da Audio CD In¬ 
ventory Notebook è quella di lasciare 
completamente libero il formato È ve¬ 
ro che ci sono dei campi già scritti nella 
finestra, ma sono semplici testi modifi¬ 
cabili a piacere. Questo del formato li¬ 
bero è l'unica soluzione per una como¬ 
da classificazione. Al momento della ri¬ 
cerca, questa verrà fatta su tutto il con¬ 
tenuto dell'archivio (intestazioni com¬ 
prese) cosi sarà semplicissimo trovare 
l'informazione desiderata. Naturalmen¬ 
te la cosa è possibile se il numero di 
oggetti da catalogare è limitato, in que¬ 


sto caso sono previsti un massimo di 
200 CD ma è possibile aumentare que¬ 
sto valore seguendo le istruzioni fornite 
col programma. Il programma è stato 
scritto utilizzando Notebook Maker 1.3 
della Golden Micro Solutions. È abba¬ 
stanza veloce nella ricerca ma non con¬ 
sente operazioni evolute come la stam¬ 
pa delle etichette o il sort del database. 


Esiste però la possibilità di esportare il 
database in formato testo per cui, se 
necessario, si possono fare queste e 
altre operazioni con i classici gestori di 
database o addirittura con un foglio 
elettronico. Interessante il fatto che si 
può minimizzare l'applicazione che di¬ 
venta cosi un bottone sempre pronto 
sulla scrivania. 


• File Edlt Tetti Seorth EHtensioni llHndou» 



BBCdlt Elle Qulckstort 


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DODO 42 42 43 64 60 74 20 4C 69 74 63 20 52 63 6C 63 

0010 61 73 63 20 4£ 6F 74637300202020202020 
0020 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 

00» 2O202D0OCO4*6l6£ 73 6 l 72 7g2O»2C2O - Jonjorxj 2, 

0040 31 3039 36 00 00 54 6B 69 73 20 64 6F 63 73 60 1006 This Óocxm 
0030 63 6€ 74 20 63 6f7« 63 72 73 20 76 6 l7269V «ni covar» vario 


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42 42 43 64 60 74 20 61 70 70 6C 60 63 61 74 60 
6F6C202B6F72206I6C206I6C696I7320 
74 6F 20 ?4 66 63 20 61 70 70 6C 60 63 61 7460 
6F6C20» 74 6F 20 6F 70 63 6£ 20 74 68 63 60 
2C 00 00 34 6B 60 73 20 62 63 6B6I 76 60 6F 72 
20607320CC6F7420606C6460636I 74 60 
766S206F66206I2070726F626C636020 
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jm 


BBEdit Lite 

Versione 3.5 

by Bare Bones Software, Ine 
Applicazione - Freeware 
bbeditlite.hqx 

BBEdit Lite è un derivato freeware di 
BBEdit 3.5, il più diffuso editor usato dai 
programmatori, dagli autori di HTML e 
dai gestori di servizi on-line. La versione 
Lite non è una demo e nemmeno una 
shareware, è un invito alla prova che 
permette già quasi tutte le principali 
funzioni della versione commerciale. 
BBEdit Lite, pur essendo un text editor, 
presenta alcune funzionalità proprie dei 
word processor addirittura potenziate 
dalla possibilità di aggiungere moduli 
esterni Tra le opzioni da segnalare ci 
sono la creazione di documenti Statio- 
nery, la possibilità di aprire più finestre, 
la ricerca su più file, la dimensione dei 
file limitata solo dalla memoria disponi¬ 
bile. nessun limite al numero di file 
aperti e la possibilità di effettuare ricer¬ 
che utilizzando le regular expression di 
Unix come nei comandi Grep. Inoltre, 
essendo principalmente pensato per gli 
sviluppatori, BBEdit Lite è particolar¬ 
mente orientato alla gestione dei sor¬ 


genti per cui riconosce i commenti in C 
e in Pascal, bilancia le parentesi, ha l’au- 
to-indent e converte automaticamente i 
Line Feed tra Unix, Mac ed MS-DOS. La 
versione commerciale, oltre ad essere 


ottimizzata per i PowerMac, ha la ge¬ 
stione interna degli HTML, il correttore 
ortografico, il Drag & Drop, usa gli Ap- 
pleScript ed è notevolmente più integra¬ 
ta agli ambienti di programmazione. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


359 








































PD-SOFTWARE 

MAC 



Image Workshop 

Versione 1.0 

by University of Colorado 
Applicazione - Freeware 
image_ works hop_ 1.0. hqx 

Sempre sul tema analisi di immagini 
ecco questo Image Workshop che pur 
non avendo le capacità di analisi nume¬ 
rica di NIH Image, consente tuttavia di 
ottenere informazioni visive sull'imma¬ 
gine grazie a dei tool che lavorano prin¬ 
cipalmente sui colori. Image Workshop 
è un software scientifico per l'analisi di 
immagini provenienti da scanner medici 
o da satelliti. Il processo è molto facili¬ 
tato dai tool interni e da una serie di pa¬ 
lette predefinite. Questi tool e queste 
palette comprendono anche un set di 
strumenti per disegnare come pure la 
possibilità di aggiungere dei layer al di¬ 
segno e poterli visualizzare o meno. La 
possibilità di accentuare determinati co¬ 
lori permette l'evidenziazione dei parti¬ 
colari. È anche possibile creare un'im¬ 
magine 3D a partire dalle sole informa¬ 
zioni colore presenti nell’originale. Ima¬ 
ge Workshop può manipolare immagini 
RAW (anche con header), immagini 
PICT, filmati QuickTime e immagini 
«Imagic». 


Per gli appassionati di elaborazione 
di immagini satellitari (reperibili ormai 
facilmente su Internet) questo pro¬ 
gramma è assolutamente indispensa¬ 
bile. La facilità d'uso è estrema e il ma¬ 


nuale molto ben fatto; inoltre un tuto- 
rial on-line permette di prendere prati¬ 
ca con gli strumenti più potenti di que¬ 
sta applicazione. Esiste anche in ver¬ 
sione PPC. 


FTP 




CDiesg 

3 

Qietf 


Q lndeH.html 


to info-mar 


CU Info-ZIp 


CDinternet-draft 


CDinternet-monthly-report 


1 llomulti 

J 


□ List .files 

File nome: 


<=> FTP... 

Connect to: I ▼ I 

nic.switch.ch 

( Neiii CD ] 

Connect as: 

( Done ] 

anonymous 



Password: 

li °Pen )1 


[ Get Info ] 

( Oelete ] 

□ Sane password 

13 Transfer as tent 


[Oisconnect] 


BBEdit FTP 

Versione 2.0 
by Erling Johansen 
Applicazione - Freeware 
bbedit-ftp.hqx 

BBEdit FTP è un'estensione per 
BBEdit text editor per accedere agevol¬ 
mente ai file presenti o in rete locale o 
su Internet senza necessariamente 
uscire da BBEdit. La stessa cosa po¬ 
trebbe essere fatta con i soliti Client 
FTP tipo Fetch o Anarchie, ma BBEdit 
FTP presenta diversi vantaggi. Primo fra 
tutti è molto piu veloce, poi è molto co¬ 
modo per chi usa BBEdit, ha una inter¬ 
faccia standard per la gestione dei file, 
può creare delle cartelle e le può can¬ 
cellare, infine gestisce diverse liste di 
directory. Due gli svantaggi: è legato a 
BBEdit e non assegna un type&creator 
ai file che riceve. 

Semplicissima l'installazione, basta 
spostarlo nella cartella estensioni di 
BBEdit. Altrettanto semplice l'uso: si 
seleziona FTP dal menu estensioni di 
BBEdit. Quando si avvia l'FTP viene at¬ 
tivato automaticamente il collegamen¬ 


to TCP (e SLIP o PPP se serve) poi ba¬ 
sta selezionare il servizio con cui con¬ 
nettersi e viene generata la chiamata 
FTP. Al momento della connessione 
arriverà in una tipica finestra «File Dia- 
log» la directory del sito raggiunto. 
BBEdit FTP si ricorda i siti visitati di re¬ 


cente e li fa apparire nella finestra di 
dialogo appena attivata la connessione 
TCP. 

Il get e put dei file si fa con un sem¬ 
plice click sul bottone omonimo dopo 
aver selezionato il file desiderato. BBE¬ 
dit FTP è accelerato per PowerPC. 


360 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 












































































PD-SOFTWARE 

MAC 


Quarto! 

Versione 0.9 
by Alan Weiss 
Applicazione - Freeware 
quarto, hqx 

Quarto! è un gioco di strategia che 
sta avendo recentemente molto suc¬ 
cesso forse a causa della sua semplicità 
di regolamento e forse anche per la bel¬ 
lezza dei suoi pezzi intagliati nel legno 
massello. 

Assistere ad una partita a Quarto! è 
molto interessante, i giocatori sono 
concentrati come negli scacchi, ma la 
tavola da gioco e l'atmosfera ricorda 
molto quella del film «Quintet». 

Scopo del gioco è di essere il primo a 
dichiarare che c’è una linea (orizzontale, 
verticale o diagonale) con quattro pezzi 
che godono dello stesso attributo. I 
pezzi hanno ciascuno quattro attributi: 
colore (nero o bianco), forma (rotonda o 
quadrata), altezza (basso o alto) e inte¬ 
grità (pieni o forati). 

Giocare è banale, vincere no! Nel 
gioco al computer potete scegliere se 
iniziare voi, il computer o casualmente 
uno dei due. Il primo che gioca in realtà 
non mette alcun pezzo, visto che deve 
solo indicare al suo avversario quale 
pezzo giocare. Infatti il giocatore di tur¬ 
no può solo decidere dove piazzare il 


r jj III» Edll Quarto 



[*>eòl 


r. 


pezzo che l'avversario ha scelto per lui. 
Questa piccola stranezza è la regola che 
rende Quarto! difficile da giocare e lo 
differenzia da una delle tante versioni 
del «tris» che si sono succedute nei 
tempi. 

Un'altra differenza fondamentale è 
che non vince chi per primo realizza il 
«filetto» ma chi per primo lo dichiara! È 
anche possibile che una partita finisca 
comunque in parità. 

La versione per Mac presenta alcune 
opzioni interessanti come l'undo com¬ 


pleto (si può tornare indietro fino alla 
prima mossa), la voce campionata che 
dichiara la vittoria e cinque livelli di gio¬ 
co. In questa prima versione non è pos¬ 
sibile salvare una partita né rivederla 
nuovamente una volta terminata. 

Peccato per la grafica davvero «es¬ 
senziale» che fa perdere molto del fa¬ 
scino di questo gioco; una visione 3D 
con i pezzi realizzati in ray-tracmg avreb¬ 
be sicuramente fatto un figurone. Co¬ 
munque, per chi volesse provare a farla, 
è disponibile il sorgente... 


FAT Cursors 

Versione 1.2 
by Robert Abatecola 
Applicazione - Shareware 110$) 
fatcursors.hqx 

Sono le piccole cose che fanno bella 
la vita, si dice spesso davanti alle vetri¬ 
ne delle gioiellerie... In questo caso in¬ 
vece si tratta proprio di una piccolissima 
applicazione che modifica un'altra pic¬ 
colissima cosa: il cursore. 

Nei portatili o con schermi molto 
grandi il cursore del Mac diventa spes- 


□ Fat Cursors ul.2 

Fat Cursore 





Dove reperire i programmi 

Tutti i file presentati su queste pagine provengono o dai lettori o dalla rete Internet; ol¬ 
tre che ad essere ordinabili su dischetto sono reperibili, per chi vi è abbonato, anche attra¬ 
verso la BBS di MC-link. 

I siti Internet principali in cui trovare software per il Macintosh sono «sumex- 
aim.stanford.edu» e «mac.archive.umich.edu». Al loro posto è preferibile utilizzare siti più 
vicini come ad esempio «nic.switch.ch» o «ftp.nic.surfnet.nl». Da MC-link, utilizzando Ar- 
chie con il nome indicato neH’articolo, è possibile trovare anche altri siti o le versioni più 
aggiornate dei programmi. 


so troppo piccolo per essere trovato a 
colpo d'occhio, specialmente se ci si è 
distratti un attimo ed è finito in qual¬ 
che punto remoto dello schermo. 

Questa piccola applicazione permet¬ 
te di ritrovarlo agevolmente grazie ad 
alcune interessanti modifiche. 

La più ovvia è quella di fare un cur¬ 
sore più grande, la seconda è quella di 
far comparire, a richiesta, un circoletto 
lampeggiante intorno al cursore. Sia 
l'ingrandimento del cursore che la 
comparsa del circoletto si possono co¬ 
mandare da tastiera; non è quindi ne¬ 
cessario lavorare perennemente con 
un cursore enorme o con scie od oc¬ 
chietti come si usa spesso fare. 

Fat Cursors è un pannello di control¬ 
lo e basta quindi trascinarlo sulla car¬ 
tella sistema per effettuare l'installa¬ 
zione. 


«e 


Valter Di Dio è raggiungibile tramite MC-link alla 
casella MC0008 e tramite Internet all'indirizzo 


aagaaBggatanMl 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 


361 




















































PO so 


F T W A R 


[ 


AMICA 


Performance, che passione! 


Alzi la mano chi non ha mai fatto confronti tra il proprio computer e quello degli altri: 
quanto è veloce, l'accesso dell'hard disk, la scheda video, tutto viene analizzato, 
comparato, invidiato. Non ci sono quasi mai dei parametri fissi per analizzare le 
performance del proprio computer, a meno di non usare benchmark specifici, che 
magari siano uno standard per quella macchina, in modo da poter avere validi termini 
di paragone. È quello che Byte, l'autorevole rivista americana di informatica, ha fatto, 
pubblicando anche per Amiga una sene di benchmark. Ed è proprio con questi che 

iniziamo la puntata del mese 


di Enrico M. Ferrari 


ByteMark 

Autore: Byte Magazine e Michal Letowski 
Tipo di programma PO 

Da oramai diverso tempo la rivista 
Byte ha deciso di introdurre uno stan¬ 
dard comparativo per i benchmark di 
computer, chiamandolo ByteMark e ba¬ 
sato su una sene di test scritti per te¬ 
stare la CPU e la FPU, realizzati con par¬ 
ticolari algoritmi, 

Michal Letowski ha realizzato il por- 
tmg per Amiga grazie ai sorgenti che 
vengono distribuiti insieme ai test: il tut¬ 


to è stato compilato con SAS/C. Nel 
pacchetto vengono distribuiti cinque 
eseguibili a seconda della macchina 
posseduta, dal 68000 senza FPU al 
68040 con FPU, Il test può essere lan¬ 
ciato da Shell o da Workbench: atten¬ 
zione che si tratta di programmi assolu¬ 
tamente privi di grafica, I risultati vengo¬ 
no scarnamente mostrati a video nella 
finestra CU senza nessun infiocchetta- 
mento, questo perché è stato fatto il 
massimo per mantenere i test uguali 
agli originali codici sorgenti, per evitare 
possibili contaminazioni che avrebbero 
falsato i test. 


Come spiegato nel lungo testo di by¬ 
te, vengono eseguiti dieci test, tutti ba¬ 
sati su algoritmi cosiddetti del «mondo 
reale», in quanto emulano condizioni fa¬ 
cilmente riscontrabili nell'uso normale 
del computer, al contrario di altri bench¬ 
mark che invece basano i loro test su 
operazioni raramente eseguite. 

Sui computer lenti il test può impie¬ 
gare anche diverse ore per essere rea¬ 
lizzato. 

I risultati hanno come indice di riferi¬ 
mento un Pentium 90 MHz, così un in¬ 
dice 0.02 indica che il proprio computer 
Amiga è 50 volte più lento di un Pen¬ 
tium 90 MHz. 

Nella nostra foto viene riportato il 
test fatto sul computer dell'autore, un 
Al 200 4 MB di FAST RAM senza FPU, 
che risulta essere 30 volte più lento di 
una macchina che esegue calcoli interi 
e più di 630 volte più lento di una mac¬ 
china che esegue calcoli in virgola mo¬ 
bile. 

II completo testo introduttivo può es¬ 
sere d'aiuto a tutti quei programmatori 
che volessero includere i benchmark 
nei loro programmi o che ne volessero 
seguire le evoluzioni, Byte ha fatto in 
modo che i test possano essere usati 
sui chip futuri e che siano portabili il più 
possibile su tutti i tipi di piattaforme. 

L'autore può essere raggiunto all'in¬ 
dirizzo Internet: bro3/®ci3ux ci.pwrl 
wroc.pl. 



362 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 














PD SOFTWARE 
AMIGA 



BigTime 

Autore: Aleph Nuli 

Tipo di programma shareware 5£ 

Tutti conoscono gli screen blanker 
modulari, ma nessuno aveva mai senti¬ 
to parlare fino ad oggi dell'orologio mo¬ 
dulare. 

Cosi l'autore definisce questa Com- 
modity, che rappresenta una delle en¬ 
nesime versioni di orologio multifunzio- 
ne con reminder per gli eventi, 

Di divertente c'è la possibilità di ride¬ 
finire i tipi di orologio, nella nostra foto 
vediamo ad esempio un orologio che vi¬ 
sualizza le fasi lunari, man mano che le 
ore procedono l'immagine della luna 
viene modificata. 

Un altro orologio bizzarro è quello te¬ 
stuale, dove una piccola title-bar visua¬ 
lizza in inglese l'ora scrivendola come 
se qualcuno la chiedesse a voce. 

Si può anche visualizzare l'orologio 
come fosse un Applcon, o anche una 
voce AppMenu. 

Per ogni tipo di orologio sono selezio¬ 
nabili sia i parametri che lo faranno fun¬ 
zionare come una sveglia e sia quelli 
che si occupano più propriamente di ge¬ 


stire l’orologio, 

Possiamo scegliere di avere sul 
Workbench un orologio che cambia 
aspetto a caso ogni tot minuti, oppure 
scegliere il tipo di avviso sonoro che 


suonerà alla scadenza dell'evento pre¬ 
fissato. 

L'autore ha naturalmente un indirizzo 
di posta elettronica, eccolo: <>cs93kc@ 
dcs.exeter.ac.uk». 


Xtruder 

Autore: Martin Wullleld 

Tipo di programma: shareware 25$ 

C'è stato un certo allarme nel circui¬ 
to Internet per veri o presunti virus di 
nuovo tipo che infettavano il circuito 
Aminet annidandosi in qualche pro¬ 
gramma 

Non è una novità che i file infetti 
possono essere presenti anche nelle 
raccolte di software, comunque ad 
ogni buon conto segnaliamo l'uscita di 
questo antivirus che, oltre ad essere il 
più aggiornato in termini di tempo, 
contiene una serie di add-on niente 
male. 

Innanzitutto Xtruder consente di es¬ 
sere aggiornato molto più rapidamente 
di altri antivirus: infatti il motore del pro¬ 
gramma è distinto dal file che contiene 
l'elenco dei ceppi virali, in questo modo 
è necessario «solo» procurarsi quest’ul- 



KXl 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


363 




































































PD SOFTWARE 
AMIGA 


timo. Ma è la parte di «configurazione 
programma» che è veramente unica, 
mai in un virus killer è stato possibile 
configurare cosi tante opzioni. 

Vengono controllati i file LHA e LZH, 
di nuovo con incredibili possibilità di 
configurazione, PGP viene usato per 
certificare alcuni file interni del pro¬ 
gramma ed essere cosi sicuri che non 
siano stati alterati, magari proprio da un 
virus. 

Xtruder fa largo uso della GUI dei si¬ 
stemi 3.X, quindi schermo configurabi¬ 
le a piacere, font e colori a volontà: il 


programma esegue anche un report 
del controllo effettuato dando all'uten¬ 
te la possibilità di controllare in seguito 
se ci sono stati cambiamenti nel siste¬ 
ma. 

Non c'è neanche bisogno di compli¬ 
cati settaggi iniziali, Xtruder può esse¬ 
re lanciato ed usato immediatamente, 
è sempre comunque disponibile un 
help sensitivo a seconda del menu do¬ 
ve ci si trova. 

Dopo un controllo vengono riportati i 
file esaminati, quelli compressi, quelli 
eventualmente estratti, quelli infettati 


e le sottodirectory incontrate: Xtruder 
è anche veloce perché non controlla i 
data file tipo gli ASCII, IFF, ecc. 

Dal menu List è inoltre possibile 
avere utilissime informazioni sul siste¬ 
ma, non solo i task attivi, le librerie in 
uso. le porte, i semafori ed i device 
utilizzati, ma Xtruder è anche in grado 
di riconoscere le patch applicate, vi¬ 
sualizzando autore e data della patch, 
più la serie completa di virus e boot- 
block noti. 

L'autore ha come indirzzo di e-mail 
«wullfeld@datashopper.dk». 



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| Mancai | 


Typeface 

Autore: David Kinder 
Tipo dì programma: PD 

Stanchi dei soliti font? Impazzite per 
editarne di nuovi? Allora Typeface è 
quello che fa per voi, un comodissimo 
tool di editing per i font Amiga che in 
più gode di tutte le caratteristiche del 
sistema operativo 3. X 

Amiga dispone di font bitmap e di 
font outline, introdotti nella versione 
2.04 del S. 0., Typeface è un editor per 
font bitmap, ma gli outline possono es¬ 
sere caricati, alterati ed eventualmente 
salvati come bitmap Avere un font nei 
due tipi diversi può essere molto van¬ 
taggioso a seconda delle applicazioni 
usate, normalmente infatti la conversio¬ 
ne in memoria può richiedere tempo e 
CPU, mentre averlo già pronto velociz¬ 
zerà le operazioni. 

Una volta lanciato, il programma apre 
una finestra relativa al font attualmente 
utilizzato A questo punto possiamo 
cambiare font, e la finestra di conse¬ 
guenza mostrerà il set del nuovo font, e 
procedere all'editing cliccando sul sin¬ 
golo carattere del font Possiamo edita¬ 
re contemporaneamente quanti caratte¬ 
ri vogliamo, ognuno con la sua finestra 
di editing e le sue caratteristiche, 


La finestra di editing contiene tutti i 
gadget utili alla ridefinizione del caratte¬ 
re. Non solo possiamo accendere e 
spegnere un pixel con il puntatore del 
mouse, ma grazie ai gadget presenti 
possiamo ridurre od aumentare le di¬ 
mensioni del carattere di un pixel per 
volta, anche grazie ad opzioni specifiche 


che aiutano a ridimensionare «a vista» 
od introducendo valori numerici. 

C'è la possibilità di ridefimre il Ker- 
ning, il valore cioè prima del quale e do¬ 
po il quale il cursore verrà posizionato 
avanti o dietro il carattere reso. 

Un menu separato provvede alla ride¬ 
finizione dei vari flag che determinano il 
tipo di font: fisso o proporzionale, altez¬ 
za e larghezza del set, la linea di base 
ed i vari valori tipo bold, italico, underli- 
ne, ecc. 

Programma di facile utilizzo e grande 
potenza. 

L’autore può essere contattato all’in¬ 
dirizzo e-mail: david.kinder@physics 
ox.ac.uk, £33 


Enrico Maria Ferrari ó raggiungibile su MC-lmk 
all'indirizzo MC00I2 oppure via Internet all'indirizzo 
E FERRARI@MCUNK IT 


Dove reperire i programmi 


I programmi citati in questo articolo possono essere prelevati su MC-link e su Internet 
presso i siti Ammet e loro mirror: il più famoso di questo è WUARCHIVE.WUSTL.EDU 
Per tutti i file è indicata la directory seguente Aminet. che è sempre /pub/aminet 


File 

xtruder20.lha 
Typefacel 1 Iha 
BigTimeVl.l.Iha 


Directory 

util/virus 

text/misc 

util/time 


364 


MCmlcrocomputer n. 160 - marzo 1996 






























































Il PD-software dei lettori di 



Lo spazio tradizionalmente dedicato al software dei lettori 
e quello occupato dal PD-software sono stati unificati 

In queste pagine parleremo di programmi di Pubblico Do¬ 
minio (FreeWare o Shareware) disponibili in Italia attraver¬ 
so i vari canali PD. Tutti i programmi presentati saranno 
reperibili anche attraverso il canale MCmicrocomputer, sia 
su supporto magnetico sia su MC-Link. 

Saranno recensiti sia programmi già nei circuiti PD, sia 
quelli che i lettori stessi vorranno inviarci affinché, se rite¬ 
nuti meritevoli dalla redazione, siano resi di Pubblico Do¬ 
minio. 

/ lettori di MCmicrocomputer autori dei programmi dei qua¬ 
li si parlerà in queste pagine (e i cui programmi saranno 
distribuiti come PD dalla rivista) saranno ricompensati con 
un «gettone di presenza» di 100.000 lire. 

È necessario attenersi ad alcune semplici regole nell'in- 
viare i programmi in redazione. 

1) Il materiale inviato deve essere di Pubblico Dominio 
(o Shareware) e prodotto dallo stesso lettore che lo invia. 

2) Il programma inviato deve risiedere su supporto ma¬ 
gnetico (non saranno presi in considerazione listati). 

3) I sorgenti eventualmente ac¬ 
clusi devono essere sufficientemen¬ 
te commentati. 

4) Per ogni programma inviato 
l'autore deve includere due file 
(«readme» e ((manuale»), il primo 
contenente una breve descrizione 
del programma ed il secondo una ve¬ 
ra e propria guida all'uso per gli uten¬ 
ti, con tutte le informazioni necessa¬ 
rie per un corretto impiego (se il pro¬ 
gramma è particolarmente semplice 
può essere sufficiente il solo read¬ 
me, mentre saranno particolarmente 
apprezzati fra i programmi più com¬ 
plessi quelli dotati di help in linea). In 
calce ad entrambi i file deve essere 
apposto il nome, l'indirizzo ed even¬ 
tualmente il recapito telefonico del¬ 
l'autore. 

5) Al lancio, il programma deve 
dichiarare la sua natura PD (o Sha¬ 
reware), nonché nome e indirizzo 
dell'autore. É ammesso, alternativa- 


mente, che tali informazioni siano richiamabili da program¬ 
ma con un metodo noto e indicato nelle istruzioni. 

6) Saranno presi in considerazione solo i lavori giunti in 
redazione accompagnati dal talloncino riprodotto in questa 
pagina (o sua fotocopia) debitamente firmato dall’autore 

/ programmi classificati non come FreeWare ma come 
Shareware (quindi non propriamente di Pubblico Dominio, 
anche se consideratine generalmente parte) comportano 
da parte dell'utente l'obbligo morale di corrispondere al¬ 
l'autore un contributo a piacere o fisso secondo quanto in¬ 
dicato dall'autore e conformemente a quanto appare al lan¬ 
cio del programma. MCmicrocomputer non si assume al¬ 
cuna responsabilità od obbligo riguardo a questo rapporto 
intercorrente tra autore ed utilizzatore del programma. A 
titolo informativo precisiamo che l'obbligo morale alla cor¬ 
responsione del contributo scatta non nel momento in cui 
si entra in possesso del programma, ma nel momento in 
cui si passa a farne uso dichiarando implicitamente di ap¬ 
prezzarne le caratteristiche 

In nessun caso (per ragioni organizzative) sarà reso noto 
all’autore l'elenco o il numero delle persone che hanno 
eventualmente deciso di entrare in possesso del program¬ 
ma attraverso il canale MCmicrocomputer. 


Compilare e spedire a MCmicrocomputer - Via Carlo Perrier 9, 00157 Roma 

Questo tagliando lo fotocopia o equivalente) deve essere inviato ad MCmicrocom¬ 
puter, unitamente al materiale da selezionare, da parte degli autori di software che 
presentano i propri lavori per la recensione sulla rivista e l'inserimento nei canali PD. 

Il sottoscritto 

Cognome e Nome .. 

nato a . il .. 

Codice Fiscale . 

Eventuale Partita IVA I_I_I_I_I_I_I_I_I_ I I I 

residente in . Via . 

... Tel . 

invia il programma . 

dichiarando di esserne l'autore ed autorizzando MCmicrocomputer alla distribuzione 
secondo le regole ed i canali consueti del Pubblico Dominio. 

Data ...... Firma .......... 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


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y . c . i . i . t . i.o.:. a .M.p.y.$ 

RICERCHE 

Prototipazione Rapida: 

Sinterizzazione Selettiva a mezzo Laser 

La prototipazione rapida permette di creare prototipi funzionali automaticamente e 
rapidamente a partire dal modello CAD del pezzo. Di questo argomento abbiamo più 
volte scritto negli ultimi mesi presentando i vantaggi sostanziali che tale filosofia di 
approccio offre al problema della produzione industriale, proponendo le più 
interessanti ricerche avviate nel settore in Europa e negli Stati Uniti ed infine 
illustrando le tecnologie alla base di questo importante processo innovativo 


di Gaetano Di Stasio 


Negli ultimi appuntamenti abbiamo 
analizzato alcune delle tecnologie più 
utilizzate nella prototipazione rapida: la 
stereolitografia, la sinterizzazione laser 
e la stratificazione per fusione. Queste 
tecniche stanno rivoluzionando i cicli 
produttivi, dal CAD-CAM al prodotto fi¬ 
nito, con l’obiettivo di ridurre al minimo 
il «time-to-market», il tempo necessario 
perché un prodotto dall'idea e dal pro¬ 
getto giunga nelle nostre case. Questo 
mese considereremo un'altra tecnolo¬ 
gia studiata e sviluppata dalla DTM Cor¬ 
poration e che rientra nella fascia «sin¬ 
terizzazione laser». 

La DTM Corporation è stata fondata 



nel 1987 per commercializzare macchi¬ 
ne basate sul processo di prototipazio- 
ne rapida denominato SLS (Selective 
Laser Sintenng, Sinterizzazione Seletti¬ 
va a mezzo Laser), un processo studia¬ 
to, sviluppato e brevettato ad Austin 
presso l'Università del Texas; la DTM è 
dunque una azienda che produce e ven¬ 
de strumenti che riducono i tempi di 
progetto e velocizzano l'ingresso sul 
mercato, favorendo risparmio di energie 
e risorse. La macchina DTM denomina¬ 
ta Sinterstation 2000 System è ovvia¬ 
mente basata su tecnologia SLS. 

Questi strumenti sono guardati con 
estremo interesse dalle industrie più 



moderne Infatti nella corsa verso l'in¬ 
cremento della competitività, le aziende 
cercano costantemente nuove tecnolo¬ 
gie per accorciare il ciclo di sviluppo dei 
propri prodotti. Ridurre il tempo di pro¬ 
getto e produzione. Velocizzare il tempo 
di ingresso sul mercato. 

Questa rincorsa è il frutto della 
«esplosione» della seconda rivoluzione 
industriale che impone agli attori 
dell'economia mondiale una pressione 
sempre maggiore sui cicli produttivi, 
per riuscire a sopravvivere nel mercato 
globale in cui ci si confronta. 

Il processo di Sinterizzazione 
Selettiva a mezzo Laser 

Il procedimento di sinterizzazione e 
in letteratura comunemente associato 
ad un processo metallurgico in cui pol¬ 
veri metalliche sottoposte a pressioni 
elevatissime giungono fino ai limiti della 
temperatura di fusione saldandosi as¬ 
sieme e proponendo pezzi con partico¬ 
lari proprietà meccaniche Nel nostro 
caso invece il pezzo viene creato depo¬ 
nendo uniformemente su un piano della 
polvere plastica o metallica e disegnan¬ 
done di volta in volta le curve di livello 
tramite un raggio laser comandato da 
un calcolatore di processo. Il raggio la¬ 
ser fonde localmente i granuli similmen¬ 
te a quanto avviene nella comune sinte¬ 
rizzazione, con un processo termodina¬ 
mico piuttosto che meccanico; a questo 
punto viene rispalmato uno strato di 
polvere ed il processo continua, in un 
ciclo ripetitivo che porta alla costruzione 
strato dopo strato del pezzo finito 

Il processo SLS lavora dunque crean¬ 
do, per strati, il prototipo tridimensiona¬ 
le in un fenomeno di accrescimento a 
partire da materiale polverizzato, usan¬ 
do come strumento di sinterizzazione 
un laser C02. 

I file CAD, dei pezzi da prototipare, 

MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


Ecco alcuni esempi di prototipi funzionali realizzati con metodo SLS in polvere di nylon A partire dal model¬ 
lo concettuale sviluppato su un comune ambiente CAD si può ottenere in poche ore il modello tridimensio¬ 
nale in scala naturale per le prove ergonomiche e funzionali. Poche ore di attesa invece che settimane di la¬ 
vorazione per ottenere dunque lo stampo ed andare in produzione 


366 




MCmicroCAMPUS 

RICERCHE 



trasferiti al calcolatore di processo della 
Sinterstation 2000 System devono es¬ 
sere preventivamente codificati in for¬ 
mato STL che permette di controllare 
automaticamente il ciclo di prototipazio- 
ne rapida (nel formato STL infatti il pez¬ 
zo è codificato «a fette» orizzontali). A 
questo punto il sistema disegnerà il pro¬ 
totipo una sezione alla volta, facendo 
correre il raggio laser sulla superficie 
del sottile strato di polvere sparso 
sull'area di lavoro tramite un sistema di 
scansione pilotato con specchi. Il laser 
fondendo le particelle di polvere per¬ 
mette loro di legarsi e di saldarsi allo 
strato sottostante precedentemente 
sinterizzato. 

I vantaggi che questa tecnologia pro¬ 
pone sono innumerevoli Infatti mentre 
altre tecniche sono legate indissolubil¬ 
mente ad un materiale o a comunque 
un numero limitato di essi, DTM offre 
un enorme gamma di materiali sinteriz- 
zabili quali ad esempio nylon, policarbo- 
nati, cera (per stampi «a cera persa»), 
materiali ceramici e metallici (come pol¬ 
vere di alluminio o di acciaio). Oltre a 
quelli citati la Laserite propone per le 
macchine DTM anche materiali compo¬ 
siti quali ad esempio polvere di vetro e 
nylon, che impongono ai pezzi prototi- 
pati proprietà meccaniche di grande du¬ 
rezza e resistenza al calore, fattori im¬ 
portantissimi nei prototipi funzionali da 
assemblare ad esempio in componenti 
meccanici costituiti da elementi in mo¬ 
vimento reciproco (si pensi a prototipi di 
motore a scoppio o strumenti azionati 
da motori elettrici). Solo DTM offre su 
una singola piattaforma la possibilità di 
avere a disposizione un numero teorica¬ 
mente illimitato di nuovi materiali, con¬ 
sequenzialmente per illimitati campi di 
applicazione oltre ad una importante 
flessibilità nel processo di prototipazio- 
ne rapida 

La possibilità di avere prototipi in ma¬ 
teriali termoplastici dalle spiccate pro¬ 
prietà meccaniche e dalla grande stabi¬ 
lità anche sotto stress chimico-fisico, è 
un argomento assai importante. Infatti i 


Pei ulteriori mlormaiioni 
DTM Corporation 
1611, Headway Orde Building 2 
Austin, Texas 787 54 USA 
Tel 512 3392922 
Fax 512 832 6753 

Distributore per l'Italia: 

In-Tech Tecnologie Industriali 

Via W. Sella 3/A 

10093 Collegno 

Tel: OH 4153960 -4153933 

Fax: Oli 4153701 


processi di prototipazione rapida produ¬ 
cono generalmente particolari realizzati 
con materiali a scarsa rigidità, robustez¬ 
za e duttilità. Queste parti sono adatte 
alla verifica della matematica dell'ogget¬ 
to. ma hanno altresì caratteristiche limi¬ 
tate sotto l'aspetto funzionale. Per sod¬ 
disfare queste esigenze i materiali di 
prototipazione rapida impiegati devono 
allora offrire caratteristiche vicine a 
quelle che avranno i corrispondenti og¬ 
getti definitivi una volta stampati. 

A questi vantaggi possiamo aggiun¬ 
gere che i materiali comunemente sinte¬ 
tizzabili con processo SLS (tutti prodotti 
e commercializzati da Laserite. società 
del gruppo DTM) sono sicuri, non tossi¬ 
ci. sono facili da usare, da conservare e 
riciclare; inoltre è possibile ottenere pez¬ 
zi con un grandissimo grado di accura¬ 
tezza sia nei dettagli che nelle finiture 
superficiali, usando nylon fine con una 
dimensione media delle particelle 
dell'ordine dei 50 micron contro i 120 
micron della polvere di nylon comune. 

Questo processo offre poi altri due 
vantaggi sostanziali: non si è obbligati a 
fasi post-processo «time-consuming» 
(ad esempio cottura) e non è richiesto 


alcun supporto anti collassamento. In¬ 
fatti un pezzo più o meno complesso 
ha bisogno di un sostegno fisico per 
mantenere la posizione prescelta, 
quando il proprio baricentro è posto al 
di fuori dell'area di appoggio offerta dal¬ 
la base o la base stessa non è stabile o 
piana. In tal caso infatti se non fosse 
posto un opportuno supporto, il pezzo 
ad un certo punto dell'accrescimento 
cadrebbe (collassando appunto); nel 
nostro caso invece non è necessario al¬ 
cun sostegno perché è la stessa polve¬ 
re non sinterizzata dal laser, ma com¬ 
pattata dal rullo compressore e dalla 
temperatura controllata, a fungere da 
appoggio. 

Ciò permette un notevole risparmio 
sia nella fase di progetto (in cui si 
esclude il disegno e lo studio del sup¬ 
porto) che nella fase di prototipazione 
in cui dovrebbe avvenire la realizzazio¬ 
ne fisica dello stesso. Alla fine il risulta¬ 
to della prototipazione è un masso di 
polvere al cui interno è contenuto il 
pezzo sinterizzato, che è recuperabile 
semplicemente frantumando il blocco 
con le mani e spennellandolo per ri¬ 
muovere la polvere in eccesso. 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


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MCmtcfoCAMPUS 


RICERCHE 


Stratasys: 

prototipazione di oggetti preziosi 




durre i dogmi della prototipazione rapida in 
oreficeria I principi del processo FDM so¬ 
no molto semplici: un filo di materiale (cera 
o ABS) viene scaldato in un liquefatore. alla 
temperatura del proprio punto di solidifica¬ 
zione (qualche decimo di grado inferiore al¬ 
la temperatura di fusione), e viene estruso 
attraverso un sottilissimo becco II filo è 
guidato da due ruote elastometriche in una 
camera surriscaldata, imponendo una pres¬ 
sione di avanzamento che fa fuoriuscire il 
materiale attraverso un filtro (diametro in¬ 
terno 0.254-1.27 mm). Il materiale è depo¬ 
sitato strato per strato sotto il controllo di 
un calcolatore di processo, solitamente 
una piccola workstation SGI, fino ad arriva¬ 
re alla costruzione del pezzo completo in 
un processo «a livelli». 

La notizia sta nella pubblicazione dei ri¬ 
sultati dell'utilizzo di questa tecnologia nella 
costruzione di oggetti preziosi grazie alle 
qualità espresse dal software QuickSlice, 
recentemente presentato sul mercato nella 
versione 1.4. dal SupportWorks e dal 
software denominato BASS. Questo è un 
ambiente integrato di supporto alla proget¬ 
tazione di prototipi funzionali su macchine 
FDM 1600 utilizzato intensivamente anche 


in ambito biomedico per l'accuratezza rag¬ 
giungibile dal sistema nel suo complesso. 
L'ambiente gira su workstation grafiche 
SGI, HP e SUN. con una interfaccia «Win¬ 
dows like»; in particolare partendo dal mo¬ 
dello concettuale sviluppato sotto CAD tra¬ 
dizionale QuickSlice permette facilmente di 
impostare e creare il relativo file STL; Sup¬ 
portWorks permette di progettare automati¬ 
camente supporti ad hoc per la crescita 
controllata dei prototipi mentre BASS. in 
stretta sinergia con SupportWorks. permet¬ 
te di dotare i supporti di una cerniera di an¬ 
coraggio ai prototipi che risulti essere rapi¬ 
damente strappabile con un gesto, senza 
alcun danno per il pezzo e senza necessità 
di lavorazione successive (carteggio) 
Ritornando alla tonica del nostro discorso 
è importante sottolineare come questi stru¬ 
menti si prestino mirabilmente anche a pro¬ 
gettare e fabbricare gioielli purché il lavoro 
di progetto venga realizzato in ambienti di 
progettazione assistita da calcolatore, an¬ 
che sotto AutoCAD in ambiente DOS o 
Windows. I vantaggi ottenibili anche in que¬ 
sto caso sono duplici: la possibilità di co¬ 
struire prototipi indossatali utili sia nelle fasi 
di verifica che nella costruzione degli stam¬ 
pi. Come avviene 
comunemente, a 
partire dal modello 
in cera viene co¬ 
struita la conchiglia 
per stratificazione 
(rappresentata in 
foto). 

A questo punto 
la conchiglia viene 
sottoposta a cottu¬ 
ra per conferire al¬ 
lo stampo le op¬ 
portune proprietà 
e per far uscire la 
cera (ecco perché 
di parla di «stampo 
a cera persa»). 

I vantaggi so¬ 
stanziali ottenibili 
con questo meto¬ 
do di lavorazione sono ancora una volta di 
carattere temporale, per la compressione 
delle fasi di lavorazione che comunemente 
occupano anche una settimana di lavoro ma 
che in questo caso sono ridotti a circa 6-12 
ore. 


(Duello mostralo m hgu -► 
ra è un anello In oro pro¬ 
dotto dal sistema della 
Stratasys In uno srampo 
«a cera persa » realizza¬ 
to con prototipo costrui¬ 
to dalla FDM 1600 in ap¬ 
pena 35 minuti di lavo¬ 
razione e con una accu¬ 
ratezza di circa cinque 
centesimi di millimetro 
Si nota anche lo stampo 
in basso 


Per ulteriori informazioni 
Stratasys. Ine 
14950. Martin Drive 
Eden Praire, MN 55344-2020 
Tel 612 937 3000 
Fax 612 937 0070 
E-Mail \'om(estratasys conf 

Distributore per l'Italia: 

Techmmold S r.t 

Via Greto di Comigliano. 6r 

16152 Genova 

Tel 010 6508640 

Fax 010 6508702 


Delle macchine della Stratasys e della fi¬ 
losofia FDM (Fused Deposition Modelling) 
abbiamo già scritto sul numero di gennaio 
di MC. Questo mese ritorniamo rapida¬ 
mente sull'argomento per un risultato di si¬ 
curo interesse per molti, e che in qualche 
modo soddisfa le innumerevoli domande 
che ho ricevuto circa la possibilità di intro- 


A 

La macchina Stratasys 
FDM1600 ed i rocchetti 
di materiale estrusibile 
dalla macchina abbia¬ 
mo cera lavorabile, cera 
per microfusione e ma¬ 
teriali plastici. 


368 


MCmicrocomputer n, 160 - marzo 1996 




















MCmicroCAMPUS 

RICERCHE 


II processo di prototipazione rapida permeile di creare rapidamente non solo pro¬ 
totipi funzionali ma anche di velocizzare fino a due ordini di grandezza il processo 
di creazione degli stampi. In particolare con la tecnica SLS è possibile creare og¬ 
getti in metallo come se si stesse operando con materiali plastici in polvere II se¬ 
greto sta nella composizione dei granuli di metallo, ricoperti di materiale plastico 
che col processo di sinterizzazione fonde e lega le particelle Ideilo »green partii 
Successivamente il pezzo metallico viene posto in un forno che fa volatilizzare il 
polimero e che arriva alle soglie della temperatura di solidificazione del matonaie 
metallico saldando i granuli definitivamente Successivamente viene realizzata 
una infiltrazione di rame per ottenere pezzi metallici con buone proprietà meccaniche ed ottime caratteristiche di densità e rugosità superficiale 


Sistema Sinterstation 2000 

La struttura hardware di Sinterstation 
2000 e del processo di accrescimento 
SLS è illustrato in foto 2. Il sistema 
comprende: 


- un laser a potenza variabile sotto 
controllo numerico (C02 Laser); 

- un treno di specchi galvanometrici 
con ottica di focalizzazione che dirige il 
raggio sulla superficie del piano di lavo¬ 
ro (scansione) per disegnare su di esso 


la corrispondente curva di livello del 
pezzo in fase di prototipazione (Laser 
Optics/Scannmg Mirrors); 

- un rullo (in foto indicato col numero 
3) di distribuzione del materiale di sinte¬ 
rizzazione in polvere che ad ogni ciclo di 
lavorazione depone un sottile strato di 
materiale sull'area di lavoro (numero 1); 

- due contenitori intercambiabili di 
polvere a destra ed a sinistra della ca¬ 
mera di accrescimento (numero 4); 

- cilindro di accrescimento, dove 
prende forma il prototipo (numero 2). 

Come tutti gli altri sistemi di prototi¬ 
pazione rapida, il sistema Sinterstation 
2000 utilizza la tecnica di costruzione 
dell'oggetto con la sovrapposizione di 
sezioni elementari sotto il controllo di 
un calcolatore dedicato, Le polveri ven¬ 
gono alimentate da due contenitori in¬ 
tercambiabili, movimentati a controllo 
numerico. Il rullo distributore ha il com¬ 
pito di trasferire la quantità di polvere 
necessaria dall'alimentatore al cilindro 
di costruzione. Il laser C02 movimenta¬ 
to dagli specchi galvanometrici, disegna 
la sezione interessata sullo strato di pol¬ 
vere da sinterizzare e, nello stesso tem¬ 
po, la salda alla sezione precedente- 
mente realizzata. La ripetizione di que¬ 
ste operazioni permette la costruzione 
dell'oggetto completo. 

Questa tecnologia consente la fabbri¬ 
cazione di più parti in contemporanea, 
utilizzando tutto lo spazio disponibile 
all'interno del cilindro. Ciò è possibile in 
quanto le parti appoggiano sullo strato 
di polvere non sinterizzato sottostante. 

MS 


Gaetano Di Sta sio è raggiungibile tramite MC-link 
alla casella MC7400 e tramite Internet all'indirizzo 
LML^uusaiaiBi^ii 


Industry.Net 


Una idea interessante è quella messa in 
cantiere da Industry.Net: unire sotto un 
unico cappello un numero elevato di indu¬ 
strie ed aziende di servizi perché possano 
utilizzare Internet per pubblicizzarsi, per of¬ 
frire i propri prodotti, per attivare e mante¬ 
nere i contatti con la clientela, i partner ed i 
distributori. L’idea non è nuova ma la cosa 
interessante è la massa critica che Indu- 
stry.Net è riuscita a raggiungere. Il motto 
è: basta con costose brochure, cataloghi, 
comunicati stampa, diapositive e foto, met¬ 


tiamo tutto su Internet e facciamo in modo 
che tutto il mondo dell'industria sappia do¬ 
ve cercare le informazioni desiderate. Ef¬ 
fettivamente le aziende collezionate da In- 
dustry Net. fra le quali c'è anche la DTM, 
sono centinaia. Interessante il motore di ri¬ 
cerca delle informazioni oltre ad essere 
stata ben sviluppata l'idea nella sua globa¬ 
lità. Non mancano ovviamente anche mi¬ 
gliaia di link con centri di ricerca e sviluppo 
sparsi un po' in tutto il mondo e divisi per 
area tematica. Ad esempio per la prototipa¬ 
zione rapida c'è un 
link col Laboratory 
for Solid Freeform 
Fabrication of Ad¬ 
vanced Ceramics 
oppure un link con 
la Rapid Prototyping 
Home Page in cui 
sono contenute pa¬ 
gine e pagine di rife¬ 
rimenti: i sistemi 
commerciali, le 
aziende di servizi, i 
centri di ricerca, i li¬ 
bri e le pubblicazioni 
più gettonate nel 
settore. 

Per connettersi: 
http:www indu- 
stry.net ! 


Pie UH yiew Go QpHon» C»eCTor» 


1—. | MW.Matty.MM mJ 

-ift 


DTM 


tNOUSTWyNcr 

ONtIMf 

WAXimAO 


Welcome To The 

DTM Corporation Business Center 

» jw<LrAX_W_ piM CwyKWlM. 

• UBd f Vt«fl la DTM Carpomion 

- *»» r*s*v*s* PndEamga 

•Bostesu 

• AmUnBira ,1alf »- 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


369 



























GUIDA COMPUTER 


a cura di Rossella Leon» 


I prezzi riportali nella Guidacomputer sono comunicati dai 

distributori dei vari prodotti e si riferiscono alla 

vendita di singoli pezzi all'utente finale. Sui prezzi indicali possono 

esserci variazioni dipendenti dal singolo 

distributore. Per acquisto OEM e comunque vendite multiple sono 

generalmente previsti sconti quantità. 

I dati sono aggiornati a circa 20-30 giorni prima della data di uscita 
in edicola della rivista. MCmicrocomputer non si 
assume responsabilità per eventuali errori o variazioni. Tutti i 
prezzi sono IVA esclusa ed espressi in migliaia di lire. 


ACORN COMPUTERS 


PC Pool S.a.s. - Via San Secondo. 23/F ■ 10128 Torino-Tel 011/539173 

SISTEMA ACB61 - RISC PC 600 proc. ARM610 RAM 4M HD 425M 
CD-ROM 3.365 

SISTEMA ACB71 - RISC PC 700 proc. ARM710 RAM 4M VRAM 1M HD 
425M CD-ROM 4.057 

SISTEMA ACB76 - RISC PC 710 proc. ARM710 RAM 8M VRAM 2M HD 
850M CD-ROM 5.137 

SISTEMA AMC21 - A7000 proc. ARM7500 RAM 2M scheda Ethernet 
CD-ROM 2.534 

SISTEMA AMC22 - A7000 proc. ARM7500 RAM 2M HD 425M CD-ROM 2.672 
SISTEMA AMC23 - A7000 proc. ARM7500 RAM 4M HD 425M CD-ROM 2.949 


ALPS 


Alps Italia - PO. Box 108 - 42024 Castelnovo Sotto (RE) - Tel. 0335/390706 


DF33 FLOPPY DISK DRIVE 3.5” -1 44Mb ISO 9001 53 

DF35 FLOPPY DISK DRIVE 3.5" -1,44Mb ISO 9001 industriale POS pack. 115 
DC544C CD-ROM - 4x4 IDE con caricatore per 4 CD 707 

MODEM-FAX 14400 - interno+S.BIaster+telefonia+voice mail+software 
COMPUSERVE 733 

500P MOUSE - ergonomico 400dpi seriale (6pin) ISO 9001 56 

500S MOUSE - ergonomico 400dpi seriale (9pin) ISO 9001 56 

GLIDEPOINT MOUSE KEYPAD - touchpad ISO 9001 * tastierino numerico 224 
GLIDEPOINT MOUSE TOUCHPAD - desk per Mac ISO 9001 160 

GLIDEPOINT MOUSE TOUCHPAD - desk seriale 9pin ISO 9001 147 

GLIDEPOINT MOUSE TOUCHPAD - portable per Mac ISO 9001 133 

GLIDEPOINT MOUSE TOUCHPAD - portable PS/2 6pin ISO 9001 136 

GLIDEPOINT MOUSE TOUCHPAD - seriale 9pin ISO 9001 143 

GLIDEPOINT TASTIERA+MOUSE - tastiera Windows 95*mouse 
touchpad (AT) ISO 9001 235 

17P KEYPAD TASTIERINO NUMERICO - parallela ISO 9001 153 

17S KEYPAD TASTIERINO NUMERICO - seriale ISO 9001 145 

AEI012 RICONOSCITORE VOCALE - Win con software box e microfono 808 
CLARA TASTIERA ITALIANA -102 tasti membrana Din ISO 9001 89 

METRO TASTIERA ITALIANA -102 tasti membrana Din ISO 9001 57 

NEW WAVE TASTIERA ITALIANA -102 tasti membrana ISO 9001 25 


APPLE COMPUTER 


Apple Computer S.p.A - Via Milano. 150 - 20093 Cotogno Monzese (MI) 

Tel . 02/273261 

Nota: la Apple Computer non ha un listino dei prezzi all'utente tinaie. Per intor- 
mazioni è necessario rivolgersi direttamente ai rivenditori. 


ASEM 


Asem S.p.A. - Zona Artigianale - 33030 Buia (UD) - Tel. 0432/9671 


BUSINESS L.PR0FILE 4860X2 66' - 486dx2 66MHz RAM 4M C.128K 

L0CAL BUS FD 1 44M HD 270M 14" col. SVGA 2.611 

BUSINESS L.PR0FILE 486SX2 50” - 486sx2 50MHz RAM 4M C.128K 

L0CAL BUS FO 1.44M HD 270M 14” col. SVGA 2.478 

BUSINESS MID SERVER 486DX2 66' - 486dx2 66MHz RAM 4M C.128K 

VESA L BUS FD 1 44M HD 270M14* coI.SVGA 3.234 

BUSINESS U.SLIM 486DX2 66* - 486dx2 66MHz RAM 4M C.8K 

L0CAL BUS FD 1 44M HD 270M 14" col. SVGA 2.475 

BUSINESS U.SLIM 486SX2 50' - 486sx2 50MHz RAM 4M C.8K 

L0CAL BUS FD 1 44M HD 270M 14" col. SVGA 2.349 

ENTRY D.DECK 486DX2 66 PCI" - 486dx2 66MHz RAM 4M C.256K 

PCI L.BUS FD 1 44M HD 270M 14" coI.SVGA 2.496 

ENTRY D.DECK 486DX2 66 VLB’ - 486dx2 66MHz RAM 4M C.256K 

VESA L.BUS FD 1 44M HD 270M 14" COI.SVGA 2.421 

ENTRY D DECK 486DX4 100 PCI' - 486dx4 100MHz RAM 4M C.256K 

PCI L.BUS FD 1 44M HD 270M 14“ coI.SVGA 2.604 

ENTRY D.DECK 486DX4 100 VLB' - 486dx4 100MHz RAM 4M C.256K 

VESA L.BUS FD 1 44M HD270M 14” COI.SVGA 2.526 

ENTRY D.DECK 486SX2 50 VLB' - 486sx2 50MHz RAM 4M C.256K 

VESA L.BUS FD 1.44M HD 270M 14“ coI.SVGA 2.330 

ENTRY D.DECK PENTIUM 75 PCI' - 75MHz RAM 8M C.256K 

PCI L.BUS FD 1 44M HD 425M 14" col. SVGA 3.201 

ENTRY D.DECK PENTIUM 90 PCI' - 90MHz RAM 8M C.256K 

PCI L.BUS FD 1.44M HD 425M 14" col. SVGA 3.476 

ENTRY D.DECK PENTIUM 120 PCI' - 100MHz RAM 8M C.256K 

PCI L.BUS FD 1.44M HD 425M 14” col. SVGA 4.316 

HI-TECH P PENTIUM 75 - 75MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS 

FD 1.44M HD 425M 14" col, SVGA 3.670 

HI-TECH P PENTIUM 90 - 90MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS 

FD 1.44M HD 425M 14" col. SVGA 3.959 

HI-TECH P PENTIUM 120 - 120MHz RAM 8M C.256K PCI L.8US 

FD 1 44M HD 425M 14" COI. SVGA 4.753 

HI-TECH P PENTIUM 133 - 133MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS 

FD 1 44M HD 425M 14" col. SVGA 5.234 

HI-TECH T PENTIUM 75 - 75MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS 

FD 1 44M HD 425M 14" col. SVGA 3.773 

HI-TECH T PENTIUM 90 - 90MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS 

FD 1 44M HD 425M 14" col. SVGA 4.060 

HI-TECH T PENTIUM 120 - 120MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS 

FD 1.44M HD 425M 14" col. SVGA 4.855 

HI-TECH T PENTIUM 133 - 133MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS 

FD 1 44M HD 425M 14" COI. SVGA 5.336 


BLP INFORMATICA 


BLP - Via del Corso. 131 ■ 40051 Altedo (BO) - Tei. 051/871634 


VICTORY - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 420M FD 1.44M CD-ROM 

mon S VGA 14" col. 2.690 

CLASS I - Pentium 100MHz RAM 8M HD 850M FD 1.44M CD-ROM 

mon. S.VGA 14" col. 3.190 

CYBER - Pentium 120MHz RAM 8M HD 850M FD 1.44M CD-ROM 

mon. SVGA 17“col. 4.590 

FAR STAR - Pentium 75MHz RAM 8M HD 540M FD 1 44M CD-ROM 

mon. S.VGA 14" col. 2.990 

SCHEDA SOUND BLASTER 16 - con casse acustiche 235 

SCHEDA MODEM - 28800 interno 300 

UNITÀ DI BACKUP - a nastro 345 


370 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 









GUIDA COMPUTER 


BOCA RESEARCH 


Com. Tech S.r.l. - Via Michelangelo Peroglio, 15 -00144 Roma 
Tel. 06/5294894 


M024ED - modem 2400 esterno 180 

M024ID • modem 2400 interno 130 

M1441W - modem V32bis 14.4k interno con fax 350 

M144AE - modem V22/22bis/32/32bis/42 14.4k con fax 300 

M144EE - modem V32bis 14.4k esterno con fax 420 

M144MA MACINTOSH - modem V.32bis 14 4k esterno con fax 440 


CALCOMP 


Calcomp S.p.A - Via dei Tulipani, 5 ■ Pieve Emanuele (MI) 
Tel. 02/904433 


LASER CCL 600 ES • A3/A4 600x600 dpi PostScript 8M 16ppm 5.595 

LASER CCL1200 ES - A3/A4 1200x600 dpi PostScript 16M 16ppm 7.900 

PRINTER C.MASTER PLUS 6603 XF • A4 trasferimento termico 

PostScript 8M 9.990 

PRINTER C MASTER PLUS 6613 XF - A3/A4 trasferimento termico 

PostScript 16M 14.500 

PLOTTER D.MATE 3024M - foglio singolo 8 penne A1/A4 

Interfaccia ser./par. 1M 4190 

PLOTTER D.MATE 3024S - foglio singolo 8 penne A1/A4 

interfaccia seriale 3.590 

PLOTTER D.MATE 3036M - loglio singolo 8 penne A0/A4 

interfaccia ser./par. 1M 5.590 

PLOTTER D.MATE 3036S - loglio singolo 8 penne A0/A4 intertaccla 

eriale 4.990 

PLOTTER TECHJET C 5324 • getto d'inch. A1/A4 720dpi 

mono/360dpl col.6M ser./par. 9.990 

PLOTTER TECHJET C. 5336 - getto d'inch, A0/A4 720dpi 

mono/360dpl col. 6M ser./par. 12.990 

PLOTTER TECHJET D 5424R - getto d'inchiostro A1/A4 720 dpi 

monocr 4M ser./par. 6.990 

PLOTTER TECHJET D. 5436R • getto d'inchiostro A0/A4 720 dpi 

monocr. 4M ser./par. 8.990 

TABLET D.BOARD Ili 34120 CEDC - A4 per PC e Windows con cursore 

4 tasti cordless 995 

TABLET D.BOARD Ili 34180 CEDC - A3 per PC e Windows con cursore 

4 tasti cordless 1.795 

TABLET D BOARD Ili 34240 CEDC - A2 per PC e Windows con cursore 

4 tasti cordless 3.890 

TABLET DRAWING SLATE 31090 EDC - A5 per PC e Windows con 

penna a press. var. cordless 645 

TABLET DRAWING SLATE 31090 EDCM - A5 per Macintosh con 

penna a press. var, cordless 895 

TABLET DRAWING SLATE 31120 EDC - A4 per PC e Windows con 

cursore 4 tasti cordless 695 

TABLET DRAWING SLATE 31120 EDCM - A4 per Macintosh con 

cursore 4 tasti cordless 995 

TABLET DRAWING SLATE 31180 EDC - A3 per PC e Windows con 

penna a press. var. cordless 995 

TABLET DRAWING SLATE 31180 EDCM - A3 per Macintosh con 

penna a press. var. cordless 1,195 


CENTRO HL 


Centro HL - Via Luca Landucci, 1 - 50136 Firenze - Tel. 1670/13037 (numero 
verde) 

SINERGY 100 - Pentium 100MHz RAM 8M FDD 1.44M HD 

1GS.VGA 2M Win 95 2.343 

SINERGY 120 - Pentium 120MHz RAM 8M FDD 1.44M HD 

1GS.VGA 2M Win95 2.449 


SINERGY 133 - Pentium 133MHz RAM 8M FDD 1.44M HD 

1GSVGA 2M Win 95 2.579 

SINERGY 150 - Pentium 150MHz RAM 8M FDD 1 44M HD 

1G S VGA 2M Win 95 3.197 

SINERGY 166 - Pentium 166MHz RAM 8M FDD 1 44M HD 

1G S.VGA2M Win 95 3.349 


CITIZEN 


Telcom - Via Feltre, 28/6 ■ 20132 Milano - Tel. 02/215691 
Gruppo Elelec - Via F.lll Rizzardi, 3 - 20100 Milano - Tel. 02/48200868 
Ondala - Via Cavalcavia. 55 ■ 47023 Cesena (FO) - Tel 0547/610770 


STAMPANTE 120D+ - 9 aghi 244 

STAMPANTE SWIFT 90-9 aghi 399 

STAMPANTE SWIFT90C-9 aghi 425 

STAMPANTE SWIFT 90X- 9 aghi 570 

STAMPANTE ABC - 24 aghi 375 

STAMPANTE SWIFT 200-24 aghi 450 

STAMPANTE SWIFT 200C - 24 aghi 499 

STAMPANTE SWIFT 240X - 24 aghi 730 

STAMPANTE NOTEBOOK P II - a trasferimento termico portatile 750 

STAMPANTE PN60 - a trasferimento termico portatile 750 

STAMPANTE PROJET IIC - a getto d'inchiostro 750 


COMPAQ 


Compag Computer S.p.A - Mllanotiorl Strada 7 Palazzo RI 
20089 Rozzano (MI) - Tel. 02/575901 

Nota: la Compaq non ha un listino dei prezzi alTutenle Imale Per Informazioni è 
necessario rivolgersi direttamente ai rivenditori 


COMPUTER POINT 


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Liggeri. 10/N - 55050 Lucca - Tel. 0583/370367 

POWER LEVEL 75 - Pentium 75MHz RAM 8M C.256K FD 1 44M HD 


540M mon. col. MiniTower 2.570 

POWER LEVEL 90 - Pentium 90MHz RAM 8M C.256K FD 1.44M 

HD 540M mon. col. MiniTower 2.800 

POWER LEVEL 100 - Pentium 100MHz RAM 8M C.256K FD 1.44M 

HD 540M mon. col. MiniTower 3.040 

POWER LEVEL 120 - Pentium 120MHz RAM 8M C.256K FD 1.44M 

HD 540M mon. col. MiniTower 3.440 


DATABIT 


Sys Italia S.r.l - Via T MerleI. 32/34 - 00167 Roma - Tel. 06/6635722 


PC486/1OOA - 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1.44M HD 540M 

mon. VGA col. 1.830 

PC486/100L - 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M HO 540M 

mon. VGA col. 2.000 

PC486/1 OOP - 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M HD 540M 

mon. VGA col. 2.120 

PC486/66CY - 80486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 540M 

mon. VGA col. 1.720 

PC586/75PC - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1.44M HD 540M 

mon. VGA col, 2,770 

PC586/90PC - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1 44M HD 1G mon. 

VGA col. 3.260 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


371 












GUIDA COMPUTER 


DATATRONICS 


Top DMsion Sri. - Via A Volta. IO - 42024 Castelnovo Sotto (RE) 
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MODEM/FAX 1414 AX - prot.14400bauds MNP5 V42bis/V23 Videot 
Fax 14400 GUI V17/29/27ter 598 

MODEM/FAX 1414 CX - est. 14400bauds MNP5 V42bis/V23 Video! 

Fax 14400 GUI VI 7/29/27ter 245 

MODEM/FAX 1414 HX - ini. 14400bauds MNP5 V42bis/V23 Videot 

Fax 14400 GUI VI 7/29/27ter 206 

MODEM/FAX 1414 PC PCMCIA • 14400 bauds MNP5 V42bis/V23 

Videotel Fax 14400 GUI VI 7/29/27ter 289 

MODEM/FAX 1414 PX - pock 14400bauds MNP5 V42bis/V23 

Videot. Fax 14400 GUI VI 7/29/27ter 289 

MODEM/FAX 2496 AX - est. 2400bauds MNP5 V420IS/V23 Videotel 

Fax 9600 GUI V29/27 ter 193 

MODEM/FAX 2496 OX - pocket 2400bauds MNP5 V42bis/V23 Videotel 

Fax 9600 GUI V29/27 ter 223 

MODEM/FAX 2496 VX - ini. 2400bauds MNP5 V42bis/V23 Videotel 

Fax 9600 GUI V29/27 ter 157 

MODEM/FAX 2814 AX - est. 28800b. MNP5 V42blS/V23 

Vid. Fax 14400 GUI VI7/29/27ter/VFast 434 

MODEM/FAX 2814 CX - est. 28800b. MNP5 V42bis/V23 Videot. 

Fax 14400 GUI V17/29/27/34ter 437 


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EDGE 3D 2200XL - PCI 2Mb DRAM vers. Retail 605 

EDGE 3D 3240 • PCI 2Mb VRAM Up. 4Mb vers. Bulk 615 

EDGE 3D 3240XL - PCI 2Mb VRAM Up. 4Mb vers. Retali 750 

EDGE 3D 3400 - PCI 4Mb VRAM vers. Bulk 905 

EDGE 3D 3400XL - PCI 4Mb VRAM vers. Retali 1.080 

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STEALTH64 VIDEO 2121 PCI - DRAM Up. 2Mb (S3 TrioV+765) vers. Bulk 240 

STEALTH64 VIDEO 3240 PCI - VRAM Up 4Mb (S3 968) vers. Bulk 480 

STEALTH64 VIDEO 3240XL PCI - VRAM Up. 4Mb (S3 968) vers. Bulk 600 

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casse, videocassetta 559 

KIT MULTIMEDIA 7000 - CD 4X. 22 sott, scheda 16bit 48kHz, 
casse, videocass., loystik 750 

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casse, videocass,. wave table 990 


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FD 1 44M HD 850M CD-ROM S VGA 14" c.ELC 3.490 

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FD1 44M H0420M S VGA 14” c. CD-ROM casse sk-audio 3.690 

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420M S.VGA 14" colore ELC 2.090 

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FD 1 44M HD 850M CD-ROM S VGA 14" col.ELC 4.390 


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FD 1.44 HD340M LCD VGA 9.4“ 3.190 

ACTION NOTE 660C ACT660C/1 - n.book 80486dx2 66MHz RAM 4M 

FO 1.44 HD 340M LCD VGA 10.3" col. 4.190 

ACTION NOTE 800C ACT866C - n.book 80486dx2 66MHz RAM 4M 

FD 1.44 HD 340M LCD VGA 10.3“ col. 4,590 

MONITOR ELC 14MPR-II -14" colore MPR-II S.VGA ris. 1024x768 595 

MONITOR ELC 15F -15" colore MPR-II S.VGA ris. 1024x768 n.l. 950 

STAMPANTE FX 870 - stampante 9 aghi 80 col. 10 Ioni 380 cps 820 

STAMPANTE FX 1170 - stampante 9 aghi 136 col. 3 tont 380 cps 930 

STAMPANTE LX 300 - stampante 9 aghi 3 tont 80 col. 220 cps 350 

STAMPANTE LX 1050. - stampante 9 aghi 136 col. 3 tont 200 cps 760 

STAMPANTE DFX 8000 - stampante 18 aghi 136 col. 3 tont 1066 cps 5.690 

STAMPANTE LO 100 - stampante 24 aghi 80 col. 167 cps 6 tont 399 

STAMPANTE LO 570. - stampante 24 aghi 80 col. 225 cps 650 

STAMPANTE LQ1070. - stampante 24 aghi 136 col. 225 cps 1 060 

STAMPANTE LQ 1170 - stampante 24 aghi 136 col 300 cps 10 tont 1.390 

STAMPANTE SO 870 • stamp getto inch 80col. 9 tont 550cps 360dpi 

m.continuo/f.singolo 1.450 

STAMPANTE S01170 - stamp getto inch. l36col. 9lont 550cps 360dpl 

m.contmuo/f.singolo 1850 

STAMPANTE STYLUS 820. - stamp getto d'inch. 80 col. 7 tont 250 

cps 360 dpi cassetto A4 650 

STAMPANTE STYLUS 1000 - stamp getto d’inch. 136 col 9 font 250 

cps 360 dpi cassetto A3 1.200 

STAMPANTE STYLUS COLOR II - stamp. getto Inch 9 tont 4 ppm dpi 

cassetto A4 colori 720/720 1.090 

STAMPANTE EPL 5200. - stamp. laser 6ppm A4 300 dpi RAM 1M 1.590 

SCANNER GT 5000 MAC - piano tisso A4 300dpi l/F par 16.7 mil. 

colori output 50/1200 dpi 1.400 

SCANNER GT 5000 PC/PM - piano fisso A4 300dpi l/F par. 16.7 mil. 

colori output 50/1200 dpi 1.350 

SCANNER GT 5000 SCSI/PM - p. fisso A4 300dpi l/F par. 16.7 mil. 

col. output 50/1200 dpi SCSI 1.550 

SCANNER GT 8500 MAC - p. fisso A4 400dpi l/F par. 1 miliardo 

col. output 50/1600 dpi 1.750 

SCANNER GT 8500 PC - p. fisso A4 400dpi l/F par 1 miliardo col. output 

50/1600 dpi 1.600 

SCANNER GT 8500 PC/SCSI - p. fisso A4 400dpi l/F par 1 miliardo col 

output 50/1600 dpi SCSI 1.830 

SCANNER GT 9000 MAC - p tisso A4 600dpi l/F par 1 miliardo col. 

output 50/2400 dpi 2.070 

SCANNER GT 9000 PC - p fisso A4 600dpi l/F par 1 miliardo col 

output 50/2400 dpi 2.070 

SCANNER GT 9000 PC/SCSI - p. tisso A4 600dpi l/F par. 1 miliardo col 

output 50/2400 dpi SCSI 2.170 


ESSEGI 


Essegi Informatica S r.l. - Via Alberto Ascari. 154/156 - 00142 Roma 
Tei 06/5193221 


PC TOP 486DX2 80 - 80MHz RAM 4M C.256K FD 1 44M HD 630M 

monitor 14" mouse 1.550 

PC TOP 486DX4 100- 100MHz RAM 4M C.256K FD 1 44M HD 540M 

monitor 14" mouse 1.620 

PC TOP E 100 INTEL ENDEAVOR - Pentium 100MHz RAM 8M 

FD 1 44M HD 630M monitor 14” mouse 2.715 

PC TOP E 133 INTEL ENDEAVOR - Pentium 133MHz RAM 8M 

FD 1 44M HD 630M monitor 14" mouse 3.175 

PC TOP PENTIUM 75 PCI - 75MHz PCI RAM 8M FD 1 44M HD 630M 

monitor 14" mouse 2.130 

PC TOP PENTIUM 90 PCI - 90MHz PCI RAM 8M FD 1 44M HD 630M 

monitor 14” mouse 2.310 

PC TOP PENTIUM 100 PCI - 100MHz PCI RAM 8M FD 1.44M HD 630M 

monitor 14" mouse 2.420 


372 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 







GUIDA COMPUTER 


PC TOP PENTIUM 120 PCI - 120MHz PCI RAM 8M FD 1 44M HO 630M 


monitor 14" mouse 2.530 

PC TOP Z100 INTEL ZAPPA - Pentium 100MHz RAM 8M FD 1.44M 
HD 6300M monitor 14" mouse 2.567 

PC TOP Z 120 INTEL ZAPPA - Pentium 120MHz RAM 8M FD 1 44M 
HD6300M monitor 14" mouse 2.690 

PC TOP Z 90 INTEL ZAPPA - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1 44M 
HD 6300M monitor 14" mouse 2.465 

143LR MONITOR 14" - S VGA colore 0,28 MPRII Green 436 

HARD DISK 850M 390 

HARD DISK 1.08G IDE 460 

HARD DISK 1.08G SCSI 500 

CD-ROM - quadrupla velocità 257 

FM 14400E - mod/fax est. V22-22bis-32-32bis-42bis fax 9600 mod. 14400 164 
FM 144001 • mod/lax int V22-22bis-32-32bis-42bis fax 9600 mod. 14400 136 
FM 28800E - modem 28800/fax 9600 est. V21-22-22bis-32-32bis-42-42bis 
MNP2-5 300 

FM 288001 - modem 28800/fax 9600 int. V21-22-22bis-32-32bis-42-42bis 
MNP2-5 308 

MOUSE 290 S - 2900 dpi. Microsoft Mouse System 15 


EXECUTIVE 


Executive Computer Lines - Via Elettrochimica, 40 ■ 22053 Lecco (CO) 
Tel 0341/2211 


STAMPANTE LC 15 - 9 aghi, 136 colonne. 180 cps. parallela 647 

STAMPANTE LC 90 - 9 aghi, 80 colonne. 160 cps, parali., inseritore 55tg 258 
STAMPANTE LC 100 - 9 aghi. 80 colonne. 180 cps, parallela, colore 336 

STAMPANTE ZA 200 - 9 aghi, 80 colonne. 420 cps, parallela 877 

STAMPANTE ZA 250 - 9 aghi, 136 colonne, 420 cps, parallela 1.020 

STAMPANTE LC 24 15 II - 24 aghi, 136 colonne, 240 cps, parallela 770 
STAMPANTE LC 24 30 - 24 aghi, 80 colonne, 192 cps, 360 dpi 
parali, colore 565 

STAMPANTE LC 24 300 - 24 aghi, 80 colonne, 264 cps, parali, colore 647 
STAMPANTE LC 240 - 24 aghi, 80 colonne, 160 cps, parali. Inseritore 55fg 344 
STAMPANTE LC 240 C - 24 aghi, 80 colonne, 160 cps, parali inser 
55fg colore 409 

STAMPANTE XB 24 200 - 24 aghi, 80 colonne. 375 cps, parallela 1.020 

STAMPANTE XB 24 250 - 24 aghi, 136 colonne, 375 cps, parallela 1.163 

STAMPANTE WT 4000 - 4 ppm, 300 dpi, 4M RAM, GDI, parallela 1 038 
STAMPANTE SJ144 - ink termica, 382 cps, 360 dpi, parallela 518 

CD-ROM 2X - doppia velocità multisessione 350M trans!, rate 258 


FUJITSU 


Fujitsu Italia S pA. - Via Melchiorre Gioia. 8 - 20124 Milano - Tel. 02/6572741 

STAMPANTE DX700 - 9 aghi 80 col. 180 cps 12 cpi l/F parallela 297 

STAMPANTE DL1150 CP IT - 24 aghi 110 col. 200 cps 360x360dpl 13 fonts 
l/F par. colore 720 

STAMPANTE DL1150 S IT - 24 aghi 110 col 200 cps 360x360dpi 13 lonts 
l/F seriale 720 

STAMPANTE OLI 250 P IT - 24 aghi 136 col. 200 cps 360x360dpi 13 tonts 
l/F parallela 830 

STAMPANTE DL1250 S IT - 24 aghi 136 col. 200 cps 360x360dpi 13 lonts 
l/F seriale 925 

STAMPANTE DL3700 P - 24 aghi 80 col. 400 cps 12 cps 
l/F parallela 1.145 

STAMPANTE DL3700 PS - 24 aghi 80 col. 400 cps 12 cps l/F 
parali,/seriale 1.240 

STAMPANTE DL3800 P IT - 24 aghi 136 col. 333 cps 360x360dpi 14 lonts 
l/F parallela 1.345 

STAMPANTE DL3800 PS IT - 24 aghi 136 col. 333 cps 360x360dpi 14 fonts 
l/F par./ser. 1.440 


STAMPANTE DL6400 PS - 24 aghi 136 col. 504 cps mono 12 cpi l/F 
par./ser. 2.725 

STAMPANTE DL6600 PS - 24 aghi 136 col. 648 cps mono 12 cpi l/F 
par./ser. 3.120 

STAMPANTE DL6600 PS+ - 24aghi 136col. 648cps mono 12cpi l/F 
par./ser. pannello LCD. APTC 3.380 

STAMPANTE DL700 - 24 aghi 114 col. 216 cps 12 cpi l/F parallela 399 
STAMPANTE B100 PLUS IT - getto/inchiostro 80 col. 180 cps 300dpi 
12 fonts l/F parali. 460 

STAMPANTE VM4 IT - laser 6ppm 300dpi RAM 1M l/F parallela 1 175 

STAMPANTE VM8 - laser 8ppm 300dpi RAM 2M l/F parallela 1.460 

STAMPANTE FP180 - termica portatile 80 col. 67 cps 360x360dpi 4 lonts 
l/F par. 700 


GRAPHTEC 


SPH Elettronica S.p.A. - Via Giacosa. 5 - 20127 Milano 
Tel 02X610051 


GP3005 - plotter loglio mobile AO 8 penne 113cm/sec 10.870 

GP3100 - plotter foglio mobile Al 8 penne 113cm/sec 11.715 

MP5100 - plotter da tavolo A3 8 penne 79cm/sec 2.050 

MP5300 - plotter da tavolo A3 8 penne 70cm/sec 3.065 

FC2100-60A - plotter rotolo/loglio mobile 2000x1220mm 60cm/sec 10.920 
TM1030 - plotter termico (ormato 896mmx16m 16 punti 32.900 

TM1220 - plotter termico formato 420mmx16m 16 punti 20.800 

TM1300 - plotter termico (ormato 297mmx16m 16 punti 10.230 

TAVOLETTA KD3220 - formato 297x220mm cursore 4 tasti 
alim. int./seriale 890 

TAVOLETTA KD4620 - lormato 460x310mm cursore 4 tasti 
allm, Int./seriale 1.550 


HEWLETT PACKARD 


Hewlett Packard Italiana SpA - Via G di Vittorio. 9 
20090 Cernusco Sul Naviglio (MI) ■ Tel. 02/92121 


VALUE LINE 2 4/100 540 - 486dx4 100MHz 8M FD 1.44M HD 540M 
1024x768 3.710 

VALUE LINE 2 4/50 540 - 486dx2 50MHz 8M FD 1 44M HD 540M 
1024x768 3.055 

VALUE LINE 2 4/50E 210 - 486dx2 50MHz 4M FD 1.44M HD 210M 
1024x768 2.285 

VALUE LINE 2 4/66 540 - 486dx2 66MHz 8M FD 1 44M HD 540M 
1024x768 3.180 

VECTRA M2 4/100 540 - 4B6dx4 100MHz 8M FD 1.44M HD 540M 
1280x1024 4.130 

VECTRA M2 4/50 270 • 486dx2 50MHz 8M FD 1.44M HD 270M 
1280x1024 3.040 

VECTRA M2 4/66 540 - 486dx2 66MHz 8M FD 1.44M HD 540M 
1280x1024 3.440 

VECTRA N2 4/50 270 - 486dx2 50MHz 4M FD 1 44M HD 270M 
1280x1024 2.925 

VECTRA N2 4/66 540 - 486dx2 66MHz 4M FD 1,44M HD 540M 
1280x1024 3.325 

VECTRA XM2 4/066 360 - 486dx2 66MHz 8M FD 1 44M HD 360M 
1280x1024 3.880 

VECTRA XM2 4/100 360 - 486dx4 100MHz 8M FD 1 44M HD 360M 
1280x1024 4.405 

VALUE LINE 2 5/075 420 - Pentium 75MHz 8M FD 1 44M HD 420M 
1024x768 3.980 

VALUE LINE 2 5/090 420 - Pentium 90MHz 8M FD 1.44M HD 420M 
1024x768 4.855 

VALUE LINE 2 5/100 420 - Pentium 100MHz 8M FD 1.44M HD 420M 
1024x768 5.245 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


373 









GUIDA COMPUTER 


HP OMNIBOOK 4000C 4/050 340 - 486dx2 50MHz 8M FD 1.44M HD 

340M displ. col. 6.070 

HP OMNIBOOK 4000C 4/100 340 • 486dx2 100MHz 8M FD 1 44M HD 

340M displ. col. 7.190 

HP OMNIBOOK 600C 4/50 170 - 486dx2 50MHz 4M FD 1.44M HD 

170M displ. col. 4 580 

HP OMNIBOOK 600C 4/75 260 - 486dx2 75MHz 4M FD 1 44M HD 

260M displ. col. 6.275 

MONITOR COLORE 14" - 1024x768 ergonomico 788 

MONITOR COLORE 14” - 800x600 ergonomico 546 

MONITOR COLORE 15” -1280x1024 ergonomico 998 

MONITOR COLORE 17" • 1280x 1024 ergonomico 1.900 

MONITOR COLORE 21" • VGA ris. 1600X1200 4.775 

MONITOR MONOCROMATICO 14" - 640x480 410 

HP DESKJET 320 • slampante getto d'inchiostro 600x300 dpi 625 

HP OESKWRITER 540 - st g /inch. mono 600x300dpi int Centronics 780 

HP PAINTJET XL 300 -A3/A4 5.795 

HP PAINTJET XL 300 PS - A3/A4. postscnpt 9 450 

HP LASERJET 4L - stampante laser. 4 ppm. 1Mb. 300 dpi 1.270 

HP LASERJET 4SI - stampante laser, 16 ppm. 600 dpi 7 900 

HP LASERJET 4SI MX - stampante laser, 16 ppm, 600 dpi, postscnpt 11.000 

HP SCANJET 3P - scan. 300dpi 256 tom/gr «int. PC IBM/AT o M.Channel 1.200 

HP SCANJET IICX • scan. 400dpi 16.7M toni/gr *mt. PC IBM/AT 

o M.Channel 2.290 

HP DESIGNJET 220 A4/A0 - plotter/g. inch. 2M 600 dpi (ormato 

A4/A0 mono 6.800 

HP DESIGNJET 220 A4/A1 - plotter/g. inch. 2M 600 dpi formato 

A4/A1 mono 5.150 

HP DESIGNJET 600 A4/A0 - plotter/g. inch 4M 600 dpi formato 

A4/A0 mono 11.450 

HP DESIGNJET 600 A4/A1 - plotter/g. inch. 4M 600 dpi formato 

A4/A1 mono 9.495 

HP DESIGNJET 650C A4/A0 - plot./g. inch. 4M 600dpi/b-n 300dpì/col. 

A4/A0 col 15 750 

HP DESIGNJET 650C A4/A1 - plot./g. inch 4M 600dpi/b-n 300dpi/col. 

A4/A1 col. 13.250 

HP DRAFTPRO PLUS A4/A0 - plotter/penna. formato A4/A0. 8 penne, 
foglio 9.500 

HP DRAFTPRO PLUS A4/A1 - plotter/penna. formato A4/A1. 8 penne, 
foglio 6.990 


HYUNDAI 


Data Pool S.r.l. ■ Via Casal Morena, 19 - 00100 Roma 
Tel 06/7231331 

APC HY 4000 DK CHIP-UP - sllm RAM 4M C.128K FDD 1.44M scheda 


video VESA mouse tast. DOS6.X 1 263 

PC HY 4000 SGL SL CHIP-UP - sllm RAM 4M FDD 1.44M scheda 

video VESA mouse fast DOS6.X 1122 

PC HY 4000E DK CHIP-UP - slim RAM 4M C.256K FDD 1 44M 

scheda video VESA mouse tasi DOS6.X 1 288 

PC HY 5000PE DK CHIP-UP - desk RAM 8M C 256K FDD 1 44M 

sch, video PCI mouse tast. D0S6 x 3.811 

PC HY 5000PTE TW CHIP-UP - tower RAM 8M C.256K FDD 1.44 

M sch. video PCI mouse tasi. DOS6.X 2.059 

NB HY N400 425S MONO 170 - n.book RAM 4M FDD 1.44M LCD 10" 

mono trackball 1.934 

HCM 428 E -14" colori 1024x768 449 

HL 5864 -15" colori 1280x1024 722 

HMM 413 - monocromatico 640x480 217 

PINOVIA 2480 - stampante 24 aghi 136 col. 300 cps parall./seriale 662 


IBM 


IBM Semea - Circonvallazione lóro Scalo - 20090 Segrale (MI) 

Tel 02'59621 

Lexmark International S.r.l. - Via Rivoltana. 13. Edificio/A Milano S. Felice 
20090 Segrete IMI) - Tel. 02/281031 


APTIVA D TOP 2144-910 - 486dx2 66MHz V.Bus RAM 4M HD 540M 

mon. 14" 0.28 2.290 

APTIVA D.TOP 2144-911 - 486dx2 66MHz V.Bus RAM 8M HD 540M 

mon 14" 0 28 CD-ROM sch. audio 2.790 

APTIVA D TOP 2144-914 - 486dx2 66MHz V.Bus RAM 8M HD 540M 

mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 3.190 

APTIVA D TOP 2144-921 - 486dx4 100MHz V.Bus RAM 8M HD 540M 

mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 3.390 

APTIVA D TOP 2144-930 • Pentium 75MHz PCI RAM 8M HD 540M 

mon. 14" 0.28 3 290 

APTIVA D TOP 2144-941 - Pentium 100MHz PCI RAM 8M HD 850M 

mon. 14” 0.28 CD-ROM sch. audio 5.390 

APTIVA TOWER 2168-931 - Pentium 75MHz PCI RAM 8M HD 540M 

mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 3.990 

APTIVA TOWER 2168-951 - Pentium 120MHz PCI RAM 8M HD 1G 

mon. 14" 0 28 CD-ROM sch. audio 5.990 

THINKPAD 340CSE 2610-D63 - 486slc2 66MHz C.16K RAM 4M HD 360M 

LCD STN D Scan 10.4" VGA colori 4.320 

THINKPAD 370C 9545-TC1/9545TC2 - 486dx4 75MHz C.16K RAM 4M 

HD360M LCD TFT 10.4" VGA col. m ali 7.690 

THINKPAD 701C DX2/50 - 486dx2 50MHz C.8K RAM 4M HD 540M 

LCD TFT 10.4" VGA col. m.att. 8.790 

THINKPAD 701C DX4/75 - 486dx4 75MHz C.16K RAM 8M HD 540M 

LCD TFT 10.4" VGA col m.att. 10.473 

THINKPAD 701CS DX4/75 - 486dx4 75MHz C.16K RAM 8M HD 540M 

LCD STN D.Scan 10.4" VGA colori 9.309 

THINKPAD 701CS 0X5/50 - 486dx4 75MHz C.8K RAM 4M HD 540M 

LCD STN D.Scan 10.4" VGA colori 7.617 

THINKPAD 755CD 9545CD3 - 486dx4 100MHz C.16K RAM 8M HD 540M 

LCD TFT 10.4" VGA col. matr.att. 15.271 

THINKPAD 755CDV 9545DV2 - 486dx4 100MHz C.16K RAM8M HD810M 

LCD TFT 10.4" VGA col.m.att. CDROM 16.678 

THINKPAD 755CE 9545CE3 - 486dx4 100MHz C.16K RAM 8M HD 540M 

LCD TFT 10.4" VGA col. matr att. 11 805 

THINKPAD 755CV 9545CV2 - 486dx4 100MHz C.16K RAM8M HD 810M 

LCD TFT 10.4" VGA col. matr. att. 15.488 

THINKPAD 755CX 9545CX2 - Pentium 75MHz C.16K RAM 8M HD 81OM 

LCD TFT 10.4" VGA col. matr.att. 14.838 


I.P.S. 


Logic System Hardware e Software S.r.l. - Via Triumplma. 189 - 25136 Brescia 
Tel. 030/2007920 


486DX2 66 - 486dx2 66MHz RAM 8M Cache 256K FD 1 44M 
HD540M 1.820 

MM486DX2 66 - 486dx2 66MHz Multim RAM 8M C.256K FD 1 44M 
HD 540M S.BIast. CD-ROM 2.325 

MM486DX4 100 • 486dx4 100MHz PCI RAM 8M Cache 256K FD 1.44M 
HD540M 2.170 

DUAL PENTIUM -1 Cpu RAM 8M Cache 256K FD 
144MHD540M 3.710 

PENTIUM ZAPPA - 90MHz RAM 8M Cache 256K FD 
1.44MHD540M 2.750 

MONITOR 14" C7CM5209 - 1024x768 490 

MONITOR 15" B4CM5279 - 1024x768 760 

MONITOR 17" B1821W02 - 1280x1024 stereo 1.560 

MONITOR 20" C4CM2/89 - 1280x1024 2.310 

MONITOR 21 “B0725E - 1600x1280 MPRII 3.500 


374 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 








GUIDA COMPUTER 


INTERCOMP 


Intercomp S.p.A. - Vìa della Scienza, 27 - 37139 Verona 
Tel 045/8510533 


MASTER 486/DX4 PCI ISA - 80486dx4 100MHz RAM 4M 

cache 256K FD 1 44M HD 850M E-IDE 3.149 

TARGET EN 486/DX2 PCI ISA - 80486dx2 66MHz RAM 4M 

cache 256K FD 1 44M HD 420M E-IDE 2.589 

TARGET EN 486/DX4 PCI ISA - 80486dx4 100MHz RAM 4M 

cache 256K FD 1 44M HO 520M SCSI 3.779 

MASTER AMI PENTIUM 90 PCI EISA - Pentium 90MHz RAM 8M 

cache 512KF0 1.44MHD635M E-IDE 6.873 

MASTER PENTIUM 133 PCI EISA - Pentium 120MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1 44M HD 850M E-IDE 6.653 

MASTER PENTIUM 133 PCI ISA - Pentium 133MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1 44M HD 2G SCSI 7.963 

TARGET EN AMI PENT. 120 PCI EISA - Pentium 120MHz RAM 8M 

cache 512KFD144MHD1G SCSI 9.043 

TARGET EN PENTIUM 75 PCI ISA - Pentium 75MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1 44M HD 420M E-IDE 3.403 

TARGET EN PENTIUM 100 PCI ISA - Pentium 120MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1 44M HD 520M SCSI 5.783 

TARGET EN PENTIUM 133 PCI EISA - Pentium 133MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1 44M HD 520M SCSI 7.683 

BRIDGE F.N. 486DX2 66 340 9.5" - noie hook 486dx2 66MHz 

RAM 4M FD 1 44M HD 340M 9.5“ mon. LCD 2.700 

BRIDGE F.N. 486DX2 66 340 10.3" - note hook 486dx2 66MHz 

RAM 4M FD 1 44M HD 340M 10.3" col. D.S. STN 3.600 

BRIDGE F.N. 486DX2 66 340 10.3" - note hook 486dx2 66MHz 

RAM 4M FD 1 44M HD 340M 10.3" col. TFT 5.000 

BRIDGE F.N. 486DX4 100 340 9.5" - note hook 486dx4 100MHz 

RAM 4M FD 1 44M HD 340M 9.5" mon. LCD 2.840 

BRIDGE F.N. 486DX4 100 340 10.3" - note book486dx4 100MHz 

RAM 4M FD 1.44M HD 340M 10.3" col. D.S. STN 3.740 

BRIDGE F.N. 486DX4 100 340 10.3" - note hook 486dx4 100MHz 

RAM 4M FD 1.44M HD 340M 10.3" col. TFT 5.140 

MONITOR 14" COLORE - S VGA 0.28 50KHz 1024x768 N I L.R. 

MPRII digitale 640 

MONITOR 15" COLORE - S VGA 0.28 50KHz 1280x1024 N I. L.R. 

MPRII digitale con OSO 1.030 


LEMON COMPUTERS 


Jen Elettronica S.r.t -Zona Ind.leE. Fermi - 62010 Montelupone IMC) 
Tel 0733X24012 


PENTIUM MR 75 - 75MHz RAM 8M C.256K FD 1 44M HD 425M 

scheda VGA 1M 2.395 

PENTIUM MR 90 - 90MHz RAM 8M C.256K FD 1.44M HD 425M 

scheda VGA 1M 2.790 

PENTIUM MR 100 - 100MHz RAM 8M C.256K FD 1.44M HD 425M 

scheda VGA 1M 2.990 

NOTEPRO GOLD 486DX2 66 - 80486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M 

display 10” LCD monocr. 2.160 

NOTEPRO GOLD 486DX4 100 - 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M 

display 10" LCD monocr. 2.470 

NOTEPRO GOLD 486SX 33 - 80486SX 33MHz RAM 4M FD 1 44M 

display 10" LCD monocr. 2.080 

MONITOR 14"-N.I.MPR-II 448 

MONITOR 15” -N.I.MPR-II 598 

MONITOR 17"-N.I.MPR-II 1.170 

MONITOR 20”-N.I.MPR-II 2.110 

NOTEPRO GOLD-HARD DISK 340M 460 

NOTEPRO GOLD-HARD DISK 51OM 700 

KIT MULTIMEDIALE IDE - CD-ROM IDE 2v. scheda sonora 

coppia casse ampllf. 418 

KIT MULTIMEDIALE SCSI - CD-ROM SCSI 4v. scheda sonora 

coppia casse amplif. 790 


MANNESMANN TALLY 


Mannesmann Tally - Vìa Borsini, 6 - 20094 Corsico (MI) - Tel. 02/486081 


BLU MT150 9 - stamp. ser,/matrice punti 9 aghi 80/136 

col. 12cpi360cps 1.110 

BLU MT 150 9C - stamp. ser./matr. punti 9 aghi 80/136 

col. 12cpi360cps colore 1.184 

BLU MT 151 9 - stamp. ser./matrice punti 9 aghi 80/136 

col. 12cpi 360cps 1.218 

BLU MT 151 9F/C • stamp. ser./matr. punti 9 aghi 80/136 

col. 12cpi 360cps colore 1.327 

BLU MT 150 24 - stamp. ser./matrice punti 24 aghi 80/136 

col. 12cpi 360cps 1.375 

BLU MT 150 24C - stamp. ser./matr. punti 24 aghi 80/136 

col, 12cpi360cps colore 1.479 

BLU MT 151 24 - stamp. ser./matrice punti 24 aghi 80/136 

col. 12cpi 360cps 1.626 

BLU MT 151 24C - stamp. ser./matr. punti 24 aghi 80/136 

col. 12cpi 360cps colore 1.764 

VERDE MT 83 - stamp. seriale matr./punti 24 aghi. 80 col. vel. 216cps 537 

VERDE MT 83 C - stamp. seriale matr,/punti 24 aghi, 

80 col. vel. 216cps colore 640 

VERDE MT 83 CARICATORE - logli singoli 1 vasca 78 

VERDE MT 84 - stamp. seriale matr./punti 24 aghi. 136 col. veloc. 216cps 680 
VERDE MT 84 C - stamp ser. matr./punti 24 aghi. 

136 col. veloc. 216cps colore 793 

VERDE MT 84 CARICATORE - logli singoli 1 vasca 91 

VERDE MT 93 - stamp. getto/inchiostro 64 ugelli 300/150cps 360dpi 
13 Ioni 1.206 

VERDE MT 93 CARICATORE - logli singoli 1 vasca 233 

VERDE T 7018 - stamp. getto/inchiostro 50 ugelli 180cps 13 font 463 

VERDE T 7018 CARICATORE - logli singoli 1 vasca 78 

BLU T 9005PS - stamp di pagina 5ppm PostScript 
43 font 3000 pag./mese 2.319 


MICRA 


FCH S.r.l. - Via L Kossulh 20/30 - 57127 Livorno 
Tel. 0586/863300 

BUSINESS PENTIUM MID TOWER - 90MHz RAM 8M FDD 1 44M HD 


850M modem/fax con abbonam. Internet 2.690 

PARTNER PENTIUM MINI TOWER - 75MHz RAM 8M HD 540M kit 
mullimed. con CD-ROM quadr.veloc.sk-audio 2.690 

PERFORMACE PENTIUM BIG TOWER - 100MHz RAM 8M HD 850M 
predisposizione Ethernet 2 790 

STARTER PENTIUM DESK TOP - 75MHz RAM 8M HD 540M 2.190 

MONITOR GREEN LINE 14" - low emission NI 450 

MONITOR GREEN LINE 14" DIGITALE - low emission NI 480 

MONITOR GREEN LINE 15" DIGITALE - low emission NI 669 

MONITOR SAMSUNG 17" DIGITALE - low emission NI 1 349 


MIRO COMPUTER PRODUCTS AG 


Centro HL - Vìa Luca Landuccì, 1 - 50136 Firenze - Tel. 1670/13037 (numero 
verde) 

CONNECT 34 OFFICE - modem/fax/voice 28.800 scheda sonora Wave Table 565 


SOUND FM10 - scheda sonora 16bit 48kHz Plug & Play 129 

SOUND PCM10 - scheda sonora 16bit 48kHz Wave Table Plug & Play 145 

SOUND PCM20 RADIO - scheda sonora 16bit Wave Table Plug & Play 470 

VIDEO DC20 - scheda acquisione video 60 frames/sec 1.190 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


375 








GUIDA COMPUTER 


M3 INFORMATICA 


M3 Informatica - Via Forlì, 82 - 10049 Torino 
Tel. 011/7397035 


804860X2 - 66MHz RAM 4M FD 1 44M HO 540M S.VGA PCI 1.120 

80486DX4 - 100MHz RAM 4M FD 1.44M HD 540M S VGA PCI 1.250 

PENTIUM 90 PCI - 90MHz RAM 4M Cache 256K FD 1 44M 
HD 540M S VGA PCI 1.800 

PENTIUM 100 PCI - 100MHz RAM 4M Cache 256K FD 1.44M HD 540M 
S VGA PCI 2.050 

NOTEBOOK 486DX2 - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 350M 2.250 

SCHEDA MUSICALE 16 BIT - 150 

SCHEDA DIGITALIZZATRICE VIDEO - 450 

MODEM/FAX- 19200 230 

GRUPPO CONTINUITÀ - 500W con batterle e filtro 500 

STREAMER - 250Mb interno 250 


NEC 


NEC Italia S.r.l. - Via L. Da Vìnci, 97 - 20090 Tremano S/N (MI) 
Tel. 02/484151 


VERSA M-M/100C540 - n.book 486dx4 100MHz RAM 8M C.128K 

HD 540M LCD colori TFT 9.800 

VERSA M-M/100TC540 - n.book 486dx4 100MHz RAM 8M C.128K 

HD 540M LCD col. TFT True Color 10.900 

VERSA S-S/33D - n.book leggero 486SX 33MHz RAM 4M HD 210M 

LCD col. Dual Scan 3.490 

VERSA S-S/50C - n.book leggero 486dx2 50MHz RAM 4M HD 260M 

LCD col. TFT 4.990 

VERSA V-V/50C340 - n.book 486dx2 50MHz RAM 4M HD 340M LCD 

colori TFT 5.980 

ERSA V-V/50D250 - n.book 486dx2 50MHz RAM 4M HD 250M 

LCD colori Dual Scan 4.950 

VERSA V-V/75C540 - n.book 486dx4 75MHz RAM 4M HD 540M LCD 

colori TFT 6.890 

VERSA P-P/75C810 - n.book Pentium 75MHz RAM 8M HD 810M 

LCD colori TFT 11.490 

VERSA P-P/75H810 - n.book Pentium 75MHz RAM 8M HD 81OM 

LCD colori TFT 10.4" S.VGA 12.900 

MONITOR XE15 -15" colore ris. 1024x768 Multisync 1 360 

MONITOR XE21 - 21” colore Hat screen ris. 1024x1024 4.190 

MONITOR XVI4 -14" colore ris. 1024x768 699 

MONITOR XVI7 -17" colore ris. 1024x768 1.890 

P2Q - stamp. 24 aghi 80 col. 192 cps 8 Ioni residenti 390 

P30 • stamp. 24 aghi 136 col. 53 cps 8 foni residenti 630 

P52Q - stamp. 24 aghi 136 col. 216 cps 8 toni residenti 860 

P62 - stamp. 24 aghi 80 col 300 cps 8 tont residenti 1130 

P72 - stamp. 24 aghi 136 col. 300 cps 8 font residenti 1.350 

SUPER SCRIPT 610 PLUS - stamp. 6 ppm 300x300 dpi Interi, parallela 899 

SUPER SCRIPT 660 - stamp. 6 ppm 600x600 dpi Interi, parallela 1.350 

SUPER SCRIPT COLOR 3000 - stamp. termica A4 1 ppm/colorl 3 

ppm/monocr 300x300 dpi 2.290 

CD-ROM MULTISPIN 2X 2XC DC - esterno Disk Changer 1.190 

CD-ROM MULTISPIN 2X 4X KIT - Interno * interfaccia IDE ATAPI 399 

CD-ROM MULTISPIN 3XP PLUS 401 - 680M transfer rate 500K/sec. 

accesso 240ms 930 

CD-ROM MULTISPIN 6XE 602 - esterno 680M transfer rate 900K/sec. 

accesso 145ms 1.190 

CD-ROM MULTISPIN 6X1 502 - interno 680M transter rate 900K/sec. 

accesso 145ms 949 


OLIVETTI 


Olimi S.p.A - Vìa Meravigli, 12 - 20123 Milano 
Tel. 1670/12587 (numero verde) 

ENHANCED M4-424S - 486SX 33MHz RAM 4M HD 540M SW precarie. 2 390 
ENHANCED M4-434S - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 540M SW precarie. 2.656 
ENHANCED M4-454S - 486dx2 50MHz RAM 4M HD 420M SW precarie. 2.725 
ENHANCED M4-464S - 486dx2 66MHz RAM 8M HD 420M SW precarie. 3.250 
ENHANCED M4-484S - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 420M SW precarie 3 990 
ENTRY 0 TOP CASE M4-432 - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 420M SW 


precarie. 2,310 

ENTRY SLIM CASE M4-432S - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 420M SW 

precarie. 2.180 

ENVISION 486DX4/100 420 - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 420M+ANK 

infrared 2.990 

ENVISION 486DX4/100 635 - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 635M*ANK 

inlrared+modem/tax 3.320 

NEW SUPREMA D.TOP M6-750 1050 - 486dx2 50MHz RAM 16M 

HD 1050M VISION SW precarie. 6.450 

NEW SUPREMA D.TOP M6-760 1050 - 486dx2 66MHz RAM 8M 

HD 1050M VISION SW precarie. 6.103 

NEW SUPREMA D.TOP M6-770 1050 - 486dx4 100MHz RAM 8M 

HD 1050M VISION SW precarie. 6.753 

NEW SUPREMA S.CASE M6-750S 1050 - 486dx2 50MHz RAM 8M 

HD 1050M VISION SW precarie. 6.320 

NEW SUPREMA S.CASE M6-760S 1050 - 486dx2 66MHz RAM 8M 

HD 1050M VISION SW precarie. 6.623 

NEW SUPREMA S.CASE M6-770S 1050 - 486dx4 100MHz RAM 16M 

HD 1050M VISION SW precarie. 7.273 

PCS 42 P VESA 142128 - 486dx2 50MHz RAM 4M HD 540M SW 

prec. video 0.28 LE 3.210 

PCS 42 P VESA 142131 - 486dx2 66MHz RAM 4M HD 540M SW 

prec. video 0.28 LE 3.310 

PCS 42 P VESA 142134 - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 540M SW 

prec. video 0.28 LE 2.825 

ENVISION PENTIUM/75 635 - Pentium 75MHz RAM 8M HD 635M+ANK 

infrared 3.390 

ENVISION PENTIUM/75 850 - Pentium 75MHz RAM 8M HD 850M+ANK 

infrared+modem/tax 3.720 

PCS 52 152002 - Pentium 60MHz RAM 8M HD 540M SW 

prec. video 0.28 LE 4.550 

PENTIUM M4-82 AT 210 - 60MHz RAM 8M HD 210M AT software 

precaricato 4.020 

PENTIUM M4-82 AT 420 - 60MHz RAM 8M HD 420M AT software 

precaricato 4.290 

PENTIUM M4-82 AT 540 - 60MHz RAM 8M HD 540M AT software 

precaricato 4.420 

PENTIUM M4-82 AT 1050 - 60MHz RAM 8M HD 1050M AT software 

precaricato 5.420 

ECHOS 42 4/120 B/W - note hook RAM 4M HD 120M bianco/nero 2.990 

ECHOS 43 4/170 COLOR - note book RAM 4M HD 170M colori (DSNT) 4,390 

ECHOS 44 4/240 COLOR - noie book RAM 4M HD 240M colori (DSNT) 4.990 

PHILOS 20 486 SL 120 B/W - note book RAM 4M HD 120M bianco/nero 1.890 

PHILOS 33 486 SL 84 COLOR - noie book RAM 4M HD 84M colori 2.380 

PHILOS 44 486 SL 120 B/W - note book RAM 4M HD 120M bianco/nero 3.080 

PHILOS 45 486 SL 170 B/W - note book RAM 4M HD 170M bianco/nero 3.930 

PHILOS 45C 486 SL 240 COLOR - noie book RAM 4M HD 240M 

colori (TFT) 6.490 

MONITOR DSM 27-039 500 

MONITOR DSM 27-117 2.250 

MONITOR DSM 27-514/MS 930 

MONITOR DSM 27-615 1.200 

MONITOR DSM 28-143/PS2 680 


376 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 







GUIDA COMPUTER 


OMB COMPUTERS 


Computer Industry S.r.l. - Vìa Bricito, 29/A - 36061 Bassano Del Grappa (VI) 
Tel 0424/523628 


T486DX/66C - 486dx2 66MHz RAM 4M C.256K HD 540M 

FD 1.44M mon. 14" S.VGA 1.600 

T486DX2/80A - 486dx2 80MHz RAM 4M C.256K HD 540M 

FD1.44M mon 14“ S.VGA 1.700 

T486DX4 - 486dx4 100MHz RAM 4M C.256K HD 540M 

FD1.44M mon. 14" S.VGA 1.790 

T486SX - 486SX 40MHz RAM 4M HD 540M FD 1 44M mon. 14" S VGA 1 350 

PEN 901 - Pentium 90MHz RAM 8M C.256K HD 540M 

FD1.44M mon. 14" S.VGA 2.400 

PEN 1001 • Pentium 100MHz RAM 8M C.256K HD 540M 

FD 1.44M mon. 14" SVGA 2.500 

MONITOR 14" - S VGA 1024x768 0.28 D.P.N. int. MPRII 395 

MONITOR 14" LR - S.VGA 1024x768 0.28 D.P low radlation 365 

MONITOR 15" - S.VGA 1280x1024 0.31 D.P.N. int. MPRII 620 

MONITOR 17" - S.VGA 1280x1024 0.31 D.P N. int 30/66kHz digit 1.150 

HARD DISK 540M IDE 320 

HARD DISK 850M IDE 400 

FLOPPY DISK DRIVE-1.44M 49 

MOOULI SIMM 1MB - 3 Chip 68 

MODULI SIMM 4MB - 72 pin 260 

MODULI SIMM 8MB - 72 pin 525 

MODULI SIMM 16MB-72 pin 940 


OYSTER 


7VC Italia S.r.l. - Strada del Mobile, 16/C - 33080 Visinale di Pasiano (PN) 
Tel 0434/610857 


BRAHMA PENTIUM 75 M A. 10.4" - 75MHz RAM 8M HD 340M 

CD-ROM 4x LCD col. matrice att. audio 16 bit 6.050 

BRAHMA PENTIUM 75 M.P. 11.4” - 75MHz RAM 8M HD 340M 

CD-ROM 4x LCD col. matrice pass, audio 16 bit 5.170 

BRAHMA PENTIUM 90 M A 10.4" - 90MHz RAM 8M HD 540M 

CD-ROM 4x LCD col. matrice att. audio 16 bit 6.460 

BRAHMA PENTIUM 90 M.P. 11.4" - 90MHz RAM 8M HD 540M 

CD-ROM 4x LCD col. matrice pass, audio 16 bit 5.570 

BRAHMA PENTIUM 100 M.A. 10.4" - 100MHz RAM 8M HD 810M 

CD-ROM 4x LCD col matrice att. audio 16 bit 6.820 

BRAHMA PENTIUM 100 M.P. 11.4" - 100MHz RAM 8M HD 810M 

CD-ROM 4x LCD col. matrice pass, audio 16 bit 5.930 

BRAHMA PENTIUM 120 M.A. 10.4" - 120MHz RAM 8M HD 1 2G 

CD-ROM 4x LCD col. matrice att. audio 16 bit 7.600 

BRAHMA PENTIUM 120 M.P. 11.4" - 120MHz RAM 8M HD 1.2G 

CD-ROM 4x LCD col. matrice pass, audio 16 bit 6,700 


PHONIC 


Phonic Computers Italia S.r.l. - Vìa A. Volta, 10/1 - 42024 Castetnovo Sotto (RE) 
Tel. 0522/688334 


PHE 425L - 80486VL-BUS+dx2/66MHz RAM 4M HD 650M S.VGA 1M 1.319 

PHE 431 - 80486dx4 75MHz RAM 4M HD 850M S.VGA PC11M 1.686 

PHE 432 - 80486dx4 100MHz RAM 4M HD 850M S.VGA PCI 1M 1.666 

PHE 450M - 80486dx4 Mullim. 100MHz RAM4M HD650M CD-ROM 

4x S.BIaster modem 1.979 

PHE 5C - 586 PCI-Pentium 75/180MHZ RAM 8M HD 850M 

S.VGA PCI 1M 2.301 

PHE 5CM - 586 PCI-Pent. 75/180MHZ Multim. RAM8M HD650M 

CD-ROM S.BIast. Casse 2.529 

PHE 5E - 586 PCI-Pentium 100/180MHZ RAM 8M HD 850M 

S.VGA PCI 1M 2.651 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


PHE 5F - 586 PCI-Pentium 120/180MHZ RAM 8M HD 850M 

S.VGA PCI 1M 2.796 

PHE 5G - 586 PCI-Pentium 133/180MHZ RAM 8M HD 850M 

S VGA PCI 1M 3194 

1414XA MODEM/FAX - 14400/14400BPS V23 MNP5 SW 

Bit tax esterno omol, 272 

1414XM MODEM - 2400BPS MNP5 SW Bit (ax esterno 224 

2442ME MODEM/FAX - 2400/2400BPS V23 MNP5 SW Bit tax interno 150 

2442XA MODEM/FAX 182 


PRIDE CORPORATION 


Centro HL - Vìa Luca Landucci. 1 - 50136 Fireme - Tel. 1670/13037 (numero 
verde) 


CHRONOS 486 PCI - USA MB PCI/ISA x 486dx2/4 C.256K 

esp. 512K Award Bios+Ctrl.man.ITA 262 

FREEWAY - MBxPent. 75/200 C.256K esp. 512K e sync. 

Intel Triton Plug & Play 280 

KIT CACHE ASINCRONA - 256Kb per piastra madre Pride modello 
“FreeWay" 69 

KIT CACHE ASYNC - 512Kb per piastra madre Pride modello 
"FreeWay" 145 

KIT CACHE PIPELINE SINCRONA - 256Kb per piastra madre Pride modello 
"FreeWay" 69 


QUASAR 


Quasar S.r.l. - Via Diagonale. 319 -13050 Pratrivero Trivero (VC) 

Tel. 015/7388804 

486DX4 100 PCI - 80486dx4 100MHz RAM 4M FO 1,44M SVGA Case Slim 1.000 


PENTIUM 100 PCI - 100MHz RAM 8M FD 1.44M SVGA FHDC 
PCI Minitower 2.000 

PENTIUM 120 PCI - 120MHz RAM 8M FD 1.44M SVGA FHDC PCI 
Minitower 2,400 

MONITOR 14" COLORI-VGA 430 

MONITOR 14" MONOCROMATICO - VGA 210 

STAMPANTE - 9 aghi 136 colonne 330 cps 800 

STAMPANTE - 9 aghi 80 colonne 192 cps 300 

STAMPANTE BUBBLE JET - colore 700 

HARO DISK 540M - al bus 360 

HARD DISK 1200M - al bus 520 

FLOPPY DISK DRIVER - 3” 1/2 (1.44M) 89 

FLOPPY DISK DRIVER - 5" 1/4 (1.2M) 129 

ESPANSIONE DI MEMORIA - 4M 320 


REVEAL 


Reveal Computer Products - P.ua Marsala, 4/2 -16122 Genova 
Tel. 101/889598 


SCHEDA AUDIO SC400 - 16 bit Stereo Sound Card, CD Quality comp. 
S.BIaster/Pro MWSS AdLib 208 

SCHEDA AUDIO SC500 -16 bit St. Sound CardtW.T.Synthesis comp. 

S. BIaster/Pro MWSS AdLib 334 

LETTORE CD-ROM CDQ100 - Interno quadrupla velocità 250ms 

T. Rate 600K/sec. Int, IDE/ATAPI 475 

MODEM PM500 - 14400 bps 150 

MODEM PM750- 128800 bps 399 

JOYSTICK 39 

ALTOPARLANTI RS250 - 8 Watt Stereo da 110Hz a 17KHz (+/-3dB) 36 

ALTOPARLANTI RS320 - 40 Watt Stereo da 110Hz a 17KHz (+/-3d8) 
aliment. 12V AC 104 

ALTOPARLANTI RS380 - 80 Watt Stereo da 90Hz a 17KHz (+/-3dB) 

aliment. 12V AC 158 


377 











GUIDA COMPUTER 


STREAMER TAPE TB750 - 680M 610 

TASTIERA MUSICALE MIOI MBK02 199 

KIT MULTIM. K4X20 - SC400+CDQ100+RS250+accessori+10 
Audio Titles+10 CD Titles 820 

KIT MULTIM. K4X30 - SC500+CDQ100+RS320+microf.lavolo+acc *10 
Audio Tilles+22 CD Tilles 940 

KIT MULTIM K4X40 - SC500+CDQ100+RS380+RA210+micr.tav.+acc.+10 
A.Tilles»37 CD Titles 1.100 

KIT MULTIM. MFX18 - SC400+CD-ROM doppia vel.+accessori+IO Audio 
Titles+Grolier '95 M.E. 549 

KIT MULTIM. MFX50 - SC400+CD-ROM doppia velocità+accessori+10 
CD Tilles 649 


ROLAND EUROPE 


Roland Europe S p A. - Via Leonardo Da Vinci, 11 - Zona Industriale 
63030 Acquaviva Picena (API - Tel. 0735/583590 


RSX-440 - plotter elettrostatico AO 49.000 

PNC-0900 - plotter per l'Intaglio 28cm. 200mm sec. 4.790 

PNC-0950 - plotter per l'intaglio 61 cm, 400mm sec, 6.490 

PNC-1050 - plotter per l'intaglio trattore a 38cm, 200mm sec. 7.500 

PNC-1200 - plotter per l'Intaglio 61cm, 850mm sec. 9.900 

PNC-1610 - plotter piano per l’intaglio Al 923*618mm, 720mm sec 16 490 
PNC-1850 - plotter per l’intaglio 120cm, 850mm sec. 21.490 

PNC-1900 - plotter plano per l'intaglio A0 924x1229mm, 650mm sec. 24.000 
DPX-2700 - plotter plano A2 8 penne+matita 919mm sec. 1M porte 
ser./parali. 11.990 

DPX-3700 - plotter piano Al 8 penne+matlla 919mm sec. 1M porte 
ser ./parali. 12.990 

DPX-4600A - plotter piano A0 8 penne+matita 919mm sec. 1M porte 
ser./parall. 18.000 

DXY-1150 - plotter da tavolo A3 8 penne-rit.magnet. 60cm sec. 18K 2.190 

DXY-1250 - plotter da tavolo A3 8 penne-rit.magnet. 60cm sec. 18K 2.590 

DXY-1350 - plotter da tavolo A3 8 penne-rit.magnet. 60cm sec. 1M 3.390 

LTX-2121 - plotter termico A3 200dpi 4M 25mm sec. gest. 8 penne 2.900 

LTX-2141 - plotter termico A3 400dpi 4M 25mm sec. gest. 16 penne 5.600 

LTX-2441 - plotter termico A0 400dpl 4M 30mm sec. gest. 16 penne 38.000 

LTX-420 - plotter termico A0 200dpi gest 16 penne 18.000 

GRX-3500 - plotter vertic Al foglio mobile 8 penne 1131 mm sec. 1M 5.990 

GRX-4500 - plotter vertic. A0 foglio mobile 8 penne 1131mmsec. 1M 6.990 


SEIKOSHA 


Mail System S.p.A. - Str. Provinciale Monza Melzo, 74 - 20049 Concorezzo (MI) 
Tel. 039/6040639 


SP-1900 PLUS - stampante 9 aghi 80 col. 192/160 cpi par. 316 

SP-2400 - stampante 9 aghi 80 col. 240/200 cpi par/ser 524 

SP-2415 - stampante 9 aghi 136 col. 240/200 cpi par/ser 720 

BP-5780 II - stampante 18 aghi 136 col 780/520 cpi par/ser 3.390 

SBP-10 - stampante 18 aghi 136 col. 960/800 cpi par/ser 5.540 

BP-7800 II - stampante 24 aghi 136 col. 780/520 cpi par/ser 3.640 

LT-20 - stampante 24 aghi 80 col. 144/120 cpi par. 600 

SL-150 - stampante 24 aghi 136 col 240/200 cpi par 740 

SL-210 - stampante 24 aghi 110 col. 324/270 cpi par/ser 1.180 

SL-270 - stampante 24 aghi 136 col. 324/270 cpi par/ser 1.430 

SL-90 PLUS - stampante 24 aghi 80 col 192/160 cpi par. 400 

SL-96 COLOR - stampante 24 aghi 80 col. 192/160 cpi par 520 

SPEED JET-330 - stamp. getto/inch 128 ug A4 Lett. Leg. 300 cpi par 650 
SPEED JET-360 COLOR - stamp. getto/inch. 51 ug. A4 Leti Leg. 180/120 
cpi par. 820 

OP-400 - stamp. laser A4 Lett. Leg. 4 ppm par. bidirez 1.110 


SHR 


S.H.R. S.r.l. - Via Faentina. 175/A - 48010 Fornace Zarattini (RA) 
Tel. 0544/463200 


FLEX LIGHT SLX.46100A.540 - 486dx4 100MHz RAM 4M 

HD 540M FD 1 44M OS/2 WARP v.3.0 1560 

FLEX LIGHT SLX.4666C 540 - 486dx2 66MHz RAM 4M HD 540M 

FD1.44M OS/2 WARP v.3.0 1,410 

FLEX POWER SPX.48100.540.TP - 486dx4 100MHz RAM 4M 

C.256KHD540MF01.44M DOS 6.22 2.190 

FLEX POWER SPX.4866C 540.TP - 486dx2 66MHz RAM 4M 

C.256K HD 540M FD 1 44M DOS 6.22 1 860 

SPX MULTIMEDIA MM.100 - 486dx2 100MHz RAM8M HD540M 

FD1 44M WIND.95 2 sk,audio casse CD-ROM 2.630 

SPX MULTIMEDIA MM.66 - 486dx2 66MHz RAM8M HD540M 

FD1 44M WIND.95 2 sk.audio casse CD-ROM 2.490 

FLEX MASTER XM.58100.540.P - Pentium 100MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 3.550 

FLEX MASTER XM.58133.540.P - Pentium 133MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 4.450 

FLEX MASTER XM.5875.540.P - Pentium 75MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1.44M WIND.95 2.950 

FLEX POWER PENT.SPX 58 75.540 TP - Pentium 75MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 2 850 

FLEX POWER PENT.SPX 58 90.540.TP - Pentium 90MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1.44M WIND.95 3 180 

FLEX POWER PENT SPX 58100 540.TP - Pentium 100MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 3.450 

FLEX POWER PENT.SPX 58120 540 TP - Pentium 120MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 3.990 

FLEX POWER PENT SPX.58133 540 TP - Pentium 133MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 4.350 

SPX MULTIMEDIA MM.P75 - Pentium 75MHz RAM8M HD540M 

FD1.44M WIND.95 2 sk.audio casse CD-ROM 3.550 

FLEX BOOK STATUS.48100D.340 - n.book 486dx4 100MHz RAM 4M 

FD 1 44M HD 340M VGA LCD 10.4" DSTN 4.290 

FLEX BOOK STATUS.48100T.540 - n.book 486dx4 100MHz RAM 8M 

FD 1 44M HD 500M VGA LCO 9.5" TFT 5.900 

FLEX BOOK STATUS.4866C.340 - n.book 486dx2 66MHz RAM 4M 

FD 1 44M HD 340M VGA LCD 9.5" TSTN/CCFT 2.670 

FLEX BOOK STATUS.4866CD.340 - n.book 486dx2 66MHz RAM 4M 

FD 1 44M HD 340M VGA LCD 10.4" DSTN 3.900 

MCX.1435 - monitor 14" colori risoluzione 1024X768, 

30-38kHz. pitch 0.39mm 450 

MCX.1764.D - monitor 17" colori risoluzione 1280x1024, 

30-60kHz, pitch 0.28mm 1 450 

MCX.2082.D - mon. 20" colori ris. 1600x1280 

24-82 0./47-104kHz v. pitch 0.28mm 2.990 


SIEMENS NIXDORF 


Siemens Nixdorf Informatica S.p.A. ■ Centro Direz. Lombardo. Via Roma. 108 
20060 Cassma de ' Pecchi (MI) - Tel. 02/95121402 

PCD 4H/PCI - d top 486dx2 66MHz ISA PCI RAM 8M FD 1.44M HD 270M 3 000 

PCD 4HA/L - d.top 486dx2 66MHz ISA VESA RAM 8M FD 1 44M 

HD 270M 3.150 

PCD 4L/VL - d.top 486SX 33MHz ISA VESA RAM 4M FD 1 44M HD 270M 2.080 

SCENIC 4H - 486sx2 50MHz ISA (AT) RAM 4M FD 1 44M HD 270M 1.850 

SCENIC 4H PCI - 486dx2 50MHz ISA (AT) PCI RAM 4M FD 1 44M 

HD 270M 2.050 


378 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 









GUIDA COMPUTER 


SCENIC 4L - 486SX 25MHz ISA (AT) RAM 4M FO I 44M HO 270M 1 .500 

SCENIC 4T PCI • 486dx2 66 MH 2 ISA PCI RAM 8 M FD 1 44M HO 420M 2.700 

PCD 5H - d top Pentium 75MHz ISA PCI RAM 8 M FD 1 44M HD 540M 3.750 

PCD 5L - d top Pentium 75MHz ISA PCI RAM 8 M FD 1 44M HO 270M 3.350 

PCD 5T/PCI - tower Pentium 75MHz EISA PCI RAM 16M FD 1.44M 

HD 540M 5.600 

PCD 5T6 - tower Pentium 75MHz ISA PCI RAM 16M FD 1 44M HD 

540M 5.850 

PCE 5S - tower Pentium 100 MHz EISA VESA RAM 16M 

FD 1.44M HD 1000M 14.150 

SCENIC 5H PCItAUDIO - Pentium 75MHz ISA (AT) PCI RAM 8 M FD 

1 44M HD 540M CD-ROM 3.600 

SCENIC 5T PCI - Pentium 60MHz ISA PCI RAM 8 M FD 1 ,44M HD 420M 3.500 

SCENIC 5T PCI+AUDIO - Pentium 75MHz ISA PCI RAM 8 M FD 1.44M 

HD 540M CD-ROM 3.800 

PCD 4ND - n.book 486SX 33MHz RAM 4M FD 1.44M est HD 200M 

LCD 9.5" 4.200 

PCD 4NL - n.book 486SX 33MHz RAM 4M FD 1 44M est. HD 260M 

LCD 9.5" 3.600 

PCD 4NL COLORE - n.book 486SX 33MHz RAM 4M FD 1 44M est. 

HD 260M LCD 9.5" col. 4.850 

SCENIC 4NC COLORE - n.book 486SX 33MHz ISA (AT) RAM 4M FD 

1.44M HD 120 M LCD 9.5" col. 3.790 


SILICON VALLEY COMPUTER 


Com.lnt. S.a.s. - Via Ampere, 1/1 - 42100 Reggio Emilia 
Tel. 0522/513240 

386SX/40 - 386sx 40MHz RAM 2 M FD 1 .44M HD 270M 14" col. 0.28 1.980 

4B6DX2/50 - 486dx2 50MHz RAM 4M FD 1 .44M HD 270M 14" col. 0.28 2.350 
486DX2/66 4 - 486dx2 66 MHz RAM 4M FD 1.44M HD 540M 14" col. 0.28 3.180 

486DX2/66 8 - 486dx2 66 MHz RAM 8 M FD 1 44M HD 540M14" col 0.28 2.560 

486DX4/100 - 486dx4 100MHz PCI RAM 8 M FD 1.44M HD 520M 14“ 
col. 0.28 3.160 

PENTIUM 90 - 90MHz RAM 8 M FD 1 44M HD 540M 14" PCI col. 0.28 4.060 

PENTIUM 100 - 100 MHz RAM 8 M FD 1.44M HD 540M 14" PCI col. 0.28 4.460 
PENTIUM 120- 1 20MHz RAM 8 M FD 1 44M HD 540M 14" PCI col. 0.28 5.110 


SPEA VIDEOSEVEN 


Ziegler Intormatics • Via Filadellia, 232/12 -10137 Torino 
Tel. 011/355009 


SPEA-SHOWTIME PLUS - scheda multimediale 1 .100 

V7-MEDIA FX - scheda audio 400 

V7-MERCURY P-64 2MB - scheda graf. S3 934 Vison 2 M DRAM 
1280x1024 VESA e PCI 850 

V7-MIRAGE P-32 1 MB - scheda gral. S3 TRI032 1 M DRAM 1280x1024 
VESA e PCI 300 

V7-MIRAGE P-64 2MB - scheda graf. S3 834 Vison 2 M DRAM 1280x1024 
VESA e PCI 600 

V7-STORM PRO - scheda graf. Weltek 9100+VldeoPower 9130 4M 
VRAM PCI 2.200 

V7-VEGA PRO - scheda graf. A. Logic 1 M DRAM 1280x1024 VESA e PCI 250 


STARAR 


Mlcrosys Electronics - Via Piermarim s.n.c. - S. Andrea delle Fratte (PG) 

Tel. 075/5270448 

386SX A - 386sx 33MHz RAM 1 M FD 1 44M HD 540M VGA OS/2 WARP 812 

486DX2 80A 635 - 486dx2 80MHz RAM 4M FD 1 44M HD 635M 

acc. S.VGA OS/2 WARP 1.217 

486DX4 751 635 - 486dx4 75MHz RAM 4M FD 1 44M HD 635M 

acc. S.VGA OS /2 WARP 1.227 


486DX4 100A 635 - 486dx4 100MHz RAM 4M FD 1.44M HD 635M 

acc. S VGA OS/2 WARP 1288 

486DX4 100A 1280 - 486dx4 100MHz RAM 4M FD 1.44M HD 1280M 

acc. S VGA OS/2 WARP 1444 

486DX4 120A 635 - 486dx4 120MHz RAM 4M FD 1.44M HD 635M 

acc. S.VGA OS/2 WARP 1306 

486DX4 120A 1280 - 486dx4 120MHz RAM 4M FD 1 44M HD 1280M 

acc. S VGA OS/2 WARP 1.462 

486SX 40U - 486SX 40MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD540M VGA OS/2 WARP 1.038 

PEN 751 635 - Penlium 75MHz RAM 8M FD 1 44M HD 635M 

acc. SVGA OS/2 WARP 1.728 

PEN 7511280 - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1.44M HD 1280M 

acc. SVGA OS/2 WARP 1.884 

PEN 901 635 - Penlium 90MHz RAM 8M FD 1 44M HD 635M 

acc.SVGA OS/2 WARP 1.932 

PEN 901 1280 - Penlium 90MHz RAM 8M FD 1 44M HD 1280M 

acc.SVGA OS/2 WARP 2.088 

PEN 1001 635 - Peni. 100MHz RAM 8M FD 1.44M HD 635M 

acc.SVGA OS/2 WARP 1.958 

PEN 1001 1280 - Peni. 100MHz RAM 8M FD 1.44M HD 1280M 

acc. SVGA OS/2 WARP 2.114 

PEN 1201635 - Pent. 120MHz RAM 8M FD 1.44M HD 635M 

acc. SVGA OS/2 WARP 2.057 

PEN 12011280 - Peni. 120MHz RAM 8M FD 1.44M HD 1280M 

acc. SVGA OS/2 WARP 2.213 

PEN 1331 635 - Pent. 133MHz RAM 8M FD 1.44M HD 635M 

acc. SVGA OS/2 WARP 2.212 

PEN 13311280 - Pent. 133MHz RAM 8M FD 1 44M HD 1280M 

acc. SVGA OS/2 WARP 2.368 

PEN 1501 635 - Pent. 150MHz RAM 8M FD 1.44M HD 635M 

acc. SVGA OS/2 WARP 2.461 

PEN 15011280- Pent. 150MHz RAM 8M FD 1.44M HD 1280M 

acc. SVGA OS/2 WARP 2.617 

PEN 1661 635 - Pent. 166MHz RAM 8M FD 1.44M HD 635M 

acc. SVGA OS/2 WARP 2.924 

PEN 16611280 - Pent. 166MHz RAM 8M FD 1 44M HD 1280M 

acc. SVGA OS/2 WARP 3.080 

PEN TWIN 1201 - Pentium 120*120MHz RAM 8M FD I.44M HD 635M 

acc. SVGA (senza soft.) 3.195 

PEN TWIN 1331 - Pentium 133+133MHZ RAM 8M FD 1 44M HD 635M 

acc. SVGA (senza soft.) 3.505 

PENPRO 1501635 - Pent.Pro 150MHz RAM 8M FD 1.44M HD 635M 

acc. SVGA OS/2 WARP 4.534 

N8 BN.LV 486DX4 751 420 - n.book 486dx4 75MHz RAM4M FD1 44M 

HD420M a.SVGA dlsp.B/N OS/2 WARP 2.650 

NB BN.LV 486DX4 1001 730 - n.b. 486dx4 100MHz RAM4M FD 1 44M 

HD730Ma.SVGA disp.B/N OS/2 WARP 2.975 

NB MULTIM. LV CD 75 420 - n.b. Pent. 75MHz RAM 4M FD 1.44M 

HD 420M a.SVGA disp.DUAL OS/2 WARP 5.484 

NB MULTIM. LV CD 90 420 - n.b Pent 90MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 420M a.SVGA disp.DUAL OS/2 WARP 5 688 

NB MULTIM. LV CO 100 730 - n.b. Pent. 100MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 730M a.SVGA disp.DUAL OS/2 WARP 5.971 

NB MULTIM. LV CD 120 730 - n.b. Peni.120MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 730M a.SVGA disp.DUAL OS/2 WARP 6.069 

NB MULTIM. LV CD 133 730 - n.b Pent.133MHz RAM 4M FD 1.44M 

HD 730M a.SVGA dlsp DUAL OS/2 WARP 6.225 

MONITOR 14" NILR - colore ris. 1024x768 470 

MONITOR 15“ NILR-OSD - colore ris. 1280x1024 schermo piatto OSD 705 

MONITOR 17" NILR-OSD - colore ris 1280x1024 schermo piatto OSD 1.260 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


379 






GUIDA COMPUTER 


SYTEK 


Data Pool S ri - Vìa Casal Morena. 19 - 00100 Roma - Tel. 06/7231331 
PC SY JUNIOR 340S - sllm 386sx 40MHz RAM FD 1 44M mouse tastiera 608 


PC SY GREEN 486DK CHIP-UP - desk RAM 8M Cache I28K FD 1 44M 
mouse tastiera DOS6.X 1.010 

PC SY GREEN 486MT CHIP-UP - tower RAM 8M Cache 128K FD 1 44M 
mouse tastiera DOS6.X 999 

PC SY JUNIOR SL CHIP-UP - sllm RAM FD 1 44M mouse tastiera 777 

PC SY PENTAPRO DK CHIP-UP - desk RAM 8M Cache 256K FD 1 44M 
nioiise tastiera DOS6.X 1 543 

PC SY PENTAPRO MT CHIP-UP - tower RAM 8M Cache 256K FD 1.44M 
mouse tastiera DOS6,x 1,662 


TEN TECHNOLOGIES 


Cronodala S r l - Via Dìa/. 30 -28010 Ca vaglio D'Agonga (NO) 

Tel. 0322/806629 

LT6 80386/40DX-A - 386dx 40MHz RAM 2M Cache 1K FDD 1 44M HD 


170M VGA 1.180 

LT6 80386/40SX-D - 386sx 40MHz RAM 2M FDD 1.44M HD 170M 
VGA 1.110 

LT6 80486/33DX-LB-I - 486dx 33MHz RAM 4M Cache 128K 
FDD 1 44M 

HD 260M VGA V.L.Bus 1.970 

LT6 80486/40DX-LB-A - 486dx 40MHz RAM 4M Cache 128K 

FDD 144MHD260M VGA V.L.Bus 1.935 

LT6 80486/66DX-LB-A - 486dx2 66MHz RAM 4M Cache 256K 

FDD 1 44M HD 260M VGA V L.Bus 2.250 


TEXAS INSTRUMENTS 


Texas Instruments Italia Portable Computer Printer Div. - C.D.Colleoni P.Perseo 
Via Paracelso, 12 - 20041 A. Brianza IMI) - Tel. 039/68421 


EXTENSA 450 COLORE 10 4' DS - 486dx4 75MHz RAM 4M 

FD 1 44 HD 340M rimovibile LCD 3.490 

EXTENSA 450T COLORE 9.4" TFT - 486dx4 75MHz RAM 4M 

FD 1 44 HD 340M rimovibile LCD 4.490 

EXTENSA 550 COLORE 10.4" DS - Pentium 75MHz PCI RAM 8M 

FD 1 44 HD 525M rimovibile LCD 5.490 

EXTENSA 550CD COLORE 10.4" DS - Pentium 75MHz PCI RAM 8M 

FD 1 44 HD 525M CD-ROM multimedia LCD 6.490 

EXTENSA 550CDT COLORE 10.4" TFT - Penlium 75MHz PCI RAM 8M 

FD 1 44 HD 525M CD-ROM multimedia LCD 7.490 

T MATE 4000M 75 COL. 10.4" TFT - 486dx4 75MHz RAM 4M 

FD I 44 HD 525M SCSI multimedia LCD 5 290 

1 MATE 4000M 75 COLORE 8.4" TFT - 486dx4 75MHz RAM 4M 

FD 1.44 HD 340M SCSI multimedia LCD 4.990 

T MATE 400QM 75 COLORE 8.4" TFT - 486dx4 75MHz RAM 4M 

FD 1 44 HD 455M SCSI multimedia LCD 5.090 

T MATE 4000M I00C0L. 10.4" TFT - 486dx4 100MHz RAM 4M 

FD 1 44 HD 525M SCSI multimedia LCD 5.990 

T MATE 4000M 100 COLORE 9 5" TFT - 486dx4 100MHz RAM 4M 

FD 1.44 HD 525M SCSI multimedia LCD 5.790 

T.MATE 5000M COL. 10.4" TFT - Penlium 75MHz PCI RAM 8M 

FD 1 44 HD 772M LCD 9.490 

T MATE 5000M COLORE 10.5" DS • Pentium 75MHz PCI RAM 8M 

FD 1.44 HD500M LCD 6.990 

T MATE 5100M COLORE 10 4" TFT - Pentium 90MHz PCI RAM 8M 

FD 1 44 HD 1Gb LCD 10.490 

T MATE 5200M COL. 10 4" SVGA TFT - Pentium 120MHz PCI RAM 8M 

FD 1 44 HD 1Gb LCD 11.490 

MICRO LASER WIN/4 - slampante laser 600x600dpl 

4ppm M.Windows Printing System 899 


MICRO LASER 600 - stampante laser 600x600dpi 5ppm RAM 2M 

PostScript 23 Ioni 1.990 

MICRO LASER PRO 600 23 - stampante laser 600x600dpi 8ppm 

RAM 6M PostScript 23 Ioni 2 890 

MICRO LASER PRO 600 65 - stampante laser 600x600dpi 8ppm 

RAM 6M PostScript 65 font 3.290 

MICRO LASER POWER PRO - stampante laser 600x600dpi 12ppm 

RAM 6M PostScript 67 foni 3 990 

MICRO LASER PRO E - stampante laser 600x600dpi 12ppm 

RAM 3M PostScript 23 Ioni 3 490 


UNIDATA 


Unidata S.r.l. - Vìa San Damaso. 20 - 00165 Roma 
Tel 06/39387318 


DESK TOP PL466/540W - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 540M 

SVGA 2130 

POWER DESK PD475/540W - 486dx2 80MHz RAM 4M FD 1.44M HD 

540M VGA PCI S3 2.750 

POWER DESK PD499/540W - 486dx4 100MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 1G IDE VGA PCI S3 3.950 

POWER DESK PD560/750W - Pentium 60MHz RAM 8M FD 1.44M HD 

1G IDE VGA PCI S3 4.090 

POWER DESK PD590/1GW - Pentium 90MHz RAM 8M 

FD 1.44M HD 1G IDE VGA PCI S3 4.840 

TOWER MD5075/F- Penlium 75MHz RAM 8M FD 1.44M 

VGA PCI S3 3.300 

TOWER MD5100/F - Pentium 100MHz RAM 8M FD 1.44M 

VGA PCI S3 4.100 

TOWER MD5120/F - Penlium 120MHz RAM 8M FD 1.44M 

VGA PCI S3 5.000 

TOWER MD590M/F - Peni. 90MHz RAM 16M FD 1.44M 

interi. IDE VGA PCI S3 biprocess. 5.100 

TOWER MDA166/GN ALPHA - 166MHz RAM 16M FD 1.44M VGA PCI 

S3 ETHN PCI CD-ROM Win 3.5 workst. 8.100 

NOTE BOOK NP466/330W - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1.44M HD 330M 

estraib. LCD 4.100 

NOTE BOOK NP499D500W - 486dx4 100MHz RAM 4M FD 1.44M 

HD 500M LCD col. matr. pass. 6.200 

MONITOR MCVGA15H -15" colori S.VGA 640x480-1024x768 microproc 

basse radiaz. 720 

MONITOR MCVGA17 -17" colori S VGA 1080x1024 microproc. 

basse radiaz. 1.900 

MONITOR MCVGAH -14" colori S VGA 1024x768 basse radiazioni 590 

HARD DISK IDE MHD0540 - Interno 540M 520 

HARD DISK IDE MHD1000 - interno 1G 1.000 

HARO DISK SCSI MHS0700 - interno 700M 750 

HARD DISK SCSI MHS1000 - Interno 1G 1 450 

HARD DISK SCSI MHS4000 - interno 2G 4 600 

CD-ROM S - SCSI interno doppia velocità 550 

MODULO MESA 1000 - modulo hard disk SCSI esterno con 

alimentatore 1Gb 1.750 

MODULO MESA 2000 - modulo hard disk SCSI esterno con 

alimentatore 2Gb 3.100 

MODULO MESA 4000 - modulo hard disk SCSI esterno con 

alimenlatore 4Gb 4.900 


UNIWARE SISTEMI 


Uniware Sistemi S.r.l. - Via Matera. 3 - 00182 Roma 
Tel. 06/7024544 

PC WIN 486DLC/40 - 486dlc 40MHz RAM 4M FDD 1 44M HD 540M 

SVGA 1M 1.200 

PC WIN 486DX2/66 VESA - 486dx2 66MHz RAM 4M FDD 1.44M HD 

540M SVGA 1M 1.222 


380 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 










GUIDA COMPUTER 


VISIONETICS 


PC WIN 486DX4/100 PCI - 486dx4 100MHz RAM 4M FDO 1 44M HD 

40M SVGA 1M 1.470 

PC WIN PENTIUM/075 PCI - Pentium 75MHz RAM 8M FDD 1.44M HD 

540M SVGA 1M 2.020 

PC WIN PENTIUM/090 PCI - Pentium 90MHz RAM 8M FDD 1.44M HD 

540M SVGA 1M 2.220 

PC WIN PENTIUM/100 PCI - Pentium 100MHz RAM 8M FDD 1.44M 

HD 540M SVGA 1M 2.520 

PC WIN PENTIUM/120 PCI - Pentium 120MHz RAM 8M FDD 1.44M 

HD 540M SVGA 1M 2.920 

MONITOR 14" ■ SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 410 

MONITOR 14" - SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 low rad. 430 

MONITOR 14" - SVGA colore 0 28 pitch 1024x768 low rad. n I. 470 

MONITOR 15" - SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 low rad. n.l. 700 

MONITOR 17“ • SVGA colore 0 28 pitch 1024x768 low rad n.l 1.325 


U.S. ROBOTICS 


Spider Electronics S.a.s. - Via Boucheron. 18 - 1022 Torino 
Tel. 011/540003 


COURIER V.34 ESTERNO - modem/tax V34*33.6K. 

dal V21 al V34+, MNP3/4/5. V42/42ÒÌS 1.268 

COURIER V.34 INTERNO - modem/tax V34+33.6K. 

dal V21 al V34+. MNP3/4/5, V42/42bis 995 

SPORTSER 14.4 ESTERNO - modem/fax 14.4K, 

dal V21 al V32+. MNP3/4/5. V42/42bis 329 

SPORTSER 14.4 INTERNO - modem/tax 14.4K. 

dal V21 al V32+, MNP3/4/5. V42/42bis 302 

SPORTSER 14.4 V.l. - modem/fax/voice 14.4K, 

dal V21 al V32+. MNP3/4/5. V42/42bis 450 

SPORTSER V.34 ESTERNO - modem/tax V34+28.8K. 

dal V21 al V34+. MNP3/4/5, V42/42bis 635 

SPORTSER V.34 INTERNO - modem/tax V34+28.8K. 

dal V21 al V34+, MNP3/4/5, V42/42bis 625 


VIDEOLOGIC 


Noax Multimedia S.r.l. - P.zza Adriana , 15 - 00193 Roma 
Tel 06/6872169 


GRAFIXSTAR 500 1 • scheda grafica S3 Vision 868 1M VMC 440 

GRAFIXSTAR 700 2 - scheda grafica S3 Vision 968 1M VMC 820 

928 MOVIE • scheda graf accell. per gratica/tilmati AVI con VESA 

M.Channel 430 

928 MOVIE-S - come mod. 928MOVIE ma con suono a 16 bit 499 

CAPTIVATOR PRO - scheda acquisi 2 ione+compress. 

filmati AVI digitali 499 

CAPTIVATOR PRO TV - scheda acquisizione+compress. filmati AVI 

digitall+TunerTV 660 

DVA 4000 - scheda overlay/acquisiz. immagini alta risoluzione 2.850 

GRAFIXSTAR 300 - scheda grafica S3 Trio 64 1M VMC 340 

MEDIASPACE/DVA - scheda acquisizione/compressione 

filmati M-JPEG 4.990 

MEDIATOR - scan converter da SVA XGA MAC a video PAL 3.800 


Noax Multimedia S.r.l. - P.zza Adriana, 15-00193 Roma 
Tel. 06/6872169 


VIGA GENLOCK • scheda VGA genlock con uscita PAL 1 460 

VIGA GENLOCK YUV • scheda VGA genlock con uscita 
PALcomponent 2.180 

VIGA VGA+PAL - scheda SVGA con uscita diretta in video PAL 990 

VIGA PACKER - scheda compressione/decompresslone JPEG 1.160 

PORTASHOW PLUS - convertitore esterno da VGA a PAL 450 


X-COMP 


X-Comp S.r.l. - Via Morgagni. 39 - 20100 Milano - Tei. 02/29512340 


486DX2 80 850 - 486dx2 80MHz RAM 4M FD 1 44M HD 850M 

accel S.VGA OS/2 WARP 1170 

486DX4 100 850 • 486dx4 100MHz RAM 4M FD t 44M HD 850M 

accel S VGA OS/2 WARP 1.230 

486DX4 120 850 - 486dx4 120MHz RAM 4M FD 1 44M HD 850M 

accel. S VGA OS/2 WARP 1.250 

PENTIUM 75 850 - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1.44M HD 850M 

accel. S VGA OS/2 WARP 1750 

PENTIUM 100 1280 - Pentium 100MHz RAM 8M FD 1.44M HD 1280M 

accel. S.VGA OS/2 WARP 2.110 

PENTIUM 120 1280 - Pentium 120MHz RAM 8M FD 1.44M HD 1280M 

accel. S.VGA OS/2 WARP 2.210 

PENTIUM 133 1280 - Pentium 133MHz RAM 8M FD 1.44M HD 1280M 

accel. S.VGA OS/2 WARP 2.370 

PENTIUM 150 1280 - Pentium 150MHz RAM 8M FD 1.44M HD 1280M 

accel. S.VGA OS/2 WARP 2.790 

PENTIUM 166 1280 • Pentium 166MHz RAM 8M FD 1.44M HD 1280M 

accel. S.VGA OS/2 WARP 3.280 

MONITOR 14” - 1024x768 non interlacciato Low Radiation 465 

MONITOR 15" - 1028x1024 non interlacciato 

Low Radiation on screen display 700 

MONITOR 17" - 1028x1024 non interlacciato 

Low Radiation on screen display 1.253 


ZYXEL COMMUNICATION 


SIDIN Società Italiana di Informatica S.r.l. - Via A. Canova, 25 - 10126 Torino 
Tel. 011/6633863 

Spider Electronics S.a.s. - Via Boucheron. 18 -10122 Torino - Tel. 011/540003 


ELITE 2864 • modem V34 28800 bps, fax. voce, up. Euro-ISDN esterno 1.350 
ELITE 28641 • modem V34 28800 bps, fax. voce, Euro-ISDN 
TA Integralo est. 1.550 

OMNI 288S - modem V34 28800 bps, fax. voce, est., porta ser o parali. 775 
U1496 B - modem 16800 bps. fax. voce. Uart 16550, interno 590 

U1496 B+ - modem 19200 bps. fax. voce. Uart 16550, interno 770 

U1496 E - modem 16800 bps. fax, voce, led, esterno 590 

U1496 E+ - modem 19200 bps, fax, voce, led, esterno 780 

U1496 P - modem 16800 bps, fax, voce, portatile 690 

U1496 S+ - modem 19200 bps. fax. voce. Icd, esterno 1.249 

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KE 


MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


381 










ATTENZIONE Per gli annunci a carattere commerciale - speculativo è stata istituita la rubrica MCmicrotrade. Non inviateli a 
MCmicromarket, sarebbero cestinati. Le istruzioni e il modulo sono a pag. 383. Per motivi pratici, si prega di non lasciare co¬ 
municazioni o chiedere informazioni (telefoniche o scntte) riguardanti gli annunci inviati. 


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materiale usato o comunque in unico esem¬ 
plare tra privati. Vedere istruzioni e modulo a 
pag. 383. 



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tori Per gli annunci relativi a Microtrade. MCmicrocompuler si riserva il diritto di respingere, a suo insindacabile giudizio e sen¬ 
za spiegazioni, qualsiasi annuncio dietro semplice restituzione della somma inviata In particolare saranno respinte le offerte di 
vendita di copie palesemente contraffatte di software di produzione commerciale 

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□ Versamento sul c/c postale n. 14414007 intestato a: Technimedia s.r.l. - Via C Perrier. 9 - 00157 Roma 

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MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 


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MCmicrocomputer n. 160 - marzo 1996 











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* CD-Rom 8X EIDE 1200 Kb/sec, FDD da 3.5 1.44 Mb 

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per rendering e videogames, supporto diretto a Windows 95 
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♦ Case certificato C€ a scelta tra mini tower e desktop 

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* Microsoft Encarta96 CD ♦ Microsoft Encarta9ó Worid Alias CD 

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